VESPA CINESE. Regole di lotta alla
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- Albino Alessio Valentini
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1 46 INSETTI Regole di lotta alla VESPA CINESE L impiego di un parassita e di caolino aiuta la difesa dei castagneti. Occorre però seguire i metodi precisi qui indicati cinipide Dryocosmus kuriphilus, detto L imenottero Cinipede galligeno del castagno o Vespa cinese, piccolo, di colore nero RICCARDO ANTONAROLI da adulto, è considerato a livello mondiale uno degli insetti più dannosi per il castagno, segnalato per la prima volta in Italia nel Provoca danni rile- vanti perché riduce la capacità fotosintetica della pianta, lo sviluppo vegetativo dei germogli, compromettendo la crescita delle piante giovani e riducendo la produzione di castagne fino al 60-80%. Il Cinipede galligeno attacca il castagno europeo (Castanea sativa) sia selvatico sia innestato, i castagni extraeuropei (C. crenata, C. mollissima, C. dentata) e gli ibridi euro-giapponesi (Castanea crenata x C. sativa). Il Cinipede galligeno causa la formazione di galle, vale a dire ingrossamenti di varia forma e dimensione, inizialmente di colore rossastro, su germogli, foglie e fiori maschili (Gyorgy Csoka, Hungary Forest Research Institute, Bug wood. org). LE ATTUALI PROSPETTIVE DI LOTTA Le possibilità di lotta contro il Cinipede galligeno sono purtroppo limitate. Gli interventi attuati nelle aree focolaio, quali trattamenti con insetticidi, potature, estirpazioni, tagli di ritorno severi, tagli a raso, bruciature del materiale di risulta, si sono dimostrati inefficaci nell arginare la diffusione dell insetto. La raccolta e la distruzione a maggio-giugno delle galle, prima dello sfarfallamento delle femmine adulte, è un metodo di lotta utile ma applicabile in castagneti isolati. Questa pratica è attuabile sulle piante giovani, dove è più facile individuare le galle e per le quali la potatura verde di allevamento è consigliabile. L unica forma di lotta efficace contro il Cinipede galligeno è quella biologica, che consiste nell impiego di uno specifico parassitoide, l imenottero Torymus sinensis, originario della Cina. Da esperienze condotte in Giappone, l introduzione di Torymus sinensis ha permesso di limitare i danni in modo apprezzabile, portando la percentuale di germogli attaccati sotto il 30%, che è considerata la soglia di danno economico. Allo scopo di
2 INSETTI 47 combattere il Cinipide galligeno è stata avviata l introduzione di Torymus sinensis in alcune zone d Italia, ritenute idonee per avviare l attività di contrasto al parassita. La femmina di Torymus sinensis depone le proprie uova nelle galle del Cinipide galligeno, in questo modo le sue larve distruggono quelle dell insetto. Dai siti di lancio, Torymus sinensis procede a colonizzare il territorio, espandendosi nei castagneti come il Cinipide galligeno, seguendone l infestazione e permettendo di arrivare a un efficace controllo del patogeno. LE 5 REGOLE Per favorire la diffusione di Torymus sinensis è, tuttavia, necessario adottare alcune pratiche colturali, tenendo presenti i seguenti aspetti: - il Cinipide galligeno sverna nelle gemme dove ha deposto le uova; - Torymus sinensis sverna nelle galle dove ha deposto le uova, da cui sono nate le larve che hanno distrutto quelle del Cinipide, e sfarfalla a fine aprile - inizio maggio. Le buone pratiche da attuare sono queste: 1. Non distruggere o asportare il fogliame e gli scarti di potatura prima della fine di maggio, in modo da favorire la diffusione di Torymus sinensis. Le galle una volta disseccate in parte rimangono sulla pianta durante l inverno - quelle formate sul germoglio - e in parte cadono a terra in autunno - quelle sviluppatesi sulle foglie. Fogliame e scarti di potatura vanno raccolti in andane o in mucchi per essere distrutti durante le L'unica forma di lotta efficace contro il Cinipede galligeno è quella biologica, che consiste nell'impiego di uno specifico parassitoide, l'imenottero Torymus sinensis, originario della Cina. operazioni di ripulitura dei castagneti precedenti la raccolta, poiché a questo punto Torymus sinensis è già uscito dalle vecchie galle e ha già colpito le larve del Cinipede formatesi nell anno in corso. 2. Potatura verde nelle zone in cui la presenza del Cinipide è ancora agli inizi della diffusione, allo scopo di rallentarla. La potatura verde che consiste, nel periodo precedente lo sfarfallamento delle femmine, vale a dire
3 48 INSETTI Dai siti di lancio Torymus sinensis procede a colonizzare il territorio, espandendosi nei castagneti similmente al Cinipide galligeno. CICLO BIOLOGICO Le femmine adulte, tra fine maggio e luglio, sfarfallano dalle galle e ciascuna femmina depone da 100 a 150 uova nelle gemme delle piante ospiti. Le uova dopo giorni si schiudono e le larve fuoriuscite svernano nelle gemme fino alla primavera dell anno successivo. Indotte dalla presenza dell insetto, alla ripresa vegetativa cominciano a formarsi delle galle sulle foglie e sui rametti. Raggiunta la maturità, le nuove femmine sfarfallano perforando la galla che pian piano dissecca. Le nuove femmine iniziano immediatamente a deporre le uova nelle gemme, iniziando in genere dalle parti più basse delle piante, per raggiungere successivamente quelle più alte. La commercializzazione di materiale vivaistico infestato ma asintomatico, cioè privo di galle, è un importante fonte di diffusione del Cinipide in aree non ancora raggiunte. I sintomi dovuti alla presenza dell insetto non sono, infatti, evidenti al momento dell innesto; occorre evitare di utilizzare marze o piantine in riposo vegetativo di cui non si conosca l origine. entro il mese di giugno, nel taglio dei germogli dove sono presenti le galle, deve essere seguita dalla loro distruzione. Dopo la fine di giugno è importante non asportare più le galle, perché il Cinipide è già fuoriuscito, ma potrebbero ancora esserci all interno altri insetti utili, nemici del Cinipide. Dopo il mese di luglio, quando ormai le femmine del Cinipide hanno deposto le uova nelle gemme, si può procedere all eliminazione dei polloni di ceppaia, sempre allo scopo di rallentare la diffusione del Cinipide, che attacca iniziando dalle parti basse della pianta. 3. Migliorare la fertilità del suolo dei castagneti. È importante assicurare una buona dotazione di sostanza organica nel suolo dei castagneti. In tal modo, oltre ad Il caolino forma una patina bianca sulla vegetazione, riducendo la deposizione delle uova nelle gemme e la formazione di galle nella primavera successiva.
4 INSETTI 49 Le piante destinate a produrre marze per l innesto nell anno successivo, a partire dal mese di giugno, comunque prima dello sfarfallamento, vale a dire della fuoriuscita degli insetti adulti dalle galle, devono essere avvolte e protette con teli in grado di evitare la deposizione delle uova all interno delle gemme. aumentare il contenuto in sostanza organica del terreno, si apportano tutti gli elementi indispensabili, che si renderanno disponibili per l albero, e si aumenta di microrganismi la rizosfera, favorendo l instaurarsi di simbiosi tra le radici degli alberi e le ife fungine. Queste ultime, che rappresentano un ampliamento funzionale delle radici, sono dotate di un elevata efficienza nell assorbimento di alcuni elementi minerali, come l azoto e il fosforo, e paiono in grado di EFFETTI SULLA PIANTA L insetto causa degli appariscenti rigonfiamenti sui germogli e sulle foglie, detti galle, riducendo l attività fotosintetica degli alberi attaccati. La formazione della galla può coinvolgere i germogli, inglobando una parte delle giovani foglie e delle infiorescenze, determinando l arresto dello sviluppo vegetativo dei germogli colpiti e la riduzione della fruttificazione per la mancata produzione dei fiori femminili e degli amenti maschili. A volte le galle sono confinate sulle foglie lungo la nervatura centrale. Gravi attacchi provocano una perdita di vigore da parte della pianta, con conseguente riduzione nella produzione di castagne, dovuta alla mancanza di un adeguato sviluppo dei fiori. La perdita di vigore non è immediata: grazie al notevole accumulo di sostanze di riserva nella parte inferiore del tronco e nelle radici strutturali, le piante adulte vigorose risentono in maniera significativa degli attacchi alla superficie fogliare soltanto dopo che questi si ripetono per alcuni anni consecutivi. Questi castagni, indeboliti, sono più soggetti all'attacco di altre avversità, come il "mal dell inchiostro" (Phytophthora spp.). Un attenzione particolare riguarda gli alberi di recente impianto. Nella fase giovanile, infatti, gli alberi utilizzano la maggior parte dell energia prodotta per aumentare la propria massa corporea; questo sforzo energetico deve essere supportato da una cospicua massa fogliare, poiché il processo fotosintetico produce l energia richiesta dall albero per crescere in altezza e fortificare le proprie strutture di sostegno. Per queste piante l attacco del Cinipede galligeno è in grado di pregiudicare seriamente lo sviluppo o la sopravvivenza. proteggere l apparato radicale da varie fitopatie, come per esempio gli attacchi del mal dell inchiostro, di aumentare la tolleranza dell albero alla siccità, nonché di accrescere la resistenza delle piante agli stress. Si dovrà perciò evitare di bruciare il fogliame e i ricci, che saranno raccolti in mucchi o andane, perché la loro decomposizione assicurerà l apporto di sostanza organica al terreno. La collocazione migliore di mucchi e andane è quella al di fuori della proiezione delle chiome, in corrispondenza delle radici che assorbono acqua e nutrienti dal terreno. È importante curare lo sfalcio dell erba, in modo da limitare la concorrenza delle specie erbacee e, la-
5 50 INSETTI sciando l erba sul terreno a decomporsi, apportare ulteriore sostanza organica al terreno. Quando praticabile, buoni risultati, anche contro il mal dell inchiostro, si ottengono con l apporto di concimi organici, di origine naturale, in particolare del letame. 4. Curare la potatura. Al fine di garantire una buona vigoria delle piante è opportuno curare la potatura, eliminando in particolare le parti secche e deperienti della chioma, limitando interventi più severi solo a casi di particolare deperimento. 5. Salvaguardare le specie quercine. Queste sono attaccate da cinipidi locali, che però non arrecano danni apprezzabili perché controllati da insetti antagonisti che potrebbero avere un certo grado di attività anche nei confronti del Cinipide galligeno del castagno. Se possibile è buona pratica lasciare delle querce dentro al castagneto o in prossimità di esso e in occasione dei tagli dei cedui rilasciare quante più matricine di queste specie è possibile. DIFFUSIONE Uno dei principali modi di diffusione del Cinipede galligeno è attraverso il materiale di propagazione, vale a dire marze e piantine. L insetto trascorre l'autunno e l'inverno allo stadio di larva all'interno delle gemme, senza che le piante ospiti manifestino sintomi evidenti della presenza della vespa. Dato che i sintomi dovuti alla presenza dell insetto non sono evidenti al momento dell impianto, si deve evitare di utilizzare marze o piantine in riposo vegetativo di cui non si conosce l origine. Sono state, infatti, trovate in vendita piante ammalate in mercati paesani e sagre di alcune parti d Italia. Da prove compiute nei castagneti sperimentali dell Unione Terre di Castelli, in Provincia di Modena, è emersa, tuttavia, una minore crescita in lunghezza ed un inferiore lignificazione dei germogli protetti con reti. SPERANZE DI LOTTA Speranze per il contenimento della Vespa cinese sono riposte nell uso di uno specifico formulato a base di caolino, da utilizzare durante il periodo di volo delle femmine. Il caolino forma una patina bianca sulla vegetazione, riducendo la deposizione delle uova nelle gemme e la formazione di galle nella primavera successiva. I tessuti vegetali ricoperti da questo film sono irriconoscibili al tatto, alla vista e all olfatto degli insetti; il principale meccanismo d azione del caolino è, infatti, la repellenza nei confronti degli adulti, con riduzione dell attività trofica e dell ovideposizione. Inoltre, il movimento degli insetti, l attività trofica e altre attività fisiche, quali l ancoraggio al vegetale, sono compromesse per l adesione delle particelle di caolino al corpo degli insetti stessi, quando questi vengono a contatto con il formulato. È stato anche dimostrato che il caolino ha anche la proprietà di ridurre l incidenza degli attacchi da parte di funghi e batteri quali Erwinia amylovora e Venturia inaequalis ma, in tal caso, assume particolare importanza la formulazione (idrofoba o idrofila) del prodotto. Per ottenere dei risultati con trattamenti a base di caolino (3-4 kg per 100 l d acqua) è necessaria una perfetta e costante copertura delle piante, con una ripetizione a cadenza settimanale dei trattamenti durante lo sfarfallamento. Il ricorso al caolino, in commercio presente, per esempio, con le denominazioni Surround WP e Kaolin, è proponibile per la difesa dei giovani frutteti di castagno e degli astoni nei vivai, mentre non è praticabile in castagneti con alberi di medie o grandi dimensioni. L intervento prevede, infatti, la distribuzione di caolino sulla vegetazione, dove forma una patina chiara che rallenta la deposizione delle uova. Le piante destinate a produrre marze per l innesto nell anno successivo, a partire dal mese di giugno, comunque prima dello sfarfallamento, vale a dire della fuoriuscita degli insetti adulti dalle galle, devono essere avvolte e protette con teli in grado di evitare la deposizione delle uova all interno delle gemme. Questa pratica trova una propria ragione di essere nel caso di materiale d innesto destinato ad aree in cui il cinipede non è ancora presente. I teli devono consentire la crescita dei germogli: i teli perciò devono essere sorretti per non comprimere i germogli durante la crescita e devono consentire l irraggiamento solare. Da prove compiute nei castagneti sperimentali dell Unione Terre di Castelli, in Provincia di Modena, è emersa, tuttavia, una minore crescita in lunghezza e un inferiore lignificazione dei germogli così protetti.
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