Relazione tecnica di prevenzione incendi 1
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- Flaviana Novelli
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1 1. RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PREMESSA ACCESSIBILITÀ PER I DISABILI GENERALITA PRESIDI PASSIVI ANTINCENDIO SISTEMA DI RIVELAZIONE INCENDIO IMPIANTO DI ESTINZIONE INCENDI CALCOLO TUBAZIONI 9 Relazione tecnica di prevenzione incendi 1
2 1. RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI 1.1. Premessa Nella presente relazione verranno illustrate le misure e i presidi attivi e passivi di prevenzione incendi a servizio. Il quadro normativo delle disposizioni vigenti è molto ampio, si fa riferimento alle disposizioni contenute nel D.M. del concernente la determinazione delle attività soggette al Certificato di prevenzione incendi; il D.M. del contenente termini, definizioni e simboli grafici in materia di prevenzione incendi; il D.M. relativo alle direttive sulle misure antincendio ai fini del rilascio del nulla-osta provvisorio di cui alla L. n. 818 del D.M. n. 569 del 20 maggio 1992 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e arti-stici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre D.P.R. n. 418 del 30/6/1995 Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di interesse sto-rico-artistico destinati a biblioteche ed archivi L ipotesi presentata nel progetto è relativa alla creazione di una struttura museale e spazi per la cultura e la realizzazione di spazi connessi alla gestione delle attività un bar ed ai servizi e di uno spazio per la direzione e l amministrazione.. Dal piano terra ncoi una cirte interna si accede l paino soprastante serviti da due corpi scala che li collegano all'ingresso superiore, si organizzano verticalmente i vari ambienti. Per l integrazione funzionale del centro vengono previsti spazi destinati: a) Sale espositive b) spaziconferenze e riunioni ad attività legati ad eventi culturali c) per la direzione e gestione delle attività del complesso. d) Servizi Alla luce del quadro normativo disponibile, si ritiene che i criteri di progetto abbiano interpretato adeguatamente i problemi relativi al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi. Relazione tecnica di prevenzione incendi 2
3 1.2 Accessibilità per i disabili La norma a cui si fa riferimento sono contenute del Dpr 384 del 1978 e riguardano specificatamente gli edifici pubblici. In particolare nel progetto sono state approntate tutte quelle soluzioni, nei limiti delle possibilità consentite dai vincoli di ordine distributivo dell edificio preesistente che permettono l accessibilità ai disabili spazio cine auditorium e ai piani inferiori. Tale collegamento è stato realizzato attraverso un ascensore che presenta misure adeguiate per trasportare un disabile munito di carrozza. Relazione tecnica di prevenzione incendi 3
4 2. GENERALITA 2.1. Presidi passivi antincendio L edificio in oggetto sorge in un area facilmente accessibile ai mezzi di intervento. L edificio è composto da un piano terra di complessivi 1650 m 2,compreso il coertile esterno dal primo piano di complessivi 1370 m 2, dal terzo e quarto piano dove insistono volumi a doppia altezza come l auditorium. La struttura in c.a. e tufo fornisce una resistenza al fuoco pari almeno a R 90 per le strutture portanti e REI 90 per le strutture separanti, mentre la reazione al fuoco dei materiali utilizzati è conforme a quanto prescritto dal Decreto Ministeriale 26 giugno La compartimentazione dei locali è stata prevista in funzione della massima sicurezza degli occupanti e prevede l identificazione dei compartimenti per separare l attività soggetta (auditorium) dalla zona sottostante connessa e funzionale all auditorium destinata alla direzione e gestione del complesso. SISTEMA DELLE VIE DI USCITA Il locale sarà essere provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento previsto ed alle capacità di deflusso sopra stabilite, che, attraverso percorsi indipendenti, adduca in luogo sicuro all'esterno. I percorsi del sistema di vie di uscita, di larghezza adeguata, comprendono corridoi, vani di accesso alle scale e di uscita all'esterno, scale, rampe e passaggi in genere. Le uscite dalla sala, non potendo essere distribuite con criteri di uniformità e di simmetria rispetto all'asse longitudinale della stessa, provvedono ad assicurare lo sfollamento dai vari settori avendo opportunamente dimensionato le dimensioni dei corridoi di disimpegno interni in base allo studio del movimento del pubblico in uscita. La pendenza di corridoi e passaggi non sarà superiore al 12%. I pavimenti in genere ed i gradini in particolare non avranno superfici sdrucciolevoli. Il numero delle uscite, che dal locale adducono in luogo sicuro all'esterno, sarà pari a due. Dette uscite vanno ubicate in posizioni contrapposte. Relazione tecnica di prevenzione incendi 4
5 Le uscite saranno dotate di porte apribili nel verso dell'esodo con un sistema a semplice spinta. La larghezza di ogni singola via di uscita deve essere multipla del modulo di uscita (0,6 m) e comunque non inferiore a due moduli (1,2 m). Per i locali al chiuso, la lunghezza massima del percorso di uscita, misurata a partire dall'interno della sala, fino a luogo sicuro, o scala di sicurezza esterna è inferiore a 50 m. I percorsi interni alla sala, fino alle uscite dalla stessa, sono stati colcolati calcolati in linea diretta, non considerando la presenza di arredi, tavoli e posti a sedere, a partire da punti di riferimento che garantiscano l'intera copertura della sala ai fini dell'esodo. Le porte situate sulle vie di uscita si apriranno nel verso dell'esodo a semplice spinta. I serramenti delle porte di uscita saranno provvisti di dispositivi a barre di comando tali da consentire che la pressione esercitata dal pubblico sul dispositivo di apertura, posto su uno qualsiasi dei battenti, comandi in modo sicuro l'apertura del serramento. Le superfici trasparenti delle porte saranno costituite da materiali di sicurezza. Le scale devono avere strutture resistenti al fuoco R 90 e REI 90 I gradini avranno pianta rettangolare, pedate ed alzate di dimensioni costanti, rispettivamente non inferiore a 30 cm (pedata) e non superiore a 18 cm (alzata). Le rampe delle scale avranno non meno di tre e non più di quindici gradini. Le rampe avranno larghezza non inferiore a 1,2 m. I pianerottoli avranno la stessa larghezza delle rampe. L ascensore sarà conforme alle disposizioni antincendio previste al punto 2.5 del decreto del Ministro dell'interno 16 maggio 1987, n. 246 (Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 1987), e sarà ascensore antincendio secondo quanto disposto al punto 6.8 del decreto del Ministro dell'interno 9 aprile 1994 (Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 1994). E previsto l inserimento di porte tagliafuoco con maniglione antipanico REI 90 per separare i suddetti compartimenti dalle scale. L unico collegamento tra i due piani è rappresentato dall ascensore il cui vano ha Relazione tecnica di prevenzione incendi 5
6 resistenza al fuoco REI 90. Il sistema di evacuazione é stato progettato al fine di rendere il più sicuro possibile sia l allontanamento delle persone che per evitare la propagazione dell incendio tra un piano ed un altro. La capacità di deflusso per ogni piano è minore di 30. L organizzazione del sistema delle vie di uscita prevede la presenza di sbocchi, riportati sulla planimetria allegata, verso luogo sicuro la cui larghezza minima è di 1,2 m, mentre i percorsi di uscita hanno lunghezza inferiore a 30 mt. L evacuazione sarà agevolata dall inserimento di apposite tabelle, in corrispondenza delle vie di fuga. Gli impianti di produzione di calore saranno a pompa di calore. Le canalizzazioni dell aria saranno realizzate in materiale di classe 0 di reazione al fuoco; le tubazioni flessibili di raccordo saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 2. Le condotte attraversano: - luoghi sicuri, che non siano a cielo libero; - vani scala e vani ascensore; - locali che presentino pericolo di incendio, di esplosione e di scoppio. L'attraversamento di strutture con resistenza al fuoco pari a REI 90 sarà garantita con l adozione di serrande tagliafuoco di pari resistenza installate all interno delle canalizzazione Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve sarà sigillato con materiale di classe 0. Ogni impianto sarà dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l'arresto dei ventilatori in caso d'incendio. I locali saranno dotati di impianti elettrici conformi alla legge n. 186 e alle norme CEI 64/8 ed alla Legge n. 46/90. Per i locali sopra descritti è stato previsto un impianto di illuminazione di sicurezza che entrerà in funzione in caso di interruzione o sospensione di energia elettrica a normale servizio dell attività. Detto impianto verrà realizzato con lampade auto alimentate dotate di dispositivo di accensione automatica in caso di mancanza di energia di rete. Il sistema di illuminazione di sicurezza nel suo insieme è costituito da un numero di lampade tali da garantire comunque 5 lux lungo i percorsi di esodo. Relazione tecnica di prevenzione incendi 6
7 In fase di collaudo sarà presentato il progetto ed il certificato di conformità alla legge n. 46/90 dell impianto elettrico del nuovo edificio. 2.2 Sistema di rivelazione incendio Il sistema automatico di rivelazione incendio sarà installato allo scopo di segnalare il manifestarsi dell evento incidentale nel minor tempo possibile. Il segnale d incendio sarà trasmesso ad una centrale di controllo e segnalazione. Un segnale di allarme acustico e visivo sarà emesso in tutti gli ambienti compreso quello interessato dall incendio. Lo scopo dell installazione del sistema è quello di: - avviare un tempestivo sfollamento delle persone; - attivare i sistemi di protezione attiva contro l incendio ed eventuali altre misure di sicurezza. 2.3 Impianto di estinzione incendi L impianto di spegnimento manuale é stato progettato in funzione della classe d incendio e del livello di rischio e si compone di una rete di idranti che saranno collegati tramite tubi in acciaio zincato UNI 8863 (PN 16) con giunzioni filettate, staffati alle pareti. Gli idranti saranno del tipo UNI 45 completi di cassetta in lamiera zincata verniciata, completi di manichetta in nylon gommato (mt 25) legature in acciaio zincato, coprilegature in gomma, raccordi e rubinetti in ottone, lancia in rame-ottone. Saranno installati idranti nelle zone soggette a prevenzione. Saranno inoltre installati un idrante per ogni piano al pirmo e secondo livello.tutti gli idranti saranno posizionati in prossimità delle uscite di sicurezza. La verifica dell impianto di pressurizzazione è stata effettuata ipotizzando il funzionamento contemporaneo di quattro idranti idraulicamente più sfavoriti, per un tempo di 60 minuti ed eroganti una portata di 120 litri/min. Le perdite di carico sono state calcolate, come previsto dalla norma UNI 10779, con la formula di Hazen Williams: p=6,05*q1,85*109/c1,85/d4,87 dove: - p è la perdita di carico per metro di tubazione; - Q è la portata in litri/min; Relazione tecnica di prevenzione incendi 7
8 - C è una costante dipendente dalla natura del tubo (140 acciaio zincato, 150 PE); - d è il diametro interno della tubazione. Il gruppo di pressurizzazione previsto (UNI 9490) costituito da due elettropompe garantisce una portata di m 3 /h con una prevalenza kpa, pertanto ha caratteristiche superiori a quelle necessarie. L assorbimento elettrico è di circa 5,7 kw. Detto gruppo è alimentato con linea privilegiata dalla cabina ENEL, provvista a monte di interruttore di manovra con fusibile. In caso di mancata erogazione dell energia elettrica il gruppo pompe sarà alimentato da un gruppo elettrogeno conforme al punto della norma UNI 9490 e predisposto in modo tale che l alimentazione dell impianto sia prioritaria su ogni altra utenza. La potenza fornita dal gruppo elettrogeno deve essere non inferiore al 110% della potenza massima prevista: 5,7 kw x 1,1 = 6,3 kw e deve essere in grado di erogare tale potenza in modo continuo per almeno 12 ore; pertanto si prevede di installare un gruppo elettrogeno di potenza non inferiore a 10 kw con serbatoio di combustibile adeguato. Il gruppo elettrogeno sarà installato all esterno in prossimità del locale dove è ubicato il gruppo di pressurizzazione L impianto sarà dotato di attacco per autopompa VV.FF. per impianto ad idranti con pressione massima di esercizio 12 bar comprendente un attacco DN 70 con girello, valvola di sicurezza, dispositivo di drenaggio e valvola di ritegno. Sono state previste inoltre delle attrezzature mobili di estinzione del tipo a schiuma. Tutti i componenti del sistema manuale antincendio, saranno conformi alle norme UNI EN 2. I tecnici Relazione tecnica di prevenzione incendi 8
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