In copertina: Nova Siri, Torre Bollita dei Battifarano, agricoltori dei primi del '900 al lavoro.

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2 In copertina: Nova Siri, Torre Bollita dei Battifarano, agricoltori dei primi del '900 al lavoro.

3 INDICE Presentazione, di Antonio Autilio pag. 5 Prefazione, di Donato Tamblé pag. 7 INTRODUZIONE I Battifarano di Bollita (oggi Nova Siri) nelle carte dell Archivio di famiglia pag. 13 Metodologia dell intervento d inventariazione pag. 29 INVENTARIO Abbreviazioni pag. 34 Raccolta Battifarano pag. 35 Istrumenti notarili e contratti pag. 79 Amministrazione e contabilità pag. 130 Produzioni civili e atti giudiziari pag. 147 Corrispondenza pag. 180 Testi manoscritti pag. 285 Stampe pag. 293 Fotografie pag. 295 Carte Di Lorenzo e Pucci pag. 296 Indice analitico pag. 311 Bibliografia pag

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5 La memoria per una comunità, una famiglia, un individuo costituisce un legame sottile, ma forte, tra presente e passato, tra ciò che siamo oggi e ciò che ieri eravamo. Conoscere la propria storia, conservarne con cura le tracce e i segni, possedere la consapevolezza che ciascuno porta nel suo codice genetico l esperienza più intima di chi lo ha preceduto, rafforza e definisce i caratteri e le identità dei singoli e delle collettività ma, al tempo stesso, crea vincoli di forte aggregazione e appartenenza laddove ciascuno, riconoscendo le sue radici, riesce a scoprire che l altro le ha in comune con lui. Ma il valore della conoscenza del proprio passato si svela ancor più quando gli individui, uniti insieme da un vincolo che li costituisce comunità, hanno la necessità di delineare o progettare linee di sviluppo per il loro futuro che siano coerenti con la loro storia. È, infatti, nel rapporto sempre vivo con il proprio patrimonio storico-documentale che le collettività più mature trovano e ritrovano stimoli, idee e motivazioni originali per crescere, migliorarsi ed elaborare proposte che hanno maggiori potenzialità di successo. Ecco, allora, che il rapporto con le fonti documentarie, conservate negli innumerevoli archivi esistenti in un territorio, esige non solo attenzione e rispetto, perché rappresenta e racconta il lavoro di coloro che ci hanno preceduto, ma anche interventi continui e sistematici di recupero, salvaguardia, riordino e di offerta alla pubblica fruizione da parte di enti ed amministrazioni che hanno il compito di occuparsi di questi particolarissimi beni culturali. In quest ottica, la pubblicazione dell inventario dell archivio storico Battifarano di Nova Siri rappresenta non solo un riconoscimento del valore che l Ufficio Cultura attribuisce ai beni archivistici gran parte dei quali ancora giacciono in stato di abbandono in depositi inidonei alla conservazione ma vuol essere un segnale di una rinnovata attenzione che la nostra Amministrazione intende rivolgere a questo patrimonio. La scelta di pubbli- 5

6 care l inventario di un antica ed ancora attiva azienda agricola, qual è l azienda Battifarano di Nova Siri, non è poi casuale in quanto la nostra Regione, fortemente caratterizzata da esperienze connesse all agricoltura e alla cultura rurale, lavorando alla riscoperta e alla migliore conoscenza delle fonti storico documentarie riguardanti la civiltà contadina potrà meglio adeguare e meglio indirizzare le iniziative future volte allo sviluppo socio-culturale ed economico del nostro territorio. Un ringraziamento è dovuto alla Soprintendenza Archivistica per la Basilicata, che da anni svolge un ruolo di recupero delle preziose quanto sconosciute fonti archivistiche esistenti sul nostro territorio, per il lavoro di elaborazione dell inventario affidato a due archivisti liberi professionisti al cui attivo si segnalano anche altri inventari di antiche famiglie di agricoltori lucani. Avv. Antonio Autilio Assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport Regione Basilicata 6

7 La pubblicazione dell inventario dell archivio della famiglia Battifarano di Bollita (oggi Nova Siri) è una nuova tappa nella riscoperta della memoria storica regionale conservata a livello privato, una memoria altrettanto importante di quella pubblica, delle istituzioni e degli uffici, confluita negli Archivi di Stato di Potenza e di Matera. Le due memorie procedono parallele e riportano da differenti punti di vista la storia delle comunità lucane e dei loro abitanti, una storia che spesso e specialmente nell Ottocento si collega e si intreccia con quella nazionale. La storia di una famiglia è un importante elemento della storia locale, in particolare quando come nel presente caso si tratta di una famiglia che ha avuto un ruolo di primo piano nel territorio e che ha espresso numerosi professionisti e imprenditori. La stessa conservazione dell archivio personale nel tempo e per più generazioni, dimostra la consapevolezza della propria identità e della continuità dell agire familiare nella società. L archivio familiare, infatti, non è una semplice conservazione di atti individuali che caratterizzano un esistenza e ne mantengono la documentazione a fini di memoria personale e di testimonianza giuridica. In un archivio familiare tutte le singole parti individuali di ogni componente trascendono e superano la dimensione soggettiva per confluire in una universitas collettiva che rappresenta una gens, una persona giuridica plurima e diacronica con una propria specifica identità di gruppo. L archivio diventa così da racconto di sé (per usare e mutuare una efficace locuzione del sociologo Anthony Giddens narrative of self) il racconto di un sé plurale, di un noi coniugato nel tempo e nel territorio, attraverso articolazioni documentarie seriali che memorializzano più vite legandole in un complesso archivistico unitario. L archiviazione familiare diviene una forma di testimonianza so- 7

8 ciale che definisce gli individui in termini di relazioni parentali e di relazioni e ruoli extrafamiliari, di appartenenza lavorativa e professionale, di legami politici e associativi, di responsabilità e di obbligazioni, di partecipazione civile e di interessi culturali, di convinzioni religiose e di rapporti di amicizia, in un continuo contrappunto di momenti privati e pubblici che pur presente in tutta la documentazione scritta risalta immediatamente negli epistolari, nei diari e nella documentazione fotografica. Tutte queste caratteristiche proprie degli archivi familiari si ritrovano puntualmente nell Archivio Battifarano. In esso incontriamo un interessante sequenza di personaggi che hanno unito alla gestione del patrimonio familiare e della proprietà terriera l esercizio di professioni come il notariato o le arti sanitarie (medicina e farmacia), il sacerdozio e l educazione della gioventù, l esercizio di cariche pubbliche e di magistrature, il servizio militare e gli incarichi sociali, specie nel settore economico ed agricolo. Dai documenti traspare la costante attenzione ai problemi del territorio, la cura appassionata e quasi scientifica della terra, la devozione e il rispetto per la tradizione familiare e gli ascendenti e la conseguente attenzione alle memorie avite e alla corretta conservazione sia delle scritture storiche che degli atti correnti. Le numerose scritture contabili e giudiziarie consentono di avere un quadro significativo di storia dell agricoltura e della gestione di un azienda familiare prospera e di lungo periodo, tuttora attiva e fiorente, un azienda familiare lucana che costituisce un modello e un esempio, oltre che un caso di studio storico-economico. Il lavoro di riordinamento ed inventariazione compiuto su incarico della Soprintendenza archivistica per la Basilicata da Annunziata Bozza con la collaborazione di Sergio Palagiano per la schedatura ha dato ottimi risultati. L archivio si presenta ora non solo ben conservato materialmente (cosa di cui va dato merito alla famiglia ed in particolare alle cure e alla passione storica di Pietro Battifarano) ma anche organicamente strutturato e descritto compiutamente per il corretto accesso da parte dei ricercatori. La Soprintendenza Archivistica è lieta di presentare questo lavoro all attenzione del più vasto pubblico attraverso la pubblicazione a stampa e ringrazia per questo la Regione Basilicata per la sensibilità che dimostra sempre alla valorizzazione dei beni archivistici, che fra i 8

9 beni culturali sono forse i meno appariscenti, ma che costituiscono un patrimonio unico di memoria e di conoscenza da mettere a disposizione di tutti. La sinergia di azione fra Soprintendenza Archivistica e Regione è condizione indispensabile per la valorizzazione e la diffusione di questo patrimonio, diffuso e parcellizzato, che, come le tessere di un grande mosaico, pezzo per pezzo costituisce un grande disegno: la storia comune dei cittadini e degli enti, delle famiglie e delle imprese, delle comunità e della Regione; la storia della identità lucana attraverso il tempo, il succedersi dei regimi, delle amministrazioni e dei governi, in una reductio ad unum di tante individualità e particolarità che giunge fino ai nostri giorni e si proietta verso il futuro senza mai perdere di vista le proprie radici, grazie anche agli archivi. Prof. Dott. Donato Tamblé Soprintendente archivistico per la Basilicata Direttore dell Archivio di Stato di Potenza 9

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11 I N TRODUZIONE

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13 I BATTIFARANO DI BOLLITA (OGGI NOVA SIRI) NELLE CARTE DELL ARCHIVIO DI FAMIGLIA L antica famiglia Battifarano o Battafarano, come spesso numerose fonti archivistiche e bibliografiche riportano, avrebbe origini calabro lucane. Il toponimo Battifarano identificherebbe anche un feudo situato tra le località di Castronuovo e Chiaromonte, un tempo di proprietà del marchese Villani. Secondo alcuni studiosi 1 la casata sarebbe originaria di Nocara, in provincia di Cosenza, ma dal rinvenimento e dalla consultazione di alcuni appunti manoscritti 2 sull origine della famiglia, redatti da Pietro Battifarano ( ) discendente della stessa stirpe ed appassionato ricercatore di memorie documentarie, conservate ancora oggi nell archivio familiare nonché collezionista di pregiate e rare pubblicazioni si ricava l informazione relativa alla presenza di numerose ramificazioni del ceppo dei Battifarano in paesi come Rotondella (Mt) e Rocca Imperiale (Cs). La famiglia Battifarano risulta, tuttavia, attestata a Nova Siri (Mt), Bollita sino al 1872, già alla fine del XVII secolo. L indagine genealogica eseguita dallo stesso Pietro Battifarano avrebbe preso le mosse dalla consultazione dei libri di battesimo esistenti nella Chiesa di S. Maria Assunta in Cielo di Nova Siri, che partono dall anno , in cui sarebbero per la prima volta 1 Stigliano G., Nova Siri nella storia e nella tradizione, Scanzano Ionico (Mt) 1983, pag Archivio privato Battifarano, serie Raccolta Battifarano, Busta 3 fas2. 3 Secondo quanto si apprende dagli appunti manoscritti di Pietro Battifarano, i libri di battesimo della Chiesa di Nova Siri presentano una lacuna cronologica per gli anni compresi tra il 1765 ed il Sarebbe, infatti, andato disperso un volume dei nati relativo proprio a quei 16 anni. Ancora più grave ai fini della ricerca genealogica sulla famiglia Battifarano sarebbe la totale mancanza di informazioni relative alle morti per il periodo compreso tra il 1714 ed il Dal 1813 in poi l anagrafe sacramentale della Chiesa di Nova Siri procede senza alcuna interruzione. Per quanto attiene, invece, allo Stato civile del Comune di Bollita (oggi Nova Siri) i registri dei nati cominciano dall anno

14 citati alcuni esponenti della famiglia Battifarano: i fratelli Camillo e Francesco Antonio Battifarano, sacerdote. Di essi però, stando a quanto annotato dallo stesso Pietro Battifarano, non si conoscono con precisione le date di nascita, ma parrebbe lecito ipotizzare che possano risalire alla fine del XVII secolo. Consultando sempre le note storiche lasciateci da Pietro, si apprendono solo scarse notizie sui primi progenitori dei Battifarano: il sacerdote Francesco Antonio avrebbe esercitato il suo ministero tra il 1738 ed il 1754 poiché risulta aver somministrato il sacramento del battesimo ai nati in quegli anni; Camillo Battifarano, invece, avrebbe contratto matrimonio con una tale Memma Pellitta di cui è attestata unicamente la data di morte avvenuta nel 1758 all età di 58 anni e, per conseguenza, la sua data di nascita si può far risalire al Da Camillo Battifarano e da Memma Pellitta sarebbero nati due figli: Francesco Antonio e Pietro Antonio. Di questo secondo Francesco Antonio, fattosi anch egli sacerdote, non si hanno notizie: deceduto forse in giovane età, v è tra le note storiche un cenno alla costituzione, nel 1767, del suo patrimonio sacro da parte del fratello Pietro Antonio. Questi, invece, accasatosi con una tale Domenica D Alessandro ( 1787), della quale non è stato possibile desumere la data di nascita, avrebbe generato tre figli: Vincenzo, Anna Laura e Giuseppe. Vincenzo Battifarano nasce a Bollita nel 1742 e, dai documenti presenti in archivio, si deduce che svolge l attività di notaio: numerosi sono infatti gli istrumenti e diversi i rogiti, spesso in forma di minuta, redatti dalla sua mano 4. Compare negli atti come Regio io preposto all autenticazione delle firme delle parti e spesso come testimone. Si unisce in matrimonio con Giulia Salerno (*24 marzo marzo 1801), figlia di Dorotea Stigliano e del notaio Francesco Salerno, di cui si conserva in archivio un repertorio degli atti da lui rogati tra il 1741 ed il La coppia non avrà figli. Vincenzo sarà vittima di una disgrazia che gli costerà la vita: morirà, infatti, annegato nel fiume Sinni il 1 aprile del La vedova Giulia Salerno contrarrà un secondo matrimonio con un certo Giuseppe Viccari. Anna Laura Battifarano nasce nel 1744: di lei non è stato possibile desumere altro che il nome del coniuge, tale Giovanni Muscetta, e la data del decesso avvenuto nel Archivio privato Battifarano, serie Raccolta Battifarano, Busta 1 fas. 14

15 Nato a Bollita nel 1746, Giuseppe Battifarano conduce l attività di agricoltore occupandosi delle proprietà terriere in suo possesso tra cui una masseria di campo con case e suppinni a fabbriche, e tutta la tenuta de terreni baronali e della Chiesa Madre e luoghi pii adiacenti alla suddetta masseria sita nel tenimento di Bollita in contrada Cerro Longo 5. Dall unione con Benedetta Salerno, sorella dell insigne giurista Francesco Antonio Salerno vissuto a Napoli, nascono Francescantonio, Giambattista e Grazia Paola. Di lui si sa ancora che nel 1780 è sindaco del Comune di Bollita e che muore nel 1790 all età di 44 anni. Francescantonio Battifarano (*5 novembre agosto 1837) rimasto orfano del padre Giuseppe all età di sei anni, viene mandato dalla madre a Napoli per essere affidato alle cure dello zio avvocato Francesco Antonio Salerno. Studia con i più chiari ed illustri professori istruendosi nella filosofia, nella medicina e nella chirurgia. Si laurea a Napoli nel 1806 e, rientrato in Bollita, esercita la professione di dottore fisico guadagnandosi una distinta reputazione. Apre una scuola di belle lettere, matematica elementare, fisica e logica frequentata da moltissimi allievi che gli riconoscono notevoli doti di precettore. Nel 1812 viene investito della carica di cancelliere del Comune di Bollita e, numerose volte, siede come consigliere nell assemblea municipale. Nel 1813 viene nominato Medico della Deputazione Sanitaria di Bollita e, successivamente, membro della Commissione sanitaria per la vigilanza sulla diffusione delle epidemie. Prende in moglie Paolina Dioguardi (*4 aprile novembre 1823) dalla quale ha due figli: Giuseppe e Vincenzo. Rimasto vedovo, nel 1825 sposa in seconde nozze Porzia Stigliano con la quale genera altri due figli: Paolina e Pietrantonio. Muore nel 1837 all età di 53 anni colpito dall epidemia di colera. Dei quattro figli di Francescantonio, Giuseppe (*13 gennaio ) si dedica alla vita sacerdotale e all insegnamento della dottrina cristiana nelle scuole primarie; riceve nel 1870 la nomina vescovile di vicario foraneo della Chiesa di Anglona e Tursi. Vincenzo (*20 marzo maggio 1889) consegue nel 1833 l abilitazione all esercizio della professione di farmacista. Dal 1835 al 1838 è Esattore delle contribuzioni del Comune di Bollita. Eletto nel 5 Idem, serie Raccolta Battifarano, Busta 1 fasc. 2 15

16 Vincenzo Battifarano decurione del suddetto comune ricopre anche la carica di Sotto Capo urbano il cui incarico gli sarà nuovamente proposto nel Nel 1864 riceve la licenza per la rivendita di sale, tabacco e polvere nel Comune di Bollita. Nel 1832 contrae matrimonio con Grazia Stigliano (*1816), sorella della seconda moglie di suo padre Francescantonio. Dalla felice unione nascono otto figli: Maria Giuseppina ( 27 luglio 1909), fattasi monaca; Paolina (23 luglio 1915), anch essa monaca; Francescantonio (*1836 Pietrantonio Battifarano. 5 agosto 1908), farmacista; Giulia (*marzo settembre 1929); Luisa, coniugata con Carlo Giannotti; Filomena ( aprile 1911), monaca; Rosina ( 6 aprile 1913), coniugata con Francesco Pucci di Rocca Imperiale; Antonietta ( 1945), coniugata con Giovanni Santarcangelo. Di Paolina (*6 febbraio ) poco o nulla si sa. Rimane nubile e vive in casa con i suoi fratelli. Più cospicue e rilevanti, invece, sono le notizie su Pietrantonio (*29 dicembre settembre 1878), medico, patriota e perseguitato politico dal 1848 al Nasce a Bollita il 29 dicembre 1827 e compie i suoi primi studi per qualche anno nel seminario di Tursi rivelando ben presto una grande propensione ed attitudine per gli studi letterari e filosofici. Si trasferisce a Napoli e si laurea in Medicina, Belle Arti e Filosofia presso la Regia Università. Già a quell epoca mostra interesse per la politica e comincia la sua frequentazione dei circoli liberali. Raccoglie la stima e la simpatia del celebre clinico 16

17 Foto 1. Nova Siri, Torre Bollita dei Battifarano, oggi. 17

18 18 Foto 2. Nova Siri, Torre Bollita, ieri.

19 Foto 3. Nova Siri, Azienda Cerrolongo, casa padronale Battifarano. 19

20 20 Foto 4. Casa padronale Battifarano, studio - biblioteca.

21 Foto 5. Biblioteca privata Battifarano, particolare. 21

22 22 Foto 6. Studio - biblioteca, interno armadi con caselle e documenti prima dell intervento di riordinamento ed inventariazione.

23 Foto 7. Studio - biblioteca, interno armadi con documenti riordinati. 23

24 Foto 8. Nova Siri, Torre Bollita, monumento funebre di Pietro Antonio Battifarano. 24

25 Pietro Ramaglia 6 che sin da studente lo predilige e lo nomina suo assistente 7. Nel maggio del 1848 è sulle barricate a combattere. Viene arrestato per l uccisione di un milite della guardia imperiale 8 ma si salva grazie all intervento e alla protezione del suo maestro Ramaglia. Avendo appreso che nel suo paese d origine si era formata una setta carbonara denominata dei Figliuoli della Giovane Italia, rientra in Bollita per prendevi parte. Denunziato dai filoborbonici riesce a sfuggire alla cattura rendendosi latitante ma viene incluso nelle liste della polizia come sorvegliato politico. Dal 1852 al 60 svolge attiva ed intensa propaganda liberale. Venuto a conoscenza che a Bollita s era insediata una giunta rivoluzionaria per procurare dei sostegni alle truppe del Garibaldi, si adopera per radunare un manipolo di volontari con i quali si dirige verso Capua e prende parte ad una delle ultime battaglie dei Mille. Pietrantonio ricopre negli stessi anni numerose cariche pubbliche: nel triennio viene nominato Deputato della salute pubblica con le funzioni di medico condotto; nel maggio del 1862 viene eletto Consigliere provinciale. Già Capitano della Guardia Nazionale, nel 1863, con decreto ministeriale del 9 ottobre, assume il mandato di Regio Subeconomo dei benefici vacanti della diocesi di Anglona Tursi. Nel 1864 è Regio delegato straordinario del Comune di Colobraro (Mt) e nel triennio ricopre la carica di Sindaco del Comune di Bollita. Sempre nel 64 gli giunge la nomina di Ispettore della Guardia Nazionale per la distruzione del brigantaggio con decreto del Sottoprefetto di Lagonegro dell 11 marzo Esercita la professione di medico con grande successo e numerosi sono, tra le sue carte, gli appunti e le relazioni manoscritte su casi clinici e studi approfonditi sulle malattie cardiache e polmonari. Ritiratosi a Rotondella vi muore all età di 51 anni il 1 settembre Tra le sue ultime volontà vi è quella di essere sepolto nelle sue proprietà in Bollita a piè della Torre vicino al lido del mare dove ancora oggi riposa 9. 6 Pietro Ramaglia (Ripabottoni, Napoli, 1875), fu per circa 40 anni, durante il periodo borbonico prima e in quello unitario poi, professore di anatomia patologica all'università di Napoli e medico privato del Re Ferdinando II di Napoli. 7 Archivio privato Battifarano, serie Raccolta Battifarano, Busta 3 fas2 (8). 8 Stigliano G., Nova siri nella storia e nella tradizione, Scanzano Ionico (Mt), 1983, pag Archivio privato Battifarano, serie Raccolta Battifarano, Busta 2 fasc. 6 (39). 25

26 Legatissimo a Pietrantonio Battifarano è il nipote Francescantonio (* agosto 1908) figlio del fratello Vincenzo. Di questo esponente della famiglia Battifarano i documenti ci attestano che svolge l attività di farmacista diviso tra i numerosi impegni derivanti dalle cariche pubbliche che ricopre. È, infatti, Giudice conciliatore e Supplente giudiziario del Comune di Bollita. Nel 1865, già Tenente della Guardia Nazionale, viene nominato Membro supplente della Commissione del Sindacato del Consorzio di Rotondella. Per molti anni assume l incarico di vice Pretore comunale e nel 1899 è membro della Congregazione di Carità di Nova Siri. Nel 1872 sposa Domenica Lauria ( 1926) dalla quale ha 9 figli: Pietro, Vincenzo, Elvira, Olga, Giuseppina che sposa Vincenzo Montesano, Adelina coniugata con Rodolfo Costa, Amalia Ildegonda che sposa Vincenzo Celestino, Luisa ed Ida che sposano rispettivamente due fratelli Francesco e Vito Leonardo Timpone. Esponente importantissimo della famiglia Battifarano è, senza dubbio, Pietro (* ), al quale si deve, più di tutti gli altri membri della famiglia Battifarano, il merito di aver raccolto e conservato un cospicuo ed interessantissimo materiale documentale. Di lui traccia una dettagliata biografia il Laviola nel suo saggio intitolato Legami di Luigi Settembrini con la Calabria e la Basilicata 10 descrivendolo come un appassionato cultore di storia patria una figura di studioso che, pur dimorando in periferia, manteneva rapporti con il mondo della cultura e fu in dimestichezza con Benedetto Croce, il quale trovò amabile ospitalità e utili notizie nella casa del «gentiluomo» di Nova Siri. Il Laviola allude al viaggio che condusse il famoso letterato a Nova Siri diretto alla volta di Valsinni sulle tracce della sfortunata poetessa Isabella Morra; un passaggio nella cittadina lucana documentato ampiamente nelle lettere e negli articoli di giornale conservati nell archivio privato della famiglia Battifarano 11. Benedetto Croce, infatti, il 24 novembre 1928, si trattenne per tre ore nella Masseria di Cerrolongo dei Battifarano assieme a Paolo De Grazia e Luigi Amati. 10 Laviola G., Legami di Luigi Settembrini con la Calabria e la Basilicata, Chiaravalle Centrale (Cz), 1981, pagg Archivio privato Battifarano, serie Corrispondenza, Busta 4 fascc. 301 e

27 Aggiunge ancora il Laviola Pietro Battifarano ha lasciato un manoscritto incompleto su Nova Siri 12 e moltissimi appunti disseminati fra le sue carte. Né l opera sua si esauriva dentro i confini di uno studio solitario ed aristocratico, perché i suoi interventi e le sue puntualizzazioni si trovano su riviste qualificate e specializzate e molti documenti rari erano da lui fatti conoscere al mondo della cultura. Pietro, oltre che apprezzato ricercatore, è stimato quale persona di tale integrità morale da ricoprire diverse cariche autorevoli: dal 1908 sino al 1917 è Presidente della Cassa Agraria di Nova Siri; riceve, nel 1909 la nomina a Membro della Commissione di vigilanza alle scuole elementari del Comune di Nova Siri, nel 1912 ricopre l incarico di vice Pretore e nel 1944 è membro del Comitato comunale d Assistenza. La sua attenzione per le memorie storiche e, come scrisse Tommaso Pedio in una lettera a lui indirizzata, l avere a cuore le cose del luogo da cui appare viva la tradizione e la storia dei nostri paesi, gli valsero, per diversi anni, la nomina di Presidente della Società Dante Alighieri di Nova Siri. Il fratello di Pietro, Vincenzo (* ), si dedica principalmente alla conduzione delle proprietà terriere in agro di Nova Siri. Attestano il suo impegno nel dedicarsi alle attività agricolo zootecniche, i registri della contabilità da lui tenuti, insieme con il padre Francescantonio, sin dal In essi Vincenzo oltre ad annotare gli introiti rivenienti dai fitti dei terreni di proprietà della famiglia siti nelle contrade denominate Foresta, Salice, Costa di Lillo, Marina e Torre, e dalla gestione della Masseria Cerrolongo con la vendita di frutta, principalmente pere, uva e mandorle, grano, avena e prodotti lattiero caseari vi appunta il racconto di alcuni momenti particolari di vita personale e familiare. Nel Registro degli introiti ed esiti del , ad esempio, segna minuziosamente tutte le licenze di rientro dal fronte: in queste occasioni torna a compilare i rendiconti che in sua assenza ha affidato al fratello Pietro. Su tali documenti, accanto all esito economico dell annata, esprime considerazioni personali su fatti ed eventi particolari come, ad esempio, la fine della grande guerra. Rientrato dalla guerra il 20 ottobre 1917, è lui che riprende in mano l azienda provvedendo ai bisogni della sua famiglia. Pone fine ad un 12 Idem, serie Raccolta Battifarano, Busta 3 fas2. 27

28 annoso contenzioso con il Comune di Nova Siri 13, dispone con una certa frequenza il versamento di un vitalizio per suo fratello Pietro e per le sorelle nubili Olga ed Elvira, così come si dà cura di munire di corredo le altre in occasione del matrimonio, acquista nuove e redditizie proprietà. Nel 1935 l Azienda da lui diretta vince il 2 premio al Concorso Nazionale del Grano. Anche nella vita pubblica il suo impegno è rilevante: nel 1921 riceve dalla Regia Prefettura di Potenza la nomina a membro tecnico del gruppo di ricevimento dei cereali costituitosi a Nova Siri; nel 24 è membro della deputazione provvisoria del neocostituito Consorzio della Bonifica di Metaponto. Nel 1927 è, contemporaneamente, Capo Sezione comunale del Sindacato degli agricoltori e Componente della Commissione municipale per la risoluzione delle vertenze fra proprietari ed affittuari dei terreni. Il Prefetto di Matera nel 1929 gli conferisce il mandato di Commissario prefettizio del Comune di Nova Siri. Dal 1935 al 1940 assume la carica di Presidente della Cassa comunale di Credito Agrario del proprio comune di cui sarà anche Delegato Podestarile. Il 30 aprile del 1911 ha contratto matrimonio con Rosa Anzillotta (* dicembre 1928) di Senise dalla cui unione sono nati Francesco Paolo, Domenica (*24 dicembre luglio 1926), Giuseppe (*11 giugno luglio 1917) ed Isabella (*2 gennaio giugno 1920). La vita gli riserva, tuttavia, diversi eventi tragici e luttuosi che coinvolgono i suoi più stretti familiari: perde tre figli ancora in tenera età ma soprattutto gli muore la sua amata Rosina, così affettuosamente chiamata in un manoscritto autobiografico, estremamente toccante, da lui redatto e rinvenuto in archivio 14. La discendenza Battifarano continua con Francesco Paolo (*4 febbraio maggio 1995) che, come il padre, si dedica alla coltivazione delle proprietà terriere e alla gestione dell Azienda Cerrolongo. Frequenta le scuole elementari a Nova Siri e continua i suoi studi a Taranto ed a Lecce presso il collegio Argento. Parte per il militare in esercito il 1 marzo 1953 e si congeda un anno dopo nell agosto del Nel 1941, il 3 marzo, sposa Serafina Smilari (*8 agosto 13 Archivio privato Battifarano, serie Produzioni civili ed atti giudiziari, Busta 2 fas4 14 Archivio privato Battifarano, serie Raccolta Battifarano, Busta 3 fasc

29 1917), detta affettuosamente Finuzza, di San Paolo Albanese, dalla quale ha quattro figli: Rosalba (*1942), Silvana (*1943), Vincenzo (*1945) e Maria Felicita (*1946). Nel 1942 giunge a Francesco, dalla Prefettura di Matera, la nomina a Podestà del Comune di Nova Siri. Di lui il Laviola dice 15 : alla intelligente, fattiva e moderna attività di operatore nel campo dell agricoltura accoppia un grande amore ed una venerazione profonda per i suoi antenati, dei quali gelosamente custodisce il prezioso patrimonio culturale, nella grande ed accogliente casa che sorge sul solatio pianoro di Cerrolungo. Attualmente l antica Masseria Battifarano è tenuta da Vincenzo il quale, insieme alla moglie Carmela Mingione ed ai tre figli, Francesco Paolo in particolare, Chiara Elvira e Ciro Pietro, si occupa della conduzione dell azienda di famiglia. Tutti loro, oltre ad avere in gran cura gli splendidi pescheti e vigneti di Cerrolongo manifestano, al pari dei loro avi, una grande sensibilità culturale, rispetto per la memoria storico documentale e piena disponibilità nell aprire le porte dell archivio di famiglia oggi finalmente riordinato e fruibile. METODOLOGIA DELL INTERVENTO D INVENTARIAZIONE Il 20 luglio 2004, con provvedimento n. 31, la Soprintendenza Archivistica per la Basilicata emetteva la dichiarazione di riconoscimento del notevole interesse storico per l Archivio di famiglia di Vincenzo Battifarano, custodito presso la casa padronale ubicata all interno dell azienda agricola sita in Contrada Cerrolongo, in Nova Siri scalo. In precedenza la residenza dei Battafarano era in un palazzo in paese, nelle vicinanze della Chiesa Madre, ma intorno al 1970 la famiglia decideva di vendere lo stabile e di trasferirsi nell antica residenza di campagna per meglio condurre l attività agricola. Nell anno 2006 la Soprintendenza archivistica per la Basilicata programmava ed avviava, con proprie risorse economiche, le operazioni di schedatura, riordinamento ed inventariazione che affidava a due archivisti libero professionisti. Il materiale 15 Laviola G., Legami di Luigi Settembrini con la Calabria e la Basilicata, Chiaravalle Centrale (Cz), 1981, pag

30 documentale oggetto dell intervento di recupero era conservato nello studio della casa di campagna, che ospita un importante biblioteca con alcuni volumi di pregio. Un nucleo considerevole di documentazione era stipato in due armadi lignei, organizzati al loro interno in caselle, ed in quattro tiretti posti nella parte inferiore degli stessi armadi. Una parte più esigua di documenti era, invece, riposta nei cassetti di un antica scrivania. Il complesso documentario si presentava estremamente disordinato, spesso sommariamente condizionato e costituito da numerosi fogli sciolti, dal contenuto eterogeneo ma in buone condizioni di conservazione. L ordine originario risultava alterato sia per motivi accidentali sia per i continui rimaneggiamenti dovuti alla frequente consultazione delle carte da parte di numerosi studiosi e ricercatori. Lo stato eterogeneo e frammentario della documentazione suggerivano, prima ancora di iniziare la schedatura delle singole unità archivistiche, di avviare uno smistamento delle carte, selezionando i documenti in maniera tale da individuare delle macro partizioni del fondo. Appariva subito chiaro che il complesso documentario era costituito in parte da scritture e testimonianze inerenti la vita di un importante ed antica famiglia che aveva sviluppato, soprattutto verso gli inizi del 900, una fiorente attività agricola, ed i cui esponenti più antichi, quasi tutti importanti professionisti, avevano avuto un ruolo sociale, culturale e politico molto rilevante. Un altra cospicua parte dell archivio era, invece, formata da una miscellanea di carte, una raccolta di documenti di provenienza diversa. Una terza partizione era composta da atti relativi ad altre famiglie, i Di Lorenzo e i Pucci, imparentate fra loro, le cui carte risultavano frammiste ai documenti dei Battifarano. Si è proceduto, dunque, ad una schedatura analitica delle unità archivistiche volta al rilevamento di quei dati la tipologia, la data topica e cronica, l oggetto, la consistenza delle carte ed eventuali annotazioni particolari che contribuiscono ad identificare univocamente ogni singolo atto. In fase di schedatura si è notato che non sempre i titoli presenti sui fascicoli originari erano enucleati in maniera adeguata ed esauriente, anzi, talora risultavano fuorvianti rispetto al contenuto dei documenti. In questi casi si è riportato il titolo originale del fascicolo tra virgolette, integrandolo quando la definizione originale non era sufficientemente esplicativa. In merito agli estremi cronologici dei documenti indicati nell inventario, si è ritenuto opportuno, per alcune serie, evidenziare tra 30

31 parentesi tonde quella della documentazione allegata. Sono state indicate le notizie in merito alla consistenza e cartulazione delle carte o numerazione delle pagine e, in corpo minore, sono state inserite le note esplicative e le informazioni riguardanti la presenza di eventuali allegati ai documenti. Sulla base delle informazioni raccolte in fase di schedatura si è proceduto all organizzazione della documentazione ed al riordinamento delle unità. Sono state, dunque, individuate le provenienze dei documenti, analizzate e studiate le possibili aggregazioni degli atti sulla base di criteri logici e, trattandosi di un fondo documentario privato, sono state create le serie in cui far confluire ogni singolo pezzo archivistico. Si è rigorosamente rispettato, laddove era presente, l ordine originario dato alla documentazione e ricostruito quello andato perduto seguendo le tracce presenti sui documenti. Ogni unità archivistica è stata fascicolata, numerata progressivamente e condizionata in faldoni provvisti di lacci, sul dorso dei quali è stata applicata un etichetta adesiva che descrive il contenuto di ogni singola busta. La numerazione di corda di ciascuna busta ricomincia da uno per ogni serie così come riprende da uno anche la numerazione dei fascicoli all interno di ogni serie. Si è omesso, tranne che per i manoscritti, di indicare nell inventario notizie relative allo stato dei supporti e degli inchiostri dei documenti poiché l intero fondo archivistico risulta in ottimo stato di conservazione. Nell inventario ogni serie è corredata di un introduzione esplicativa che, oltre a fornire informazioni utili per una migliore lettura e comprensione della documentazione descritta, dà ragione di ogni valutazione e decisione operata sul campo nel corso delle operazioni archivistiche. Il complesso documentario è stato organizzato ed articolato nelle seguenti serie: Raccolta Battifarano, Istrumenti notarili e contratti, Amministrazione e contabilità, Produzioni civili ed atti giudiziari, Corrispondenza, Testi manoscritti, Stampe, Fotografie e Carte Di Lorenzo e Pucci. La schedatura delle fonti documentarie è stata realizzata con la preziosa collaborazione ed il valente supporto tecnico del dott. Sergio Palagiano, archivista libero professionista, il quale è, peraltro, l autore delle immagini fotografiche realizzate nel corso dei lavori archivistici. Annunziata Bozza Archivista libero professionista 31

32 32

33 I N VENTARIO

34 ABBREVIAZIONI ago. = agosto a., aa. = anno, i apr. = aprile b., bb. = busta, e c., cc. = carta, e cart. = cartolato cit. = citato c. s. = come sopra dic. = dicembre doc., docc. = documento, i fasc., fascc. = fascicolo, fascicoli feb. = feb. gen. = gennaio giu. = giugno id. = idem lug. = luglio mag. = maggio mar. = marzo n., nn. = numero, i nov. = novembre ott. = ottobre p., pp. = pagina, e r = recto reg., regg. = registro, i ril. cart. = rilegatura di cartone ril. perg. = rilegatura in pergamena s. d. = senza data set. = settembre v. = verso vol. = volume 34

35 RACCOLTA BATTIFARANO ( ) Questa sezione raccoglie una serie di documenti di diversa natura e tipologia, relativi in massima parte ad alcuni membri della famiglia Battifarano. Si tratta di fascicoli, uno per ogni componente, entro cui sono stati fatti confluire atti connessi alla vita privata, all attività svolta e alla carriera professionale. In alcuni casi una qualsiasi relazione ed attinenza col personaggio oggetto del raggruppamento, anche indiretta e mediata, è stata considerata sufficiente per collocare il documento in tale raccolta. In merito alla formazione di tali fascicoli si è avanzata l ipotesi che tre dei componenti della famiglia, precisamente Francesco Battifarano ( ), farmacista, e i suoi due figli, Pietro ( ) più di ogni altro e Vincenzo ( ), abbiano voluto raccogliere in siffatta maniera, con intento collezionistico, questa miscellanea di atti al fine di poter essi stessi disporre di fonti sicure o fornire ad altri notizie in merito al profilo biografico dei loro avi. Tale supposizione è avvalorata dal fatto che gli atti sono avvolti in camicie che recano sul frontespizio alcune brevi indicazioni, redatte in forma manoscritta, sul nome dell avo a cui la raccolta si riferisce, sul tipo di documenti in essa contenuti, su brevi avvenimenti biografici del personaggio e in alcuni casi su alcuni collegamenti ad altri documenti conservati in altri fascicoli presenti in archivio. L analisi paleografica delle scritture con cui queste brevi note sono vergate ha consentito di individuare appunto i tre esponenti della famiglia Battifarano. Se si considera, poi, che proprio a Pietro era riconosciuta una particolare passione per le ricerche storiche condotte su memorie documentali, si comprende la formulazione dell ipotesi anzidetta. Ovviamente per tali fascicoli si è optato per un rigoroso rispetto dell aggregazione degli atti, così come è stata realizzata dai tre ordinatori originari, effettuandone la disposizione secondo l ordine cronolo- 35

36 gico e la descrizione dettagliata di ogni singolo documento. La serie si apre con il fascicolo dedicato al più antico esponente della famiglia e si chiude con i documenti che si riferiscono ad un Battifarano appartenente alla terz ultima generazione. In analogia con le raccolte di atti riguardanti ogni singolo componente della famiglia Battifarano si inserisce il fascicolo intitolato Notizie Settembrini. L intento collezionistico in questo caso è comprovato dal titolo stesso riscontrato sulla camicia del fascicolo che raccoglie atti dalla natura e tipologia estremamente composita ed eterogenea. I documenti risultano avere provenienze differenti e, in molti casi, il legame con la famiglia Settembrini, originaria di Bollita, è veramente esile. In coda si è scelto di inserire un fascicolo, costituito sin dall origine come una raccolta, che riunisce numerosi appunti manoscritti e dattiloscritti. Tali note sono il risultato di ricerche storiche riguardanti argomenti di diversa natura effettuate quasi certamente da Pietro Battifarano e da altri autori, appartenenti sempre alla stessa famiglia, dei quali, però, non è stato possibile determinare con certezza i nomi. BUSTA 1 fas Trattasi in massima parte di istrumenti ed atti giudiziari sciolti raccolti in una camicia e, in alcuni casi raggruppati e cuciti insieme gli uni agli altri, connessi alla figura di Vincenzo Battifarano, notaio, e a sua moglie Giulia Salerno. Sul frontespizio del fascicolo risultano annotate, sicuramente in epoca seriore con una matita di colore violaceo, alcune brevi note riguardanti la genealogia di Vincenzo Battifarano. Tali annotazioni furono probabilmente redatte da Pietro Battifarano (* ), autore anche del titolo del fascicolo, che raccolse questa miscellanea di atti probabilmente con la finalità di tracciare una biografia del suo discendente. Il fascicolo racchiude numerosi rogiti, spesso in forma di minuta, redatti dal notaio Battifarano e scritture di altri notai nelle quali Vincenzo compare come Regio io preposto all autenticazione delle firme delle parti o a vario titolo come privato cittadino. 36

37 VINCENZO BATTIFARANO, NOTAIO (* ) ro D. Vincenzo Battifarano, testamento, acquisti. Donazioni ed atti vari. Carta bollata antica non usata. s.d. Bollita 1. Copia del testamento olografo di Vincenzo Battifarano ago. 9, Bollita 2. Copia estratta dagli atti di Francesco Salerno, notaio, del testamento di Alessandro Di Lorenzo. La copia è stata redatta ed autenticata con apposizione del proprio signum da Vincenzo Battifarano in qualità di regio notaio apr. 11, Bollita 3. Minuta della donatio inter vivos, redatta da Vincenzo Battifarano, notaio, relativa ad alcuni fondi rustici ed immobili, siti rispettivamente alle contrade denominate Codicino e Spasseggiaturo in agro di Bollita, fatta da Domenico Pigolio ai figli Francescantonio e Prospero. L atto risulta redatto sul retro del foglio di guardia del Secondo libro di protocollo degli atti del notaio Vincenzo Battifarano della terra di Bollita feb. 22, Bollita 4. Copia dell atto, estratto dai rogiti del notaio Vincenzo Battifarano, con il quale i germani Filippo, sacerdote, e Giambattista Di Lorenzo cedono a titolo di donazione irrevocabile inter vivos a suor Maria Fortunato ed Eleonora, rispettivamente nipoti e figlie, l usufrutto a vita di alcuni fondi rustici ed immobili siti alle contrade denominate Piano delle Rose, Marina dei Grizzi, Gargaleo e Pianura in agro di Bollita. Si rileva la presenza dell autorizzazione rilasciata da Vincenzo Battifarano, in qualità di Regio io, corroborata dalla presenza del suo signum notarile. 37

38 1776 ago. 23, Bollita 5. Ricevuta di pagamento rilasciata da Giovanni Andrea Mazzei relativa al versamento della dote di Mariangela Di Lorenzo, sua consorte. Le firme apposte sull atto risultano autenticate da Vincenzo Battifarano in qualità di Regio io ago. 10, Bollita 6. Alberano stipulato tra Chiara Castrucci e Giuseppe Nicolò Di Lorenzo relativo ad una casa sita alla contrada denominata Spasseggiatoio in agro di Bollita apr. 18, Rocca Imperiale 7. Istanza e relativo decreto del Giudice, inoltrato da Giuseppe Nicola Di Lorenzo alla Corte Ducale di Rocca Imperiale e Bollita in merito alla vendita di un fondo rustico sito in contrada Pianura in agro di Bollita effettuata da don Anselmo Grimaldi in qualità di priore del Monastero del Sagittario di Rocca Imperiale. L atto risulta notificato al suddetto priore da parte di un tale Stigliano attuario o mastrodatti. Le firme apposte sul documento risultano autenticate da Vincenzo Battifarano, in qualità di Regio io apr. 21, Rocca Imperiale 8. Istanza e relativo decreto del Giudice, inoltrato da Giuseppe Nicola Di Lorenzo, Giuseppe Santarcangelo, Silvestro Rina ed altri alla Corte Ducale di Rocca Imperiale e Bollita in merito alla vendita di alcuni terreni siti in agro di Bollita effettuata da don Anselmo Grimaldi in qualità di priore del Monastero del Sagittario di Rocca Imperiale. Idem 1782 apr. 7, Rocca Imperiale 9. Minuta del contratto con il quale Giuseppe Antonio Pastore, a titolo personale e in qualità di amministratore dei beni del figlio Vito 38

39 Vincenzo, vende a Vincenzo Battifarano, notaio, due fondi rustici siti alle contrade denominate Sputarella e S. Basile in agro di Nova Siri con annessi casaleni, ulivi e querce. cc. 4 Allegati: copia del decreto d expedit, di autorizzazione, all alienazione rilasciata a Giuseppe Antonio Pastore da Francesco Antonio Giacobini, attuario. Dall atto si evince che l alienazione avviene durante la Fiera di S. Maria La Nova di Rocca Imperiale della quale Giuseppe Antonio Pastore risulta essere Maestro mar. 19, Bollita 10. Minuta del contratto con il quale Vito e Vincenzo Bilotto, germani, di Rocca Imperiale, vendono a Vincenzo Battafarano (sic) un fondo rustico sito alla contrada denominata Lucido in agro di Bollita ago. 14, Bollita 11. Minuta della convenzione stipulata tra Giuseppe e Anna Battifarano, germani, relativa ai beni ereditati dal defunto Vincenzo Battifarano, notaio e fratello dei medesimi; 1794 apr. 4, Bollita perizia redatta da Demetrio d Elia, agrimensore, su richiesta di Gennaro Maradei, notaio, e di Benedetta Salerno relativa a tre membri di casa siti alla contrada denominata Lo Sterro in agro di Bollita; 1794 apr. 4, Bollita copia del contratto redatto dal notaio Florenzo Santalucia con il quale Benedetta Salerno vende a Gennaro Maradei, notaio, una casa donatale dalla zia Tomasa Mazzei, per centoventotto ducati; minuta del testamento di Brigida Salerno; 1786 mag. 26, Bollita 39

40 1789 apr. 14, Bollita minuta della convenzione stipulata tra Giuseppe e Anna Battifarano, germani, relativa alla divisione dei beni ereditati dal fratello Vincenzo, notaio; 1786 set. 28, Bollita minuta del contratto con il quale Pasquale Stigliano vende a Vincenzo Battifarano, notaio, un fondo rustico sito alla contrada denominata Sardella in agro di Bollita; [1789 apr. 7, s.l.] inventario dei beni mobili di proprietà di Giuseppe Battifarano ceduti in usufrutto alla cognata Giulia Salerno. Atti rinvenuti cuciti insieme di c ott. 19, Bollita 12. Minuta del contratto con il quale Nicolò Campolongo vende a Vincenzo Battifarano un appezzamento di terreno sito alla contrada denominata Lucido in agro di Bollita. [1786] nov. 20, Bollita 13. Ricevuta di pagamento rilasciata da Giuseppe Viccari a don Filippo Di Lorenzo, sacerdote. Il documento reca l autenticazione con relativo signum notarile di Vincenzo Battifarano, notaio gen. 15, Bollita 14. Minuta del contratto con il quale Vincenzo Battifarano, notaio, vende a don Francesco Paolo Panevino, sacerdote, un orto murato a secco con alberi di ulivo e fichi, sito alla contrada denominata Fontana in agro di Bollita. 40

41 nov. 8, Bollita 15. Minuta dell istrumento, rogato dal notaio Santalucia, in forza del quale Giulia Salerno, vedova di Vincenzo Battifarano, notaio, rinunzia a parte della sua dote da esigersi da Anna e Giuseppe Battifarano, suoi cognati, così come stabilito nel testamento del defunto marito, e dona alcuni beni patrimoniali a Pietrantonio Muscetta e Marianna Stigliano, nipoti, in occasione del loro matrimonio; 1789 apr. 7, Bollita minuta dell istrumento con il quale Anna Battifarano omologa la convenzione stipulata tra il fratello Giuseppe Battifarano e la cognata Giulia Salerno; 1789 apr. 7, Bollita copia della convenzione stipulata tra Giuseppe Battifarano e Giulia Salerno relativa all incameramento dei beni dotali della suddetta Salerno così come prescritto nel testamento del defunto marito Vincenzo Battifarano, notaio. Atti rinvenuti cuciti insieme di cc apr. 7, Bollita 16. Minuta della convenzione stipulata tra Giuseppe Battifarano e Giulia Salerno, rispettivamente fratello e vedova del defunto Vincenzo Battifarano, notaio, relativa alla consegna dei beni dotali della suddetta Salerno; Allegati: 1789 apr. 7, Bollita inventario dei beni mobili di proprietà di Giuseppe Battifarano ceduti in usufrutto a Giulia Salerno; 1795 nov. 17, Bollita elenco e stima dei beni immobili di proprietà di Vincenzo Battifarano, notaio. 41

42 1789 apr. 14, Bollita n. 2 Minute della convenzione rogata da Florenzo Santalucia, notaio, stipulata fra Giuseppe e Anna Battifarano, germani, relativa alla divisione dei beni ereditati dal defunto fratello Vincenzo. Atti rinvenuti cuciti insieme di cc gen. 9, Bollita 17. Copia dell inventario [ ] delle pubbliche scritture, che compongono la sceda (sic) del quondam Regio ro don Vincenzo Battafarano [ ] che principia dall anno mille settecento settanta, e termina all anno mille settecent ottanta nove, redatto da Domenico Amantea. cc. 8 Dal documento si evince che i protocolli di Vincenzo Battifarano furono consegnati a Florenzo Santalucia, notaio set. 23, Bollita 18. Minuta dell atto con il quale Prospero e Francesco Paolo Salerno, germani, addivengono alla divisione dei beni di loro proprietà lasciati in eredità dai genitori Nicolò Salerno e Flora Pellitta, quest ultima deceduta senza testamento, di Bollita cc. 6 Allegati: perizia e stima dei fondi rustici oggetto della divisione ereditaria effettuata da Demetrio D Elia, agrimensore lug. 26, Bollita 19. Alberano redatto da Florenzo Santalucia, notaio, stipulato tra don Francescantonio Muscetta, sacerdote, e Anna Battifarano, vedova e madre del suddetto Muscetta, con il quale entrambi si obbligano in solido alla restituzione di duecento carlini d argento a Giambattista Stigliano. cc. 4 Una postilla dello stesso notaio Santalucia avverte della nullità dell atto sostituito con altra scrittura datata 1 maggio

43 1851 sett. 30, Potenza 1852 mar. 6, Bollita 20. Copia della sentenza emessa dal Tribunale civile di Basilicata relativa alla causa intercorsa tra l Agente del Pubblico Ministero presso il suddetto Tribunale e Vincenzo Battifarano ed altri, eredi di notai deceduti, in merito alla confisca delle schede notarili in loro possesso e al versamento delle stesse presso l Archivio notarile distrettuale competente. fasc GIUSEPPE BATTIFARANO (* ) Il fascicolo risulta costituito da carte sciolte e da gruppi di documenti cuciti insieme costituenti una miscellanea di atti differenti per natura che coprono un arco di tempo compreso tra il 1773 ed il Tali documenti riguardano la figura di Giuseppe Battifarano e Benedetta Salerno sua consorte e gli atti, con molta probabilità, sono stati così raccolti e raggruppati insieme con l intento di disporre di una quantità di notizie ed informazioni sui personaggi suddetti, anche di tipo sommario o indiretto, a fini biografici. Vi sono, infatti, documenti che apparentemente non hanno palese attinenza con i Battifarano ma che, in qualche maniera li coinvolgono seppure per riflesso. Sul frontespizio del fascicolo risultano annotate, sicuramente in epoca successiva a quella di redazione dei documenti, con una matita di colore violaceo, alcune brevi note riguardanti la genealogia di Giuseppe Battifarano. Atti diversi riguardanti Giuseppe Battifarano gen. 13, Bollita Rinunzia all eredità di Francesco Salerno, notaio, inoltrata alla Corte baronale di Bollita da Giulia, Laura e Maria Brigida Salerno, figlie; 1785 ott. 6, Bollita atto di vendita stipulato tra Giuseppe Battifarano e Benedetta Salerno, coniugi, e Vincenzo Passarelli di Bollita relativo ad un terreno sito alla contrada denominata Cenzo ferraro in agro di Bollita; 43

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