IN VIAGGIO CON IL CANE? SCOPRI L ITALIA DELLA LEISHMANIOSI.

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1 IN VIAGGIO CON IL CANE? SCOPRI L ITALIA DELLA LEISHMANIOSI.

2 1. Introduzione Le leishmaniosi comprendono un vasto gruppo di malattie causate da protozoi (parassiti intracellulari) del genere Leishmania. In Italia come in tutti i Paesi sud-europei che si affacciano sul Mediterraneo la leishmaniosi è presente in due forme endemiche: viscerale, causata da Leishmania infantum e cutanea sporadica, causata da ceppi meno virulenti della stessa specie. Si tratta di una zoonosi, cioè di una patologia che si trasmette dall animale all uomo, anche se in questo caso ci troviamo di fronte a una zoonosi di tipo indiretto; questo significa che la trasmissione non può avvenire per contatto diretto uomo-animale ma solo tramite insetto vettore, il flebotomo o pappatacio, che infettato sull unico serbatoio di infezione, il cane, va a pungere una varietà di animali a sangue caldo, tra cui l uomo. Il cane è il serbatoio comprovato della leishmaniosi: in questo animale l infezione, trasmessa dal vettore durante la stagione estivo-autunnale, può decorrere in maniera inosservata per mesi o anni, ma circa il 40% dei cani mostra una progressione costante e inevitabile verso una grave malattia viscero-cutanea. Un cane con infezione progressiva non è più curabile in modo risolutivo: le terapie in uso possono solo migliorarne lo stato clinico e quindi la durata e qualità di vita, mentre influiscono solo parzialmente sulla sua natura di serbatoio dell infezione. Nell uomo le leishmaniosi sono caratterizzate da un ampio spettro di manifestazioni cliniche, determinato in primo luogo dalla specie parassitaria ma influenzato anche dallo stato immunitario dell ospite: si va da gravi forme sistemiche a disseminazione viscerale a forme cutanee benigne che tendono alla risoluzione spontanea. Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di tecniche diagnostiche molecolari, è stato dimostrato che le forme cliniche di leishmaniosi umana rappresentano solo la punta dell iceberg, perché nella maggior parte degli individui venuti a contatto con il parassita l infezione è del tutto asintomatica. Una particolarità epidemiologica delle leishmaniosi umane è data dalla fluttuazione pluriennale della casistica, caratterizzata da picchi alternati a periodi di latenza che abbracciano molti decenni. Al momento è in atto una fase storica di ri-emergenza : dopo il picco postbellico, nelle decadi i casi di leishmaniosi viscerale erano ridotti ad alcune decine. Dalla fine degli anni 80 è ripreso invece un aumento lento e graduale della loro incidenza, fino a un nuovo picco registrato nei primi anni Per quanto riguarda la distribuzione geografica la leishmaniosi è una malattia parassitaria diffusa sulla superficie terrestre sotto forma di focolai in 88 paesi, ad eccezione dell Oceania, in particolare in India, Nepal, Bangladesh, Sudan e Brasile, dove si concentrano il 90% dei casi. In Italia le regioni più colpite sono quelle della costa tirrenica, del basso Adriatico e le isole maggiori. La distribuzione era un tempo a macchia di leopardo, con una serie di focolai storici circoscritti, mentre attualmente si distribuisce piuttosto uniformemente in tutte le aree costiere, collinari e pedemontane della penisola. Le uniche aree attualmente non endemiche sono i centri urbani delle città medie e grandi, la pianura padana e i rilievi montuosi sopra i metri (secondo la latitudine). Un caso a parte è rappresentato dalle regioni del nord Italia: fino agli anni 90 queste erano considerate indenni da leishmaniosi e tutti i pazienti diagnosticati negli ospedali del Nord erano considerati casi d importazione (infezioni contratte nel Centro-Sud durante i mesi estivi di vacanza). In seguito (anni ) è stata dimostrata per la prima volta la presenza di cani infetti e di insetti vettori anche in Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Veneto e Trentino; di recente, poi, sono stati riportati da queste regioni anche i primi casi umani sicuramente autoctoni. 2. Leishmaniosi canina, prima malattia parassitaria nel cane La leishmaniosi canina causata dal parassita Leishmania infantum, è trasmessa da un vettore, il flebotomo o pappatacio, piccolo insetto presente principalmente nelle zone rurali o nelle aree boscose urbane o periferiche; si rinviene principalmente nelle zone umide ricche di materia organica, più spesso intorno alle abitazioni. La leishmaniosi canina è costantemente presente in forma endemica in tutte le nazioni che circondano il Mare Mediterraneo. Il flebotomo o pappatacio vive in condizioni atmosferiche tipiche delle nostre latitudini, con temperature superiori ai 15 C e ad altitudini comprese tra il livello del mare e i m. Il flebotomo è presente in tutti i continenti, tranne che in Antartide, Australia e Isole del Pacifico. In Italia, la presenza della malattia (misurata in base alla sieroprevalenza) è significativa soprattutto al Centro-Sud e nelle isole maggiori, con punte che possono arrivare al 50 per cento. Recenti studi hanno però segnalato che la malattia si sta diffondendo in zone dove fino ad alcuni anni fa non era presente, come ad esempio il Nord Italia. In inverno i flebotomi scompaiono ma i cani infettati diventano portatori della malattia e permettono alla leishmaniosi di ricomparire ogni anno con il ritorno del bel tempo. Il cane infestato viene punto da un pappatacio, che diviene a sua volta vettore della malattia. I flebotomi infestati pungono i cani sani e li contaminano a loro volta. La modalità di trasmissione dal cane all uomo è identica. In Italia la preda più ambita da questi pericolosi insetti è il cane, mentre il gatto è assai poco interessato, essendo naturalmente più resistente alla malattia. Quando un cane colpito dalla leishmaniosi viene punto da un pappatacio, questo preleva insieme al sangue il protozoo parassita, che si moltiplica nel suo intestino. Dopo una quindicina di giorni l insetto, con la puntura, sarà in grado di trasmettere il parassita a un altro cane. Il pappatacio è quindi infettato e infettante per tutto il corso della sua vita, che dura svariate settimane. Quando il cane viene punto, diventa a sua volta portatore del parassita o, come si dice scientificamente, sieropositivo per Leishmania. Il periodo di incubazione è molto variabile e può durare anche vari anni, durante i quali il cane può ammalarsi in qualsiasi momento: nel corso di questo periodo di sieropositività, il cane si trasforma in un serbatoio di parassiti, in grado di contaminare sia gli altri cani sia l uomo. Nonostante la presenza dei flebotomi si concentri nel periodo maggio-ottobre, la malattia non assume un carattere di stagionalità, in relazione al lungo periodo d incubazione che, sperimentalmente, è risultato variare da un minimo di un mese a un massimo di quattro anni. La puntura del flebotomo non causa sempre la malattia, ma solo in una certa percentuale di ospiti. Questa variabilità di risposta all infezione dipende principalmente dalle difese immunitarie dell ospite, che influenzano la sua capacità di reagire più o meno all infezione. Negli animali più resistenti, il parassita rimane nella cute, in quelli più sensibili si diffonde all interno del corpo, raggiungendo i linfonodi, il midollo osseo, e la milza. L organismo infettato mette in azione le proprie difese per reagire ai parassiti: questo spesso permette di eliminarne una parte significativa. Eventuali terapie, che devono essere somministrate al cane per tutta la vita, portano solo un miglioramento transitorio della salute dell animale, ma non riescono a eradicare il parassita. Le ricadute sono frequenti e difficili da trattare: a scadenza più o meno lunga, l animale è condannato. È una malattia che si può curare ma non guarire.

3 3. La leishmaniosi umana Sono noti casi di leishmaniosi nell uomo fin dal 1885, quando cominciarono ad essere individuati dei parassiti all interno delle lesioni cutanee, cosiddette Bottoni d Oriente. Agli inizi del 900 viene isolato il protozoo e riconosciuto il cane come ospite-serbatoio, ma solo nel 1921 il flebotomo è individuato come vettore della malattia. Nell uomo la leishmaniosi si presenta in due varianti cliniche principali: cutanea e viscerale. Attualmente sono noti vari tipi di leishmaniosi cutanea: 4. I pappataci I pappataci sono insetti assai comuni, poco più piccoli della comune zanzara: come quest ultima pungono specialmente al tramonto o all alba, ma a differenza di essa non emettono nessun ronzio, per via dei piccoli peli che rivestono le ali. Delle 800 sottospecie di pappataci esistenti, 80 sono vettori probabili o dimostrati di leishmania. Il parassita (Leishmania) si moltiplica nell intestino del pappatacio femmina durante la digestione del pasto di sangue e viene espulso dall insetto con la saliva, durante la puntura dell ospite. All interno dell intestino dell insetto, il parassita Leishmania subisce una trasformazione che lo rende più resistente alla distruzione da parte delle difese immunitarie dell ospite. la forma cutanea localizzata, spesso benigna, evolve verso la guarigione spontanea, ma può lasciare cicatrici sfiguranti sul corpo e sul viso; la forma cutanea diffusa è una variante grave della malattia, in quanto si propaga a tutto il corpo. Il suo trattamento è difficile e nella maggior parte dei casi la sua evoluzione è negativa; la forma cutaneo-mucosa, infine, è un altra variante grave della malattia, perché anch essa è sfigurante. Colpisce la mucosa nasale, distrugge progressivamente il setto nasale e infine coinvolge tutta la mucosa orale, con distruzione delle labbra, del palato, del laringe. La leishmaniosi viscerale zoonotica, senza dubbi la forma più grave della malattia, è mortale nella quasi totalità dei casi se non trattata. Il periodo d incubazione varia in media fra i 3 e i 6 mesi e la terapia consente la guarigione, ma non protegge da un eventuale reinfezione. In Europa non sono ancora stati identificati casi autoctoni delle forme più gravi, che invece sono endemici nei paesi in via di sviluppo. In particolare si registrano ogni anno parecchie centinaia di nuovi casi di leishmaniosi viscerale umana nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La cura richiede un ricovero ospedaliero più o meno lungo, secondo i casi. Densità La terapia raccomandata dalle ultime linee guida dell Organizzazione Mondiale della Sanità per tutte le forme di leishmaniosi viscerale consiste in: Antimoniali pentavalenti, meno tossici degli analoghi trivalenti impiegati in passato. Amfotericina B: è un farmaco antifungino che si è rivelato efficace nelle forme viscerali resistenti agli antimoniali. Miltefosina: è un nuovo farmaco per il trattamento delle forme viscerali indiane, promettente per il trattamento orale dei pazienti ambulatoriali. Nel 1990 l OMS riportò i casi di leishmaniosi umana nel mondo nel numero di 12 milioni circa, con un incremento intorno a di nuovi casi ogni anno, in particolare in paesi della fascia equatoriale e subequatoriale. Si distinguono tre forme di leishmaniosi: cutanea, muco-cutanea e viscerale, principalmente delle zoonosi, dove l uomo rappresenta solo un ospite occasionale, a carattere endemicosporadico, sebbene esistano anche forme che possono causare gravi epidemie. La caratteristica comune a tutte è la diffusione della malattia a focolai, nei quali le infezioni umane e animali si concentrano. La diffusione della malattia risulta influenzata da molti fattori: ambiente (densità dei flebotomi nelle aree endemiche, altitudine e caratteristiche geologiche del territorio, ecc.); clima (temperatura, tasso di umidità, ecc.); condizioni socio-sanitarie (malnutrizione, incidenza nella popolazione umana di soggetti affetti da immunodeficienza acquisita, elevata concentrazione di animali infetti, randagismo, ecc.); mancanza di presidi immunizzanti (ossia vaccini) efficaci sia nell uomo che nel cane. Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre La leishmaniosi è caratterizzata da picchi stagionali, ovvero periodi nei quali è maggiore il rischio di contrarre la malattia. Questi periodi di maggiore rischio sono legati alle temperature più elevate, che favoriscono la moltiplicazione dei pappataci. La stagione a rischio va generalmente da maggio a ottobre, ma può estendersi a tutto l anno nelle regioni calde del Sud Italia. Più in dettaglio, i promastigoti di Leishmania (forme infettanti) vengono trasmessi agli ospiti da piccoli insetti ematofagi appartenenti ai generi Sergentomya, Warileya, Brumptomyia, Lutzomyia e Phlebotomus. Solo questi ultimi sono i responsabili della diffusione della malattia nelle zone endemiche del bacino del Mediterraneo. Fra le circa 800 specie o sottospecie di flebotomi, 80 sono provate o sospettate di essere i vettori delle 22 specie di Leishmania che causano la malattia nell uomo. Caratteristiche salienti dei flebotomi: corpo di colore giallo-pallido o giallo-ruggine, piccolo, lungo circa 2-3 mm (fino ad un massimo di 5), coperto da lunghi e fitti peli; il torace e l addome formano un angolo quasi retto (ciò che li rende riconoscibili anche ad occhio nudo); testa allungata e inserita sul collo in modo da formare un angolo di 45 ; occhi composti, voluminosi, di colore scuro, situati ai lati della testa (appaiono rotondeggianti se visti di profilo e reniformi dorsalmente); proboscide corta e diretta in basso; antenne lunghe, pelose, costituite da 16 segmenti o articoli (alcuni di questi fungerebbero da organi di senso); ali grandi, pure pelose, di forma subovale.

4 Mentre i maschi si nutrono di succhi vegetali, le femmine pungono la cute per nutrirsi di sostanze organiche degli ospiti (determinando irritazione) e per questo hanno strutture buccali atte a perforare la pelle. Il pasto di sangue da parte delle femmine ematofaghe si compie generalmente durante le ore notturne, con picchi intorno alla mezzanotte e un ora prima del sorgere del sole; si parla anche di un picco immediatamente dopo il tramonto (Killick-Kendrick, 2002). Una singola puntura può essere indolore, ma l attacco di più flebotomi provoca quasi sempre un certo dolore. Nel sito dove è avvenuta la puntura può manifestarsi una reazione cutanea locale, pruriginosa, con formazione di una piccola papula che può persistere per alcune settimane. Il volo dei flebotomi è molto silenzioso e di breve durata ed estensione: sono disturbati dal vento e da temperature al di sotto della media estiva. Il pappatacio vive in molte zone d Italia e le sue aree predilette si estendono dal mare fino a 800 metri di altitudine. Vi sono zone cosiddette endemiche, cioè in cui la malattia è radicata nel territorio. ZONE AD ALTA PRESENZA DI PAPPATACI ITALIA ISOLE REGIONI COSTIERE Elba Basilicata Sardegna Calabria Campania Sicilia Liguria Lazio Toscana Abruzzo Molise Puglia ZONE AD ALTA PRESENZA DI PAPPATACI ESTERO Francia Spagna Portogallo Grecia Malta Regioni a medio rischio di infezione (endemo-sporadiche) sono invece quelle costiere e collinari del medio versante Adriatico: Marche ed Emilia Romagna orientale e quelle collinari dell Umbria. ZONE A MEDIO RISCHIO DI PAPPATACI ITALIA Regioni collinari Regioni costiere Umbria Marche Emilia Romagna orientale Infine vi sono le regioni in cui sono stati accertati casi autoctoni di infezione da Leishmania infantum: Piemonte, Emilia Romagna occidentale, Valle d Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli e Trentino. Le altre aree (non endemiche) sono abitualmente considerate non a rischio, anche se recentemente è stato riscontrato un progressivo aumento di casi, legato ai frequenti spostamenti della popolazione canina (viaggi, mostre ecc.). Quello che è certo è che con la bella stagione aumentano i rischi, infatti la stagione dei flebotomi ha inizio con la comparsa dei primi caldi primaverili. Dura normalmente fino al tardo autunno, ma è particolarmente prolungata nelle regioni del Sud Italia dove i pappataci sono presenti tutto l anno. 5. Progetto di ricerca Scalibor Map Negli ultimi anni i pappataci, che sono molto sensibili alle variazioni della temperatura, hanno trovato nelle zone settentrionali dell Italia o nelle aree interne del Centro Italia nuovi territori da colonizzare. Va poi considerato che il numero dei cani di proprietà è molto aumentato, così come gli spostamenti di questi animali tra le varie regioni, soprattutto nel periodo di attività degli insetti, ovvero quello estivo. È importante dunque che la popolazione sia informata del problema, attraverso una mappatura delle zone dove è presente il flebotomo o pappatacio e dunque dove maggiore è l incidenza del rischio di infezione. Attraverso l European Centre for Disease Prevention and Control (Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle Malattie Trasmissibili), la Comunità Europea ha lanciato un programma dedicato alle malattie trasmesse da vettori, sulla base dell evidenza dell espansione di tali patologie e dell aumento del fenomeno della loro importazione da altri Paesi: tra queste, la Leishmaniosi è stata considerata prioritaria. Attraverso questo Programma europeo, numerose Istituzioni in Italia come l Istituto Superiore della Sanità (ISS), che possiedono la capacità di verificare con criteri scientifici e rigorosi la distribuzione della patologia nel cane e sul nostro territorio, sono impegnate a sorvegliare e mappare con un monitoraggio continuo la diffusione del vettore nel cane. In tal modo la comunità scientifica Italiana è in grado di fornire dati aggiornati e realistici ai Centri europei dedicati al monitoraggio. Il monitoraggio è un attività fondamentale, perché attualmente, con grande rapidità, zone tradizionalmente non endemiche diventano endemiche, anche in piccoli territori. Si rende noto che, la ragionevole certezza di tali dati dipende da una serie di fattori, tra cui: affidabilità della diagnosi riscontro ripetuto di cani infetti nei comuni analizzati condizioni climatiche favorevoli alla presenza del vettore (pappataci) presenza accertata di cani infetti anche in comuni contigui aventi le stesse caratteristiche climatiche. È inoltre importante tenere presente che la mappatura dei comuni Italiani, rappresentata sulla Scalibor Map, realizzata da Intervet/Shering-Plough Animal Health, rappresenta la situazione della presenza/assenza di infezione da Leishmania infantum allo stato attuale (febbraio 2011) ed è suscettibile di variazioni nel tempo. La situazione rappresentata sulla Scalibor Map, frutto degli accertamenti sierologici condotti negli ultimi 6 anni da parte degli Istituti Zooprofilattici, Università e Istituto Superiore di Sanità su oltre campioni sierologici ha permesso di concludere quanto segue: 1.La presenza di leishmaniosi canina endemica è stata accertata in circa comuni, pari al 34% del totale dei comuni italiani. 2.È stato confermato il dato generale rilevato nel corso del decennio , che vedeva le aree costiere tirreniche, ioniche e insulari come le più colpite: la percentuale dei comuni positivi in tali territori, infatti, varia dal 73% al 92%. 3.Si assiste ad un espansione in Italia centrale verso le aree collinari e pedemontane interne di Toscana, Umbria e Marche. 4.La diffusione verso le aree collinari e pedemontane del Nord Italia, dimostrata nel periodo con l accertamento di una ventina di focolai endemici dal Piemonte al Veneto, risulta ulteriormente ampliata: oltre 150 comuni riscontrati positivi in Piemonte e Valle d Aosta, una trentina in Lombardia, e 80 tra Veneto, Trentino e Friuli-Venezia Giulia.

5 6. Scalibor Map 7. Scalibor Map APP: la prima applicazione iphone e ipad per prevenire la leishmaniosi. In Italia e nel mondo si è registrata in questi anni un evoluzione straordinaria nell utilizzo degli applicativi per la telefonia mobile e per i tablet. Basti pensare che il 27% dei telefoni mondiali sono smart phone e che il download delle app da iphone e ipod è stimato attorno ai 100 e 150 milioni al mese. Questi dati dimostrano come questi dispositivi siano entrati a far parte delle consuetudini di un utenza sempre più vasta. Per incontrare la crescente propensione degli Italiani all utilizzo degli smart phone, Intervet/Shering-Plough Animal Health ha lanciato la prima applicazione in Italia che informa i proprietari di cani della presenza/ assenza del rischio di leishmaniosi e quindi li esorta ad adottare tutte le misure protettive possibili per ridurre il rischio di infezione da leishmaniosi. La Scalibor Map app, per ora disponibile nei formati iphone e ipad per le tecnologie Apple, offre una panoramica dettagliata delle zone considerate a rischio leishmaniosi in Italia, sulla base dei dati forniti dalla ricerca condotta dall Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il centro CDC (Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle Malattie Trasmissibili) di Stoccolma nell ambito di un programma scientifico Europeo. In un ottica di partnership con i proprietari di cani e con i negozianti,intervet/ Schering-Plough Animal Health ha creduto in questo strumento estremamente facile da usare e sempre aggiornato. L app è in due lingue, italiano e inglese, perché l Italia è sempre un apprezzata meta turistica in estate ed è bene che, visto l elevato rischio leishmaniosi sul nostro territorio, anche gli stranieri siano bene informati. LA SCALIBOR MAP APP È SUDDIVISA IN CINQUE MACRO-AREE. CERCA. L utente ha la possibilità di visualizzare una mappa interattiva che copre tutto il territorio e cercare qualsiasi Comune italiano con lo scopo di visualizzare in tempo reale se si tratta di una zona dove siano stati segnalati casi d infezione da Leishmaniosi oppure no. In caso positivo appare una bandierina rossa sul comune di pertinenza, in caso negativo la bandierina è di colore verde.

6 LOCALIZZAMI. L app consente di sfruttare il posizionamento GPS del telefono per controllare se si è entrati in un Comune considerato a rischio Leishmaniosi e di spostarsi sulla mappa interattiva per vedere se nei Comuni limitrofi ci sono state segnalazioni. PUNTI VENDITA. L applicazione dà la possibilità di localizzare la posizione dell utente e segnalare i Pet Shops più vicini dove sarà possibile trovare i prodotti specifici per la prevenzione. 8. La prevenzione In assenza di un vaccino e di una cura risolutiva, il miglior rimedio contro la leishmaniosi è la protezione dalla puntura del pappatacio. Pertanto, per coloro che risiedono o soggiornano per le vacanze in aree a rischio, è consigliabile: limitare le passeggiate serali del cane farlo dormire in casa durante le ore notturne, applicando zanzariere a maglie fitte alle finestre fare uso di prodotti repellenti specifici, espressamente formulati e indicati per proteggere dalla puntura dei flebotomi. Utilizzando tutte queste precauzioni, si limiterà al massimo la possibilità che il cane possa contrarre la malattia. Si suggerisce di rivolgersi sempre a un medico veterinario per avere consigli sulla scelta dei presidi migliori e far controllare regolarmente il cane al fine di verificare che non sia stato infettato. Il collare a base di deltametrina è un medicinale veterinario la cui vendita è consentita, oltre che nelle farmacie, anche nei canali specializzati (pet shop) e non è sottoposta a obbligo di ricetta medicoveterinaria. La deltametrina è una sostanza appartenente alla categoria dei piretroidi di sintesi, in grado di proteggere il cane dalle punture dei pappataci: svolge un attività topica, non viene cioè assorbita attraverso la pelle dell animale, ma si deposita nel grasso cutaneo formando una barriera protettiva nei confronti dei pappataci. L azione protettiva di deltametrina è dovuta all effetto anti-feeding: il pappatacio, infastidito dalla molecola, non compie il pasto di sangue dall effetto letale che lo porterebbe a morte entro 24 ore. Deltametrina è ben tollerata dal cane e può essere utilizzata anche nelle cagne in gravidanza e in allattamento e nei cuccioli a partire dalle sette settimane di vita. Deltametrina è invece particolarmente tossica per il gatto. Grazie a una tecnologia farmaceutica innovativa, il principio attivo che impregna il collare (deltametrina) si distribuisce in modo uniforme e continuo su tutta la superficie cutanea, assicurando per cinque mesi, tutta la stagione di attività dei pappataci (maggio-ottobre), un efficace protezione dalla puntura. l collare è efficace anche in caso di pioggia o di bagni in mare, in quanto l acqua non è in grado di interferire con il rilascio continuo di deltametrina. AREE SOSTA. Sempre pensando a tutti coloro che in estate percorrono svariati chilometri con il cane in auto, la Scalibor Map app evidenzia le aree di sosta attrezzate per i nostri amici animali lungo le principali tratte autostradali. ALERT. Altra funzione utile per il proprietario è l alert. Inserendo il nome del cane e la data d inizio del trattamento con un collare a base di deltametrina, specifico per ridurre il rischio di puntura dei vettori della leishmaniosi (i pappataci), l applicazione offre la possibilità di ricevere due notifiche: la prima un mese prima della scadenza e la seconda alla scadenza del prodotto, utili all utente per mantenere l animale costantemente protetto dai pericoli dell infezione da Leishmaniosi.

7 9. Glossario Acquisito Qualsiasi cosa non sia presente alla nascita ma si sviluppi in un secondo tempo. In medicina, la parola acquisito implica il concetto di nuovo o aggiunto. Una condizione acquisita è nuova nel senso che non è genetica (ereditaria) e aggiunta nel senso che non era presente alla nascita. Amastigote Forma intracellulare di Leishmania presente nelle cellule del reticolo endoteliale dei mammiferi ospiti. L amastigote è una piccola cellula nucleata, con dimensioni variabili da 2,5 x 1,5 µm a 6,8 x 4,5 µm secondo la specie, di forma rotondeggiante od ovoidale. Anemia Condizione consistente nell avere nel sangue un numero inferiore al normale di globuli rossi o una quantità inferiore al normale di emoglobina. In entrambi i casi, la capacità di trasporto dell ossigeno da parte del sangue è ridotta. Anormale Non normale, deviante dall usuale struttura, posizione, condizione o comportamento. Se riferito alla crescita, anormale può indicare un processo neoplastico (canceroso) o preneoplastico (in procinto di diventare canceroso). Anticorpo Immunoglobulina (proteina immunitaria specializzata) prodotta in risposta all introduzione nel corpo di un antigene. Possiede l importante capacità di legarsi proprio all antigene che ha indotto la sua sintesi e (tramite la formazione dell immunocomplesso) inattivarlo. Bocca 1) L apertura superiore dell apparato digerente: inizia con le labbra e continua con i denti, le gengive e la lingua. Gli alimenti vengono frammentati meccanicamente nella bocca tramite la masticazione, in cui la saliva svolge la funzione di lubrificante. La saliva contiene amilasi, un enzima che digerisce l amido. 2) Qualsiasi apertura del corpo. In entrambe le accezioni si usa anche la parola latina os, dal cui genitivo oris deriva la parola orale. Braccio 1) Nel linguaggio quotidiano, l appendice (arto superiore) compresa tra la spalla e la mano. La definizione medica di braccio fa invece riferimento al segmento dell arto superiore compreso tra la spalla e il gomito, escludendo l avambraccio che si estende dal gomito al polso. Lo scheletro del braccio è formato da un solo osso, l omero. 2) In uno studio clinico randomizzato, ciascuno dei gruppi di trattamento. La maggior parte degli studi clinici randomizzati hanno due bracci, ma alcuni hanno anche tre o più bracci. Cellula L unità morfologica e funzionale di ogni organismo vivente. Ogni cellula è un microscopico contenitore formato da una membrana piena di sostanze chimiche sciolte in acqua. Conta piastrinica Numero di piastrine calcolato in un determinato volume di sangue, abitualmente espresso come piastrine per millimetro cubo (mm3) o microlitro di sangue intero. Le piastrine sono i più piccoli elementi figurati del sangue, sono importanti per la coagulazione del sangue e riparano le lesioni vascolari. Di norma la conta piastrinica è effettuata da macchine automatiche di laboratorio che contano anche gli altri elementi figurati del sangue (globuli bianchi e rossi). Le piastrine si possono contare anche usando un microscopio. I valori normali della conta piastrinica sono compresi tra 150 e 400 mila per microlitro ( x 109 per litro). Tali valori possono subire minime variazioni da un laboratorio a un altro. Cutaneo Relativo alla pelle (o cute). Per esempio: allodinia cutanea, papilloma cutaneo, sindattilia cutanea Dal latino cutis (pelle). Endemica Si dice di malattia infettiva costantemente presente, anche se in forma sporadica, in un determinato territorio. Febbre Benché si definisca febbre (nell uomo) ogni temperatura corporea superiore a 37 gradi centigradi ( C), in pratica si considera privo di significato clinico qualsiasi rialzo termico inferiore a 38 C. Fegato Organo situato nell ipocondrio destro (regione superiore destra dell addome) deputato alla digestione, alla rimozione delle scorie metaboliche e al rinnovamento delle cellule del sangue. Il fegato è il più grande organo solido del corpo: pesa circa 1,6 kg e misura 20 x 17 x 12 cm. Flebotomo (pappatacio) Insetto più piccolo della zanzara, che vive nelle regioni a clima temperato e tropicale. La femmina del flebotomo, per riuscire a deporre le uova, deve cibarsi di sangue. È questo insetto che trasmette la malattia. Genere Raggruppamento di organismi viventi che hanno caratteristiche comuni. Globuli rossi Cellule del sangue che trasportano ossigeno. I globuli rossi contengono emoglobina, ed è proprio questa proteina (formata da globina e dal gruppo eme, che a sua volta contiene quattro atomi di ferro) che permette il trasporto dell ossigeno e dell anidride carbonica. L emoglobina, oltre a essere una molecola di trasporto, è un pigmento e come tale dà ai globuli rossi il colore e il nome. Gravidanza Condizione del mammifero di sesso femminile nel cui utero si sta sviluppando un feto. Immune Protetto da un infezione. Dal latino immunis (libero, esente). Infezione Crescita di un organismo parassita (cioè che vive su oppure in un altro organismo da cui ricava nutrimento) all interno del corpo. La persona colpita da un infezione ha un altro organismo (un microbo ) che si sviluppa al suo interno, sottraendogli nutrimento. Infezione da Leishmania Malattia parassitaria, chiamata anche leishmaniosi, diffusa dalla puntura dei flebotomi (pappataci) infettati da protozoi del genere Leishmania. Esistono varie forme di leishmaniosi, di cui le più comuni sono quella cutanea e quella viscerale. La leishmaniosi cutanea causa ulcere cutanee, mentre quella viscerale aggredisce organi interni come la milza, il fegato e il midollo osseo e può risultare fatale. Insetticida Sostanza chimica usata specificamente per uccidere o controllare la crescita degli insetti. Certi insetticidi sono stati vietati per via dei loro effetti avversi sugli animali e sull uomo. Laboratorio Luogo ove si eseguono test e procedure di ricerca e si preparano sostanze diagnostiche e terapeutiche. Benché laboratorio sembri derivare dal latino laboratorium (luogo di lavoro), la parola deriva in realtà dal latino elaborare (produrre con fatica e talvolta anche con grande dolore), come dimostra la parola in inglese antico elaboratory (luogo in cui una capacità acquisita veniva applicata alla risoluzione di problemi scientifici). Leishmania Gruppo di parassiti che sono agenti causali della malattia chiamata leishmaniosi (vedi). Per una definizione più completa e ulteriori informazioni, vedi Infezione da Leishmania. Leishmaniosi Malattie causate dal parassita Leishmania agli organi interni (kala-azar) o alla cute e alle mucose (espundia) oppure alla sola cute (chiamate di solito con il nome del luogo preceduto da foruncolo, bottone o ulcera : foruncolo di Gerico, bottone di Baghdad, ulcera di Delhi ).

8 Leishmaniosi viscerale Infezione parassitaria cronica e potenzialmente fatale che colpisce i visceri, in particolare il fegato, la milza, il midollo osseo e i linfonodi, dovuta a infezione da parte di Leishmania donovani. E nota anche come kala-azar. Macrofago Grande globulo bianco (leucocita) ameboide, in grado di inglobare le particelle estranee nei tessuti corporei (fagocitosi). È il tipo principale di cellula del sistema fagocitario mononucleato, una comunità cellulare largamente distribuita negli organi. I macrofagi sono presenti nel sangue come monociti, nel tessuto connettivo come istiociti, nel fegato come cellule di Kupffer e anche nella milza, nel midollo osseo e nei linfonodi come fagociti fissi. Le funzioni dei macrofagi sono vitali e comprendono: la rimozione delle particelle dai fluidi corporei tramite la fagocitosi; la degradazione dell emoglobina degli eitrociti degenerati e la produzione di bilirubina ed emosiderina; a secrezione di certe componenti del complemento; la secrezione di prostaglandine (PGs), interferone (IFN) e interleuchina 1 (IL-1); la presentazione degli antigeni ai linfociti. I macrofagi dendritici (nei linfonodi) e le cellule di Langherans (nella cute) sono presentatori di antigeni, ma richiedono la presenza di anticorpi per agire efficacemente. Microscopio Strumento ottico che aumenta il potere di risoluzione dell occhio, cioè la sua capacità di osservare oggetti molto piccoli. Il nome microscopio è stato coniato da Johannes Faber ( ), che nel 1628 lo ricavò dal greco combinando micro- (piccolo) con skòpein (vedere). Benché i primi strumenti con questo nome fossero microscopi semplici, oggi la maggior parte dei microscopi ottici (per quanto non tutti) sono di tipo composto. Midollo osseo Tessuto molle emopoietico (produttore di cellule del sangue) contenuto nelle parti cave delle ossa e formato da grasso e cellule del sangue immature (staminali) e mature (globuli bianchi, rossi e piastrine). Malattie, radiazioni, sostanze chimiche e/o farmaci possono agire sul midollo osseo e influire sulla conta cellulare. Milza Organo situato nell ipocondrio sinistro (regione superiore sinistra della cavità addominale) a fianco dello stomaco. La milza produce linfociti ed è il maggiore organo linfatico del corpo. Essa inoltre filtra il sangue, ne accumula una notevole quantità e distrugge i globuli rossi invecchiati. Osso Tessuto da cui è formato lo scheletro del corpo. La componente minerale è formata principalmente da fosfato e carbonato di calcio. Ha inoltre la funzione metabolica di deposito del calcio, svolgendo un ruolo fondamentale nel bilancio del calcio e del fosforo nel sangue circolante. Parassita Un organismo che vive su (o che trae nutrimento da) un altro organismo. Un parassita non è in grado di condurre una vita indipendente. Parassitario Avente a che fare con un parassita, come nel caso di un infezione parassitaria, oppure che agisce come un parassita, traendo nutrimento da un altro organismo vivente. Pelle (cute) La pelle è il rivestimento esterno del corpo. Lo protegge dal calore e dalla luce, dalle lesioni e dalle infezioni. Regola la temperatura corporea e accumula acqua, grasso e vitamina D. Con il suo peso di circa 2,7 kg, la pelle è l organo più grande del corpo umano. E formata da tre strati principali (dal più superficiale al più profondo: epidermide, derma e ipoderma), ciascuno dei quali è diviso a sua volta in vari sottostrati. Perdita di peso Riduzione del peso corporeo derivante da circostanze volontarie (riduzione dell apporto calorico e/o aumento dell esercizio fisico) o involontarie (stato di malattia). La maggior parte dei casi di perdita di peso fa seguito a riduzione del tessuto adiposo (grasso corporeo), ma nel caso di perdite di peso gravi o estreme possono andare perduti anche tessuti ad alta componente proteica e/o minerale. Tra gli esempi di perdita di peso involontaria si possono ricordare quella da cancro, il malassorbimento (come in presenza di una malattia diarroica cronica) e l infiammazione cronica (come in caso di artrite reumatoide). Piastrina Elemento figurato circolante, in forma di un disco irregolare, importante ai fini della coagulazione del sangue. Nel corso del normale processo della coagulazione, le piastrine si aggregano (si legano l una all altra). Benché le piastrine siano spesso classificate cellule del sangue, in realtà esse sono frammenti di grandi cellule del midollo osseo chiamate megacariociti. Prevalenza Numero di soggetti che hanno una certa malattia, o certi sintomi, rispetto alla popolazione totale. Promastigote Forma flagellata e libera di Leishmania, presente nell intestino dei flebotomi vettori. Il promastigote ha una dimensione media di 15 µm ed è formato da un corpo cellulare allungato provvisto di flagello, che può arrivare a 20 µm di lunghezza. Risposta immune Qualsiasi reazione mediata dal sistema immunitario. Salute pubblica Approccio alla medicina che si occupa della salute della comunità nel suo insieme. La salute pubblica è salute di comunità: è stato detto che la medicina è essenziale per tutti noi in qualche circostanza, mentre la salute pubblica è essenziale per tutti noi in ogni momento. Sangue Tessuto liquido, fluido e di colore rosso, contenente circa il 45 per cento di parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e il 55 per cento di parte liquida (acqua contenente zuccheri, grassi, proteine e sali minerali). Il sangue è trasportato in tutto il corpo dall apparato circolatorio, formato da arterie, capillari e vene. Le funzioni del sangue sono diverse nelle arterie e nelle vene. Il sangue arterioso trasporta ai tessuti ossigeno e nutrienti, mentre il sangue venoso rimuove dai tessuti anidride carbonica e scorie metaboliche, trasportandoli rispettivamente ai polmoni e ai reni, dai quali vengono eliminati. Sieroprevalenza Numero di soggetti con infezione anche senza sintomi, rivelata attraverso analisi del sangue. Sonno La fase di riposo nel ritmo circadiano del corpo. Vaccini Preparazioni di microrganismi uccisi o inattivati capaci di stimolare da parte del corpo una risposta immunitaria utile a prevenire un infezione futura da parte degli stessi microrganismi. Di norma i vaccini vengono somministrati mediante iniezione. Viscerale Facente riferimento ai visceri, cioè gli organi interni del corpo e in particolare quelli situati nel torace (cuore e polmoni) o nell addome (fegato, milza, pancreas e tubo digerente). Zoonosi Qualsiasi malattia infettiva trasmessa naturalmente fra i vertebrati e l uomo. Più genericamente si tratta di malattie che sono trasmissibili dagli animali vertebrati all uomo e viceversa (FAO - OMS). L OMS ha elencato circa 150 zoonosi significative. Alcune sono fatali, come il carbonchio ematico e la rabbia, altre sono meno gravi, come il vaiolo bovino, o possono causare sintomi ricorrenti, come la brucellosi nell uomo. In base ad alcune caratteristiche del ciclo biologico ed alle modalità di trasmissione, le zoonosi parassitarie possono essere distinte in: trasmesse per contagio diretto o tramite vettori che agiscono meccanicamente (es.: toxoplasmosi); l agente patogeno compie il ciclo biologico in ospiti vertebrati diversi (es.: cisticercosi da Cysticercus bovis); l agente patogeno viene trasmesso da un vettore invertebrato nel quale si riproduce e si moltiplica (es.: leishmaniosi); l agente patogeno, oltre che nell ospite vertebrato, si sviluppa e svolge parte del suo ciclo sul terreno.

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