TRIBUTARIO p. 26 La detassazione degli investimenti in R&S

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1 PECIALE Operazioni con i Paesi black list NOTIZIARIO QUINDICINALE A CURA DELL API TORINO ANNO XXXIII N NOVEMBRE 2010 Poste Italiane.p.A. pedizione in abbonamento postale D.L.353/2003(conv.in L.27/02/2004 n 46) art 1 comma 1DCB Torino nr. 19 anno 2010 L EVENTO p. 4 Chiave a stella 2010 Premiate le imprese eccellenti L INIZIATIVA p. 4 Bilaterale Italia-Romania Nuove opportunità per le PMI TRIBUTARIO p. 26 La detassazione degli investimenti in R& CREDITO p. 29 Agevolazioni e contributi per l innovazione

2 COA TI APETTI DAL DOMANI? UN ORRIO. DREAM U i UNIONFIDI FININDUTRIA UNIONFIDI.C. - ede Centrale: Via Nizza 262/ Torino Tel Fax info@unionfidi.com FININDUTRIA.r.l. - ede Centrale: Via Nizza 262/ Torino Tel Fax info@finindustria.com ALEANDRIA Tel ATI Tel BIELLA Tel BRA Tel BRECIA Tel CUNEO Tel GENOVA Tel MATERA Tel NOVARA Tel POTENZA Tel RHO Tel VERBANIA Tel Il presente è un messaggio pubblicitario con finalità promozionali. i invitano, pertanto, gli associati a fare riferimento ai fogli informativi contenenti le condizioni contrattuali, generali ed economiche, disponibili presso le nostre sedi e sul sito Garanzie sui finanziamenti, consulenza su finanza aziendale e agevolata Unionfidi, attraverso gli oltre 60 Istituti di Credito convenzionati, rilascia garanzie alle piccole e medie imprese italiane a fronte dei finanziamenti concessi dal sistema bancario, accrescendo la loro capacità e qualità del credito. Finindustria riveste il ruolo di consulente finanziario e fornisce le competenze e le conoscenze per attivare un approccio strutturato e metodologico con il sistema bancario attraverso un'assistenza completa nell'accesso ai finanziamenti a tasso agevolato, ai contributi a fondo perduto ed ai bonus della normativa regionale, nazionale e comunitaria.

3 EDITORIALE ENERGIE RINNOVABILI UNO TRUMENTO DI CRECITA Anche se le ultime rilevazioni di Bankitalia per il Piemonte indicano dei timidi segnali di ripresa, ossia da un punto di vista congiunturale cominciano i segni più, da quello strutturale siamo ancora al buio più totale. D altra parte le evoluzioni dello scenario economico hanno determinato nel tessuto imprenditoriale una fase di profonda trasformazione con un radicale processo selettivo che è lungi dall essere terminato. Uno dei comparti di primo piano come quello dell automotive è ancora fortemente dominato dall incertezza, non di ordini e fatturati ma di prospettive: a che punto sono i programmi della Fiat? Fabbrica Italia esiste ancora? Al di là di Pomigliano, qual è lo scenario per Mirafiori? In questo scenario nebuloso, può giocare un ruolo importante il comparto delle energie rinnovabili che invece presenta molte certezze: a partire dagli incentivi nazionali del nuovo Conto Energia, per arrivare agli obblighi imposti dalla Comunità Europea in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili. Molte aziende, soprattutto quelle metalmeccaniche che caratterizzano fortemente il nostro tessuto imprenditoriale, possono trovare in questo settore delle importanti opportunità di riconversione. enza dimenticare le importanti ricadute sul settore dell edilizia. La stessa Regione Piemonte, nel suo Piano Quinquennale per la Competitività che è in via di definizione, destina risorse importanti al settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico e, probabilmente, arriverà alla definizione di una piattaforma tecnologia dedicata all energia che assumerà un importanza notevole. Per questo, dietro la spinta e la promozione di API Torino, è stato costituito nel gennaio scorso JPE 2010, il Consorzio produttivo Piemontese per lo sviluppo delle Energie Rinnovabili. JPE ha già in sè tutti gli elementi fondamentali per dare vita ad una piattaforma energetica ; è l embrione di una piattaforma. Il traguardo che si vuole raggiungere (e per il quale nel febbraio scorso è stato firmato un Protocollo d intesa con la Regione Piemonte), è la costituzione, il sostegno e la diffusione di una filiera delle energie rinnovabili finalizzata alla valorizzazione, innovazione e produzione nel settore della Green Economy come motore propulsivo e di crescita nella nostra Regione. i tratta di un obiettivo sicuramente ambizioso; ma alcuni importanti risultati sono già oggi misurabili in termini di installazioni di impianti fotovoltaici sui capannoni delle PMI e di distribuzione di lavoro alle imprese del comparto. enza contare i progetti di impianti in corso di valutazione per lo sfruttamento delle biomasse, della geotermia e delle fonti idroelettriche, oppure quelli per la riconversione energetica industriale, oltre che per la creazione di nuovi insediamenti industriali per la produzione di componenti per il mercato delle rinnovabili. Di tutto questo discuteremo con i massimi esperti del settore e con le principali istituzioni del territorio in un convegno organizzato da API Torino durante il salone di Restructura 2010 (di cui trovate una sintesi in questo numero di API Flash). Proprio in quell occasione, il Consorzio firmerà un protocollo d intesa con il Collegio dei Geometri: si tratta di un ulteriore passo per l ampliamento del raggio d azione di JPE per arrivare ad una squadra regionale più ampia e condivisa possibile. Il lavoro che è già stato svolto è quindi notevole: molto, tuttavia, deve ancora essere fatto. Per questo, come per molti altri settori, API Torino sta lavorando con la Regione Piemonte affinché il Piano per la Competitività in corso di elaborazione rappresenti lo strumento di intervento per aiutare le nostre imprese a uscire dalla crisi, magari traghettandole verso comparti più innovativi e promettenti. Fulvio FALETTI Vicepresidente API Torino Presidente JPE 2010

4 4 l NEW Chiave a stella 2010, ecco le imprese eccellenti Criotec Impianti e ICMAT vincono la seconda edizione del premio ono la Criotec Impianti di Chivasso e la ICMAT di Pianezza le due imprese vincitrici del Premio Chiave a stella 2010, l iniziativa progettata e realizzata per riconoscere e valorizzare le PMI d eccellenza nell ambito dell economia torinese. Il Premio è stato ideato e promosso nel 2009 da API Torino, Fondazione Magnetto, con la collaborazione della Camera di commercio di Torino insieme al quotidiano la Repubblica e a Unicredit. L iniziativa è aperta a tutte le PMI del settore manifatturiero e del terziario avanzato del Torinese, con un fatturato compreso fra i 500mila e i 25 milioni di euro. Le aziende vincitrici sono state selezionate tra le imprese che hanno mostrato di contraddistinguersi sia per capacità di esprimere e coniugare innovazione e tradizione sia per l eccellenza del prodotto e valorizzazione del territorio in Italia e all estero. Il Premio è stato assegnato dopo un attento esame di tutte le candidature sottoposte alla Commissione Tecnica Esaminatrice, composta da docenti dell Università e del Politecnico di Torino, da esperti economisti e qualificati valutatori nominati da API Torino, Camera di commercio. Dopo una prima selezione, che ha ridotto a 54 le imprese partecipanti, alla seconda fase sono passate 20 imprese che sono state sottoposte ad una serie di esami con visite aziendali condotte da un gruppo di dottorandi dell Università e del Politecnico. Da queste analisi sono alla fine emersi i nomi dei due vincitori. La premiazione di ICMAT e Criotec è avvenuta il 10 novembre scorso nell ambito di una serata al Centro Congressi di Torino Incontra. Dopo i saluti di Alberto Russo (Vicepresidente API Torino e Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di API), Lorenzo Gianotti (Fondazione Magnetto), Alessandro Barberis (Camera di commercio di Torino) e Vladimiro Rambaldi (Unicredit), prima della premiazione ha ospitato una Lectio Magistralis di alvatore Rossi (Chief economist Banca d Italia) sul Il sistema produttivo italiano fra crisi e nuova globalizzazione. Un occasione importante per gli imprenditori presenti per capire più a fondo l evoluzione della ormai lunga crisi che ha complicato le prospettive di mercato delle imprese e ovviamente anche delle PMI. Gli spunti e le idee lanciate da Rossi sono poi stati la base della Tavola rotonda (coordinata da Pier Paolo Luciano Caporedattore dell edizione Torinese di Repubblica), con la partecipazione di Paolo Biancone (Vicepreside per i Rapporti con le Aziende, Facoltà di Economia), Giuseppe Tardivo (Ordinario, Facoltà di Economia) e Marco Cantamessa (Ordinario IV Facoltà di Ingegneria, Politecnico di Torino). L iniziativa, in API la Bilaterale Italia-Romania Incontro fra imprese italiane e romene per avviare nuove collaborazioni Presentati i servizi e le attività dell Associazione API Torino apre agli imprenditori stranieri che costituiscono imprese in Italia. L iniziativa, ha l obiettivo di sostenere la crescita di nuove PMI, create da imprenditori nati non nel nostro Paese, che possano generare sinergie economiche con altre PMI contribuendo così alla ripresa. Il progetto ha preso avvio in questi giorni con una Bilaterale Italia-Romania che si è svolta l 11 e il 12 novembre. Nella sede di API, insieme agli imprenditori romeni, sono state focalizzate le occasioni di collaborazione imprenditoriale e le opportunità professionali, oltre che i servizi offerti da API alle PMI. L iniziativa è stata organizzata in collaborazione con il Consolato Generale della Romania a Torino. All incontro - aperto da Massimo Guerrini (Vicepresidente Vicario dell Associazione) e da Alexandru Mugurel Buje (Console Generale di Romania a Torino) - hanno preso parte Gianpiero Masera della Camera di Commercio di Torino, Ida Vana (Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Torino), Claudia Porchietto (Assessore al Lavoro della Regione Piemonte), mentre orin Dimitriu e Viorel Badea (rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Camera di commercio e industria di Bucarest), hanno inviato i loro saluti. Nel corso dell incontro, sono stati presentati i diversi servizi che l Associazione offre alle imprese soprattutto dal punto di vista sindacale, tributario, tecnico e creditizio oltre che per quanto concerne la formazione (con API Formazione), i temi della sicurezza del lavoro e del marketing. Ma non sono nemmeno state trascurate le possibili sinergie con le PMI italiane già attive sul territorio. Per questo, il 12 novembre, si è svolta una serie di incontri

5 NEW l 5 Due esempi di imprenditorialità Le schede dei vincitori La ICMAT è nata nel 1932; l azienda di Pianezza progetta e produce macchine utensili per la finitura degli ingranaggi da oltre 60 anni. La ICMAT lavora in un settore fortemente specialistico e altamente competitivo, per questo l azienda, per poter mantenere il passo con i grandi gruppi internazionali, ha puntato sempre sugli investimenti in ricerca e sviluppo. Per questo ICMAT può essere ragionevolmente considerata tra i leader a livello mondiale. Tanto che sono sempre più numerose le imprese dell automotive leader in molti paesi per le quali la parola raso (denominatore comune a tutte le macchine progettate dall azienda), è ormai sinonimo di rasatura. Alla base del successo ovviamente anche ragioni di carattere umano ed il forte legame con il territorio. I principi in base ai quali lavora la ICMAT sono l affidabilità, la disponibilità verso il cliente, l attenzione ai particolari. Attualmente l azienda, che fattura il 90% all estero, occupa circa 40 tecnici altamente specializzati. La Criotec Impianti di Chivasso è stata fondata nel 1989 e negli anni ha sviluppato delle specifiche competenze nell ambito della criogenia e del cosiddetto alto vuoto. In pochi anni dalla sua creazione, la Criotec si è distinta fra le grandi imprese produttrici di gas tecnici. A metà degli anni 90, poi, l azienda suscita l interesse di enti e centri di ricerca come il CERN e l ENEA oltre che dei Laboratori del Gran asso con i quali stabilisce intense collaborazioni. Attualmente la Criotec destina oltre l 80% del suo fatturato al mercato italiano, occupa circa 25 addetti e partecipa a numerosi progetti di ricerca in Italia e all estero. Nella foto di pagina 4: gli imprenditori vincitori del Premio insieme al Vicepresidente di API Alberto Russo, Vladimiro Rambaldi di Unicredit, Lorenzo Gianotti della Fondazione Magnetto e il gruppo di Dottorande che ha svolto i sopralluoghi nelle aziende. In questa pagina, qui accanto, Ettore Miletto Petrazzini (al centro) della ICMAT pa, nella foto sopra Guido Roveta della Criotec Impianti rl (foto la Repubblica) B2B tra imprenditori romeni e imprenditori italiani. Riteniamo - ha spiegato a questo proposito Guerrini, Vicepresidente Vicario di API Torino - che lo sviluppo di solidi rapporti di collaborazione tra le imprese torinesi e le realtà imprenditoriali guidate da cittadini romeni possa determinare vantaggi e occasioni reciproche di crescita. Da qui l iniziativa dell Associazione delle PMI. L incontro con le imprese romene fa seguito alla collaborazione, avviata nello scorso maggio, con il Forum Italo-Romeno per le relazioni bilaterali. La realtà rappresentata da questo tipo di aziende - spiega Guerrini - è ormai importante a livello provinciale e regionale. Il sistema delle piccole imprese, anche quelle che fanno capo ad imprenditori di altri Paesi, deve avere a disposizione tutti gli strumenti possibili per creare nuovi mercati e dare vita a nuove produzioni per riprendere a creare ricchezza e occupazione. Proprio la crescita delle imprese di imprenditori di altri Paesi, segnalata recentemente da Unioncamere, indica una chiara tendenza di sviluppo di una realtà con la quale è importante confrontarsi in modo costruttivo. Il consolidarsi inoltre di questi rapporti bilaterali nel futuro, potrebbe rappresentare anche un importante opportunità di nuovi business e sinergie per le imprese italiane già associate all API. Nella foto qui accanto: il Console Buje, il Vicepresidente API Guerrini e l Assessore Vana (foto ORA). Nella foto qui sopra un momento dell incontro.

6 6 l NEW Attivo lo portello Marchi e Brevetti di API Torino Lo strumento giusto per capire di più in tema di proprietà industriale e intellettuale Una prima consulenza per sapersi orientare nella giungla delle regole della proprietà industriale ed intellettuale. E l obiettivo dello portello Marchi e Brevetti di API Torino che, proprio in un periodo difficile come questo, può rivelarsi uno strumento di conoscenza molto utile per le imprese. Lo portello è seguito dal ervizio Legale dell Associazione. In particolare, attraverso un gruppo di professionisti esperti del comparto, può fornire indicazioni operative, oltre che sui marchi e sui brevetti, anche sul tema del design industriale. empre su questo argomento, è bene ricordare che con il Piano traordinario Occupazione, Bando Innovation Voucher, della Regione Piemonte, sarà possibile ottenere un rimborso a fondo perduto che varia dal 50 al 100% sui costi sostenuti per le attività di consulenza di proprietà industriale. Questa opportunità può però essere utilizzata solo per le richieste effettuate nel mese di novembre. Per approfondimenti sul Bando Innovation Voucher è possibile contattare il ervizio Credito e Finanza al numero di telefono oppure inviare una mail a credifin@apito.it. Per consulenze sulle regole inerenti i marchi e i brevetti, è possibile contattare il numero di telefono ovvero inviare una mail a legale@apito.it. Edilizia ad alto risparmio energetico Il punto nell incontro di API, JPE e Camera di Commercio A Restructura il 25 novembre prossimo Efficienza e risparmio energetico nell edilizia saranno i temi messi a fuoco da un incontro dedicato alle PMI attive nel settore delle costruzioni e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Il convegno è organizzato da API Torino, Collegio Edile, Consorzio JPE 2010 e Camera di Commercio. Il seminario Integrazione tra efficienza energetica e utilizzo di fonti rinnovabili: le opportunità sul territorio, è previsto per il 25 novembre nell ambito di Restructura a Lingotto Fiere (a partire dalle ore 14.00). Da un lato - spiega a questo proposito Fulvio Faletti, Vicepresidente di API Torino e Presidente del Consorzio JPE questi argomenti suscitano un sempre maggiore interesse da parte di tutti gli attori della filiera: governo e istituzioni locali impegnati a ridurre le emissioni di CO2, dall altro imprenditori e cittadini interessati ad abbattere i costi energetici. Anche la nostra regione è fortemente indirizzata verso una strategia di sviluppo nell ambito di tecnologie innovative di questo genere. Occorre però avere le idee chiare sulle possibilità di sviluppo del comparto. Da qui l importanza del convegno al quale prenderanno parte anche i tecnici di Regione, Provincia e CCIAA, oltre che dell Ordine degli Ingegneri e dei Geometri di Torino e Provincia. L evento, inoltre, è reso possibile dalla presenza di realtà importanti come Riello, Techem, Robur e ix People.it. Destinatari della giornata di studio sono i professionisti del settore edile, del settore impiantistico (progettisti, costruttori, installatori e manutentori di impianti) e del settore immobiliare, alle piccole e medie imprese, agli Enti, ai Comuni, agli amministratori di condominio e a quanti operano a vario titolo nel campo energetico. Nell ambito del convegno, verrà anche firmato un Protocollo di collaborazione fra il Consorzio Jpe 2010 e il Collegio dei geometri. I lavori saranno divisi in due sessioni: Fonti rinnovabili e Edifici, impianti e contabilizzazione del calore. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare API Torino al numero oppure via mail (sertec@apito.it).

7 NEW l 7 ITRI, API Torino impegnata sull operatività e sul piano politico-istituzionale ono ancora molti i punti della nuova normativa che necessitano di chiarimenti Continua l attività svolta da parte del ervizio Tecnico di API Torino sul tema del nuovo sistema di rintracciabilità dei rifiuti speciali pericolosi (ITRI) anche alla vigilia della sua piena operatività. L attività svolta dall Associazione - spiega a questo proposito Gabriele Muzio, Responsabile del ervizio Tecnico -, fin dalla prima pubblicazione del Decreto istitutivo del 17 dicembre scorso, ha seguito due filoni principali: quello di supporto informativo e formativo nei confronti delle aziende associate e quello di lobby politico istituzionale per rendere meno impattante l entrata in vigore del Decreto. ulla prima linea di intervento, si segnala in particolare l evento molto seguito dello scorso 8 ottobre 2010 che ha visto la partecipazione di più di 250 imprese. Abbiamo poi cercato di rispondere alle esigenze e richieste di aiuto espresse da parte delle imprese sul piano assolutamente operativo - continua Muzio - organizzando corsi di formazione ristretti ed a gruppi omogenei di soggetti obbligati, per l utilizzo della chiavetta UB. ull altro fronte, l Associazione non si è mai sottratta ad un ruolo istituzionale di portavoce delle istanze e richieste preoccupate di modifica delle nuove regole in termini di reale semplificazione e reale dematerializzazione della documentazione cartacea di conformità legale. Attraverso Unionservizi - spiega Muzio - siamo intervenuti presso le Commissioni Ambiente dei due rami del Parlamento, per prorogare l entrata in vigore del nuovo sistema di rintracciabilità dei rifiuti. Oggi - continua sempre Gabriele Muzio - alla vigilia della definitiva entrata in vigore dei nuovi obblighi si è creata una situazione paradossale, in cui si alternano voci che parlano di una riscrittura del Decreto e della sua operatività (programma informatico). Inoltre più ci si avvicina alla scadenza e maggiori sono le problematiche che stanno emergendo dall utilizzo del sistema nella quotidiana gestione dei rifiuti. Infine, in attesa del prossimo recepimento della nuova direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE), API Torino è presente nei tavoli e agli incontri strategici presso il Ministero dell Ambiente ed in particolare al ITRI stesso. Negli ultimi giorni - precisa Muzio - in un incontro di confronto con il ITRI, abbiamo sottoposto numerosissimi quesiti in termini di difficoltà operative, acquisendo contestualmente informazioni aggiornatissime in termini di entrata in vigore del sistema, modifiche del supporto informatico ed eventuali sanzioni per la mancata applicazione. Grazie alle informazioni Rifi uti, APIRAEE chiede norme più chiare per la raccolta acquisite si potrà riprendere nuovamente l attività di assistenza alle aziende associate che sicuramente rappresenterà uno degli obiettivi prioritari del ervizio Tecnico per il prossimo Il sistema può essere migliorato con vantaggi per tutti Anche APIRAEE, il Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti RAEE nato dall iniziativa di API Torino, ha aderito alla richiesta che il Centro di coordinamento RAEE (di cui il Consorzio fa parte), e altre associazioni ha formulato al Ministero dell Ambiente per sbloccare l avvio del sistema di ritiro in modalità uno contro uno. Questo sistema - spiega a questo proposito Gabriele Muzio, Direttore operativo di APIRAEE e Responsabile del ervizio Tecnico di API Torino - è operativo da giugno scorso e consente ai consumatori di consegnare al commerciante il vecchio apparecchio elettrico o elettronico al momento dell acquisto di un prodotto nuovo equivalente; il commerciante ha poi successivamente il compito di conferire tali RAEE ai Centri di Raccolta comunali. L uno contro uno incontra tuttavia gravi ostacoli a causa del mancato chiarimento di alcuni aspetti interpretativi fondamentali della normativa RAEE. Da qui l idea di chiedere al Governo di chiarire la situazione e indicare norme certe. L iniziativa è emersa nel corso del Forum RAEE tenutosi a Ecomondo (Rimini). In particolare, è stato sottolineato,un interpretazione non univoca dell articolo 8 del Decreto ministeriale 65/2010 da parte delle singole Regioni, in materia di autorizzazioni, sta impedendo agli operatori della distribuzione - così come agli installatori e ai gestori dei centri di assistenza tecnica - il conferimento ai Centri di Raccolta Comunali dei RAEE dell uno contro uno secondo le modalità semplificate previste dalla norma. econdo tutti i soggetti della filiera dei RAEE - dice ancora Muzio - per superare questo problema sarebbe sufficiente che il Ministero dell Ambiente emanasse una circolare che chiarisca la possibilità di conferimento da parte della Distribuzione in tutti i Centri di Raccolta, indipendentemente dal tipo di autorizzazione con cui questi ultimi operano. I margini di miglioramento quindi ci sono: ne deriverebbero vantaggi per l intera filiera dei RAEE.

8 8 l NEW Novità europee sui congedi parentali Il Parlamento Ue ha approvato il congedo di paternità obbligatorio di due settimane Anche i neo papà avranno diritto a due settimane di congedo pagato in occasione della nascita di un figlio. Questo, almeno, nelle intenzioni del Parlamento europeo che ha votato a larga maggioranza un rapporto sul miglioramento della salute e della sicurezza delle lavoratrici in stato di gravidanza. Occorre sottolineare, tuttavia, che il congedo di paternità dovrebbe diventare non una possibilità, come già oggi consentito dalla legge sul congedo parentale, ma un obbligo. Il messaggio del Parlamento a Consiglio e Commissione (che dovranno proseguire l iter legislativo), è stato forte e chiaro: due settimane di congedo pienamente pagato per i papà e venti settimane per le mamme, sempre al 100 per cento dello stipendio. Ribadito anche il divieto di licenziare una lavoratrice all inizio della gravidanza fino al sesto mese dopo la fine del congedo di maternità. Le donne devono essere in grado di tornare a occupare lo stesso posto detenuto prima del congedo senza discriminazioni professionali oppure economiche. Per quanto riguarda l Italia, già dotata di una legislazione avanzata in materia di maternità (5 mesi obbligatori di congedo all 80% più un 20% per i contratti collettivi), la vera novità è costituita dalle due settimane di congedo obbligatorio previste per i neo padri. i è trattato di una assunzione di responsabilità e un segno tangibile di cambio di mentalità, secondo Ludovica Tranquilli-Leali del coordinamento italiano di European Women s Lobby, il network internazionale che mette insieme associazioni per la promozione dei diritti della donna; una decisione che mette finalmente donne e uomini sullo stesso piano per conciliare vita privata e professionale. Finalmente un concetto di paternità non solo biologico ma fatto di responsabilità. Per quanto riguarda il congedo di ma- ternità, la retribuzione al 100 per cento diventerà obbligatoria anche per quelle dipendenti che non rientrano nei contratti collettivi e che oggi possono vantare di una retribuzione in maternità solo dell 80 per cento da parte dell Inps. Ben più rivoluzionario l impatto che questa legislazione, con il suo prolungamento a 20 settimane di congedo obbligatorio e se approvata da Commissione e Consiglio, avrebbe in altri tati UE. Come in Germania (che per ora prevede 12 settimane), in Belgio (15 settimane con le prime 5 facoltative) e in Olanda (16 settimane). Variegato anche lo spettro delle soluzioni retributive previste nei vari ordinamenti, tanto che il passaggio della nuova legislazione in Consiglio UE (l istituzione che rappresenta gli interessi degli tati membri) sarà tutt altro che facile. Il voto favorevole degli eurodeputati (390 a favore, 192 contrari e 59 astenuti) è risultato sordo alle pressioni fatte da BusinessEurope e UEAPME contrari soprattutto all introduzione delle due settimane di paternità perché rischia di introdurre elementi troppo rigidi nel rapporto di lavoro con conseguenze onerose per i datori di lavoro. E in Italia? Le proposte di legge all esame della commissione Lavoro di Montecitorio sono due, molto simili. Per prima è arrivata quella del Pd, scritta da Alessia Mosca e firmata da 25 deputati. Poi è stata depositata quella del Pdl, autore Barbara altamartini, sottoscritta da 36 colleghi. L Europa ci impone di portare a 65 anni l età pensionabile per le donne - spiega Mosca, la firmataria della proposta Pd - ma è opportuno riequilibrare anche un altro pezzo della vita, e cioè la cura dei figli che non può essere a carico solo delle mamme. Quei quattro giorni, dunque, avrebbero un valore simbolico. E sarebbero il primo passo di un lunghissimo percorso. Il vero obiettivo - spiega altamartini, autrice del testo Pdl - è passare dalle pari opportunità alle pari responsabilità. E quindi pensare non alla tutela delle donne, ma ad un sistema che consenta alla famiglia di organizzarsi. In Europa c è l esempio del Portogallo che ha introdotto il congedo obbligatorio per i papà nel Prima in questo Paese vigeva solamente quello facoltativo, chiesto da meno del 2% dei papà. Adesso le percentuali sono arrivate al 22%.

9 OMMARIO EGRETERIA Le principali scadenze del mese di dicembre 2010 LEGALE Utilizzo lecito di marchio altrui Trasferimento delle partecipazioni di.r.l. Indicazione di origine INDACALE Lavoro - Agevolazioni per l assunzione di lavoratori disabili Anno XXXIII n novembre 2010 Notiziario quindicinale a cura dell API Torino Via Pianezza 123 tel fax apito@apito.it Autorizzazione Tribunale di Torino n 2572 del 27/3/76 Direttore responsabile Andrea Zaghi Coordinatore della redazione Cristina Berta tampa e distribuzione Alzani Tipografia Via Grandi, Pinerolo (TO) PREVIDENZIALE INP 1 - Come comportarsi con le stock option INAIL - Denuncia di malattia professionale e denuncia infortunio INP 2 - Resi noti gli aggiornamenti sugli ammortizzatori sociali in deroga Adempimenti del sostituto d imposta - Conguaglio relativo all imposta risultante dai Modelli 730/3 e 730/4 INP 3 - Nuovo parere sulla cassa integrazione TRIBUTARIO Tessile - La detassazione degli investimenti in R& IVA - Le sanzioni penali in caso di omesso versamento UNICO I termini di presentazione Detrazione d imposta 55% - Disponibile la guida aggiornata Nuovo sito internet per l Agenzia delle Entrate CREDITO E FINANZA Agevolazioni 1 - Le risorse dalla Innovation Voucher Mercato del Credito - I tassi del mese Agevolazioni 2 - I contributi per i progetti di ricerca e sviluppo TECNICO icurezza del lavoro 1 - Chiarimenti sulla nomina della figura del preposto icurezza del lavoro 2 - Le regole per l illuminazione di emergenza RELAZIONI INTERNAZIONALI Chi sale e chi scende nella mappa dei Paesi a rischio 36

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11 egreteria l 11 LE PRINCIPALI CADENZE DEL MEE DI DICEMBRE 2010 MERCOLEDÌ 1 ETTORE TEILE: primo giorno utile per la presentazione telematica del Mod. CRT per la detassazione degli investimenti in ricerca e sviluppo GIOVEDÌ 16 IIRPEF: versamento delle ritenute sui redditi da lavoro autonomo e provvigioni pagati nel mese di novembre 2010 IRPEF: versamento delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente e assimilato operate nel mese di novembre 2010 INP: versamento dei contributi relativi alle retribuzioni dei dipendenti corrisposte nel mese di novembre 2010 INP-GETIONE EPARATA: versamento dei contributi dovuti sui compensi corrisposti entro il mese di novembre 2010 IVA: versamento per la liquidazione del mese di novembre 2010 (contribuenti mensili) IVA: presentazione del modello di comunicazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni d intento ricevute nel mese di novembre 2010 ICI: versamento a saldo 2010 API TORINO: pagamento quote associative mese di novembre 2010 per aziende con numero dipendenti oltre 10 (contribuzione da DM 10/2 / UNIEMEN) LUNEDÌ 20 CONAI: comunicazione mensile degli imballi immessi al consumo e calcolo del contributo LUNEDÌ 27 IVA: versamento acconto INTRATAT: presentazione telematica modelli mensili (novembre 2010) GIOVEDÌ 30 TERMINE ULTIMO PER LA TAMPA DEI LIBRI CONTABILI RELATIVI AL 2009 VENERDÌ 31 INP: termine ultimo per l invio del flusso UNIEMEN INDIVIDUALE delle denunce retributive e contributive, riferite al mese di novembre 2010 BLACK LIT IVA: termine ultimo per l invio telematico della comunicazione delle operazioni di novembre (contribuenti mensili) ALBO AUTOTRAPORTATORI C/TERZI: termine ultimo pagamento quote iscrizione anno 2009 PCB: ARPA inventario apparecchiature contenenti PCB con concentrazione maggiore 50 ppm per coloro che hanno presentato la prima comunicazione entro il 31/12/2000 RIFIUTI: termine ultimo per lo smaltimento in discarica dei rifiuti che non rispettano i criteri del D.Lgs. 33/2003; trasmissione annuale alla Regione di copia dei registri di carico e scarico per produttori di fanghi di depurazione destinati all agricoltura EMIIONI IN ATMOFERA: versamento quarta rata trimestrale della tassa sulle emissioni di anidride solforosa per gestori di grandi impianti di combustione; trasmissione piano di mobilità aziendale per imprese con siti con più di 300 dipendenti, e con più di 800 dipendenti in totale, site in comuni con più di abitanti o dichiarate a rischio di inquinamento atmosferico. ICUREZZA UL LAVORO: : decorrenza obbligo di valutazione rischio stress lavoro - correlato ITRI: scadenza doppia gestione, cartacea ed informatica, dei rifiuti

12 Legale Utilizzo lecito di marchio altrui La posizione dei Tribunali L art. 20 del Codice della Proprietà industriale disciplina i diritti conferiti con la registrazione al titolare del marchio. In particolare, si stabilisce che 1. I diritti del titolare del marchio d impresa registrato consistono nella facoltà di fare uso esclusivo del marchio. Il titolare ha il diritto di vietare ai terzi, salvo proprio consenso, di usare nell attività economica: a) un segno identico al marchio per prodotti o servizi identici a quelli per cui esso è stato registrato; b) un segno identico o simile al marchio registrato, per prodotti o servizi identici o affini, se a causa dell identità o somiglianza fra i segni e dell identità o affinità fra i prodotti o servizi, possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico, che può consistere anche in un rischio di associazione fra i due segni; c) un segno identico o simile al marchio registrato per prodotti o servizi anche non affini, se il marchio registrato goda nello stato di rinomanza e se l uso del segno senza giusto motivo consente di trarre indebitamente vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio o reca pregiudizio agli stessi. 2. Nei casi menzionati al comma 1 il titolare del marchio può in particolare vietare ai terzi di apporre il segno sui prodotti o sulle loro confezioni; di offrire i prodotti, di immetterli in commercio o di detenerli a tali fini, oppure di offrire o fornire i servizi contraddistinti dal segno; di importare o esportare prodotti contraddistinti dal segno stesso; di utilizzare il segno nella corrispondenza commerciale e nella pubblicità. 3. Il commerciante può apporre il proprio marchio alle merci che mette in vendita, ma non può sopprimere il marchio del produttore o del commerciante da cui abbia ricevuto i prodotti o le merci. Il successivo art. 21 del Codice della Proprietà industriale individua poi le limitazioni dei diritti attribuiti al titolare del marchio, con particolare riferimento

13 Legale l 13 ad ipotesi in cui l uso del marchio altrui venga posto in essere perché necessario per l indicazione della destinazione di un prodotto o di un servizio. Una recente sentenza della Corte d Appello di Roma, in merito ad una ipotesi di illiceità di utilizzo del marchio nel settore automobilistico, ha ritenuto inesistente l ipotesi di contraffazione per agganciamento poiché il marchio altrui era stato utilizzato solo in funzione descrittiva (per identificare cioè che presso quel rivenditore multimarca veniva effettuata anche la rivendita di quei prodotti) e non in funzione distintiva (ossia per identificare l appartenenza del concessionario a quella determinata casa di produzione automobilistica). In tale settore, inoltre, le case automobilistiche, richiedono ai propri rivenditori il rispetto di standard qualitativi ed il rispetto di standard dei segni distintivi tali da escludere che il cliente possa confondere l appartenenza di un rivenditore all organizzazione con un altro. Barbara BERTOLETTI Responsabile ervizio Legale Trasferimento delle partecipazioni di.r.l. Efficacia nei confronti dei terzi A seguito dell abolizione della tenuta del libro soci nelle s.r.l. diventa particolarmente importante il deposito del trasferimento delle quote nel registro imprese. Infatti, con la modifica all art c.c., intervenuta con l art. 16 D.L. 185/2008 e successiva conversione in legge, inerente la soppressione dell obbligo della tenuta del libro soci da parte della.r.l., l efficacia del trasferimento delle partecipazioni è conseguente al deposito del predetto trasferimento presso il registro imprese. Tale iscrizione, che assume una valenza di pubblicità dichiarativa, individua il momento in cui tale trasferimento acquista efficacia nei confronti della società e nei confronti dei terzi. Indicazione di origine Le ultime indicazioni della Cassazione La Corte di Cassazione, con la sentenza n del 25 ottobre, ha considerato legittimo l applicazione del Made in Italy anche se il prodotto, realizzato con materiali italiani, è stato di fatto confezionato all estero (nel caso di specie erano stati importati e commercializzati con il marchio Made in Italy dei portafogli realizzati in Cina ma con delle pelli prodotte in Italia). La suprema Corte, esprimendosi su un caso precedente l approvazione della legge 99/2009, chiarisce che il solo dovere imposto all imprenditore che decida di indicare il Paese di fabbricazione, è quello di non dare false informazioni. E stato, inoltre, specificato che, anche alla luce delle modifiche introdotte con la legge del 2009, l obbligo di indicazione dell origine estera della merce è limitato all ipotesi di un uso del marchio con modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il bene acquistato sia di origine italiana. Per informazioni sugli argomenti trattati contattare tel legale@apito.it

14 indacale Lavoro l Agevolazioni per l assunzione di lavoratori disabili Pubblicato il Decreto di ripartizione delle risorse del Fondo nazionale E stata definita la ripartizione tra regioni e Province autonome delle disponibilità del Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili, secondo quanto stabilito dall art. 13 della legge n. 68/1999. Con il Decreto Ministeriale 4 febbraio 2010 erano stati definiti i criteri e le modalità della ripartizione delle risorse ed era stato altresì previsto che, limitatamente alle richieste di contributo relative alle assunzioni effettuate nel 2008 a valere sull esercizio finanziario 2009 e quelle relative alle assunzioni effettuate nel 2009 a valere sull esercizio finanziario 2010, il riparto del Fondo sarebbe stato effettuato entro il 30 giugno 2010 (su questo argomento è possibile vedere l articolo pubblicato sull API Flash n. 10 del 30/05/2010). Il Ministero del Lavoro - tenuto conto che non è stato possibile il rispetto del termine fissato in precedenza, perché il Decreto del 4 febbraio 2010 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 2010 ha successivamente emanato il Decreto Ministeriale 6 agosto 2010 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 247 del 21 ottobre 2010), con il quale ha definito la ripartizione delle risorse a valere sugli esercizi finanziari per il 2009 e per il 2010 con riferimento alle assunzioni effettuate dai datori di lavoro privati rispettivamente negli anni 2008 e Per quanto interessa la Regione Piemonte, la ripartizione è stata effettuata nelle seguenti misure: euro ,38 (dei 42 milioni di Euro a valere sull esercizio finanziario 2009) sono stati assegnati per le richieste di contributo relative alle 309 assunzioni effettuate dai datori di lavoro privati nel 2008; euro ,69 (dei 42 milioni di Euro a valere sull esercizio finanziario 2010) sono stati assegnati per le richieste di contributo relative alle 198 assunzioni effettuate dai datori di lavoro privati nel 2009.

15 indacale l 15 Ciò premesso, è opportuno ricordare che secondo l art. 13 della Legge n. 68/1999, le Regioni e le Province autonome possono concedere un contributo per le assunzioni dei disabili, da far valere sul Fondo per il diritto al lavoro dei disabili e nei limiti delle disponibilità annualmente assegnate con apposito Decreto Ministeriale: a) nella misura non superiore al 60% del costo salariale annuo da corrispondere al lavoratore, per ogni lavoratore disabile che, assunto attraverso le convenzioni di cui all art. 11 della Legge n. 68/1999 (1) con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%, o minorazioni ascritte dalla 1 alla 3 categoria delle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, ovvero con handicap intellettivo e psichico, indipendentemente dalle percentuali di invalidità; b) nella misura non superiore al 25% del costo salariale annuo da corrispondere al lavoratore, per ogni lavoratore disabile che, assunto attraverso le convenzioni di cui all art. 11 della Legge n. 68/1999 (1) con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, abbia una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79% o minorazioni ascritte dalla 4 alla 6 categoria di cui alle tabelle citate nel precedente paragrafo; c) per il rimborso forfetario parziale delle spese necessarie alla trasformazione del posto di lavoro per renderlo adeguato alle possibilità operative dei disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% o per l apprestamento di tecnologie di telelavoro ovvero per la rimozione delle barriere architettoniche che limitano in qualsiasi modo l integrazione lavorativa del disabile. Criteri e modalità di ripartizione delle risorse Il riparto del Fondo è effettuato entro il 30 aprile di ciascun anno dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, proporzionalmente alle richieste di contributo presentate dai datori di lavoro privati che, nell anno antecedente al provvedimento di riparto, abbiano: effettuato assunzioni a tempo indeterminato nell ambito delle convenzioni di inserimento lavorativo di cui all art. 12- bis della legge n. 68/1999 (2) ; effettuato assunzioni a tempo indeterminato dei soggetti indicati nelle precedenti lettere a) e b); abbiano sostenuto le spese indicate nella precedente lettera c) Le Regioni e le Province autonome, per ciascuna delle suddette richieste di contributo assegnano un punteggio, calcolato secondo criteri indicati nel Decreto stesso, e comunicano entro il 28 febbraio di ogni anno al Ministero del lavoro

16 Con il patrocinio di: INTEGRAZIONE TRA EFFICIENZA ENERGETICA E UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI Le opportunità sul territorio Fonti rinnovabili e risparmio energetico Efficienza energetica negli edifici oluzioni impiantistiche e contabilizzazione del calore Giovedì 25 novembre 2010 Dalle alle Restructura Lingotto Fiere Via Nizza, Torino ala Azzurra Per informazioni e adesioni egreteria Organizzativa telefono fax sertec@apito.it

17 indacale l 17 il punteggio assegnato per ciascuna richiesta ritenuta ammissibile La somma di tali punteggi è rapportata alle risorse del Fondo stanziate annualmente ed in base ai punteggi viene determinato l importo delle risorse finanziarie del Fondo da trasferire annualmente con il provvedimento di riparto ad ogni singola regione e provincia autonoma. Concessione dei contributi A valere sulle risorse del Fondo, ripartite secondo le modalità indicate nel precedente paragrafo, possono essere concessi contributi: a) con diritto di prelazione per le assunzioni a tempo indeterminato nell ambito delle convenzioni di inserimento lavorativo di cui all art. 12-bis della Legge n. 68/1999 (2) ; b) successivamente, nella misura ed in base all entità della riduzione della capacità lavorativa per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tramite le convenzioni di cui all art. 11 della Leg- ge n. 68/1999; c) per il rimborso forfetario parziale delle spese necessarie alla trasformazione del posto di lavoro per renderlo adeguato alle possibilità operative dei disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% o per l apprestamento di tecnologie di telelavoro ovvero per la rimozione delle barriere architettoniche che limitano in qualsiasi modo l integrazione lavorativa del disabile. In caso di risoluzione del rapporto di lavoro per cause non imputabili al lavoratore disabile, il contributo dovrà essere ridotto in proporzione alla durata del rapporto lavoro così come in caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. imonetta BOCO ervizio indacale (1) L art. 11 della Legge n. 68/1999 disciplina le Convenzioni di inserimento lavorativo e le Convenzioni di integrazione lavorativa. La prima tipologia è finalizzata a favorire l inserimento lavorativo dei disabili. Al riguardo, gli uffici competenti possono stipulare con il datore di lavoro tali convenzioni, aventi ad oggetto la determinazione di un programma mirante al conseguimento degli obiettivi occupazionali previsti dalla legge. Nella convenzione sono stabiliti i tempi e le modalità delle assunzioni che il datore di lavoro si impegna ad effettuare. Tra le modalità che possono essere convenute vi sono anche la facoltà della scelta nominativa, lo svolgimento di tirocini con finalità formative o di orientamento, l assunzione con contratto di lavoro a termine, lo svolgimento di periodi di prova più ampi di quelli previsti dal contratto collettivo, purché l esito negativo della prova, qualora sia riferibile alla menomazione da cui è affetto il soggetto, non costituisca motivo di risoluzione del rapporto di lavoro. Le Convenzioni di inserimento lavorativo possono essere stipulate anche con datori di lavoro che non sono obbligati alle assunzioni ai sensi della Legge n. 68/1999. La Convenzione di integrazione lavorativa è destinata all avviamento di disabili che presentino particolari caratteristiche e difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario. Tali convenzioni, oltre ai contenuti sopra indicati, devono indicare dettagliatamente le mansioni attribuite al lavoratore disabile e le modalità del loro svolgimento, nonché prevedere le forme di sostegno, di consulenza e di tutoraggio da parte degli appositi servizi, al fine di favorire l adattamento al lavoro del disabile. Inoltre, devono prevedere verifiche periodiche sull andamento del percorso formativo inerente la convenzione di integrazione lavorativa, da parte degli enti pubblici incaricati delle attività di sorveglianza e controllo. (2) L art. 12-bis della legge n. 68/1999, introdotto con il decreto legislativo n. 247/2007, disciplina una nuova tipologia di Convenzione, nell ambito della quale gli uffici competenti possono stipulare con i datori di lavoro privati tenuti all obbligo di assunzione - denominati soggetti conferenti - ed i soggetti denominati destinatari (quali le cooperative e le imprese sociali, nonché i datori di lavoro privati non soggetti agli obblighi della legge), apposite convenzioni finalizzate all assunzione da parte dei soggetti destinatari di persone disabili che presentino particolari caratteristiche e difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario, ai quali i soggetti conferenti si impegnano ad affidare commesse di lavoro. I requisiti per la stipula di queste convenzioni sono: a) l individuazione delle persone disabili da inserire con tale tipologia di convenzione, previo loro consenso, e la definizione di un piano personalizzato di inserimento lavorativo; b) durata non inferiore a tre anni; c) determinazione del valore della commessa di lavoro non inferiore alla copertura, per ciascuna annualità e per ogni unità di personale assunta, dei costi derivanti dall applicazione della parte normativa e retributiva dei contratti collettivi nazionali di lavoro, nonché dei costi previsti nel piano personalizzato di inserimento lavorativo. E consentito il conferimento di più commesse di lavoro; d) conferimento della commessa di lavoro e contestuale assunzione delle persone disabili da parte del soggetto destinatario. I soggetti destinatari devono possedere i seguenti requisiti: a) non avere in corso procedure concorsuali; b) essere in regola con gli adempimenti in materia di sicurezza; c) essere dotati di locali idonei; d) non avere proceduto nei dodici mesi precedenti l avviamento lavorativo del disabile a risoluzioni del rapporto di lavoro, escluse quelle per giusta causa e giustificato motivo soggettivo; e) avere nell organico almeno un lavoratore dipendente che possa svolgere le funzioni di tutor. Per informazioni sugli argomenti trattati contattare tel /248 sindacale@apito.it

18 PORTELLO APPALTI Ricordiamo alle aziende associate, che è attivo lo sportello dedicato a tutte le problematiche inerenti appalti pubblici e privati, edilizia ed urbanistica con la collaborazione ed il supporto dell avv. Donatella Finiguerra (esperta in diritto amministrativo, consulente di enti pubblici nella predisposizione di bandi di gara, esperta nell assistenza alle imprese davanti ai Tribunali Amministrativi e all autorità per la Vigilanza). Il servizio prevede, senza alcun costo aggiuntivo per l associato, una consulenza telefonica mirata a: Analisi della problematica Esame documentazione gara e chiarimenti su clausole presenti nei bandi di gara Chiarimenti su rapporti tra Pubbliche Amministrazioni e subappaltatori: gestione dei pagamenti, responsabilità, percentuale massima subappaltabile Verifica della legittimità delle richieste delle Pubbliche Amministrazioni alle aziende. Organizzazione di incontri formativi presso l Associazione Gli associati possono usufruire del servizio sopra indicato contattando il ervizio Tecnico al n oppure inviando una richiesta all indirizzo sertec@apito.it

19 PECIALE COMUNICAZIONE OPERAZIONI CON I PAEI BLACK LIT Circolari esplicative n. 53 del 21/10/2010 e n. 54 del 28/10/2010 a cura di Clara Pollet Responsabile ervizio Fiscale e Tributario PREMEA Il tema delle operazioni con i cosiddetti Paesi black list è di grande importanza anche per le PMI. In questo speciale, quindi, sono approfonditi gli elementi essenziali da sapere sia con riferimento alla circolare n. 53 che alla successiva n. 54 sull argomento. Con la circolare n. 53/2010 l Agenzia delle entrate ha fornito alcuni chiarimenti in merito all ambito di applicazione della normativa relativa agli obblighi di comunicazione delle operazioni con i paradisi fiscali introdotti dall art. 1 del DL 40/2010 che ha avuto come prima scadenza il 2 novembre 2010.

20 OGGETTI OBBLIGATI ALLA COMUNICAZIONE L art. 1 del D.M. 30 marzo 2010, ha previsto che i soggetti obbligati alla comunicazione delle operazioni effettuate nei confronti di operatori economici stabiliti in Paesi black list o ricevute dai medesimi soggetti, sono i soggetti passivi all imposta sul valore aggiunto. In linea generale, si considera soggetto passivo, ai fini IVA, chiunque agisca nell esercizio di impresa - ai sensi dell art. 4 del D.P.R. n. 633 del ovvero nell esercizio di arti o professioni - ai sensi dell art. 5 dello stesso D.P.R.. Affinché ricorra l obbligo di comunicazione, la controparte con la quale il soggetto passivo IVA intrattiene rapporti economici deve essere un operatore economico avente sede, residenza o domicilio in uno dei Paesi black list individuati con DM 4/05/1999 (emanato in materia di presunzione di residenza delle persone fisiche) e con DM 21/11/2001 (emanato in materia di imprese estere controllate e collegate). Affinché ricorra l obbligo di comunicazione, è sufficiente che l operatore economico abbia sede, residenza o domicilio in un Paese contemplato da una sola delle suddette liste e indipendentemente dalla natura giuridica e dall attività svolta da tale operatore, infatti non rilevano i limiti soggettivi e oggettivi espressamente previsti nella lista del D.M. 21 novembre Per quanto riguarda il concetto di operatore economico della controparte delle operazioni effettuate ovvero ricevute dal soggetto passivo IVA, si ritiene che possa essere definito tale chiunque esercita, in modo indipendente e in qualsiasi luogo, un attività economica, indipendentemente dallo scopo o dai risultati di detta attività ai sensi dell art. 9, comma 1, della direttiva 2006/112/CE. Ai fini della verifica dello status di operatore economico, si possono utilizzare come elementi probatori: - l eventuale certificazione o il numero identificativo rilasciati dalle autorità fiscali competenti degli tati black list attestanti lo svolgimento di un attività economica (imprenditoriale, professionale o artistica) da parte del soggetto avente sede, residenza o domicilio in detti tati o, in alternativa; - la dichiarazione della controparte attestante lo svolgimento da parte della stessa di un attività imprenditoriale, professionale o artistica. OPERAZIONI OGGETTO DI COMUNICAZIONE E CONTENUTO DELLA COMUNICAZIONE Devono essere comunicati telematicamente all Agenzia delle entrate: le cessioni di beni (comprese le esportazioni); le prestazioni di servizi rese; gli acquisti di beni (comprese le importazioni); le prestazioni di servizi ricevute. L obbligo di segnalazione sussiste anche nel caso in cui l esportazione dei beni sia preceduta dalla custodia degli stessi presso un deposito IVA ai sensi dell art. 50-bis del DL 331/93, ovvero nel caso in cui l importazione dei beni sia seguita dall introduzione degli stessi in un deposito IVA. L adempimento al quale si è obbligati, ha ad oggetto tutte le operazioni effettuate con operatori economici localizzati in Paesi black list, siano esse soggette (imponibili, non imponibili, esenti) o non soggette ad imposta sul valore aggiunto. Per quanto riguarda tale ultima categoria di operazioni, si ritiene che l adempimento interessi le sole operazioni rispetto alle quali risulti carente il requisito territoriale di applicazione del tributo. In base al principio generale contenuto nell articolo 1 del decreto-legge e nell articolo 4, comma 2, del D.M. 30 marzo 2010, sono soggette all obbligo di comunicazione le operazioni registrate o soggette a registrazione ai sensi delle disposizioni in materia di imposta sul valore aggiunto. Nell ambito delle operazioni IVA effettuate con operatori economici localizzati in Paesi black list rilevano: le cessioni di beni, gli acquisti e le prestazioni di servizi effettuati da e verso soggetti UE; le prestazioni di servizi rese verso soggetti extra-ue e quelle fornite da soggetti extra-ue; le importazioni e le esportazioni di beni. Nella comunicazione sono inclusi i seguenti elementi informativi: a) codice fiscale e partita IVA del soggetto passivo tenuto alla comunicazione; b) numero del codice fiscale del soggetto con il quale è intercorsa l operazione attribuito dallo tato in cui il medesimo è stabilito, residente o domiciliato ovvero, in mancanza, altro codice identificativo; c) in caso di controparte persona fisica: ditta, cognome, nome, luogo e data di nascita, domicilio fiscale nello tato in cui la medesima è stabilita, residente o domiciliata; d) in caso di controparte diversa dalle persone fisiche: denominazione o ragione sociale, sede legale o, in mancanza, sede amministrativa nello tato in cui la medesima è stabilita, residente o domiciliata; e) periodo di riferimento della comunicazione; f) per ciascuna controparte: l importo complessivo delle operazioni attive e passive effettuate, distinto tra operazioni imponibili, non imponibili, esenti e non soggette agli effetti dell imposta sul valore aggiunto, al netto delle relative note di variazione; g) per ciascuna controparte, relativamente alle operazioni imponibili, l importo complessivo della relativa imposta; h) per ciascuna controparte, per le note di variazione emesse e ricevute relative ad annualità precedenti, l importo complessivo delle operazioni e della relativa imposta.

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