CBM MILANO SETTORE FORMAZIONE

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1 CBM MILANO SETTORE FORMAZIONE Da quasi 30 anni istituzioni ed enti si rivolgono a CBM per avere risposta a bisogni di implementazione delle conoscenze, delle competenze e delle capacità degli operatori dei servizi pubblici e del privato sociale. Da sempre, infatti, gli operatori CBM hanno esportato un sapere clinico e sociale nato dall esperienza d interventi con i minori maltrattati e le loro famiglie e dalle ricerche avviate nei più importanti ambiti universitari, italiani e stranieri. Le richieste che giungono al CBM da ogni parte d Italia, si sono poi modificate, in virtù del profondo recente cambiamento che ha investito il sistema di welfare, in particolare con la riforma in ambito sociale, le modifiche del sistema sanitario e le nuove normative che regolano il Tribunale per i Minorenni e le leggi a tutela dell infanzia. Le nuove problematiche sono state quindi oggetto di riflessione, ricerca, individuazione di nuove strategie e modalità. Si sono così sviluppate nuove aree di supporto al lavoro sociale verso i minori e le loro famiglie, sia nel campo più proprio dell organizzazione dei Servizi, sia in campi teorico-applicativi che richiedono maggiore specializzazione e più efficaci strumenti operativi. Contemporaneamente un continuo scambio con realtà europee impegnate nello studio e nella realizzazione di interventi su casi di maltrattamento e abuso sul piano del sapere, del saper fare e del saper essere, ha consentito a CBM di collocarsi come una delle più significative realtà italiane per l intero ambito internazionale. Così come negli interventi per bambini e famiglie, anche nella formazione c è grande attenzione a modulare l intervento sulle caratteristiche e specificità dei singoli casi, fin dalla fase di progettazione delle proposte formative. Il Settore Formazione del CBM è certificato UNI EN ISO 9001:2008 per la progettazione di attività formative a catalogo, di educazione continua in medicina (ECM) e su richiesta del cliente - certificato n. M076. CBM è Ente accreditato (ID 206) per l organizzazione di eventi formativi destinati agli assistenti sociali così come deliberato dal CNOAS (Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali) Responsabile Settore Formazione dr.ssa Paola Barachetti Segreteria Formazione e responsabile Gestione Qualità M.Cristina Ginevra Spotti formazione@cbm-milano.it - tel. 02/ fax: 02/ CBM (Centro per il Bambino Maltrattato e la cura della crisi familiare) Cooperativa Sociale a r.l. ONLUS Milano

2 AREE FORMATIVE AAREEAA IINTTEER VVEENTTII: : SSPP AAZZIIO NEEUTTRO Spazio neutro o spazio protetto è un servizio nato per offrire un luogo fisico, relazionale e temporale finalizzato a mantenere, sostenere e/o ricostruire la relazione tra genitori e figli in caso di separazione o divorzi particolarmente conflittuali o in caso di incompetenza genitoriale. Il modello d intervento che caratterizza lo spazio neutro del CBM è di tipo socio-educativo: l incontro è condotto da un educatore che è sostenuto e accompagnato da un assistente sociale con il compito di presidiare il lavoro di rete e partecipare alla co-progettazione degli interventi. Il progetto prevede la costruzione e realizzazione di incontri tra genitori e figli, in un luogo neutro, altro dall ambiente familiare, in cui garantire il diritto di visita e di relazione per mantenere o ricostruire quei legami parentali significativi interrotti a causa di situazioni familiari fortemente conflittuali o di grave pregiudizio del minore, allo scopo di salvaguardare la più sana evoluzione psicologica del minore. Spazio Neutro e incontri protetti per i bambini vittime di maltrattamento e abuso. Lo Spazio Neutro nei casi di sospetto o accertato abuso sessuale. Percorso di formazione e supervisione alle equipe di operatori imopegnati nella gestione dei casi per i quali è stato attivato il Servizio Spazio Neutro. Consulenze per la gestione degli incontri di Spazio Neutro. AAREEAA IINTTEER VVEENTTII: : AALLLLONTTAANAAMEENTTO L allontanamento dei minori si configura come un intervento protettivo all interno di un complesso percorso di valutazione delle competenze genitoriali legate al recupero della famiglia. Nella realizzazione degli interventi di tutela dei minori, la valutazione delle condizioni di rischio e l adeguata considerazione delle risorse protettive attivabili sia dalla famiglia (Emiliani Bastianoni 1993; Di Blasio 2003), sia dal contesto ambientale, è decisiva per l adozione delle strategie più opportune da mettere in campo per garantire il diritto dei bambini a ricevere cura e protezione. La costruzione di una relazione collaborativa tra Autorità Giudiziaria, operatori, famiglia anche nel contesto di un intervento di protezione è la sfida a cui sono chiamati gli operatori dei servizi di tutela, che rappresenta una condizione di successo nell attivazione di cambiamenti significativi della famiglia (Cirillo; Di Blasio 1989). Affinché gli interventi di protezione e di affidamento dei bambini possano rappresentare un evento positivo, è indispensabile che si dedichi particolare attenzione al minore, al contesto in cui viene inserito, alla relazione con la sua famiglia d origine, dalla quale dipendono le possibilità di cambiamento e le prospettive di vita futura del minore e attivabili attraverso valutazioni, strategie e interventi in contesti spesso complessi e altamente incerti e mutevoli.. Allontanamento: le difficoltà degli operatori nella gestione di situazioni ad alta tensione emotiva. Consulenze per le situazioni di emergenza nella gestione degli allontanamenti. 2

3 AAREEAA IINTTEER VVEENTTII: : IINTTEER VVEENTTII EEDUCCAATTIIVVII Gli interventi educativi hanno l obiettivo di incrementare negli operatori gli strumenti e le competenze necessarie per lavorare su minori vittime di gravi maltrattamenti e abusi. Vengono attivati sulla base di un progetto definito dagli operatori (educatori, coordinatori dei servizi educativi, psicologi psicoterapeuti, pedagogisti, assistenti sociali) e condivisi, se possibile, con la famiglia. Dove il minore è sottoposto ad un provvedimento dell Autorità Giudiziaria il progetto educativo viene condiviso con l équipe specialistica del Servizio Tutela Minori. Gli interventi che accompagnano l accoglimento del minore in Comunità sono attivati sulla base di un progetto educativo individualizzato (PEI) che dettaglia le attività di carattere educativo, ritenute necessarie per la promozione delle risorse del minore e per il sostegno dei suoi bisogni principali. I progetti educativi sono sottoposti periodicamente ad attività di monitoraggio, valutazione e rimodulazione, sulla base dei bisogni emergenti. Le competenze degli educatori nelle comunità per minori vittime di trauma. La relazione educativa che sostiene i genitori: come lavorare sulle risorse individuate. Gli interventi educativi nelle situazioni in carico ai servizi all interno del processo di intervento. Centri educativi: come lavorare nelle situazioni di possibile rischio. AAREEAA IINTTEER VVEENTTII: : AAFFFFIIDO L affido familiare è uno degli strumenti di tutela e supporto ai bambini maggiormente utilizzato negli ultimi anni. Si tratta di uno strumento di grandi potenzialità che ha la possibilità di rispondere ai bisogni di cura e protezione dei bambini, garantendo loro un ambiente familiare e di sostenere nel contempo la loro famiglia d origine. Affinché ciò avvenga è però necessario prestare particolare attenzione alle diverse fasi e ai numerosi snodi che possono renderlo un intervento non positivo, lesivo del benessere dei bambini o degli adulti. Dalla sua origine CBM ha valorizzato le potenzialità dell accoglienza familiare e attivato diverse esperienze nel campo dell affido, sia in forma tradizionale sia nella forma professionale. Alla luce di questi elementi vengono proposti percorsi formativi focalizzati sugli snodi cruciali dell intervento, al fine di garantire il successo e l efficacia dello stesso. Affido familiare: una risorsa per le famiglie e gli operatori. La valutazione della famiglia affidataria che si candida per un affido etero-familiare. La presa in carico clinica del bambino in affido etero-familiare o a parenti. Il sostegno, sia individuale che di gruppo, agli affidatari. Famiglie affidatarie: prendiamo per mano un bambino. Il lavoro con le famiglie di origine nell affido intrafamiliare 3

4 AAREEAA IINTTEER VVEENTTII: : PPEERCCORSSII PPEER LL AAUTTONOMIIAA Negli interventi nel campo del maltrattamento e dell abuso all infanzia intrafamiliare, accanto alla necessità di protezione e cura dei bambini maltrattati e delle loro famiglie, è cresciuto negli ultimi anni un bisogno legato a situazioni di disagio sociale, dovuto a povertà, precarietà lavorativa, fragilità sociale e relazionale. E un bisogno che riguarda prevalentemente le donne, italiane e straniere, madri, che spesso si trovano in condizioni economiche precarie: senza abitazione perché sfrattate, maltrattate, con separazioni conflittuali, ex detenute in fase di reinserimento sociale. Tali fragilità anche temporanee, trovano difficile risposta nelle politiche sociali pubbliche e, per contro, non riescono a collocarsi nell area del mercato privato e libero per via dell insostenibilità economica. CBM ha risposto a queste nuove esigenze con l attivazione di un Servizio Appartamenti per l Autonomia per il quale ha vinto il Premio Amico della Famiglia 2007 Menzione speciale sezione Imprese, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche della Famiglia - con l obiettivo di accogliere madri in situazione di esclusione, fragilità sociale e relazionale insieme ai loro bambini e di sostenerle durante la loro permanenza attraverso l attivazione di interventi professionali specifici. Alla luce di questa esperienza, proponiamo percorsi formativi con l intento di affrontare punti di forza e snodi cruciali dell intervento, per garantire il successo e l efficacia dello stesso. Appartamenti per l autonomia: processi di accompagnamento. AAREEAA DEELLLLAA R IILLEE VVAAZZIIONEE Di fronte ad una situazione di possibile pregiudizio di minori, compito degli operatori dei servizi educativi e psicosociali è l attivazione di interventi tempestivi che possano organizzare le azioni preventive più efficaci e la presa in carico dei casi. La rilevazione del maltrattamento è la prima fase del processo metodologico di intervento. Per poter capire se determinati sintomi o richieste possono sottendere un maltrattamento è importante poter individuare degli indicatori, atti a valutare il grado di rischio e pericolo in cui si trovano i bambini, al fine di considerare il tipo e la necessità di interventi protettivi, utilizzando il quadro fornito dalle teorie sui fattori di rischio e protettivi. Riconoscere, proteggere, intervenire: l intervento in rete nei casi di maltrattamento all infanzia. Assistenti sociali e bambini maltrattati: le indagini sociali. Il processo di intervento: una bussola nella presa in carico. 4

5 AAREEAA DEELLLLAA PPREESSAA IIN CCAARIICCO EE TTR AATTTTAAMEENTTO I percorsi di presa in carico di situazioni di grave pregiudizio, maltrattamento e abuso, prevedono interventi sociali e clinici coordinati, integrati e finalizzati a promuovere il benessere del minore e della sua famiglia, rimuovendo la situazione di rischio. La letteratura degli anni 90 introduce il tema delle Esperienze Sfavorevoli Infantili (ESI): situazioni vissute durante l infanzia che incidono significativamente sui processi di attaccamento, ostacolando il normale percorso evolutivo sia sul piano personale che relazionale. Il progetto di presa in carico crea le premesse materiali, sociali e psicologiche per avviare un percorso riparativo individuale e familiare che favorisca l adeguata ripresa del processo evolutivo del minore e riduca i rischi di uno sviluppo patologico. L elaborazione del progetto d intervento si effettua in base ad un attento esame di fattibilità, in relazione alla capacità di dare una risposta ai bisogni ed alle domande emersi, alla concreta disponibilità del minore e della sua famiglia a collaborare alla buona riuscita del progetto, alle risorse attivabili nelle diverse fasi. Proposte formative Il trattamento del trauma La valutazione della ricuperabilità genitoriale: un modello in evoluzione? Strumenti clinici e professionali dell assistente sociale come agente del cambiamento. Impossibile da credere: come impostare l intervento nei casi di sospetto abuso sessuale. Le separazioni conflittuali: un modello di intervento. Genogramma: uno strumento clinico per l assistente sociale e lo psicologo Intervento di trattamento multidisciplinare nella prevenzione della depressione post partum. AAREEAA GIIUR IIDIICCAA Gli interventi di tutela dei minori riguardano gravi problemi di maltrattamento, violenza fisica e psicologica, lesione del diritto del minore di crescere all interno della propria famiglia in condizioni di protezione e benessere. Le dinamiche sottese non sono attuali solo in alcune società lontane dai principi della democrazia, ma emergono con sempre maggiore frequenza anche nella nostra società, in contesti insospettabili, preposti essenzialmente alla formazione ed alla cura dei minori. Laddove le dinamiche dei rapporti familiari siano compromesse o mal-trattanti, si rende necessario l intervento di agenzie esterne, operatori psico sociali e di giustizia preposti all analisi psicologica e giuridica delle diverse situazioni che si profilano, per le quali spesso si palesano le gravi contraddizioni tra i chiari principi, posti a fondamento della tutela dell infanzia espressi dalle norme nazionali ed internazionali e la loro prassi attuativa. Proposte formative La normativa sulla tutela del minori. Il primo step del procedimento di tutela: la segnalazione. Il secondo step del procedimento di tutela: come scrivere la relazione. L entrata in vigore delle legge 149/2001: ruoli e compiti dei servizi. Web crimes e strategie di intervento. Violenza alle donne. Dal maltrattamento allo stalking: profili giuridici e psicologici. 5

6 AAREEAA DII SS IISSTTEEMAA I Servizi per la Famiglia e i Minori sono stati attraversati da profondi mutamenti che hanno riguardato, soprattutto negli ultimi dieci anni, gli assetti organizzativi, gli orientamenti delle politiche sociali, il rapporto tra cittadini e Autorità Giudiziaria, in una congiuntura sociale ed economica segnata da una difficoltà di tenuta dei sistemi di welfare. Gli operatori dei Servizi che operato la tutela dell infanzia vivono costantemente la difficoltà di gestire il dilemma tra la necessità di protezione dei minori e di aiuto ai genitori, in contesti di elevata complessità e, talvolta, in assenza di sufficiente chiarezza in merito a ruoli e funzioni di responsabilità. I percorsi mirano a rafforzare le competenze dei servizi, consentendo lo sviluppo di apprendimenti interni e di capacità di relazione con gli attori esterni, in un ottica di valorizzazione di ruoli e competenze necessari a realizzare interventi efficaci per i minori e le loro famiglie. Proposte formative La responsabilità dell assistente sociale che opera nell Area Minori e Famiglia. Il coordinamento dei Servizi Tutela Minori. La valutazione dei Servizi di Tutela. Etica applicata nei servizi per la tutela dei minori: dilemmi e scelte. Costituzione delle equipe di tutela minori: definizione dei protocolli di intervento. AAREEAA SSUPPEER VVIISSIIONEE EE CCONSSULLEENZZAA Gli interventi di aiuto ai minori in situazioni di maltrattamento e abuso e alle loro famiglie rendono sempre più necessaria l integrazione tra le diverse figure professionali impegnate nel lavoro di rete. Gli interventi di tutela dei minori e per il sostegno alle famiglie in difficoltà sono frequentemente caratterizzati dalla necessità di prendere decisioni delicate e importanti e agire in tempi brevi, quasi sempre in situazioni di elevata incertezza. A queste necessità il CBM risponde con attività di supervisione e consulenza mirate a situazioni specifiche. Proposte Attività di supervisione Attività di consulenza Gruppo di supervisione su casi in trattamento. Gruppi di supervisione su caso adulti traumatizzati in trattamento Accompagnare e costruire progetti con la famiglia: le nuove sfide dei servizi tutela. Percorsi di consulenza e trattamento rivolto ad operatori dei servizi territoriali alla persona. 6

7 MASTER DI SECONDO LIVELLO NELLA CURA E NELLA TUTELA DEL MINORE in collaborazione con ARIMO Coop. Sociale Milano e Fondazione MINOTAURO Milano Con il patrocinio di: La crescente richiesta istituzionale di professionisti competenti nel campo della tutela minorile e la mancanza di un offerta formativa completa e coerente hanno condotto la Fondazione Minotauro, la Cooperativa Sociale Arimo, e il CBM (Centro per il Bambino Maltrattato e la Cura della Crisi Familiare), realtà del sociale impegnate da moltissimi anni su questo tema, a formulare questa innovativa proposta formativa giunta alla sua seconda edizione. Il Master ha durata biennale. Le ore complessive di corso sono 640 (di cui 400 di tirocinio, obbligatorio solo per coloro che non svolgono ancora attività nel settore) così distribuite: 140 ore di lezione teorica con discussione di casi e attivazioni tramite role-playing o lavoro di gruppo. 40 ore di supervisione in piccolo gruppo. 33 ore di lavoro di ricerca autogestito finalizzato alla stesura di un elaborato da presentare al Convegno Annuale conclusivo. 9 ore per la visita di una giornata all Istituto degli Innocenti di Firenze in cui vengono presentati i risultati delle ultime ricerche dell Osservatorio Nazionale per i Minori sulla situazione dei minori in Italia. 7

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