STUDIO INTEGRATO DELL AGGLOMERATO 73 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE PREMESSA... 3 ANALISI DELLO STATO DI FATTO... 4

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2 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE INDICE PREMESSA... 3 ANALISI DELLO STATO DI FATTO LA DOCUMENTAZIONE DI BASE ANALISI IDROLOGICA ED IDRAULICA PREMESSA RICOSTRUZIONE DELLA RETE, DEI BACINI DRENATI E DEGLI SCARICHI IN CORSO D ACQUA Descrizione della rete Individuazione delle sezioni di interesse e determinazione dei parametri geomorfologici dei bacini drenati ANALISI IDROLOGICA Portate meteoriche Portate nere diluite da inviare a depurazione ANALISI IDRAULICA Premessa Verifica del funzionamento degli sfioratori esistenti PROPOSTA DI UN SET DI INDICATORI DI QUALITÀ DELLE ACQUE DI SCARICO40 4. ANALISI DELLE CRITICITÀ RISCONTRATE NEL SISTEMA INSUFFICIENZA DELLA CAPACITÀ DELLA RETE FOGNARIA DIMENSIONI DEGLI AGGLOMERATI SOTTESI DA UN SINGOLO SFIORATORE APPORTI DA BACINI EXTRAURBANI A RETI FOGNARIE URBANE INTERCONNESSIONE TRA RETICOLO SUPERFICIALE E FOGNATURA BIANCA \ MISTA CONTROLLO QUALITATIVO DEGLI SCARICHI (PRIME PIOGGE) CONTROLLO QUANTITATIVO DEGLI SCARICHI (VASCHE VOLANO) ANALISI DELLA NORMATIVA VIGENTE A LIVELLO COMUNALE E SOVRACOMUNALE LA MOLTEPLICITÀ DEGLI ENTI COMPETENTI SOVRAORDINATI LE POLITICHE TERRITORIALI IN MATERIA IDRICA DEGLI ENTI SOVRAORDINATI Regione Lombardia: Atlante delle politiche LE NORMATIVE DEI PIANI SOVRAORDINATI IN MATERIA AMBIENTALE E PAESAGGISTICA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE RISORSE IDRICHE LE NORMATIVE DEI PIANI SOVRAORDINATI IN MATERIA EDILIZIA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL TRATTAMENTO DELLE ACQUE LE POLITICHE TERRITORIALI DEI COMUNI IN MATERIA IDRICA E LE NORMATIVE IN MERITO AL TRATTAMENTO DELLE ACQUE Relazione generale_rev1.doc Pagina 1 di 125

3 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE La pianificazione locale La normativa specifica DEFINIZIONE DELL ASSETTO DI PROGETTO SCENARIO A - INTERVENTO PER ADEGUAMENTO NORMATIVO SCENARIO B - ASSETTO DI PROGETTO PROPOSTO INSUFFICIENZA DELLA CAPACITÀ DELLA RETE FOGNARIA DIMENSIONI DEGLI AGGLOMERATI SOTTESI DAGLI SFIORATORI APPORTI DA BACINI EXTRAURBANI A RETI FOGNARIE URBANE INTERCONNESSIONE TRA RETICOLO SUPERFICIALE E RETE FOGNARIA (FOSSO ZOCCA) Proposta n 1: dispersione in vasca esistente a monte di Vedano Proposta n 2: deviazione alveo + dispersione a valle di Vedano Proposta n 3: deviazione alveo + dispersione a Gornate Proposta n 4: tombatura in Vedano Olona con recapito in Quadronna Proposta n 5: deviazione alveo naturale + tratto tombato in Castiglione con recapito in Olona Proposta n 6: deviazione alveo naturale + tratto tombato in Castiglione con recapito in Olona Stime economica e raffronto tra le proposte di intervento CONTROLLO QUALI/QUANTITATIVO DEGLI SCARICHI Dimensionamento dei sistemi di controllo qualitativo degli scarichi Dimensionamento dei sistemi di controllo quantitativo degli scarichi Interventi proposti CONFRONTO TRA SISTEMI TRADIZIONALI E NATURALI PER IL CONTROLLO DELLE PRIME E SECONDE PIOGGE SISTEMI TRADIZIONALI SISTEMI NATURALI CASO STUDIO SUL COMUNE DI VEDANO OLONA PREMESSA AREE RESIDENZIALI AREA COMMERCIALE ALLEGATI Relazione generale_rev1.doc Pagina 2 di 125

4 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE PREMESSA Lo scrivente raggruppamento è stato incaricato a seguito di pubblico incanto di svolgere uno Studio integrato dell agglomerato (AG73) dell ATO di Varese. Lo sviluppo dello studio, è articolato secondo le seguenti fasi: Fase 1 - predisposizione della proposta operativa; Fase 2 - analisi dello stato di fatto; Fase 3 - definizione dell assetto di progetto; Fase 4 - redazione degli elaborati conclusivi. Il presente documento costituisce l elaborato conclusivo, redatto a compimento delle attività di studio, che incorpora, completa e supera gli elaborati consegnati nelle precedenti fasi. Relazione generale_rev1.doc Pagina 3 di 125

5 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE ANALISI DELLO STATO DI FATTO I successivi capitoli riportano i risultati dell analisi dello stato di fatto (Fase 2) condotta a partire dal materiale fornito dal committente e dai comuni interessati. L analisi dello stato di fatto ha riguardato i seguenti elementi: mappatura degli sfioratori dell agglomerato in corso d acqua; studio idrologico dell area in oggetto; analisi idraulica del funzionamento degli sfioratori di piena esistenti; proposta di un set di indicatori di qualità delle acque di scarico per la valutazione degli impatti; analisi del quadro normativo vigente in materia di gestione delle acque e del territorio. Relazione generale_rev1.doc Pagina 4 di 125

6 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE 1. LA DOCUMENTAZIONE DI BASE Fra le attività preparatorie alla fase di studio riveste notevole importanza il recepimento di dati di base. Le informazioni richieste hanno riguardato i diversi ambiti dello studio (Idrologia, Idraulica, Qualità delle acque e Pianificazione urbana) interessando, per i diversi aspetti, tutti gli Enti coinvolti: Regione Lombardia: o Strumenti di pianificazione a scala regionale; o Dati idro - pluviometrici e di qualità delle acque (ARPA Lombardia). ATO 11 Varese o Informazioni sulle reti (tipologia, estensione, censimento e localizzazione degli scarichi). Comuni coinvolti o rilievo aerofotogrammetrico; o rilievi topografici di dettaglio delle reti fognarie, dei manufatti sfioratori e dei corsi d acqua nei tratti posti in prossimità di scarichi fognari; o studi e progetti riguardanti le fognature comunali gli sfioratori e gli scarichi in corso d acqua; o studio geologico e studio del reticolo idrico minore associati al Piano di Governo del Territorio (o PRG); o elaborati del Piano di Governo del Territorio (o PRG); o mappatura della rete fognaria comunale da cui si possano individuare gli scarichi afferenti ai diversi corsi d acqua e le caratteristiche dei collettori nei punti di scarico (sezione, pendenza del collettore, superficie drenata, ecc.); o informazioni sulle criticità idrauliche esistenti sul territorio comunale relative alla rete fognaria comunale; o eventuale ulteriore documentazione che possa risultare utile ad individuare lo stato di criticità idraulica della rete fognaria e dei corsi d acqua nei quali la fognatura scarica e a definire un piano di interventi di messa in sicurezza. Relazione generale_rev1.doc Pagina 5 di 125

7 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Di seguito si riporta il riepilogo del materiale disponibile per i vari comuni, sulla base del quale si è intrapresa l attività di studio: comune aerofotogrammetrico studio geologico studio reticolo idrico minore PGT/PRG mappatura rete fognaria comunale dati manufatti di sfioro e scarico altri studi e progetti riguardanti le fognature comunali BINAGO X X X PGT X CASTIGLIONE OLONA X X X PRG X X lavori spondali fiume olona GAZZADA SCHIANNO X X PRG X X GORNATE OLONA X X X LOZZA X X MALNATE X X X PGT X X SOLBIATE COMASCO X X X PGT X VARESE X X PRG X X VEDANO OLONA X X PRG X X VENEGONO INFERIORE X X X X VENEGONO SUPERIORE X X PRG X progetto sfioratori monografie pozzetti studio idrologico idraulico rete fognaria del centro rinnovo autorizzazione agli scarichi (scolmatori non sulla rete AG73) Tabella 1 Materiale fornito dai comuni Sono inoltre disponibili dati e progetti relativi al collettore Fosso Zocca, il cui bacino interessa gli abitati di Vedano Olona, Venegono Superiore e Castiglione Olona Relazione generale_rev1.doc Pagina 6 di 125

8 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE 2. ANALISI IDROLOGICA ED IDRAULICA 2.1 Premessa Per la valutazione idraulica del funzionamento degli sfioratori e per le verifiche quali-quantitative degli scarichi in corso d acqua è necessario conoscere le portate nere in arrivo agli sfioratori, le portate nere diluite (calcolate sulla base dei criteri imposti nel Regolamento Regionale 3/2006) e le portate meteoriche., Dove disponibili sono stati utilizzati dati ufficiali contenuti in progetti messi a disposizione dai comuni o forniti dal committente,. Per gli sfioratori per cui tali dati non sono disponibili le portate sono state ricavate attraverso analisi idrologiche-idrauliche descritte ai paragrafi seguenti; le analisi sono state utilizzate anche per la validazione dei dati ufficiali. 2.2 Ricostruzione della rete, dei bacini drenati e degli scarichi in corso d acqua Descrizione della rete Il territorio oggetto del presente studio ricade all interno di due provincie, quella di Varese e quella di Como. I comuni della provincia di Varese sono: Varese, località di Bizzozero Gazzada Schianno Castiglione Olona Gornate Olona Lozza Malnate Vedano Olona Venegono Superiore Venegono Inferiore I comuni facenti parte della provincia di Como sono: Binago Solbiate Comasco Relazione generale_rev1.doc Pagina 7 di 125

9 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Le acque nere diluite vengono inviate al depuratore di Gornate Olona attraverso un collettore consortile. A monte dell immissione nel collettore le reti fognarie miste scolmano l eccedenza della portata da inviare a depurazione viene scaricata attraverso sfioratori di piena nel reticolo idrografico superficiale. Dalla comparazione tra i dati forniti dal committente e le mappe e la documentazione messa a disposizione dai Comuni si è arrivati ad individuare nell area oggetto di studio n 43 manufatti di sfioro. Si riporta di seguito una tabella riepilogativa di detti manufatti, riportando per ciascuno una doppia denominazione: - Codice e nome sottorete fognaria servita secondo la codifica SIRIO (dati ATO) - Codice del manufatto riportato dagli elaborati forniti dal comune (se disponibili) Codice sottorete Nome sottorete Codice del manufatto Mista di Bizzozzero Mista di Bizzozzero Mista di Bizzozzero Gazzada Schianno M1 Campagnola SFPMA Gazzada Schianno M1 Campagnola PMA01 bis Gazzada Schianno N2 Schianno SFEE Gazzada Schianno M2 Schianno SF Gazzada Schianno M3 Schianno SF Sottorete Castiglione O. 5 Sf Sottorete Castiglione O. 6 Cameretta N Sottorete Castiglione O. 7 Cameretta N Sottorete Castiglione O. 8 SF Sottorete Castiglione O. 8 SF Sottorete Castiglione O. 8 SF Sottorete Castiglione O. 9 Cameretta N Sottorete Castiglione O. 9 Cameretta N /6 Sottorete Gornate Olona 5/6 SF /6 Sottorete Gornate Olona 5/6 SF /6 Sottorete Gornate Olona 5/6 SF Sottorete Lozza 1 Cameretta N Sottorete Lozza 1 Cameretta N Sottorete Lozza 2 Cameretta F Sottorete Malnate 1 Sf Sottorete Malnate 1 Sf Sottorete Malnate 3 Cameretta C Sottorete Malnate 4 Cameretta N Sottorete Malnate 5 Cameretta N Sottorete Malnate 7 Cameretta N Sottorete Vedano O. 4 Cameretta C Sottorete Vedano O. 4 Cameretta C Sottorete Vedano O. 5 Cameretta N Sottorete Vedano O. 6 Cameretta C Sottorete Venegono Inf. 8 SF1 Relazione generale_rev1.doc Pagina 8 di 125

10 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Codice sottorete Nome sottorete Codice del manufatto Binago C1 Binago C2 Binago C3 Binago C4 Binago C5 Binago C6 Binago C7 Solbiate Comasco 01 Solbiate Comasco Collettore Fossa Zocca N41 Tabella 2 Riepilogo manufatti sfioratori Il Fosso Zocca raccoglie i contributi delle sottoreti di Castiglione Olona (1, 2, 3 e 4), Venegono Superiore (4, 7, 8 e 9) e Vedano Olona (1, 2 e 3). Come si può notare dall osservazione della tabella alcune sottoreti presentano più di un manufatto sfioratore; le sottoreti fanno infatti riferimento alle immissioni nel collettore consortile cui sovente corrispondono più sfioratori, localizzati sia immediatamente a monte dell allaccio (definendo quindi bacini tra loro indipendenti) sia lungo la rete (definendo così bacini tra loro interconnessi). Non tutti i manufatti di sfioro sopra elencati (e i corrispondenti bacini afferenti) sono stati analizzati: per alcuni di essi infatti non si disponeva di dati sufficienti per una loro corretta individuazione; tale coerenza di dati ha riguardato soprattutto gli sfioratori disposti lungo la rete fognaria (quindi non in corrispondenza dell allaccio al collettore consortile), non oggetto di recente progettazione. Nell area oggetto di studio risultano inoltre esservi n 5 sfioratori di emergenza, in corrispondenza di impianti di sollevamento o lungo la rete di acque nere. Codice sottorete Nome sottorete Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Sottorete Gornate Olona /3 Sottorete Gornate Olona 2/ Sottorete Vedano O. 4 Tabella 3 Riepilogo sfioratori d emergenza Relazione generale_rev1.doc Pagina 9 di 125

11 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Talvolta i bacini urbani drenati presentano reti separate. Le acque bianche meteoriche recapitano direttamente nel reticolo superficiale o disperdono per mezzo di spandimento su suolo. Dai dati disponibili non risultano sistemi di trattamento o vasche di prima pioggia a monte degli scarichi. Le reti bianche incluse nell area di studio sono di seguito elencate. Codice sottorete Nome sottorete Tipo di scarico recapito Sottorete Gornate Olona 4 meteorico reticolo Sottorete Gornate Olona 7 meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Gornate Olona - rete bianca meteorico reticolo Sottorete Malnate 2 meteorico reticolo Sottorete Malnate 6 bacino naturale reticolo Sottorete Venegono Inf. 11 Bianca meteorico spandimento su suolo Sottorete Venegono Inf. 12 Bianca meteorico spandimento su suolo Sottorete Venegono Inf.13 Bianca meteorico spandimento su suolo Tabella 4 Reti acque bianche Si riporta di seguito, comune per comune, una sintetica descrizione delle sottoreti analizzate e i manufatti sfioratori Comune di Varese Dai dati forniti dal committente la rete fognaria del quartiere di Bizzozzero in comune di Varese, codice , è di tipo misto. Lungo il suo sviluppo sono localizzati 2 sfioratori che alleggeriscono la rete. A monte dello scarico nel collettore consortile vi è un ulteriore sfioratore che limita la portata da inviare a depurazione. Dallo sfioratore la portata nera diluita proveniente dal bacino di monte (incluso il contributo proveniente dalla stazione di sollevamento presente nell area del polo universitario) viene recapitata al collettore consortile. La portata sfiorata viene scaricata nel torrente Selvagna Gazzada Schianno Il comune di Gazzada Schianno presenta reti fognarie di tipo misto. Fanno parte dell agglomerato 73 le zone nord e centro dell abitato. Le rete nord (codice Relazione generale_rev1.doc Pagina 10 di 125

12 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE ), è allacciata allo sfioratore SFPMA, da cui la portata nera diluita prosegue fino alla cameretta di raccolta SCH1 posta a monte del collettore consortile. Le acque sfiorate vengono recapitate nello scarico S1 posto in destra idraulica al torrente Selvagna. Alla cameretta SCH1 arrivano anche le acque nere diluite delle reti , e , rispettivamente allacciate agli sfioratori SFEE, sf2 e sf3. Questi ultimi due sono posti a monte di SFEE. Le acque nere diluite degli sfioratori sf2 e sf3 vanno nella rete , mentre le acque sfiorate sono recapitate negli affluenti del torrente Selvagna tramite i rispettivi scarichi S2 e S3. Lo sfioratore SFEE sfiora verso lo scarico S0 posto in destra idraulica al torrente Selvagna. Le acque nere diluite procedono verso SCH1. Da questa cameretta parte una tubazione in PEAD DN 250 che si allaccia alla cameretta 63 del collettore consortile Castiglione Olona Il comune di Castigliane Olona possiede una rete di tipo misto con 9 sfioratori e altrettanti scarichi. La rete dalle zona ovest (codice ) possiede 3 scarichi lungo il Riale delle Selve, affluente destro del fiume Olona. I tre scarichi, denominati SC1a, SC1b e SC1c, scaricano nel corpo idrico superficiale sopra citato le acque sfiorate dai rispettivi sfioratori SF1, SF2 e SF3. I tre sfioratori recapitano le portate nere diluite all interno della stazione di sollevamento SS, che rilancia verso la zona sud ovest del comune, nella rete con codice A valle di questa rete è presente lo sfioratore SF4, da cui parte una tubazione DN 250 in gres che a valle del pozzetto N9 diventa un 315 in PEAD, allacciato alla cameretta C25 del collettore consortile. Le acque sfiorate vengono mandate nel fiume Olona. In sinistra idraulica del fiume Olona sono presenti 5 scarichi. Lo scarico SC3 (rete codice ) si trova a 65 m a valle del ponte lungo via Roma; subito a monte è presente lo sfioratore, cameretta N31, che scolma la portata eccedente nel fiume Olona e invia la nera diluita nel collettore consortile (allaccio nella cameretta N39) per mezzo di una tubazione in PVC DN200. Gli scarichi SC4A e SC4B servono la rete , suddivisa tra gli scaricatori N43, che serve il centro storico e via Covallero, e N46 che serve Via Milani e via Relazione generale_rev1.doc Pagina 11 di 125

13 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE XXIV Maggio. Hanno un unico punto di immissione nel fiume Olona. Le portate nere diluite dei due sfioratori vengono raccolte in un'unica stazione di sollevamento e inviate al collettore consortile per mezzo di una tubazione in PEAD DN 140. Lo scarico SC5 serve la zona centrale del comune (rete ); a monte dello scarico è presente lo scaricatore, cameretta N40, che convoglia la portata sfiorata in Olona e la portata nera diluita nella cameretta C24 del collettore consortile mediante una tubazione in gres DN 200. Lo scarico SC6 è relativo alle acque del fosso Zocca (codice ). Il corso d acqua naturale è trasformato, lungo il suo corso, in un collettore che raccoglie parte delle acque miste provenienti dai comuni di Vedano Olona, Venegono Superiore e Castiglione Olona. Il bacino sotteso, che include il bacino naturale di monte, è pari a 224 ha. In ingresso alla vasca di laminazione posta a monte dello scarico in Olona le acque nere diluite vengono intercettate nella cameretta N41 e convogliate tramite una tubazione in gres DN 350 alla cameretta C26 del collettore consortile Gornate Olona La rete fognaria comunale, prevalentemente di tipo separata, presenta 7 punti di scarico di acque meteoriche. Nella zona nord un tratto di rete mista è allacciato alla rete nera, codice /6; per questo motivo a valle della confluenza è presente uno scaricatore di piena SF1 che convoglia le acque nere diluite nella cameretta 45 del collettore consortile mediante una tubazione variabile in diametro e dimensione. La portata sfiorata viene recapitata nel torrente Marrubio. Le reti nere della frazione di S.Pancrazio (codice ), e della località Biciccera, (codice ), sono convogliate verso un unico allaccio al collettore consortile, cameretta 32; il manufatto SANP1 a monte dell allaccio possiede uno scarico di emergenza diretto nella Roggia Molinara. Anche la località Torba è dotata di reti separate. La rete nera (codice ) confluisce in un impianto di sollevamento, e da qui pompata in una tubazione in gres DN200 allacciata alla cameretta 5 del collettore consortile. La stazione di sollevamento è dotata di scarico di emergenza verso il fiume Olona. Relazione generale_rev1.doc Pagina 12 di 125

14 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Lozza Il comune di Lozza possiede due reti di tipo misto. La prima rete (codice ), risulta suddivisa su 2 scaricatori denominati N01 e N35; le acque nere diluite di entrambi sono convogliate nella cameretta 220 del collettore consortile, mente le acque sfiorate inviate rispettivamente nella Roggia Molinara e in un fosso di guardia della Pedemontana La seconda rete (codice ) recapita le proprie acque verso lo scaricatore F, che convoglia le acque nere diluite nella cameretta 19 del collettore consortile, mentre la portata sfiorata viene recapitata nel torrente Selvagna (scarico S1) Malnate Risulta parte dell agglomerato 73 la zona centro-sud del Comune, con 6 reti miste. La rete sud-ovest (codice ), afferisce agli sfioratori sf1 e sf2. I due sfioratori sono interconnessi: la portata nera diluita di sf1 prosegue lungo la rete comunale servita a sua volta da sf2; quest ultimo è collegato alla cameretta 537 del collettore consortile. Le acque eccedenti, vengono recapitate in Olona, rispettivamente negli scarichi 1b e 2. La rete con codice (via Milano e aree industriali adiacenti) è servita dallo sfioratore C10, che convoglia le portate nere diluite nella cameretta C9 del collettore consortile mediante una tubazione DN 200; la portata eccedente viene recapitata nel torrente Quadronna mediante un ovoidale 900 per 1350 in cls (scarico 5). La zona sud della frazione di San Salvatore, codice , è servita dallo sfioratore N09, che permette, tramite una condotta DN200, di inviare alla cameretta C344 del collettore consortile la portata nera diluita. Le acque eccedenti vengono recapitare nel torrente Quadronna a valle del ponte della SS342 (scarico 6). Nella stessa zona è presente lo sfioratore N01 (codice rete ), che convoglia le acque nere diluite nella cameretta C344 del collettore consortile. Il relativo scarico 7 immette nel torrente Quadronna le portate eccedenti. Lo sfioratore N10, che convoglia tramite una tubazione in PVC DN 400 le acque nere diluite della zona nord della frazione di San Salvatore (codice ), cui si aggiunge il contributo proveniente dal comune di Binago, all interno della came- Relazione generale_rev1.doc Pagina 13 di 125

15 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE retta C364 del collettore consortile. Il relativo scarico 8 recapita nel torrente Creina le acque eccedenti Vedano Olona Ai fini dello studio l area del comune è diviso in 2 macro aree; i bacini a sud ed est recapitano, con differenti punti di allaccio, le proprie acque miste nel collettore fosso Zocca. Le zone nord e ovest sono invece allacciate direttamente al collettore consortile. La zona nord-ovest e la zona industriale, le cui reti hanno unico codice , sono servite rispettivamente dagli sfioratori C6 e C5. Questi due sfioratori hanno in comune sia il punto di scarico nel fiume Olona che la cameretta di allaccio al collettore consortile. I due sfioratori mandano le loro portate di nera diluita all interno della stazione di sollevamento SS, presente nell area, con rilancio nel collettore consortile. La zona nord-est (codice rete ), è servita dallo sfioratore C10; la portata nera diluita viene immessa nella cameretta C9 del collettore consortile tramite una tubazione DN 200, la portata sfiorata viene recapitata attraverso lo scarico 2 nel torrente Quadronna. Il centro storico (codice rete ) è servito dallo sfioratore N07. La portata nera diluita, viene mandata nella cameretta C283 del collettore consortile. La portata sfiorata viene recapitata nel torrente Quadronna (scarico 3) Venegono Superiore La zona ovest del comune presenta una rete di tipo misto che recapita le proprie acqua nel collettore Fosso Zocca Venegono Inferiore È parte dell agglomerato 73 la sola porzione sud-ovest del territorio comunale. La rete (codice ) recapita le proprie acque nello sfioratore SF1; da qui la portata nera diluita viene convogliata nella cameretta N5 del collettore consortile e la portata sfiorata è recapitata in una roggia affluente dell Olona. Relazione generale_rev1.doc Pagina 14 di 125

16 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Binago Il comune presenta una rete di tipo misto, in cui sono presenti 7 sfioratori e 3 scarichi diretti di acque meteoriche. Le nere diluite che proseguono lungo la fognatura comunale sono convogliate verso la rete di Malnate Solbiate Comasco La zona nord-ovest convoglia le acque nere diluite nel collettore consortile. Non si posseggono dati approfonditi su sfioratori e scarichi presenti sulla rete; dalle informazioni disponibili è possibile evincere la presenza di due scaricatori e due scarichi nel torrente Quadronna che consentono alle sole portate nere diluite di entrare nel collettore consortile Individuazione delle sezioni di interesse e determinazione dei parametri geomorfologici dei bacini drenati Partendo dalla definizione della rete descritta al precedente paragrafo, sono state determinate le caratteristiche geomorfologiche dei bacini sottesi agli sfioratori, relativamente a quei i manufatti di cui i dati disponibili hanno consentito una corretta individuazione). Sono state quindi analizzate 29 sezioni di chiusura di altrettanti bacini fognari. Nella tabella seguente sono riportate le principali caratteristiche morfologiche dei bacini, confrontando i valori riportati dagli studi forniti dai comuni (se disponibili) con le verifiche effettuate dagli scriventi nel corso dello studio. Codice sottorete BACINO STUDI FORNITI VALORI CALCOLATI S Bacino S bacino impermeabile S Bacino S bacino impermeabile Lunghezza ramo principale Nome sottorete [ha] [ha] [ha] [ha] [m] [h] Mista di Bizzozzero Gazzada Schianno M1 Campagnola Gazzada Schianno N2 Schianno Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Tc Relazione generale_rev1.doc Pagina 15 di 125

17 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Codice sottorete BACINO STUDI FORNITI VALORI CALCOLATI S Bacino S bacino impermeabile S Bacino S bacino impermeabile Lunghezza ramo principale Nome sottorete [ha] [ha] [ha] [ha] [m] [h] Sottorete Castiglione O Sottorete Castiglione O Collettore Fossa Zocca /6 Sottorete Gornate Olona 5/ Sottorete Gornate Olona Sottorete Lozza Sottorete Lozza Sottorete Lozza Sottorete Malnate Sottorete Malnate Sottorete Malnate Sottorete Malnate Sottorete Malnate Sottorete Malnate Sottorete Malnate Sottorete Vedano O Sottorete Vedano O Sottorete Vedano O Sottorete Vedano O Sottorete Venegono Inf Tabella 5 Principali caratteristiche morfologiche dei bacini Tc Superficie dei bacini Nella definizione delle superfici dei bacini è necessario considerare sia gli aspetti geomorfologici del terreno sia il sistema fognario drenante le acque meteoriche. In aree pianeggianti la definizione del bacino avviene prevalentemente individuando la quota parte di territorio drenata dalla rete fognaria, mentre in bacini acclivi lo scorrimento superficiale assume un importanza significativa e pertanto può capitare che le acque meteoriche ricadenti su aree servite da un collettore fognario con scarico in fiume in un punto A, vengano attraverso deflusso superficiale trasportate seguendo la pendenza del terreno verso un diverso collettore con scarico in un diverso punto B. Oltre a tale elemento nella definizione di un bacino afferente a rete fognaria, è necessario tenere in considerazione altri due importanti aspetti: 1. l interconnessione tra bacini naturali e reti fognarie di tipo misto (come è il caso del fosso Zocca in comune di Castiglione Olona), nelle quali in genere l apporto del bacino naturale ha un importanza rilevante sia in termini di superficie che di portata; Relazione generale_rev1.doc Pagina 16 di 125

18 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE 2. l apporto alla rete fognaria di acque provenienti da interbacini extraurbani che a causa delle pendenze del terreno non vengono drenate da corsi d acqua superficiali ma arrivano lungo strade o pendii direttamente alla rete fognaria urbana e tramite caditoie vengono immesse in fognatura. Entrambi questi apporti sono estremamente critici per il funzionamento idraulico delle reti fognarie di tipo misto, in quanto le portate naturali possono risultare molto elevate. Tenere in considerazione tali portate nel dimensionamento idraulico delle reti fognarie è un elemento fondamentale; tuttavia in molti casi le dimensioni delle condotte necessarie per smaltire oltre alle portate fognarie del bacino urbano anche gli apporti naturali di fossi interconnessi sono tali da creare grossi problemi di realizzabilità sul territorio e costi elevatissimi Il tempo di corrivazione dei bacini Il tempo di corrivazione di un punto del bacino è il tempo necessario perché la goccia d acqua caduta nel punto possa raggiungere la sezione di chiusura del bacino considerato. Tra tutti i tempi di corrivazione possibili, nelle applicazioni riveste particolare interesse il valore massimo, che viene denominato tempo di corrivazione del bacino t c. Il tempo t c è quello necessario alla goccia di pioggia che cade nel punto idraulicamente più lontano per raggiungere la sezione di chiusura del bacino. Nell individuazione del punto più remoto del bacino (idraulicamente più lontano) e nel calcolo della sua distanza effettiva dalla sezione di chiusura deve essere considerata, ovviamente, non solo la distanza planimetrica, che ne è la proiezione sul piano orizzontale di rappresentazione, ma anche la quota del punto stesso. In altri termini, a parità di distanza planimetrica deve essere considerato il punto di quota massima. La definizione di tempo di corrivazione consente di spiegare perché la piena si verifica proprio se l evento meteorico ha una durata almeno pari al tempo di corrivazione, dato che in questo caso tutta l area scolante contribuisce ai fini del deflusso superficiale. Il concetto di tempo di corrivazione permette anche di giustificare perché nei piccoli bacini sono sufficienti piogge brevi per determinare un evento di piena. Relazione generale_rev1.doc Pagina 17 di 125

19 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Per il calcolo del tempo di corrivazione di un bacino esistono in letteratura diverse formulazioni; una di quelle maggiormente utilizzate per le reti fognarie è quella fornita dal Piano di Tutela e Uso delle Acque: t + c = t 0 t rete con t 0 tempo di ingresso in rete (assunto pari a 600 sec per tutti i sottobacini) e t rete dato dal rapporto tra il percorso idraulicamente più lungo della rete e una velocità della corrente assunta pari a 1 m/s su territori pianeggianti. 2.3 Analisi idrologica L analisi idrologica ha riguardato la stima delle portate meteoriche e delle portate nere diluite Portate meteoriche La stima delle portate meteoriche è stata effettuata con riferimento al tempo di ritorno T=10 anni, tramite trasformazione di afflussi deflussi Studio delle precipitazioni di breve durata e forte intensità Per eseguire le elaborazioni idrologiche condotte nel presente studio sono stati raccolti i dati delle precipitazioni di breve durata e forte intensità pubblicati sugli Annali Idrologici Parte I, Sezione B Pluviometria, facendo ricorso alla Tabella III Precipitazioni di maggiore intensità registrate ai pluviografi ed alla Tabella V Precipitazione di notevole intensità e breve durata registrate ai pluviografi. Gli Annali Idrologici utilizzati coprono oltre un quarantennio di osservazioni, dal 1943 al 1991, ultimo anno di pubblicazione degli Annali Idrologici Parte I per il bacino del Po a cura del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale. L annale relativo al 1991 è stato pubblicato nell anno Le competenze del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN), che curava la raccolta dei dati idrologici e la pubblicazione degli Annali, sono state trasferite con D.Lgs. 112/1998 alle Regioni. L'art. 92 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112 dispone infatti che gli Uffici periferici del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali (DSTN) siano trasferiti alle Regioni ed incorporati nelle strutture operative regionali competenti in materia. Successivamente, il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 24 luglio 2002 ha trasferito gli Uffici compartimentali e le Relazione generale_rev1.doc Pagina 18 di 125

20 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE sezioni distaccate del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN) del DSTN, con decorrenza 1 ottobre A decorrere dal 1 gennaio 2004 presso ARPA Lombardia (U.O. Idrografia) sono state trasferite le funzioni dell ex Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale. I contatti avuti con ARPA Lombardia hanno confermato la consistenza del dato i- drologico pubblicato. ARPA ha preso in carica le stazioni di misura meccaniche ereditate dall ex SIMN. Dal 2005 ARPA ha iniziato la gestione delle stazioni automatiche in teletrasmissione della Regione Lombardia (Protezione Civile) e dell Ufficio Idrografico Parma MI. L inventario dell archivio cartaceo dati Idrometeo dell Ufficio Idrografico è stato realizzato nel La lunghezza delle serie storiche nelle nuove stazioni di misura è limitata a pochi anni di osservazioni e pertanto si è ritenuto preferibile non utilizzare questi dati per non incorrere in errori di stima. Sono stati poi acquisiti, sempre presso ARPA, i dati aggiornati esistenti sulle stazioni ex SIMN, per valutare la possibile estensione delle serie storiche già pubblicate. Le piogge possono essere estratte dal database Idrometeo di ARPA ad intervalli fissi di 15 minuti. Tale dato è pertanto utilizzabile per finalità diverse da quelle in oggetto in quanto per poter estendere le serie storiche disponibili è necessario individuare i massimi annuali di pioggia per diverse durate (1, 3, 6, 12 e 24 ore), attraverso una finestra mobile non vincolata ad un passo prefissato, al fine di individuare con certezza il valore massimo di pioggia, congruentemente con la procedura adottata per la stesura degli Annali Idrologici. L utilizzo di un passo fisso di 15 minuti risulta critico soprattutto per l individuazione dell evento massimo annuale per la durate inferiori, che sono anche quelle di maggior interesse per le reti fognarie. Il ricorso ad una finestra temporale fissa può portare a sottostimare il valore massimo annuale per le durate più brevi. Raffronti condotti per il pluviometro di Varese, sulla durata di 1 ora, hanno confermato la presenza di dati discordi tra i valori pubblicati negli annali idrologici ed i valori estratti con passo temporale fisso di 15 minuti. Queste considerazioni hanno portato alla scelta di utilizzare, nella stima delle linee segnalatrici di possibilità pluviometrica, i soli dati raccolti dal SIMN e già pubblicati sugli annali idrologici. Relazione generale_rev1.doc Pagina 19 di 125

21 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Il pluviografo più vicino è quello di Varese, che si trova a circa 11 km rispetto al baricentro dell agglomerato oggetto di studio. Nella tabella seguente sono riportati i principali dati sinottici relativi al campione raccolto, per le durate di 1, 3, 6, 12 e 24 ore, ed alle caratteristiche della stazione di misura: numerosità della serie storica per ciascuna durata; altezza massima (H d ) misurata per ciascuna durata; media (m), scarto quadratico e coefficiente di variazione (CV) del campione per ciascuna durata; anni di inizio e fine del campione raccolto; localizzazione della stazione VARESE Durata di precipitazione d [ore] Numerosità H d max [mm] m(h d ) [mm] s(h d ) [mm] CV(H d ) CV medio (H d ) 0.34 Campione raccolto Inizio osservazioni anno 1935 Fine osservazioni anno 1980 Provincia Varese Latitudine 45 42' Longitudine 2 48' Quota [m s.m.] 366 Tabella 6 dati pluviometro di Varese Linee segnalatrici di possibilità pluviometrica Lo studio statistico delle piogge intense in un punto o in un area definita della superficie terrestre può essere condotto attraverso la determinazione delle Linee Segnalatrici di Possibilità Pluviometrica (LSPP) che esprimono il legame esistente Relazione generale_rev1.doc Pagina 20 di 125

22 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE tra l altezza di pioggia h e la sua durata d, per assegnato tempo di ritorno T; solitamente vengono espresse nella forma: h ( T ) = a d I parametri a e n che compaiono nella formula sono funzioni del tempo di ritorno T. In particolare a rappresenta (a meno delle dimensioni) l altezza di precipitazione di durata unitaria e tempo di ritorno T e risulta perciò funzione crescente di T; in generale le variazioni del parametro n (0<n<1) sono in genere più modeste, soprattutto quando il coefficiente di variazione CV delle serie storiche dei massimi annuali delle altezze di pioggia è poco variabile con la durata d, come si verifica sovente in natura. Si parla in tal caso di invarianza di scala (in senso debole). La metodologia statistica maggiormente utilizzata per la definizione delle LSPP impiega come informazione idrologica di base i massimi annuali delle precipitazioni di diversa durata. Dal punto di vista statistico, le serie dei massimi annuali delle precipitazioni di durata d generica si possono considerare come campioni di dimensione N (con N pari al numero di anni di osservazione) di una variabile casuale e pertanto, attraverso le tecniche di inferenza statistica, si può ricercare la funzione di probabilità più adatta ad interpretarli tra quelle normalmente in uso. Nel presente studio si sono utilizzate le funzioni di probabilità descritte nei paragrafi che seguono. Dopo aver stimato i valori di h d,t attraverso la funzione di probabilità prescelta, si dispongono i valori di h d,t su un piano bilogaritmico, in cui in ascisse si riportano i logaritmi delle durate d e in ordinata i logaritmi di h d,t. Considerando quindi, per ogni tempo di ritorno, le 5 coppie di valori [d, h d ] per d = 1, 3, 6, 12, 24 ore si calcolano le corrispondenti coppie [log d, log h d ], e con il metodo dei minimi quadrati si individua la retta interpolante i punti sperimentali; tale retta ha per coefficiente angolare il parametro n e ordinata all origine log a, da cui si ricava il valore del parametro a. I risultati sono stati confrontati con i valori dei parametri a ed n delle linee segnalatrici di possibilità pluviometrica che è possibile leggere e scaricare dal sito di ARPA Lombardia, stimati tramite la distribuzione GEV (metodo scala invariante) nell ambito del progetto Shakeup-2 in tema di regime delle precipitazioni intense sul territorio della Lombardia, come nel seguito specificato. d n Relazione generale_rev1.doc Pagina 21 di 125

23 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Modelli probabilistici utilizzati Distribuzione di Gumbel o del Valore Estremo del I tipo (EV1) La funzione di Gumbel ha la seguente espressione: P(x) = exp{ exp[ (x u d )/α d ]} dove P(x) esprime la probabilità che la generica osservazione della variabile risulti minore o uguale a un valore x assegnato, α d e u d sono due parametri della distribuzione, che possono essere stimati con una delle tecniche disponibili (metodi dei momenti, della massima verosimiglianza, ecc). Per la distribuzione di Gumbel i metodi più diffusi di stima dei parametri è quello dei momenti (MOM), il quale utilizza le relazioni che legano i parametri α d e u d ai primi due momenti: α d = σ ud d d = µ σ d in cui µ d e σ d indicano rispettivamente la media e lo scarto quadratico medio del campione dei massimi annuali di precipitazione di durata d. Una volta valutati i parametri α d e u d, risulta possibile stimare l altezza di pioggia di assegnata durata d e tempo di ritorno T, attraverso la relazione: 1 T ( T ) = u ln ln h. d d α d T 1 Distribuzione Generalizzata del Valore Estremo (GEV) La distribuzione generalizzata dei valori estremi (Generalized Extreme Value, conosciuta con la sigla G.E.V.) ha le seguenti espressioni: (1/ k ) ( 1+ k (( X u) / α )) P( x) = e se k 0 (( X u ) / α ) e P( x) = e se k = 0 Se il parametro k assume il valore 0 la GEV coincide con la distribuzione di Gumbel, mentre per k > 0 coincide con quella di Weibull (x risulta limitata superiormente al valore X max = u + α / k). Infine se k < 0 la distribuzione GEV coincide con la distribuzione di Frechet (x risulta limitata inferiormente al valore X min = u + α / k). I tre parametri della GEV sono rispettivamente il parametro di forma k, il parametro Relazione generale_rev1.doc Pagina 22 di 125

24 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE di scala α e il parametro di posizione u. Per la stima dei parametri si adotta generalmente il metodo dei momenti pesati in probabilità (PWM) Linee Segnalatrici di Probabilità Pluviometrica stimate da ARPA (DIIAR- CIMI Politecnico di Milano) Il Politecnico di Milano, nell ambito di un contratto di consulenza scientifica con ARPA Regione Lombardia ha sviluppato lo studio Il regime delle precipitazioni intense sul territorio della Lombardia. Modello di Previsione Statistica delle Precipitazioni di Forte Intensità e Breve Durata, i cui risultati sono pubblicati nella Relazione Finale del febbraio Partendo dai dati ricavati dalla rete pluviometrica gestita da ARPA, per le durate orarie (1, 3, 6, 12 e 24 ore) e di più giorni consecutivi (tra 1 e 5 giorni), nello studio citato sono state stimate le LSPP, per ogni sito stazione e quindi per ogni punto griglia del territorio della Lombardia secondo il modello probabilistico GEV scala invariante, con stima dei parametri puntuali tramite il metodo degli L-moments e estrapolazione spaziale dei quantili. Per le durate orarie sono stati considerate 105 stazioni pluviografiche (di cui 68 comprese all interno del territorio regionale), con almeno 25 anni di osservazioni. Per queste si sono utilizzati i dati provenienti da digitalizzazioni delle serie storiche ricavate dagli annali fino all anno e sono state aggiornate alcune serie storiche fino all anno Accedendo al sito è possibile, tramite ricerca per comune o pluviometro, visualizzare le stazioni ed il territorio di interesse e scaricare i valori dei parametri delle LSPP stimati con la metodologia sopra indicata. Sono infatti presenti le mappe in formato raster di tutti i parametri necessari per ricavare l'altezza di pioggia prevista per i principali tempi di ritorno di interesse (2, 5, 10, 20, 50, 100 e 200 anni) e per durate di ore: Parametro a1 (coefficiente pluviometrico orario); Parametro n (esponente di scala); Relazione generale_rev1.doc Pagina 23 di 125

25 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Parametri w 1 w 2 w 5 w 10 w 20 w 50 w 100 w 200 (quantili normalizzati per i diversi tempi di ritorno espressi in anni, esempio w 10 corrisponde al quantile normalizzato per il tempo di ritorno di 10 anni). Ricavati i parametri dall interrogazione del servizio web, l altezza di pioggia di interesse in un punto del territorio regionale si ricava con la relazione: h T (d) = a 1 w T d n Nel presente studio sono stati individuati i baricentri dei bacini esaminati e, tramite interrogazione, sono stati ricavati i valori dei parametri in tali punti, rappresentativi dei rispettivi bacini. Il confronto dei parametri delle LSPP, nei pluviometri considerati, tra i valori stimati per il presente studio ed i valori ufficiali scaricati dal sito dell ARPA, hanno mostrato sostanziale accordo per il tempo di ritorno di riferimento (T=10 anni) e si è pertanto deciso di impiegare i valori ufficiali tratti dal servizio web Ragguaglio spaziale delle piogge all area Con ragguaglio spaziale delle piogge si intende la valutazione dell altezza di pioggia media su un area a partire da quella nota in un punto, secondo l ipotesi verosimile che il massimo registrato nel pluviometro coincida con il punto di scroscio. A causa dell elevata variabilità spaziale del fenomeno meteorico, il volume affluito complessivamente sopra un certo bacino di drenaggio risulta tuttavia minore di quello che si otterrebbe distribuendo uniformemente sull area del bacino stesso l altezza di precipitazione caduta nel centro di scroscio. Questa circostanza indica la necessità di ragguagliare all area di interesse il valore dell altezza di pioggia calcolato nel centro di scroscio per un assegnato periodo di ritorno. Nella letteratura tecnico-scientifica il ragguaglio spaziale è stato generalmente affrontato in modo empirico. In generale la soluzione del problema viene condotta introducendo un fattore di riduzione, con cui viene riscalato il quantile T-ennale h T (δ) stimato a scala locale. In base alla dimensione del bacino ed alla forma dell area investita dal nubifragio, nonché alla durata presa in considerazione ed il periodo di ritorno di riferimento, viene stimato il valore del rapporto: Relazione generale_rev1.doc Pagina 24 di 125

26 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE ARF = ht ( δ, A) h ( δ ) T con A area del bacino e h T (δ,α) il quantile T-ennale della pioggia ragguagliata su tale area. Per bacini di piccole dimensioni il valore di ARF calcolato con le formule di letteratura sono in genere prossimi all unità, pertanto nel presente studio si è sempre assunto, a favore di sicurezza, ARF = Risultati delle elaborazioni La tabella seguenti riporta, per ciascun bacino considerato i valori dei parametri a 10 ed n delle Linee Segnalatrici impiegati per la stima delle portate meteoriche con tempo di ritorno decennale. Codice Denominazione rete a 10 n Mista di Bizzozzero 51,98 0, Gazzada Schianno M1 Campagnola 52,21 0, Gazzada Schianno N2 Schianno 52,21 0, Sottorete Castiglione O. 5 52,23 0, Sottorete Castiglione O. 6 52,17 0, Sottorete Castiglione O. 7 52,21 0, Sottorete Castiglione O. 8 52,20 0, Sottorete Castiglione O. 8 52,20 0, Sottorete Castiglione O. 8 52,20 0, Sottorete Castiglione O. 9 52,11 0, Sottorete Castiglione O. 9 52,11 0, Collettore Fossa Zocca 51,33 0, /6 Sottorete Gornate Olona 5/6 52,29 0, Sottorete Gornate Olona 7 52,11 0, Sottorete Lozza 1 51,94 0, Sottorete Lozza 1 51,94 0, Sottorete Lozza 2 52,03 0, Sottorete Malnate 1 51,53 0, Sottorete Malnate 1 51,53 0, Sottorete Malnate 2 51,53 0, Sottorete Malnate 3 51,22 0, Sottorete Malnate 4 50,90 0, Sottorete Malnate 5 50,91 0, Sottorete Malnate 7 50,90 0, Sottorete Vedano O. 4 51,90 0, Sottorete Vedano O. 4 51,90 0, Sottorete Vedano O. 5 51,70 0, Sottorete Vedano O. 6 51,33 0, Sottorete Venegono Inf. 8 52,30 0,29 Relazione generale_rev1.doc Pagina 25 di 125

27 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE Tabella 7 Parametri a 10 e n per ogni sottobacino analizzato Come mostrato dalla tabella, nel territorio indagato il parametro a varia da 50,90 mm a 52,30 mm e l esponente n tra 0,29 e 0, Stima delle portate meteoriche La stima delle portate, per tempo di ritorno T 10 anni, è stata compiuta attraverso l impiego della formula razionale. La formula razionale fornisce un procedimento particolarmente semplice ed efficace per il calcolo della portata al colmo di tempo di ritorno T alla sezione di chiusura considerata. Tale metodo assume la precipitazione uniformemente distribuita nello spazio e nel tempo e si basa sull utilizzo della LSPP riferita al bacino di interesse. Fissato il tempo di ritorno T la portata al colmo maggiore è prodotta dall evento avente durata pari al tempo di corrivazione t c del bacino. Sulla base delle Linee Segnalatrici di Probabilità Pluviometrica individuate è stata quindi calcolata la portata di piena nelle sezioni di interesse tramite la formula seguente: n 1 c Q( T ) = a t A ϕ ARF /3,6 dove: a e n sono i parametri della curva di possibilità pluviometrica relativa al tempo di ritorno T; t c, è il tempo di corrivazione del bacino chiuso alla sezione di interesse e- spresso in ore; A è la superficie del bacino espressa in km 2 ; ϕ è il coefficiente di afflusso del bacino; ARF è il coefficiente di ragguaglio delle piogge all area, valutato a favore di sicurezza pari a 1. Nella formula razionale di fondamentale importanza è il coefficiente di afflusso ϕ che tiene conto delle perdite in funzione della copertura del bacino ed in relazione ai tempi di ritorno considerati ed alle pendenze. Nel presente studio il valore è sta- Relazione generale_rev1.doc Pagina 26 di 125

28 DI GORNATE OLONA DELL ATO VARESE to valutato sulla base del tipo di copertura distinguendo, così come descritto nel paragrafo 2.2.2, la parte naturale del bacino da quella urbanizzata. Per i due tipi di copertura sono stati assegnati due differenti valori del coefficiente di afflusso e precisamente: 1. ϕ = 0.2 per le superfici naturali; 2. ϕ = 0.6 per le superfici urbanizzate. I valori utilizzati sono quelli usualmente adottati in letteratura per i tipi di copertura considerati. Per la stima del coefficiente ϕ da utilizzare per il calcolo della portata di progetto si è proceduto effettuando una media pesata dei due valori sulle relative superfici: ϕ = i ( S ϕ ) i i ( S ) i i ottenendo un valore medio del coefficiente di afflusso per ogni bacino. Per i bacini considerati sono quindi state stimate le portate con tempo di ritorno 10 anni riportate nella tabella seguente. Codice Denominazione Portata meteorica Q [mc/s] Mista di Bizzozzero 15, Gazzada Schianno M1 Campagnola 2, Gazzada Schianno N2 Schianno 0, Sottorete Castiglione O. 5 0, Sottorete Castiglione O. 6 4, Sottorete Castiglione O. 7 1, Sottorete Castiglione O. 8 0, Sottorete Castiglione O. 8 0, Sottorete Castiglione O. 8 0, Sottorete Castiglione O. 9 3, Sottorete Castiglione O. 9 0, Collettore Fossa Zocca 14, /6 Sottorete Gornate Olona 5/6 0, Sottorete Gornate Olona 7 0, Sottorete Lozza 1 1, Sottorete Lozza 1 0, Sottorete Lozza 2 1, Sottorete Malnate 1 6, Sottorete Malnate 1 0, Sottorete Malnate 2 3, Sottorete Malnate 3 3, Sottorete Malnate 4 1, Sottorete Malnate 5 5,30 Relazione generale_rev1.doc Pagina 27 di 125

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