La povertà e l esclusione sociale nella programmazione regionale
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- Gianluigi Tosi
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1 La povertà e l esclusione sociale nella programmazione regionale SERVIZIO POLITICHE PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE SOCIALE 1 luglio 2011
2 Vecchi e nuovi volti della povertà povertà estreme (senza dimora, nomadi, exdetenuti, tossicodipendenti) famiglie monoreddito famiglie monogenitoriali (soprattutto donne sole con figli) immigrati dall estero o dall Italia meridionale giovani precari e giovani disoccupati adulti espulsi dal mercato del lavoro anziani con pensione sociale
3 Le criticità: disoccupazione e impoverimento In ER Totale ore CIG ord.straord.deroga autorizzate: nel periodo genapr 2010 = nel periodo genapr 2011 = Settore prevalente = Meccanica In ER Ammortizzatori in deroga: Lavoratori interessati fino al 30 apr 2011 = occupati occupazione disoccupazione Emilia Romagna ,5% 67,4% 4,8% 5,7% Italia ,9% 8,5%
4 Il welfare italiano, messo a dura prova anche dalla crisi, non riesce ad affrontare adeguatamente la società in trasformazione: fine di piena occupazione; allungamento speranza di vita; calo nascite; crescita nonauto; immigrazione; calo popolazione in età produttiva e riproduttiva. Senza i Livelli essenziali di assistenza i diritti non diventano esigibili. Inadeguatezza degli ammortizzatori sociali e assenza di misure di sostegno al reddito. Solo Italia, Grecia e Ungheria (EU a 27) non hanno misure contro la povertà. RMI sostituito con interventi frammentari (social card, bonus famiglia, abolizione Ici prima casa, bonus elettrico) che riducono dal 4,27% al 3,89% il numero di famiglie assolutamente povere. Secondo OCSE i trasferimenti sociali riducono le persone a rischio di povertà del 17% in Svezia, del 13% in Francia e solo del 4% in Italia. FNPS destinato a Reg e Prov da 950 milioni nel 2008 cala fino ad azzerarsi Quale welfare
5 Carta Acquisti social card (dicembre 2008): 40 euro al mese destinatari italiani over 65 e under 3 Isee meno di euro Corte Costituzionale: legittimo l intervento dello Stato a favore dei bisognosi Al 2009 = del di carte previste: carte ricaricate in Italia e in ER Carta acquisti social card (decreto milleproroghe 2011): in attesa di decreto attuativo sperimentazione a carico di alcuni enti caritativi dei comuni con oltre abitanti Possibilità di ricorso: replicare la social card va oltre le competenze statali in emergenza. La social card
6 Spesa sociale dei Comuni in RER Consuntivo 2008 Tipologia Contributo economico Famiglia e Minori Disabili Dipendenze Anziani Immigrati Povertà, Disagio Adulti Multiutenza TOTALE Val. % Per i servizi scolastici ,74 per servizio trasporti ,45 per prestiti d'onore ,99 per alloggio ,44 per l'inserimento lavorativo ,68 per integrazione del reddito familiare ,83 per disagio mentale ,50 per persone senza fissa dimora ,00 Totale Spesa per Contributi economici SPESA Sociale Complessiva % Spesa per Contributi economici/spesa complessiva 9,4 3,4 13,2 3,7 5,9 17,3 6,9
7 Quale integrazione al reddito RMI alla francese: Non solo contributo economico, ma anche un progetto individualizzato di reinserimento sociale Non ci sono risorse nel breve periodo per il RMI né a livello nazionale che locale, ma questo non vuol dire non fare nulla in quella direzione Razionalizzare i trasferimenti economici per tutti i target di riferimento Contributi economici non a carattere assistenziale
8 Gli utenti adulti dei servizi sociali territoriali Utenti dei servizi sociali RER: circa nel 2008 (fonte RER/Istat Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei Comuni, consuntivo 2008) Alcuni: Contributi economici utenti Servizio sociale professionale utenti Dormitori per senza fissa dimora utenti Integrazione sociale soggetti a rischio utenti Contributi economici per alloggio utenti Totale spesa netta Area Disagio Adulti: euro (in parti eque fra trasferimenti in denaro, strutture e attività sociale/ inserimenti lavorativi/ integrazione)
9 Quali politiche di contrasto in Emilia Romagna Progettualità territoriale dei Piani per la salute ed il benessere sociale Obiettivi regionali Potenziare accesso bassa soglia Potenziare accesso alla casa e al lavoro Sviluppare interventi di accompagnamento Agire sulla vulnerabilità delle famiglie Potenziare l integrazione tra politiche e tra servizi Sviluppo di capitale sociale, quale persistenza di reti e comportamenti di solidarietà ed impegno civile
10 DIREZIONE GENERALE SANITÀ E POLITICHE SOCIALI Programmazione territoriale dei Piani per la salute ed il benessere sociale Nei piani territoriali triennali ed annuali si ha conferma delle caratteristiche e criticità emerse dai Profili di comunità: La multidimensionalità del fenomeno La compresenza di povertà tradizionale (senza dimora, povertà estrema, nuclei problematici, disagio conclamato e multidimensionale) nuove forme di povertà (precarizzazione del lavoro, basso reddito, alto costo della casa, indebitamento) richiedono soluzioni nuove Rilevanti trasferimenti economici rispetto ai servizi Aumento nuovi poveri Scarsità di dati sul disagio adulto Popolazioni rom e sinte stanziali Sovraffollamento delle carceri
11 Piani Attuativi Annuali 2010 Progettualità territoriale dei Piani per la salute ed il benessere sociale Azioni prioritarie regionali Fondo Sociale Locale = euro la quota destinata alla povertà ed esclusione sociale è il 14% pari a euro per la realizzazione di 3 azioni specifiche: sperimentazione di misura economica a sostegno del reddito punto di accesso zonale bassa soglia intervento integrato per inserimento sociale persone in situazione di esclusione
12 Piani Attuativi Annuali 2010 I Progetti dell area povertà ed esclusione sociale: Nei 38 ambiti distrettuali n. 199 Progetti per n. 323 azioni Tipologie d intervento: Trasferimenti economici Accoglienza abitativa e accesso bassa soglia Fornitura beni prima necessità Politiche per l inclusione lavorativa Reinserimento sociale, informazione, formazione, sviluppo di rete
13 Grazie per l attenzione ANDREA STUPPINI astuppini@regione.emiliaromagna.it romagna.it
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