Fig. 51 Campioni delle tecniche murarie riconosciute nel palazzo.
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- Geronimo Giuliano
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1 LE TECNICHE MURARIE Presentiamo in questa sede i primi risultati del lavoro di ricerca e documentazione sulle tecniche murarie in S. Giovanni Valdarno, relativamente al Palazzo d'arnolfo. Tutte le murature evidenziate in fase di scavo o già in vista al momento dell'inizio dei lavori sono state documentate con prospetti integrali in scala 1 : 20 e con schede di unità stratigrafica muraria in cui sono stati riportati, oltre ai rapporti fisici, le caratteristiche strutturali e costruttive delle singole unità in esame: tipo di malta, di giunto, dimensioni e impasti dei laterizi, posa in opera, finitura e lavorazione dei materiali lapidei, funzione statica. Qui sono documentati 7 tipi di muratura, riscontrati in varie aree del palazzo, pertinenti a fasi diverse. Il dato più evidente che emerge da questa analisi, tuttora in corso, è l'uso prevalente di ciottoli e pietre di fiume e pietra arenaria nelle murature di XIV secolo; il fatto è riscontrabile in altri esempi di edilizia pubblica dello stesso periodo presenti nella "terra nuova": le mura (torri e porte), la chiesa di S. Lorenzo. N. 1 L'uso della pietra è relativo ai pilastri ottagonali del primo nucleo, innalzati su basamenti rettangolari, agli archi tra pilastro e pil astr o e ad u n pr im o tr at to di elevat o, alm eno f i no a q uota + 5,50 m dal piano stradale attuale (fig. 51,1, US 82; fig. 52). I pilastri sono costruiti in blocchi di arenaria perfettamente squadrati, posti su corsi paralleli, di dimensioni che variano dai 30 ai 46 era di larghezza, per quelli di dimensioni maggiori,e dai 10 ai 25 cm, per quelli di dimensioni minori; l'altezza dei blocchi varia dai 20 ai 35 cm. I giunti sono sottilissimi; i corsi, all'interno dei singoli pilastri, risultano in tal modo di altezze diverse (non superiori ai 35 cm) 82
2 senza che vi sia alcun modulo o ricorrenza determinata (fig. 53). Le pietre, dove non siano state rimaneggiate per interventi di restauro, presentano una rifinitura eseguita a scalpello, talvolta con nastrino esterno. La muratura, in blocchi squadrati di arenaria, soprastante ai pilastri, è stata ampiamente restaurata (con riscalpellatura delle pietre ed anche sostituzione degli elementi danneggiati) negli anni '30. Le dimensioni delle pietre, perfettamente squadrate e poste su corsi Fig. 51 Campioni delle tecniche murarie riconosciute nel palazzo. 83
3 paralleli, con giunti sottilissimi e precisi, sono disomogenee in larghezza (dai 30 ai 70 cm) mentre le altezze variano dai 25 ai 30 cm N. 2 I ciottoli e le pietr e di f iume sono di piccole ed om o genee dimensioni (h cm 9 / largh. cm 12 in media) posti in corsi paralleli e legati da malta di calce, biancastra, tenace; i ciottoli presentano talvolta la faccia esterna spianata di spacco (fig. 51,2, US 65; fig. 54). I giunti sono di dimensioni variabili. Lo spessore di questi muri varia dai 45 ai 60 cm, m entre quello del le fondazioni è di 95 cm ca. Sacco e fondazioni so no in malta di calce e p ezzame di ciottoli e pietre. Nel paramento si riscontrano anche sostituzioni (in corso d'opera?) di ciottoli con frammenti di laterizio (mattone) ma molto raramente. In un caso (US 65/ 151) è stata rinvenuta traccia della sbatacciatura in legno, usata per la gettata di fondazione. Su questi muri si riscontra, in modo discontinuo, la presenza di una scialbatura biancastra, che sicuramente era distribuita su tutte le superfici con lo scopo di omogeneizzarne l'aspetto esterno. Rispondono a queste caratteristiche tutti i muri pertinenti alla prima definizione edilizia del palazzo. N. 3 Nell a f ase successiva (fine XIV - prima metà XV sec. ) l'uso quasi totale dei ciottoli di fiume viene sostituito o integrato dai laterizi. Ne sono un esempio i tamponamenti tra pilastro e pilastro, costruiti su archi di scarico, poggiami su due plinti opposti (fig. 55), in laterizi (dimensioni dei mattoni: h cm 6; lunghezza cm 28 in media); su questi archi si impostano corsi alternati ed irregolari nelle altezze in ciottoli di medie e grandi dimensioni: largh. cm 30/52; h cm 20/34) e later izi (dimensioni dei laterizi: h. cm 6/7; largh. cm 10/12) fino alla quota del basamento dei pilastri. Da qui troviamo tre corsi (fig. 21, 3, US 1019) in grossi ciottoli ancora legati da malta di calce, tenace, biancastra, su cui nuovamente si imposta una muratura in laterizi, spezzati, e rari piccoli ciottoli, asportata in verticale ed orizzontale per circa 20 cm di spessore dur ante i restauri degli anni '30, tesi in questo caso a riportare alla luce la pilastratura originaria (fig. 56). Nn. 4-5 Questo uso alternato di ciottoli e laterizi (in gran parte di riutilizzo) si ritrova anche nelle fodere perimetrali di fosse bio 84
4 Fig. 52 Particolare di uno dei pilastri del porticato interno. Fig, 53 II pilastro d'angolo (US 407) come si presenta all'interno dell'ambiente 5. La parte esterna è stata invece completamente fasciata da nuove pietre durante i restauri degli anni '30. Fig. 54 Particolare del muro 65 (ambienti 1/2). 85
5 Fig. 55 L'arco di fondazione, costruito su terra, del tamponamento 210 (ambiente 3). Fig. 56 Particolare della muratura dei tamponamenti del fronte est, al di sopra dei tre corsi in ciottoli. 86
6 Fig. 57 Parete est della fossa biologica scavata nell'area 800. Fig. 58 Parete sud della fossa biologica coperta dalla volta
7 logiche della fine del XV secolo, con corsi più o meno regolarizzati, legante di malta povera di calce, giallastra (fig. 51, 5, US 885), dove i corsi ir regolari in ciottoli sono ripr esi da laterizi di testa e di fascia (fig. 57); oppure (fig. 51,4, US 1202) dove i frammenti di mattone si interpongono in modo casuale ai ciottoli di varie dimensioni (fig. 58). N. 6 In un ca so, da tabile alla fine d el XV secolo, trov iamo un tipo di muratura in laterizi, posti di testa e di fascia, in parte riutilizzati e spezzati, posta al di sotto della quota di stacco della fondazione del muro 82 e del contrafforte 63 a foderare il terreno vergine e creare cosi l'ambiente di contenimento per una fossa biologica (fig. 51,6, US 169). Nn. 7-8 Gli ultimi tipi di muratura che presentiamo, in questa fase preliminare dello studio, sono quelli relativi alla torre ed evidenziati sul fronte sud della stessa, dalla base al piano di sottotetto, e sulle pareti est ed ovest. Cantonali in grosse pietre squadrate di arenaria lavorate in verticale a scalpello si alternano a laterizi, molti dei quali riutilizzati, come indicano le dimensioni diversificate, e ciott oli, senza un ordine preciso ( fig. 51, 7, US 1734; f ig. 51,8, US 1733). Queste murature non hanno per ora un inquadramento cronologico preciso, ma possono essere collocate in una fase edilizia tarda del palazzo, probabilmente post-rinascimentale. 88
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