7 CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO ACCESSIBILITA UTILIZZO E MANUTENZIONE DELLE OPERE...

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2 INDICE 1 PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE OPERE DI PROGETTO Configurazione attuale della rete Individuazione tronchi da sostituire Calcolo della portata di verifica Risultati della verifica idraulica MATERIALI E POSA IN OPERA Tubazioni Pozzetti di ispezione, confluenze e chiusini Modalità di posa e rinterro Allacci ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO FATTIBILITA DEGLI INTERVENTI Fattibilità ambientale Fattibilità geologica e geotecnica Disponibilità delle aree da utilizzare Interferenza con pubblici servizi CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO ACCESSIBILITA UTILIZZO E MANUTENZIONE DELLE OPERE

3 1 PREMESSA Il presente elaborato costituisce la relazione illustrativa del progetto preliminare relativo alla rifunzionalizzazione della rete di fognatura interna al centro abitato di Accadia ed è stato redatto partendo dal risultato del lavoro di ricognizione degli agglomerati, così come individuati dal vigente Piano di Tutela delle Acque, ricadenti nel territorio della macroarea di Foggia fatto eseguire da Acquedotto Pugliese S.p.a., Ente Gestore del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) in Puglia, nel 2012, ed in particolare dell agglomerato di Accadia. La ricognizione, sulla base anche delle segnalazioni di anomalie evidenziate dagli uffici tecnici comunali, ha rilevato tutte le criticità del S.I.I. in funzione delle quali sono stati redatti gli studi di fattibilità prima e infine una serie di progetti preliminari. Gli interventi individuati negli SdF sono stati organizzati tipologicamente, sia per quanto attiene le opere acquedottistiche che quelle fognanti, e gerarchizzati secondo un sistema di priorità. Come riportato nella seguente tabella, gli interventi sono stati raggruppati per classi, relative rispettivamente a estendimenti delle reti a zone già edificate e non ancora raggiunte dal S.I.I. caratterizzate da particolare urgenza (criticità segnalate da AQP ed Uffici Comunali) (classe 1), da sostituzioni o adeguamenti di infrastrutture esistenti con finalità di normalizzazione funzionale (classe 2.1), da sostituzioni di tronchi vetusti (classe 2.2), da estendimenti delle reti a zone non ancora edificate ma previste tali dagli strumenti urbanistici vigenti (classe 3), da estendimenti in zone edificate ma non servite diverse da quelle di classe 1 (classe 3.1) ed infine gli eventuali estendimenti ad aree non servite ma edificate in difformità degli strumenti urbanistici (classe 4). Classe di Descrizione intervento intervento 1 Estendimento delle reti a zone già edificate ed attualmente non servite (da segnalazioni di Comune o AQP) 2.1 Sostituzione/adeguamento di infrastrutture con la finalità di potenziamento della rete e di normalizzazione funzionale della stessa. 2.2 Sostituzione di tronchi vetusti (cemento amianto, diametri non più in uso). 3 Estendimento delle reti a zone di previsione P.R.G./PU.G. non ancora edificate. 3.1 Estendimento delle reti a zone già edificate ed attualmente non servite (da cartografia). 4 Estendimento delle reti a zone edificate in difformità agli strumenti urbanistici vigenti ed attualmente non servite. Tab. 1: Definizione dei tipi d intervento Scadenza Tipo di temporale intervento A breve termine 1 A breve termine 1 A lungo termine 2 A lungo termine 3 A lungo termine 3 A lungo termine 4 Sono state riconosciute esigenze di particolare urgenza realizzativa agli interventi classificati nelle prime due tipologie (classi 1, 2.1), che sono stati pertanto raggruppati nella prima priorità temporale (realizzazione a breve termine) mentre tutte le altre tipologie, caratterizzate o da residua, sia pur precaria, funzionalità, o da differimento della necessità di servizio funzionale, o infine dalla necessità di migliori valutazioni sulla fattibilità normativa, sono state previste con realizzazione a lungo termine. 2

4 L abitato di Accadia presenta una rete idrico-fognante capillare a gestione comunale, mentre il relativo impianto di depurazione è gestito direttamente dall Acquedotto Pugliese per il tramite della società PURA appositamente creata per la gestione di tutti depuratori. Al fine di adeguare le reti idrico-fognanti e consentire il passaggio anche di queste al gestore del S.I.I., il comune di Accadia ha ottenuto finanziamenti appositi con la Delibera CIPE 60/2012. In particolare per la rete fognante ha ottenuto un finanziamento pari a ,00. La presente progettazione, con l utilizzo di questa somma, mira ad eliminare le criticità della rete fognante attuando quegli interventi classificati 2.1 nella precedente tabella 1 aventi scadenza temporale a breve termine, partendo dal progetto preliminare redatto da AQP per l agglomerato di Accadia. 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il comune di Accadia è ubicato nella parte Sud-Ovest della provincia di Foggia; il centro abitato è posto a circa 650 m s.l.m. risultando tra i più elevati della Puglia e l'intero territorio comunale è prevalentemente montuoso. E situato a circa 50 km dal capoluogo di provincia e a circa 151 km da Bari, capoluogo di regione. Esso comprende diversi tra i rilievi più elevati del Subappennino Dauno, tra i quali Monte Crispignano (1105 m), che è tra i più importanti della regione, sia per altitudine, sia per interessi religiosi, e Monte Tre Titoli (1030 m), il cui nome deriva dal caratteristico aspetto geomorfologico che mostra in successione, dal più piccolo al più grande, tre caratteristici rilievi allungati in senso est-ovest, chiamati, appunto, i Tre Titoli. Il territorio comunale confina con quelli di altri cinque comuni della provincia di Foggia: Sant'Agata di Puglia, Monteleone di Puglia, Deliceto, Bovino e Panni (cfr. Fig. 2-2). Non sono presenti fiumi di rilievo, ma soltanto piccoli torrenti nonché alcuni specchi e fili d'acqua tra cui vi sono: il torrente Frugno, che ha le sue sorgenti ai piedi del centro abitato e che è un affluente del fiume Carapelle, e il torrente Rotato. I due torrenti si riuniscono a sud-est del paese. Più numerose sono, invece, le sorgenti e i piccoli ruscelli. Caratterizzato dal tipico clima dell'alta collina, con inverni freddi e spesso nevosi ed estati temperate e non afose, durante l'inverno il manto di neve può raggiungere anche i cm di spessore; più raramente la coltre bianca può arrivare anche a cm. 3

5 Fig. 2-1: Foto satellitare in cui è individuato il comune di Accadia (FG) Fig. 2-2: Limiti comunali di Accadia e indicazione dei comuni limitrofi 4

6 3 OPERE DI PROGETTO 3.1 Configurazione attuale della rete La rete fognante attuale è dotata di due stazioni di sollevamento, la prima ubicata in Contrada Rochiano a servizio della zona PIP, la seconda situata in Via Raffa (cfr. fig.3.1). I liquami dell intera rete vengono convogliati nell unico impianto di depurazione, a gestione PURA, situato a sud-est dell abitato in località Sotto le Amendole. L attuale recapito è il Torrente Frugno tributario del Torrente Carapelle. L estensione dell intero sistema di collettamento è pari a circa 17,8 km ed è composto principalmente da: Collettori principali in gres DN 200, DN 225 e in PEAD DN 125; Collettori secondari in gres DN 200; Premente in uscita dall impianto di sollevamento della zona PIP (Contrada Rochiano) PEAD DN 110. Premente in uscita dall impianto di sollevamento di Via Raffa PVC DN 80. Fig. 3-1: Stato di fatto della rete fognaria di Accadia con indicazione del depuratore e degli impianti di sollevamento 5

7 A seguito delle attività ricognitive svolte da AQP S.p.A. e degli ulteriori approfondimenti e verifiche inerenti la successiva fase elaborativa, è stato acquisito lo stato di consistenza delle reti esistenti nel centro abitato, sia per quanto attiene il sistema dei collettori principali che le condotte conferenti in essi. L indagine ha messo in evidenza la presenza di numerosi tronchi vetusti ed inefficienti che arrecano problemi al funzionamento della rete. La presente progettazione consente di risolvere tali criticità prevedendo la sostituzione dei tronchi più vetusti e la realizzazione, a monte degli impianti di sollevamento, di pozzetti dotati di griglia fissa manuale. Le sostituzioni risultano necessarie al fine di adeguare le condotte fognarie in termini di dimensioni e materiale in modo da garantire l efficienza del funzionamento della rete e degli impianti di sollevamento. Gli interventi di classe 1, di cui alla precedente tabella 2.1, finalizzati all urgente estendimento del S.I.I. ad aree già edificate in conformità agli strumenti urbanistici vigenti, ma sprovviste di copertura infrastrutturale fognante, sono nella gran generalità univocamente definite per localizzazione (ricadono nella viabilità e/o in spazi pubblici connessi alla urbanizzazione) e per caratteristiche strutturali e dimensionali, per cui di fatto non ammettono alternative se non quella consistente nella cosiddetta opzione zero. Anche gran parte degli interventi di potenziamento di cui alla classe 2.1, rappresentati in genere da sostituzioni di condotte dimensionalmente insufficienti o ammalorate con altre idonee, sono univocamente definiti, per cui resta opponibile anche a questa parte della categoria in argomento la sola considerazione dell opzione zero. 3.2 Individuazione tronchi da sostituire Con la presente è prevista la sostituzione di n.43 tronchi inefficienti a causa della vetustà mediante nuove condotte in gres del DN 200 mm o DN 250 mm per una lunghezza complessiva di circa 4.317,60 m e riguardano in dettaglio tutti i tronchi previsti nel progetto preliminare redatto da AQP a seguito della ricognizione 2012, di cui si è detto in precedenza. L intervento interessa esclusivamente tronchi esistenti ubicati su strade comunali come si evidenzia dalla figura in cui i tronchi oggetto di sostituzione sono indicati in colore rosso. 6

8 Fig Planimetria di progetto d insieme: i tronchi oggetto di sostituzione sono indicati in colore rosso Gli stralci planimetrici di dettaglio con indicazione della numerazione dei tronchi di progetto sono riportati nelle tavole B3a, B3b, B3c. La stessa numerazione è riportata nella tabella che segue in cui è indicata la via interessata, la lunghezza del tratto fognario da sostituire, la zona urbanistica da PRG ed il tipo di pavimentazione presente e da ripristinare. Individuazione tronchi da sostituire LUNGHEZZA N. TRONCO VIABILITA' (m) ZONA PAVIMENTAZIONE Tronco 1 Vico I Tammaro 101,52 B ASFALTO Tronco 2 Via Salvo D'acquisto 82,92 B ASFALTO Tronco 3 Via Tammaro 74,40 B ASFALTO Tronco 4 Via T. Tasso 122,07 B ASFALTO Tronco 5 Via T. Tasso 42,74 B ASFALTO Via Alessandrini 174,20 B ASFALTO Tronco 6 Via N. Sauro 58,78 B ASFALTO Tronco 7 Via N. Sauro 70,84 B ASFALTO 7

9 Individuazione tronchi da sostituire LUNGHEZZA N. TRONCO VIABILITA' (m) ZONA PAVIMENTAZIONE Tronco 8 Via Divittorio 98,81 B MATTONELLE ASFALTO Tronco 9 Via C. Battisti 59,91 B MATTONELLE ASFALTO Tronco 10 Via C. Battisti 75,34 B MATTONELLE ASFALTO Tronco 11 Via G. Garibaldi 61,54 B MATTONELLE ASFALTO Tronco 12 Via G. Garibaldi 73,73 B MATTONELLE ASFALTO Tronco 13 Via A. Diaz 262,05 B MATTONELLE ASFALTO Tronco 14 Via N. Sauro 135,69 B ASFALTO Tronco 15 Via C. Battisti 70,95 B ASFALTO Tronco 16 Via C. Battisti 59,81 B ASFALTO Tronco 17 Via G.Garibaldi 59,17 B ASFALTO Tronco 18 Via G. Garibaldi 61,20 B ASFALTO Tronco 19 Viale Cavour 146,70 B ASFALTO Tronco 20 Via Barbalato 64,25 B ASFALTO Tronco 21 Via Mazzini 191,05 B ASFALTO Tronco 22 via d'aversa 156,54 A MATTONELLE+ ASFALTO Tronco 23 via Giordano 39,76 A ASFALTO Tronco 24 via d'aversa 15,15 A ASFALTO Tronco 25 via Roma 64,16 B ASFALTO Tronco 26 via Mirabella 61,4 A/B ASFALTO Tronco 27 Via G. Pascoli 82,59 B ASFALTO Via Mascagni 86,49 B ASFALTO Tronco 28 Via Sottot. M. Miranda 147,20 B ASFALTO Tronco 29 Via Vassalli 77,76 B ASFALTO Tronco 30 Largo Pascoli 72,00 B ASFALTO Tronco 31 Via San Francesco 45,87 B ASFALTO Via G. Oberdan 98,01 B ASFALTO Tronco 32 Via Vitagliano 78,13 B ASFALTO Tronco 33 Via San F. D'Assisi 98,04 B ASFALTO Tronco 34 Via Marzabotto 60,24 B ASFALTO Tronco 35 Via Vitagliano 55,49 B ASFALTO Tronco 36 via Cafongelli 108,50 B ASFALTO via Amendola 108,27 B ASFALTO Tronco 37 Vico VI Bonito 58,92 B ASFALTO Tronco 38 Vico VI Bonito 68,83 B ASFALTO Tronco 39 Via Verdi 34,47 A ASFALTO Tronco 40 Via Pertini 16,71 A ASFALTO Tronco 41 Via Sottot. N. Baiardi 73,90 A BASOLATO Tronco 42 via Mattarella (zona PIP) 358,10 D ASFALTO Tronco 43 via Mattarella (zona PIP) 103,40 D ASFALTO TOTALE 4317,60 8

10 Oltre alla sostituzione dei tronchi si provvederà anche al ripristino degli allacciamenti alle utenze con tubi in gres del DN 160 a partire da valle del pozzetto sifonato. L intervento in definitiva consisterà nella realizzazione delle seguenti lavorazioni: Scarificazione di massicciata stradale e scavo a sezione ristretta per profondità di circa ml 2,00 e larghezza di variabile da 0,85 a 0,90 m; Trasporto a rifiuto del materiale proveniente dagli scavi; Formazione del piano di posa delle tubazioni; Posa in opera delle tubazioni; Ripristino degli allacci delle utenze; Realizzazione dei pozzetti di ispezione; Rinfianco e rinterro con materiali di cava; Ripristino della massicciata stradale e bitumazione della fascia interessata; Eventuale ripristino della pavimentazione in pietra e mattonelle di asfalto; Interventi minori di completamento. 3.3 Calcolo della portata di verifica La verifica della rete fognaria proposta nel presente progetto tiene conto della domanda di servizio, intesa nei termini di richiesta di approvvigionamento idrico e di recapito in fognatura, sulla base delle utenze stimate durante il lavoro di ricognizione degli agglomerati della provincia di Foggia condotto da AQP nel Si è considerata la domanda idrica relativa non solo alla popolazione residente, ma anche alla popolazione delle seconde case, al numero di posti letto disponibili negli alberghi ed al numero degli addetti che operano per le attività produttive (in termini di abitanti equivalenti), nei ristoranti e nei bar. Per quanto riguarda i valori della dotazione idrica giornaliera pro capite da utilizzarsi per la determinazione della domanda, per la popolazione residente si è utilizzato il valore di dotazione idrica netta contenuto nel documento Rimodulazione Piano d Ambito della Regione Puglia - Ottobre 2009 alla tabella 4.7. Per gli agglomerati aventi popolazione compresa tra e abitanti, quale quello di Accadia, il Piano prevede un valore al 2018 pari a 150 l/(ab giorno). UTENZE N. (ab) Popolazione residente Popolazione seconde case Posti letto in alberghi Addetti attività produttive Addetti ristoranti e bar Dotazione (l/abxg) Sono stati inoltre determinati, i coefficienti di punta giornaliera (C g ) ed oraria (C o ) al fine di tener conto del picco orario di domanda che si instaura durante la giornata di massimo consumo e del normale aumento dei consumi idrici che si ha durante il periodo 9

11 estivo. Per approfondimenti a tal proposito si rimanda alla relazione tecnica facente parte integrante della presente progettazione. I calcoli hanno consentito di ottenere una portata idrica di punta oraria Q po pari a 11,89 l/s. Per passare dalla portata idrica di punta oraria alla portata scarica in fogna con cui effettuare il dimensionamento, si è moltiplicata Q po per il coefficiente di ritorno in fognatura 0,9 ottenendo la seguente portata: l/s Q fogna Q po * 0,9 11,89 *0,9 10,70 Vista l omogeneità delle abitazioni, la verifica dei collettori principali esistenti e da sostituire che costituiscono complessivamente il sistema della rete fognaria è stata basata sul valore medio di portata che si genera per unità di superficie. Detto valore è stato ottenuto dividendo il valore complessivo Q fogna per la superficie dell abitato da servire pari a circa 51,60 Ha. La portata che si genera a parità di superficie è: u Q / A 10,70 / 51,60 0,21 fogna l/s Ha I criteri utilizzati per la verifica prendono in considerazione che lo scopo della rete fognaria è quello di allontanare il più rapidamente possibile le acque di scarico, per evitare fenomeni di putrefazione provocati dalla decomposizione delle sostanze organiche contenute nei liquami. Occorre pertanto che lo sviluppo lineare dei singoli tronchi sia breve e con pendenze tali da garantire velocità ragionevoli. In generale la velocità ammessa per il dimensionamento del singolo tronco deve essere compresa tra 0,5 m/s e 2,5 m/s ed il grado di riempimento massimo h/d non deve superare il 70%. In assenza di indicazioni specifiche, la pendenza per i collettori esistenti è stata considerata pari allo 0,5%, che rappresenta la pendenza minima con cui devono essere realizzati i tronchi fognari. 3.4 Risultati della verifica idraulica Data la conformazione attuale della rete, si è scelto di verificarne il funzionamento considerando nello schema solo i collettori principali a servizio dell abitato che vengono riportati nella planimetria di fig in colore verde. 10

12 Fig : Schema dei collettori fognari oggetto di verifica (indicati in colore verde) Tra i collettori oggetto di verifica vi sono alcuni che non sono oggetto di sostituzione: per tali collettori è stata assunta una pendenza pari a quella minima di riferimento ovvero 0,005 m/m (0,5%). Per quanto concerne i collettori oggetto di sostituzione per la verifica si sono utilizzate le pendenze di progetto; nel caso in cui lo stesso collettore sia costituito da tratti a pendenza diversa si è utilizzata la pendenza massima. I tronchi secondari di progetto non sono stati verificati visto che, dovendo essere necessariamente di diametro non inferiore a 200 mm (in ottemperanza alle prescrizioni generali di AQP S.p.A.) e dovendo allontanare portate inferiori rispetto a quelle dei collettori principali, il DN 200 mm previsto risulta sicuramente più che sufficiente. Per quanto concerne i diametri di progetto si è scelto di sostituire i collettori ed i tronchi elementari vetusti del DN 125 o 200 mm con condotte in gres aventi diametro 200 mm. 11

13 Per le condotte ammalorate che allo stato attuale sono costituiti da tubazioni del DN 225 mm, si è scelto di adottare condotte in gres del DN 250 mm. Per approfondimenti si rimanda all apposito paragrafo della relazione tecnica. In definitiva è stata predisposta la sostituzione dei tronchi riportati nella tabella che segue mediante nuove condotte in gres. Complessivamente le nuove condotte avranno lunghezza pari a 4.317,60 m di cui: L=3.809,49 m tubazioni del DN 200; L=508,11 m tubazioni del DN 250. La tabella riassume le caratteristiche dei tronchi di progetto. N. TRONCO VIABILITA' LUNGHEZZA (m) DIAMETRO (mm) ZONA PAVIMENTAZIONE Tronco 1 Vico I Tammaro 101, B ASFALTO Tronco 2 Via Salvo D'acquisto 82, B ASFALTO Tronco 3 Via Tammaro 74, B ASFALTO Tronco 4 Via T. Tasso 122, B ASFALTO Tronco 5 Via T. Tasso 42, B ASFALTO Via Alessandrini 174, B ASFALTO Tronco 6 Via N. Sauro 58, B ASFALTO Tronco 7 Via N. Sauro 70, B ASFALTO Tronco 8 Via Divittorio 98, B MATTONELLE ASFALTO Tronco 9 Via C. Battisti 59, B MATTONELLE ASFALTO Tronco 10 Via C. Battisti 75, B MATTONELLE ASFALTO Tronco 11 Via G. Garibaldi 61, B MATTONELLE ASFALTO Tronco 12 Via G. Garibaldi 73, B MATTONELLE ASFALTO Tronco 13 Via A. Diaz 262, B MATTONELLE ASFALTO Tronco 14 Via N. Sauro 135, B ASFALTO Tronco 15 Via C. Battisti 70, B ASFALTO Tronco 16 Via C. Battisti 59, B ASFALTO Tronco 17 Via G.Garibaldi 59, B ASFALTO Tronco 18 Via G. Garibaldi 61, B ASFALTO Tronco 19 Viale Cavour 146, B ASFALTO Tronco 20 Via Barbalato 64, B ASFALTO Tronco 21 Via Mazzini 191, B ASFALTO Tronco 22 via d'aversa 156, A MATTONELLE+ASFALTO Tronco 23 via Giordano 39, A ASFALTO Tronco 24 via d'aversa 15, A ASFALTO Tronco 25 via Roma 64, B ASFALTO Tronco 26 via Mirabella 61,4 200 A/B ASFALTO Tronco 27 Via G. Pascoli 82, B ASFALTO Via Mascagni 86, B ASFALTO Tronco 28 Via Sottot. M. Miranda 147, B ASFALTO Tronco 29 Via Vassalli 77, B ASFALTO 12

14 N. TRONCO VIABILITA' LUNGHEZZA (m) DIAMETRO (mm) ZONA PAVIMENTAZIONE Tronco 30 Largo Pascoli 72, B ASFALTO Tronco 31 Via San Francesco 45, B ASFALTO Via G. Oberdan 98, B ASFALTO Tronco 32 Via Vitagliano 78, B ASFALTO Tronco 33 Via San F. D'Assisi 98, B ASFALTO Tronco 34 Via Marzabotto 60, B ASFALTO Tronco 35 Via Vitagliano 55, B ASFALTO Tronco 36 via Cafongelli 108, B ASFALTO via Amendola 108, B ASFALTO Tronco 37 Vico VI Bonito 58, B ASFALTO Tronco 38 Vico VI Bonito 68, B ASFALTO Tronco 39 Via Verdi 34, A ASFALTO Tronco 40 Via Pertini 16, A ASFALTO Tronco 41 Via Sottot. N. Baiardi 73, A BASOLATO Tronco 42 via Mattarella (zona PIP) 358, D ASFALTO Tronco 43 via Mattarella (zona PIP) 103, D ASFALTO TOTALE DN 200 DN ,60 m di cui: 3.809,49 m 508,11 m 13

15 4 MATERIALI E POSA IN OPERA Nell ambito della presente progettazione si sono seguiti alcuni criteri progettuali e si sono fatte delle scelte sui materiali da impiegare che è doveroso esporre in maniera dettagliata. 4.1 Tubazioni La scelta del materiale delle condotte da impiegare assume fondamentale importanza in considerazione dell incidenza che ha per la vita dell opera. In merito alla rete fognaria, le nuove condotte previste in progetto funzionanti a gravità, saranno realizzate con tubazioni in gres ceramico conformi alle norme UNI EN 295 ( Tubi ed elementi complementari di gres e relativi sistemi di giunzione destinati alla realizzazione di impianti di raccolta e smaltimento liquami ), munite, sia sul bicchiere che sulla punta, di giunto elastico prefabbricato in resina poliuretanica. I manufatti in gres, grazie al procedimento di cottura ad alta temperatura con cui vengono creati, presentano ottime caratteristiche di durezza, resilienza, resistenza meccanica ed inerzia chimica. 4.2 Pozzetti di ispezione, confluenze e chiusini Lungo lo sviluppo dei tratti fognari saranno disposti pozzetti di ispezione, di curva, e di confluenza di dimensioni variabili, di volta in volta, a seconda della difficoltà di inserimento all interno del comparto urbanistico nel quale ci si troverà ad operare. I pozzetti di ispezione saranno a pianta circolare del diametro interno 120 cm ed esterno 150 cm e si adotteranno elementi prefabbricati che garantiscono sempre una qualità mediamente migliore del manufatto finito rispetto a quello gettato in opera. In particolare si disporrà un elemento di fondo a forma circolare, concepito in modo da garantire il regolare deflusso delle acque, una serie di elementi in elevazione in grado di consentire il raggiungimento della quota del terreno, ed infine un elemento di copertura dotato di chiusino d accesso. Per la disposizione di tali manufatti (interasse nei tratti rettilinei a meno delle variazioni di pendenza) si ritiene che la distanza minima tra essi, generalmente adottata nel valore di 25 m, possa essere incrementata fin nell ordine di 40 m; si ricorda, infatti, che l interasse dei pozzetti di ispezione nella soprarichiamata misura minima era stato storicamente definito sulla base delle potenzialità manutentive basate esclusivamente su interventi manuali all interno dei pozzetti (in particolare dal limite operativo della pratica di inserimento di catene di raschiamento costituite da successioni di aste metalliche della lunghezza di circa 1 m opportunamente connesse e successivo recupero delle stesse dal successivo manufatto) mentre attualmente un efficace pratica manutentiva viene affidata a mezzi espurganti esterni dotati di idonee apparecchiature aspiranti o prementi munite che riescono agevolmente a coprire tratte dell ordine di quelle previste in questa sede. 14

16 Si aggiunge al riguardo che la soluzione proposta, basata sull assunzione di organismi manutentivi idoneamente equipaggiati, oltre che di rilevante minor impatto economico, provochi minori disturbi funzionali alla rete. I manufatti di ispezione saranno comunque composti di: - elemento di base con raccordo maschio, ed avente fori muniti di guarnizioni di tenuta in gomma (secondo norme UNI 4920, DIN 4060, ISO 4633) per l innesto di tubazioni in grès o ghisa. L elemento di base sarà completo di cunicolo sagomato per il raccordo dei flussi idrici e di rivestimento interno in malta poliuretanica dello spessore non inferiore a 1000 micron resistente all aggressione chimica e all abrasione; - elementi di rialzo con raccordo maschio e femmina; - cono di riduzione a raccordo femmina e passo d uomo non inferiore a mm I giunti fra elemento di base, rialzi e tronco di cono, saranno in gomma sintetica (secondo norme UNI 4920, DIN 4060, ISO 4633) incorporata nel getto del bicchiere. I pozzetti saranno dotati di scaletta con corrimano di discesa in acciaio (ASTM ) da 12 mm di diametro rivestita in polipropilene, senza spigoli vivi e con pedate antislittamento poste a distanza mutua non superiore a cm 30 di interasse, sporgente non meno di cm. 15 dalla parete, secondo le norme di Sicurezza (D.P.R. 547/55 e successive modificazioni). I chiusini dei pozzetti saranno conformi alle norme UNI EN 124/95, in ghisa a grafite sferoidale GS (norma DIN 1693, UNI 4544) di classe D 400 (carico di rottura KN 400), con luce netta 600 mm. Nel caso di pozzetti di curva, anch essi realizzati mediante elementi prefabbricati, l elemento di base, oltre alla necessaria predisposizione per l innesto della tubazione, dovrà prevedere un adeguato raccordo curvilineo tale da evitare disturbi al deflusso delle acque in transito. Nei casi in cui si verifica intersezione trasversale con condotte di acquedotto, la giacitura del collettore è stata prevista in modo tale che l estradosso del cielo fogna presenti un affondamento minimo di 30 cm rispetto alla generatrice inferiore della condotta a servizio idropotabile (Circolare Ministero LL.PP: n /74). 4.3 Modalità di posa e rinterro Il piano di posa delle tubazioni avrà spessore di 20 cm e sarà realizzato mediante apposizione di un letto in sabbia. Il rinterro delle tubazioni posate su sedi stradali, sia a copertura bituminosa sia con basole o zanelle, sarà realizzato con misto granulometrico stabilizzato per uno spessore di 30 cm a partire dall intradosso del pacchetto stradale mentre per la restante parte è previsto l impiego di materiali aridi di cava. Qualora la profondità d interrimento della tubazione sia inferiore a 1 m, il rinterro andrà eseguito con misto cementato anziché con materiale di scavo. 15

17 Per i tronchi su strada, a chiusura degli scavi, sarà steso uno strato di binder, per l intera larghezza di scavo, ed un successivo tappetino, previa fresatura, al fine di un ripristino della preesistente sagoma stradale. Lungo i tratti di fogna ubicati in strade di ridotta larghezza si procederà opportunamente alla pavimentazione dell intera sede stradale in modo da non creare discontinuità nel manto stradale. Nel caso sia interessata pavimentazione in basole o simili, sono da prevedere particolari accorgimenti sia per la rimozione (svellimento) sia per la conservazione ed il successivi riposizionamento. Il materiale di demolizione e di risulta degli scavi, eccedente il rinterro, sarà smaltito nel rispetto della normativa vigente (D.Lgs. 22/1997, D.Lgs. 36/2003, Decreto Ministero dell Ambiente 30 agosto 2005 e Decreto Ministero dell Ambiente 5 febbraio 1998 e s.m.i., D.Lgs. 152/2006, D.M. n. 161 del 10 agosto 2012, ecc.).al presente progetto preliminare seguiranno il progetto definitivo e il progetto esecutivo da sottoporre alle autorizzazioni di competenza. Il progetto definitivo, che sarà il primo di questi due futuri approfondimenti, conterrà tutti gli elementi grafici, tecnici e prestazionali di approfondimento. Si procederà cioè con la definizione e la precisazione dei materiali e delle apparecchiature e impianti utilizzati, nella definizione delle geometrie dell intervento e nel dettaglio del progetto che dovrà essere sottoposto alle autorizzazioni degli enti territoriali preposti al rilascio dei pareri. 4.4 Allacci Per quanto concerne il ripristino degli allacci, il numero di allacci fognari delle utenze private sono stati stimati preliminarmente sulla base delle utenze idriche censite a disposizione degli uffici comunali, considerando che a ciascuna utenza idrica corrisponde uno scarico fognario. Nella tabella che segue si riporta il numero degli allacci da realizzare per ciascun tratto di collettore di progetto. N. TRONCO VIABILITA' LUNGHEZZA (m) DIAMETRO (mm) ALLACCI Tronco 1 Vico I Tammaro 101, Tronco 2 Via Salvo D'acquisto 82, Tronco 3 Via Tammaro 74, Tronco 4 Via T. Tasso 122, Tronco 5 Via T. Tasso 42, Via Alessandrini 174, Tronco 6 Via N. Sauro 58, Tronco 7 Via N. Sauro 70, Tronco 8 Via Divittorio 98, Tronco 9 Via C. Battisti 59, Tronco 10 Via C. Battisti 75, Tronco 11 Via G. Garibaldi 61,

18 N. TRONCO VIABILITA' LUNGHEZZA (m) DIAMETRO (mm) ALLACCI Tronco 12 Via G. Garibaldi 73, Tronco 13 Via A. Diaz 262, Tronco 14 Via N. Sauro 135, Tronco 15 Via C. Battisti 70, Tronco 16 Via C. Battisti 59, Tronco 17 Via G.Garibaldi 59, Tronco 18 Via G. Garibaldi 61, Tronco 19 Viale Cavour 146, Tronco 20 Via Barbalato 64, Tronco 21 Via Mazzini 191, Tronco 22 via d'aversa 156, Tronco 23 via Giordano 39, Tronco 24 via d'aversa 15, Tronco 25 via Roma 64, Tronco 26 via Mirabella 61, Tronco 27 Via G. Pascoli 82, Via Mascagni 86, Tronco 28 Via Sottot. M. Miranda 147, Tronco 29 Via Vassalli 77, Tronco 30 Largo Pascoli 72, Tronco 31 Via San Francesco 45, Via G. Oberdan 98, Tronco 32 Via Vitagliano 78, Tronco 33 Via San F. D'Assisi 98, Tronco 34 Via Marzabotto 60, Tronco 35 Via Vitagliano 55, Tronco 36 via Cafongelli 108, via Amendola 108, Tronco 37 Vico VI Bonito 58, Tronco 38 Vico VI Bonito 68, Tronco 39 Via Verdi 34, Tronco 40 Via Pertini 16, Tronco 41 Via Sottot. N. Baiardi 73, Tronco 42 via Mattarella (zona PIP) 358, Tronco 43 via Mattarella (zona PIP) 103, TOTALE 4317, Per ciascun allaccio, a partire dal punto immediatamente a valle dal pozzetto sifonato, sarà ripristinato il tronco di avvicinamento, sempre in grés del diametro 160 mm, che consentirà di scaricare la portata all interno del collettore fognario. L innesto dovrà avvenire in corrispondenza della generatrice superiore del tronco principale secondo lo schema riportato nella figura che segue. 17

19 In fase di progettazione definitiva sarà necessario verificare ed ubicare puntualmente le utenze sulle planimetrie di progetto. Fig :Schema di allaccio fognario delle utenze private munito di fognolo del DN 160 e pozzetto sifonato 5 ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO Come è noto, è sempre consigliabile disporre il sollevamento delle acque reflue a valle di adeguati trattamenti preliminari dei liquami, in grado di intercettare i materiali grossolani o abrasivi in essi contenuti. In tal modo, infatti, è possibile ottenere un maggior rendimento del pompaggio ed evitare il rischio di intasamento e danneggiamento dei dispositivi elettromeccanici. Una delle metodologie più diffuse consiste nell asportare dall acqua i corpi solidi e grossolani in modo meccanico tramite grigliatura. Poiché in entrambi gli impianti attualmente in funzione ad Accadia, ovvero sia in quello a servizio della zona PIP (in contrada Rochiano) che in quello di via Raffa, le portate nere vengono sollevate senza subire preventivamente alcun processo di ripulitura, dando luogo a problematiche e malfunzionamenti del sistema, il presente 18

20 progetto prevede di predisporre, a monte di ciascuno dei sollevamenti, pozzetti dotati di griglia fissa manuale. Lo schema di progetto prevede che la griglia venga ubicata in un pozzettone delle dimensioni interne 2 m x 2 m e pareti da 12 cm, in cui confluirà la tubazione fognaria a gravità. La griglia fissa manuale verrà posizionata sul fondo del pozzetto all interno di un canale rettangolare a sezione variabile che, in corrispondenza della griglia, avrà la larghezza massima pari ad 0,80 m. Il canale sarà infatti sagomato a sezione variabile realizzato da un primo tratto a larghezza crescente, un secondo tratto a larghezza fissa pari a 0,80 m ed un terzo a larghezza decrescente, in modo da raccordarsi alle dimensioni delle condotte in ingresso e in uscita del DN 250 mm. Le zone laterali al canale saranno riempite in cls magro. Immediatamente a valle della griglia sarà posizionato un cestello di raccolta che sarà estratto e svuotato durante gli interventi di manutenzione. Sul canale sarà realizzato un camminamento in grigliato metallico tipo orsogrill. I pozzettoni di alloggiamento delle griglie saranno entrambi dotati di chiusino carrabile in ghisa sferoidale D400 a doppio battente con apertura del tipo a libro avente dimensioni comprensive di telaio 1,47 m x 0,82 m. All interno dei pozzettoni sarà predisposta un scaletta di discesa in acciaio (ASTM ) da 12 mm di diametro rivestita in polipropilene, senza spigoli vivi e con pedate antislittamento poste a distanza mutua non superiore a cm 30 di interasse, sporgente non meno di cm. 15 dalla parete, secondo le norme di Sicurezza (D.P.R. 547/55 e successive modificazioni). Il pozzettone con griglia a servizio dell impianto di sollevamento in zona PIP sarà realizzato immediatamente a monte dell ultimo pozzetto di curva esistente prima dell ingresso all impianto di sollevamento. Il pozzettone con griglia a servizio dell impianto di sollevamento in Via Raffa sarà realizzato tra l ultimo pozzetto di confluenza esistente e l impianto di sollevamento. I particolari delle stazioni di grigliatura sono riportati nelle figure che seguono. 19

21 Fig. 5.1: Pozzettone con griglia per impianto di sollevamento zona PIP Fig. 5.2: Pozzettone con griglia per impianto di sollevamento Via Raffa 20

22 6 FATTIBILITA DEGLI INTERVENTI 6.1 Fattibilità ambientale E stata effettuata una preliminare analisi della compatibilità ambientale degli interventi in progetto in relazione alle prescrizioni dei piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici specifici, sia a carattere generale che settoriale. In particolare si è analizzata la compatibilità degli interventi con i seguenti strumenti di pianificazione: Piano Paesistico Territoriale Tematico del Paesaggio (P.U.T.T./p); Aree protette (Legge 394/91, Delibera della Conferenza Stato Regioni del , L.R. n. 19/97; Rete Natura 2000 (Direttiva 79/409/CEE, Direttiva 92/43/CEE, D.P.R. n. 357 del , D.G.R. del 8 agosto 2002 n. 1157, D.G.R. del 21 luglio 2005, n. 1022); Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.); Piano di Tutela delle Acque (Decreto del Commissario Delegato Emergenza Ambientale 19 dicembre 2005, n. 209 Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale TAC/DEL/2007/00003). Per una valutazione più dettagliata dei vincoli rilevati e della qualità dell ambiente a seguito dell inserimento delle nuove opere, si rimanda allo specifico elaborato progettuale Studio di prefattibilità ambientale. 6.2 Fattibilità geologica e geotecnica E stato effettuato uno studio geologico dell area degli interventi in progetto. Per una valutazione più dettagliata dei caratteri geologici, idrogeologici e geotecnici si rimanda allo specifico elaborato progettuale Relazione Geologica. 6.3 Disponibilità delle aree da utilizzare Le opere oggetto del presente progetto preliminare interessano prevalentemente sedimi già nella pubblica disponibilità, quali pubblica viabilità. 6.4 Interferenza con pubblici servizi Gli interventi in ambito urbano sono condizionati da interferenze con le molteplici reti plurifunzionali che insistono nelle sedi e nelle pertinenze viabili; tali interferenze saranno risolte con le dovute attenzioni per l identificazione preliminare delle varie infrastrutture e nel rispetto delle altezze e distanze di posa previste o prescritte dalle normative generali e di settore. Particolare rilevanza sarà dedicata al rispetto della normativa igienico-sanitaria assicurando in opportune distanze planimetriche tra le reti idriche e quelle fognanti e la regola aurea che la generatrice inferiore delle condotte idriche prevalgano sulla generatrice superiore della corrispondente sottostante condotta fognate. 21

23 Le condotte da posare in ambito extraurbano potranno interferire con strutture o servizi (infrastrutture varie, e condotte di varia natura), come sommariamente indicato nei profili allegati illustrativi delle soluzioni adottate. Per la risoluzione delle più significative interferenze individuate, trattandosi in genere di condotte a limitata entità diametrale si prevede ampio ricorso alla tecnica spingitubo che consente la totale salvaguardia della struttura interferita. 7 CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI Il programma dei lavori prevede in successione la redazione degli ulteriori livelli di progettazione (progetto definitivo ed esecutivo) e dell esecuzione dei lavori con riferimento alla procedura scelta dalla stazione appaltante, che nel caso di specie è quella dell art.53, comma 2 lett.c, del D.Lg.vo n.163/2006, intervallati da attività inerenti l acquisizione di pareri, autorizzazioni, permessi, licenze, nulla-osta ed assensi comunque denominati. In generale, per tali attività si assumono le seguenti tempistiche: Fig Cronoprogramma delle fasi attuative redatto secondo l art. 53 comma 2, lettera c) D.Lgs 163/06 22

24 Il presente progetto preliminare è stato redatto nel rispetto di quanto sopra descritto per essere posto a base di gara. 8 INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO Gli indirizzi per la redazione del progetto definitivo sono contenuti nel Capitolato speciale descrittivo e prestazionale cui si rimanda. In generale dovranno essere utilizzati materiali conformi a quanto delineato nel presente progetto preliminare e comunque di gradimento della Stazione Appaltante, con condizioni di posa proprie dello stato dell arte e integralmente rispondenti alle normative tecniche ad esse applicabili. Particolare attenzione dovrà essere posta a quanto riportato nella allegata relazione geologica, idrogeologica e geotecnica, prodromica ad una corretta configurazione strutturale dei vari manufatti. 9 ACCESSIBILITA UTILIZZO E MANUTENZIONE DELLE OPERE Per tutti i servizi a rete nell ambito urbano dei quali è prevista la sostituzione, particolare cura sarà prevista per mantenere la continuità funzionale dei servizi stessi durante i lavori per garantire che non vengano interrotte le erogazioni/scarichi, anche con la messa in atto di elementi funzionali provvisori. L appaltatore avrà l onere di mantenere funzionanti tutti gli accessi alle unità residenziali e alle attività commerciali interferite dai lavori, ponendo in essere opportune opere provvisionali nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza. Per le opere esterne alla perimetrazione urbana, l accessibilità al cantiere sarà controllata e disciplinata secondo la vigente disciplina sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, mentre l accessibilità post operam sarà riservata esclusivamente agli operatori dell Ente Gestore. 23

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