BIOPSIA OSTEOMIDOLLARE DISORDINI MIELOPROLIFERATIVI
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- Lamberto Gambino
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1 Corso Elettivo Anatomia Patologica Unità Operativa di Emolinfopatologia BIOPSIA OSTEOMIDOLLARE DISORDINI MIELOPROLIFERATIVI malattie del tessuto emopoietico si studiano valutando i tessuti che fisiologicamente contengono tessuto emopoietico sangue periferico e midollo osseo
2 STUDIO EMOCROMOCITOMETRICO: Emogramma : valutazione quantitativa; automatizzata ±morfologica (formula leucocitaria) STUDIO DELLO STRISCIO Valutazione qualitativa e quantitativa; vetrino sgrassato, goccia di sangue, striscio Colorazione: May Grumwald Giemsa Fisiologicamente nel sangue periferico circolano solo le cellule mature o a termine E lo specchio di come lavora il midollo osseo; facilmente accessibile (prelievo di sangue)
3 MIDOLLO OSSEO dalle ossa: sterno o cresta iliaca postero superiore (mono o bilaterale) metodo più cruento di un prelievo di sangue anestesia locale, quindi ASPIRAZIONE (biopsia midollare) AGOBIOPSIA (biopsia osteomidollare) BIOPSIA A CIELO APERTO AUTOPSIA Ago di Jamshidi (4 mm per adulti; 2 3 mm per bambini) l ago viene inserito in profondità quanto più perpendicolarmente possibile;
4 ASPIRATO MIDOLLARE Dal sangue aspirato si isolano frustoli biancastri che si posizionano su un vetrino; si procede con la colorazione secondo May Grumwald Giemsa; Allestimento in 1 ora BIOPSIA OSTEOMIDOLLARE procedure routinarie di istopatologia + Decalcificazione tempi più lunghi
5 Aspirato e Biopsia procedure complementari non mutuamente esclusive AM: meno doloroso, allestimentorapidissimo, informazioni sulla citologia qualitative +++ quantitative+ BOM: più doloroso, allestimentomenorapido informazioni topografiche informazioni quantitative +++ informazioni qualitative ++ (attenzione alla fissazione!) indispensabile nelle fibrosi midollari
6 Indicazioni B.O.M. Diagnosie stadiazione dei linfomi Fibrosi Diagnosi di malattia mieloproliferativa (certamente cronica) Valutazione della emopoiesi residua in midolli interessati da malattia Valutazione degli effetti tossici di chemioterapie per tumori Valutazione della cellularità Monitoraggio della terapia Valutazione del midollo prima del trapianto
7 R I S E R V A Il passaggio da uno step al successivo implica modifiche a livello genomico ( lineage specific genes ), con attivazione o disattivazione di geni utili o inutili per il fine che la cellula deve raggiungere: processo di commissionamento Visibili morfologicamente No automantenimento Fattori diffusibili
8 Per garantire un continuo ricambio cellulare e considerando una durata di vita definita : riserva cellulare 1) Capacità di autoreplicarsi in maniera perpetua e continua 2) Capacità di differenziare in senso multilineare 3) capacità di mantenere i valori di queste cellule nel sangue modulare la produzione di cellule a termine in base alle esigenze
9 CELLULARITA valutata soggettivamente rapporto percentuale tra quota emopoietica e quota adipocitaria variacon l età Variazioni della cellularità sono spesso espressione di malattia 80% 15%
10 MPO COLLOCAZIONE TOPOGRAFICA ERITRO Mkc: Vicino ai sinusoidi MKC ERITRO: zone centrali delle lacune GRANULO: Precursori vicini alle arteriole e trabecole;maturazione allontanandosi dalle trabecole
11 GRANULOCITOPOIESI: processo maturativo che porta alla produzione dei granulociti, cellule specializzate nella risposta acuta anti-microbica e flogistica; serie + rappresentata nel midollo osseo (3-4 gg vita media dei PMN) Stimolatore: G/GM-CSF Inibitore: lattoferrina, transferrina Cellula immatura cellula con granuli citoplasmatici e polilobulature nucleari Commissionamento: Costruire granuli Segmentare il nucleo
12 Pool maturativo: mieloblastogranulocito 10 giorni 5 giorni Comparto più numeroso Pool proliferante: mieloblastipromielometamielociti Pool di deposito: granulociti (band e polimorfonucleati)
13 Granulopoiesi
14
15 Granulopoiesi Mieloperossidasi CD15
16 Cellula immatura nucleata Commissionamento Espulsione del nucleo Infarcimento di proteine di emoglobina cellula senza nucleo e ricchissima di proteine (Hb)
17 Addensamento cromatinico= esplusione nucleo E4 E3 E2 5-7 giorni Max produzione di mrna; max basofilia citoplasmtica E1 Basofilia citoplasmatica = mrna Acidofilia citoplasmatica = Hb
18 Eritropoiesi
19 Eritropoiesi GLICOFORINA (a, c)
20 MEGACARIOCITOPOIESI: processo che porta alla produzione di piastrine, cellule deputata all emostasi
21 progressiva lobulatura del nucleo (endomitosi 16N), graduale eosinofilia ed espansione del citoplasma, formazione dei granuli, membrana di demarcazione, formazione di piastrine Trombopoietina: Stimola la proliferazione dei progenitori e la maturazione dei MKC, Induce il rilascio delle piastrine/ Transforming Growth Factor B1: Attività inibitoria sulla MKCpoiesi e sulla emopoiesi in genere
22 1-3 / campo a HPF
23 MONOCITOPOIESI processo che porta alla produzione di monociti, cellule deputate alla risposta flogistica ed immunitaria Riconoscere, fagocitare digerire mediante enzimi (lisosomi) materiale estraneo, cellule senescenti, prodotti di necrosi, complessi Ag/Ab Più efficaci dei PMN su composti non batterici Proprietà di secernente interleuchine, fattori di crescita e differenziazione sull emopoiesi
24 Cellula indifferenziata nucleata cellula con nucleo reniforme / clivato (no vere e proprie segmentazioni) modicamente granulata (no ricchezza in granuli come la granulopoiesi) 60 ore
25 Monocitopoiesi
26 Monocitopoiesi CD68/PGM1
27 1) Seni capillaro venosi STROMA: microambiente osteomidollare 2) cellule stromali (macrofagi, fibroblasti, osteoblasti, cellule endoteliali,adipociti, cellule reticolari, linfociti T) ; 3) matrice extracellulare: contiene fattori regolatori che si legano a specifici recettori su cellule target innescando una cascata di eventi genetici/molecolari intracellulari che promuovono la proliferazione e la maturazione. FUNZIONE DI SUPPORTO FUNZIONE DI REGOLAZIONE
28 Lo stroma, similmente alle cellule emopoietiche, può essere soggetto a malattie; malattia non neoplastica : FIBROSI iperplasia ed ipertrofia delle fibre reticoliniche che sostengono il midollo osseo (prodotte dai fibroblasti) con successiva modifica della loro composizione di collagene addensamento stromale impedimento agli scambi tra cellule stromali e cellule emopoietiche Il microambiente midollare non è pertanto più idoneo a favorire la maturazione delle cellule emopoietiche
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