L ARTE ROMANICO-NORMANNA IN PUGLIA

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Pietro Pinto
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1 L ARTE ROMANICO-NORMANNA IN PUGLIA La basilica romanica di San Nicola a Bari Nell architettura romanica pugliese, oltre alle influenze orientali, abbiamo influenze lombarde e pisane. Uno degli edifici più rappresentativi del Romanico pugliese è la Basilica di San Nicola a Bari. La basilica è stata cominciata nel 1087 per custodire le reliquie di San Nicola, giunte a Bari il 9 maggio del 1087, grazie ad un ardua impresa dei marinai baresi che le avevano trafugate dalla città bizantina di Myra (attuale Turchia, città di cui il santo era stato vescovo nel IV sec. d.c.), caduta in mano agli Arabi. La basilica è stata ultimata verso la fine del XII secolo. San Nicola era infatti il vescovo di Mira nel 325 d.c. e diventò famoso in Oriente per aver liberato tre innocenti dalla decapitazione e tre ufficiali dal carcere. La sua fama giunse anche in Occidente, dove si narra che aiutò alcune fanciulle povere donando loro sacchetti di monete d oro per la dote nuziale. Questo edificio si presenta con un architettura massiccia e sobria, tipicamente normanna, che le conferisce l aspetto di una fortezza. Sorge sull area della residenza del catepano, il governatore bizantino dell Italia meridionale tra il 968 e il 1071: per questo motivo nell edificio vi è un consistente riutilizzo di materiali di spoglio provenienti dall ex residenza. L 8 luglio del 1087 l abate benedettino Elia demolì gran parte del palazzo del catepano e alcuni edifici ecclesiastici minori, avviando così la maestosa costruzione della basilica. A

2 lui quindi va attribuita la struttura muraria e lo stupendo arredo scultoreo, come la cattedra dell abate Elia e i capitelli del ciborio, che furono rifiniti dal suo successore, l abate Eustazio. La cattedra dell abate Elia I capitelli figurati del ciborio La basilica presenta una facciata a salienti, chiusa tra due torri incompiute. L ornamentazione ad archetti pensili, che contraddistingue la facciata e il protiro lievemente aggettante, rilevano l adesione al gusto lombardo. Il protiro, che incornicia il portale maggiore, poggia su due colonne granitiche, sostenute da due buoi stilofori e sormontate da due capitelli corinzi; sulla cuspide del protiro si erge una sfinge all antica. Le mensole che lo sostengono sono probabilmente pezzi di trabeazione antica. Il protiro della facciata con buoi stilofori Particolare della sfinge sulla cuspide del protiro

3 La basilica è ornata da un secondo portale, denominato Portale dei Leoni (fianco nord), anch esso sorretto da un protiro con colonnine alla cui base vi sono dei leoni stilofori. Il portale presenta l architrave e gli stipiti decorati con raffinati motivi a palmetta, girali e figure zoomorfe. Nell archivolto è scolpito un episodio cavalleresco: al centro c è un castello con un portone chiuso difeso da alcuni soldati. Quindi, sia da una parte che dall altra, si vedono accorrere guerrieri armati che con lance e a cavallo si lanciano all assalto. Potrebbe esprimere il nuovo spirito di conquista dei Normanni che meno di vent anni prima avevano strappato la Sicilia alla lunga occupazione saracena, oppure, più direttamente, la recente conquista di Antiochia (1098) da parte di Boemondo d Altavilla. Il tema dei cavalieri in battaglia è molto diffuso in questo periodo ed è la testimonianza della parallela diffusione dei poemi cavallereschi come la Chanson de Roland. Portale dei Leoni, fianco nord, e particolare dell archivolto che riporta la scena scolpita di un episodio cavalleresco L interno ha una pianta a croce latina ed è suddiviso in tre navate. La navata centrale si espande in un transetto imponente caratterizzato da una grande abside centrale e al quale si accede attraverso tre arcate sorrette da colonnine. Le navatelle laterali, alle quali si accede attraverso archi a tutto sesto sormontati da matronei, sono realizzate con volte a crociera non costolonate. Basilica di S. Nicola, interno

4 Nell area presbiteriale, dietro il ciborio, campeggia la Cattedra dell abate Elia (1099). La parte superiore presenta un motivo decorativo a losanghe all interno delle quali sono scolpiti un grifo alato, un leone, un pellicano, un vitello ed un'aquila araldica; nella parte inferiore, invece, vi sono scolpiti due schiavi saraceni con smorfie di dolore (parte anteriore) che finalmente si piegano alla riconquista cristiana di Gerusalemme, e due leonesse che azzannano la preda (parte posteriore). Queste sculture esprimono energia e carica espressiva; i volti dei due schiavi sono ispirati ad un verismo spontaneo e i loro corpi sono resi con un forte senso plastico. L artista ha voluto rendere lo sforzo che essi stanno facendo, puntellando le ginocchia a terra, piegando le spalle, schiacciando a terra i piedi. Alla loro tensione fa da contrasto la serenità fiduciosa della figura centrale, forse un pellegrino che ora vede spianata la sua strada verso Gerusalemme.

5 Al termine delle navate laterali, due scaloni conducono nella cripta triabsidata, vasta quanto il transetto e sostenuta da 26 colonne di spoglio abbellite da capitelli romanici; due colonne sono in marmo numidico, due di breccia corallina, una di marmo caristio e le altre ventuno di marmo greco. La cripta ha una pianta rettangolare e volte a crociera. Nell abside centrale, sotto l'altare, riposano le ossa di san Nicola, mentre una delle absidi laterali è destinata al culto ortodosso. La cripta fu certamente la prima parte della basilica ad essere portata a termine, sfruttando probabilmente una preesistente aula del palazzo catepanale. Cripta Reliquie di San Nicola sotto l altare della cripta Cappella dedicata al culto ortodosso nell absidella sinistra della cripta

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