IMPIANTI A BIOMASSA PER IL RISCALDAMENTO DEGLI EDIFICI TECNOLOGIE, ETICHETTATURA ENERGETICA, LIBRETTO E CONFORMITÀ. Pianoro, 23 novembre 2015
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1 IMPIANTI A BIOMASSA PER IL RISCALDAMENTO DEGLI EDIFICI TECNOLOGIE, ETICHETTATURA ENERGETICA, LIBRETTO E CONFORMITÀ In collaborazione con: Pianoro, 23 novembre 2015
2 IMPIANTI A BIOMASSA PER IL RISCALDAMENTO DEGLI EDIFICI: TECNOLOGIE, ETICHETTATURA ENERGETICA, LIBRETTO E CONFORMITÀ MASSIMILIANO ROSSI TECNOSTUDI In collaborazione con: Pianoro, 23 novembre 2015
3 Pagina 4 Impianti con più fonti di energia: normative applicabili Lato impianto idraulico Rif. UNI <35 kw Rif. UNI UNI EN <35 kw < 35 kw > 35 kw > 35 kw Rif. UNI EN Rif. Raccolta R 2009 Rif. Raccolta R 2009
4 Pagina 5 Impianti con più fonti di energia: normative applicabili Lato locali di installazione Rif. UNI <35 kw Rif. UNI 7129 <35 kw < 35 kw > 35 kw > 35 kw Rif. UNI Rif.????? Rif. D.M
5 Pagina 6 Impianti con più fonti di energia: normative applicabili Lato fumi Rif. UNI <35 kw Rif. UNI 7129 <35 kw < 35 kw > 35 kw > 35 kw Rif. UNI Rif. D. Lgs. 152/06 Rif. D. Lgs. 152/06, UNI 11528
6 Pagina 14 UNI EN Si applica agli impianti di riscaldamento che utilizzano l acqua come fluido termovettore Copre potenze fino ad 1 MW Ha come limite (consigliato) di temperatura i 105 C
7 Pagina 15 UNI EN Da indicazioni per: Sistema di generazione del calore, Sistema di distribuzione, Sistema di emissione, Sistema di regolazione del calore Comfort ambiente
8 Pagina 16 UNI EN I generatori e gli impianti a vaso chiuso devono essere dotati di: dispositivi che prevengano sovratemperature: vic dispositivi che prevengano sovrapressioni: vds dispositivi che prevengano la mancanza di acqua: pressostato di minima Vasi di espansione (protetti dal gelo)
9 Pagina 17 UNI EN I generatori e gli impianti a vaso aperto devono essere dotati di: dispositivi che prevengano sovratemperature: vic dispositivi che prevengano sovrapressioni: tubo di sicurezza e tubo di carico (come la R 2009 ma con Dmin=19 mm)
10 Pagina 18 UNI EN 12828
11 Pagina 19 La Raccolta R: installazione dei dispositivi Vasi di espansione aperti: biomasse-manuali P>35 kw vaso di espansione aperto; tubo di sicurezza e tubo di carico; dispositivo di allarme acustico; dispositivo di arresto dell immissione dell aria comburente; termometro, con pozzetto per termometro di controllo e manometro, con flangia per controllo; dispositivo di protezione livello minimo. E deve verificarsi almeno una delle seguenti condizioni: impianti a circolazione naturale; abbiano un riscaldatore d acqua di consumo o di uno scambiatore di calore di emergenza munito di scarico di sicurezza termico (posso sostituirlo mettendo VST); siano forniti di focolare meccanico e adduzione meccanica totale dell aria comburente.
12 Pagina 20 La Raccolta R: installazione dei dispositivi Vasi di espansione aperti: biomasse manuale P>35 kw
13 Pagina 21 La Raccolta R: installazione dei dispositivi Vasi aperti: biomasse caricamento manuale P>35 kw
14 Pagina 22 La Raccolta R: installazione dei Vasi chiusi: biomasse caricamento automatico P>35 kw e manuale fino a 100 kw vaso di espansione chiuso; valvola di sicurezza; termometro con pozzetto per termometro di controllo e manometro con flangia di prova; pressostato di blocco a riarmo manuale; allarme acustico e ottico. dispositivi un dispositivo di limitazione della temperatura a riarmo automatico; un dispositivo di limitazione della temperatura di sicurezza a riarmo manuale; per sistemi di combustione a disinserimento parziale deve essere installato un dispositivo di dissipazione della potenza residua (scambiatore +valvola di scarico di sicurezza termico) dispositivo di protezione pressione minima
15 Pagina 23 La Raccolta R: installazione dei dispositivi Vasi chiusi: biomasse caricamento automatico P>35 kw e manuale fino a 100 kw
16 Pagina 24 La Raccolta R: installazione dei dispositivi Vasi chiusi: biomasse caricamento automatico P>35 kw e manuale fino a 100 kw
17 Pagina 25 UNI UNI : Impianti di riscaldamento ad acqua calda Requisiti di sicurezza Parte 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici UNI : Impianti di riscaldamento ad acqua calda Prescrizioni di sicurezza Parte 2: Requisiti specifici per impianti con apparecchi per il riscaldamento di tipo domestico alimentati a combustibile solido con caldaia incorporata, con potenza del focolare complessiva non maggiore di 35 kw
18 Pagina 26 UNI Combustibile solido Apparecchi domestici-caricamento manuale e automatico vaso aperto vaso di espansione aperto; tubo di sicurezza; tubo di carico; termostato di comando del circolatore e sistema di circolazione; dispositivo di attivazione dell allarme acustico e allarme acustico; indicatore di temperatura; indicatore di pressione; termostato di blocco (solo per generatori a caricamento automatico)
19 Pagina 27 UNI Combustibile solido Apparecchi domestici-caricamento manuale e automatico vaso aperto Qualora i generatori non siano provvisti di tutti i dispositivi di sicurezza, quelli mancanti possono essere installati sulla tubazione di andata del generatore entro una distanza dalla macchina non maggiore di 1 m. I sensori di sicurezza della temperatura devono essere installati a bordo macchina o ad una distanza non maggiore di 30 cm dal collegamento di andata.
20 Pagina 28 UNI Combustibile solido Apparecchi domestici-caricamento manuale vaso aperto
21 Pagina 29 UNI Combustibile solido Apparecchi domestici-caricamento automatico vaso aperto
22 Pagina 30 UNI Combustibile solido Apparecchi domestici-caricamento automatico vaso chiuso valvola di sicurezza; vaso chiuso; termostato di comando del circolatore e sistema di circolazione; indicatore di temperatura ed indicatore di pressione; dispositivo automatico di regolazione della temperatura; interruttore termico automatico di blocco per garantire l interruzione dell alimentazione del combustibile e il non superamento del valore limite di temperatura (110 C). Qualora il fabbricante ritenga che l interruttore termico automatico di blocco non sia sufficiente ad assicurare tale condizione) deve dotare l apparecchio anche di uno scambiatore di calore di sicurezza, a scarico aperto visibile, il cui primario sia immerso nel corpo caldaia ed alimentato su secondario da acqua fredda a perdere.
23 Pagina 31 UNI Combustibile solido Caricamento automatico Qualora i generatori non siano provvisti di tutti i dispositivi di sicurezza, quelli mancanti possono essere installati sulla tubazione di andata del generatore entro una distanza dalla macchina non maggiore di 1 m. I sensori di sicurezza della temperatura devono essere installati a bordo macchina nella posizione indicata dal fabbricante nel manuale di installazione. La valvola autoazionata che attiva il flusso dell acqua di raffreddamento dello scambiatore di calore di sicurezza può non essere montata direttamente dal fabbricante sull apparecchio. Le caratteristiche di tale valvola devono comunque essere riportate nel manuale di installazione e manutenzione dell apparecchio e l installatore deve seguire le indicazioni riportate dal fabbricante in tale manuale.
24 Pagina 32 UNI Combustibile solido Vaso chiuso caricamento automatico
25 Pagina 33 UNI Combustibile solido Apparecchi domestici-caricamento manuale valvola di sicurezza; vaso di espansione chiuso; termostato di comando del circolatore e sistema di circolazione uno scambiatore di calore di sicurezza, a scarico aperto visibile, predisposto dal fabbricante dell apparecchio il cui primario è immerso nel corpo caldaia ed alimentato su secondario da acqua fredda a perdere. Il flusso dell acqua di raffreddamento deve essere attivato da una valvola autoazionata tale da garantire che non venga superata la temperatura limite imposta dalla norma termostato di attivazione dell allarme acustico; allarme acustico; indicatore di temperatura e indicatore di pressione
26 Pagina 34 UNI Combustibile solido Caricamento manuale Qualora i generatori non siano provvisti di tutti i dispositivi di sicurezza, quelli mancanti possono essere installati sulla tubazione di andata del generatore entro una distanza dalla macchina non maggiore di 1 m. I sensori di sicurezza della temperatura devono essere installati a bordo macchina nella posizione indicata dal fabbricante nel manuale di installazione. La valvola autoazionata che attiva il flusso dell acqua di raffreddamento dello scambiatore di calore di sicurezza può non essere montata direttamente dal fabbricante sull apparecchio. Le caratteristiche di tale valvola devono comunque essere riportate nel manuale di installazione e manutenzione dell apparecchio e l installatore deve seguire le indicazioni riportate dal fabbricante in tale manuale.
27 Pagina 35 UNI Combustibile solido Vaso chiuso - caricamento manuale
28 Pagina 36 La Raccolta R: impianti con più fonti di energia (solare, legna, gas) L I.S.P.E.S.L. (nel 2006) ha chiarito che nel caso in cui il fluido termovettore di due distinti generatori entri nell accumulo termico senza alcun elemento divisorio, si considerano la somma delle potenzialità e pertanto in caso di superamento del valore di 35 kw, l impianto rientra nell obbligo previsto dal D.M La presenza di uno scambiatore di calore interposto tra i due generatori costituisce interruzione idraulica tra i rispettivi fluidi termovettori e pertanto non occorre procedere alla somma delle potenzialità (concetto ribadito in altre e più recenti richieste di chiarimento di AIEL)
29 Pagina 37 La Raccolta R: impianti con più fonti di energia (solare, legna, gas) L acqua dei circuiti si mescola ma la potenza globale non supera i 35 kw!!! NON OCCORRE I.S.P.E.S.L. (Secondo chiarimento ISPESL del 2006 e nuove circolari INAIL)
30 Pagina 38 La Raccolta R: impianti con più fonti di energia (solare, legna, gas) L acqua dei circuiti non si mescola!!! NON OCCORRE I.S.P.E.S.L. (Secondo chiarimento ISPESL del 2006 e nuova circolare INAIL)
31 Pagina 39 La Raccolta R: impianti con più fonti di energia (solare, legna, gas) L acqua dei circuiti non si mescola!!! NON OCCORRE I.S.P.E.S.L. (Secondo chiarimento ISPESL del 2006 e nuova circolare INAIL)
32 Pagina 40 La Raccolta R: impianti con più fonti di energia (solare, legna, gas) L acqua dei circuiti si mescola!!! OCCORRE I.S.P.E.S.L. su entrambi i generatori. (Secondo chiarimento ISPESL del 2006 e nuova circolare INAIL)
33 Pagina 41 La Raccolta R: impianti con più fonti di energia (solare, legna, gas) L acqua dei circuiti si mescola!!! OCCORRE I.S.P.E.S.L. su entrambi i generatori (Secondo chiarimento ISPESL del 2006 e nuova circolare INAIL)
34 Pagina 42. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma definisce i requisiti di verifica, installazione, controllo e manutenzione di impianti destinati al riscaldamento ambiente e/o alla produzione di acqua calda sanitaria e/o alla cottura dei cibi, con apparecchi sia a tiraggio naturale lato fumi che a tiraggio forzato, di potenza termica nominale < 35 kw alimentati con biocombustibili solidi. La norma si applica sia agli impianti con apparecchi alimentati manualmente sia a quelli con apparecchi a caricamento automatico, installati in locali e relative pertinenze.
35 Pagina 43
36 Pagina 44 ATTIVITA PRELIMINARI ALL INSTALLAZIONE L Installatore deve VERIFICARE l idoneità: - dei locali d installazione - del sistema di evacuazione fumi - delle prese d aria esterne
37 Pagina 45 ATTIVITA PRELIMINARI ALL INSTALLAZIONE LOCALI destinazione d uso presenza nei locali di installazione ed in quelli adiacenti e comunicanti di apparecchi già installati anche con combustibili diversi Per apparecchi a tiraggio naturale: - la disposizione degli ambienti dell unità immobiliare, - la presenza di rampe di scale tra più piani in prossimità dell apparecchio da installare
38 Pagina 46 ATTIVITA PRELIMINARI ALL INSTALLAZIONE FUMI L installazione deve essere preceduta da una verifica di compatibilità tra l apparecchio e il sistema di evacuazione fumi attraverso la verifica di: - esistenza e contenuto della placca camino - adeguatezza della sezione interna del camino - distanza della parete esterna del camino e del canale da fumo dai materiali combustibili; - tipo e materiale del camino; - assenza di altri allacciamenti al camino
39 Pagina 47 ATTIVITA PRELIMINARI ALL INSTALLAZIONE PRESE ARIA Verifica: idoneità di prese d'aria, adeguare quelle esistenti realizzarle nuove
40 Pagina 48 INSTALLAZIONE COESISTENZA CON ALTRI APPARECCHI E CAPPE Va verificata preventivamente e con prove di funzionamento (accensione) Il locale deve disporre di adeguate aerazione e/o ventilazione, secondo le indicazioni del fabbricante di ogni singolo apparecchio Le installazioni stagne possono essere effettuate senza limitazioni
41 Pagina 49 Pericolo di incendio (box, ecc.) INSTALLAZIONE DIVIETI Dove è installato un apparecchio a combustibile liquido (per locali ad uso abitativo)
42 Pagina 50 INSTALLAZIONE DIVIETI Dove è installato un apparecchio a gas di tipo B e in locali ad essi adiacenti e comunicanti (per locali ad uso abitativo) la depressione misurata in opera fra ambiente esterno e interno sia maggiore a 4 Pa
43 Pagina 51 INSTALLAZIONE DIVIETI In bagni, camere da letto e monolocali è consentita esclusivamente l installazione stagna o di apparecchi a focolare chiuso con prelievo canalizzato dell aria comburente
44 Pagina 52 INSTALLAZIONE LOCALI Installazione in adiacenza a materiali combustibili o sensibili al calore con distanza di sicurezza o protezione isolante e non combustibile in accordo con le istruzioni fornite dal fabbricante (e volume > 15 m3).
45 Pagina 53 INSTALLAZIONE VENTILAZIONE Apparecchio stagno nessuna prescrizione, tutti gli altri focolari richiedono ventilazione: Superficie libera conforme alle prescrizioni del fabbricante o almeno non minore di quanto indicato nel prospetto 2
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47 Pagina 55 INSTALLAZIONE VENTILAZIONE L'afflusso dell'aria può essere ottenuto anche da un locale adiacente a quello di installazione) purché tale flusso possa avvenire liberamente attraverso aperture permanenti comunicanti con l'esterno. Il locale adiacente rispetto a quello di installazione non deve essere messo in depressione rispetto all'ambiente esterno per effetto del tiraggio contrario provocato dalla presenza in tale locale di altro apparecchio di utilizzazione o di dispositivo di aspirazione.
48 Pagina 56 INSTALLAZIONE VENTILAZIONE Il locale adiacente non può essere adibito ad autorimessa, magazzino di materiale combustibile né comunque ad attività con pericolo incendio, bagno, camera da letto o locale comune dell immobile.
49 Pagina 57 INSTALLAZIONE VENTILAZIONE In caso di installazione in un vano tecnico deve essere prevista almeno una presa d aria permanente, rivolta verso l esterno.
50 Pagina 58 INSTALLAZIONE FUMI Ogni apparecchio deve essere collegato ad un sistema di evacuazione fumi idoneo ad assicurare una adeguata dispersione in atmosfera dei prodotti della combustione. Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto. È vietato lo scarico diretto a parete o verso spazi chiusi anche a cielo libero. NO!!!
51 Pagina 59 INSTALLAZIONE FUMI Non è ammesso l utilizzo di tubi metallici flessibili estensibili NO!!!
52 Pagina 60 INSTALLAZIONE FUMI L evacuazione dei prodotti della combustione può essere realizzata in uno dei modi seguenti: a) evacuazione in sistema camino operante in depressione b) evacuazione tramite un condotto per intubamento operante in depressione
53 Pagina 61 INSTALLAZIONE FUMI I componenti del sistema evacuazione fumi devono essere scelti in relazione alla tipologia di apparecchio da installare secondo: - UNI TS nel caso di camini metallici, - UNI EN e UNI EN , UNI EN 1457, UNI EN 1806 nel caso di camini non metallici
54 Pagina 62 INSTALLAZIONE FUMI I componenti del sistema evacuazione fumi devono essere scelti in relazione alla tipologia di apparecchio da installare secondo: - UNI TS nel caso di camini metallici, - UNI EN e UNI EN , UNI EN 1457, UNI EN 1806 nel caso di camini non metallici
55 Pagina 63 Occorre tenere conto di: - classe di temperatura; INSTALLAZIONE FUMI - classe di pressione (tenuta ai fumi) almeno pari a alla tenuta richiesta per l apparecchio; - resistenza ad umido (tenuta alla condensa); - classe o livello di corrosione e specifiche del materiale costituente la parete interna a contatto con i fumi - classe di resistenza al fuoco di fuliggine; - distanza minima dai materiali combustibili
56 Pagina 64 INSTALLAZIONE FUMI Designazione sistema camino
57 Pagina 65 INSTALLAZIONE FUMI
58 Pagina 66 TEMPERATURA INSTALLAZIONE FUMI Non minore della temperatura massima di uscita fumi dichiarata dal fabbricante dell apparecchio. Per pellet almeno T200 tutti gli altri almeno T400 RESISTENZA AL FUOCO DI FULIGGINE G + distanza dal materiale combustibile PRESSIONE MINIMA N1 (tiraggio naturale: pressione di prova 40 Pa) RESISTENZA ALL UMIDITA D a secco o W a umido RESISTENZA ALLA CORROSIONE 2 o 3
59 Pagina 67 INSTALLAZIONE FUMI L installatore deve fissare in modo visibile, la placca camino fornita dal fabbricante completata con le seguenti informazioni: diametro nominale; distanza dai materiali combustibili, indicata in millimetri, seguita dal simbolo della freccia e dalla fiamma; dati dell installatore data di installazione
60 Pagina 68 INSTALLAZIONE FUMI Placca camino
61 Pagina 69 INSTALLAZIONE FUMI Installazione di sistemi di attraversamento ogni volta che si devono attraversare materiali combustibili (ad es. passante tetto)
62 Pagina 70 INSTALLAZIONE FUMI In alternativa distanze prescritte:
63 Pagina 71 INSTALLAZIONE CANALI DA FUMO I canali da fumo devono avere, per tutta la loro lunghezza un diametro non minore di quello dell'attacco del condotto di scarico dell'apparecchio; eventuali cambiamenti di sezione sono ammessi solo in corrispondenza dell imbocco al camino (sia in aumento che in riduzione). In particolare, nel caso in cui il camino avesse un diametro minore di quello del canale da fumo, deve essere effettuato un raccordo conico e una verifica del corretto funzionamento secondo il metodo generale di calcolo di cui alla UNI EN
64 Pagina 72 CANALI DA FUMO Per caminetti cambiamenti di direzione del canale da fumo devono essere a 45 Per le stufe al massimo 3 a 90 (2 curve ed 1 allaccio al camino)
65 Pagina 73 CAMINO Funzionamento a tiraggio naturale Ad uso esclusivo Andamento prevalentemente verticale Assenza di strozzature su tutta la lunghezza Al massimo 2 cambi di direzione di max. 45
66 Pagina 74 CAMINO Tiraggio come da richiesta del costruttore dell apparecchio, in assenza di Indicazioni deve essere mantenuto a 12 Pa Ammessi i regolatori di tiraggio per stabilizzare lo stesso Se manca il comignolo essere di classe W ed avere alla base un dispositivo per lo smaltimento dei liquidi Materiali solidi, fuliggine o eventuali condense devono ricadere direttamente nell apparecchio o nella camera di raccolta alla base del camino, la camera di raccolta deve essere apribile facilmente
67 Pagina 75 Solo a tiraggio naturale SISTEMI INTUBATI Il sistema intubato deve essere ad uso esclusivo. E vietato far transitare all interno del sistema e dell intercapedine tra il condotto intubato ed il cavedio altri canali o tubazioni o impianti Se manca il comignolo (cappello conico) deve essere di classe W ed avere alla base un dispositivo per lo smaltimento dei liquidi Il sistema deve evitare l ingresso di acqua piovana o neve nell apparecchio Nel caso di prelievo dell aria comburente direttamente dall intercapedine, la stessa deve essere aperta alla sommità e correttamente dimensionata
68 Pagina 76 SISTEMI INTUBATI MULTIPLI Nei sistemi intubati multipli, sono ammessi funzionamenti a tiraggio naturale (N1) a fianco di condotti in pressione (P1) solo se si garantisce che non interferiscano tra di loro Sono ammessi condotti resistenti al fuoco di fuliggine (G) a fianco di condotti non resistenti (O) solo se si rispetta la distanza di sicurezza del prodotto classificato G Sono ammessi sistemi intubati multipli solo con classificazione A1 (Incombustibile secondo EN ) La distanza minima tra le pareti dei condotti (compreso isolante) è di minimo 2 cm. Alla sommità del sistema multiplo devono essere applicate targhette identificative dell apparecchio allacciato o che indicano se il condotto espelle fumi o eventualmente aspira aria Dove necessario sistema di smaltimento delle condense
69 Pagina 77 COMIGNOLI Sezione utile di uscita non minore del doppio di quella del camino/sistema intubato sul quale è inserito; Conformati in modo da impedire la penetrazione nel camino/sistema intubato di pioggia e neve; Costruiti in modo che, anche in caso di venti provenienti da ogni direzione e con qualsiasi inclinazione, venga comunque assicurata l evacuazione dei prodotti della combustione; Privi di ausili meccanici di aspirazione
70 Pagina 78 ATTIVATORI STATICI Si possono installare a patto che: non ostruiscano il deflusso dei fumi non riducano in alcun modo la sezione utile del camino in caso di malfunzionamento non limitino in alcun modo il tiraggio naturale del ATTIVATORI ELETTROMECCANICI siano dotati di sistemi di allarme luminosi e acustici in caso di malfunzionamento e blocco dello stesso
71 Pagina 79 Al di fuori della zona di reflusso QUOTE DI SBOCCO
72 Pagina 80 QUOTE DI SBOCCO Da antenne, paraboliche, pannelli solari orientabili: X>1,5 m B> 0,2 m Z>0,5 m
73 Pagina 81 Da altri dispositivi di scarico fumi QUOTE DI SBOCCO
74 Pagina 82 Da lucernari ed abbaini QUOTE DI SBOCCO
75 Pagina 83 Dal piano di calpestio di tetto piano QUOTE DI SBOCCO
76 Pagina 84 Da ostacoli o edifici privi di aperture QUOTE DI SBOCCO
77 Pagina 85 Da ostacoli o edifici privi di aperture QUOTE DI SBOCCO
78 Pagina 86 Da ostacoli o edifici privi di aperture QUOTE DI SBOCCO
79 Pagina 87 Da ostacoli o edifici con aperture QUOTE DI SBOCCO Con Z si intende l altezza dell ostacolo o vano tecnico; con il simbolo J si intende la quota superiore dell apertura o dell edificio od ostacolo; per la quota A2 si veda prospetto 12.
80 Pagina 88 Da ostacoli o edifici con aperture QUOTE DI SBOCCO Con Z si intende l altezza dell ostacolo o vano tecnico; con il simbolo J si intende la quota superiore dell apertura o dell edificio od ostacolo; per la quota A2 si veda prospetto 12.
81 Pagina 89 PROVA DI ACCENSIONE Occorre verificare in ogni caso la funzionalità dei elementi seguenti: - collegamento al sistema di evacuazione dei fumi; - aperture esterne di ventilazione; - collegamenti elettrici ed idraulici.
82 Pagina 90 PROVA DI ACCENSIONE per apparecchi ad alimentazione manuale: - con una piccola carica di accensione, seguita da una carica di legno naturale (3 kg) in modo da realizzare un fuoco moderato, - regolando tramite le idonee serrande poste sull'apparecchio le immissioni dell'aria (questa operazione serve, oltre a definire la corretta combustione, anche a verificare il corretto funzionamento delle regolazioni), - mantenendo un fuoco moderato per almeno 10 min, al fine di garantire una corretta dilatazione termica ed il riscaldamento uniforme del manufatto così da verificare un funzionamento regolare per gli apparecchi ad alimentazione meccanica si deve ultimare la fase di accensione, verificarne il corretto funzionamento almeno per i successivi 15 min e il regolare spegnimento
83 Pagina 91 DOCUMENTAZIONE DELL INSTALLAZIONE L'installatore deve consegnare al proprietario la dichiarazione di conformità dell impianto, corredata di: libretto d' uso e manutenzione dell apparecchio e dei componenti dell impianto (come per esempio canali da fumo, camino, ecc.); copia fotostatica o fotografica della placca camino; libretto d impianto (ove previsto)..
84 Pagina 92 Controlli preliminari MANUTENZIONE Visionare la documentazione tecnica di installazione. La mancanza di documenti deve essere menzionata in forma scritta nel rapporto di controllo e manutenzione: Controllo dello stato complessivo dell installazione verificare visivamente che tutti i sistemi di sicurezza siano correttamente collegati e posizionati secondo le prescrizioni del fabbricante e che ogni apparecchio sia collegato correttamente ad un sistema di evacuazione dei prodotti della combustione Esame visivo del locale di installazione Dimensioni del locale (min 15 m 3 ) Prese d aria Materiali estranei
85 Pagina 93 MANUTENZIONE Esame visivo dello stato di conservazione dell apparecchio Placca camino esistente e leggibile Circuito aria pulito Esame visivo del camino e del canale da fumo Canale da fumo e camino posato correttamente Regolatori di tiraggio in buono stato Canale da fumo integro Non siano collegati utilizzatori impropri
86 Pagina 94 Periodicità delle operazioni MANUTENZIONE La manutenzione dell impianto di riscaldamento o dell apparecchio devono essere eseguiti con periodicità regolare e secondo il libretto di uso e manutenzione, nonché nel rispetto delle prescrizioni di legge e/o regolamenti locali
87 Pagina 95 MANUTENZIONE Operazioni di manutenzione Apparecchio Canali da fumo e camino (UNI 10847) Impianto idraulico (se presente ) (UNI ) Ventilatori d aria ambiente e ventilatori dei fumi Motori elettrici dell apparecchio (almeno ogni 2 anni) Rapporto di controllo e manutenzione
88 Pagina 96 MANUTENZIONE Rapporto di controllo e manutenzione: Al termine delle operazioni di controllo e/o manutenzione deve essere redatto un rapporto da rilasciare al proprietario, o chi per esso, che ne deve confermare per iscritto il ricevimento
89 Pagina 97 MANUTENZIONE Rapporto di controllo e manutenzione: Al termine delle operazioni di controllo e/o manutenzione deve essere redatto un rapporto da rilasciare al proprietario, o chi per esso, che ne deve confermare per iscritto il ricevimento
90 Pagina 98 MANUTENZIONE Rapporto di controllo e manutenzione: Al termine delle operazioni di controllo e/o manutenzione deve essere redatto un rapporto da rilasciare al proprietario, o chi per esso, che ne deve confermare per iscritto il ricevimento
91 Pagina 99 Dichiarazione di conformità ART. 7 DM 37/08 Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell'impianto, l'impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformita' degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all'articolo 6 (Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell'uni, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte). Di tale dichiarazione, resa sulla base del modello di cui all'allegato I, fanno parte integrante: la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati, Il progetto.
92 Pagina 100 Dichiarazione di conformità ART. 7 DM 37/08 Nei casi in cui il progetto sia redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice l'elaborato è costituito dallo schema dell'impianto da realizzare, inteso come descrizione funzionale ed effettiva dell'opera da eseguire eventualmente integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti introdotte in corso d'opera In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di conformità, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto della sicurezza e funzionalita' dell'intero impianto. Nella dichiarazione di conformità e nel progetto, deve essere indicata la compatibilità tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto
93 Convegno CNA Pianoro Pagina 101
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