Studio Ghiretti & Ass. per Associazione Italiana Allenatori Calcio
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- Virginia Morandi
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1 Studio Ghiretti & Ass. per Associazione Italiana Allenatori Calcio 1
2 Il Calcio come strumento educativo Il calcio per i bambini e ragazzi rappresenta una straordinaria opportunità di crescita. Grazie all attività motoria, il nostro ragazzo ha la possibilità di: - vivere a contatto con un ambiente diverso da quello familiare, - creare le prime relazioni con i coetanei e con nuovi adulti di riferimento, - avere un buon "mezzo" di socializzazione, - godere di uno stile di vita salutare - sperimentare il successo ma anche l'insuccesso, - conoscere l'importanza del rispetto dei tempi e delle regole. 2
3 Il Calcio come strumento educativo Il Calcio è prima di ogni cosa, un luogo educativo dove sono importanti il divertimento, la condivisione di successi e insuccessi, senza nutrire gelosie inutili o false ambizioni. Questo dovrebbe essere un assunto per tutti colori che seguono i ragazzi nella crescita come atleti e come individui. Gli allenatori sono consapevoli di dover essere preparati a questo tipo di impegno ma spesso va applicato e difeso rispetto a messaggi differenti che vengono anche dall ambiente familiare stesso dei ragazzi. 3
4 Alleanza educativa Il calcio è dunque un importantissimo strumento educativo, e come tale deve essere orientato allo sviluppo e alla crescita del ragazzo, in concerto con i genitori e le altre figure educative che operano con i ragazzi. (scuole, parrocchie ). È fondamentale per gli allenatori trovare consenso da parte dei club e delle famiglie per creare un ambiente favorevole alla crescita sana dei ragazzi. Questo impone che si parli anche della definizione di un rapporto diretto e costante sia con i dirigenti delle società che con le famiglie dei ragazzi, un ALLINEAMENTO SUL PERCORSO EDUCATIVO che è altrettanto importante a quello agonistico Club Famiglie 4
5 Obiettivo ragazzo L obiettivo centrale deve essere quello di educare e far crescere i ragazzi che ci sono affidati. Dobbiamo avere la voglia di trasformare il mondo, nel nostro piccolo, con i valori: è questa la SFIDA più grande che abbiamo. Richiesta di adesione ad un progetto educativo Dialettica e condivisione delle strategie Definizione comune di un Progetto OBIETTIVO RAGAZZO 5
6 Il rapporto con la società In questo senso, la prima domanda è relativa alla nostra società sportiva. Che cosa cerchiamo in essa? Che sia orientata al risultato senza se e senza ma? Che consideri gli atleti un mezzo per realizzare i suo obiettivi di crescita? Oppure che:! Voglia educare! Voglia far crescere i ragazzi! Si interessi della loro crescita? La società sportiva deve essere conscia del suo ruolo educativo e il ruolo dell allenatore è quello di operare affinché tale azione si concretizzi anche in campo. 6
7 Il rapporto con la società In questo senso diventa fondamentale la creazione di un rapporto forte con la nostra società e con i dirigenti.! Non vogliamo la migliore, vogliamo la nostra società (e se è la migliore tanto meglio)! Necessità di condividere una politica societaria di crescita ed educazione che possa confluire in un patto educativo o una Carta Etica! L allenatore è quello che i ragazzi riconoscono leader, attraverso il nostro lavoro si valuta anche l operato della società.! Siamo una figura di riferimento nella crescita dei ragazzi, quello che diciamo ai loro occhi è sempre vero Se allenatore e la società non sono allineati, diventa un PROBLEMA ESIZIALE e genera un rallentamento significativo del nostro lavoro e di quello della società 7
8 Il rapporto con le famiglie Molto spesso, le problematiche che si vengono a creare all interno di una squadra fino a minarne dall interno l armonia, derivano da una mancanza di interazione fra le parti: il genitore ha tutto il diritto (e deve) di essere consapevole e informato sugli aspetti formativi di suo figlio; allo stesso tempo la società e gli allenatori devono potersi riservare in serenità una gestione senza restrizioni di quello che è il messaggio sportivo che si vuole promuovere (che il genitore può condividere dall inizio come fondante dell appartenenza a quella squadra e/o società). Pertanto è importante riuscire a definire i confini fra gli attori, creando contesti di dialogo, come è anche importante definire fasi di tacita accettazione dei ruoli. 8
9 Come costruire un rapporto con le famiglie 1 Avvicinare i genitori 2 Conoscerli, sapere chi abbiamo davanti 3 Parlare con loro, informarli su ciò che facciamo 4 Far comprendere la mission della società e il ruolo educativo 5 Rivolgere loro attività mirate 6 Coinvolgerli nella società e, nei limiti di socialità, nella squadra. 9
10 1. Avvicinare i genitori Il nostro obiettivo educativo non si limita ad allenamenti e giornate di gara. Dobbiamo, ad esempio, essere informati (come allenatori e come società) su come arrivano e su come tornano a casa, diventando partecipi di un percorso più ampio. Per fare questo è fondamentale avvicinare i genitori per cercare di entrare in contatto con loro e creare un rapporto di fiducia e credibilità reciproca: - Organizzazione di una riunione di inizio anno per esporre l attività ed il percorso educativo e presentandosi come le figure che seguiranno i loro figli; - Stimolare la società all invio di una lettera per ciascuna famiglia, espressamente rivolta ai genitori firmata dalla società e dall allenatore stesso; - Offrire momenti, anche comuni, di dialogo e condivisione che riguardino genitori e allenatore e che non coinvolgano direttamente i ragazzi, per essere disponibili al confronto. - Organizzazione di momenti conviviali come cene di inizio e fine anno. 10
11 2. Conoscerli Le famiglie dei nostri ragazzi possono diventare una grande risorsa per la società sportiva. Analogamente possono presentare problematiche che, pur rimanendo questioni specifiche esterne al percorso educativo sportivo, aiutano a capire il comportamento dei ragazzi. Perciò: - Capiamo quale valore aggiunto in termini educativi può offrire una famiglia (es. supporto alla società, organizzazione di momenti di convivialità, ecc.); - Stabiliamo relazioni fin dove possibile con ciascuna di esse per avere più chiaro il contesto educativo dei ragazzi e agire in direzione positiva. Sono molteplici le agevolazioni che un allenatore può ottenere da un rapporto costante con le famiglie: vale quindi la pena provare a creare le relazioni necessarie, ovviamente nel limite delle proprie possibilità di educatori sportivi. 11
12 3. Informarli su quanto viene fatto Come detto è fondamentale disporre di un canale diretto con le famiglie, per poterle informare tempestivamente di quanto viene fatto e delle iniziative che realizziamo. Stabilire come allenatori un proprio metodo di dialogo (es. una informativa settimanale a tutti, ecc.), tenere il contatto con tutte le famiglie e coinvolgerle anche nella vita societaria (es. invitandoli a visitare il sito che dovrà essere aggiornato costantemente, realizzare momenti conoscitivi) possono essere semplici attività che ci garantiranno un impatto positivo con le famiglie dei nostri ragazzi e l opportunità di lavorare più serenamente nell impegno quotidiano. Con iniziative di valore e coinvolgenti, le famiglie impareranno a conoscere l ambiente a cui affidano i loro ragazzi, riconoscendolo come sicuro, serio e propositivo. 12
13 4. La filosofia della squadra Una volta creato il contatto con le famiglie, l allenatore e la società avranno il compito di far capire e trasmettere la filosofia e le finalità educative che si propongono ai loro figli. Dobbiamo avere piena consapevolezza che operando a stretto contatto con i ragazzi, per loro rappresentiamo una figura di assoluto riferimento. È dunque importante far sapere ai genitori cosa cerchiamo di trasmettere ai loro ragazzi, sapendo che la crescita sportiva di un ragazzo deve andare di pari passo con uno sviluppo valoriale ed educativo. La condivisione non è sostituzione del lavoro educativo della famiglia ma allineamento con un messaggio univoco. Si può proporre anche di condividere un codice etico, un insieme di valori che come allenatori (e società) e come genitori riteniamo la direzione educativa adeguata. 13
14 Carta Etica Anderlini (Scuola di Pallavolo Anderlini) 14
15 Carta Etica Anderlini (Scuola di Pallavolo Anderlini) 15
16 5. Attività mirate per le famiglie Se come allenatori sentiamo dunque di voler offrire un servizio educativo ai nostri ragazzi e vogliamo coinvolgere in questo percorso anche i genitori e le famiglie, sarà importante ideare e realizzare delle attività mirate e pensate esclusivamente per loro. E un impegno in più, ma è fondamentale per svolgere al meglio il nostro ruolo di educatori, persone a cui le famiglie affidano i propri figli. Dovranno essere iniziative che da un lato possano rappresentare un momento di gioco tra ragazzi e famiglie, e dall altro possano essere occasione di confronto tra adulti: - Torneo padre/figlio - Trasferte con cena con le famiglie - Incontri di confronto con pedagoghi e psicologi dello sport - Iniziative di doposcuola Il supporto della società è fondamentale ma siamo noi allenatori che abbiamo il polso della squadra e possiamo rilevare le esigenze in questo senso oltre che favorirle a priori. 16
17 Progetto Parents School Possiamo arrivare a proporre alle nostre società di realizzare un percorso di formazione per i genitori. Un esempio: La parents school è un evento formativo rivolto ai genitori degli atleti, con lo scopo di favorire la diffusione dei valori educativi che sono alla base dello sport nonché l importanza che gli stessi rivestono nel processo di crescita dei propri figli. La parents school si propone di fornire ai genitori strumenti conoscitivi e suggerimenti pratici ed efficaci per affiancare i propri figli nei momenti critici più comuni (gestione dello stress, della frustrazione e dell ansia pre-gara) e in quelli meno evidenti, per riconoscere i primi segnali di malessere nei bambini e per supportarli nel loro percorso di crescita attraverso gli insegnamenti e i valori che lo sport è in grado di trasmettere. 17
18 6. Coinvolgimento Il punto conclusivo di questo percorso di conoscenza e contatto porta ad un possibile coinvolgimento diretto dei genitori. Se siamo stati in grado di trasmettere e condividere i nostri valori e siamo riusciti a conquistare la fiducia dei genitori, appassionandoli al nostro modo di fare sport, ecco che anche loro potrebbero essere interessati ad offrire un contributo maggiore in società e/o in squadra come: - Dirigenti della società - Accompagnatori delle squadre - Fotografi ufficiali - Gestione di una comunicazione di squadra (es. pagina facebook, ecc.) - Organizzatori dei momenti conviviali 18
19 6. Coinvolgimento Sono tante, dunque, le figure che possono venire ricoperte da un nostro genitore, arrivando anche a ricoprire un ruolo di supporto attivo all allenatore. Dobbiamo però ricordarci sempre che tutto nasce da una reciproca conoscenza che deve essere costruita e alimentata nel tempo. Nel momento in cui coinvolgiamo un genitore, non è solo per alleggerire i nostri compiti, ma è perché lo riteniamo una figura in grado di aiutarci nello sviluppo della nostra proposta educativa. 19
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