Il segretario Sappe Provinciale Avellino RUSSO Attilio

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1 siamo al collasso in termini di presenze di detenuti e si vuol far restare in carcere coloro che potrebbero essere già avviati a beneficiare dell esecuzione penale esterna e così decongestionare le carceri! Nel carcere di Avellino per ora ci sono circa settanta detenuti, a breve 170, che avendo un fine pena breve, reati di non riprovazione sociale ovvero non ostativi, che hanno serbato un buon comportamento negli Istituti di pena nei quali sono stati assegnati, possono beneficiare dell affidamento in prova all esecuzione penale esterna o della sospensione della pena o meglio ancora della semilibertà così liberare i nuovi hotels che sono stati costruiti grazie ad un vero e proprio fallimento dell edilizia penitenziaria che invece di ricostruire completamente istituti penitenziari medioevali, ha costruito nuovi padiglioni penalizzando ulteriormente i detenuti che restano ristretti nei restanti spazi degli Istituti ampliati.- Questo è il pensiero di RUSSO Attilio il Segretario Sappe (Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria) della provincia di Avellino, il primo e più rappresentativo sindacato del Corpo della Polizia Penitenziaria Aggiunge RUSSO gli appartenenti al Corpo, assegnati nel vecchio carcere, grazie alla sola nostra voce sono venuti a conoscenza che presso il nuovo padiglione vi è aria condizionata, pavimento riscaldato in inverno, ambienti confortevoli ed informatizzati, non vogliono affatto subire disparità di trattamento nei confronti dei colleghi fortunati a prestare servizio in ambienti a dir poco lussuosi che beneficiano anche della programmazione dei servizi cosa che ad Avellino non riesce a decollare da tempo.-, ma che patto di responsabilità. Ad Avellino sono giunti detenuti provenienti da altre strutture penitenziarie mentre la nostra realtà non è stata decongestionata; i detenuti vivono ancora in cameroni con 8 posti letto o in 3 in celle che al massimo né possono contenere 1, mentre nel nuovo padiglione vi è il televisore a schermo piatto, doccia in camera ambienti confortevoli, è ovvio, quindi, che la loro responsabilità al riguardo della autogestione è elemento primario del comportamento, pena l esclusione dal PARADISO!, ma che volontariato e territorio,.ad Avellino, come del resto in tutta Italia, il volontariato e gli enti locali devono dare con assoluta priorità assistenza a coloro che vivono una disagiata detenzione, avviarli al contatto con la comunità esterna evitando, i responsabili politici, gli amministratori, la chiesa, di cadere nella trappola di chi sponsorizza idee astratte allontanandosi della realtà drammatica in cui versano sia i detenuti che gli appartenenti al Corpo.- Il segretario Sappe Provinciale Avellino RUSSO Attilio Segreteria Sappe Provinciale Avellino sappeavellino@gmail.com

2 CARCERI: BERNARDINI AL GUARDASIGILLI, BASTA TORTURA, BASTA DIVISIONI. SI' AD AMNISTIA E INDULTO PER RIENTRARE SUBITO NELLA LEGALITA'. Ha ragione Attilio Russo (segretario Provinciale del Sappe di Avellino) quando afferma che i detenuti con un fine pena breve e che hanno avuto -nonostante tutto!- un buon comportamento in carcere, non devono essere rinchiusi in un istituto magari dotato di tutti i confort, ma beneficiare di misure alternative alla detenzione. Il Ministero della Giustizia anziché promuovere un provvedimento di amnistia e di indulto che consenta di far rientrare immediatamente nella legalità tutte le carceri italiane e una giustizia ridotta allo stremo, si adopera per dividere detenuti e operatori nelle carceri in due categorie: quelli - pochissimi e fortunati - che possono vivere la detenzione o il lavoro negli istituti secondo quanto stabilito dalla Costituzione e dall ordinamento penitenziario e quelli - tantissimi e reietti - che continuano ad essere sottoposti a trattamenti disumani e degradanti, fuori da ogni legalità. Domani, in occasione della giornata mondiale contro la tortura, noi radicali saremo a Roma a Piazza del Pantheon, alle ore 19.00, per ricordare con una rappresentazione i caduti suicidi di questo 2012 negli istituti penitenziari italiani. E fra loro, non lo dimentichiamo, ci sono anche appartenenti alla polizia penitenziaria. Rita Bernardini deputata Radicale Commissione Giustizia Camera dei Deputati TEL:

3 IRPINIANEWS.IT» Fondato da Antonio Porcelli Pagina 1 di 1 27/06/2012 Sappe, il pensiero del Segretario Russo sulle carceri irpine martedì 26 giugno 2012 Di seguito, il pensiero di Attilio Russo, Segretario del Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria della provincia di Avellino. Siamo al collasso in termini di presenze di detenuti e si vuol far restare in carcere coloro che potrebbero essere già avviati a beneficiare dell esecuzione penale esterna e così decongestionare le carceri. Nel carcere di Avellino per ora ci sono circa settanta detenuti, a breve 170, che avendo un fine pena breve, reati di non riprovazione sociale ovvero non ostativi, che hanno serbato un buon comportamento negli Istituti di pena nei quali sono stati assegnati, possono beneficiare dell affidamento in prova all esecuzione penale esterna o della sospensione della pena o meglio ancora della semilibertà così liberare i nuovi hotels che sono stati costruiti grazie ad un vero e proprio fallimento dell edilizia penitenziaria che invece di ricostruire completamente istituti penitenziari medioevali, ha costruito nuovi padiglioni penalizzando ulteriormente i detenuti che restano ristretti nei restanti spazi degli Istituti ampliati. Gli appartenenti al Corpo, assegnati nel vecchio carcere, grazie alla sola nostra voce sono venuti a conoscenza che presso il nuovo padiglione vi è aria condizionata, pavimento riscaldato in inverno, ambienti confortevoli ed informatizzati, non vogliono affatto subire disparità di trattamento nei confronti dei colleghi fortunati a prestare servizio in ambienti a dir poco lussuosi che beneficiano anche della programmazione dei servizi cosa che ad Avellino non riesce a decollare da tempo. Ma che patto di responsabilità. Ad Avellino sono giunti detenuti provenienti da altre strutture penitenziarie mentre la nostra realtà non è stata decongestionata; i detenuti vivono ancora in cameroni con 8 posti letto o in 3 in celle che al massimo né possono contenere 1, mentre nel nuovo padiglione vi è il televisore a schermo piatto, doccia in camera ambienti confortevoli, è ovvio, quindi, che la loro responsabilità al riguardo della autogestione è elemento primario del comportamento, pena l esclusione dal paradiso. Ma che volontariato e territorio Ad Avellino, come del resto in tutta Italia, il volontariato e gli enti locali devono dare con assoluta priorità assistenza a coloro che vivono una disagiata detenzione, avviarli al contatto con la comunità esterna evitando, i responsabili politici, gli amministratori, la chiesa, di cadere nella trappola di chi sponsorizza idee astratte allontanandosi della realtà drammatica in cui versano sia i detenuti che gli appartenenti al Corpo. IRPINIANEWS Tutti i diritti sono riservati - Vietata la riproduzione, anche parziale, senza citare la fonte

4 Il Sappe boccia la sorveglianza dinamica Martedì, 26 Giugno 2012 «Siamo al collasso in termini di presenze di detenuti e si vuol far restare in carcere coloro che potrebbero essere già avviati a beneficiare dell esecuzione penale esterna e così decongestionare le carceri. Nel carcere di Avellino per ora ci sono circa settanta detenuti, a breve 170, che avendo un fine pena breve, reati di non riprovazione sociale ovvero non ostativi, che hanno serbato un buon comportamento negli Istituti di pena nei quali sono stati assegnati, possono beneficiare dell affidamento in prova all esecuzione penale esterna o della sospensione della pena o meglio ancora della semilibertà così liberare i nuovi hotels che sono stati costruiti grazie ad un vero e proprio fallimento dell edilizia penitenziaria che invece di ricostruire completamente istituti penitenziari medioevali, ha costruito nuovi padiglioni penalizzando ulteriormente i detenuti che restano ristretti nei restanti spazi degli Istituti ampliati». Questo è il pensiero di Attilio Russo il Segretario Sappe (Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria) della provincia di Avellino. Aggiunge Russo «Gli appartenenti al Corpo, assegnati nel vecchio carcere, grazie alla sola nostra voce sono venuti a conoscenza che presso il nuovo padiglione vi è aria condizionata, pavimento riscaldato in inverno, ambienti confortevoli ed informatizzati, non vogliono affatto subire disparità di trattamento nei confronti dei colleghi fortunati a prestare servizio in ambienti a dir poco lussuosi che beneficiano anche della programmazione dei servizi cosa che ad Avellino non riesce a decollare da tempo». Ma che patto di responsabilità - «Ad Avellino sono giunti detenuti provenienti da altre strutture penitenziarie mentre la nostra realtà non è stata decongestionata; i detenuti vivono ancora in cameroni con 8 posti letto o in 3 in

5 celle che al massimo né possono contenere 1, mentre nel nuovo padiglione vi è il televisore a schermo piatto, doccia in camera ambienti confortevoli, è ovvio, quindi, che la loro responsabilità al riguardo della autogestione è elemento primario del comportamento, pena l esclusione dal paradiso». Ma che volontariato e territorio - «Ad Avellino, come del resto in tutta Italia, il volontariato e gli enti locali devono dare con assoluta priorità assistenza a coloro che vivono una disagiata detenzione, avviarli al contatto con la comunità esterna evitando, i responsabili politici, gli amministratori, la chiesa, di cadere nella trappola di chi sponsorizza idee astratte allontanandosi della realtà drammatica in cui versano sia i detenuti che gli appartenenti al Corpo».