Newsletter GC n 10 del Sommario. Benzina, basta tasse: lo sfogo dell'unione petrolifera...a pag. 02

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1 - 1 - Newsletter GC n 10 del Sommario Benzina, basta tasse: lo sfogo dell'unione petrolifera...a pag. 02 Energia pulita e robot: così sarà il benzinaio del futuro.. a pag. 03 Focus. Ristrutturazione rete carburanti e uscite di emergenza..a pag. 04 Fondo Indennizzi, appello dei Gestori al Mise per ripristino.a pag. 06 A Biella, grazie al margine del Gestore, i prezzi Eni battono quelli Enercoop.....a pag. 07 Sconti Iper, è la guerra del carburante...a pag. 08 Clicca (CTRL + clic) sul link per aprire il collegamento: Clicca (CTRL + clic) sul link per aprire il collegamento:

2 Benzina, basta tasse: lo sfogo dell'unione petrolifera Alessandro Gilotti, presidente dell'unione petrolifera, attacca duramente il livello di tassazione sui carburanti. Lo sfogo in un'intervista ad Avvenire: "Il carico fiscale rappresenta il 60% del prezzo finale" "Dobbiamo proteggere le nostre industrie e questo è un compito di cui deve farsi carico l'europa". Dopo queste prime parole, diciamo così, accomodanti, il presidente dell'unione petrolifera, Alessandro Gilotti, si sfoga in un'intervista all'avvenire parlando del dossier energia e osserva che "è arrivata l'ora di una moratoria fiscale sulla benzina". "Abbiamo un carico fiscale che non ha uguali in Europa e rappresenta oltre il 60% del prezzo finale dei carburanti. In questi ultimi anni - osserva - il nostro prezzo industriale, cioè quello al netto delle tasse, si è progressivamente ridotto ma i consumatori non se ne sono accorti perché l`aumento delle accise disposto a partire dal 2011, ha più che compensato ogni possibile vantaggio. A perdere è ormai anche l'erario, per effetto di una domanda sempre più elastica all`aumento del prezzo". In merito ai possibili rischi nelle forniture di gas a lungo termine, nel caso la situazione in Ucraina dovesse peggiorare, Gilotti ritiene che ci sia "un rischio reale e perciò va gestito con attenzione. La Russia non è cruciale solo per gli approvvigionamenti di gas, ma anche per la fornitura di petrolio, essendo il primo paese produttore al mondo. La crisi in corso sta avvenendo a una velocità inedita anche per i mercati e ci espone a turbolenze fino a ieri sconosciute". Parlando della situazione delle raffinerie e dei posti di lavoro, sottolinea che "tutti i posti sono a rischio se è vero, come siamo convinti, che tutte le raffinerie sono a rischio. Nessuna esclusa, anche le più efficienti. Il nostro sistema di raffinazione, ma più in generale quello europeo, per sua natura si confronta sul mercato internazionale, ma deve fare i conti con un complesso sistema di regole che altri paesi non hanno e che si traducono in uno vero e proprio svantaggio competitivo. La concorrenza non arriva più solo dai paesi asiatici che non hanno praticamente oneri ambientali e sociali, ma anche dagli Stati Uniti, grazie alla rivoluzione dello shale gas e dello shale oil".

3 Energia pulita e robot: così sarà il benzinaio del futuro Una stazione di servizio iper-tecnologica, dove fermarsi a fare benzina in modo rapido e sicuro: è la prima simulazione realizzata con successo nell'aula Cave. Fra pochi anni potrebbe già essere operativa, a San Donato Milanese e a Roma. Si tratta di un'area di rifornimento dotata di numerosi strumenti hitech, pensati per rendere agevole ogni operazione svolta dal benzinaio. Per arrivare a questo risultato i tecnici dell'eni hanno percorso in lungo e in largo l'italia nel 2013, evidenziando gli aspetti meno simpatici legati alle stazioni di servizio tradizionali, tipo quello di dover spendere parecchio tempo prima di rifornirsi, perché manca l'addetto alle pompe o il bancomat non funziona. La stazione di servizio del futuro funzionerà grazie ali'energia pulita. Si otterrà da una serie di pannelli fotovoltaici posti sul tetto della struttura, disposti in modo esagonale per ottimizzare gli spazi (proprio come fanno le api quando costruiscono un alveare o i fiocchi di neve quando si formano). Altra energia deriverà dalle pale coliche, poste nelle vicinanze dell'area di rifornimento e da «tappeti hitech», ingrado di «assorbire» e trasformare l'energia cinetica dei veicoli. Grande importanza avranno i bracci robotici che si sostituiranno agli arti del benzinaio, e consentiranno di riempire il serbatoio senza scendere dall'auto. II pagamento sarà semplificato dall'impiego di un'app connessa alla carta di credito (e dunque di uno smartphone) che permetterà passaggi di denaro senza dover utilizzare i contanti o il bancomat. Il servizio si baserà su sistemi di riconoscimento tramite cellulare, lettura della targa e chip che permetteranno al cliente di muoversi verso la pompa di benzina libera più adatta alla sua tipologia di macchina. Fonte: Il Giornale

4 Focus. Ristrutturazione rete carburanti e uscite di emergenza A margine della recente audizione Antitrust sulla Sen di Roberto Degl'Innocenti* Quotidiano Energia - Giusto in coda al testo dell'audizione svolta il 20 marzo dal presidente dell'antitrust davanti alla Commissione Attività Produttive della Camera, è presente un cenno allo stato dell'arte in tema di situazione sulla rete carburanti. Nel documento sono ribaditi alcuni concetti sull'evoluzione dei sistemi di pricing, è chiarita la necessità di una "piena liberalizzazione delle forme contrattuali che regolano i rapporti tra gestori e titolare dell'autorizzazione", nonché l'urgenza di far chiudere senza indugio gli impianti incompatibili e contestualmente di far aprire impianti automatizzati o nuovi impianti senza vincoli, poco utili alla naturale evoluzione del nostro mercato. In chiusura, si manifesta poi una certa prudenza sulla prevista normativa in tema di ristrutturazione della rete (dove si vorrebbe regolamentare chi fa che cosa, come e quando chiudere, chi dovrebbe pagare per le bonifiche dei siti e la buonuscita dei gestori) e, in ultimo, si suggerisce di fare qualcosa per ridurre il "costo di uscita" per chi deve smantellare e bonificare gli impianti marginali della rete stessa. Su quest'ultimo punto, e in generale sul processo di rinnovamento della rete, è opportuno tornare con alcune rapide considerazioni. I recenti sforzi organizzativi e gli investimenti delle aziende leader protagoniste della mobilità, dentro e fuori al sistema rete carburanti, sono corposi e finalizzati a una maggiore concentrazione dell'offerta di combustibili, con il potenziamento di strutture di proprietà sempre più efficienti (esempio: l'acquisizione di Shell Italia da parte di K.P.I.) da una parte e, dall'altra, allo sviluppo di una "nuova" domanda di carburanti (esempio: case automobilistiche con modelli a Gpl), una clientela crescente che va quindi soddisfatta con impianti non certo marginali, ma ristrutturati e dotati quantomeno di Gpl e Metano. In questo quadro, il percorso di trasformazione della rete non è solo già definito, ma si accelera ancor di più. Non è solo un processo di cambiamento nei consumi già sperimentato da anni, ma anche nell'offerta; gli investimenti recenti ne sono una prova. Ecco perché, prima che si perda il controllo del processo, sarebbe opportuno lavorare senza indugio sulla creazione di vie di fuga per tutti quegli operatori che altrimenti saranno espulsi dal mercato in maniera traumatica.

5 - 5 - In primo luogo i gestori, e non solo quelli delle migliaia di impianti marginali, ma subito dopo piccoli imprenditori e infine anche i dipendenti di strutture alla ricerca di maggiore efficienza. In sostanza, non pare opportuno perdere tempo prezioso in inutili battaglie di posizione (a tutela non tanto dei singoli ma forse della credibilità delle associazioni di categoria), battaglie utili a mantenere solo un consenso e una visibilità di breve periodo, quando la casa è spazzata via dall'uragano. Non servono complessi disegni di legge, già difficili da comprendere (figurarsi da promulgare e quindi attuare), servono subito poche regole semplici per far chiudere velocemente i siti a chi lo volesse, ma anche fondi di emergenza e focus organizzativo, una sorta di comitato di crisi, per gestire l'uscita di migliaia di gestori destinati a perdere il lavoro, spesso per improvvisa carenza di liquidità e quindi, loro malgrado, in maniera del tutto inattesa. Sarebbe infine necessario uno sforzo di natura culturale, per accettare e far accettare ai singoli un principio: cambiare lavoro o attività d'impresa, prima che altri ti costringano a farlo, può fare la differenza fra il successo e la sconfitta. Aiutare quei singoli ad agire in tempo per imboccare le uscite di emergenza può essere, allora, la vera priorità delle istituzioni. *info@oilenergy.it Per gentile concessione di Quotidiano Energia

6 Fondo Indennizzi, appello dei Gestori al Mise per ripristino Faib, Fegica e Figisc hanno segnalato, con una nota unitaria indirizzata alla Dott.ssa Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico e al Vice Ministro, Prof. Claudio De Vincenti, lo stato di profonda preoccupazione per il blocco della gestione dell erogazione del contributo previsto dal Fondo Indennizzi, che sta mettendo in forti difficoltà tantissimi gestori che hanno chiuso le attività. Nella nota Faib, Fegica e Figisc, rivolgendosi al Ministro e al Vice Ministro scrivono come probabilmente vi è noto, la Direzione in indirizzo è prossima ad approvare il Decreto recante il rinnovo del Comitato tecnico per la ristrutturazione della rete distributiva dei carburanti, nonché il ripristino degli Organi gestionali della Cassa Conguagli GPL ai fini dell erogazione ai gestori associati degli indennizzi di chiusura degli impianti, a valere sul Fondo di razionalizzazione della rete stessa ai sensi dell Art. 6 D.Lgs n. 32/1998 e ss. Modificazioni. Le Federazioni segnalano che Tuttavia, nelle more dell emanazione dell atteso provvedimento ministeriale e del conseguente rispristino delle funzioni amministrative della Cassa relative al Fondo Indennizzi, Le segnaliamo che l erogazione del contributo è ad oggi sospesa a tempo indeterminato per vari operatori già riconosciuti quali aventi diritto dalla Direzione in indirizzo, in base al combinato disposto tra i precedenti DM 7 agosto 2003 e DM 19 aprile E auspicano che le SS.LL. intendano procedere in tempi ragionevolmente brevi all approvazione ed all avvio alla pubblicazione del Decreto di rinnovo in fieri, affinché il Fondo possa sbloccare al più presto l erogazione delle somme dovute ai gestori associati. Della questione i Rappresentanti sindacali ne hanno parlato con il Vice Ministro De Vincenti e il Direttore Generale Ing. Dialuce anche a margine della riunione indetta al MISE sulla tipizzazione delle nuove forme contrattuali.

7 A Biella, grazie al margine del Gestore, i prezzi Eni battono quelli Enercoop Il dramma della crisi dei Gestori Biellesi ha per molto tempo riempito le pagine dei giornali locali. Il problema era nato dopo il tracollo delle vendite degli impianti tradizionali dovuti all'apertura dell'impianto a machio Enercoop al centro commerciale Gli Orsi. Oggi le cose, almeno per quello che riguarda le vendite, sembrano essere migliorate. A renderlo noto il quotidiano online della provincia di Biella che parla di un fatto davvero insolito. Stando alle rilevazioni dei prezzi l'eni sarebbe addirittura più bassa di Enercoop. Purtroppo il rovescio della medaglia lo rivela ingenuamente un Gestore che racconta come l Eni ha accettato di ridurre il prezzo dopo le molte insistenze dei Gestori, "Noi abbiamo chiesto alla nostra compagnia di abbassare i costi - spiega il gestore della stazione di servizio Eni presente sulla strada Trossi Fabrizio Giarratana -. Ultimamente sono stati aperti tanti distributori (soprattutto quelli dai marchi letteralmente sconosciuti) che applicano tariffe decisamente più contenute". "Questa situazione ha prodotto per noi un forte calo di vendite,- continua il Gestore - che ha anche determinato la chiusura di alcune pompe. Ad un certo punto, ci siamo uniti tutti per chiedere all Eni di abbassare i prezzi. Dopo un braccio di ferro durato quasi otto mesi, l azienda è venuta in contro alle nostre esigenze ed a quelle dei consumatori". "Naturalmente - conclude il gestore - noi siamo dovuti andare incontro alla società petrolifera, rinunciando ad una parte del nostro margine di guadagno. Facendo così però le vendite sono nuovamente tornate ai vecchi valori e questo ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo". Nel dettaglio la compagnia petrolifera del cane a sei zampe, in cambio del prezzo attualmente più basso, avrebbe proposto ai Gestori la sottoscrizione dell'iperself H24 nella versione più onerosa, ovvero, quella con lo sconto attuale a -12 cent rispetto al prezzo consigliato. E cosi quello del Gestore Eni diventa un vero e proprio suicidio commerciale, costretto ad azzerare il proprio margine per fare concorrenza a Enercoop che paradossalmente viene rifornita dalla stessa Eni, la quale fa pagare interamente il costo della concorrenza all'anello più debole della filiera.

8 - 8 - Purtroppo e per sfortuna dell'inconsapevole e ingenuo Gestore, questo è il mercato che piace tanto all'antitrust all'italiana Sconti Iper, è la guerra del carburante Benzina e diesel a prezzi bassi, gli altri impianti protestano: "Così rischiamo di chiudere" VOGHERÀ «II distributore dell'iper Montebello ci sta ammazzando». Da solo tre settimane è aperta la pompa Iper Station Stop & Go, ma ci sono già le reazioni degli altri benzinai. Il prezzo all'iper, 1,595 per la benzina senza piombo e 1,505 per il diesel, è assolutamente inferiore rispetto alle medie nazionali del Ministero dello Sviluppo Economico che quotano 1,712 la benzina e 1,627 il diesel. Gli automobilisti si sono accorti di quanto si possa risparmiare nel punto gestito dall'iper e ieri mattina alle 10 c'erano più di venti autovetture tra chi si serviva e chi invece era in coda. "Qui costa davvero molto meno", commenta un conducente che ha appena finito di fare il pieno. Ma mentre l'iper Station Stop & Go è affollato, come se la passano gli altri distributori a Vogherà che hanno tutti prezzi più alti? Sulla tangenziale c'è un benzinaio Ip. "Siamo molto penalizzati fanno sapere i gestori - ce la caviamo perché abbiamo un bar accanto e ci sono tanti camion che si forniscono da noi, ma la clientela è diminuita del 50%. Come è possibile che propongano prezzi cosi bassi?" Anche il distributore automatico Esso in via Amendola propone gli stessi prezzi dell'iper Station Stop & Go: il punto Tamoil che si trova nella parte finale della via è tra due fuochi, da una parte c'è l'esso e dall'altra l'iper, con la conseguenza che Mustapha Darai sta pensando di chiudere. "Sembra un impianto nel deserto - dice abbiamo avuto perdite del 90%, sto pensando di chiudere perché ho una famiglia e non riesco a guadagnare lo stretto necessario". Quante macchine si forniscono in un'ora? "Una, massimo due". Anche il distributore Ip gruppo Api sulla rotonda di via Piacenza davanti al Decathlon non se la passa bene, ma Roberto Prezzolato lancia una proposta. "Visto che al prezzo dell'iper non ci si può arrivare, mettiamoci d'accordo con gli altri gestori per un prezzo comune in modo tale da non rubarsi i clienti". Una sorta di "cartello vogherese" da parte dei quindici benzinai presenti in città per limitare i danni. "E' inutile farsi la guerra, noi ce la caviamo perché abbiamo il Gpl: in un distributore girano molto soldi, ma in mano rimane poco", conclude il gestore. Il punto Shell in piazza Quarleri è quello che si avvicina di più al prezzo dell'iper (1,559 il diesel e 1,649 la benzina). "La compagnia ci sta aiutando e propone degli sconti - dice Ivan lorio -, ma abbiamo avuto un calo del 20%. Al giorno passano cento macchine: per ora stiamo in piedi". Fonte: La Provincia Pavese