FORMAZIONE AMBIENTALE. Dr. Marco Fiumana
|
|
- Cristiano Maggio
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 FORMAZIONE AMBIENTALE Dr. Marco Fiumana 1
2 La Centrale del Latte di Torino gestisce gli impatti ambientali, oltre che adempiendo alla molteplice normativa ambientale, facendo qualcosa in più, ovvero dotandosi di un SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ISO 14001:2004 2
3 ISO 14001:2004 Vuol dire dotarsi di una politica ambientale per stabilire gli obiettivi e gli impegni per il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali (dirette ed indirette) Aspetti -- Impatti Ambientali Prescrizioni legali 3
4 ISO 14001:2004 Vuol dire organizzarsi per gestire le proprie attività in modo tale che si possa sempre tenere sotto controllo gli impatti ambientali ad esse collegate, con lo scopo di ridurli e prevenire possibili problematiche 4
5 ISO 14001:2004 Vuol dire prefiggersi sempre degli obiettivi di miglioramento delle proprie prestazioni ambientali (il cosiddetto miglioramento continuo ) soprattutto attraverso la comunicazione attiva ai dipendenti, fornitori e clienti Formazione, competenze e consapevolezza 5
6 Corte Suprema di Cassazione: I reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la Polizia Giudiziaria, senza distinzione di competenze selettive o esclusione per settori, anche se di fatto esistono delle specializzazioni 6
7 Sono Agenti o Ufficiali di Polizia Giudiziaria i soggetti specificamente individuati tra: Polizia di Stato Arma dei Carabinieri Guardia di Finanza Corpo Forestale dello Stato Corpo di Polizia Penitenziaria Polizia Municipale e Provinciale Sindaco (se nel Comune non c è un ufficio della Polizia di Stato, del Comando dell Arma dei Carabinieri o della Guardia di Finanza) 7
8 Sono altresì Agenti o Ufficiali di Polizia Giudiziaria, nei limiti del servizio cui sono destinati e secondo le rispettive attribuzioni: Il personale del Corpo dei Vigili del Fuoco I Guardiaparco Gli Ispettori del Lavoro I medici, i Veterinari e i Tecnici della Prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro, quando operanti nei servizi all interno del Dipartimento di Prevenzione delle ASL (SPISAL, SIAN, SISP e SVET) Il Tecnico della Prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro, operante nelle ARPA Regionali La Guardia Costiera Il personale delle Agenzie delle Dogane Il personale delle Agenzie delle Entrate Le Guardie Ittiche Gli ingegneri e i periti del Corpo delle Miniere I comandanti di navi e aeromobili Gli Ispettori delle Poste 8
9 Che cos è l ARPA? 9
10 ARPA E l acronimo di Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Un Referendum del 18 aprile 1993 ha abrogato le competenze delle ASL nel campo del controllo e della prevenzione ambientale Il Parlamento, con la Legge n. 61 del 21 gennaio 1994, affida tali compiti ad apposite Agenzie Regionali che diventano i centri deputati alla vigilanza e controllo ambientale in sede locale In Piemonte l ARPA, viene istituita con la Legge Regionale n. 60 del 13 aprile
11 Obiettivi dell ARPA: La PREVENZIONE, attraverso la ricerca, la formazione, l informazione e l educazione ambientale La PROTEZIONE, attraverso i controlli e i monitoraggi ambientali che tutelano la salute della popolazione e la sicurezza del territorio 11
12 TESTO UNICO AMBIENTALE DECRETO LEGISLATIVO 152/
13 Contenuto del Testo Unico Ambientale: Gestione dei rifiuti e bonifica dei siti contaminati Tutela delle acque dall inquinamento e gestione delle risorse idriche Difesa del suolo e lotta alla desertificazione Gestione delle aree protette, conservazione e utilizzo sostenibile degli esemplari di specie protette di flora e fauna Tutela risarcitoria contro i danni all ambiente Procedure per la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), per la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) e per l Autorizzazione Ambientale Integrata QPPQ Tutela dell aria e riduzione delle emissioni in atmosfera 13
14 TUTELA DELLE ACQUE 14
15 Definizioni: SCARICO: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione 15
16 Definizioni: ACQUE REFLUE INDUSTRIALI: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici o impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento 16
17 Definizioni: ACQUE REFLUE URBANE: acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, acque reflue industriali, oppure meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato 17
18 Definizioni: FANGHI: i fanghi residui trattati o non trattati, provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane 18
19 Definizioni: TRATTAMENTO PRIMARIO: il trattamento delle acque reflue che comporti la sedimentazione dei solidi sospesi mediante processi fisici e/o chimico-fisici e/o altri, a seguito dei quali prima dello scarico il BOD5 delle acque in trattamento sia ridotto almeno del 20% e i solidi sospesi totali almeno del 50% 19
20 Definizioni: VALORE LIMITE DI EMISSIONE: limite di accettabilità di una sostanza inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione, oppure in massa per unità di prodotto o di materia prima lavorata, o in massa per unità di tempo 20
21 AUTORIZZAZIONE AGLI SCARICHI Durata: 4 anni dal momento del rilascio Richiesta di rinnovo: 1 anno prima della scadenza CORPO RECETTORE Acque superficiali Fognatura Suolo AUTORITA COMPETENTE CHE RILASCIA L AUTORIZZA ZIONE Provincia Comune Provincia 21
22 Sanzioni Amministrative Penali Sanzione amministrativa pecuniaria per un massimo di Arresto da 6 mesi a 3 anni e ammenda massima di
23 TUTELA DELL ARIA 23
24 Definizioni: INQUINAMENTO ATMOSFERICO: ogni modificazione dell aria atmosferica, dovuta all introduzione nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell ambiente, oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell ambiente 24
25 Definizioni: EMISSIONE IN ATMOSFERA: qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico e, per determinate attività, qualsiasi scarico, diretto o indiretto, di COV nell ambiente 25
26 Definizioni: VALORE LIMITE DI EMISSIONE: il fattore di emissione, la concentrazione, la percentuale o il flusso di massa di sostanze inquinanti nelle emissioni che non devono essere superati. I valori di limite di emissioni espressi come concentrazione sono stabiliti con riferimento al funzionamento dell impianto nelle condizioni di esercizio più gravose e, salvo diversamente disposto dal presente titolo o dall autorizzazione, si intendono stabiliti come media oraria 26
27 AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Durata: 15 anni dal momento del rilascio Richiesta di rinnovo: 1 anno prima della scadenza Autorità competente che rilascia l autorizzazione: la Provincia 27
28 DEROGHE Le attività considerate a ridotto inquinamento atmosferico non devono richiedere l autorizzazione all Autorità Competente, ma si avvalgono di apposite autorizzazioni di carattere generale Durata: 10 anni dal momento del rilascio Richiesta di rinnovo: 45 giorni prima della scadenza 28
29 In caso di inosservanza delle prescrizioni contenute nell Autorizzazione: Diffida da parte dell Autorità Competente Diffida e temporanea sospensione dell autorizzazione, ove si manifestino situazioni di pericolo per la salute o per l ambiente Revoca dell autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida o qualora l inosservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione determini situazioni di pericolo o di danno per la salute o per l ambiente 29
30 Sanzioni Amministrative Penali Sanzione amministrativa pecuniaria per un massimo di Arresto da 2 mesi a 2 anni e ammenda massima di
31 GESTIONE RIFIUTI 31
32 Definizioni: RIFIUTO: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l obbligo di disfarsi 32
33 Definizioni: PRODUTTORE DI RIFIUTI: qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti 33
34 Definizioni: DETENTORE: il produttore dei rifiuti o la persona fisica o giuridica che ne è in possesso 34
35 Definizioni: INTERMEDIARIO: qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto di terzi, compresi gli intermediari che non acquisiscono la materiale disponibilità dei rifiuti 35
36 Definizioni: SOTTOPRODOTTO: non è un rifiuto; è originato dal processo di produzione, il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; sarà utilizzato da parte del produttore o di terzi; può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; l utilizzo è legale. 36
37 CLASSIFICAZIONE SECONDO L ORIGINE: SECONDO LA PERICOLOSITA : a) Rifiuti urbani b) Rifiuti speciali a) Rifiuti pericolosi b) Rifiuti non pericolosi 37
38 Gestione dei rifiuti: Raccolta Trasporto Recupero Smaltimento Controllo di tutte le operazioni Controllo della chiusura dei siti di smaltimento (discariche, ecc) Controllo delle operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario 38
39 Adempimenti documentali: Formulario di identificazione dei rifiuti: documento che deve sempre accompagnare i rifiuti in tutte le fasi, dal produttore/detentore, al trasporto, fino al sito di destinazione Registro carico/scarico: è il documento ambientale sul quale i soggetti obbligati devono registrare le quantità di rifiuti prodotte (carichi) e smaltite (scarichi) Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD): modello che deve essere utilizzato per denunciare (entro il 30 aprile di ogni anno) i rifiuti pericolosi prodotti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero o trasportati nell anno che precede la dichiarazione, previa presentazione dello stesso alla CCIAA competente per territorio 39
40 SISTRI Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Trasmissione via telematica delle informazioni relative ai tradizionali adempimenti documentali (MUD, formulario, registro carico/scarico) e traccia del trasporto dei rifiuti e di tutte le operazioni ad essi collegate mediante l impiego di dispositivi elettronici e sistemi di rilevamento satellitare GPS, compreso l utilizzo di telecamere fisse nelle discariche 40
41 SISTRI La gestione del SISTRI è affidata al Comando dei Carabinieri per la Tutela dell Ambiente Scopo: controllare la correttezza delle fasi di gestione dei rifiuti Scopo: contrastare i frequenti fenomeni di illeciti ambientali 41
42 ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI Strumento di qualificazione delle numerosissime imprese che effettuano raccolta e trasporto rifiuti, bonifica dei siti, bonifica dei beni contenenti amianto, di commercio ed intermediazione dei rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi L iscrizione dura 5 anni, dopo di che deve essere rinnovata 42
43 Sanzioni Amministrative Penali Sanzione amministrativa pecuniaria per un massimo di Arresto da 1 a 2 anni e ammenda massima di
44 INQUINAMENTO ACUSTICO 44
45 Definizioni: INQUINAMENTO ACUSTICO: introduzione di rumore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell ambiente abitativo o tale da interferire con le legittime funzioni degli ambienti stessi 45
46 Definizioni: SORGENTI SONORE FISSE: gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore; le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali e agricole; i parcheggi; le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative 46
47 Definizioni: VALORI LIMITE DI EMISSIONE: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, sia essa fissa che mobile, misurato in prossimità della sorgente stessa 47
48 Valori limite assoluti di emissione Classi di destinazione d uso del territorio I II Aree particolarmente protette Aree prevalentemente residenziali Tempi di riferimento Leq in Db (A) Diurno ( ) III Aree di tipo misto IV V VI Aree d intensa attività umana Aree prevalentemente industriali Aree esclusivamente industriali Notturno ( ) 48
49 Definizioni: VALORI LIMITE DI IMMISSIONE: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno, misurato in prossimità dei recettori 49
50 Valori limite assoluti di immissione Classi di destinazione d uso del territorio I II Aree particolarmente protette Aree prevalentemente residenziali Tempi di riferimento Leq in Db (A) Diurno ( ) III Aree di tipo misto IV V VI Aree d intensa attività umana Aree prevalentemente industriali Aree esclusivamente industriali Notturno ( ) 50
51 Grazie per l attenzione! 51
SCARICHI IDRICI Se l acqua fosse acqua che voglia di bere. (NOMADI)
NORME IN MATERIA AMBIENTALE SCARICHI IDRICI Se l acqua fosse acqua che voglia di bere. (NOMADI) Art. 74 definizioni Acque reflue domestiche: derivate da insediamenti di tipo residenziale e da servizi derivanti
DettagliIndice VII. Cap. 1. Elementi di Diritto Ambientale
VII Indice Cap. 1. Elementi di Diritto Ambientale 1. L evoluzione del diritto ambientale italiano... 1 2. Nozione e tutela nella Costituzione... 4 3. I principii fondamentali.... 7 4. Le fonti del diritto
DettagliD.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA
D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE
DettagliSOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11
DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 13 ARTICOLI 1-3SEXIES 14 PARTE SECONDA
DettagliIndice Cap. 1. Elementi di Diritto Ambientale Cap. 2. Responsabilità ambientali Cap. 3. La VAS e la VIA
Indice Cap. 1. Elementi di Diritto Ambientale 1. L evoluzione del diritto ambientale italiano... 17 2. Nozione e tutela della Costituzione... 20 3. I principii fondamentali... 24 4. Le fonti del diritto
DettagliSOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10
DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 11 ARTICOLI 1-3SEXIES 12 PARTE SECONDA PROCEDURE PER
DettagliCAPITOLO 2 - Autorizzazioni e valutazioni ambientali VIA, VAS, AIA e AUA
CAPITOLO 1 - e diritto 1. L ambiente come oggetto autonomo di tutela... 2 2. L autonomia del bene giuridico ambiente nella giurisprudenza... 4 3. Principi sull azione di tutela ambientale... 9 3.1. Principio
DettagliCOMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO
AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO GENNAIO 2009 AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO LOCALIZZAZIONE AREA STRADARIO DI ACQUI TERME Area con destinazione residenziale
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA. Relazione
Oggetto: Disegno di legge concernente Norme in materia di inquinamento acustico Relazione Il presente disegno di legge recepisce i contenuti della legge quadro dello Stato in materia di antinquinamento
DettagliINDICE - SOMMARIO. Prefazione alla Quarta edizione... Pag. IX Prefazione alla Prima dizione...» XI PARTE PRIMA NOZIONI GENERALI
INDICE - SOMMARIO Prefazione alla Quarta edizione... Pag. IX Prefazione alla Prima dizione...» XI PARTE PRIMA NOZIONI GENERALI 1. Diritto ambientale positivo o per principi?... Pag. 1 2. Osservazioni sui
DettagliB.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3. B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3
SCHEDA B - DATI E TIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3 B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3 B.2.1 Consumo di risorse idriche (parte storica)
DettagliLA NORMATIVA AMBIENTALE
CAPITOLO 1 LA NORMATIVA AMBIENTALE 1. Concetto di ambiente... 1 2. Le fonti in generale... 3 3. La Costituzione e l ambiente... 4 4. Le norme di principio del diritto internazionale. Il principio dello
Dettaglidistruzione di un habitat all interno di un sito protetto o comunque suo deterioramento con compromissione dello stato di conservazione
I reati ambientali presupposto ex art. 25-undecies del d.lgs. 231/2001 Articoli TUTELA DELLE SPECIE ANIMALI E VEGETALI SELVATICHE PROTETTE art. 727-bis c.p. TUTELA DELL HABITAT art. 733-bis c.p. ACQUA
DettagliIMPIANTO/COMPLESSO IPPC. SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale
IMPIANTO/COMPLESSO IPPC SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Luogo e data Firma del Gestore 1 SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Legenda 2.1.1 consumo
DettagliLimiti della classificazione acustica Limiti per le infrastrutture stradali Limiti per le infrastrutture ferroviarie...
Allegati al piano di classificazione acustica Parte prima: limiti Limiti della classificazione acustica... 1 Limiti per le infrastrutture stradali... 4 Limiti per le infrastrutture ferroviarie... 6 Limiti
DettagliINDICE SOMMARIO. Prefazione alla Quinta edizione... Pag. IX Prefazione alla Prima edizione...» XI. Parte Prima. Parte Seconda
INDICE SOMMARIO Prefazione alla Quinta edizione... Pag. IX Prefazione alla Prima edizione...» XI Parte Prima Nozioni generali 1. Diritto ambientale positivo o per principi?... Pag. 1 2. Osservazioni sui
DettagliGli scarichi industriali nell'autorizzazione Unica Ambientale
Gli scarichi industriali nell'autorizzazione Unica Ambientale Inquadramento normativo e caratteristiche del territorio Brianteo Speaker Giuseppe Spina 05 maggio 2016 Definizioni scarico: qualsiasi immissione
DettagliRAPPORTO DI PROVA TECNICA. Valutazione di Impatto Acustico, ai sensi dell art. 8 della Legge Quadro sull inquinamento acustico n 447 del 26/10/95
Cliente Soc. Agr. BIOPOWER Soc. Consortile a R.L. via Valdemoneghe, 13/A 31030 CARBONERA (TV) P.IVA- C.F. 04603120264 RAPPORTO DI PROVA TECNICA Valutazione di Impatto Acustico, ai sensi dell art. 8 della
DettagliDefinizioni Scarico: Scarico esistente: c)
¾D.lgs 11 maggio 1999 n. 152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE
DettagliLa dimensione europea dell inquinamento. Cosa fare per non produrlo
CITTÀDI VENEZIA Ciclo di conferenze Arte del Consumatore La dimensione europea dell inquinamento. Cosa fare per non produrlo Patrizio Mazzetto Centro culturale Candiani - Venezia, Mestre - 3/10/2008 1
DettagliIl Testo Unico Ambientale
Il Testo Unico Ambientale DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 11 AVVERTENZA 13 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 15 ARTICOLI
DettagliGestione operativa dei rifiuti sanitari
Gestione operativa dei rifiuti sanitari Conoscere le norme per migliorare l efficienza Introduzione o Introduzione, premessa, obiettivi; Fonti normative e fonti operative; Il quadro di riferimento normativo
DettagliINDICE SOMMARIO. Premessa...
INDICE SOMMARIO Premessa... XIII CAPITOLO 1 L OGGETTO DELLA TUTELA PENALE DELL AM- BIENTE. PROTEZIONE DELLE SPECIE, DEGLI HABITAT E DELLE AREE NATURALI PROTETTE 1. L oggetto della tutela penale dell ambiente:
DettagliRagione Sociale Partita Iva comune indirizzo tel. fax Dati della sede operativa/impianto (se diversi dalla sede legale)
PROVINCIA DI PISA Documentazione tecnica ed elaborati grafici necessari al rilascio dell autorizzazione allo scarico ai sensi del Decreto Legislativo 152/06 Norme in Materia Ambientale non in pubblica
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997.
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/11/1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. Doc. 497A14NO.900 di Origine Nazionale emanato/a da : Presidente del Consiglio dei
DettagliArt. 1 Campo di applicazione
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore G. U. 1 dicembre 1997, n 280 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge
DettagliProvincia di Asti Normativa AUA per le autorizzazioni allo scarico
Provincia di Asti Normativa AUA per le autorizzazioni allo scarico Dott. Marco Bertolino Dott.ssa Valentina Cerigo Definizione di scarico Qualsiasi immissione di acque reflue in acque superficiali, sul
DettagliINQUINAMENTO ACUSTICO Quadro normativo e questioni giurisprudenziali. Avv. Claudia Galdenzi Tribunale di Milano Aula Eligio Gualdoni 27 marzo 2018
INQUINAMENTO ACUSTICO Quadro normativo e questioni giurisprudenziali Avv. Claudia Galdenzi Tribunale di Milano Aula Eligio Gualdoni 27 marzo 2018 1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO A. Normativa pubblicistica
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante «Legge quadro sull'inquinamento acustico»;
D.P.C.M. 14 novembre 1997 (1). Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. (1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 1 dicembre 1997, n. 280. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26
DettagliINDICE. Introduzione... 1 PARTE PRIMA L AMBIENTE QUALE OGGETTO DI TUTELA PENALE EVOLUZIONE STORICA, NOZIONE, TOPOGRAFIA E MODELLI
Introduzione....................................................... 1 PARTE PRIMA L AMBIENTE QUALE OGGETTO DI TUTELA PENALE EVOLUZIONE STORICA, NOZIONE, TOPOGRAFIA E MODELLI PROFILI STORICI, ETICI E MULTIDISCIPLINARI.
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante «Legge quadro sull'inquinamento acustico»;
1 di 7 14/10/2013 10:32 Leggi d'italia D.P.C.M. 14-11-1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. Pubblicato nella Gazz. Uff. 1 dicembre 1997, n. 280. D.P.C.M. 14 novembre 1997 (1). Determinazione
DettagliPARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI
Il Testo Unico Ambientale Decreto legislativo 3 aprile 2006, n 152 Norme in materia ambientale PREMESSA 9 AVVERTENZA 11 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 13 ARTICOLI
DettagliCONSULENTE AMBIENTALE
Con il patrocinio di ENTE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE CORSO DI FORMAZIONE PER CONSULENTE AMBIENTALE PERCORSO FORMATIVO 5 GIUGNO 2015-17 OTTOBRE 2015 CAGLIARI Il corso ha una durata di 124 ore ed è suddiviso
DettagliRAPPORTO DI PROVA TECNICA. Valutazione di Impatto Acustico, ai sensi dell art. 8 della Legge Quadro sull inquinamento acustico n 447 del 26/10/95
Cliente Soc. Agr. BIOPOWER Soc. Consortile a R.L. via Valdemoneghe, 13/A 31030 CARBONERA (TV) P.IVA- C.F. 04603120264 RAPPORTO DI PROVA TECNICA Valutazione di Impatto Acustico, ai sensi dell art. 8 della
DettagliVerifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti
LA NUOVA NORMATIVA AMBIENTALE La classificazione dei rifiuti I reati ambientali Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti Parte 1 Dott. Roberto Mastracci Aspetti tecnici nella gestione
DettagliSommario. Preambolo. Preambolo
D.P.C.M. 14-11-1997 - Valori limite delle sorgenti sonore Sommario, Preambolo, Art.1, Art.2, Art.3, Art.4, Art.5, Art.6, Art.7, Art.8, Art.9, Art.10, Allegato, Sommario Preambolo Art. 1. - Campo di applicazione
DettagliUnità di INDICATORI INDICATORI INDICATORI misura
Scheda n.1 ARIA Aspetti climatici Qualità dell'aria Rete di monitoraggio Inquinamento da ossidi di zolfo Condizioni anemometriche μg/m Stazioni di rilevamento n. concentrazione Inquinamento da ossidi di
DettagliUniversità degli Studi di Modena e Reggio Emilia Servizio di prevenzione e protezione
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI DALLE STRUTTURE DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA (D.Lgs. 152/2006 ss.ii.mm.) E INDIVIDUAZIONE E DESIGNAZIONE DEGLI ADDETTI LOCALI ALLA
DettagliLE COMPETENZE AMBIENTALI DELLA NUOVA PROVINCIA
LE COMPETENZE AMBIENTALI DELLA NUOVA PROVINCIA Pesaro, 5 dicembre 2017 LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE IL RUOLO DELLA PROVINCIA LE RECENTI SEMPLIFICAZIONI NORMATIVE Provincia Pesaro e Urbino
DettagliReati ambientali e D.Lgs. 231/2001: le ricadute sul sistema industriale. Massimo Settis Unione Industriale di Torino
Reati ambientali e D.Lgs. 231/2001: le ricadute sul sistema industriale. Massimo Settis Unione Industriale di Torino TORINO, 6 dicembre 2011 D.Lgs. 231/2001 e reati ambientali Tra i reati presupposto in
DettagliGESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE
In collaborazione con: Con il patrocinio di: GIORNATA DI FORMAZIONE SU RISORSE IDRICHE ATTUAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE NEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE
DettagliTEMI AMBIENTALI ATTIVITA SVOLTE DA UFFICIO AMBIENTE E ALTRI UFFICI
CITTA` DI FOLLONICA SETTORE 3 PIANIFICAZIONE STRATEGICA, AMBIENTE, SIT E MOBILITA URBANA Largo Cavallotti, 1-58022 Follonica (GR) Tel. 0566-59215 - Fax 0566 59218 Arch. Domenico Melone dmelone@comune.follonica.gr.it
DettagliArgomenti. Gestione Rifiuti: Registri di carico/scarico e formulario, MUD. Gestione acque di scarico: Autorizzazione acque di prima pioggia
17 Dicembre 2016 Argomenti Gestione Rifiuti: Registri di carico/scarico e formulario, MUD 2. 3. 4. : aggiornamento dall anno 2017 : nuovo regolamento Gestione acque di scarico: Autorizzazione acque di
DettagliCOMUNE DI CASIER Provincia di Treviso
COMUNE DI CASIER Provincia di Treviso Settore Uso e Assetto del Territorio Piano di Zonizzazione Acustica Valutazioni tecniche sulle Osservazioni 7 settembre 2016 Numero Ditta 01 Secco Sistemi Spa Data
DettagliIl controllo degli scarichi idrici delle PMI l autorizzazione allo scarico
L INQUINAMENTO IDRICO Il controllo degli scarichi idrici delle PMI l autorizzazione allo scarico Ing. Antimo Simoncelli Assessore all Ambiente della Provincia di Frosinone Il controllo degli scarichi idrici
DettagliD.Lgs. 3 aprile 2006 n.152 Norme in materia ambientale
D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152 Norme in materia ambientale parte prima: disposizioni comuni parte seconda: procedure per valutazione ambientale strategica (VAS), valutazione impatto ambientale (VIA) e autorizzazione
DettagliGLOSSARIO. Combustibile rifiuti (CDR)
GLOSSARIO Combustibile rifiuti (CDR) da Il combustibile classificabile, sulla base delle norme tecniche UNI 9903-1 e successive modifiche ed integrazioni, come RDF di qualità normale, che è recuperato
DettagliIntervento in. LOCATE di PONTE SAN PIETRO Bg. via Barrè
VALUTAZIONE CLIMA ACUSTICO L. 447/95 L.R. 13/01 Delibera di Giunta Regionale n VII/8313 del 08.03.2002 Intervento in LOCATE di PONTE SAN PIETRO Bg Via Provinciale 25 24022 Alzano Lombardo (BG) Tel.fax
DettagliASSOCIAZIONE MECCANICA. Studio CONSILIA S.r.l.
ASSOCIAZIONE MECCANICA presso FONDAZIONE ALDINI VALERIANI Via Bassanelli, 9/11 40129 BOLOGNA Servizi Integrati di Ingegneria per la Prevenzione AMBIENTE SALUTE - SICUREZZA Via Vittoria, 7 40068 San Lazzaro
DettagliL Analisi Ambientale Iniziale nei Sistemi di Gestione ISO 14001: contenuti e rilevanza per l individuazione e gestione
L Analisi Ambientale Iniziale nei Sistemi di Gestione ISO 14001: contenuti e rilevanza per l individuazione e gestione del rischio-reato in materia ambientale. Dr. Carlo Praolini NEW-CONSULTING Premesse
DettagliGuida all applicazione del SISTRI
Marco Rizzuto Cecilia Sanna Guida all applicazione del SISTRI Adempimenti, procedure e sanzioni 1 INDICE GENERALE CAPITOLO 1 Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti: SISTRI...11 1.1 Soggetti
DettagliLimiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
D.P.C.M. 1 marzo 1991 (1). Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno. (1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 8 marzo 1991, n. 57. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI
DettagliLA GESTIONE DEI RIFIUTI
IL TESTO UNICO AMBIENTALE CON LE MODIFICHE INTRODOTTE DAL D.LGS. 04/2008 LA GESTIONE DEI RIFIUTI Anno 2008 La gestione dei rifiuti Rev.01 1 Campo di applicazione La parte 4 del TU e le s.m.i. disciplinano
DettagliCIRCOLARE DESTINATARIO Titolare dell attività Responsabile servizio prevenzione e protezione Responsabile A ambientale
CIRCOLARE 04 2018 DESTINATARIO Titolare dell attività Responsabile servizio prevenzione e protezione Responsabile A ambientale MITTENTE DA TecnoAdda S.a.s. Email info@tecnoadda.com TEL. N. 0341.281459
DettagliProgramma Il corso di perfezionamento è articolato in 2 moduli per un totale di 8 giorni (64 ore di formazione), fruibili anche singolarmente.
Programma Il corso di perfezionamento è articolato in 2 moduli per un totale di 8 giorni (64 ore di formazione), fruibili anche singolarmente. I MODULO Il Testo Unico Ambientale dopo i decreti correttivi
DettagliAllegato 2 - Check-list per la registrazione EMAS di un'impresa
Organizzazione/Sito : Sede legale: Sito Produttivo: Responsabile legale: Allegato 2 - Check-list per la registrazione EMAS di un'impresa Accertamento relativo alla verìfica di conformità legislativa ai
Dettagli5) Devono essere rispettate le norme che disciplinano l imballaggio e l etichettatura dei rifiuti pericolosi. B) Comunicazione annuali (MUD) (art. 189
Spettabile A TUTTI I CLIENTI E FORNITORI LORO SEDI Alla c.a. responsabile rifiuti Cornaredo, 02 maggio 2006 CIRCOLARE OGGETTO: DECRETO LEGISLATIVO N. 152 del 03 aprile 2006 A seguito della pubblicazione
DettagliENTE/SOGGETTO GESTORE. Persona di riferimento: Ruolo:.. Questionario compilato a cura di:.
QUESTIONARIO DI RACCOLTA DATI SUGLI STRUMENTI DI MONITORAGGIO DEI DATI AMBIENTALI DA PARTE DELLE AUTORITA' LOCALI E COMUNICAZIONE DELLE INFORMAZIONI AMBIENTALI ENTE/SOGGETTO GESTORE Persona di riferimento:
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI CON IL SISTRI RIVOLTA A. DELEGATI SISTRI DI AZIENDE PRODUTTORI DI RIFIUTO PERICOLOSO Rev.
CORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI CON IL SISTRI RIVOLTA A 1 1 DELEGATI SISTRI DI AZIENDE PRODUTTORI DI RIFIUTO PERICOLOSO Rev.08 11/2016 Aziende Interessate: tutte le aziende che sono iscritte
DettagliCLASSIFICAZIONE ACUSTICA
Regione Piemonte Provincia di Biella U.M. Valle Elvo Comune di Muzzano CLASSIFICAZIONE ACUSTICA marzo 2017 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto, 28 10090 San Giorgio Canavese
DettagliParte Speciale 4 Protocolli in materia di prevenzione e tutela ambientale (art. 25-undecies, D. Lgs. 231/2001)
Parte Speciale 4 Protocolli in materia di prevenzione e tutela (art. 25-undecies, D. Lgs. 231/2001) Allegato n. 7 al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo approvato con determina dell Amministratore
DettagliAMBIENTE DIRITTO E GESTIONE
25 1988-2013 III Trimestre 2013 anno XXVI n 103 carta riciclata 100% Direttore Rino Pavanello *ISSN 1825-5396 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma
Dettagli"Imprese chimiche e normative HSE"
"Imprese chimiche e normative HSE" Caterina Cintoi Nieves Estrada Direzione Centrale Tecnico-Scientifica Federchimica 26 novembre 2012 "Costruirsi un futuro nell industria chimica" La normativa HSE Health
DettagliLA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IN PUBBLICA FOGNATURA E NELLE ACQUE SUPRFICIALI
LA DISCIPLINA DEGLI SCARICHI IN PUBBLICA FOGNATURA E NELLE ACQUE SUPRFICIALI Agnone 27 settembre Dr.ssa Rossi Anna - ARPA Molise Dipartimento Provinciale Isernia 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo
DettagliIncontro informativo. Il Codice Ambientale: nuove modifiche. Presentazione Guido Morini e Graziella Bricchi
ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza Incontro informativo Il Codice Ambientale: nuove modifiche Presentazione Guido Morini e Graziella Bricchi Milano, 12 febbraio
Dettagli2.1. EMISSIONI ODORIGENE
Indice Indice... 1 1. PREMESSA... 2 2. MONITORAGGIO... 3 2.1. EMISSIONI ODORIGENE... 3 2.2. IMMISIONI SONORE NELL AMBIENTE ESTERNO... 5 2.3. MONITORAGGIO DELLE ACQUE DI FALDA... 7 Allegato 1: Punti di
Dettagli1. IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA/DITTA
Sezione Riservata all Ente Prot. del Cat. Comune SCHEDA TECNICA DI RILEVAMENTO DELL ATTIVITA E DELLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA DELLE ACQUE REFLUE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI DI TIPO NON RESIDENZIALE
DettagliIl sottoscritto. nato a Prov... il.. residente in... Prov... Via.. n. Codice fiscale. nella sua qualità di,
marca da bollo 14,62 FAC-SIMILE DOMANDA COLLAUDO Al signor Sindaco del Comune di Pinerolo 10064 PINEROLO To Oggetto: Richiesta di collaudo per Impianto stradale di distribuzione dei carburanti Impianto
DettagliIndice testo unico D.Lgs. 152/06
ndice testo unico D.Lgs. 152/06 PAGNE PARTE SEZONE TTOLO CAPO CONTENUT ARTCOL 2 35 ndice degli argomenti 36 39 40 45 45 50 50 53 53 54 54 63 63 68 68 70 70 74 75 79 80 86 Schema del Decreto Parte - Disposizioni
DettagliSOMMARIO. Presentazione... IX Nota sull Autore... XI
Sommario SOMMARIO Presentazione... IX Nota sull Autore... XI Capitolo I IL QUADRO NORMATIVO 1.1 Introduzione al SISTRI... 1 1.2 Quadro normativo: dalla Finanziaria 2007 ai DD.MM. SISTRI... 4 1.2.1 La Finanziaria
DettagliAllegato 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n 152
Allegato 1 D.Lgs. 3 aprile 2006, n 152 SCHEDA DI RILEVAMENTO DI SCARICO DELLE ACQUE REFLUE PRODOTTE DALLO STABILIMENTO (da allegare sempre alla domanda di autorizzazione allo scarico) IDENTIFICAZIONE DELL
DettagliLEGISLAZIONE SANITARIA E AMBIENTALE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL FARMACO Corso di laurea in Scienze farmaceutiche applicate Anno accademico 2018/2019-3 anno - Curriculum Tossicologia dell'ambiente e degli Alimenti LEGISLAZIONE SANITARIA E
DettagliINFORMAZIONI ESPERIENZA SCHENA GAETANO.
C U R R I C U L U M V I T A E F O R M A T O E U R O P E O Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Nazionalità INFORMAZIONI PERSONALI SCHENA GAETANO ITALIANA Data di nascita 1-1-1954 gaetano.schena@regione.liguria.it;
DettagliDiritto dell ambiente. Tutela delle acque dall inquinamento
Diritto dell ambiente Tutela delle acque dall inquinamento D. Lgs. 152/2006 Parte Terza: Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e di
DettagliDisposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
Disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. Emissioni Art. 268 comma 1 lett. b) emissione: qualsiasi sostanza solida, liquida
DettagliCODICE DELL AMBIENTE Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale
CODICE DELL AMBIENTE Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 14 aprile 2006, n. 88 Suppl. Ord. n. 96/L CODICE
DettagliVAS Piano Energetico Ambientale Regionale Misure per il monitoraggio REGIONE MOLISE. Servizio Programmazione Politiche Energetiche
REGIONE MOLISE Servizio Programmazione Politiche Energetiche Valutazione Ambientale Strategica (Direttiva 42/2001/CE) del Piano Energetico Ambientale Regionale MISURE PER IL MONITORAGGIO D. Lgs. n. 152/2006
DettagliCONSULENTE AMBIENTALE
CON IL PATROCINIO DI: ENTE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE CORSO DI FORMAZIONE PER CONSULENTE AMBIENTALE PERCORSO FORMATIVO 21 MAGGIO 2014-11 OTTOBRE 2014 Via Duca di Genova 72, CAGLIARI Il corso ha una durata
DettagliREPORT ATTIVITA CONTROLLO AMBIENTALE
REPORT ATTIVITA CONTROLLO AMBIENTALE Attività di controllo del territorio finalizzata al contrasto ed alla repressione di illeciti ambientali di natura penale ed amministrativa di cui al D. Lgs. 152/06
DettagliCLASSIFICAZIONE ACUSTICA
Regione Piemonte Provincia di Biella Comune di Valle Mosso CLASSIFICAZIONE ACUSTICA maggio 2017 Elaborazione Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto, 28 10090 San Giorgio Canavese (Torino)
DettagliIndice argomenti del volume. RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati
Indice argomenti del volume RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati Diritto all ambiente Edizioni - 2016 RIFIUTI: IL PERCORSO
DettagliREATI CONTRAVVENZIONALI PREVISTI DAL D.LGS.
PAT/RFD334-31/07/2015-0396785 - Allegato Utente 2 (A02) REATI CONTRAVVENZIONALI PREVISTI DAL D.LGS. 152/2006 (cd. Codice dell ambiente) 29 quattuordecies Sanzioni (autorizzazioni integrate ambientali)
DettagliNorme in campo ambientale. - L inquinamento acustico -
Norme in campo ambientale - L inquinamento acustico - 30 maggio 2018 Principi generali REGIME TRANSITORIO D.P.C.M. 01/03/1991 o fissa i limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi
DettagliACUSTICA. 1.Proprietà acustiche dell edificio. edificio. 2.Caratteristiche acustiche del contesto. Stefano Cera
ACUSTICA 1.Proprietà acustiche dell edificio edificio 2.Caratteristiche acustiche del contesto 1.Proprietà acustiche dell edificio edificio Requisiti acustici passivi dell edificio edificio Isolamento
DettagliCLASSIFICAZIONE ACUSTICA
Regione Piemonte C.M. di Torino Comune di Borgofranco d Ivrea CLASSIFICAZIONE ACUSTICA Variante n 1 gennaio 2016 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto, 28 10090 San Giorgio
DettagliSCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale
IMPIANTO/COMPLESSO IPPC Realizzazione del terzo modulo di discarica a servizio dell'impianto di Trattamento di Coldianu COMUNE DI OZIERI SCHEDA 2 Dati e notizie sull impianto/complesso IPPC attuale Luogo
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE
TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE Presentazione della banca dati regionale delle discariche e degli impianti di trattamento di rifiuti inerti Gli adempimenti, le autorizzazioni e la destinazione
DettagliSergio Malcevschi (2006) Lezioni di Impatto Ambientale. ICONE I MODELLI DPSIR
Sergio Malcevschi (2006) Lezioni di Impatto Ambientale. ICONE I MODELLI DPSIR 1 GLI ELEMENTI DEL MODELLO DPSIR D = Determinanti (driving forces) : azioni umane in grado di interferire in modo significativo
DettagliPrincipali riferimenti normativi in Regione Piemonte
Decreto Legislativo 03 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale. Principali riferimenti normativi in Regione Piemonte Legge Regionale n. 13 del 26/03/1990 "Disciplina degli scarichi delle pubbliche
DettagliCOMUNE DI BUDRIO. Provincia di Bologna ALLEGATO 1
COMUNE DI BUDRIO Provincia di Bologna ALLEGATO 1 D. Lgs. n 152/ 06 - DGR 286/05 e DGR 1860/06 SCHEDA DI RILEVAMENTO DELL ATTIVITA E DELLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E/O DI ACQUE METEORICHE DI
DettagliPROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO
COMUNE DI PELLA PROVINCIA VCO PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO TERRE E ROCCE DA SCAVO SISTEMAZIONE DI VIA VIGNACCIA su territorio comunale Novara, maggio 2017 Il progettista Ing. G. Escuriale RELAZIONE UTILIZZO
DettagliDisposizioni per la prima attuazione del D. Lgs. 152/99 in materia di tutela delle acque
Foglio 1 di 5 CHECKLIST NORMATIVA ACQUA D.Lsg. n 152 del 03/04/2006 L.R. 13/90 e succ. modif. (L.R. 37/96) L.R. 61/2000 AREA AZIENDALE COINVOLTA Norme in materia ambientale Disciplina degli scarichi delle
Dettagli