MONITOR DELLA CRISI NUMERO 2. Settembre 2012 (documento aggiornato con dati disponibili al )

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1 MONITOR DELLA CRISI NUMERO 2 Settembre 2012 (documento aggiornato con dati disponibili al )

2 Indice 1. SOMMARIO DEL TRIMESTRE pag QUADRO MACROECONOMICO TRIMESTRALE pag SCENARIO PREVISIONALE pag DEBITO PUBBLICO pag OCCUPAZIONE pag PRODUZIONE pag VENDITE E ORDINI pag ASPETTATIVE pag COMMERCIO ESTERO pag PREZZI DELLE COMMODITIES pag PREZZI AL CONSUMO pag TASSI DI CAMBIO pag REDDITIVITA E STRUTTURA FINANZIARIA DELLE IMPRESE pag CREDITO BANCARIO E SOFFERENZE pag TASSI DI INTERESSE E CORSI AZIONARI pag. 37 2

3 Sommario del trimestre La crisi economica è proseguita anche nel secondo trimestre dell anno: la caduta del PIL per 0.7% stimata dall ISTAT rispetto al trimestre precedente è la quarta consecutiva. Le difficoltà sono diffuse nei tre comparti dell agricoltura, dell industria e dei servizi. In base allo scenario previsionale della Banca d Italia quest anno il PIL si ridurrà del 2%, ma nel 2013 dovrebbe realizzarsi un complessivo miglioramento dell attività economica, anche se nella media dell annoilpilsiridurràancoradiuno0.2%. Gli effetti della crisi si sono tradotti, tra l altro, in un ulteriore aumento della disoccupazione, giovanile in particolare, una diminuzione della produzione industriale e delle esportazioni e un nuovo peggioramento della redditività lorda delle imprese. La riduzione dell autofinanziamento che ne è seguita è stata più che compensata dalla flessione degli investimenti, determinando una diminuzione dei fabbisogni finanziari, in un contesto di riduzione dei prestiti bancari alle imprese. I tassi di nuove sofferenze sui crediti bancari non sono aumentati. L inflazione italiana ha fatto registrate un modesto incremento, pur risultando superiore alla media europea. 3

4 Sommario del trimestre (segue) Secondo i dati diffusi dal Word Economic Forum, l Italia ha migliorato lievemente la propria competitività strutturale, ma nel panorama mondiale resta su posizioni molto arretrate. Da aprile si sono intensificate le tensioni sui mercati finanziari dell area euro, anche per le incertezze sulle elezioni in Grecia e l acuirsi dei dubbi sulla solidità del sistema creditizio spagnolo. Le stesse indecisioni delle Istituzioni Europee nell aggredire la crisi hanno contribuito ad alimentare il comportamento speculativo degli operatori. Le decisioni prese nella riunione di fine giugno dei Capi di Stato e di Governo dell euro-area ed il Consiglio Europeo hanno peraltro riportato un po di calma sui mercati, riducendo l entità degli spread rispetto al Bund tedesco. Un ulteriore contributo in questo senso è venuto dalle recenti determinazioni della BCE. 4

5 Quadro macro economico trimestrale Fonte: ISTAT Secondo le stime preliminari della contabilità nazionale nel II trimestre 2012 il PIL è diminuito dello 0.7% rispetto al trimestre precedente (-2.5% rispetto al II trimestre dello scorso anno); questa riduzione è ormai la quarta consecutiva (-0.2% nel III trimestre del 2011, -0.7% nel IV e -0.8% nel I trimestre del 2012). La diminuzione deriva dalla contrazione congiunta del valore aggiunto dell agricoltura, dell industria e dei servizi. In questi dati preliminari non sono disponibili le variazioni analitiche dei tre grandi comparti. 5

6 Quadro macro economico trimestrale (segue) Fonte: EUROSTAT Nello stesso periodo, il PIL ha fatto registrate le seguenti variazione in altri paesi: +0.4% negli USA, +0.3%inGermania,-0.4%inSpagnae-0.5%inUK. 6

7 Scenario previsionale Fonte: Bollettino Economico n.69 B.I. 7

8 Scenario previsionale (segue) Fonte: Bollettino Economico n.69 B.I. Le previsioni formulate dalla Banca d Italia (Bollettino Economico n.69) stimano una caduta del PIL per il 2012 del 2%, seguita da una ulteriore lieve diminuzione dello 0.2% nel Gli investimenti dell anno in corso dovrebbero ridursi dell 8.2%, mentre le esportazioni dovrebbero crescere del 2.4% e del 5.9% nel 2013, favorite anche dal deprezzamento dell euro. In generale la domanda interna dovrebbe mantenersi alquanto debole nella seconda parte dell anno, sia per le difficoltà del quadro internazionale, sia per gli effetti delle misure di aggiustamento dei conti pubblici. Un miglioramento dell attività economica è atteso a partire dal

9 Scenario previsionale (segue) Tra le ipotesi accolte nelle previsioni: a) I tassi di interesse a tre mesi si collocherebbero al di sotto dell 1% nel 2012 e nel 2013; b) Lo spread tra BTP decennale ed il Bund corrispondente si manterrebbe intorno ai 450 punti base; c) Il rapporto dollaro/euro si situerebbe in media a 1.27 nel 2012, con un lieve deprezzamento nel

10 Debito pubblico A fine 2011 il debito pubblico ha raggiunto il 120.1% del PIL Fonte: ISTAT 10

11 Occupazione A luglio 2012 il tasso di disoccupazione è salito al 10.7% (+2.5 punti percentuali su base annua). Nella fascia di età anni il tasso di disoccupazione è del 35.3% (+7.4 punti percentuali su base annua). 11

12 Occupazione (segue) La Cassa Integrazione Guadagni utilizzata al giugno 2012 è stata di 38 ore ogni 1000 ore lavorate (+8.9 su base annua): tale valore corrisponde a 85.4 ore nell industria e 11.6 ore nei servizi. 12

13 Produzione La produzione industriale del mese di giugno 2012 è diminuita dell 1.4% rispetto al mese precedente (dati destagionalizzati) e dell 1.8% nel trimestre aprile-giugno, rispetto al trimestre precedente. In confronto con gli stessi periodi dell anno precedente le diminuzioni (corrette per gli effetti di calendario) sono pari a -8.2% (giugno su giugno) e -6% (primo semestre 2012 su 2011). Fonte: ISTAT 13

14 Produzione (segue) Rispetto allo stesso mese dell anno precedente, le diminuzioni maggiori si sono verificate nei settori tessile, abbigliamento, pelli e accessori, della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, lavorazione minerali non metalliferi, coke e prodotti petroliferi. Fonte: ISTAT Fonte: ISTAT 14

15 Vendite e ordini Il termini di vendite, il fatturato industriale a maggio è diminuito dello 0.5% rispetto al mese di aprile, mentre nella media degli ultimi tre mesi la diminuzione è dello 0.7% rispetto al trimestre precedente. Su base annua la diminuzione è del 2.7%, corrispondente ad una riduzione del 6.2% sul mercato interno ed un incremento del 4.8% sui mercati esteri. Ad aprile gli ordinativi sono diminuiti dell 1.9% (-0.3% degli ordinativi sul mercato interno e -4% degli ordinativi esteri); nella media del trimestre febbraioaprile gli ordinativi sono diminuiti del 4.7% rispetto al trimestre precedente. Fonte: ISTAT 15

16 Vendite e ordini (segue) Fonte: ISTAT Gli aumenti più rilevanti del fatturato (maggio 2012 rispetto allo stesso mese dell anno precedente) riguardano la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi e le industrie tessili ed abbigliamento, mentre i cali maggiori si sono verificati nei settori della metallurgia, della gomma, plastica e minerali non metalliferi e della chimica. 16

17 Vendite e ordini (segue) La dinamica congiunturale degli ordinativi è stata favorevole, con una crescita su base annua dell 1.7% (1.6% sul mercato interno e 2% sui mercati esteri). Nel comparto dei servizi i dati si fermano al primo trimestre dell anno in corso e fanno registrare una diminuzione su base annua del 4.4% del fatturato aggregato. 17

18 Aspettative La fiducia dei consumatori ed il clima delle aspettative sull economia hanno fatto registrare un lieve miglioramento a luglio, con un incremento dell indice generale di 1.1 punti percentuali(da 85.4 a 86.5) sul mese precedente. Fonte: ISTAT 18

19 Aspettative (segue) I dati del II trimestre 2012 sulle aspettative del comparto dei servizi hanno segnalato una lieve riduzione (dal 62% al 59%) della quota di imprese che percepiscono ostacoli all attività economica, in particolare con una diminuzione del numero delle imprese (dall 81% al 78%) che dichiarano l esistenza di vincoli dal lato della domanda. Fonte: ISTAT 19

20 Commercio estero A giugno 2012 le esportazioni sono diminuire dell 1.4% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni sono diminuite del 5.3%. I mercati più dinamici (su base annua) per le esportazioni italiane sono stati il Giappone (+38%), gli Stati Uniti (35.4%) ed i paesi OPEC (+33%). In termini di settori la crescita più intensa su base annua ha riguardato gli articoli sportivi, preziosi, articoli farmaceutici e chimici (+17.8%), mentre i mezzi di trasporto fanno registrare una significativa diminuzione(-7.7%). Le diminuzioni più consistenti di importazioni su base annua hanno riguardato gli autoveicoli (- 26.3%) i prodotti tessili (-19.6%), i prodotti in metallo (-14.9%), mentre un aumento rilevante ha riguardato il gas naturale(+16%). Fonte: ISTAT 20

21 Commercio estero (segue) Fonte: ISTAT 21

22 Prezzi delle commodities Fonte: IMF World Economic Outlook april

23 Prezzi delle commodities (segue) A luglio 2012, rispetto a dicembre dello scorso anno, i prezzi di Beverages, Metals e Oil hanno fatto registrare diminuzioni, rispettivamente del 5.2%, 4.6% e 7.1%, mentre i prezzi del Food sono cresciuti del 14.1%. Strutturalmente i rischi geopolitici influenzano i prezzi del petrolio, così come i capitali speculativi condizionano quelli di molte commodities. In particolare i rischi delle tensioni politiche in Medio-Oriente contribuiscono a mantenere alte le quotazioni del petrolio nonostante la disponibilità di greggio superiore rispetto alla domanda. 23

24 Prezzi al consumo Il dato più recente sull inflazione riguarda il mese di luglio 2012, in cui l indice dei prezzi al consumo per l intera collettività nazionale (NIC) ha avuto un incremento dello 0.1% rispetto al mese precedente e del 3.1% rispetto allo stesso mese dell anno precedente. I trasporti, le bevande alcoolichetabacchi, l abitazione-acquaelettricità-combustibili ed i trasporti sono i comparti di spesa su cui si sono registrati i maggiori incrementi di prezzi su base annua, seguiti dall abbigliamento e dai prodotti alimentari. Fonte: ISTAT 24

25 Prezzi al consumo (segue) Fonte: ISTAT 25

26 Prezzi al consumo (segue) Fonte: ISTAT 26

27 Prezzi al consumo (segue) Nel mese di luglio i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono diminuiti dello 0.5%, mentre i prodotti a media frequenza sono aumentati dello 0.6%. Fonte: ISTAT 27

28 Prezzi al consumo (segue) Su base annua, l inflazione italiana a luglio 2012 (3.6%) è risultata superiore a quella media dell area euro(a17paesi)(2.4%);inparticolareitassidiinflazionesubaseannuadigermania,spagnaefrancia sono stati rispettivamente pari a 1.9%, 2.1% e 2.2% (tassi calcolati sull Harmonized Indices of Consumer Prices). Fonte: Elaborazione NAGIMA su dati EUROSTAT 28

29 Tassi di cambio Mentre nella seconda metà del 2011 il tasso di cambio con il dollaro USA si era significativamente indebolito, i primi mesi del 2012 hanno visto un rafforzamento dell Euro rispetto alla valuta americana, per indebolirsi nuovamente a partire dal mese di maggio (1.24 ad agosto 2012). L indebolimento ha riguardato anche il cambio con la sterlina(0.789 ad agosto), mentre il franco svizzero ha messo in luce un andamento più stabile (1.2 ad agosto). Variazioni più ampie hanno contraddistinto il cambio con lo yen. Fonte: Elaborazioni Nagima su dati EUROSTAT-BCE 29

30 Redditività e struttura finanziaria delle imprese Secondo i dati di contabilità nazionale nel I trimestre del 2012 la redditività lorda delle imprese non finanziarie (quota del Risultato Lordo di Gestione sul VA) è risultata pari al 38.8%, con una diminuzione di 0.9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1.3 punti rispetto allo stesso trimestre del Anche gli investimenti fissi sono diminuiti (rispetto al valore aggiunto): 0.2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e 1.2 punti su base annua. Sulla debolezza degli investimenti hanno influito le sfavorevoli prospettive economiche, l ampia capacità produttiva inutilizzata e le tensioni dal lato dei finanziamenti. Fonte: ISTAT 30

31 Redditività e struttura finanziaria delle imprese (segue) La diminuzione della redditività ha comportato una parallela riduzione dell autofinanziamento, anche per l aumento del peso degli oneri finanziari. Nonostante il calo dell autofinanziamento, la diminuzione degli investimenti ha abbassato il fabbisogno finanziario. Fonte: Banca d Italia Relazione per l anno

32 Redditività e struttura finanziaria delle imprese (segue) Il livello del debito delle imprese non finanziarie rispetto al PIL è rimasto stabile, intorno all 80% (dati provvisori riferiti al I trimestre 2012). Fonte: Banca d Italia Relazione per l anno

33 Redditività e struttura finanziaria delle imprese (segue) Nel confronto internazionale il leverage (debiti finanziari/debiti finanziari + patrimonio a valori di mercato) delle imprese italiane si colloca tra i livelli più elevati: solo il Giappone ha un leverage strutturalmente più elevato, cui si accompagna anche la Germania nel 2011; per contro in termini di incidenza sul PIL, i debiti finanziari delle imprese italiane sono inferiori a quelli di Francia ed UK, oltre al Giappone e non lontani dai livelli di Germania ed USA. La quota dei debiti finanziari rappresentata da esposizioni verso banche è dell ordine del 70% nel 2011: un valore che è significativamente superioreaquellodeglialtripaesiconsiderati(trail30%edil45%circa). Fonte: Elaborazioni NAGIMA su dati Banca d Italia 33

34 Credito bancario e sofferenze L operazione di rifinanziamento dell Eurosistema ha attenuato le difficoltà di liquidità delle banche, ma le tensioni tuttora presenti sul debito sovrano rendono incerte le condizioni di finanziamento delle imprese, ilcuimeritodicreditosièridottoancheperilquadro economico sfavorevole. Nel trimestre marzo-maggio i prestiti alle imprese sono diminuiti dello 0.9% su base annua. Sulla loro diminuzione ha influito anche la riduzione della domanda di finanziamenti. La diminuzione risulta più consistente per le costruzioni (-4.7%) e l industria manifatturiera (-3.7%) rispetto all aggregato dei servizi (-2.3%). Le PMI sono quelle più colpite dalla contrazione del credito. Il tasso delle nuove sofferenze complessive (famiglie ed imprese) sugli impieghi è rimasto stabile al 1.9% (in ragione d anno) nel primo trimestre del 2012; il dato riferito alle imprese si è attestato al 2.9%, mentre a maggio la quota dei prestiti alle imprese in temporanea difficoltà(incagli e prestiti ristrutturati) è salita al 7.1%(rispetto al 6.6% di febbraio). Fonte: tratto da Bollettino Economico n.68 B.I. 34

35 Credito bancario e sofferenze (segue) Fonte: Moneta e Banche Supplemento al Bollettino Statistico B.I. Aprile

36 Credito bancario e sofferenze (segue) Fonte: Banca d Italia Relazione per l anno

37 Tassi di interesse e corsi azionari I tassi di interesse applicati ai nuovi finanziamenti alle imprese, progressivamente aumentati per tutto il 2011 fino al 4.2%, sono diminuiti dall inizio dell anno fino a portarsi al 3.7% nel mese di maggio. Fonte: Elaborazioni Nagima su dati EUROSTAT-BCE 37

38 Tassi di interesse e corsi azionari(segue) L incertezza sui risultati delle elezioni in Grecia e sulla solidità del sistema bancario spagnolo hanno fortemente influito sui tassi di rendimento dei titoli del debito pubblico italiano, già sotto tensione anche per le incertezze sull entità, modalità e tempi del sostegno europeo ai paesi in difficoltà. Nelle settimane recenti le tensioni sui mercati finanziari si sono in parte attenuate grazie all orientamento delle istituzioni europee e della BCE di impegnarsi con determinazione nella tutela della stabilità finanziaria e del progetto della moneta unica. A luglio, peraltro, lo spread dei titoli italiani a 10 anni rispetto all equivalente tedesco si è ancora ampliato a 476 punti base (555 quello riferito ai titoli spagnoli), con un incremento di 16 punti base rispetto a giugno e 32 punti base rispetto a maggio. Resta quindi alto il divario del costo del debito pagato dalle imprese italiane rispetto alla media europea ed alla Germania in particolare. 38

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