A-01. Relazione illustrativa. Elaborato A-01.doc Settembre Emissione

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1 A-01 Relazione illustrativa Elaborato A-01.doc Settembre Emissione Ing. Nicola Mori Ing. Cosimo Convert ino Ing. Remo Chiarini

2 INDICE 1. Introduzione Parametri di dimensionamento dell impianto di depurazione e del collettore fognario Dati di progetto Parametri di dimensionamento della procedura Rhizopur Il Collettore fognario di adduzione all impianto Descrizione della rete di progetto Sezioni di posa delle condotte I Pozzetti prefabbricati in C.A.V I pozzetti scaricatori di piena Le stazioni di sollevamento dei reflui Attraversamento Borro dell Ontaneta L impianto di trattamento delle acque reflue Descrizione dei processi di depurazione Palazzina servizi La viabilità di accesso all impianto Opere ed interventi di mitigazione Funzionamento dell impianto e dei collettori in caso di piena eccezionale del Fiume Arno Interferenza tra il livello idrometrico dell Arno e il collettore Interferenza tra il livello idrometrico dell Arno e il depuratore Quadro economico di spesa Categorie di opere ai sensi del d.p.r. n 34 del Relazione illustrativa Pagina 2

3 1. INTRODUZIONE La presente relazione illustrativa concerne il progetto del nuovo depuratore di Ponte Buriano e dei relativi collettori fognari, redatto su incarico della società Nuove Acque S.p.a., gestore unico del Servizio Idrico Integrato per i comuni dell A.T.O. n 4 della Toscana (Alto Valdarno). Il nuovo impianto di depurazione tratterà da subito le acque reflue urbane provenienti dai collettori misti e neri dei nuclei abitati di Ponte Buriano e C. Fischio nel comune di Arezzo, ma è dimensionato per ricevere e trattare in futuro gli ulteriori contributi che verranno addotti anche dalle frazioni di Cincelli e di Meliciano, per un totale di circa 600 a.e. Il progetto, stante la sua potenzialità nominale pari a 600 AE, non essendo riferibile alla tipologia Impianti di depurazione delle acque reflue con potenzialità superiore a abitanti equivalenti, di cui all allegato 3, elenco B, numero 7, lettera v) alla parte seconda del D.Lgs 152/2006, non rientra per dimensioni tra le opere da assoggettare alla procedura di V.I.A.. Sempre sotto il profilo delle norme di tutela ambientale, il progetto è stato invece redatto in ottemperanza a quanto disposto dal comma 3 dell art.6 della Direttiva Habitat n. 92/43/CEE in ragione della circostanza che l area contigua al fiume Arno nel tratto che va da Ponte Buriano fino all invaso artificiale della Penna è ricompresa nel perimetro di uno dei siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000, identificato come Ponte Buriano e Penna, con codice IT , e denominato nel giugno 1995 Sito d Importanza Comunitaria proposto (psic). Tale classificazione fu disposta a norma dell art. 3 della direttiva Habitat che recepiva, a sua volta, la Direttiva Uccelli n. 79/409/CEE e che fu adottata in Italia nel 1997, mediante il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357, modificato ed integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo Il nuovo depuratore ricade inoltre anche entro i confini della Riserva Naturale Regionale Ponte Buriano e Penna, in un area caratterizzata da boschi, arbusteti e coltivi prospicienti il fiume Arno e il suo bacino, pertanto verrà realizzato in accordo a quanto prescritto dal Regolamento delle Riserve Naturali Valle dell inferno e Bandella e Ponte Buriano e Penna, approvato con Deliberazione del Consiglio Relazione illustrativa Pagina 3

4 Provinciale n.79 del (di cui all art. 16 della L.R. n.49 del ), che permette la a realizzazione di opere e infrastrutture ritenute idonee e indispensabili per i miglioramenti ambientali e in generale per la realizzazione delle finalità della Riserva Naturale. Allo stato attuale infatti, i sistemi fognari delle località sopracitate sono disgiunti tra loro e le acque reflue prodotte vengono scaricate a cielo aperto direttamente in Arno o in fossi recapitanti in esso (vedi Figura 1-1). Tali scarichi ricadono in zone prossime alle abitazioni ed in aree verdi destinate ad attività turistico-ricreative ricreative poste all interno, o nelle immediate vicinanze, della riserva naturale di Ponte Buriano, pertanto, oltre agli ovvi problemi legati all inquinamento delle acque del corpo recettore, sussistono ulteriori sensibili disagi legati alla vicinanza degli insediamenti abitativi e delle aree verdi (odori sgradevoli, ristagno di liquami in prossimità degli scarichi, rischi di contatto con le acque luride, ecc.). Cincelli Scarico 1 C. Fischio Ponte Buriano Scarico 3 e 4 Scarico 5 Scarico 2 Figura 1-1 Fotografia aerea degli abitati di Ponte Buriano, Cincelli e C. Fischio con indicazione degli scarichi liberi attuali. Il sistema fognario attualmente in esercizio a sevizio di C. Fischio recapita le acque reflue o miste, mediante due collettori in cls DI 400 mm, nel Borro dell Ontaneta (vedi Figura 1-1, scarico 3 e 4), il primo a valle, il secondo a monte del ponte della S.P. n.01. Relazione illustrativa Pagina 4

5 La fognatura di Ponte Buriano invece è suddivisa in tre parti: la prima, a servizio della zona est dell abitato, scarica in Arno attraverso un collettore in cls DI 600 mm (scarico 1); la seconda, che serve la zona sud dell insediamento e si sviluppa lungo la S.P. n.01, scarica con una condotta in cls DI 1000 mm (scarico 2) in un fosso afferente all Arno che attraversa i campi a sud del paese; la terza parte del sistema fognario serve la zona a nord di Ponte Buriano e scarica con un collettore in cls DI 600 mm (scarico 5) nel Borro dell Ontaneta a valle del ponte sulla S.P. n. 01 Setteponti. Il progetto del un nuovo collettore fognario e del relativo impianto di depurazione intende dare una soluzione definitiva, igienicamente e tecnicamente efficiente e duratura alle problematiche attuali legate allo scarico libero in Arno, o nel suo affluente Ontaneta, delle acque reflue urbane prodotte dai centri abitati sopra menzionati, tenendo conto anche della possibilità di collegare, in stralci funzionali successivi, le reti fognarie di Cincelli e di Meliciano. Il nuovo collettore fognario, che sarà costituito da condotte in ghisa sferoidale DN100 mm e DN150 mm nei tratti in pressione e da tubazioni in PVC DE200 mm nei tratti a gravità, verrà realizzato in destra idrografica del Fiume Arno e si svilupperà per circa 1050 m lungo la S.P. n.1 Setteponti, in corrispondenza dei centri abitati di Ponte Buriano e C. Fischio. Il dimensionamento di tale collettore, al quale verranno allacciate le condotte fognarie attualmente esistenti, è stato basato sulla scorta delle previsioni di espansione demografica dei centri abitati di Ponte Buriano, C. Fischio, Meliciano e Cincelli (assumendo che anche queste ultime due località vengano successivamente allacciate al collettore di progetto) secondo i dati riportati in Tabella 1-1. Tabella 1-1 Numero degli Abitanti Equivalenti di ognuno dei centri abitati afferenti al nuovo collettore di progetto AE (Abitanti Equivalenti di progetto) Ponte Buriano est 100 Ponte Buriano sud 100 Ponte Buriano nord 50 C. Fischio e Meliciano 150 Cincelli 200 Totale 600 Relazione illustrativa Pagina 5

6 Stante la necessità di scaricare le portate eccedenti la portata massima di progetto della fognatura, al fine di salvaguardare l integrità e la funzionalità delle sue parti costruttive e di non sovraccaricare l impianto di depurazione con portate che si potrebbero formare durante piogge intense, ogni allaccio della fognatura mista esistente alla fognatura di progetto sarà realizzato mediante la costruzione di pozzetti scaricatori di piena (vedi Figura 1-2) dimensionati per scolmare portate superiori a 6 volte la portata media nera in tempo secco, in conformità a quanto stabilito dall art. 16 L.R. n.20 del emanata ai sensi dell art. 113 del D. Lgs. 152/2006. Scaricatore di piena C. Fischio Scaricatore di piena Ponte Buriano Sollevamento 2 Sollevamento 1 Depuratore Figura 1-2: Corografia dell area interessata dai lavori A causa della morfologia non pianeggiante del territorio da servire con il nuovo depuratore, e dato che la quota media del sito in cui è stata prevista la localizzazione dell impianto di depurazione sarà maggiore di quella dell abitato di Ponte Buriano, il progetto prevede la realizzazione di due stazioni di sollevamento (vedi Figura 1-2): la prima solleverà le acque reflue nere in direzione del secondo impianto di sollevamento e verrà posta nelle piazzola di parcheggio nei pressi del ponte romanico; la seconda stazione invece sarà costruita nella zona sud dell insediamento di Ponte Buriano, in un area adiacente alla S.P. n.01, e solleverà le acque reflue prodotte dai nuclei abitati verso l impianto di depurazione per mezzo di una condotta Relazione illustrativa Pagina 6

7 premente in ghisa sferoidale DN 150 mm posata all interno della sede stradale della S.P. n.01 Setteponti e per taluni tratti in banchina. Il depuratore, che avrà una potenzialità nominale di 600 AE, sarà realizzato in un area a sud di C. Fischio, parallelamente alla S.P. n.01, a circa 110 m dall Arno e, secondo quanto disposto nel punto 1.2 del capitolo Impianti di depurazione dell Allegato 4 ( Norme tecniche generali per la regolamentazione dell'installazione e dell'esercizio degli impianti di fognatura e depurazione ) alle Disposizioni del Ministero dei Lavori Pubblici del , verrà realizzato ad una distanza minima di 100 m dagli edifici circostanti (vedi Figura 1-3). Figura 1-3: Planimetria dell impianto di depurazione con indicazione (in rosso) della fascia di rispetto di 100 metri, secondo le Disposizioni sizioni del Ministero dei Lavori Pubblici del In corrispondenza del Km della Strada Provinciale Setteponti verrà realizzato un accesso carrabile a servizio dell impianto di depurazione che avrà una larghezza di 30 metri. La viabilità di accesso all impianto, con sede stradale larga 6 m, avrà uno sviluppo di circa m e verrà realizzata in rilevato con paramenti inerbiti con scarpa 2/3. Detta strada, come prescritto dalla Provincia di Arezzo in fase di progettazione Relazione illustrativa Pagina 7

8 preliminare mediante autorizzazione prot. UT 801/23-02-N/54 del , per i primi 50 m sarà pavimentata in conglomerato bituminoso, mentre per i restanti 54 m sarà realizzata in macadam e avrà una pendenza del 3.0% per i primi 20 m e una pendenza uniforme, salvo i tratti di raccordo verticale, dell 8.20% per i restanti 84 m. L accesso sarà di norma inibito da una sbarra posta a 20 m dalla strada provinciale. Facendo riferimento alle prescrizioni contenute nel provvedimento dirigenziale di Nulla osta n.134/ds del 15/04/2002 emanato dall Assessorato all Ambiente della Provincia di Arezzo, nonché alle disposizioni contenute nell autorizzazione emessa nel 2003 dalla stessa Provincia per l apertura di un accesso ad uso carrabile a servizio dell impianto di depurazione, la nuova strada di ingresso all impianto sarà dotata delle necessarie opere per il corretto allontanamento delle acque di deflusso superficiale da essa generate o intercettate (fossi di guardia perimetrali al rilevato stradale, tombini, zanella a doppiopetto in calcestruzzo posta in corrispondenza dell accesso, ecc.). L impianto di trattamento delle acque reflue in progetto, stante la potenzialità compresa fra 50 e 2000 AE, come stabilito nelle Indicazioni Generali dall Allegato 5 al D.Lgs 152/2006 cui rimanda l art.105 della legge medesima e dal D.P.G.R. Toscana 8 settembre 2008, n. 46/R Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n.20 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento, è stato progettato utilizzando filtri percolatori (o letti batterici) e tecniche di depurazione naturale come la fitodepurazione, con l obiettivo di rendere semplice la manutenzione e la gestione, minimizzare i costi gestionali e abbattere l impatto ambientale. Il dimensionamento di tali trattamenti è stato condotto, in ottemperanza a quanto disposto dall articolo 24 del regolamento delle Riserve Naturali Regionali Valle dell Inferno e Bandella e Ponte Buriano e Penna, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n.79 del , in modo da raggiungere i limiti riportati in Tabella 1 dell Allegato 5 al D.Lgs 152/2006. Come si evince dagli elaborati di progetto (vedi tavola T-02, T-09) si rende inoltre necessario la posa di una nuova condotta in PEAD PE100-PN16 SDR 11 conforme alla norma UNI EN 12201, avente diametro esterno variabile tra 63 mm e 50 mm e necessaria per l approvvigionamento di acqua potabile al nuovo impianto di depurazione, nonché di un tubo corrugato a doppia parete per cavidotto in HDPE Relazione illustrativa Pagina 8

9 DE 125, conforme alla norma CEI EN ed avente una resistenza alla compressione non inferiore a 450 Newton, necessario per l alimentazione elettrica delle apparecchiature presenti nell impianto di depurazione e nelle due stazioni di sollevamento. Relazione illustrativa Pagina 9

10 2. PARAMETRI DI DIMENSIONAMENTO DELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE E DEL COLLETTORE FOGNARIO 2.1. Dati di progetto Come già accennato in premessa il dimensionamento del collettore, al quale verranno allacciate le condotte fognarie attualmente esistenti, è stato basato sulla scorta delle previsioni di espansione demografica dei centri abitati di Ponte Buriano, C. Fischio, Cincelli e Meliciano (assumendo che anche queste ultime due località vengano successivamente allacciata al collettore di progetto) secondo i dati riportati in Tabella 1-1. La dotazione idrica procapite, stabilita in Di = 250 l/(ae gg), è stata desunta (vedi Tabella 2-1) maggiorando del 10% il valore delle previsioni contenute nel Piano d'ambito per l ATO 4 dell Alto Valdarno, relativamente ai fabbisogni idrici legati al raggiungimento degli obiettivi al 20 anno di gesti one (III livello di servizio, anno 2018), per comuni con popolazione residente inferiore a 5000 abitanti. Tabella 2-1 Dotazione idrica procapite prevista dal Piano d Ambito. Comuni con Ab. Dotazione idrica prevista per popolazione residente [litri/(abitante.giorno)] 1 anno di gestione (1 liv. di servizio) 10 anno di gestione (2 liv. di servizio) 20 anno di gestione (3 liv. di servizio) ab> <ab< <ab< <ab< ab.< Per il corretto dimensionamento dell impianto di trattamento delle acque reflue e del collettore fognario, è stato necessario determinare la portata media, la portata di punta nera e quella massima ammessa all impianto di depurazione, nonché le concentrazioni di inquinanti all interno del refluo. Per questo motivo è stato ipotizzato un coefficiente di afflusso in fogna pari a c f = 0.8, un coefficiente di punta c pn = 3 e un valore di portata ammessa all impianto pari a sei volte quella media. Inoltre, stante il fatto che nelle ore notturne la portata prodotta è molto ridotta rispetto a quelle diurne, la portata media oraria sarà calcolata dividendo la portata idrica giornaliera per un numero di ore pari a b=18. Relazione illustrativa Pagina 10

11 Nella tabella successiva sono riportati i valori dalla portata media Q m,i, della portata di punta nera Q pn,i, e della portata massima ammessa all impianto Q max,i generate da ogni singola area afferente al collettore di progetto nonché quelle relative alla potenzialità dell impianto di depurazione. Tabella 2-2 Numero degli Abitanti Equivalenti di ognuno dei centri abitati afferenti al nuovo collettore di progetto con indicazione della portata media Qm,i, della portata di punta nera Qpn,i e della portata massima ammessa in fogna Qmax,i. Potenzialità PN [AE] Portata media Q m,i [l/s] Portata di punta nera Q pn,i [l/s] Portata massima ammessa Q max,i [l/s] Ponte buriano est Ponte buriano sud Ponte buriano nord C. Fischio Cincelli Totale al depuratore Come ampiamente illustrato nella relazione tecnica di processo (vedi elaborato A02), ipotizzati gli apporti unitari degli inquinanti espressi in termini di BOD 5 e Solidi Sospesi Totali (SST) (rispettivamente pari a 60 g/(ae gg), e 75 g/(ae gg)), sono stati individuati il carico inquinante CI i, espresso in kg/gg, e la concentrazione media c i, espressa in mg/l. Nella tabella successiva (Tabella 2-3) si riportano i valori risultanti del carico inquinante e della concentrazione media nel refluo influente relativamente al BOD 5 e ai SST, nonché i valori limite della concentrazione degli inquinanti allo scarico fissati dalla Tabella 1 dell Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006. Tabella 2-3 Valori del carico inquinante giornaliero e della concentrazione media del BOD 5 e dei SST con indicazione dei valori limite della concentrazione degli inquinanti allo scarico fissati dalla Tabella 1 dell Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006 APPORTO UNITARIO INQUINANTE IPOTIZZATO CARICO INQUINANTE CONCENTRAZIONE MEDIA NEL REFLUO INFLUENTE CONCENTRAZIONE MEDIA NEL REFLUO EFFLUENTE (LIMITI DA TAB. 1 ALL. 5 D.LGS. 152/2006 A u,i CI i c i c i [g/(ae*d)] [Kg/d] [mg/l] [mg/l] BOD SST Relazione illustrativa Pagina 11

12 2.2. Parametri di dimensionamento della procedura Rhizopur Secondo quanto riportato nel rapporto d assistenza tecnica per il dimensionamento di piccole installazioni di depurazione ( Dimensionnement de petites installations d assainissement, Arezzo, Italie ) commissionato da Nuove Acque S.p.A. e redatto da DORE 1 di Suez Environnement in data , in cui si analizzavano diverse tipologie impiantistiche per il trattamento di acque reflue quali la tecnica di infiltrazione-percolazione, la fitodepurazione a flusso verticale, la procedura brevettata Rhizopur, la tecnologia dei biodischi, e l utilizzo di impianti a fanghi attivi compatti, si evince che, per potenzialità comprese tra 400 e 2000 AE, la procedura Rhizopur risulta essere la più conveniente tra quelle analizzate dal punto di vista rendimento/costi e, pertanto, su richiesta della stazione appaltante, il progetto prevede l adozione di tale tecnologia. I parametri fissati nel rapporto sopracitato necessari per il corretto dimensionamento degli elementi che costituiscono la procedura Rhizopur, affinché vengano rispettati i limiti stabili dalla Tabella 1 dell Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006, sono riportati nella tabella seguente. Tabella 2-4 Parametri di dimensionamento della procedura Rhizopur. Letto Batterico Carico idraulico superficiale massimo m 3 /(m 2 h) 2.50 Altezza minima del riempimento m 2.66 Carico organico superficiale giornaliero limite g BOD 5 /(m 2 gg) 6.00 Rizofiltrazione Superficie specifica del filtro AE/m Carico specifico massimo dei fanghi gss/(gg m 2 ) Carico idraulico superficiale massimo m 3 /(m 2 gg) 0.80 Altezza del blocco filtrante m 0.80 Superficie massima delle vasche m Tipo di canne Phragmites Australis Densità delle piante Piante/m DORE: Direction des Operations de la Recherche et de l Environnement Relazione illustrativa Pagina 12

13 3. IL COLLETTORE FOGNARIO DI ADDUZIONE ALL IMPIANTO I nuovi collettori fognari saranno costituiti sia da rami a gravità che da rami in pressione. I primi saranno realizzati con tubazioni in PVC serie SN8-SDR34, conformi alla norma UNI EN , aventi diametro esterno pari a 200 mm e saranno dotati di opportuni pozzetti prefabbricati di ispezione, curva e salto in C.A.V. (vedi elaborato T-09); viceversa le condotte in pressione saranno realizzate in ghisa sferoidale conformi alla norma UNI EN 598 ed avranno un diametro nominale pari a 100 mm (per il tratto posto nel ramo A-B) e 150 mm (per il tratto in pressione del ramo B-F). Il progetto prevede che tutte le condotte di fognatura mista esistenti nell area d intervento siano allacciate al collettore in progetto. Tali allacci saranno costituiti da un pozzetto scaricatore di piena che, come meglio descritto nei paragrafi successivi e nella relazione tecnica di dimensionamento (vedi elaborato A-02), avrà la funzione di scaricare le portate eccedenti la portata massima di progetto (pari a 6 volte la portata media nera in tempo secco Q pi = 6 Q mi ), al fine di salvaguardare l integrità e la funzionalità delle condotte e delle apparecchiature installate e di non sovraccaricare l impianto di depurazione con portate che si potrebbero formare durante piogge intense. Il collettore di progetto inoltre, sarà dotato di due impianti di sollevamento dei reflui necessari per superare i dislivelli che si hanno all interno della rete (vedi elaborato T-02). Le camere di raccolta in c.a. degli impianti di sollevamento, per garantire la tenuta idraulica ed impedire l eventuale infiltrazione delle acque luride nel terreno circostante, verranno eseguite ponendo in opera un cordolo idroespandente in bentonite sodica nei punti di discontinuità e di ripresa del getto ed impiegando calcestruzzo Rck 350 addizionato con fumi di silice, additivo specifico per la realizzazione di strutture ad alta impermeabilità e resistenti alle aggressioni chimiche (in specie cloruri e solfati). Relazione illustrativa Pagina 13

14 3.1. Descrizione della rete di progetto Dall analisi dagli elaborati grafici (vedi elaborati T-02) si osserva chiaramente che la nuova rete sarà costituita da tre collettori principali (ramo A-B, ramo C-B e ramo B-F) aventi tratti sia in pressione che a gravità a pelo libero. In particolare ad est di Ponte Buriano, nella piazzola di sosta in prossimità dell incrocio fra la S.P. n.01 Setteponti e la S.P. n.56 dello Spicchio, verrà realizzato un pozzetto scaricatore di piena e, subito a valle, un impianto di sollevamento. Il pozzetto scaricatore intercetterà le portate generate dalla zona est di Ponte Buriano che il collettore fognario esistente sversa in Arno e, dopo aver scolmato le portate eccedenti la portata di progetto, le devierà nella vasca di carico del sollevamento posto subito a valle. Da qui, per mezzo di una condotta in ghisa sferoidale DN 100 mm avente lunghezza di circa m e posta in opera lungo la S.P. n.01 che attraversa Ponte Buriano, le acque reflue verranno sollevate ad un pozzetto di carico ispezionabile,con scorrimento sul fondo posto a quota m s.l.m., realizzato nella carreggiata della S.P. Setteponti. Da tale pozzetto ripartirà il collettore a pelo libero che sarà realizzato con una condotta in PVC DE200 mm avente lunghezza di circa m e pendenza variabile tra 3.6% e 3.0 che addurrà i reflui fino ad una seconda stazione di sollevamento (che accoglierà anche il collettore proveniente da Casa al Fischio), necessaria per rilanciare i reflui all impianto di depurazione. Tra il pozzetto d ispezione sopra detto e la seconda stazione di sollevamento, a circa 33.0 m da quest ultima, la nuova condotta in PVC intersecherà un collettore in cls DI 500 mm esistente, per mezzo del quale vengono attualmente sversate, in un fosso afferente all Arno, le portate generate dalla zona sud di Ponte Buriano. In questo punto il progetto prevede la realizzazione di un pozzetto di salto e di un pozzetto scaricatore di piena: il primo manufatto servirà per far passare la tubazione in PVC sotto la condotta in cls esistente, il secondo invece intercetterà le portate che scorrono nel collettore esistente e le farà confluire nel collettore di progetto. Nella strada comunale che dalla S.P. n.1 porta a C. Fischio, verranno realizzati due pozzetti scaricatori di piena che intercettando due condotte in cls DI 400 mm esistenti e devieranno nel nuovo collettore le portate attualmente affluenti nel Borro dell Ontaneta. A valle di detti manufatti verrà posto un pozzetto di confluenza avente Relazione illustrativa Pagina 14

15 quota di scorrimento pari a m s.l.m. dal quale si svilupperà una condotta in PVC DE200 lunga circa m ed avente pendenza variabile tra 5.30% e 3.0 che, a gravità, porterà le acque di scarico fino al sollevamento di adduzione al depuratore. Nel tratto di condotta compreso tra tale sollevamento e i pozzetti realizzati nella zona di C. Fischio dovranno essere realizzati l attraversamento del Borro dell Ontaneta e, a circa m dalla stazione di sollevamento in questione, un pozzetto scolmatore che intercetterà le portate generate dalla zona nord di Ponte Buriano attualmente scaricate nel corso d acqua sopracitato. Poiché l attraversamento del borro dell Ontaneta non può essere realizzato ponendo in opera la condotta nella carreggiata stradale del ponte, in quanto non è possibile garantire il ricoprimento minimo (pari ad un metro) imposto dalla Provincia di Arezzo senza dover procedere ad una parziale demolizione della volta in mattoni che costituisce la struttura, tale attraversamento verrà eseguito esternamente al ponte, staffando un tubo camicia in acciaio DN 250 all interno del quale verrà posta una condotta in PEAD DE 200. La condotta di mandata all impianto di depurazione sarà costituita da una tubazione in ghisa sferoidale DN150 che, in pressione per una lunghezza di 350 m, convoglierà i reflui a quota m s.l.m in corrispondenza di un pozzetto di ispezione posto nella strada di accesso al nuovo depuratore. Da qui una condotta in PVC DE 200, avente lunghezza di circa 98.0 m e pendenza compresa tra 4.0% e 4.0, porterà a gravità le acque reflue fino al processo di grigliatura. Nel tratto in cui il collettore di adduzione all impianto è in pressione, a circa m dal sollevamento, la condotta dovrà attraversare il borro dell Ontaneta. Analogamente a quanto già detto relativamente al tratto di collettore a gravità, l attraversamento sarà realizzato procedendo ad una staffatura sul lato di valle del ponte, di un tubo camicia in acciaio DN 200 al cui interno sarà posato un tubo in PEAD DE Sezioni di posa delle condotte Come si evince dall elaborato T-09, in funzione del tipo di terreno su cui dovrà essere realizzato lo scavo nonché del tipo di tubazione (in PVC o ghisa per fognatura, in PEAD per acquedotto e corrugate in HDPE per cavidotto) e del numero di condotte posate nello stesso scavo (una o due tubazioni in parallelo), il progetto Relazione illustrativa Pagina 15

16 prevede diverse tipologie di posa delle condotte che differiscono, oltre che per la geometria dello scavo, anche per il materiale di rinterro impiegato (vedi Tabella 3-1). Tabella 3-1 Elenco delle tipologie di posa delle condotte di fognatura e di acquedotto, con descrizione delle tubazioni e del tipo di terreno su cui dovrà essere realizzato lo scavo FOGNATURA Tipologia di posa Tubazioni Tipo di Terreno Tipo A1 PVC o Ghisa Sferoidale Singola Strada asfaltata Tipo A2 PVC o Ghisa Sferoidale Singola Strada asfaltata Tipo A3 PVC e Ghisa Sferoidale Affiancata Strada asfaltata Tipo B1 PVC o Ghisa Sferoidale Singola Banchina stradale Tipo B2 PVC o Ghisa Sferoidale Singola Banchina stradale Tipo B3 PVC e Ghisa Sferoidale Affiancata Banchina stradale Tipo C PVC o Ghisa Sferoidale Singola Area verde ACQUEDOTTO E CAVIDOTTO PER CAVI ELETTRICI Tipo D Corrugato in HDPE Singola Strada asfaltata Tipo E Corrugato in HDPE Singola Banchina stradale Tipo F Corrugato in HDPE Singola Area verde Tipo G Corrugato in HDPE PEAD Affiancata Strada asfaltata Tipo H Corrugato in HDPE PEAD Affiancata Banchina stradale Tipo I Corrugato in HDPE PEAD Affiancata Area verde La posa delle condotte fognarie sarà realizzata su scavo a sezione obbligata di larghezza variabile tra m, nei casi in cui si avrà la posa di una singola condotta fognaria, e di 1.20 m nei casi in cui il progetto preveda la posa affiancata della condotta fognaria in pressione in ghisa sferoidale e di quella a gravità in PVC, con un altezza di ricoprimento non minore di 1.00 m sulla generatrice superiore delle tubazioni. In particolare nei casi in cui lo scavo a sezione obbligata abbia una profondità maggiore di 1.50 m e debba essere realizzato su sede stradale (sia asfaltata che in macadam cilindrato) dovranno essere impiegate idonee armature modulari, tipo Blindoscavi, che garantiscano la sicurezza delle lavorazioni durante l esecuzione di scavi a parete verticale (vedi elaborato T-09). Per la posa della condotta di acquedotto in PEAD e del cavidotto corrugato in HDPE, in accordo a quanto disposto anche dalla Direzione Rete - Unità Territoriale Toscana e Umbria di Enel Distribuzione S.p.a. in data , è prevista la realizzazione di uno scavo a sezione obbligata di larghezza pari a 0.30 m, casi in cui Relazione illustrativa Pagina 16

17 si avrà la singola posa del cavidotto, e di 0.80 m nei casi in cui il progetto preveda la posa affiancata del cavidotto per l alimentazione elettrica e dell acquedotto in PEAD, con un altezza di ricoprimento pari a 1.00 m sulla generatrice superiore delle tubazioni, nel caso di posa su strada asfaltata o su banchina, e di 1.20 m nel caso di posa su area a verde. Per quanto riguarda le modalità di rinterro, indipendentemente dal tipo di posa, si prevedono: - un letto di posa in sabbia compattata, di spessore pari a 10 cm; - un rinfianco laterale con sabbia compattata, proseguito come ricoprimento fino ad un altezza di 10 cm sopra la generatrice superiore della tubazione. La restante parte di ricoprimento è invece funzione della tipologia di posa in relazione all uso del suolo soprastante. In particolare, se la posa avviene su sede stradale asfaltata il rinterro è costituito, in senso verticale dal basso verso l alto, da misto cementato e dal ripristino degli strati superficiali della pavimentazione (formati da binder e usura). Se la posa avviene su banchina stradale, il riempimento dello scavo è costituito solo da misto cementato fino al piano di calpestio. Se la posa delle condotte non è su sede stradale, ma ricade invece su aree a verde, il rinterro dello scavo è realizzato con i materiali di risulta dagli scavi, avendo cura di ripristinare, nel caso di posa su resede di natura ortiva o su frutteti, uno strato superficiale spesso 70 cm costituito da terreno di natura organica e vegetale. A tal proposito inoltre e bene precisare che, nel caso in cui la posa sia su sede stradale asfaltata, il progetto prevede la scarifica e il ripristino dello strato di usura su una larghezza non inferiore a 2.50 m, nel caso di attraversamento, o pari a metà carreggiata, nel caso di posa longitudinale I Pozzetti prefabbricati in C.A.V. Il progetto prevede che tutti i pozzetti di linea, curva, salto e confluenza siano realizzati con moduli monolitici prefabbricati in c.a.v. aventi diametro interno variabile tra m e costituiti, generalmente, da un elemento di fondo, da un elemento troncoconico e, nei casi in cui la profondità sia maggiore di quella raggiungibile con gli elementi sopradetti, da elementi di prolunga e raggiungiquota (vedi Figura 3-1). Relazione illustrativa Pagina 17

18 Figura 3-1 Pozzetto prefabbricato di linea o di deviazione planimetrica in c.a.v.. Schema di composizione di un pozzetto in c.a.v. ad elementi prefabbricati Come si evince dagli elaborati di progetto (vedi elaborato T-09), tutte le giunzioni tra gli elementi in c.a.v. costituenti i pozzetti prefabbricati dovranno essere a perfetta tenuta idraulica per impedire sia l infiltrazione di acqua di falda dal terreno circostante sia la dispersione di acque luride dal pozzetto. A tale scopo ogni elemento prefabbricato dovrà essere dotato di una guarnizione costituita da un anello in gomma elastomerica inglobata nel getto di calcestruzzo al momento della realizzazione dell elemento stesso. L elemento di base del pozzetto prefabbricato, che dovrà essere calpestabile, dovrà inoltre essere dotato di un rivestimento interno in PVC, con canaletta idraulica a tutta sezione, in grado di proteggere la superficie delle stesse da aggressioni chimiche corrosive e a fornire un'affidabilità adeguata alle esigenze dello scarico e al convogliamento delle acque reflue. In particolare, tale rivestimento interno sarà realizzato incorporando al conglomerato cementizio una lamina di PVC ancorata per mezzo di inserti facenti corpo con la lamina stessa in maniera tale che la superficie Relazione illustrativa Pagina 18

19 sia resistente alla abrasione, alla corrosione ed abbia la scabrezza caratteristica delle tubazioni in PVC I pozzetti scaricatori di piena Come già anticipato in premessa, il progetto prevede l allaccio di tutte le condotte di fognatura mista esistenti. A tal proposito, al fine di salvaguardare l integrità e la funzionalità delle condotte con portate che si potrebbero formare durante piogge intense, saranno realizzati pozzetti scolmatori che avranno la funzione di derivare nel nuovo collettore fognario le portate inferiori a 6 volte la portata media nera in tempo secco, in conformità a quanto stabilito dall art. 16 L.R. n.20 del Norme per la tutela delle acque dall inquinamento emanata ai sensi dell art. 113 del D. Lgs. 152/2006 e dall art. 44, com. 6 del D.P.G.R. n.46/r del Regolamento di attuazione della Legge Regionale 31 maggio 2006, n.20. La localizzazione di detti manufatti (vedi Figura 3-2) dipende principalmente dall assetto geometrico dell attuale sistema fognario. La loro realizzazione è legata pertanto al fatto che, per allacciare le condotte del sistema fognario misto esistente, è necessario un dispositivo che sia in grado di deviare le portate dalle tubazioni esistenti verso quelle in progetto e, contemporaneamente, riesca a scolmare le portate eccedenti la portata massima di progetto del collettore. Durante gli eventi meteorici infatti, si realizzano diluizioni spinte delle acque nere convogliate nelle reti fognarie miste e diventa indispensabile, qualora ve ne sia l occasione, smaltire nel recapito più vicino parte delle acque in arrivo. Per questo motivo la rete viene dotata di partitori denominati scolmatori o scaricatori di piena la cui funzione è, appunto, quella di lasciar procedere nelle rete fognaria l intera portata in arrivo finché essa non è sufficientemente diluita e di scaricare nel recapito più vicino le portate eccedenti quella massima di progetto. Relazione illustrativa Pagina 19

20 C. Fischio Ponte Buriano Scaricatori di piena Figura 3-2 Planimetria di Ponte Buriano e posizionamento degli scaricatori di piena Figura 3-3 Esempio di pozzetto scaricatore di piena Come si evince anche dalla Figura 3-3 gli scaricatori di piena adottati per allacciare le condotte attuali a quelle di progetto, saranno realizzati in seguito alla Relazione illustrativa Pagina 20

21 demolizione di un tratto di tubazione esistente. Il funzionamento idraulico di questi manufatti prevede che la portata in arrivo dal collettore esistente (che nel caso in questione può avere un diametro variabile compreso fra 400 mm e 600 mm) sia in parte deviata in una nuova tubazione in PVC DE200 (che ha la funzione di derivatore) per mezzo di un raccordo avente diametro decrescente e in parte scolmata verso l emissario con uno sfioratore laterale a soglia inclinata. Una paratoia murale in acciaio inox DN200 posta a monte dell imbocco della condotta derivatrice, regolerà la portata in afflusso nel sistema fognario di progetto riducendo la sezione utile di passaggio. La portata eccedente quella massima di progetto sarà scolmata e, prima di defluire verso l emissario (costituito dal tratto di condotta attuale posta a valle del manufatto), attraverserà un griglia in acciaio inox Le stazioni di sollevamento dei reflui Come già descritto nel capitolo 3, il nuovo collettore avrà due stazioni di sollevamento (vedi Figura 3-4): la prima posta in prossimità dell incrocio fra la S.P. n.01 Setteponti e la S.P. n.56 dello Spicchio e la seconda nella zona sud del centro abitato lungo la S.P. n.01. C. Fischio Stazione di sollevamento 1 Ponte Buriano Stazione di sollevamento 2 Figura 3-4 Planimetria di Ponte Buriano e posizionamento delle stazioni di sollevamento Il primo impianto di sollevamento sarà situato subito a valle di uno scaricatore di piena che intercetterà le portate generate dalla parte est di Ponte Buriano e da Cincelli (qualora la rete di quest ultimo centro abitato venga in futuro allacciata al collettore di progetto) e le devierà nella vasca di carico dell impianto (vedi Figura 3-5). Relazione illustrativa Pagina 21

22 Figura 3-5 Sezione A-A dell impianto di sollevamento posto in prossimità dell incrocio fra la S.P. n.01 Setteponti e la S.P. n.56 dello Spicchio Dall analisi della Tabella 2-2 si evince che l impianto di sollevamento in questione, nel caso in cui anche la rete fognaria di Cincelli defluisca nel collettore di progetto, dovrà avere una potenzialità nominale di 300 AE. La portata media in arrivo dal collettore è, pertanto, pari a Q ms1 =0.93 l/s, mentre quella massima ammessa all impianto di sollevamento è Q maxs1 =6 Q ms1 = 5.56 l/s = 20.00m 3 /h. La seconda stazione di sollevamento invece, sarà necessaria per inviare tutte le acque reflue prodotte dai tre centri abitati (Ponte Buriano, C. Fischi e Cincelli) all impianto di depurazione e, pertanto, avrà una potenzialità nominale di 600 AE. In questo caso la portata media in arrivo dal collettore è pari a Q ms2 =1.85 l/s, mentre quella massima ammessa all impianto di sollevamento è Q maxs2 =6 Q ms2 = l/s = 40.00m 3 /h. Entrambe le stazioni di sollevamento saranno realizzate in maniera analoga. In particolare la vasca di carico in cui saranno alloggiate due pompe ad immersione con girante inintasabile e dotate di valvola di flussaggio sarà a base quadrata ed avrà dimensione pari a 1.50m x 1.50m. Adiacente ad essa verrà realizzato un pozzetto profondo 1.60 m a base quadrata (1.50m x 1.50m) nel quale saranno installati i pezzi speciali (raccordi ghisa-acciaio, curve e raccordi a ti) e le apparecchiature (valvole di non ritorno e saracinesche). Come già accennato le condotte di mandata saranno in Relazione illustrativa Pagina 22

23 ghisa sferoidale ad eccezione dei tratti posti all interno delle vasche di carico che saranno in acciaio inox AISI 304 per resistere all aggressività delle acque reflue. Come ampiamente riportato nella relazione tecnica di processo (vedi elaborato A02) il dimensionamento dei due impianti di sollevamento è stato eseguito considerando la prevalenza e le perdite di carico indotte dal sistema di tubazioni 2 costituenti gli impianti stessi (in condizioni di tubi usati). Nel caso si verificasse un interruzione dell alimentazione elettrica con conseguente arresto delle pompe, in entrambi gli impianti di sollevamento è previsto uno scarico di emergenza di troppo pieno. In particolare nella stazione situata in corrispondenza della piazzola di sosta ad est di Ponte Buriano, lo scarico di troppo pieno è posto a quota m s.l.m. e confluisce nel pozzetto di ispezione esistente. Viceversa, nella stazione di sollevamento che invierà i reflui al depuratore, lo scarico di troppo pieno è posto a quota m s.l.m. e, per mezzo di una condotta in PVC DE200 lunga circa 52 m e avente pendenza pari al 3, convoglia le portate in un pozzetto d ispezione esistente posto nei campi a sud di Ponte Buriano dal quale, attraverso una condotta in cls DI1000, le acque verranno fatte defluire in Arno Attraversamento Borro dell Ontaneta Come si evince dagli elaborati (vedi T-02 e T-11) sia il nuovo collettore fognario che il cavidotto per l alimentazione elettrica dell impianto di depurazione dovranno attraversare il borro dell Ontaneta. A tal proposito il progetto prevede che tali attraversamenti saranno realizzati in corrispondenza dell esistente ponte della S.P. 01: il primo, che verrà eseguito sulla facciata a monte del ponte, sarà necessario per portare la condotta fognaria a gravità diretta verso la stazione di sollevamento a servizio del depuratore, dalla sponda destra a quella sinistra del corso d acqua; il secondo attraversamento verrà invece realizzato sulla facciata di valle del ponte e servirà per portare il cavidotto elettrico e 2 Si prevedono condotte di mandata in acciaio inox AISI 304 DN 100 per il tratto di collettore a contatto con i reflui da sollevare. Nel tratto seguente le condotte saranno in ghisa sferoidale (DN 100 a valle del primo impianto di sollevamento e DN 150 a valle del secondo), con valvole di non-ritorno, saracinesche, raccordi a T e curve a 90 fino al punto di consegna del refluo. Relazione illustrativa Pagina 23

24 la condotta fognaria di adduzione al depuratore (in pressione) dalla sponda sinistra a quella destra del fiume in questione. I due attraversamenti, a causa dell esiguo spessore dell impalcato, non potranno essere realizzati ponendo in opera le condotte nella carreggiata stradale del ponte in quanto non si può garantire il ricoprimento minimo (pari ad un metro) imposto dalla Provincia di Arezzo senza dover procedere ad una parziale demolizione della volta in mattoni che costituisce la struttura. Pertanto verranno staffate, sia sulla facciata di valle che su quella di monte del ponte, due tubi camicia in acciaio all interno dei quali saranno poste le condotte fognarie che, in questi due tratti, saranno realizzate in PEAD e il cavidotto elettrico in HDPE corrugato. Figura 3-6 Pianta dell attraversamento del ponte sul Borro dell Ontaneta Relazione illustrativa Pagina 24

25 Figura 3-7 Vista dell attraversamento sul Borro dell Ontaneta della condotta a gravità staffata sulla facciata di valle del ponte. Come si evince dalla Figura 3-6 e dalla Figura 3-7, per entrambi gli attraversamenti il progetto prevede la realizzazione di due pozzetti (aventi dimensione in pianta 1.0m x 1.0m), uno in sinistra e l altro in destra idrografica. Fra i due pozzetti verrà disposto un tubo di acciaio (il cui diametro è pari a 250 mm nel caso della fognatura a gravità e 200 mm nel caso della fognatura in pressione) che verrà staffato alla facciata del ponte per mezzo di sostegni in acciaio zincato. All interno di ogni tubo camicia di acciaio,, verrà posto il collettore fognario che, in questo tratto, sarà costituito da tubi in PEAD PE 100 aventi diametro nominale pari a 200 mm (per la condotta a gravità) o 150 mm (per la condotta in pressione). Figura 3-8 Vista da monte del ponte sul Borro dell Ontaneta Inoltre, stante la presenza sia sulla facciata di monte che su quella di valle del ponte (vedi Figura 3-8), di sottoservizi quali telefonia, gas e fibre ottiche, è necessario posizionare la condotta in modo da ridurre al minimo le interferenze. In particolare la condotta a gravità, che varrà staffata sulla facciata di monte del ponte, Relazione illustrativa Pagina 25

26 sarà posta tra le due condotte esistenti (gialla e nera), viceversa quella in pressione sarà collocata ad una quota inferiore della canaletta Telecom esistente. Relazione illustrativa Pagina 26

27 4. L IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE Il progetto prevede che l impianto di depurazione, il cui resede in rilevato avrà una quota pari a m s.l.m, sarà realizzato in una area posta a sud della S.P. n.01 Setteponti (vedi Figura 4-1 e Figura 4-2) in corrispondenza del km e sarà contenuto in un area recintata di dimensioni in pianta pari a 83.0 m x 15.0 m, con estensione di circa 1250 m 2. Figura 4-1 Vista da sud dell area in cui verrà realizzato il depuratore Figura 4-2 Vista da nord dell area in cui verrà realizzato il depuratore Come già accennato in premessa il depuratore verrà realizzato in un area attualmente adibita ad uso agricolo e, sebbene ricada entro i confini di una Riserva Naturale e di un Sito d importanza Comunitaria, non sono presenti habitat di interesse naturalistico o di particolare vulnerabilità (vedi Relazione d Incidenza - Elaborato D6A0). Per impianti con potenzialità inferiore a 2000 AE la normativa vigente 3 consiglia l utilizzo di filtri percolatori o impianti ad ossidazione totale e di tecnologie di 3 D.P.G.R. Toscana n.46/r del Regolamento di attuazione della Legge Regionale 31 maggio 2006, n.20 Relazione illustrativa Pagina 27

28 depurazione naturali come la fitodepurazione e il lagunaggio, in quanto il trattamento biologico dei reflui urbani attraverso l impiego di impianti di depurazione a fanghi attivi, per potenzialità inferiori a 2000 AE, presenta costi di investimento e di gestione eccessivi. Nel progetto verrà utilizzato un sistema combinato di procedure, denominato Rhizopur, che combina due tecniche di depurazione delle acque (letto batterico e infiltrazione-percolazione) e una di trattamento dei fanghi (rizocompostaggio). Tale metodo di trattamento prevede l impiego di un letto batterico con supporto in materiale plastico ad elevata superficie specifica. L impiego di questo tipo di riempimento all interno del percolatore, preceduto da un efficiente dispositivo di grigliatura, permette l eliminazione della sedimentazione primaria del refluo dalla filiera dei trattamenti. Inoltre, grazie alla differenza di temperatura che si stabilisce tra l ambiente esterno e il liquame all interno del letto batterico, la ventilazione del filtro avviene per effetto del tiraggio naturale rendendo così inutile l impiego di un impianto di aerazione e determinando un risparmio energetico notevole. Gli effluenti vengono successivamente trattati in letti di filtrazione a tre strati di materiale inerte, colonizzati da canneto (canne di palude tipo Phragmites Australis), nei quali si ha, oltre ad un ulteriore abbattimento del carico inquinante grazie ai processi naturali di fitodepurazione, anche l ispessimento e la stabilizzazione dei fanghi. Sulla superficie dei letti filtranti si forma pertanto una coltre fangosa che, periodicamente una volta ogni cinque anni, deve essere rimossa (compreso il carico vegetale) e trasportata verso punti di raccolta autorizzata. Il nuovo impianto di depurazione è stato dimensionato (vedi paragrafi successivi) per trattare una portata media in ingresso di 160 m 3 /gg, con portate nere massime ammesse al trattamento di 40 m 3 /h. Il punto di consegna dei reflui è posto nella zona nord-est dell impianto ed ha una quota pari a m s.lm. Come meglio descritto nei paragrafi successivi e nella relazione tecnica di processo (vedi elaborato A-02), il pretrattamento dei reflui in arrivo all impianto è costituito da una grigliatura ottenuta a mezzo di una filtrococlea con compattatore integrato avente un cestello filtrante con luci di 3 mm. A valle della grigliatura sarà realizzato un sistema di sollevamento che sarà costituito da due pozzetti comunicanti, uno per l alimentazione del letto batterico e Relazione illustrativa Pagina 28

29 l altro per l alimentazione dei letti di canne. Tale impianto per il sollevamento dei reflui, preceduto da un pozzetto di by-pass dotato di paratoia murale in acciaio inox DN200, avrà un apposito sistema di sfioro delle portate che garantirà adeguatamente sia l alimentazione dei letti di canne che il ricircolo degli effluenti all interno del percolatore. Detto sistema di sfioro sarà costituito da condotte in acciaio AISI 304 DN150 che, nel caso in cui il serbatoio destinato al sollevamento dell effluente grezzo sia troppo pieno (ovvero quando il livello idrico avrà una quota maggiore di m s.l.m.), permetterà l accesso di parte dell effluente trattato dal letto batterico alla vasca di sollevamento che alimenta i letti di rizofiltrazione. Viceversa invece, nel caso in cui il battente idrico presente nel serbatoio per il sollevamento al percolatore sia inferiore a m s.l.m., l effluente trattato dal letto batterico non accederà alla vasca di sollevamento del letto di rizofiltrazione ma verrà ricircolato dal percolatore. Il pozzetto di alimentazione del letto batterico sarà dotato di due pompe, una delle quali di riserva attiva, che invieranno in modo continuo i reflui ad un distributore rotante a reazione dotato di 4 bracci tubolari in acciaio zincato, collocato in testa al serbatoio del letto batterico e alimentato centralmente. Il percolatore, costituito da un serbatoio avente un altezza fuori terra pari a 1.70 m e che sarà rivestito esternamente con muratura in pietra facciavista, sarà riempito con un materiale plastico (polipropilene o PVC) ad elevata superficie specifica (pari a circa 140 mq/mc) ed elevato indice dei vuoti (pari a circa il 94%). Quando il pozzetto destinato al sollevamento dell effluente grezzo sarà troppo pieno, parte degli effluenti trattati sul letto batterico accederanno al pozzetto di alimentazione dei letti di canne. Da qui, per mezzo di due pompe, una delle quali di riserva attiva, i reflui verranno spinti attraverso una condotta in ghisa sferoidale DN100, verso un partitore che ripartirà equamente la portata sulle quattro vasche contenenti i letti di canne. Il refluo così suddiviso sarà distribuito sulla superficie dei filtri mediante un deflettore d acciaio inox suborizzontale (avente dimensioni in pianta di 1.5 m x 5.0 m) collocato in testa ad ognuna delle vasche e sostenuto da quattro pilastrini in c.a.. Sulla condotta premente posta tra il partitore di portata e la stazione di sollevamento saranno opportunamente installati degli organi di sezionamento che Relazione illustrativa Pagina 29

30 permetteranno, in caso di necessità, di bypassare contemporaneamente tutte le vasche e di inviare il refluo verso il pozzetto di uscita dell impianto. Ognuna delle quattro vasche per il trattamento di rizofiltrazione avrà dimensione in pianta pari a 10.0 m x 7.0 m ed una profondità rispetto al piano di calpestio di 2.45 m con fondo posto a quota m s.l.m.. Esse saranno riempite con un filtro di 80 cm di spessore costituito da tre diversi strati di materiale inerte aventi granulometria crescente verso il basso. Su tale filtro saranno piantate essenze macrofite emergenti, del tipo Phragmites Australis e sul fondo, al di sopra della platea in c.a., sarà disposto un sistema di drenaggio costituito da tubi microfessurati in PVC che convoglieranno le acque verso un pozzetto di scarico realizzato all esterno di ognuna delle vasche (per un totale di quattro pozzetti). Le vasche saranno dotate di una protezione perimetrale costituita da un muretto in c.a., avente altezza pari a 50 cm, rivestito esternamente con muratura in pietra facciavista e con cimasa in cls prefabbricata sulla quale verrà montato un parapetto in acciaio zincato alto 50 cm. Come si evince dall elaborato T-08, i quattro pozzetti di scarico delle vasche di rizofiltrazione sono collegati in serie con condotte in PVC DE200, pertanto ogni pozzetto confluisce in quello successivo. A valle dell ultimo pozzetto una tubazione in PVC DE200 convoglierà l effluente depurato verso il pozzetto di scarico dell impianto che è posto a quota m s.l.m.. Analogamente ai sollevamenti del collettore fognario, per garantire la tenuta idraulica delle strutture in c.a. e per impedire l eventuale infiltrazione delle acque da trattare nel terreno circostante, i manufatti costituenti l impianto di grigliatura, l impianto di sollevamento, il letto batterico e le vasche di rizofiltrazione saranno eseguiti ponendo in opera un cordolo idroespandente in bentonite sodica nei punti di discontinuità di ripresa del getto ed impiegando calcestruzzo Rck 350, il quale sarà confezionato con fumi di silice per ottenere strutture ad alta impermeabilità e resistenti alle aggressioni chimiche (cloruri e fosfati) per garantire una maggiore durabilità dell opera. Relazione illustrativa Pagina 30

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