SISTEMI&IMPRESA. Adozione della Business Intelligence nelle piccole e medie imprese

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1 Paolo Pasini Adozione della Business Intelligence nelle piccole e medie imprese Roberto Bugatti, Management Marco Tottoli e tecnologie per le imprese del futuro Il Performance Management a supporto del miglioramento organizzativo N. 3 - Poste Italiane Spa - Sped. in abbon. Post. D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art.1, comma 1, DCB Milano n Sincronizza la filiera e costruisci il tuo hub di fornitura con Consiglio Mega Presidente di n I nuovi business model che nascono dalla servitizzazione n L internet delle cose rivoluziona il sistema produttivo: verso la Smart Factory n Sicurezza: un imperativo per la protezione del business n FabbricaFuturo: siamo pronti per la fabbrica intelligente?

2 intervista Sincronizza la filiera e costruisci il tuo hub di fornitura con La frammentazione della filiera produttiva impone oggi un ridisegno delle logiche distributive, quello che serve è una regia centrale Intervista a Consiglio Mega, Presidente di e Pier Giorgio Calgaro, Responsabile commerciale di Luca Papperini Mappare i processi, evidenziare i flussi, misurare le prestazioni per ridurre i costi connessi alla logistica e alla movimentazione delle merci è oggi essenziale. Lo è in particolare per il settore moda, attualmente al centro di un importante cambiamento su cui pesa la lunga coda della globalizzazione che sta impattando sulle dinamiche di fornitura. Un tema di reale interesse per le aziende manifatturiere che investono la loro potenza di fuoco nella forza e capillarità del retail, perché dalla gestione efficiente della Supply Chain dipende la reale soddisfazione dei clienti. In questo contesto ecco che automatizzare i processi e monitorarli real time rende possibile una vera ottimizzazione degli ordini minimizzando i rischi connessi alla polveriera dei fornitori. Questa sfida globale, favorita da cambi generazionali sempre più brevi, sollecita il mondo IT delle aziende a ripensare logiche e cardini progettuali su cui basare la realizzazione di nuovi sistemi di gestione e applicazioni dipartimentali in ogni settore, per poter soddisfare e comprendere in modo più completo queste nuove istanze. Il mondo fashion, per definizione attento e incline al cambiamento, è tra quelli impattati da queste sollecitazioni ed è spinto quindi a ricercare soluzioni che dovrebbero conciliare naturali esigenze di standardizzazione con la necessità di cavalcare e anticipare un continuo cambiamento, basato non solo sull innovazione di prodotto, ma anche sulla modalità di relazione con il mercato. Sulle tematiche più d avanguardia per una gestione ottimizzata della supply chain del fashion ci siamo confrontati con dei veri guru del settore. Di seguito i passaggi più salienti di un colloquio con Consiglio Mega, Presidente di E-Fashion Software e Pier Giorgio Calgaro, Responsabile commerciale. Quali sono i risultati che E-Fashion ha consolidato nell ultimo anno? A che punto siamo della roadmap? Consiglio Mega: L azienda ha rafforzato sul mercato la presenza delle sue soluzioni, con particolare rilievo per quelle afferenti il Supply Chain Management. Continuiamo a finalizzare progetti con aziende del settore moda che stanno programmando in quest area importanti investimenti. Avete a portafoglio brand davvero di prim ordine nel panorama fashion: cosa trovano questi grandi marchi nella vostra proposizione? C.M.: Trovano un ecosistema di valori e know how affermato e complesso. In noi trovano la competenza, la profonda conoscenza del settore fashion, la capacità di fare progetti supportando il cliente 4

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4 intervista Pier Giorgio Calgaro, responsabile commerciale di nell individuazione della soluzione più aderente alle esigenze di business: il tutto supportato da tecnologie all avanguardia. La fiducia dei nostri clienti si misura anche dall altissimo livello di redemption che registriamo una volta che le grandi aziende della moda si affidano a noi per iniziare insieme un cammino di cambiamento. Su richiesta di alcuni clienti ci siamo spinti anche oltreconfine, siglando solide partnership con operatori logistici come Fashion Partner Group a Parigi e Fashion Logistic International nel New Jersey. La moda italiana fa scuola sui processi di gestione della Logistica estesa anche all estero Pier Giorgio Calgaro: In effetti, oltre a Traconf, che in Italia movimenta decine di milioni di capi col nostro sistema Logimoda, abbiamo sviluppato una importante collaborazione anche all estero dove le nostre soluzioni sono state molto apprezzate per la loro adattabilità ed efficacia al punto da essere considerate da questi operatori logistici un vero e proprio asset. Grazie ad esse si sono aperte le porte di altri grandi marchi per i quali sono stati avviati progetti per la copertura dei processi logistici legati all e-commerce nel mercato statunitense. La velocità che ha segnato l evoluzione del settore moda negli ultimi anni è indice di una trasformazione nelle abitudini di consumo. Dal vostro punto di osservazione privilegiato, quali sono i cambiamenti che hanno più impattato sul mondo fashion negli anni post-globalizzazione? P.G.C.: Se prima si usciva con un paio di collezioni all anno, seguendo schemi molto consolidati e ripetitivi, oggi a dominare è la velocità, con collezioni sempre più frazionate, cambi di allestimento in vetrina a cadenze ravvicinate. Con il vecchio modello occorreva riuscire a organizzare la supply chain in modo da gestire e monitorare i picchi nei flussi di merci e di dati. Oggi questo modello non esiste più, sostituito invece da una intensa attività durante tutto l arco dell anno; il riferimento alla stagionalità è molto più sfumato. Quali sono i motivi? C.M.: Uno dei principali è il bisogno di mantenere aggiornata l offerta sulle collezioni, l altro è il tentativo di smaltire le rimanenze di magazzino e minimizzare il rischio sugli approvvigionamenti. Tutto ciò ha avuto un grande impatto sui processi logistici. Un altro motivo è che nell era post-globalizzazione le aziende si rivolgono sempre più ai mercati attivi nell altro emisfero del pianeta anche con l obiettivo di invertire le stagionalità. Operazione che non sempre funziona. Questi cambiamenti che ruolo giocano nelle aziende fashion? C.M.: Tutte vogliono attivare interventi di riorganizzazione importanti. Il business del fashion è un ecosistema profondamente complesso, soggetto a estreme variabilità nel corso dell anno e immerso in una rete di relazioni tra partner e terzisti da cui dipende direttamente il processo di acquisizione ordini e produzione. Per questa sua tipica organizzazione destrutturata l universo fashion ha bisogno di una tecnologia informativa in grado di approcciare con la giusta flessibilità le turbolenze dell in- 6

5 L OPINIONE dustria moda. L esigenza oggi è riorganizzare completamente l assetto logistico e produttivo per abbattere tempi e costi. Così facendo le maison della moda hanno la possibilità di rimediare a eventuali fuori programma intercettando con largo anticipo le criticità del processo. P.G.C.: Le aziende hanno bisogno di strumenti tecnologici a supporto dei processi produttivi e distributivi. Se fino a qualche anno fa i prodotti viaggiavano in lungo e in largo, oggi la richiesta è ottimizzare i flussi di merci e informazioni. Motivo che ha spinto i più grandi gruppi a creare nuovi poli produttivi e logistici soprattutto nel far east per servire direttamente i mercati locali. In questo scenario di trasformazione è cambiato anche il nostro target di riferimento, il nostro cliente: da grossista a negoziante al dettaglio, per arrivare a servire direttamente il consumatore finale. I numeri di questo mercato dicono chiaramente che non basta più solo una revisione in chiave organizzativa, ma è indispensabile che l intera struttura sia permeata da un cambio culturale da attuare con una visione di lungo periodo. Cosa ha comportato nelle vostre strategie questo cambio di prospettiva? C.M.: Tra grossista e retailer cambiano ovviamente le logiche distributive. Ci siamo dovuti adeguare alle esigenze di un mondo molto frammentato che ha bisogno di un servizio continuativo. Le logiche moderne che guidano il settore retail Consiglio Mega Realtà IT costituitasi nel 1997, mette a servizio delle aziende del settore moda la significativa esperienza pregressa del suo fondatore e attuale presidente, Consiglio Mega. Fin dagli albori della sua attività la clientela è rappresentata quasi esclusivamente da aziende operanti nel comparto abbigliamento e accessori. Fra queste spiccano numerosi importanti brand che rappresentano il made in Italy in tutto il mondo. A partire dai primi anni 2000 è impegnata nello sviluppo e commercializzazione di software dipartimentali da integrare con i principali ERP presenti sul mercato. 7

6 intervista offrono alle grandi catene la possibilità di ottenere un margine superiore rispetto al passato, garantendo la movimentazione della merce da un punto vendita a un altro con l obiettivo di ottimizzare i processi di acquisto. Su questo tema la nostra offerta si sta ampliando grazie alla collaborazione che di recente abbiamo siglato con Act Operations Research, realtà leader nelle applicazioni software avanzate per modelli di previsione e ottimizzazione dei processi di business. Una gestione più puntuale dei processi di fornitura su quali dinamiche ha impattato? C.M.: Per esempio sullo smaltimento dei resi. Le grandi marche, che una volta producevano mastodontiche partite di merce, riuscivano anche a rivenderne la gran parte affidandosi a sconti e promozioni. Un modello oggi impensabile, poiché lontanissimo dalle logiche che contraddistinguono gli attuali livelli di servizio, in cui ciò che conta è la personalizzazione e la cura dell esperienza d acquisto. Oggi un must è la capacità di lavorare in modo selettivo, perché il mercato non è più in grado di assorbire la sovrapproduzione. Anche le aziende che un tempo potevano organizzare i propri processi su grandi volumi operando con una gestione dei colli, hanno affiancato nuove modalità logistiche basate sulla gestione più puntuale dei capi sfusi. La piattaforma WATERFALL Soluzioni gestionali per il settore moda Waterfall è una piattaforma basata su Java standard, composta da elementi tecnologici e applicativi con caratteristiche funzionali e architetturali che realizzano un ambiente di servizio evoluto e produttivo. Appositamente progettata dal team di per consentire lo sviluppo di applicativi gestionali, è in grado di superare i limiti e le difficoltà presenti nelle tecnologie più tradizionali. La suite Waterfall fornisce software specializzato per gestire al meglio alcune delle aree di business più critiche di un azienda fashion dei nostri giorni. Collezioni sempre più frammentate, clienti sempre più esigenti, necessità di velocità nel veicolare le informazioni per ottimizzare le vendite e la produzione, necessità di ottimizzazione dei costi. A completamento della suite è stato recentemente siglato un accordo con DDway (società Dedagroup ICT Network) per la distribuzione di Waterfall con Stealth Lite, versione dedicata alla PMI dello storico Stealth, ERP multisite e multilingua leader nel settore del fashion e del retail. 8

7 L OPINIONE Un elemento questo che può fare il paio con il fenomeno sempre più spinto della personalizzazione del prodotto. Che impatto sta avendo il nuovo ruolo del consumatore finale sui processi di supply chain? P.G.C.: Riteniamo che questa spinta sia più avvertita nei processi distributivi ed è determinata dalle catene retail che apprezzano la possibilità di frequenti riassortimenti con ridotti numeri di capi; ancor più evidente il fenomeno se si guarda al mercato dell e-commerce. C.M.: Concordo. La produzione personalizzata rimane al momento ancora appannaggio di una piccola nicchia di consumatori. Quello che osserviamo, anzi, è proprio il fenomeno opposto: la produzione dei capi d abbigliamento è sempre più standardizzata anche per prodotti posizionati su una fascia alta di mercato. Il motivo è da cercare sempre nella riduzione dei costi. Nel vecchio modello i grandi marchi si imbattevano spesso in criticità dovute alla gestione del capo personalizzato che, se rimaneva invenduto, a fine stagione andava a rifornire i grandi spacci industriali. Come ha impattato la crisi sul mondo della moda? C.M.: Negli ultimi due, tre anni, la situazione è tornata alla normalità. I marchi del lusso, in realtà, non hanno mai risentito della crisi se non per quanto riguarda i segmenti medi di mercato che concentravano la loro attività soprattutto in Italia. Sui segmenti di fascia alta invece la crisi non ha avuto il ben che minimo effetto, anzi, è stata occasione per rivisitare e reingegnerizzare tutti i processi della catena produttiva e distributiva. Da mera attività di trasporto e stoccaggio, la logistica rappresenta oggi il tassello di un sistema complesso di processi decisionali che coinvolgono una pluralità di attori in differenti ambiti: dalla produzione alla distribuzione alla vendita. Cosa significa parlare di supply chain estese? C.M.: Il modello di azienda fashion che esisteva fino a qualche tempo fa è ormai superato. La gran parte dell attività produttiva è oggi gestita dai soli fornitori. La trasformazione del processo di approvvigionamento che ne è conseguita ha portato con sé rischi e complessità Alcuni collaboratori di davanti alla loro sede 9

8 intervista P.G.C.: Il controllo sul processo di fornitura esteso nasce anche dalla risposta all esigenza di recepire le normative internazionali che prevedono l obbligo di mantenere la tracciabilità dei prodotti. che le aziende della moda si sono dovute prendere in carico. Il crollo dei distretti industriali ha comportato l allungamento della catena di fornitura innescando la conseguente ricerca di terzisti da una parte all altra del globo. La scesa in campo di nuovi stakeholder internazionali ha imposto una revisione dei processi di supply chain, a partire da una loro perfetta sincronizzazione. Da qui la richiesta improrogabile di implementazione di strumenti in grado di coordinare le attività di terzisti e fornitori C.M.: Le aziende hanno bisogno di essere supportate da strumenti in grado di offrire visibilità end-to-end su tutta la catena del valore. Strumenti indispensabili per riuscire a intervenire con tempestività laddove si presentino problemi con l obiettivo di allineare pianificazione ed esecuzione. Le soluzioni che proponiamo sono efficaci perché consentono alle aziende del settore moda di tenere sotto stretto controllo l intero processo produttivo delocalizzato grazie ad applicativi a cui gli utenti hanno accesso ovunque si trovino e da qualsiasi dispositivo. Sotto la spinta di questa virtualizzazione del processo produttivo le aziende hanno iniziato a comprendere l importanza degli strumenti tecnologici volti ad aumentare la loro competitività. La possibilità di governare in modo efficiente un magazzino situato dall altra parte del mondo ha incoraggiato le aziende ad adottare il nuovo modello produttivo globalizzato perché più conveniente. Un modello di azienda estesa che trova nel Web un vero e proprio hub di incontro per fornitori e terzisti. Il mercato del fashion è diverso dagli altri perché ancora caratterizzato dalla presenza di processi molto dinamici, per quanto ormai ben codificati. Il vostro software è ideato per coprire le zone d ombra nella catena di fornitura? P.G.C.: In aziende guidate da un management illuminato siamo stati in grado di avviare una parziale revisione di quei processi che si erano rivelati obsoleti. La nostra soluzione è stata ideata apposta per supportare le aziende in questo cammino verso l eccellenza attraverso strumenti da configurare sulle esigenze logistiche del cliente. Fenomeno mobile e social: come sta cambiando l approccio degli utenti all utilizzo degli applicativi aziendali? C.M.: Questi trend stanno radicalmente cambiando il modo di scrivere il software, che oggi segue la strategia digital first. Le logiche di utilizzo ereditate dal mondo digitale hanno infatti abituato l utenza a fruire del dato in tempo reale. Così la velocità oggi è tutto. Le soluzioni che saranno ideate da qui in avanti non potranno che essere concepite secondo queste istanze. Ovviamente le soluzioni E-Fashion sono state sviluppate per essere cloud based e compatibili con un utilizzo mobile. Next step? C.M.: In questi anni la risposta di ai cambiamenti nella supply chain è partita da un profondo ripensamento dei processi aziendali in risposta alle esigenze di innovazione cui abbiamo accennato sopra. Abbiamo tenuto presente la complessa domanda che per anni era rimasta spesso inevasa, o solo parzialmente soddisfatta, cercando di rendere i nostri prodotti degli strumenti potenti e affidabili a costi contenuti. Il nostro prossimo passo è continuare a sviluppare soluzioni capaci di offrire flessibilità e versatilità di impiego, facilità di interazione con qualsiasi sistema esterno, autonomia di accesso ai dati (reportistica operativa), il tutto sulla base delle richieste di personalizzazione avanzate dall utente. 10