Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi. TELEMOBILITY Forum Torino, 10 Luglio 2008
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- Gianpiero Di Mauro
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1 Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi TELEMOBILITY Forum Torino, 10 Luglio 2008
2 Agenda Come nasce il progetto Composizione dell ATI (Associazione Temporanea di Imprese) La situazione attuale di riferimento Il sistema di controllo RITIRO
3 Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi Come nasce il progetto
4 Opportunità Il Bando Galileo La Fondazione Torino Wireless ha voluto stimolare e sensibilizzare le PMI del territorio a sviluppare progetti di ricerca e sviluppo, tesi a realizzare prototipi di sistemi, prodotti e servizi in grado di cogliere le opportunità offerte dal sistema di navigazione Galileo. Destinatari Piccole e Medie Imprese (PMI, come definite dal DM 18 Aprile 2005 del Ministero delle Attività Produttive) che svilupperanno le attività progettuali di ricerca e di formazione interamente nell'area territoriale della regione Piemonte. Il progetto RITIRO è uno dei cinque progetti che si sono aggiudicati il bando Galileo
5 Opportunità Sistema Satellitare Galileo - Sistema di navigazione civile - Precise Timing Facility - Garanzia del servizio - Integrità
6 Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi L Associazione Temporanea di Imprese
7 Le Aziende
8 Consoft Sistemi Nata a Torino nel 1986 Presente a Torino, Milano, Roma 2,4 3,4 5,3 6,4 9,5 9, Fatturato Personale Offerta IT Governance Business Performance Management Business Integration Extended ERP Telecom corso Traiano, Torino - ITALIA tel fax
9 CSdomotica corso Traiano, Torino - ITALIA tel fax Cablaggio Strutturato Centrali Telefoniche IP Networking Offerta Impianti di Sicurezza Automazione Domestica Applicazioni WiFi
10 Ecostudio società di ingegneria ambientale per la progettazione e la pianificazione delle risorse naturali via G. Mameli, Casale Monferrato (AL) - ITALIA tel (r.a) fax
11 Finsoft Opera sul mercato ICT italiano dal 1983 Presente a Torino, Milano, Bologna Fatturato in keuro Risorse umane TORINO Indirizzo: Corso Svizzera 185 bis Torino Telefono: Fax: to@finsoft.it
12 Hal Service 1990 anno di fondazione Sede in Borgosesia 22 addetti Hal Service S.r.l. Via Osella, Borgosesia (VC) Tel Fax
13 Vasco De Gama Nata nel 2006 Localizzatori satellitari Obiettivo: specializzarsi nel progettare, realizzare e commercializzare soluzioni su misura, legate al posizionamento terrestre in ambito civile (protezione civile, ambiente, turismo, sicurezza, ecc.)
14 Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi La situazione attuale di riferimento
15 Aumento dei rifiuti Nel periodo , in Italia ed in molti Paesi dell Unione Europea si è registrato un forte aumento della produzione dei rifiuti derivanti dalle attività economiche Le cause di questo aumento si possono ricercare nelle migliorate condizioni economiche e nello sviluppo industriale 75% circa dei rifiuti prodotti può essere ricondotto ad attività di tipo industriale solo il restante 25% deriva dalle attività domestiche
16 Un problema di difficile quantificazione Condizione necessaria per la quantificazione realistica della produzione di rifiuti industriali pericolosi è il controllo dei flussi dei rifiuti quindi, della catena che collega il produttore del rifiuto (primo anello) all impianto di stoccaggio provvisorio (secondo anello) e infine all impianto di smaltimento finale (ultimo anello) Nel passaggio da un soggetto all altro i rifiuti industriali possono illegittimamente cambiare classificazione non solo per quanto riguarda la pericolosità o meno del rifiuto stesso ma anche per ciò che riguarda il diverso stato fisico/chimico
17 Il contesto normativo attuale Vi sono margini per una evasione del dettato di legge Nonostante il complesso delle operazioni di conferimento, trasporto, stoccaggio, smaltimento finale sia minuziosamente descritto da un articolata normativa sia nazionale che regionale (entrambe costituiscono il recepimento della normativa ambientale UE) e tutto il ciclo sia soggetto ad un rigoroso controllo di legge
18 Certezze amministrative determinazione dell origine del rifiuto, determinazione del soggetto che effettua il trasporto dal produttore allo smaltitore, determinazione della localizzazione e dei quantitativi ove il rifiuto viene stoccato provvisoriamente, determinazione dell impianto di smaltimento al quale il rifiuto viene conferito
19 Carenze operative Paradossalmente, non vi è visibilità, né tantomeno controllo, fra: fase di produzione del rifiuto stesso soggetto all autorizzazione dell amministrazione provinciale ove è localizzato il produttore di rifiuto fase di smaltimento finale soggetto all autorizzazione dell amministrazione provinciale ove è localizzato l impianto di smaltimento finale ove viene conferito il rifiuto Le carenze sono individuabili a tre livelli Controllo Pianificazione Tempistica
20 Controllo della filiera mancanza di una visibilità reale fra punto di partenza (autorizzato) del rifiuto e punto di arrivo (autorizzato) dello stesso rifiuto; mancanza di un tracciamento del percorso del mezzo che trasporta il rifiuto dall origine alla destinazione (stoccaggio provvisorio o smaltimento definitivo); mancanza di una certezza che la partita di rifiuto in partenza sia realmente la stessa all arrivo e non abbia subito variazioni di quantità o di natura merceologica lungo il percorso del trasporto; mancanza - di converso - della certezza della corrispondenza all impianto di smaltimento, ovvero che la partita di rifiuto corrisponda ai quantitativi ed alle tipologie di partenza;
21 Tempistica degli interventi mancanza di una consuntivazione amministrativa sia a livello locale (provinciale e regionale) sia a livello nazionale in tempi operativamente (e non solo burocraticamente) accettabili: i dati hanno la stessa cadenza di verifica e di aggregazione dei dati formali amministrativi di bilancio: a livello nazionale sovente i dati hanno un ritardo almeno biennale; mancanza di un controllo complessivo (in tempi accettabili) dei quantitativi di rifiuto prodotto, trasportato (origine/destinazione) e smaltito, con conseguente incapacità di previsione e programmazione degli interventi sul territorio.
22 Un solo punto di incontro L unico legame - sia operativo che amministrativo - fra i due momenti del ciclo (iniziale e finale) è costituito dal trasportatore che invece deve possedere due autorizzazioni distinte, rilasciate da amministrazioni differenti (molto sovente appartenenti a due Amministrazioni Regionali diverse): all accesso presso il produttore di rifiuto; all accesso all impianto di smaltimento finale.
23 Cosa realmente manca? Dal quadro delineato emerge come alla gestione del settore di smaltimento dei rifiuti manchino sostanzialmente non tanto la regolamentazione e la struttura normativa di riferimento quanto soprattutto gli strumenti efficaci di controllo e di ausilio alla gestione integrata sul territorio sia del trasporto del rifiuto che del suo adeguato stoccaggio provvisorio che dello smaltimento finale conforme a corretti criteri ambientali.
24 Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi Il sistema di controllo RITIRO
25 Uno strumento in tempo reale Rappresenta uno strumento in grado di chiudere il gap ambientale, economico e (come le cronache periodicamente evidenziano) di ordine pubblico, dando visibilità e ponendo sotto controllo: il collegamento fra sito di origine del rifiuto, sito di stoccaggio temporaneo e sito di smaltimento definitivo i percorsi compiuti dal rifiuto sul territorio i tempi connessi al complesso delle operazioni la definizione del tempo trascorso fra produzione di una partita di rifiuto e suo smaltimento definitivo è un elemento molto importante poiché quanto più il rifiuto è soggetto a stoccaggio (ancorché provvisorio) tanto più aumenta la sua pericolosità ambientale e la probabilità di un suo non corretto smaltimento Il sistema di controllo RITIRO è in grado di fornire una traccia tecnica, operativa ed amministrativa delle varie fasi del ciclo dei rifiuti. In tempo reale.
26 Uno strumento oggi ancora mancante RITIRO controlla non solo il percorso ma anche analizza costantemente un rilevante flusso di informazioni e di dati caratterizzanti la singola partita di rifiuto, ad esempio : tipologia del rifiuto (codice CER); quantità della singola partita di rifiuto associato alla specifica tipologia; origine del rifiuto (località, produttore, processo produttivo, etc.); trasportatore del rifiuto (mezzo di trasporto, idoneità amministrativa); percorso del rifiuto lungo la rete stradale (o ferroviaria); destinazione del rifiuto (ammissibilità di trattamento, volumetrie in stoccaggio ed in smaltimento, pertinenza della concessione amministrativa, etc.).
27 Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi RITIRO Architettura e Funzionalità
28 Schema di funzionamento
29 Descrizione del sistema Ogni singolo contenitore di rifiuto pericoloso viene identificato e monitorato attraverso un opportuno dispositivo elettronico (sensore) ed associato biunivocamente per lo specifico trasporto ad un unica scatola nera (elemento Genius) collocata sul veicolo che effettua il trasporto. Il veicolo che effettua il trasporto è tracciato, oggi, con il sistema satellitare GPS, in prospettiva con il sistema satellitare Galileo. L elemento Genius, a sua volta è in contatto con un centro servizi di trasporto che verifica con continuità la congruenza del singolo contenitore omogeneo (per tipologia di rifiuto, per codice CER, per origine, stoccaggio, destinazione finale, ecc.) con il processo di trasporto e movimentazione del contenitore stesso. L associazione tra singolo contenitore ed elemento Genius avviene attraverso una unità intermedia che può risiedere sul bancale o in punti opportuni del rimorchio ed ha la funzione di gateway tra i sensori idonei all identificazione ed al monitoraggio del carico e l elemento Genius. L infrastruttura, replicata nei punti di stoccaggio intermedio, consente al centro servizi di mantenere il controllo sul contenitore di rifiuto dalla sua produzione allo smaltimento finale.
30 Controllo totale Il sistema è così in grado di effettuare scansioni e report a frequenze prefissate (ovvero se necessario continue) dal punto di consegna al punto di smaltimento finale, incluso il periodo di stoccaggio provvisorio.
31 Apparati presenti sul mezzo di trasporto
32 Unità centrale (Genio) Ricevitore GPS-EGNOS Modulo GSM/GPRS RX-TX WIFI a/h (5 GHz) Hardware per l esecuzione delle applicazioni Interfaccia con mezzo Interfaccia con Unità Intermedie Interfaccia con trasportatore Interfaccia verso numeri di emergenza
33 Altre unità Unità intermedie Interfaccia con sensori sul carico Interfaccia con Genio Sensori sul singolo contenitore di rifiuto omogeneo Sensori di stato sui contenitori Eventuali altri Sensori per il controllo del carico
34 Centro Servizi Componente di controllo dell intero ciclo di vita del rifiuto pericoloso. Garantisce a tutti i soggetti coinvolti, la disponibilità e la fruibilità di tutte le informazioni utili sia al controllo che al monitoraggio Fornisce una traccia amministrativa delle varie fasi del ciclo di vita dei rifiuti pericolosi Raccoglie e rende disponibili informazioni quali: Tipologia del rifiuto (codice CER) Quantità della singola partita di rifiuto associato alla tipologia Origine del rifiuto (località, produttore, processo produttivo, etc.) Trasportatore del rifiuto (mezzo di trasporto, idoneità amministrativa) Percorso del rifiuto lungo la rete Destinazione del rifiuto (ammissibilità di trattamento, volumetrie in stoccaggio ed in smaltimento, pertinenza della concessione amministrativa, etc.)
35 Definizione di missione missione : insieme di vincoli, tramite i quali il sistema certifica il corretto trattamento del rifiuto pericoloso dalla sua presa in carico fino alla destinazione (finale o intermedia). Definita dal centro servizi per ogni singolo rifiuto Vincoli sulle locazioni in cui il rifiuto non può transitare (bersagli non attraversabili) o attraverso le quali deve obbligatoriamente passare (bersagli validi o checkpoints), nonché vincoli sulla tempistica di attraversamento dei checkpoints e sul completamento della missione.
36 Tipologie di missione Missione di transito Il rifiuto viene trasportato da una locazione di partenza (centro di produzione o centro di stoccaggio) verso una locazione di arrivo (centro di stoccaggio o centro di smaltimento) Missione di stoccaggio Il rifiuto si trova in sosta presso un centro di stoccaggio.
37 Centro Servizi Allarmi Il CS registra un allarme ogni volta che riceve una segnalazione di anomalia dai sensori. Le unità Genio comunicano con il CS ad intervalli stabiliti in fase di definizione della missione Una mancata comunicazione viene considerata come evento sospetto e porta alla segnalazione di allarme. Sono fonte di allarme tutte le violazioni dei vincoli della missione Emergenze Il CS allerta le autorità competenti
38 Massimiliano CANEVARO Consoft Sistemi S.p.A. Certificazione del trasporto di rifiuti pericolosi Grazie per l attenzione
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