Lavoro di comunità: quali bisogni emergenti per i servizi sociali territoriali? Perché il lavoro di comunità?

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1 Dipartimento di Economia, Società, Politica Via Saffi, Urbino PU Tel FORMAZIONE SOCIALE PRESSO L UNIVERSITA DI URBINO CARLO BO. Dipartimento di Economia Società Politica SEMINARI APERTIWELFARE MARCHE A cura di Angela Genova Lavoro di comunità: quali bisogni emergenti per i servizi sociali territoriali? Perché il lavoro di comunità? Giovedì 19 novembre, Ore 15-18, Sala Cinema, Via Saffi 15, Palazzo Volponi (ex Magistero), Urbino.

2 Dipartimento di Economia, Società, Politica Via Saffi, Urbino PU Tel L esperienza di comunità Ambito territoriale sociale16 Presentata e discussa da Della Ceca Lucia

3 Dipartimento di Economia, Società, Politica Via Saffi, Urbino PU Tel Indice della presentazione 1. La storia del progetto: da dove nasce? A quali bisogni risponde? 2. Quali attori sono stati coinvolti in fase di progettazione? 3. Quali risorse sono state utilizzate (denari e persone)? 4. Quali finalità? 5. Quali obiettivi? 6. Quale strategia e quali attori coinvolti? 7. Quali risultati realizzati o attesi (esiste un sistema di monitoraggio e valutazione, indicatori)? 8. Quali punti di forza del progetto? 9. Quali criticità/debolezze? 10. Quali opportunità? 11. Quali minacce? 12. Contatti per ulteriori approfondimenti:

4 Dipartimento di Economia, Società, Politica Via Saffi, Urbino PU Tel La storia del progetto: da dove nasce? A quali bisogni risponde? Da dove nasce 1. contrazione della domanda e da un aumento della disoccupazione da un dato che va dal 5.62 del 2004 ad un del 2011; 2. diffidenza da parte del mercato del lavoro ad assumere soggetti svantaggiati nel senso più ampio del termine (disoccupati di lungo periodo, over 50..); 3. situazione economica grave; A quali bisogni risponde 1. incremento delle richieste di contributo e di sostegno presso gli uffici dei servizi sociali: 2. incremento sia delle segnalazioni che delle prese in carico di minori; 3. difficoltà a trovare lavoro - aumento delle richieste di lavoro presso i CIOF; 4. incremento delle richieste di pacchi alimentari e contributi etici presso i centri di ascolto delle associazioni e presso gli enti pubblici per mancanza di denaro /lavoro.

5 Dipartimento di Economia, Società, Politica Via Saffi, Urbino PU Tel Quali attori sono stati coinvolti in fase di progettazione? 1. AA.TT.SS Assistenti sociali / UPS 2. Provincia di Macerata 3. CIOF della provincia 4. ACLI di Macerata con il supporto del Patronato ACLI 5. Università degli studi di Macerata 6. CiSei Vivi la tua terre rete d imprese agricole 7. Enti del privato sociale:» PARSIFAL» GVV» ACLI» CARITAS VICARIA DI CORRIDONIA» CARITAS VICARIA DI S.SEVERINO» CARITAS VICARIA DI MATELICA» IL LUME» CENTRO DI ASCOLTO E DI PRONTA ACCOGLIENZA

6 CIOF ( aziende, imprese..) Patronato ACLI per i servizi alla persona ( famiglie,..) Ufficio agricoltura della provincia Rete d imprese Vivi la tua Terra biologica provinciale Terzo settore ed Enti del privato sociale Case manager dell'inserimento lavorativo Eures provinciale lavori all estero Servizi sociali Università di macerata

7 Dipartimento di Economia, Società, Politica Via Saffi, Urbino PU Tel Quali risorse sono state utilizzate (denari e persone)? Risorse economiche: ,00 fondi regionali + coof. Ente Pubblici Risorse Umane: N. 2+3 soggetti Staff/coordinamento progetto

8 4-5 Finalità ed obiettivi? Generale Obiettivo generale è il miglioramento qualitativo e l incremento quantitativo dei livelli di inserimento professionale delle fasce fragili deboli nel mercato del lavoro, mediante lo sviluppo di diverse Profili Professionali per supportare e guidare soggetti di riferimento nei processi di inserimento e riabilitazione e per favorire lo sviluppo di abilità atte al reperimento autonomo di un lavoro tramite la costruzione di progetti individualizzati d inserimento lavorativo attraverso il coinvolgimento figure professionali Assistenti sociali ed operatori del CIOF, del Patronato ACLI e associazioni del terzo settore Specifico Sperimentare un modello di servizio per all attivazione di progetti individualizzati di inserimento lavorativo di soggetti deboli (difficoltà economica, sociale e disoccupati) nel mercato del lavoro.

9 Obiettivi Azione tutoraggio Collaborare e confrontarsi con gli attori della rete presenti nel territorio (Servizi sociali,ciof ) con cui elaborare un percorso individualizzato e personalizzato. coordinare gli interventi concordati nel piano d inserimento lavorativo con l assistente sociale attraverso l attivazione di una rete di interventi formali ed informali,l insieme delle azioni che portano a risolvere i problemi dell utente. creare un clima di fiducia tale per cui l utente si possa sentire accolto e supportato; insegnare alla persona modus operandi efficace e autonomo, qualora l utente si ritrovasse nuovamente nelle condizioni di cercare un occupazione; promuovere l autonomia dell utente, cercando di offrirgli gli strumenti più efficaci per poter diventare soggetti liberi di scegliere; sviluppare la capacità ad orientarsi nella ricerca di soluzioni occupazionali; Inserire o reinserire la persona debole e fragile nel mondo del lavoro.

10 6.Quale strategia e quali attori coinvolti? N. 3 progettualità attivate; N. 20 tavoli di concertazione effettuati; N. 2 convegni effettuati; Riunioni con operatori CIOF; Riunioni con i tutor; Esposizione progetto Convegno regionale; N. 1 protocollo d intesa effettuato

11 Quale strategia e quali attori coinvolti? Buone prassi. Progetto democratico Programmazione partecipata Governance Proposte progettuali Approvato il progetto nei 5 comitati dei sindaci dei 5 AATTSS della provincia di Macerata. Implementato delle azioni, monitoraggio e valutazione Solidarietà organizzata responsabilità condivisa - solidarietà organizzata 11; gli attori di tutti i livelli di governo, si confrontano nell ambito delle rispettive competenze Scritto il progetto ed i vari documenti allegati ( protocollo d intesa e regolamento) 11

12 7. Quali risultati realizzati o attesi (esiste un sistema di monitoraggio e valutazione, indicatori)?

13 8.Risultati aumento del numero delle prese in carico dei soggetti a rischio di esclusione sociale; migliorata la qualità degli inserimenti oltre che potenziata la possibilità di accesso delle persone al mercato del lavoro tradizionale; aumentato il numero dei soggetti impegnati come misura sperimentale di contrasto alla povertà; valorizzato il lavoro di tutti gli attori pubblici e del privato sociale; dialogo della rete e sviluppo di buone prassi ed azioni integrata e omogeneizzate dei criteri di accesso e messa in rete dell offerta. MONITORAGGIO: Utilizzo di PAI; Tavoli di concertazione; Questionario finale

14

15 9.Quali criticità/debolezze? Associazioni di volontariato, per la gestione dei tutor; Formazione dei tutor non certificata; Ancora poca incisività dell azione data la non presenza di attori che rappresentano le aziende/imprese.

16 8.10. Quali punti di forza del progetto ed opportunità?

17 Quali minacce? Bilancio regionale pari a sostenibilità

18 GRAZIE PER L ATTENZIONE 18

19 Contatti per ulteriori approfondimenti: D.ssa Della Ceca Lucia Staff Ambito territoriale sociale 16

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