ENAV S.p.A. ENAV ACADEMY SCUOLA DI FORMAZIONE DI FORLI' POLO TECNOLOGICO INTEGRATO

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2 COMUNE DI FORLÌ ENAV S.p.A. ENAV ACADEMY SCUOLA DI FORMAZIONE DI FORLI' POLO TECNOLOGICO INTEGRATO PROGETTO DEFINITIVO IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI RELAZIONE TECNICA 1

3 INDICE pagina 1. DATI A BASE DELLA PROGETTAZIONE Obbiettivi e requisiti del progetto Localizzazione Destinazione d uso Caratteristiche strutturali ed architettonico Locali e volumi tecnici Percorsi orizzontali e verticali Opere da realizzare Note generali Sistema Energia Impianti di protezione Impianti ausiliari Impianti speciali Limiti di fornitura Impianti elettrici Impianti ausiliari Impianti speciali Predisposizioni per impianti speciali Opere ausiliarie 7 2. DATI TECNICI DI RIFERIMENTO Leggi, norme e regolamenti Note generali Leggi e decreti Norme e guide CEI Norme UNI Norme varie Dichiarazione di conformità Dati e criteri generali di progetto Note generali Gestione centralizzata degli impianti Dati ambientali DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI Impianti elettrici Dati tecnici distribuzione in bassa tensione Criteri principali di progetto Criteri di dimensionamento, potenze, contemporaneità di progetto Sistema di energia Caratteristiche apparecchiature principali Linee principali Selettività, protezione delle condutture e contro i contatti indiretti Linee dorsali Derivazioni alle utenze Impianti di protezione Varie Impianti elettrici per impianti termofluidici Collegamenti equipotenziali Sistema impianti ausiliari e opere varie Impianti speciali Note generali Canalizzazioni per impianti speciali Impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica di incendio Impianto TVCC Impianto antintrusione Impianto di fonia dati Impianto di allarme evacuazione STATO DI FATTO Allacciamenti Sistema energia Impianti telematici 34 2

4 1. DATI A BASE DELLA PROGETTAZIONE 1.1 Obbiettivi e requisiti del progetto L edificio in oggetto dovrà ospitare la nuova sede per accogliere le sale per simulatori di volo, per la didattica formativa dell ENAV ( ente nazionale assistenza volo ), in sinergia e innovazione con la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale. Le attività che dovrà ospitare sono quelle di docenza-pratica (con corsi intensivi per gruppi con un massimo di contemporaneità di circa 100 persone). Pertanto è prevista la realizzazione di due distinti corpi di fabbrica; il principale da adibire a didattica-pratica ed attività collegate ( 1 lotto oggetto della presente relazione), un secondario con servizio di ristorazione, mensa bar, con la zona cucina per la mensa e con i servizi tecnici ( 2 lotto non oggetto) Localizzazione L intervento si colloca nel Polo Aeronautico Forlivese in prossimità delle seguenti attività: - Aeroporto civile Ridolfi - Istituto Tecnico Aeronautico - Corsi di Diploma Universitario in Ingegneria Aerospaziale e Meccanica Il progetto di ampliamento della Scuola di formazione ENAV, si colloca un area compresa tra l attuale complesso ENAV, un edificio di civile abitazione, una strada di piano, che costituisce il limite dell area destinata alla Facoltà di Ingegneria Aerospaziale ed al suo futuro sviluppo. Sostanzialmente un vuoto in cui progettare l edificio di ampliamento della scuola destinato ad ospitare le sale di simulazione del volo e delle torri di controllo oltre ad una sala in cui riunire e simulare tutte le attività previste nell area aeroportuale, una sorta di ricostruzione virtuale finalizzata sia alla formazione dei futuri operatori che alla messa a punto di procedure sempre più efficienti e sicure. Un complesso tecnologico che consentirà di mettere in atto le sinergie già convenute tra la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale e ENAV Accademy Destinazione d uso Il Polo ricerche e innovazione dell ENAV prevede le seguenti funzioni: Piano terra: tre sale simulatori di twr e sale auditing, una sala pseudo-pilot, due sale part task twr, tre simulatori di volo, due simulatori Motion. Piano primo: sei sale simulatori di torre e sale auditing, una sala pseudo pilot twr, una sala simulatori radar. Piano secondo: laboratori in uso alla facoltà di Ingegneria aerospaziale, uffici ENAV Accademy, sala simulazione integrata (simulazione tra i diversi soggetti operanti all interno dell area aerospaziale). Piano terzo. Locali tecnologici Caratteristiche strutturali ed architettonico Uno dei principali obiettivi dell intervento è rappresentato dalla scelta dei contenitori di tecnologie all interno di una piazza, oggetti definiti in uno spazio indefinito, uno spazio intorno alla tecnologia e non un edificio che la contenesse. Sin dai primi schizzi, che hanno preso spunto dagli studi sul deltaplano di Leonardo da Vinci, il progetto ha spaccato lo spazio con una diagonale che individua da un lato un area verde, dall altro una sorta di grande piazza, coperta da un ala di metallo, i cui confini materiali sfuggono ai canoni del costruire, frammentati nelle forme architettoniche che galleggiano nella trasparenza delle pareti vetrate. 3

5 Sin dal primo approccio progettuale risultava evidente la necessità, dal punto di vista urbanistico e architettonico, che tale spazio dovesse essere completato con la progettazione di un parco, di una piazza, uno spazio che riuscisse a perseguire il giusto equilibrio tra spazi costruiti e spazi aperti, tra pieni e vuoti di questo nuovo pezzo di città, uno spazio di relazione tra le due strutture dedicate alla formazione dei giovani, che dovrà rappresentare il centro fisico ed operativo dell offerta formativa, un campus in cui le diverse esperienze potranno confrontarsi. La copertura costituita dall ala di un aereo sospesa nel vuoto, colto nell attimo in cui si stacca da terra per realizzare il sogno di Icaro, lateralmente è appoggiata su un volume rivestito in alluminio che ricorda la sezione di una moderna ala di aereo, mentre, nella punta inferiore poggia su setti rivestiti in pietra. Uno sbalzo dell ala protegge la piazza d accesso, parte integrale del progetto urbanistico dell intervento, che rappresenta il collegamento verso la nuova Facoltà di Ingegneria su cui si attesta l edificio che ospiterà la nuova mensa ENAV a servizio anche dei futuri studenti di Ingegneria. Dal lato opposto, nel punto che delimita il confine con il viale di accesso alla Scuola di formazione ENAV Accademy, si sviluppa in un collegamento vetrato tra il nuovo complesso e l edificio preesistente. La scelta dei materiali risponde agli obiettivi progettuali già espressi: l alluminio satinato della copertura e della grande parete di ingresso principale, i pannelli tipo rame preossidato dei volumi cilindrici, la pietra delle sale auditing e del setto che sostiene un lato di copertura. La struttura in pilastri e travi è prevista in acciaio con solaio costituito da lamiera recata autoportante e pannelli coibentati, coerenti con lo spirito altamente tecnologico dell intervento. L interno è caratterizzato da pavimento galleggiante rivestito con gomma ad alta resistenza, mentre le pareti di tamponamento esterno sono in laterizio e quelle interne in cartongesso rivestito con pannelli di legno e resina. Nei prospetti principali del complesso edilizio nel alto esterno, verso le sale di simulazione volo, si individuano tre elementi cilindrici, rivestiti in pannelli con finitura tipo rame preossidato, che ospitano le sale di simulazione TWR e tre cubi, rivestiti in pietra, che ospitano le sale auditing, nel lato interno verso la piazza verde si affaccia la grande vetrata destinata ai Motion ed un cilindro di grandi dimensioni, rivestito, con tutti i volumi cilindrici del progetto, in pannelli tipo rame preossidato, che ospita la sede di simulazione volo e la grande sala integrata Locali e volumi tecnici Sono previsti i seguenti locali e volumi tecnici a servizio degli impianti elettrici e speciali: Esternamente al laboratorio: di progetto cabina prefabbricata per consegna e misure energia elettrica in media tensione (già prevista) 1.2 Percorsi orizzontali e verticali La distribuzione principale dalle centrali ai locali e zone servite si sviluppa: Interrata all esterno dalla cabina di ricezione alla cabina utente e nel collegamento tra i padi-glioni In cunicolo al livello interrato del fabbricato laboratorio Verticalmente entro i cavedi a servizio degli impianti A soffitto all interno dei controsoffitti A pavimento all interno del pavimento galleggiante Predisposizione tubi usati per la allacciamento mensa Ogni qualvolta gli impianti (tubazioni o canalizzazioni) attraversano pareti a tenuta di fuoco o mettono in comunicazione ambienti appartenenti a compartimentazioni diverse, vanno previsti tutti quegli accorgimenti atti ad interrompere il fuoco (pannelli o schiume a tenuta di fuoco). 4

6 1.3 Opere da realizzare Note generali Gli impianti descritti nella presente sezione di progetto sono raggruppabili nei sistemi indicati di seguito e devono essere forniti ed installati completi in ogni loro parte e pronti al funzionamento, entro i limiti indicati per ciascuno di essi e con le esclusioni evidenziate più avanti. Nel caso di utenze finali fornite da altri, il limite di fornitura è costituito dai morsetti delle utenze, questi esclusi. I collegamenti terminali dei cavi a tali morsetti sono sempre a carico del fornitore dell apparecchiatura o utenza finale. Per alcuni impianti od apparecchiature è richiesta la fornitura di predisposizioni con canalizzazioni od altro, secondo quanto indicato nei capitoli che seguono e/o sui disegni di progetto. Tutte le informazioni per la realizzazione degli impianti sono contenute nella presente relazione, negli altri elaborati e sui disegni di progetto. Nei successivi capitoli, in cui sono indicati più dettagliatamente i limiti di fornitura, vengono trattati individualmente i singoli sistemi e prescritte le tipologie impiantistiche. Per la definizione delle caratteristiche tecniche specifiche di apparecchiature e impianti si rimanda all esame degli altri elaborati e dei disegni di progetto Sistema Energia Le opere e gli impianti, o parti di essi, da realizzare ed inclusi nel presente progetto, sono: Utilizzo e collegamento di uno dei 2 trasformatori già presenti nella cabina di trasformazione MT/bt che attualmente alimenta l edificio di ENAV esistente, con realizzazione di nuovo quadro generale di bassa tensione mantenendo quindi invariata la parte di Media Tensione. In questo modo i 2 trasformatori saranno resi indipendenti e non parallelabili, lasciando come unica scorta di fonte di energia elettrica per l edificio ENAV esistente i 2 gruppi elettrogeni anch essi già esistenti. Alimentazione diretta del nuovo gruppo frigo destinato al raffrescamento della nuova struttura Alimentazione degli impianti di servizio (ill.ne e luce) e del relativo quadro elettrico per il corpo magazzino distaccato. Alimentazione degli impianti elettrici a servizio del meccanico e di quelli di servizio (ill.ne e luce), e del relativo quadro elettrico per la centrale termica da realizzare nel corpo magazzino distaccato. Quadro Generale di Distribuzione, gruppo di continuità (UPS) e rispettivo quadro valle UPS, posizionati nel locale tecnico ricavato al piano primo del corpo servizi/scale/ascensore. Linee elettriche di alimentazione tra il Quadro Generale di Distribuzione ed i Quadri Elettrici secondari di zona, comprendenti sia la energia normale EN che la energia privilegiata EP proveniente da UPS. Quadri a servizio degli impianti termofluidici Quadro ascensore. Quadri Elettrici secondari di zona previsti nel corpo circolare ad ogni piano della struttura. Linee a valle dei quadri secondari. Prese di forza motrice ed alimentazione infissi motorizzati Impianti elettrici pertinenti a quelli termofluidici di ogni zona Impianto per illuminazione artificiale ordinaria e di accento degli ambienti Impianto per illuminazione artificiale di emergenza (illuminazione e segnalazione di sicurezza) Impianto per illuminazione artificiale e di accento all esterno Impianto per illuminazione pubblica dei parcheggi esterni Impianti di protezione 5

7 Comprendono: l impianto di terra dell intero complesso l impianto di egualizzazione del potenziale misure integrative per la protezione contro le scariche atmosferiche Impianti ausiliari Comprendono: gli impianti allarme bagni per disabili i sistemi di sgancio ed arresto di emergenza (pulsanti di emergenza) i sistemi per la gestione e regolazione dell impianto di illuminazione artificiale (DALI) Impianti speciali Comprendono: impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio; impianto antintrusione impianto di videosorveglianza e videoregistrazione (TVCC) cablaggio strutturato per fonia e dati in categoria VI impianto di allarme evacuazione di tipo vocale impianto di comando e gestione degli impianti di illuminazione e meccanici e per il controllo e gestione dei guasti e malfunzionamenti (Building Automation - BA) sistema di supervisione dei vari impianti elettrici e speciali di sicurezza (Building Management System - BMS) 1.4 Limiti di fornitura Tutti gli impianti si considerano forniti ed installati dall Appaltatore a regola d arte, nel rispetto delle vigenti normative, in opera completi di ogni accessorio necessario per il loro corretto funzionamento, nei limiti di seguito indicati per ciascuno di essi: Impianti elettrici Energia elettrica: a partire dai morsetti BT del trasformatore, comprese le vie cavi di collegamento tra le apparecchiature. Escluse apparecchiature di MT e trasformatore già esistenti. La fornitura e relativa posa dei corpi illuminanti è compresa nell appalto Impianti ausiliari Impianto di chiamata da bagni per disabili: l'impianto è completo a partire dai servizi igienici di tutti i livelli Sistema di sgancio ed arresto di emergenza: il sistema comprende i pulsanti e le relative cartellonistiche di segnalazione ed avvertimento, oltre ad un sistema di controllo permanente del circuito di sgancio e della bobina di apertura dell interruttore su cui va ad agire il pulsante (sistema a sicurezza positiva). L'impianto è completo a partire dai pulsanti così denominati e collocati: Centrale Termica PE-CT Sgancio centrale termica corpo magazzino disposto all esterno della porta di accesso della centrale 6

8 Refrigeratore PE-REF Refrigeratore PE-UPS Accademia PE-G Ascensore PE-ASC Arresto di emergenza gruppo refrigeratore Arresto di emergenza UPS gruppo di continuità Sgancio intero edificio Accademia (UPS compreso), disposti entro il locale quadri ed all esterno dell edificio in corrispondenza dell accesso di servizio dall esterno alla sala motion Arresto di emergenza ascensore Impianti speciali impianto di rivelazione incendio: l impianto deve essere fornito completo di centrale di controllo, rivelatori ottici di fumo e termovelocimetrici, rivelatori ottici per condotte aria, barriere lineari, rivelatori di fumo nel contropavimento e nel controsoffitto, ripetitori di allarme incendio, pannelli ottico-acustici di allarme, pulsanti di allarme manuale, moduli di segnalazione e/o comando, cavi di collegamento, accessori e componenti atti a renderlo perfettamente funzionante in base alle specifiche tecniche di progetto ed alla descrizione di seguito riportata; impianto TVCC: l impianto deve essere fornito completo di centrale di controllo, sistema di videoregistrazione su hard disk, monitor LCD, consolle di comando, moduli di segnalazione e/o comando, cavi di collegamento, punti di alimentazione alle telecamere, accessori e componenti atti a renderlo perfettamente funzionante in base alle specifiche tecniche di progetto ed alla descrizione di seguito riportata; impianto antintrusione: l impianto deve essere fornito completo di centrale di controllo, rivelatori volumetrici a doppia tecnologia, rivelatori inerziali, contatti di apertura infissi, rivelatori di movimento e/o presenza, sirena e lampeggiante di allarme interno ed esterno, cavi di collegamento, accessori e componenti atti a renderlo perfettamente funzionante in base alle specifiche tecniche di progetto ed alla descrizione di seguito riportata; impianto fonia-dati: l impianto deve essere fornito completo di armadi di permutazione, cavi in rame e fibra ottica, patch-cord, prese terminali RJ45 e componenti della parte passiva nei limiti descritti nella presente relazione e con caratteristiche indicate nelle specifiche tecniche di progetto; E inoltre compresa la connessione dati e fonia con l edificio esistente; impianto di allarme evacuazione: l impianto deve essere fornito completo di centrale di controllo ed amplificazione, basi microfoniche, pulsanti di attivazione allarme, diffusori acustici da parete e/o da controsoffitto, cavi di collegamento, accessori e componenti atti a renderlo perfettamente funzionante in base alle specifiche tecniche di progetto ed alla descrizione di seguito riportata; impianto di Building Automation (BA) e Building Management System (BMS): l impianto deve essere fornito completo di sistema centrale, personal computer, software di gestione e comando comprendente le mappe grafiche personalizzate, apparati periferici, interfacce di comunicazione con altri sistemi, concentratori e ripetitori di segnale, regolatori di impianti meccanici, pannelli di comunicazione e comando, moduli di in/out, cavi di collegamento, accessori e componenti atti a renderlo perfettamente funzionante in base alle specifiche tecniche di progetto ed alla descrizione di seguito riportata; Predisposizioni per impianti speciali Sono previste canalizzazioni per impianti speciali e per gli ausiliari. 1.5 Opere ausiliarie 7

9 Sono esclusi dalla presente sezione d'appalto i seguenti impianti, apparecchiature e opere: oneri per allacciamenti alla rete ENEL (potenziamento); tutti gli impianti speciali non espressamente elencati nella presente descrizione impianti. tagli e forature nei controsoffitti per l'inserimento dei corpi illuminanti cunicoli per impianti scavi e reinterri basamenti fori su coperture e solette ripristino compartimentazioni orizzontali in corrispondenza di cavedi e simili. predisposizione allacciamento mensa 2. DATI TECNICI DI RIFERIMENTO 2.1 Leggi, norme e regolamenti Note generali Gli impianti devono essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità alle norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla Legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione. In particolare deve essere rispettato quanto elencato alle voci seguenti, compreso successivi aggiornamenti anche se non specificati (elenco esemplificativo e non esaustivo) Leggi e decreti DPR 27 aprile 1955 n.547: Norme per la prevenzione degli infortuni e l igiene del lavoro. Legge 1 marzo 1968 n.186 sull esecuzione degli impianti a Regola d Arte. Legge 5 marzo 1990 n.46 e relativo regolamento di attuazione DPR 447 del 06 dicembre Norme per la sicurezza degli impianti. D.Lgs. 19 settembre 1994 n.626: Attuazione delle direttive CEE in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. D.Lgs. 19 marzo 1996 n.242: Integrazioni al D.Lgs D.Lgs. 14 agosto 1996 n.494: Prescrizioni per la sicurezza nei cantieri. Legislazione vigente per la prevenzione incendi e norme del locale comando dei Vigili del Fuoco. Legislazione vigente per il superamento delle barriere architettoniche: gli impianti dovranno essere realizzati in osservanza al DPR 384 del 27/4/78, alla legge n.13 del 9/1/89, al DM 236 del 14/6/89 ed eventuali altre leggi e regolamenti emanati ad integrazione Norme e guide CEI Norma CEI 11-1: Norme generali sugli impianti elettrici (per quanto non inserito in altre norme specifiche). Norma CEI 11-17: Linee in cavo per impianti di produzione, trasporto e distribuzione dell energia elettrica. Norma CEI 11-20: Impianti di produzione diffusa di energia elettrica fino a kw. Norma CEI 11-25: Calcolo delle correnti di corto circuito nelle reti trifasi e corrente alternata. Norma CEI 31-35: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione ed incendio. Norma CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione < 1000 V ca. Norma 64-52: Guida alla esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici. Norma CEI 70-1: Gradi di protezione degli involucri. 8

10 Norma CEI 81-10: Protezione di strutture contro i fulmini. Norma CEI 12-13: Apparecchi elettronici e loro accessori, collegati alla rete, per uso domestico o analogo uso generale Norme di sicurezza Norma CEI EN 60688: Trasduttori elettrici di misura per la conversione di grandezze elettriche alternate in segnali analogici o digitali. Norma europea EN29001: Sistemi di qualità. Criteri per l assicurazione (o garanzia) della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza. Guida CEI 64-12: Guida per l esecuzione dell impianto di terra negli edifici ad uso residenziale e terziario. Guida CEI 11-35: Guida all esecuzione delle cabine elettriche d utente. Norma CEI (CEI EN ): Impianti di allarme evacuazione di tipo acustico. Guida CEI 205 : Installazione ed impiego dei sistemi di Building Automation e Building Management System. Norma CEI EN : Sistemi di Building Automation. Le singole apparecchiature dovranno rispettare le prescrizioni delle corrispondenti norme applica-bili, secondo quanto indicato nei successivi capitoli e nelle Specifiche Tecniche Norme UNI Norma UNI 9795 "Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale di incendio". Norma UNI EN 54 per i componenti dell'impianto di rivelazione incendio. Norma UNI EN : Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro interni UNI EN 1838 : Applicazione dell illuminotecnica - Illuminazione di emergenza Norme varie Normativa del Concordato Italiano Incendio per la costruzione ed installazione degli impianti di rivelazione incendio. Norma europea EN 29001: sistemi di qualità. Criteri per l'assicurazione (o garanzia) della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza. Prescrizioni dell'istituto Italiano per il Marchio di Qualità per i materiali e le apparecchiature ammesse all'ottenimento del Marchio. Marchiatura CE. Si evidenzia che dal 01/01/96 la marcatura è obbligatoria per le macchine e per le apparecchiature che possono creare o essere influenzate da perturbazioni elettromagnetiche (direttiva comunitaria EMC 89/336, recepita in Italia con D.Lgs. 4 Dicembre 1992 n.476) e dal 01/01/97 lo è diventata per tutto il materiale elettrico (direttiva comunitaria DBT 73/23 integrata dalla 93/68, recepita in Italia con legge 791/77). Devono inoltre essere dotate di marchiatura CE le apparecchiature anche non elettriche che rientri-no nel campo di applicazione della Direttiva Macchine, recepita in Italia con DPR 24/07/96 n Dichiarazione di conformità L appaltatore dovrà fornire, una volta terminati i lavori, la dichiarazione di conformità, secondo quanto stabilito dalla Legge n.46 del 5 marzo Alla dichiarazione vanno anche allegate le dichiarazioni di conformità delle diverse apparecchiature (quadri), rilasciate dai relativi costruttori, corredate dei relativi rapporti di prova e certificati di conformità ove necessari in conformità alle specifiche normative tecniche di costruzione (CEI e/o CEI 23-51). 2.2 Dati e criteri generali di progetto 9

11 2.2.1 Note generali I principali obiettivi della progettazione sono: soddisfacimento delle richieste d utenza; elevato livello di affidabilità e di sicurezza di esercizio; flessibilità di impiego con ampia gamma di lavoro degli impianti; economicità di gestione derivante dalle tipologie impiantistiche scelte; semplicità impiantistica, nel rispetto dei vincoli architettonici; Le apparecchiature ed i materiali utilizzati per la realizzazione degli impianti oggetto della presen-te fornitura, devono essere progettati e costruiti tenendo conto dei dati/criteri ambientali e di progetto indicati di seguito Gestione centralizzata degli impianti Gli impianti sono predisposti per la gestione centralizzata, consistente essenzialmente in: rilievo e gestione di stati di funzionamento, allarmi, ecc.; comandi di accensioni e spegnimenti; gestione della manutenzione Dati ambientali temperatura di riferimento (inv/est) esterna -5/+32 C umidità relativa di riferimento (inv/est) esterna 60/55% atmosfera normale, con tassi di inquinamento sotto i limiti di attenzione previsti dalla vigente legislazione. 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 3.1 Impianti elettrici Dati tecnici distribuzione in bassa tensione tensione nominale di distribuzione BT interna al complesso 400/230 V frequenza nominale 50 Hz sistema di distribuzione BT (energia normale) TN-S sistema di distribuzione (energia di continuità da UPS) sistema TN-S in situazione ordinaria; sistema IT con funzionamento in isola Criteri principali di progetto Note generali I criteri di progetto specifici legati ai singoli impianti sono descritti nei relativi paragrafi e/o sui disegni di progetto. Si evidenziano comunque le tipologie impiantistiche adottate in alcuni ambienti particolari Locali tecnici 10

12 Nei locali tecnici gli impianti sono previsti con installazione a vista in conformità alle specifiche prescrizioni normative e di legge e comunque con grado di protezione minimo IP Locali da bagno e doccia In conformità a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8, i componenti degli impianti realizzati in tali ambienti devono rispondere ai seguenti requisiti: Zona 0: (volume interno alla vasca o piatto doccia). È vietata l installazione di apparecchiature elettriche Zona 1-2: le apparecchiature ed i materiali devono avere grado di protezione minima IP X4 Zona 3: il grado di protezione minimo dovrà essere IP X Locali centrali tecnologiche (impianti termofluidici) Gli impianti sono previsti per installazione a vista con grado di protezione minimo IP Alimentazione energia normale, di sicurezza Come già riportato, per alcune utenze si prevedono due sistemi di alimentazione: uno dalla rete urbana (rete normale), ed uno da fonte di alimentazione di riserva che ne assicuri la continuitàò (UPS). Per la illuminazione di emergenza si sono previste esclusivamente lampade autonome di emergenza con accumulatore incorporato impiegate sia per l illuminazione che per la segnalazione di sicurezza Distribuzione dei sistemi Per la distribuzione secondaria, luce, FM e speciali, sono previste passerelle a filo e/o canali in acciaio zincato in vista a soffitto nei locali e vani tecnici predisposti, passerelle a filo in acciaio zincato nel controsoffitto e nel pavimento sopraelevato ove presenti e tubazioni in vista o incassate a pavimento, a parete, e a soffitto. La distribuzione all'esterno dell'edificio viene realizzata con tubazioni interrate. Le linee ausiliarie per segnalazioni, comandi, allarmi, ecc. si sviluppano con lo stesso percorso delle linee energia. La distribuzione degli impianti speciali avviene con lo stesso tipo di materiali, le stesse particolarità costruttive e seguendo gli stessi percorsi della distribuzione principale e secondaria dell energia elettrica Criteri di dimensionamento, potenze, contemporaneità di progetto L intervento in oggetto comporta la necessità di alimentare i seguenti principali carichi elettrici: Centrale Termica = kw 3,0 Gruppo Frigo = kw 168,0 Magazzino distaccato = kw 2,0 Impianto di pompaggio e filtraggio vasca acqua = kw 10 Impianto di illuminazione pubblica per il parcheggio = kw 2 Impianto di illuminazione esterna = kw 5 Quadro Piano Terra = kw 40 Quadro Piano Primo = kw 40 Quadro Piano Secondo = kw 40 Quadro Piano Terzo = kw 3 11

13 Impianti meccanici interni = kw 10 Energia Privilegiata = kw 60 Ascensore 1 = kw 20 Ascensore 2 = kw 10 La potenza globale trasferita nella attuale configurazione è pari a circa 300 kw con rilevanti possibilità di aumentare nel caso di utilizzo nella nuova struttura di macchinari per simulazioni e simili, ma soprattutto nel caso di realizzazione del corpo mensa. Per questo motivo, nella attuale impossibilità di realizzare una seconda cabina di trasformazione dedicata a questo nuovo stralcio, si è optato per utilizzare il trasformatore da 800 kva presente in cabina tuttora utilizzato come riserva fredda. Viene installato un gruppo statico di continuità da 3 kva per i servizi di cabina, un gruppo statico di continuità da 8 kva per i servizi di sicurezza (allarme evacuazione), ed un gruppo statico di continuità da 80 kva per i servizi di continuità informatica. Con tale assetto impiantistico i gruppi elettrogeni presenti non influiscono in alcun modo con l impianto elettrico dello stralcio di cui in oggetto, in quanto resteranno collegati alle sbarre e trasformatore principale esistenti Conduttori Tutti i conduttori sono in rame. Sono previsti conduttori o cavi multipolari tipo FG7(O)M1 e/o N07G9-K o FM9, cioè del tipo non propaganti la fiamma e/o l'incendio, ed a ridottissima emissione di fumi e gas tossici e corrosivi (LSOH) per tutti gli ambienti interni all edificio. Per la posa all esterno, entro cavidotti interrati e/o nei locali tecnici o corpi tecnici all esterno si prevede la possibilità di impiegare cavi tipo FG7, FROR e/o N07V-K, cioè del tipo non propaganti la fiamma e/o l'incendio ed a contenuta emissione di fumi e gas tossici e corrosivi. I conduttori di protezione sono sempre con isolamento di colore giallo verde a meno dei cavi unipolari con guaina protettiva esterna tipo FG7 dove deve essere adeguatamente segnalata la funzione del cavo tramite segnalazione (es. lastratura durevole ed evidente) della funzione del cavo stesso. Per il collegamento ai dispositivi di sgancio ed arresto di emergenza del tipo a pulsante, per l alimentazione dei pannelli ottico-acustici di allarme incendio, e per i diffusori sonori dell allarme evacuazione, sono previsti cavi di tipo resistente all incendio tipo FTG10OM1 conformi alle norme CEI e I conduttori sono dimensionati con i seguenti criteri: la massima caduta di tensione ammessa per le linee principali è del 2,5 %; la massima caduta di tensione ammessa per le linee dai quadri alle utilizzazioni è del 1,5 %. Le sezioni minime dei conduttori sono: ai punti luce ed ai punti di comando 1,5 mm² alle prese da 10/16A normali 2,5 mm² alle prese da 16A interbloccate 4 mm² conduttore di terra in dorsale 6 mm² collegamenti equipotenziali 6 mm² Tali dati sono stati utilizzati per il dimensionamento delle linee dorsali di distribuzione. In ogni caso le sezioni devono essere compatibili con le portate ammesse dalle norme Comandi e supervisione centralizzati Si prevede la installazione di un sistema di gestione e supervisione centralizzato, tramite PC che sovrintenderà tutti i vari sottosistemi di sicurezza e/o gestione. 12

14 Sicurezza Il progetto e l'esecuzione degli impianti tiene conto dei particolari requisiti di sicurezza necessari nel presente complesso che sono: assicurare la protezione termica delle linee; realizzare una efficace protezione contro i contatti diretti ed indiretti; garantire una illuminazione di sicurezza nei punti di passaggio ed in corrispondenza delle uscite; segnalare in modo opportuno le vie di fuga; ottenere una equalizzazione del potenziale sulle masse metalliche accessibili; garantire una ragionevole protezione contro i pericoli dei fulmini Dimensionamenti In fase di progettazione sono stati considerati i seguenti coefficienti di contemporaneità e di utilizzazione: Per i circuiti luce è stato tenuto un coefficiente di : contemporaneità pari a 0.9; utilizzazione pari a 1. Per i circuiti prese è stato tenuto un coefficiente di : contemporaneità pari a 0.2; utilizzazione pari a 1. Per gli utilizzatori fissi è stato tenuto un coefficiente di: contemporaneità pari a 0.7; utilizzazione pari a 1. Per gli utilizzatori fissi degli impianti termofluidici è stato tenuto un coefficiente di: contemporaneità pari a 0.8; utilizzazione pari a 0.8. Per i quadri è stato tenuto un margine di scorta per i circuiti a carico dell utente finale e per eventuali incrementi futuri che garantisce un incremento possibile fino ad un massimo del 25% Impianti di illuminazione La tipologia degli apparecchi di illuminazione e delle rispettive lampade di illuminazione sono riportati nei disegni e tavole di progetto, scelti sulla base di caratteristiche tecnico-funzionali e economico-prestazionali tali da permettere il completo rispetto delle norme tecniche e leggi applicabili all edificio in oggetto. Le soluzioni illuminotecniche attuate considerano un comfort visivo di altissimo livello con possibilità di adattamento dello stesso in funzione del compito visivo necessario al momento. Si è infatti prevista la realizzazione di impianti di illuminazione con variazione del flusso luminoso emesso (apparecchi dimmerabili) manuale e/o automatico in funzione delle esigenze contingenti e specifiche dell ambiente di installazione. Le principali soluzioni illuminotecniche impiegate per la illuminazione operativa sono le seguenti: Corridoi e spazi comuni con controsoffitto con notevole apporto di luce naturale diurna: in questi ambienti si è prevista la installazione di apparecchi da incasso in controsoffitto con lampade fluorescenti compatte ed ottica diffondente ad emissione diretta; apparecchi dotati di cablaggio elettronico dimmerabile con interfaccia di comunicazione DALI, con regolazione automatica del flusso luminoso emesso dalla lampada in funzione della quantità di luce naturale proveniente dall esterno (risparmio energetico ed riduzione costi di manutenzione). Corridoi e spazi comuni senza controsoffitto con notevole apporto di luce naturale diurna: qui si è prevista la installazione di sistema di illuminazione a sospensione da soffitto con lampade fluorescenti lineari ad emissione diretta ed indiretta; apparecchi dotati di cablaggio elettronico dimmerabile con interfaccia di comunicazione DALI, 13

15 con regolazione automatica del flusso luminoso emesso dalle lampade in funzione della quantità di luce naturale proveniente dall esterno (risparmio energetico ed riduzione costi di manutenzione). Sala di simulazione: per questo ambiente, dove una volta installati i simulatori di volo sarà estremamente difficoltoso raggiungere il soffitto, si è prevista la realizzazione di un sistema di illuminazione a luce riflessa, tramite la installazione a parete di proiettori ad emissione diretta concentrata che proiettano la luce su elementi riflettenti orientabili installati a soffitto. Tali specchi riflettono nell ambiente sottostante la luce ricevuta dai suddetti proiettori. Aule e laboratori con controsoffitto: in questi ambienti si è prevista la installazione di apparecchi da incasso in controsoffitto con lampade fluorescenti compatte ad emissione diretta diffondente; apparecchi dotati di cablaggio elettronico dimmerabile con interfaccia di comunicazione DALI, con regolazione del flusso luminoso emesso dalle lampade in funzione del comando manuale della persona. Accensione e spegnimento della illuminazione artificiale tramite rivelatore di presenza e di luminosità interno ad ogni singolo ambiente, e quindi con accensione automatica della luce all ingresso delle persone in funzione però anche della illuminazione naturale proveniente dall esterno (risparmio energetico ed riduzione costi di manutenzione). Aule e laboratori senza controsoffitto: in questi ambienti si è prevista la installazione di sistema di illuminazione a sospensione da soffitto con lampade fluorescenti lineari ad emissione diretta schermata ed indiretta diffusa; apparecchi dotati di cablaggio elettronico dimmerabile con interfaccia di comunicazione DALI, con regolazione del flusso luminoso emesso dalle lampade in funzione del comando manuale della persona. Accensione e spegnimento della illuminazione artificiale tramite rivelatore di presenza e di luminosità interno ad ogni singolo ambiente, e quindi con accensione automatica della luce all ingresso delle persone in funzione però anche della illuminazione naturale proveniente dall esterno (risparmio energetico ed riduzione costi di manutenzione). Servizi igienici: è prevista la installazione di apparecchi da incasso in controsoffitto con lampade ad incandescenza ed ottica diffondente ad emissione diretta, con accensione comandata da rivelatori di presenza con temporizzazione allo spegnimento (risparmio energetico ed riduzione costi di manutenzione). Locali tecnici: è prevista la installazione di apparecchi a plafone con lampade fluorescenti lineari e/o compatte ad ottica diffondente ad emissione diretta, con accensione comandata da tradizionale comando. Nella progettazione si sono quindi presi in considerazione in linea di massima, i seguenti livelli e caratteristiche di illuminamento (con riferimento alla Norma EN ): Rif. Tipo di interno, compito o attività Em (lx) UGR L Ra Note Zone di circolazione e corridoi Scale, ascensori, tappeti mobili Guardaroba, gabinetti, bagni, toilette Locali impianti, sale di manovra interruttori Magazzini, zone di stoccaggio Uffici Scrittura, battitura testi, lettura, elaborazione dati Aule scolastiche Illuminazione controllabile Sale lettura Illuminazione controllabile Aule per disegno tecnico Laboratorio di insegnamento Ingressi Zone di circolazione, corridoi Scale Il rapporto fra l illuminamento minimo e quello medio sulla superficie di ogni compito visivo non deve essere minore di 0.8. Il rapporto fra l illuminamento minimo e quello medio in una superficie del locale che racchiude aree con identico compito visivo non deve essere minore di 0.5. Nelle superfici di un locale di lavoro, che non sono sede del compito visivo, il valore medio dell illuminamento non deve essere minore di 1/3 del valore medio dell illuminamento della zona, sede del compito visivo, che richiede l illuminamento più elevato. Per soddisfare le aspettative illuminotecniche della struttura, si è inoltre prevista la realizzazione di un impianto di illuminazione scenica tale da rispondere ai seguenti principali concetti: 14

16 evidenziazione dei principali dettagli architettonici individuazione dei principali percorsi ed accessi alla struttura evidenziazione dei principali elementi ed apparecchi tecnologici mutazione della illuminazione in funzione della presenza di attività Nelle ore di funzionamento della struttura la illuminazione all interno deve essere proiettata anche verso l esterno attraverso le grandi vetrate presenti. Nelle ore di inattività della struttura invece la illuminazione interna viene sostituita da una illuminazione di accento solo su alcuni elementi e dettagli architettonici facendo intendere il volume ed ingombri della struttura, ma senza enfatizzarne la generosità Illuminazione di sicurezza Gli apparecchi di illuminazione per la realizzazione dell illuminazione di sicurezza sono riportati nei disegni di progetto e sono stati scelti sulla base delle caratteristiche tecnico-funzionali che seguono. I requisiti illuminotecnici dei sistemi di illuminazione di emergenza devono sottostare alle racco-mandazioni della norma UNI EN 1838, marzo Con particolare applicazione agli edifici scolastici si dovrà sottostare al DM 26/8/1992, al DM 8/3/1985 e alle raccomandazioni dell Ispettorato Regionale VVF Emilia Romagna e Servizio Tecnico Centrale del Ministro dell Interno. Il livello di illuminamento minimo per l'illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie d esodo, dovrà essere non inferiore a 2 lux lungo le vie di esodo senza ostacoli o impedimenti, e non inferiore a 5 lux in corrispondenza delle uscite di sicurezza, gradini, scale, ostacoli, cambi di direzione, ecc. misurati sul piano di calpestio senza considerare possibili riflessioni. Tale illuminamento è garantito da corpi illuminanti comprendenti batterie autonome interne agli apparecchi stessi, con sistema di comunicazione e diagnosi centralizzato per una continua supervisione e segnalazione di eventuali anomalie. L illuminazione di sicurezza in tutti i locali tecnici e la segnalazione di sicurezza in prossimità delle uscite e delle vie di fuga, comprese quelle dei livelli 2 e 3, secondo quanto previsto dal progetto presentato ai VVF, è realizzata con plafoniere con lampade fluorescenti munite di batteria autonoma sempre in carica con tempo di ricarica completa pari a 12 ore, autonomia almeno 60 minuti in mancanza di alimentazione da rete, ad inserzione automatica e sono gestite normalmente spente. Le plafoniere destinate alla segnalazione di sicurezza sono munite di etichetta autoadesiva con scritta normalizzata europea (indicatore di direzione). Per la gestione centralizzata dell illuminazione di sicurezza è prevista l installazione di un sistema di telecontrollo approvato e certificato, completo di sistema di memorizzazione eventi e stampante. Tale sistema controlla il funzionamento del sistema, gestisce gli eventi programmati, verifica gli apparecchi e le linee, memorizza i dati e pilota la stampante. L impianto deve inoltre avere la possibilità di essere interfacciato con il sistema di BMS. A tale riguardo, i corpi illuminanti di sicurezza devono avere caratteristiche particolari per essere collegati al sistema di telecontrollo sopra descritto Illuminazione esterna Gli apparecchi di illuminazione per la realizzazione dell illuminazione esterna sono riportati nei disegni di progetto e sono stati scelti sulla base delle caratteristiche tecnico-funzionali che seguono. Al fine di limitare al 3% il valore massimo percentuale della componente indiretta (verso l alto) del flusso luminoso emesso dai corpi illuminanti da esterno, essi sono di tipo cut-off; in caso contrario saranno alimentati in modo da essere spenti alle ore 22:00 nel periodo invernale e alle ore 24:00 nel periodo estivo. La illuminazione esterna deve essere considerata in funzione dei seguenti scopi e principi: Illuminazione percorsi pedonali scoperti: illuminazione tramite lampioncini con lampade fluorescenti compatte e/o lampada a scarica in gas Illuminazione percorso pedonale sotto tunnel: illuminazione tramite apparecchi installati sulle colonne di sostegno del tunnel a luce indiretta con lampada a scarica in gas Illuminazione parcheggi privati ad uso pubblico: impianto tipico per illuminazione pubblica con armature stradali ad emissione diretta cut-off, installate su palo 15

17 Illuminazione di accento per l area verde: impianto realizzato tramite proiettori a terra e/o apparecchi da incasso a terra con lampade a scarica in gas Illuminazione di accento per la vasca: illuminazione dell acqua tramite proiettori ad immersione con lampada a scarica in gas per una illuminazione tipo radente Illuminazione di accento per alcuni dettagli architettonici dell edificio: illuminazione tramite apparecchi da incasso a terra e/o nella muratura con lampade di varia tipologia L accensione dell illuminazione esterna avviene mediante sensore crepuscolare. Vi è comunque la possibilità di inserimento manuale dell'illuminazione, direttamente dai quadri elettrici preposti alla sua alimentazione, tramite apposito selettore. Tutto l impianto di illuminazione esterna è sottesa al quadro elettrico di illuminazione esterna dedicato. L illuminazione del parcheggio è stata predisposta e realizzata in maniera tale che possa essere allacciata alla alimentazione di Pubblica Illuminazione in quanto in futuro sarà ceduta al Comune di Forlì Circuiti FM Potenza installata e contemporanea per i vari tipi di utilizzo: prese monofase 2x16 A+T bipasso a parete alimentate da energia normale: 150 W/cad. gruppo prese a parete o punti di alimentazione nel pavimento galleggiante per alimentazione stampanti di rete: W/cad. gruppo prese per alimentazione postazione di lavoro individuale a videoterminale: - alimentata da UPS energia continuità informatica 300 W/cad. - alimentata da energia normale 150 W/cad. presa per fotocopiatrice alimentata da energia normale: W/cad. complessi prese nelle centrali tecniche con prese CEE interbloccate con fusibili e prese bipasso alimentate da energia normale: W centrali tecniche alimentate da energia normale potenza nominale delle apparecchiature in esse installate Altri carichi Sono previsti carichi specifici relativamente all alimentazione degli impianti termofluidici Apparecchiature principali Il dimensionamento e la suddivisione per la spedizione delle apparecchiature (quadri, ecc.) deve tenere conto dei limiti imposti dalle dimensioni dei locali e delle porte di ingresso a disposizione, rilevabili sui disegni di progetto e da eventuali sopralluoghi. L Appaltatore deve verificare la compatibilità delle apparecchiature da esso fornite con le caratteristiche dei locali in cui vanno installate, comunicando tempestivamente alla D.L. i relativi ingombri e carichi statici e dinamici e/o eventuali problemi che si presentassero Targhe Sono incluse nell appalto, anche se non specificatamente menzionate negli elaborati di progetto, tutte le targhe e/o cartelli necessari perché richiesti dalla legislazione/normativa vigente (cartelli di pericolo, pronto soccorso, ecc.) o per identificare correttamente le apparecchiature e la loro fun-zione. In particolare, ma non limitativamente, devono essere previste le seguenti targhe: identificazione apparecchiature in conformità ai disegni/schemi finali; indicazione di pericolo e/o di avvertimento (tensione, ecc.); indicazioni sull uso di indumenti protettivi; indicazione sugli interventi di primo soccorso in caso di incidente elettrico; indicazione sul divieto di usare acqua nei locali elettrici, in caso di incendio; indicazione sulla funzione dei pulsanti di emergenza. La relativa dicitura andrà concordata con la D.L.. 16

18 3.1.4 Sistema di energia Per l alimentazione dell energia elettrica sono previste le seguenti fonti di alimentazione: energia normale da rete ENEL, distribuita in bassa tensione, per l alimentazione di tutti i carichi del complesso; energia di sicurezza tramite lampade autonome per illuminazione e segnalazione di sicurezza. energia di continuità informatica da UPS Alimentazione energia normale L alimentazione è in MT e proviene dalla cabine di consegna ENEL, trasformata in BT nella cabina di trasformazione privata ubicata in prossimità della stessa. In caso di funzionamento ordinario le linee e le utenze alimentabili dalle sezioni di Riserva, di Sicurezza e di Continuità informatica sono alimentate dalla rete Normale. La suddivisione fra luce e FM viene fatta unicamente a livello di distribuzione secondaria (cioè a partire dai quadri derivati di zona) Alimentazione energia di riserva Non è al momento prevista alcuna alimentazione di riserva. E solamente predisposto all interno del quadro power center a valle trasformatore la possibilità di collegamento di un futuro eventuale gruppo elettrogeno con motore diesel, che deve assicurare l'alimentazione di riserva in caso di mancanza di tensione sulla rete ENEL. La commutazione rete-gruppo è previsto che avvenga automaticamente al mancare della rete ENEL o al suo ritorno all interno del quadro Alimentazione energia di sicurezza illuminazione Non è prevista alcuna sorgente centralizzata per la illuminazione di sicurezza, ma unicamente apparecchi dotati di accumulatori interni Alimentazione energia di continuità informatica È prevista l installazione di un gruppo statico di continuità da 80 kva nel locale quadri elettrici. Esso alimenta i carichi informatici delle aule. L autonomia prevista è pari a minuti. È prevista l'installazione di un gruppo statico di continuità da 2 kva per i servizi di cabina con autonomia pari a 60 minuti Caratteristiche apparecchiature principali Quadri di media tensione I quadri di media tensione sono già presenti e da non modificare. La fornitura e posa di tali quadri è comunque esclusa dal progetto Trasformatori Il trasformatore, è già presente e da non modificare. Unica variazione sarà eseguita sui morsetti di uscita lato bt. Il trasformatore attuale è in resina inglobata, installato entro cella in rete metallica, per favorirne la ventilazione. Le caratteristiche principali sono le seguenti: classe di isolamento MT/BT F/F norme CEI di riferimento 14-8 classe di comportamento al fuoco F1 classe ambientale E2 classe climatica C2 17

19 tensione primario 15 kv ± 2x2,5% tensione secondaria energia normale 400/230 V Quadri generali di bassa tensione Sono previsti i seguenti quadri generali: QPC e QGA,. Le loro caratteristiche sono evidenziate successivamente e da essi si alimentano per il momento i quadri secondari di zona (QPT, QP1, QP2) i quadri di servizio degli impianti termofluidici (QCT, QIM) ed il quadro ascensore. I quadri sono previsti di tipo prefabbricato con involucro metallico, costruito in Forma 3a per favorire la continuità di servizio e per la sicurezza di cose e persone. Gli interruttori di arrivo dei quadri sono di tipo aperto con portata 1000 A, estraibile. Gli interruttori di partenza sono del tipo scatolato rimovibile. I quadri sono dimensionati per contenere il 20% in più degli interruttori installati, senza dover effettuare alcun lavoro sulla carpenteria. I circuiti sono suddivisi sulle tre fasi in modo da equilibrare il carico in linea. I quadro sono dotati di collettore di terra. A tale collettore sono collegati tutti i conduttori di protezione. Nei quadri devono essere tenuti in particolare considerazione i seguenti elementi: realizzare una selettività tra le protezioni di massima corrente; realizzare una selettività tra le protezioni differenziali; garantire la massima sicurezza delle persone contro eventuali contatti accidentali dei condut-tori verso parti metalliche normalmente non in tensione. Il coordinamento tra le protezioni differenziali ed il valore della resistenza di terra è garantita con interruttori ad alta sensibilità, in modo da garantire un valore massimo della tensione di passo e di contatto inferiore o uguale a 50 V, secondo norme CEI. La selettività tra le protezioni di massima corrente e differenziali viene realizzata tra l interruttore generale nel locale centrale elettrica e gli interruttori automatici magnetotermici differenziali installati nel quadro generale a protezione delle linee dorsali in partenza. La selettività tra le protezioni differenziali è eseguita mediante interruttori differenziali tarati per correnti differenziali di intervento, e tempi di intervento ragionevolmente maggiori per i dispositivi a monte rispetto a quelli posti a valle. In questo modo, in caso di piccole dispersioni di corrente, interviene il differenziale a valle, escludendo in tal caso solo alcune linee e non tutto il settore, come pure per corto circuito verso terra il minore tempo di intervento dell interruttore a valle permetterà la selettività. La corrente impulsiva limite di scarica (10/350µsec) deve essere almeno pari a 50 ka con tempo di intervento < 25 ns. Gli scaricatori devono essere protetti da fusibili con portata minima A Quadri secondari di zona Siglatura quadri Ogni quadro dovrà essere accessoriato di tutta la documentazione tecnica aggiornata al come eseguito, oltre a riportare sul fronte opportune targhette di identificazione della funzione svolta dalla singola apparecchiatura presente Caratteristiche generali quadri secondari I quadri secondari sono previsti di tipo prefabbricato in lamiera di acciaio, forma costruttiva 1, in esecuzione ad armadio addossabile a parete o a cassetta se di piccole dimensioni, con porte frontali in materiale trasparente. Hanno portine frontali di chiusura a chiave per impedire la manovra degli interruttori agli estranei. Per accedere ai collegamenti è necessario smontare piastre frontali (con le feritoie per le manovre degli interruttori) fissate con viti. 18

20 Gli interruttori ed altre apparecchiature sono fissate ad innesto su un profilato sagomato. Gli interruttori generali sono non automatici, con tenuta in corto non inferiore al valore della corrente di corto circuito, onnipolari e con comando frontale con interblocco meccanico della porta. Le linee entrano sui quadri attraverso appositi raccordi. Gli interruttori derivati sono automatici magnetotermici differenziali di classe A, in esecuzione modulare 17,5 mm per partenze luce/forza motrice; possono essere di tipo scatolato per potenze più rilevanti. Per i circuiti luce vi sarà contattore e selettore a tre posizioni M-O-A. Le partenze che comandano direttamente dei motori sono costituite da interruttori automatici magnetotermici e da contattori o da protezioni integrate (salvamotore e contattore). Gli interruttori sono magnetotermici differenziali con soglia di intervento 1 A e 30 ma come da disegni di progetto adatti per correnti pulsanti e componenti continue. In ogni quadro è previsto un trasformatore per l'alimentazione degli ausiliari, di taglia adeguata. In ogni quadro saranno presenti sezioni separate per energia normale, e di continuità informatica. Gli interruttori, sia sulle linee in arrivo che su quelle in partenza sono sempre con neutro apribile. Sulla linea in arrivo nel quadro sono inseriti scaricatori secondo le indicazioni delle Norme CEI in modo da realizzare un impianto integrativo atto ad evitare sovratensioni indotte nei vari circuiti secondari. La corrente impulsiva limite di scarica (8/20µsec) deve essere almeno pari a 50 ka con tempo di intervento < 25 ns. Gli scaricatori devono essere protetti da fusibili con portata minima A. Gli strumenti indicatori (voltmetri, amperometri) sono di tipo digitale Caratteristiche elettriche Tensione nominale di impiego fino a 660 V, a 50 Hz Tensione di isolamento 1000 V a 50 Hz Corrente nominale per un secondo 10 ka Grado di protezione IP 3X Particolarità costruttive Devono essere rispettate le seguenti richieste: messa a terra di tutta la struttura del quadro con sbarra in rame a tutta lunghezza del quadro, che funziona da collettore per ogni elemento del quadro; cablaggio interno al quadri impiegando esclusivamente cavo a bassissima emissione di fumi e gas tossici e corrosivi (LSOH) del tipo FM9 o N07G9-K; i materiali isolanti devono essere autoestinguenti; deve essere assicurata un'aerazione naturale delle celle, in modo da non creare sovratemperature all'interno e quindi alterare le curve di intervento degli interruttori Sorgenti autonome di energia Gruppo di continuità ausiliari di cabina Viene previsto per l alimentazione dei circuiti ed apparecchiature funzionali presenti a valle del trasformatore MT/bt. Il gruppo, del tipo monofase, avrà le seguenti caratteristiche: 19

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