I rapporti tra Grecia ed Europa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I rapporti tra Grecia ed Europa"

Transcript

1 CON LE MONDE DIPLOMATIQUE + EURO 2,00 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/23/2013 ANNO XLV. N SABATO 20 GIUGNO 2015 OGGI CON ALIAS A EURO 2,50 GREXIT La svolta di Atene ATENE, PROTESTA ANTI-AUSTERITY REUTERS Mario Pianta I rapporti tra Grecia ed Europa sono arrivati a una stretta decisiva. Tra ora e lunedì pomeriggio, quando si riunisce a sorpresa il Consiglio europeo, possono succedere quattro cose. La prima quella auspicabile - è un accordo sulla base della proposta del leader greco Alexis Tsipras: fine dell austerità, sblocco degli aiuti europei previsti, ristrutturazione radicale del debito. Ma perfino il più morbido, Jean-Claude Juncker, ha detto ieri «non capisco Tsipras. Non mi è possibile evitare ad ogni costo il fallimento dei colloqui». Non si prepara un accordo dicendo che c è un dialogo tra sordi. La seconda possibilità è che i colloqui di questo fine settimana portino a un compromesso intermedio: fondi ponte europei per il rimborso degli 1,6 miliardi di euro da restituire al Fondo monetario a fine giugno. E nel frattempo, ieri sono arrivati 2 miliardi del fondo di liquidità di emergenza fornito da Mario Draghi alle banche di Atene. Dopo che molti miliardi di capitali sono fuggiti dal paese. La terza possibilità è la più probabile. Una rottura radicale tra Atene e Bruxelles. Il primo messaggio l ha dato Mario Draghi lunedi scorso (ma l aveva già detto il 18 aprile) «se la crisi dovesse precipitare, entreremmo in acque sconosciute». Pierre Moscovici, commissario europeo all economia, l ha confermato venerdi: «Siamo alla fine dei giochi. È ora di agire e decidersi. Non c è molto tempo per evitare il peggio». Ancora più esplicito Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo: la Grecia deve accettare la nostra offerta, «o avviarsi verso il default». Ma la proposta europea è quella di una ritorno al passato che Syriza non potrà mai accettare. Così Alexis Tsipras, ieri a San Pietroburgo con Putin, ha replicato tranquillo: «Siamo al centro di una tempesta, ma non ci spaventa il mare aperto, siamo pronti a solcare nuovi mari». Quale forma potrà prendere la rottura? E con quali tempi? Ci sono tre «strappi» possibili. Il più morbido è una dichiarazione d insolvenza senza uscire dall euro. Atene annuncia che non ripagherà il debito pubblico detenuto per l 80% da fondi europei d emergenza, paesi membri, Fmi, Bce, né pagherà gli interessi dovuti. Si toglie in questo modo la pietra che ha al collo, la spesa pubblica greca non viene intascata dalla finanza, l economia riparte. CONTINUA PAGINA 7 Fine settimana decisivo per l eurozona. Accordo tra Grecia e creditori appeso a un filo. Ad Atene è corsa ai bancomat, l uscita dalla moneta unica ormai è una possibilità. Lunedì vertice dei capi di governo: «Non è un gioco, o accordo o default». Tsipras: «Siamo nella tempesta, ma non ci spaventa il mare aperto» PAGINA 7 DDL «BUONA SCUOLA» Renzi sfrenato minaccia la fiducia, sindacati in rivolta: «Arrogante» Q ualcuno si ricorda la Conferenza sulla scuola annunciata dal premier per i primi di luglio dal solenne salotto di Vespa? Quella in cui tutti i soggetti sociali coinvol- ROMA PAGINA 2 ti nella riforma avrebbero dovuto dire la loro, in modo che il governo potesse ascoltare, intervenire «poi però decidere»? Farà bene a dimenticarsene. Il capo ha cambiato idea. Si va alla carica, e non c è nessuno da ascoltare. Dopo un vertice con i parlamentari Pd a Palazzo Chigi annuncia la decisione di voler mettere la fiducia al ddl. Sindacati furiosi: «Atto arrogante e violento». Da martedì di nuovo in piazza a Roma. COLOMBO, CICCARELLI PAGINA 3 MARTINI, CHIARI Il governo boccia il salario extra ai dipendenti, Marino: no alla restituzione Sel e sindacati lo difendono RIFORME Una scuola per il nostro tempo Piero Bevilacqua L a pochezza e pericolosità della legge sulla cosiddetta «Buona scuola» messa in evidenza da commentatori di ogni tendenza (da ultimo l'ottimo intervento di Illetterati su questo giornale del 28/5) ci dovrebbe tuttavia spingere a tentare di delineare i tratti di una scuola all'altezza del nostro tempo. Al di là della necessità di remunerare gli insegnanti italiani con un reddito dignitoso la più vera e urgente riforma occorrerebbe avviare una riflessione di prospettiva. La scuola è un asse fondamentale per la trasformazione radicale del capitalismo e costituisce un terreno su cui la sinistra ha potenzialità egemoniche. CONTINUA PAGINA 15 BIANI STATI UNITI-STRAGE DI CHARLESTON Le paure ataviche dei bianchi americani Alessandro Portelli P rima di iniziare il massacro, Dylann Roof ha detto ai fedeli neri della Emanuel African Methodist Episcopal Church di Charleston, South Carolina: «stuprate le nostre donne e vi state impadronendo dell America». Sono due paranoie diverse - la sessualità e il potere - connotate da epoche diverse ma infine connesse da un sottofondo di senso. La figura del nero violentatore affonda radici profonde nella storia, e questo le dà oggi un curioso sapore anacronistico. È vero che non è mai del tutto scomparsa dall immaginario americano (e neanche dal nostro). CONTINUA PAGINA 8 Un altro Pd è possibile con il percorso disegnato da Barca. Si sostanzia nei «luoghi ideali» della vera partecipazione collettiva INTERVENTO Antonio Floridia pagina 15 MIGRANTI PAGINE 4, 5 Ramadan sugli scogli, Parigi: «La nostra linea non cambia» Ventimiglia «blindata» con centinaia di migranti sugli scogli o respinti dai controlli francesi. E in Europa, dalla Danimarca ad Est, monta l intolleranza xenofoba. IL VOTO DANESE Con la paura dell «invasore» i populisti fanno il pieno Sfruttando i crescenti umori xenofobi e i timori di un improbabile invasione, il Partito del popolo vola al 21% e diventa la forza decisiva per formare un governo di destra-estrema destra, grazie al 19,5 ottenuto dal Partito Liberale. Socialdemocratici fermi al 26% e governo sconfitto, malgrado il disperato tentativo di intercettare i voti anti-stranieri, o proprio a causa di questo CALDIRON PAGINA 5

2 pagina 2 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 POLITICA Roma La Corte di conti indaga sui fondi accantonati dalla giunta Alemanno per le retribuzioni extra ai dipendenti del Campidoglio, dopo i rilievi del Mef BILANCIO «Non restituiremo nemmeno un euro né lo toglieremo ai lavoratori comunali» Salario accessorio, Marino sulle barricate Eleonora Martini ROMA «N essun salario dei dipendenti sarà toccato e nessun euro dovrà essere restituito né adesso né in futuro. Questa posizione è stata condivisa con le parti sociali». Il sindaco di Roma pare aver ritrovato la giusta vèrve, quando lascia il tavolo con i sindacati convocati d urgenza nel pomeriggio. Sembrava il colpo finale cinicamente assestato dal peso massimo Matteo Renzi e dal governo bipartisan allo sfidante Ignazio Marino. Ma potrebbe invece rivelarsi un gancio lisciato che finisce col ferire lo stesso ex sindaco di Firenze. Far esplodere proprio ora la bomba del salario accessorio ha fornito infatti al "marziano" dem la grande opportunità di non ritrovarsi solo sulle barricate. Secondo il Mef, la retribuzione Un altro colpo dal governo: l amministrazione dovrebbe restituire 360 milioni di euro extra è stata «indebitamente» pagata agli oltre 23 mila dipendenti del Campidoglio negli anni tra il 2009 e il 2013 dalla giunta di Gianni Alemanno, attualmente indagato per Mafia Capitale. Ma il ministero dell Economia, che ieri sera ha smentito di aver chiesto direttamente (e infatti non può farlo) all attuale amministrazione comunale la restituzione dei 360 milioni utilizzati allo scopo, ha però di fatto avviato l iter per il rientro del fondo. Ieri infatti la Corte dei conti ha aperto un fascicolo partendo proprio dalla relazione del Mef. E tra qualche mese i giudici contabili potrebbero battere cassa. Il tema dei salari accessori ai dipendenti comunali è tra i più impopolari, in Italia, e non a caso Grillo cinguetta: «Marino munge l'ultima vacca rimasta». Eppure Matteo Renzi conosce bene il problema: la sua giunta a Firenze fu Riccardo Chiari FIRENZE Q uanto sta accadendo in queste ore al Comune di Roma ha più di un analogia con lo scontro aperto nel e tuttora in corso - fra la magistratura contabile, Palazzo Vecchio, e gli allora dipendenti comunali. Nel caso fiorentino, prima il ministero dell economia e poi la Corte dei Conti sollevarono una contestazione nei confronti del salario accessorio dei lavoratori, quella parte dello stipendio legata a premi, indennità, lavori o progetti particolari. Peraltro, a ben vedere, il salario accessorio era stato utilizzato almeno fino al 2009 in un centinaio di piccoli e grandi comuni italiani per coprire i periodi di vacanza contrattuale. E dal Mef, fino all epoca di Giulio Tremonti, non erano arrivate particolari contestazioni nei confronti dei municipi. Solo con l arrivo in via XX Settembre del ministro del governo Berlusconi gli ispettori del Palazzo delle Finanze, dopo una serie di accertamenti sulla contrattazione decentrata in numerosi comuni, iniziarono a muovere i loro rilievi sull applicazione delle regole con cui, almeno a Firenze, era stata stabilita l entità del fondo per la contrattazione integrativa dei dipendenti comunali. A seguire gli accertamenti della sezione toscana della Corte dei Conti, condotti dalla Gdf e riguardanti l «entità aggiuntiva degli stipendi conferita oltre a quella fissata dai contratti nazionali», portarono a contestare un danno erariale di circa 50 milioni a 25 persone. la prima a dover preparare un piano di rientro per restituire il fondo accantonato per la retribuzione extra dei dipendenti di Palazzo Vecchio, chiesto indietro dalla Corte dei conti (vedi articolo nella pagina). Ma tant è. Renzi 1 o 2 che sia ha deciso di tagliare corto con lo scomodo inquilino di Palazzo Senatorio. Stavolta però il "marziano", che in casa dem molti danno quasi per spacciato, è riuscito ad emergere dalla solitudine. Sel, che fino a giovedì sera meditava di uscire dalla maggioranza di centrosinistra, ora concentra le sue richieste su una, prioritaria: «Puntare i piedi». E resistere a questo ennesimo attacco del premier/segretario. Un nuovo patto Marino lo ha stipulato ieri anche con i sindacati, con i quali peraltro la giunta aveva lottato a lungo per trovare un accordo sul nuovo contratto decentrato che egli stesso aveva riformato all inizio del I sindacati gli chiedono ora di non IL PRECEDENTE Il caso di Palazzo Vecchio. Processi in corso Quando l ex sindaco di Firenze chiese il conto ai lavoratori Fra queste c erano sei fra dirigenti ed ex dirigenti di Palazzo Vecchio, 5 revisori dei conti e, per la prima volta nella storia della magistratura contabile, un gruppo di 14 sindacalisti. Tutti accusati di aver prodotto atti o - nel caso dei rappresentanti sindacali - di aver firmato accordi illegittimi, seppur nell ambito di una «responsabilità di natura gestionale». Più in dettaglio, la vicenda fiorentina riguardava i due contratti integrativi del 2000 e del 2005, quando era sindaco Leonardo Domenici. Poi un terzo documento sottoscritto a fine 2011, quanto nella sala di Clemente VII sedeva Matteo Renzi, con il quale veniva co-firmato da Comune e sindacati un «verbale di interpretazione autentica» degli integrativi. Un documento che per la magistratura contabile aveva l unico obiettivo di condonare le illegittimità degli anni precedenti. IGNAZIO MARINO LAPRESSE toccare quei circa 70 milioni di euro l anno tutt ora accantonati nel bilancio capitolino per coprire i costi del nuovo accordo. E lui li rassicura: «La nostra posizione, confortata anche da un parere che abbiamo ottenuto dall'agenzia governativa che si occupa di questi aspetti», è quella di non toccare nemmeno un euro, e di non seguire le orme tracciate dall amministrazione fiorentina di Matteo Renzi che nel 2012 chiese i soldi indietro ai dipendenti comunali. «Il tavolo con i sindacati è convocato il 24 giugno a oltranza per firmare il nuovo contratto - annuncia Nieri - poi ci sarà una grande assemblea del sindaco con tutti i dipendenti per presentare i progetti sul Giubileo e condividere insieme questa fase». Ecco, il Giubileo: l altro rompicapo a incastro che rende incerto il futuro dell attuale giunta. Il consiglio dei ministri dovrebbe decidere a breve quali poteri affidare al prefetto Franco Gabrielli nel piano straordinario delle opere giubilari. Una scelta che va di pari passo con il rimpasto di giunta che Renzi vorrebbe. Ma si dovrà almeno aspettare che il prefetto di Roma finisca di studiare la relazione che scava nell inchiesta di Il sindaco si allea con i sindacati. Dalla sua parte, e contro Renzi, di nuovo anche Sel Pignatone e decida se chiedere o meno lo scioglimento del comune per mafia o anche, come sostiene Il Sole 24 Ore, per «gravi e ripetute violazione di legge». In questo contesto, allargare il fronte di chi, all interno del Pd, lo difende, per Marino è diventato ora di fondamentale importanza. Perciò rafforza il tandem con Matteo Orfini: «Il commissario del Pd Roma, nominato da Renzi per alcuni fatti gravi avvenuti all'interno del partito - scandisce Marino ai cronisti - ha deciso di intraprendere la strada di cambiamenti significativi a partire dalla settimana prossima. E, in un rapporto di gentilezza istituzionale, mi ha voluto illustrare i cambi strutturali radicali che metterà in atto anche in relazione al lavoro fatto da Fabrizio Barca». Un assunzione di responsabilità che, aggiunge il sindaco, fa onore al Pd: «È un partito che ha visto dei problemi al suo interno e li sta correggendo». Una svolta radicale, dunque, ma «nel partito - sottolinea il "marziano" - non nella giunta». Per certo nessuno dei primi cittadini è mai stato coinvolto nell indagine. Di più: nessun rappresentante politico, dagli assessori finanziari ai consiglieri di maggioranza, è stato citato per danno erariale. «Eppure tutti gli atti dei contratti finiscono nei bilanci del Comune - osservava all epoca Mauro Comi, coordinatore della Rsu - presentati ogni anno dalla giunta, e approvati dal consiglio comunale». Al contrario, a circa tremila fra dipendenti attivi, pensionati e addirittura precari (poi non confermati) arrivò all'inizio 2014 una lettera di messa in mora. Di questo tenore: «Con la presente il Direttore delle risorse umane, in nome e per conto del comune di Firenze, a seguito dell ispezione del ministero, fa presente che la S.V. risulta aver percepito, nel periodo , indennità non dovute in quanto contrastanti con le norme del Ccnl vigenti». Di ben scarsa consolazione il fatto che il periodo fosse stato subito prescritto: le somme richieste andavano comunque da alcune centinaia di euro fino a più di 10mila. L ultimo anno e mezzo è stato consumato a colpi di carte bollate. Con alcuni risultati. Ad esempio, sul ricorso di un singolo, una sentenza del 25 novembre 2014 della Corte d appello di Firenze ha accolto la funzionalità giuridica della sanatoria introdotta dall articolo 4 del Dl 16/2014, bloccando quindi il recupero di «somme indebitamente riconosciute a un proprio dipendente». Sta invece andando avanti di fronte al giudice del lavoro la causa mossa contro Palazzo Vecchio dalle Rsu, che chiedono il riconoscimento dei contratti liberamente sottoscritti, e di sanare la situazione stralciando le cifre richieste ai lavoratori. E proprio questo processo ha bloccato il piano di rientro, comunque studiato dall amministrazione comunale, nei confronti del ministero. CAMPANIA Rinvio dei giudici per de Magistris, De Luca in attesa ROMA U scito dall ufficio Stefano Caldoro e non ancora entrato Vincenzo De Luca, la regione Campania è senza presidente. Ma, assicura il vincitore delle elezioni sul quale pende la sospensione prevista dalla legge Severino, «non c è alcun vuoto di potere, le procedure di proclamazione dei nuovi organi regionali sono solo iniziate, non appena saranno concluse con la proclamazione del nuovo consiglio vi sarà il mio insediamento». De Luca ha bisogno di ogni possibile intervallo burocratico per evitare di essere sospeso prima di poter nominare un vice presidente che dovrà sostituirlo durante la sospensione, consentendogli così di non perdere la poltrona. Matteo Renzi lo spalleggia, ritardando il decreto di sospensione malgrado si moltiplichino le diffide a compiere quello che è considerato un atto dovuto. Il presidente del Consiglio sperava in una rapida soluzione positiva per l analogo caso di Luigi de Magistris. Dopo la decisione della Cassazione che ha tolto alla giustizia amministrativa la competenza sull applicazione della legge Severino, ieri davanti al Tribunale di Napoli si è svolta l udienza per decidere la sorte del sindaco, anche lui condannato in primo grado e sospeso ma rimesso in poltrona dal Tar. I giudici ordinari si sono riservati di decidere nei prossimi giorni, e non ne restano molti a de Magistris che potrebbe andare incontro a una nuova sospensione il prossimo 28 giugno, 30 giorni dopo la decisione della Cassazione. A meno che per quella data il Tribunale non gli accordi una nuova «sospensione della sospensione» decidendo di rinviare alla Corte costituzionale - così come aveva fatto il Tar - la legge Severino. Renzi se lo augura. Avrebbe così una giustificazione per il suo temporeggiare, potrebbe cioè far valere il precedente de Magistris per spiegare l escamotage con il quale sta consentendo a De Luca di nominare la giunta. Una mossa molto azzardata, dal momento che il testo della legge Severino nonché tutte le sue precedenti applicazioni dimostrano come il consigliere condannato (e in questo caso il presidente) debba considerarsi sospeso dal momento della proclamazione. Ecco perché De Luca ha deciso di rimandare ad arte la formale assunzione dell incarico, costringendo così Caldoro a lasciare la regione senza la tradizionale cerimonia del passaggio delle consegne. De Magistris ieri ha detto di sperare in una decisione rapida del Tribunale. Nelle prossime ore nominerà il suo vice (o la sua vice) che dovranno sostituirlo nel caso i giudici dovessero pronunciarsi contro di lui. «Ho preso la mia decisione, devo solo comunicarla», ha detto il primo cittadino ieri sera. Intanto il presidente dell Autorità anticorruzione Raffaele Cantone si è tirato fuori dalla complicata vicenda, nella quale aveva tentato di coinvolgerlo il Movimento 5 Stelle con un esposto. «È fuori dalle nostre competenze», ha fatto sapere Cantone. red. pol.

3 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 3 IMMATURO Governo La vice segretaria dem Serracchiani «sbigottita» di fronte alle proteste I precari usati come alibi. Dimenticata la conferenza di luglio Renzi suona la carica Fiducia sulla scuola La decisione presa nel vertice a palazzo Chigi. Mineo: «Rischia di non avere i numeri senza il soccorso di Verdini» Roberto Ciccarelli L intenzione del governo di mettere la fiducia sul Ddl scuola al Senato viene definita da Miguel Gotor «molto negativa». Per il senatore della minoranza Pd che ha presentato diversi emendamenti sui presidi e l assunzione dei docenti precari «aumenterà la frattura tra il mondo della scuola, il partito democratico e il governo». Voterete la fiducia a Renzi? Siamo impegnati a rendere il maxiemendamento migliore di quello che è. La fiducia non è stata ancora posta, sarò in grado di risponderle quando avrò davanti agli occhi la versione finale del testo e l'ufficializzazione di questa decisione. Avverto molto, come singolo, la responsabilità di rappresentare nel partito democratico la posizione di centinaia di migliaia di nostri elettori e militanti che sono consapevoli che questa partita sulla buona scuola è stata una cattiva partita. Fino all'ultimo farò di tutto per migliorarla. Quali sono i cambiamenti sulla contestata norma del preside manager? Vorrei innanzitutto sottolineare che questo aspetto più discusso della riforma, insieme a quello degli albi territoriali, entreranno in vigore nel Anche per questa ragione, l'assunzione dei precari per decreto, da noi richiesta, sarebbe potuta avvenire con le regole vigenti. Quanto alla figura del preside abbiamo ottenuto un'attenuazione dei suoi poteri di chiamata diretta dei docenti, riscrivendo la norma inaccettabile uscita dalla Camera per cui il docente che non supera l'anno di prova può essere allontanato. Ora la revoca dell'insegnamento è possibile solo in presenza del cambiamento del piano formativo. Così come abbiamo ottenuto che la valutazione Andrea Colombo Q ualcuno si ricorda la Conferenza sulla scuola annunciata dal premier per i primi di luglio dal solenne salotto di Vespa? Quella in cui tutti i soggetti sociali coinvolti nella riforma avrebbero dovuto dire la loro, in modo che il governo potesse ascoltare, intervenire «poi però decidere»? Farà bene a dimenticarsene. Il capo ha cambiato idea. Si va alla carica, e non c è nessuno da ascoltare Ieri, a sorpresa, Renzi ha convocato a palazzo Chigi i parlamentari Pd che siedono in commissione Cultura, quelli obbedienti naturalmente, perché Tocci e Mineo, che pure sono del Pd, non risulta fossero invitati. Con loro, con le ministre Boschi e Giannini, con i capigruppo Rosato e Zanda, il generale ha fatto rapidamente il punto, poi ha ordinato di suonare il Deguello, come si fa quando ci si lancia all attacco senza tregua. Martedì i relatori presenteranno in commissione le loro nuove proposte. Non sarà però un maxiemendamento, come incautamente qualcuno afferma, perché Renzi non ha nessunissima intenzione di votare su nulla in quella commissione, dove non dispone di una maggioranza. I relatori si limiteranno a chiedere se l M5S e Sel sono disposti a ritirare i loro emendamenti a fronte di tanta novità. Nessuno accetterà e a quel punto il presidente Marcucci opterà per passare direttamente all aula senza voto in commissione e senza relatore, cioè con se stesso, soldatino renziano di provata affidabilità, in veste di relatore. Le nuove proposte, in tutto o in parte, verranno trascritte in un emendamento del governo sul quale, chi l avrebbe mai detto, verrà chiesta già venerdì prossimo la fiducia. Ma non perché il capo abbia qualche paura di essere sconfitto dal democratico Parlamento: Honni Soit Qui Mal-y-Pense! Solo per far presto e riuscire ad assumere quei 100mila precari che, nelle mani del fiorentino di palazzo Chigi, passano continuamente dalla parte ingrata degli ostaggi a quella dell alibi. Non che la decisione sia già ufficiale. Ipocrisia impone che si parli ancora di un ipotesi «per impedire l ostruzionismo», giura ineffabile il nuovo capo dei deputati Rosato. Chiacchiere per gonzi. La fiducia è certa. Verrà ridiscussa solo se Renzi avrà paura di non farcela. Possibilità che secondo Mineo esiste: «Tutto ha un limite. Si sta compiendo un atto di imperio. Spero che il governo non si spinga sino a quel punto perché rischia di non avere i numeri, senza il soccorso di Verdini». Gioco più sporco sarebbe difficile immaginarselo. La reazione della segretaria della Cgil Susanna Camusso è immediata e indignata: «E una gigantesca presa in giro, sempre più insopportabile». La vice di Renzi Deborah Serracchiani replica in schietto stile «finta tonta»: «Siamo sbigottiti. Mai visto un sindacato che si lamenta mentre si stabilizzano così tanti lavoratori». Per la verità non è solo la Cgil a lasciare sbigottita la Serracchiani. Tutto il mondo della scuola protesta, senza che quelle voci arrivino all orecchio del governante. Altrettanto dure le reazioni delle opposizioni. Nessuno intende arretrare. Nessuno ritirerà gli emendamenti. «Non ci piegheremo al ricatto», replica a botta calda l M5S. Le senatrici di Sel De Petris e Petraglia parlano di «arroganza e prepotenza». Come il coordinatore Fratoianni e il capo dei deputati Scotto, chiedono lo stralcio e un decreto per assumere subito i 100mila precari e garantire la stabilizzazione di tutti gli altri con un piano pluriennale. Proposta quasi identica aveva avanzato giorni fa Tocci. E ciò che qualsiasi governo fosse davvero interessato alla sorte dei precari e non volesse usarli solo come scudi umani farebbe. Non è il caso di Renzi. Di prezzi Renzi prevede di pagarne pochi. Racconterà di averlo fatto solo per assumere i precari, ed è convinto che nel Pd, come al solito, anche la minoranza ingoierà tutto. Probabilmente non ha torto. «E' un grave errore politico e democratico approvare un testo senza la condivisione della quasi totalità del mondo della scuola. Ma la partita non finirà con la fiducia. Si attiveranno tutti gli strumenti per correggere una riforma sbagliata», commenta Fassina. Renzi non ci perderà il sonno. INTERVISTA Miguel Gotor (Pd): «Troppi colonnelli stanno inducendo Renzi a fare un errore» «Aumenta la frattura tra Pd e scuola» MIGUEL GOTOR, PARTITO DEMOCRATICO MATTEO RENZI FOTO LAPRESSE dei docenti sia realmente terza e non affidata ad un potenziale conflitto di interessi con genitori e studenti. È un'attenuazione dei suoi poteri, ma mi rendo conto che è del tutto insufficiente. Anche la richiesta di assumere subito i docenti precari è stata respinta. Continua a sembrarmi giusto che il governo, riconoscendo gli evidenti caratteri di necessità e urgenza, avrebbe potuto fare un decreto per assumere subito i precari, così da garantire un ordinato inizio dell'anno scolastico e evitare l'alluvione di ricorsi giuridici che è purtroppo facile da prevedere. L'argomento SINDACATI Sit-in di protesta martedì a Roma «Dal premier decisione arrogante e violenta» C ontro-ordine, renziani! Oggi gli oltre duemila emendamenti al Ddl scuola al Senato non impediscono di assumere i docenti precari. Basta solo mettere la fiducia e cancellarli con un colpo di spugna. Dopo tre giorni il presidente del Consiglio Renzi ha cambiato ancora una volta idea. Martedì scorso aveva annunciato una conferenza nazionale della scuola dove continuare il suo dialogo unilaterale cioè parla lui e tutti devono ascoltarlo - con le componenti della scuola. Con la fiducia sul maxiemendamento al cui testo stanno lavorando i relatori al Ddl (Puglisi e Conte), ieri Palazzo Chigi ha bruciato una possibilità a cui nessuno in realtà ha creduto. L'ultima contorsione di Renzi nel suo letto di procuste è stata giudicata da chi avrebbe dovuto partecipare al suo dialogo immaginario con espressioni che variano dal «decisionismo arrogante» (Scrima, Cisl Scuola) all'«atto di inaudita violenza istituzionale» (Di Meglio, Gilda). Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, parla di «gigantesca e insopportabile presa in giro», mentre Domenico Pantaleo (Flc-Cgil) ricorda che Renzi si sta giocando le sorti del usato per cui non è possibile separare la loro assunzione dal varo della riforma è un espediente per far passare un provvedimento che poteva recepire le richieste del mondo della scuola. Non si trattava di rinviarla alle calende greche. Entro luglio la riforma poteva essere varata. Perché Renzi ha cambiato idea rispetto alla conferenza sulla scuola? Credo che sia stato trascinato dall'ostinazione di troppi colonnelli che lo stanno inducendo in errore. A me sembrava giusta l'idea di confrontarsi e prendersi una pausa di riflessione alla luce degli errori da lui stesso riconosciuti. Credo che stiamo riuscendo nell'impresa di assumere 100 mila precari e, ciononostante, di ricevere tanta malevolenza dagli stessi assunti. Questa malevolenza è il segno che c'è qualcosa di serio che non va in una riforma che il Pd e il governo avevano il dovere di affrontare. A questo punto in cosa consisterebbe la trattativa sugli emendamenti? Dobbiamo insistere in queste ore affinché siano incluse almeno quattro cose. Allargare la platea dei precari da assumere ai docenti abilitati Tfa e Pas, arrivando a 128 mila assunti. Sono persone che hanno svolto percorsi formativi e selettivi stringendo un patto implicito con lo stato che viene ora tradito. Poi c'è la questione degli idonei al concorso 2012 che hanno acquisito il diritto ad essere inseriti nelle graduatorie di merito. Bisogna istituire il fondo di perequazione e di giustizia per distribuire una quota dell'erogazione liberale a scuole e territori svantaggiati. Nel Ddl c'è un eccesso di delega su punti delicati come l'integrazione di handicap. Prima di arrivare alla fiducia dovremmo fare esperienza di quanto è avvenuto nel Jobs Act. IN PIAZZA CONTRO IL DDL DELLA SCUOLA FOTO ATTILIO CRISTINI governo sulla pelle dei docenti precari: «Vuole fare approvare una legge impresentabile e incostituzionale e li usa come armi». La chicca di una giornata che ha segnato un altra tappa dello sbandamento del renzismo al potere è stata una frase topica pronunciata all'uscita del consiglio di guerra tenutosi ieri a Palazzo Chigi. «È incomprensibile avrebbe detto uno dei pretoriani del presidente del consiglio che una parte del sindacato si metta contro il più grande piano assunzionale della storia della repubblica». Un ritornello ribadito in serata dalla vicesegretaria Pd Serracchiani, questa volta contro Camusso e la Cgil. Tutti, ma proprio tutti, i sindacati di categoria (e non solo) sono invece contrari ad una legge ritenuta pericolosa nella parte che riguarda i «presidi manager», liberi di chiamare direttamente i nuovi assunti, deciderne gli aumenti di stipendio, facilitando prevedibili derive clientelari. Assunti, certo, ma bisogna capire a quali condizioni e in che modo lavoreranno questi docenti. Il governo li vuole inserire in una burocrazia verticistica e autoritaria, oltre che incostituzionale. Questo ha scatenato l'opposizione anche dei docenti che, pur non essendo iscritti ai sindacati, hanno partecipato allo sciopero generale del 5 maggio (oltre 600 mila) e aderito in massa agli scioperi degli scrutini (l 80%). Sono percentuali bulgare, non proprio le «minoranze» attardate spacciate dalla propaganda del partito democratico. Con la sua ultima mossa, Renzi si è andato a cacciare in questa situazione: sempre che il Senato non gli voti contro, forse riuscirà ad assumere i docenti precari a settembre, ma non potrà istituire il suo preside. Questa norma entrerà in vigore dal 2017, tempo necessario al governo (sempre che duri) per scrivere le deleghe in bianco che il Senato dovrà votare. Un pasticcio clamoroso. L unica ragione per affrontarne le conseguenze è un puntiglio ideologico, necessario a dare un segnale dopo avere perso oltre 2 milioni di voti alle regionali. Il problema è che si sta accanendo contro il mondo della scuola che rappresenta la constituency del suo stesso elettorato. Un avvitamento senza scampo. In questa battaglia i sindacati svolgono un ruolo di ariete, ma dietro di loro percepiscono la presenza di un consenso. Martedì 23, quando la commissione Istruzione al Senato inizierà i lavori per concluderli quasi subito, Cobas, Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda (che ha rivolto un appello al presidente della Repubblica Mattarella a intervenire) presidieranno il Senato tra piazza delle Cinque Lune e piazza Vidoni. La protesta contro il «ricatto di Renzi sulle stabilizzazioni» e un provvedimento «dannoso per i precari» continuerà anche il 24 e il 25 giugno. È certo che il prossimo anno scolastico inizierà con un conflitto aperto: se la riforma sarà approvata, le mobilitazioni continueranno. ro. ci.

4 pagina 4 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 Il NAUFRAGIO DELL EUROPA Profughi Oggi si celebra la Giornata internazionale dei rifugiati, ma il continente continua a dimostrarsi invalicabile, soprattutto dal confine Italo-francese Ventimiglia «blindata» Natasha Ceci VENTIMIGLIA A lla DA MARCHE, EMILIA E NORD EST La coalizione dei centri sociali a Ventimiglia «Contro l ipocrisia Ue, libertà di movimento» Ramadan sugli scogli, treni e varchi presidiati da Mentone a ponte San Ludovico, mentre Parigi non cambia linea Ci sono già da una settimana, a documentare con globalproject.info l ultima frontiera dell «emergenza migranti» fra Ventimiglia e la Francia. Oggi la coalizione dei Centri sociali dà appuntamento a tutti, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. L appello è stato lanciato dall «Ambasciata dei diritti» delle Marche e raccolto dai centri sociali dell Emilia, del Nord Est e di Roma. «Sabato 20 giugno saremo a Ventimiglia: contro l'ipocrisia dell'agenda europea sull'immigrazione, la speculazione razzista ed economica sulla pelle di migranti e rifugiati, il Regolamento di Dublino e le misure dell'austerity che bloccano l'alternativa alla crisi» affermano i promotori dell iniziativa. I centri sociali non hanno dubbi sulla libertà di movimento che si traduce, per le centinaia di migranti "prigionieri" non soltanto sugli scogli di Ventimiglia, nel diritto di scegliere dove andare e dove restare. Il finto braccio di ferro tra il governo Renzi e gli Stati che si oppongono alla «redistribuzione dei profughi» (Gran Bretagna, Francia, Ungheria e Danimarca) occupa le cronache. Ma la sostanza è un altra: non c'è spazio per i migranti, ma nemmeno per i rifugiati, nonostante possano aspirare a brandelli di diritto sanciti dalla obsoleta quanto preziosa Convenzione di Ginevra per i Diritti. Oggi la manifestazione dei centri sociali rinnova la piattaforma meting pot alternativa alla Fortezza Ue: «Per un asilo europeo, un'accoglienza degna e per il riconoscimento delle occupazione abitative, il diritto di circolazione e soggiorno per tutti, la fine dei diktat della Troika contro il governo greco. Insomma, per un'europa aperta, giusta e solidale. Per un'europa dei diritti contro l'unione dell'austerità, per un Europa dell'accoglienza contro ogni razzismo». stazione di Ventimiglia i vestiti sono appesi alle transenne, a ridosso del parcheggio: sono quelli delle centinaia di migranti fermi alle soglie della Francia. Sono sempre in attesa di varcare il confine. Ma la Gendarmerie non smette di respingerli, vietando ai media di documentare ciò che avviene intorno ai verchi di confine. «Oggi sono molti meno» dice una volontaria della Croce Rossa che, tramite l Asl di Imperia e il coordinamento della Regione, si fa carico del supporto sanitario. Dove sono gli altri? Verso la frontiera, al ponte San Ludovico, sugli scogli, o alla ricerca di un pertugio verso la Francia. All esterno della stazione si inizia a pregare sotto al sole: primo venerdì di Ramadan. La maggior parte arriva dal Sudan, ma ci sono anche eritrei, siriani, nigeriani. Arrivati via Libia, naturalmente. Da oggi dovrebbero essere pronti anche gli spazi dell ex-dopolavoro ferroviario, nella parte est della stazione: un minimo di conforto, dopo una settimana di emergenza. C è molto silenzio: nessuno in tenuta anti-sommossa, dopo la tensione dei giorni scorsi e gli sgomberi sotto i pini a ridosso della scogliera. Ma il clima resta pesante: oggi è in programma la manifestazione dei centri sociali. Intanto, i migranti sono un umanità dolente, ferma e pacifica nella sua lotta. Non necessariamente vogliono fermarsi sul suolo francese, ma molti contano di proseguire verso Inghilterra o Svezia. Ma da qui non si passa. La polizia francese e italiana sono schierate sul confine. La Gendarmerie sale sui treni locali della linea Menton-Nice e controlla anche le toilette: i sans papiers vengono respinti verso l ultima stazione di Garavan-Menton. Oltre cento nella giornata di ieri i rastrellati (perché di questo si tratta), e circa 80 le «riammissioni» accettate dall Italia. A Parigi, non hanno cambiato atteggiamento. Tant è che le procedure «vanno avanti in modo normale, sulla base del trattato franco-italiano di Chambéry» fanno sapere dalla prefettura delle Alpes-Maritimes, il braccio operativo dei respingimenti tra Mentone e Ventimiglia. Il balletto europeo, sulla pelle di chi insegue una vita migliore, è infinito. Nonostante l indignazione dei vescovi francesi, le insistenze italiane, il presidente Hollande ribadisce di essere contrario alla ripartizione delle quote dei migranti. Nel frattempo sta per essere approvato lunedì in via ufficiale, dal Consiglio esteri, la missione militare contro gli scafisti, dai rappresentanti dei 28 del Comitato politico e di difesa. La caccia all uomo viene giustificata dal Regolamento di Dublino, in base al quale le domande di asilo vengono esaminate dal paese di arrivo. A trent anni da Schengen, questa è la situazione. L aria è pesante anche nella vita politica interna parigina: tra sgomberi e accoglienza nella stessa città, tra divisione in migranti buoni, i richiedenti asilo, e quelli «economici», posti in seconda priorità. Sugli scogli di Ponte San Ludovico i migranti al momento non sono più di 150. La Croce Rossa italiana continua a lavorare con i mediatori culturali, in stretto contatto anche con la Croce Rossa francese e grazie alla solidarietà di francesi, italiani e associazioni indipendenti. È l altra faccia dell emergenza formato ordine pubblico. Ieri una preghiera sullo spiazzo davanti alla frontiera, a chiusura del digiuno, è stata celebrata dall imam di Nizza, Samy Boubakri. È attivo, con la sua comunità, non soltanto nel fornire appoggio spirituale, ma anche nel portare pasti caldi. Una persona che appare umile e semplice: fa quel che è giusto senza tanti fronzoli. Ma si chiede, come tanti, da giorni, dove vanno a finire i diritti umani. Ma c è chi specula. Qualche passeurs senza scrupoli per euro, si offre di far oltrepassare il confine clandestinamente. Il resto dell umanità, di quello che forse resta, è nelle storie di chi, di fatto, sta vivendo sugli scogli. Un ragazzo sudanese con un atlante in mano continua a chiede per ogni città che scorre con il dito se è piccola o grande. Un altro per quattro volte è stato respinto dalla polizia francese sul treno per Nizza. Sono stati brutali? «No» risponde il ragazzo. Molti riescono a trovare un angolo sugli scogli per le cinque preghiere quotidiane, mentre il sole è ancora bollente. E altri trovano riparo sotto i tendoni improvvisati, o i teli forniti dagli abitanti di Ventimiglia. Aspettando le decisioni europee, tutti qui sanno che molto probabilmente l estate sarà ancora molto lunga. Francia/SARKOZY: «MIGRANTI COME ACQUA SPORCA». FORUM DEI RIFUGIATI IN PIAZZA «Migrants Files»: l Ue ha pagato 13 miliardi per i respingimenti Anna Maria Merlo PARIGI «I n una casa c è un tubo che esplode e l acqua invade la cucina. L idraulico arriva e dice: ho una soluzione. Terremo metà della perdita d acqua in cucina, ne metteremo un quarto nel salotto e un altro quarto nella camera dei genitori. E se non basta, c è ancora la camera dei bambini». La «perdita d acqua» sono i rifugiati. Il pubblico ride. Marine Le Pen? No, è Nicolas Sarkozy, l ex presidente, a un meeting elettorale all Isla-Adam, giovedì sera. In questo «clima» ha luogo l operazione di Ventimiglia, dopo lo scandalo di Calais, dove qualche migliaio di migranti rifugiati nella cosiddetta New Jungle (ultimo approdo dopo i ripetuti sgomberi) cercano disperatamente di raggiungere la Gran Bretagna salendo clandestinamente sui camion. A Parigi, nelle scorse settimane ci sono stati vari sgomberi di accampamenti improvvisati, il 2 giugno in un clima calmo, poi con ricorso alla violenza da parte degli agenti. In Danimarca, alle legislative ha ottenuto il 21,8% il partito anti-immigrati Dansk Folkeparti di Kristian Thulesen Dahl. In Ungheria, c è il progetto di costruire un muro alto 4 metri (ma alcuni chiedono di più) al confine con la Serbia, lungo 175 km, in Bulgaria e in Grecia sono già stati eretti dei muri, e ne esistono altri per proteggere le due enclaves spagnole in Marocco, Ceuta e Melilla. Questi ultimi 4 muri sono costati complessivamente 76,6 milioni di euro e solo a Ceuta e Melilla la manutenzione costa 10 milioni l anno. Il 14 giugno, gli accordi di Schengen hanno compiuto 30 anni (nati tra 5 paesi Francia, Germania, Benelux oggi ne contano 26, di cui 4 non Ue, l Italia ne fa parte dal 90). Nel paesino del Lussemburgo che ne ha dato il nome (500 abitanti) c è un museo per celebrare la libertà di circolazione. Ma oggi molti governi europei ne contestano il principio: ci sono quelli che vorrebbero rivedere la libera circolazione nei confini interni (è il comportamento di Francia, Austria e Svizzera in questi giorni) e quelli che non vogliono farsi carico delle «frontiere esterne» (Italia) e quello che comportano per i regolamenti di Dublino. Oggi, 20 giugno, è la giornata mondiale dei rifugiati, che sarà per esempio celebrata in Francia con una marcia di ombrelli bianchi a Lione, organizzata dal Forum dei Rifugiati. Sui 59,5 milioni di rifugiati o sfollati nel mondo, cioè un abitante ogni 122 sulla terra (dati Onu) - per numero di abitanti, il 24esimo paese al mondo - la Ue, che si sente assediata, ha ricevuto 626mila domande di asilo, in aumento del 45% rispetto al 2013, un numero che si è moltiplicato per 5 per i migranti sbarcati sulle coste nord del Mediterraneo. Più del 50% sono state presentate in Germania e Svezia (seguite da Italia e Francia), e ci sono grandi disparità nella percentuale di accettazione (la media Ue è del 45%, si va dalla Finlandia al 67% alla Francia con il 22%, passando per la Germania con il 42%). Gli europei sostengono che, con la crisi, non ci sono i soldi per l accoglienza. Eppure vengono spese cifre enormi per respingere i migranti, prima ancora di sapere se sono persone che hanno diritto all asilo. Secondo i calcoli fatti dal pool di Migrants Files, negli ultimi 15 anni la Ue ha respinto 3,3 milioni di persone, per un costo di miliardi (si tratta della principale spesa dedicata all immigrazione). La Ue ha messo in opera una serie di programmi per perfezionare le tecniche dei respingimenti: Triton e Poseidon (115 milioni nel 2015), Eurosur (176 milioni dal 2007), i Rabits (Rapid Border Intervention Teams) di Frontex e un altra trentina di progetti, che vanno dai robot che «fiutano» al posto dei cani alle frontiere (progetto Handhold, 3,5 milioni e Snoopy, 1,8 milioni), ai robot-pattuglia Talos (12,9 milioni), alla sorveglianza satellitare Limes (11,9 milioni) fino ai droni (9,9 milioni). Ci sono poi i finanziamenti a paesi terzi: per esempio, 30 milioni all Ucraina per un centro di detenzione per migranti o i soldi dati dall Italia alla Libia (più di 10 milioni). Tra il 2007 e il 2012, il fronte sud (Italia, Spagna e Grecia) hanno speso 557 milioni per tecnologie contro l immigrazione (331 l Italia secondo Lunaria, finanziato al 50% dalla Ue).

5 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 5 IL NAUFRAGIO DELL EUROPA Xenofobi Agitare la paura dell «islamizzazione» e dell improbabile invasione genera consensi. Così avanza l onda (euroscettica) dell intolleranza È PRECIPITATO DA UN VOLO della British Airways proveniente da Johannesburg, poco prima dell atterraggio a Londra. È morto così, schiantandosi sul tetto di un edificio del quartiere di Richmond, non lontano dall aeroporto londinese di Heatrow, dove è stato ritrovato ieri mattina, un uomo che viaggiava clandestinamente nella stiva del velivolo. Un altro migrante che viaggiava è stato ritrovato ancora in vita ed è attualmente ricoverato in gravi condizioni in un ospedale della capitale britannica. Scotland Yard ha aperto un inchiesta per definire le cause della morte e l identità della vittima. Il volo Johannesburg-Londra dura circa 12 ore. Le temperature nella stiva in alta quota arrivano a -60 gradi. Jakub Hornacek PRAGA I l summit di venerdì 19 giugno tra i quattro paesi di Visegrad (Slovacchia, Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca) POPULISMI Il Dansk Folkeparti fa il pieno di voti sulla pelle degli stranieri No asilo in Danimarca Guido Caldiron A nche a Copenhagen il fantasma dell immigrazione è al centro del dibattito. «Se vieni in Danimarca, devi lavorare». E, ancora, «Regole più strette per l asilo e gli immigrati». Quando, nella scorsa primavera, si era capito che il paese stava imboccando la strada delle elezioni politiche anticipate, i socialdemocratici danesi, partito di governo che esprime anche la premier uscente Helle Thorning-Schmidt, avevano lanciato una campagna che mirava ad intercettare i crescenti umori anti-stranieri della popolazione. All epoca, uno dei più noti commentatori politici, Thomas Larsen, del quotidiano Berlingske, aveva sottolineato come i toni dell iniziativa segnassero «una netta svolta nell intera storia del partito». Secondo Larsen era inoltre «difficile stabilire una differenza tra la campagna socialdemocratica e le posizioni del Dansk Folkeparti», il Partito del popolo danese, xenofobo e nazionalista. Tre mesi dopo, a conclusione di una campagna elettorale dominata proprio dai temi dell immigrazione, gli elettori danesi hanno fatto mercoledì del Partito del popolo una delle prime forze politiche del paese. Il DF ha raccolto il 21% dei consensi, guadagnando poco meno di 9 punti percentuali rispetto alle politiche del Questo, mentre il centrodestra del Partito Liberale è arrivato al 19,5% e i socialdemocratici si sono fermati al 26%. Risultati che indicano come sarà ora il leader dei populisti, e il presidente francese François Hollande ha confermato l orientamento contro le quote di distribuzione dei richiedenti d asilo proposte dalla Commissione Europea. Dai colloqui tra i cinque primi ministri e capi di stato è emerso su questo punto un statement comune. «Rifiutiamo il sistema di quote obbligatorie e riteniamo, che un approccio volontario possa essere più efficiente - ha detto il premier slovacco e socialdemocratico Robert Fico e padrone di casa - I migranti vanno aiutati negli stati, da cui provengono». Toni simili sono arrivati da Hollande, che ha specificato, «che i migranti per motivi economici non vanno inclusi tra i richiedenti asilo, che fuggono dalla dittatura nel loro Paese». Toni ancora più duri sono emersi dai colloqui bilaterali con il premier britannico Cameron (nella foto Lapresse), anche lui a Bratislava per una conferenza sulla sicurezza globale. Dopo l incontro con il premier ceco Bohuslav Sobotka (socialdemocratico), i due hanno sottolineato, che i migranti per motivi economici vanno respinti senza se e senza ma. «Bisogna stabilizzare la Libia e creare una serie di accordi con i paesi africani creando un sistema di rimpatri per i migranti, che sono venuti in Europa ma non hanno ottenuto l asilo», ha detto Sobotka, che già alcuni giorni fa si era lasciata andare in dichiarazioni, secondo cui l attuale ondata migratoria avrebbe distrutto il welfare state europea, se non fosse stata fermata in tempo. I partners europei si sono mostrati decisamente indulgenti con l ungherese Orbán e il suo muro sul confine con la Serbia. Visto da Bratislava, la Commissione Europea, l Italia e in parte la Germania, che spingono per l introduzione delle quote, sembrano decisamente isolate sia tra i popolari che tra i compagni socialdemocratici del premier italiano Renzi. La questione dei migranti continua ad avere una grande eco anche nelle opinioni pubbliche dei singoli Paesi del centro Europa. I governi stanno reagendo agli arrivi soprattutto dall Ungheria rafforzando il controllo sui singoli confini nazionali e Kristian Thulesen Dahl, i cui voti sono risultati decisivi per la sconfitta dell attuale esecutivo di centrosinistra, l uomo chiave per la formazione di un nuovo governo di coalizione tra destra ed estrema destra. Dal canto suo, Dahl ha del resto già indicato la rotta, spiegando come il nuovo governo dovrà tener conto della linea espressa dal suo partito su alcuni punti decisivi. Prima di tutto, chiudendo le porte all immigrazione, visto che «la Danimarca non è un paese d immigrazione e non lo è mai stato» e sia perciò «inaccettabile una trasformazione del paese in senso multietnico». In secondo luogo, prendendo le distanze da Bruxelles, fino a ventilare, sul modello di quanto sostenuto dal premier conservatore britannico David Cameron di cui il Partito del popolo danese è alleato in seno al Bratislava/OGGI MANIFESTA LA DESTRA RAZZISTA ANTI-MIGRANTI DELL EST EUROPA Il fronte anti-accoglienza con Cameron e Hollande facendo retate di polizia su treni e trasporti pubblici diretti verso la Germania. Sono notizie di queste ore l arresto ed espulsione di alcune decine di siriani e afghani in Slovacchia e in Repubblica Ceca. Piccoli numeri dati in pasto ai giornali e all opinione pubblica sempre più impaurita da un improbabile invasione. Di questa paura si stanno facendo forti le forze dell estrema destra e xenofobe. Per oggi è convocata a Bratislava una manifestazione «Contro l islamizzazione dell Europa». Si tratta di un blocco eterogeneo, che grazie anche ai social networks, mette assieme gruppi dell estrema destra più ideologica e spezzoni di società razzisti e xenofobi, come alcune tifoserie di calcio slovacche. «Sotto le mentite spoglie di una protesta civica gli organizzatori della manifestazione vogliono abusare della società slovacca, che ancora non sa affrontare il problema delle migrazioni», accusa Robert Mihaly, uno degli organizzatori del presidio antifascista. Le due manifestazione si annunciano partecipate anche da militanti e attivisti dei Paesi circostanti, e perciò il pomeriggio di sabato sarà molto caldo a Bratislava. Paradossalmente però gli anti-islamici, i cui materiali sono pieni di invettive contro i politici al potere, si trovano in qualche modo a difendere la linea dei loro governi. Lo ha ammesso il segretario del nuovo Blocco ceco contro l Islam, nato lo scorso week-end, Martin Konvicka. Secondo Konvicka, gli anti-islamici cechi sostengono la posizione del governo e «vigileranno affinchè la sua azione in Europa sia conforme alle sue dichiarazioni in patria». Gli anti-islamici non nascondo un retro-pensiero anche elettorale, ma non è detto che l operazione riesca. In fondo in quasi tutti i Paesi del centro-est Europa le loro idee sono, purtroppo, già al governo. parlamento europeo, la possibilità di svolgere nel paese un referendum, non per l uscita tout-court dalla Ue, ma per «rimodulare le forme della nostra adesione». Infine, quanto recuperato in base al drastico taglio delle risorse destinate all accoglienza, ma anche alla cooperazione internazionale, dovrebbe servire a sostenere i settori più deboli della popolazione, soprattutto anziani, in un paese che invecchia rapidamente, grazie a una inquietante torsione in senso nazionalista e identitario delle politiche di welfare. Secondo il politologo Ove K. Pedersen, il Dansk Folkeparti si presenta così come «un partito di estrema destra socialdemocratico», nel senso che, come altre simili formazioni del resto d Europa, adotta una linea ultranazionalista e conservatrice su temi come l immigrazione, ma difende contemporaneamente l esistenza dello Stato-sociale, come nella tradizione della socialdemocrazia locale, ma solo per i danesi "d origine". Un mix di populismo, demagogia, e spesso di aperto razzismo, che ha consentito a questo partito danese una progressiva ma inesorabile crescita nell arco dell ultimo decennio, fino a diventare l ago della bilancia Immigrazione al centro della campagna elettorale. Inutile la storica svolta a destra dei socialdemocratici della politica nazionale. Una vicenda che non rappresenta però un caso isolato in Europa, dove i movimenti xenofobi bussano sempre più spesso alle porte del potere, trasformando il razzismo in una sinistra prospettiva di governo. L odierna affermazione del Dansk Folkeparti arriva infatti non a caso dopo che tra il 2001 e il 2011, il suo sostegno esterno era risultato decisivo per la sopravvivenza del governo di centrodestra guidato dal liberale Anders Fogh Rasmussen, poi passato al vertice della Nato. Allo stesso modo, dopo un pressing elettorale di alcuni anni, il Perussuomalaiset, Movimento dei Veri finlandesi, su posizioni analoghe a quelle dei populisti danesi su immigrati e Ue, è entrato all inizio di maggio nel nuovo esecutivo di Helskinki e ha visto addirittura nominare il suo leader, Timo Soini, ministro degli Esteri. Entrambi questi partiti fanno parte del gruppo dei Conservatori e riformisti europei guidato da Cameron - terzo gruppo del parlamento di Bruxelles con 70 membri -, a cui aderiscono anche i tedeschi dell Alternative für Deutschland e i polacchi di Diritto e giustizia, nonché i neonazionalisti fiamminghi della N-Va, vale a dire tutte formazioni che hanno posto il tema dell immigrazione e delle frontiere al centro della loro proposta politica, non solo in termini propagandistici, ma anche come ipotesi di governo. Si dirà che c è del marcio in Danimarca, ma stavolta rischia di essere contagioso. IN PIAZZA OGGI A ROMA 300 organizzazioni: «Fermiamo la strage subito» «L Europa nasce o muore nel Mediterraneo. Solo se si rispettano i diritti umani di ogni uomo e di ogni donna è possibile garantire pace, sicurezza e benessere sociale ed economico». Inizia così l appello delle centinaia di organizzazioni sociali e sindacali artisti, intellettuali e singoli cittadini che hanno indetto per oggi, sabato 20 giugno una manifestazione nazionale a Roma, in piazza del Colosseo alle 15. Fra le tante organizzazioni presenti in piazza, le tre confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, Acli, Arci, Asgi, Amnesty International Italia, Emergency, Medici senza frontiere, il Centro Astalli, Fish, Libera, Lunaria, Act, le varie sigle studentesche, Action, la Rete della Pace, Sbilanciamoci, il Forum nazionale del terzo settore, il Cir, la Focsiv, e tantissime altre. L elenco completo su fermiamolastragesubito.blogspot.it Il 20 giugno è la Giornata internazionale del rifugiato e tante saranno le iniziative promosse non solo in Italia ma anche in tante altre piazze del mondo, con cui è previsto un collegamento durante la manifestazione di Roma. La regione del Mediterraneo è attraversata da conflitti e tensioni e quel mare è diventato un enorme cimitero liquido. Solo dall inizio del 2015 vi hanno perso la vita più di 1800 persone. L Unione europea, i suoi singoli paesi membri, hanno finora agito con l egoismo dell irresponsabilità, preoccupandosi di salvaguardare i confini anziché le vite umane, nascondendo dietro la presunta «lotta agli scafisti» la volontà di rafforzare il controllo militare delle frontiere, fino alla decisione di questi giorni di sospendere Schengen, o comunque di non rispettarlo, con l effetto di lasciare ammassati per giorni nei luoghi di transito uomini, donne e bambini privi di tutto: un letto per dormire, il cibo per sfamarsi, l acqua per dissetarsi e lavarsi, privati cioè della loro dignità di esseri umani. Nell appello vengono indicate 10 priorità per superare l emergenza, dall apertura di canali di ingresso umanitari alla pianificazione di un sistema efficace d accoglienza, dalla sospensione degli accordi come il processo di Karthoum - con paesi che non rispettano i diritti umani all apertura immediata di un programma di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo. Al primo posto va messa infatti la salvaguardia della vita delle persone e la loro sopravvivenza in condizioni dignitose. Dal palco di oggi 20 giugno interverranno, tra gli altri, Susanna Camusso, segretaria generale Cgil e Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil. Le voci dei promotori si alterneranno alla lettura di storie di rifugiati, performance artistiche e musicali, il tutto affidato alla conduzione di Massimo Cirri e Sara Zambotti, di Caterpillar Radio2. (a cura di Andreina Albano-Arci)

6 pagina 6 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 LAVORO Massimo Franchi I l Grande Fratello c era già. Anche prima del decreto attuativo del Jobs act e delle polemiche sui controlli a distanza ora legalizzati, la Manpower all Expo di Milano controllava (e controlla) presenze e spostamenti dei lavoratori da lei assunti. A centinaia di persone che operano in vari padiglioni dell Esposisione universale è stato richiesto di scaricarsi sui propri telefoni una App (di nome PeopleLink o People Time map a seconda del gestore telefonico) che Manpower ha commissionato mesi fa in grado, tramite l'indirizzo di posta elettronica fornito in fase di assunzione - e quindi la propria mail personale - non solo di essere Frida Nacinovich ROMA A ll ingresso di via Lamaro, subito prima della guardiola dei sorveglianti, c è un lenzuolo bianco che spiega tutto. «La realtà di Cinecittà studios: 38 lavoratori sviluppo e stampa in cassa integrazione e prossimi al licenziamento, 50 digitale e audio affittati, messi in liquidazione, a breve cassaintegrati e licenziati, 110 lavoratori produzione in contratto di solidarietà. È questo il rilancio?». Bandiere della Cgil e dell Ugl, carezzate dal ponentino, sventolano e si intrecciano in una giornata di fine maggio, sembra quasi estate. Augusta Galeotta, Rsu Slc Cgil, sta scioperando con altri colleghi che rischiano il posto di lavoro nelle pieghe dell ennesima speculazione edilizia. Sono tornati da un incontro con il ministro Dario Franceschini. Fumata nera: il proprietario Luigi Abete punta sull intrattenimento. La scena seguente si svolge dentro Cinecittà. Augusta Galeotta impugna il megafono, intorno la magia degli studios e i volti tesi di lavoratori qualificati che rischiano di perdere tutto. Altri lenzuoli bianchi, questa volta per sfogarsi: «Abete, Della Valle, fuori dalle palle». «Cinecittà non si tocca, la difenderemo con la lotta». Una decina di giorni prima due lavoratori si erano arrampicati su una torre con uno striscione: «Aspettando Franceschini». Godot è arrivato, ma i problemi sono rimasti. Di più: i lavoratori stanno subendo autentiche provocazioni. Il badge di molti è stato disabilitato da un giorno all altro, per loro cancelli chiusi. L azienda li ha DENTRO LA CASA DEL «GRANDE FRATELLO» TV: SUSANNA CAMUSSO (CGIL) TEME CHE IL MODELLO SI POSSA ESTENDERE GRAZIE AL «JOBS ACT» JOBS ACT L agenzia interinale obbliga gli assunti a utilizzare un App che li localizza col Gps A Expo il Grande Fratello c è già Manpower «spia» i lavoratori utilizzata come Badge per controllare ingresso e uscita dal lavoro, ma - tramite la connessione al Gps - di sapere costantemente dove siano i lavoratori. In più l applicazione consentirebbe di entrare nelle memorie file dei telefoni mettendo a rischio l intera privacy dei lavoratori stessi. Nelle Guide consegnate da Manpower ai lavoratori assunti si specifica che «per attivare i sistemi di timbratura è necessario utilizzare la propria personale, ovvero quella comunicata a Manpower in fase di assunzione». E ancora: «Per poter far funzionare l App in maniera corretta è necessario attivare il Wi-Fi o il Gps». La denuncia arriva dal Nidil Cgil di Milano su segnalazione di decine di lavoratori messi in ferie, forzate, e la comunicazione è arrivata con una raccomandata. Ma non tutti avevano qualcuno a casa per riceverla. Così viene letta quella che una mamma internauta ha inviato al figlio su whatsapp: «Dice che è in ferie da dieci giorni prima che arrivasse la comunicazione ufficiale». C è chi scopre di possedere una villa che si affaccia sul Colosseo, e chi invece viene a sapere di avere passato le ferie sul posto di lavoro. Subito i sindacalisti si danno da fare per rispedire al mittente lo sgarbo. Intanto si scopre che a un altro dipendente è stata recapitata la stessa raccomandata, la moglie la sta inviando con una . A occhio, l hanno ricevuta tutti. Un urlo liberatorio rompe il silenzio di una situazione surreale: «Abete dacci i soldi nostri». Dalle chiome un po imbiancate si vede che i lavoratori in lotta non sono di primo pelo, l età media non con varie mansioni che operano sui vari padiglioni. Ma la pratica riguarderebbe tutti gli assunti all Expo da Manpower. NidiL Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp hanno contestato alla Manpower la pratica, la violazione della privacy e l omessa comunicazione ai sindacati e ai lavoratori facendo riferimento all articolo 4 dello Statuto dei diritti dei lavoratori - appena stravolto dal Jobs act - che vietata la pratica dei controlli a distanza. La risposta di Manpower - che comunque si è detta disponibile ad un incontro - è di qualche giorno fa e sostiene il totale rispetto della legge facendo poi esplicito riferimento alla nuova normativa del governo. Una risposta che, sebbene scritta dopo la pubblicazione dei testi del decreto sui nuovi controlli a CINECITTÀ La protesta delle maestranze: ci lasciano a casa, e stravolgono la storia degli studios Ultimo ciak: tanti licenziamenti I LAVORATORI DI CINECITTÀ CHIEDONO DI ESSERE ASCOLTATI DALLA PROPRIETÀ E DAL GOVERNO è di venti, e nemmeno trent anni. C è chi ha lavorato fianco a fianco con Tornatore e Monicelli. Rischiano di diventare professionalità sprecate, difficili da riconvertire. Tra di loro c è anche chi, ironia della sorte, ha lasciato consulenze ben pagate come fonico o grafico, per un posto fisso a Cinecittà. «Dopo lo sciopero, tutti ai nostri posti di lavoro», detta la linea Augusta. «Ma alle 16 devo accompagnare mia moglie - replica uno - a fare l ecografia». Assente giustificato. La vita continua, ed è meravigliosa, nonostante le ansie cementificatrici di Abete & co. Un lavoratore indossa una maglietta nera con i pugni chiusi e la scritta «Liberiamo Cinecittà». Non ci stanno a farsi da parte. Tre comparse e un doppiatore arrivano a portare solidarietà. Il ciak della prossima scena è dentro un percorso straordinario, dove incontri Anna Magnani, Mastroianni, Totò, Edoardo De Filippo. Non si può che voler bene a questi studi. Il passaggio dentro il sommergibile ti fa sentire la protagonista di un film. Ma purtroppo quello che sta succedendo oggi è tutto vero. Eppure nel dicembre 2012, dopo tre mesi di scioperi e occupazioni, i sindacati e l azienda firmarono un accordo al Ministero dei Beni culturali. I lavoratori evitarono i licenziamenti siglando 90 contratti di solidarietà, Abete e soci riuscirono a ottenere lo spacchettamento degli addetti in tre società e, successivamente, varie agevolazioni dal ministero. Intanto, con il tax credit, grandi produzioni come Ben Hur e Diabolik hanno ricominciato a investire a Cinecittà. Ma la situazione non è migliorata. Il progetto di rilancio di Abete non include i vecchi dipendenti. Appello a Franceschini Nel 1997 Abete e soci presero un azienda che fatturava 44 miliardi di lire, aveva all attivo 61 film e contava 365 lavoratori, di cui 265 a tempo indeterminato. Oggi il fatturato è sceso a 7,5 milioni, i film all attivo sono 12 e i lavoratori 185, di cui 108 in solidarietà, 38 in cassa integrazione e 39 affittati ad altre società. Errare è umano, perseverare diabolico. Un pezzo di storia italiana, lo scenario dei film di Fellini, Scorsese, Coppola, di 47 premi Oscar, rischia di essere seppellito sotto 400 mila metri cubi di alberghi e parcheggi. Inferno di cemento. distanza, lascia un legittimo sospetto: Manpower conosceva già il testo del governo o addirittura lo ha suggerito? Intanto non si placano le polemiche su altre parti del decreto attuativo riguardante le cosiddette "Semplificazioni". Le associazioni dei disabili hanno denunciato la possibilità per le aziende di assumere persone con disabilità ricorrendo alla chiamata nominativa, lasciando dunque mano libera alle imprese, non rispettando i criteri oggettivi di legge, con le aziende che ne potrebbero approfittare per assumere le persone con disabilità meno grave a scapito di quelle con disabilità più gravi. A tal proposito ieri il ministero del Lavoro in una nota ha precisato: «Nessuna discriminazione verso i disabili, al contrario il decreto Semplificazioni incentiva le assunzioni dei disabili più gravi». Il decreto, spiega la nota, «prevede la possibilità, per i datori di lavoro, di ricorrere alla chiamata nominativa all interno delle liste Chiamata diretta per i disabili? Il ministero smentisce ma le associazioni insistono: discriminati i più gravi speciali stilate dai centri per l impiego». «L intervento normativo, che è stato preceduto da un confronto approfondito con le principali associazioni dei disabili, si è reso necessario - precisa il ministero del Lavoro - perché il sistema della chiamata numerica, come tutti sanno, non ha funzionato». «La disciplina vigente - la legge 68/ prevede solo in forma parziale, per i datori di lavoro, l obbligo di chiamata dei disabili secondo l ordine di graduatoria delle liste speciali: il 50% per i datori di lavoro che occupano da 36 a 50 dipendenti, il 40% per i datori che ne occupano più di 50». «Già oggi, quindi, può essere effettuata la scelta nominativa nell ambito delle convenzioni di inserimento lavorativo», conclude la nota. «Si arrampicano sugli specchi per giustificare l ingiustificabile - attacca Virginio Massimo, presidente dell associazione "Nessuno escluso" per l inclusione sociale dei disabili psichici -. Il punto messo in discussione è che la chiamata nominativa diventa l unico modo per assumere perché in linea di principio l impresa può scegliere il disabile. La critica alla legge attuale che non è applicata l abbiamo fatta noi per primi ma la soluzione del governo è invece sostenere che non è applicabile e dare mano libera all impresa», conclude. LA DENUNCIA DELLA CGIL Minacce e malori, le truccatrici Mediaset sempre più precarie Precipita improvvisamente la condizione delle truccatrici Mediaset, appaltate a una piccola società cinque anni fa: «Nelle ultime ore - spiega Barbara Apuzzo, Slc Cgil - si è giunti al culmine di un escalation di pressioni e ricatti che si susseguono ormai da mesi ai danni delle lavoratrici di Pragma-Movigroup, che gestisce l'appalto del trucco, parrucco e sartoria Mediaset a seguito della cessione di ramo operata nel Le lavoratrici hanno subìto per settimane forti pressioni psicologiche da parte di Pragma-Movigroup, con l obiettivo di far firmare loro rinunce economiche e normative di grande impatto e sono state oggetto di pesantissimi attacchi, differenziati tra loro: a Milano hanno ricevuto buste paga decurtate di tutti gli istituti precedentemente previsti e in queste ore hanno ricevuto la comunicazione che la 14esima mensilità verrà dilazionata in 5 rate. Mentre a Roma sono state recapitate lettere di trasferimento a breve termine a Milano, di fatto licenziamenti mascherati, causando il malore di una delle due lavoratrici oggetto del provvedimento e portata d urgenza in ospedale». Chiedendo a Mediaset un «immediato intervento sull azienda di appalto», la Slc Cgil dichiara di aver già dato mandato ai legali «per verificare la sussistenza degli estremi del comportamento antisindacale e offrire alle lavoratrici l adeguata tutela». DISUGUAGLIANZE Riduci gli squilibri e avrai più crescita Parola di Ocse e Fmi Marta Fana S embra sempre più evidente lo scollamento tra i risultati dell analisi delle istituzioni internazionali e le politiche adottate e/o sostenute dai loro esponenti rappresentativi sul piano politico. Nell ultimo mese, sia l Ocse sia il Fondo monetario internazionale (Fmi) hanno pubblicato due rapporti sulle disuguaglianze economiche, le loro cause e gli effetti che derivano dal loro aumento in termini anche di crescita economica. Il rapporto dell Ocse ha evidenziato che l aumento delle disuguaglianze inizia ben prima della crisi economica ed è fortemente legato alla liberalizzazione del mercato del lavoro, che di fatto ha impoverito i lavoratori, non soltanto quelli meno istruiti. Poi la crisi e l austerità hanno rincarato la dose: all aumento della disoccupazione, i governi hanno risposto con il nefasto connubio tra riforme strutturali, tagli alla spesa sociale e aumento della tassazione a danno proprio dei lavoratori e, più in generale, dei ceti più deboli della popolazione. I ricchi, intanto, aumentavano la propria quota di reddito e ricchezza indisturbatamente. Non soltanto maggiori disuguaglianze, l austerità riduce anche la crescita. Ma attenti a perseverare con il mantra della crescita perché, ci ricorda l Fmi, la crescita non è uguale per tutti e questo può avere un effetto sulla prosperità di medio e lungo periodo. In particolare, un aumento dell 1% del reddito del quintile (20%) più ricco della popolazione comporta una riduzione della crescita di circa lo 0.8%. Al contrario, se aumentassero i redditi del 20% più povero della popolazione, allora si avrebbe un effetto positivo sulla crescita complessiva di circa lo 0.38% del Pil. Un aumento più contenuto, ma sempre positivo, si avrebbe nel caso in cui aumentassero i redditi di quella che viene identificata comunemente come la classe media, cioè coloro che si trovano al centro della distribuzione del reddito. Gli studi dell Fmi e dell Ocse convergono: bisogna aumentare la quota dei redditi da lavoro della metà più povera della popolazione, ma rendere il welfare più equo in termini di sostegno al reddito, istruzione, sanità, beni pubblici. Crollano trent anni di falsa coscienza, nonostante il dominio dell opinione pubblica sia ancora in balìa dei portavoce del pensiero unico, come Alberto Alesina, che elogiano le disuguaglianze e il merito, dimenticando che il merito, in una società diseguale, non esiste se non come retorica per preservare lo status quo. Il merito, e soprattutto i premi al merito in termini di retribuzione, status sociale e ricchezza sono frutto della posizione economica e sociale dei genitori, del contesto in cui si vive. E mentre il mainstream continua a raccomandare che le imprese siano ricompensate generosamente quando innovano, basta ricordare che queste imprese hanno «fatto leva su un settore pubblico strategico, disposto a farsi carico dei rischi e delle incertezze maggiori lavorando fianco a fianco con un settore privato disposto a reinvestire i suoi profitti nelle aree "a valle"», come ricorda Mariana Mazzucato. La ricchezza prodotta va redistribuita tra tutti gli attori attraverso più alti salari, ma anche tasse sui profitti, che nulla hanno a che fare con l esproprio della ricchezza privata, proprio perché quella ricchezza, se esiste, è collettiva. È evidente ormai che la lotta alle disuguaglianze non può essere delegata a chi la giustifica o ne genera, attraverso la politica, i meccanismi di fondo che la alimentano. Una società più equa, più giusta deve ricominciare a essere l obiettivo politico, anche in Italia, di una narrazione differente e contro-egemonica.

7 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 7 EURODRACMA GRECIA Rassicurazioni della Banca centrale. Tensione per l incontro di lunedì. La Bce innalza l «Ela» per le banche elleniche «Non ci sono rischi per le nostre banche» Pavlos Nerantzis ATENE C on gli occhi puntati al vertice Ue di lunedì i greci e i media locali si chiedono ancora una La BdG: «Il sistema bancario greco è forte e i depositi dei clienti sono garantiti» volta se sarà possibile un accordo tra Atene e i suoi creditori, come vorrebbero Tsipras e Merkel; oppure - ci si chiede - se il tempo è davvero scaduto, se la rottura del negoziato è inevitabile e l eventuale uscita della Grecia dall eurozona un dato ormai imminente. Nelle prossime 48 ore nessuno potrebbe essere in grado di rispondere, ma dietro l immobilismo apparente, le pressioni, i ricatti ormai aperti dei creditori e i soliti scenari catastrofici e il pessimismo di alcuni media, è giunto un segnale positivo per evitare il peggio. Nella riunione dei ministri delle finanze in Lussemburgo si sapeva che non ci sarebbe stato un accordo. Inutile quindi usare toni drammatici puntando il dito ancora una volta su Atene. Il fatto, invece, che il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk abbia indetto un summit straordinario per lunedì prossimo, potrebbe significare che c è la volontà di arrivare ad un compromesso. Il capo del Fmi, Christine Lagarde ha escluso un possibile rinvio del rimborso di 1,6 miliardi di euro in scadenza a fine mese, aggiungendo che se Atene non paga, la Grecia andrà in default; il presidente dell Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem ha ricordato che dal 1 luglio i fondi riservati alla Grecia non saranno più disponibili, ma a sentire il ministro delle finanze finlandese Alexander Stubb, vicino alle posizioni di Berlino, potrebbe esserci un prolungamento di pochi mesi dell attuale «programma di salvataggio» di Atene. Un altro segnale positivo è giunto ieri dall Eurotower. L esecutivo della Bce ha deciso di innalzare il tetto di liquidità di emergenza (Ela) per le banche elleniche, senza precisare l aumento, come hanno notato fonti della banca di Grecia (BdG). Ieri inoltre c è stato un incontro tra il presidente della BdG, Yannis Stournaras e il viceministro degli esteri, Euklid Tsakalotos, capo della squadra negoziale greca al termine del quale è stato detto con chiarezza che «non c è alcun rischio per gli istituti di credito ellenici. Il sistema bancario greco è forte e i depositi dei clienti sono garantiti». L incontro è avvenuto in un momento assai critico nei rapporti tra il capo della BdG e il governo greco, dopo che Stournaras, ex ministro delle finanze durante il governo di coalizione tra conservatori e socialisti, ha avvertito mercoledì scorso che il mancato raggiungimento di un accordo si potrebbe tradurre in un default e con conseguente uscita della Grecia non solo dall euro, ma - molto probabilmente - anche dall Unione europea. Le sue valutazioni hanno provocato una marea di reazioni forti negli ambienti di governo, perché Stournaras ha deciso di anticipare la pubblicazione del suo rapporto, proprio nel momento in cui le trattative con i creditori erano in un momento assai critico e ha fatto delle considerazioni politiche che «non dovrebbe fare il rappresentante di una autorità indipendente». Il presidente del Parlamento, Zoi Konstantopoulou, ha addirittura rigettato il rapporto Stournaras, definendolo «inammissibile», provocando così ulteriori polemiche. L incontro tra i due era poi necessario per far calmare i piccoli risparmiatori che continuano a ritirare i loro depositi bancari per il timore di un default, perché si è sparsa la voce che ci sarà un controllo al flusso dei DALLA PRIMA Mario Pianta IL MINISTRO GRECO VAROUFAKIS E LA PRESIDENTE DEL FMI LAGARDE ALL EUROGRUPPO DI VENERDÌ LAPRESSE UN LUNEDÌ DI PAURA Merkel: «Tutto è possibile» L Ue: «O accordo o default» «Il vertice di lunedì è aperto». Tutto è ancora possibile, dice prudentemente Angela Merkel. In effetti l agenda greca di lunedì fittissima: in mattinata nuovo meeting in teleconferenza della Bce per fare il punto sull Ela, la «flebo» finanziaria alle banche elleniche. Alle 13 riunione del Brussels Group, i «tecnici» incaricati del negoziato. In crescendo, alle 15 è convocato un eurogruppo (ministri delle finanze) e alle 19 consiglio europeo dei capi di stato e di governo (presieduto dal polacco Tusk) al quale sono stati invitati anche i rappresentanti delle istituzioni (ex trojka) creditrici: Dijsselbloem (capo dell eurogruppo), Juncker (presidente della Commissione europea), Draghi (Bce) e Lagarde (Fmi). Le dichiarazioni della vigilia sono improntate a un evidente pessimismo. ««Il governo greco deve scegliere se accettare un accordo che considero una buona offerta o se dirigersi verso il default», ha detto Tusk. s.d.q. capitali come avvenne a Cipro nel Voci che potrebbero rispecchiare anche eventuali scelte, se si tiene conto di quanto detto durante l eurogruppo da Benoit Coeuré, membro dell esecutivo della Bce, ovvero che le banche greche potrebbero non aprire lunedì. Tra giovedì e venerdì sono stati ritirati dagli sportelli bancari 2 miliardi di euro, mentre tra lunedì e mercoledì erano stati prelevati altri 2 miliardi. A sentire dirigenti degli istituti di credito «il ritiro fino ai milioni di euro al giorno per un breve periodo può essere gestito, ma se continua la situazione può diventare ad alto rischio». La «Piattaforma di sinistra», invece, la componente radicale di Syriza sottolinea al suo sito Iskra che l eventuale Grexit «non avrà delle ripercussioni negative ai depositi bancari. Al contrario saranno assolutamente custoditi come capitale nazionale». In effetti, un numero sempre maggiore di dirigenti del Syriza - e non soltanto della Piattaforma di sinistra- parla di Grexit, ipotesi che secondo Yanis Varoufakis si è «pericolosamente vicini ad accettare» dal momento che i creditori rifiutano -come ha detto dopo la riunione dell eurogruppodi accettare il pacchetto di riforme proposto da Atene, considerandolo non coerente e poco attendibile. A quanto pare proposte «misurabili, attuabili e credibili» sarebbero soltanto quelle che fanno parte della strategia dei creditori. Nel vertice di lunedì prossimo punto centrale per un compromesso storico sarà sicuramente la questione della ristrutturazione del debito greco. Varoufakis ha proposto ai suoi omologhi la soluzione che prevede uno swap di titoli tra Bce e Esm, ma è un idea che potrebbero valutare soltanto i capi di Stato. Secondo fonti a Bruxelles la Commissione Ue e la Bce starebbero già lavorando alla bozza di un possibile comunicato per la ristrutturazione del debito se il premier greco accetta l accordo con i creditori. CRISI GRECA Atene col fiato sospeso. Tutti gli scenari possibili Ue e Fmi agitano lo spettro del default contro la democrazia Il rischio più grave è nessun accordo e proposta per il Consiglio europeo di lunedì Se la Bce fosse d accordo, continuerebbe ad alimentare la liquidità delle banche greche, e troverebbe il modo di gestire senza troppi danni i 322 miliardi di euro non ripagati. Il grande vantaggio sarebbe evitare il contagio: nessuna speculazione sulla fine dell euro. Ma sarebbe un precedente pericoloso di vittoria di un paese indebitato e un trionfo politico per Syriza che Berlino difficilmente potrebbe permettere. L alternativa opposta un uscita dall euro senza insolvenza darebbe ad Atene solo svantaggi: svalutazione e un debito sempre più impossibile da restituire. Resta l uscita dall euro accompagnata dal default sul debito pubblico. L Eurozona e Berlino si liberano del paese membro indisciplinato, Atene riprende la sua autonomia di politica economica con una dracma che si svaluta immediatamente (magari del 40%), il debito che non si paga, i mercati finanziari che dichiarano guerra alla Grecia, l economia che crolla per poi riprendersi. Berlino tira un sospiro di sollievo, ma a Roma, Madrid e Lisbona e nei piccoli paesi dell est europeo inizia l incubo: spread alle stelle, scommesse su chi sarà il prossimo a uscire, assalto della speculazione. A meno che l Eurozona garantisca a tutti i soci «buoni» dell euro le garanzie che avrebbero potuto salvare la Grecia e l Europa fin dall inizio: mutualizzazione del debito, azzeramento dello spread con gli interventi della Bce, blocco della speculazione della finanza. Come si realizza questa rottura? Prima un periodo di attesa e le rassicurazioni sulla stabilità dell euro e dell Europa, poi si aspetta la chiusura di borse e banche il venerdi sera, il sabato e domenica si bloccano i movimenti di capitale e se torna la dracma si forniscono le banche delle nuove banconote fresche di stampa in arrivo da Mosca o Pechino. Nel week end si annuncia la rottura, a mercati chiusi, e il lunedi il Consiglio europeo sancisce il cambiamento, spergiurando sull unità dell Europa e dell euro. È quello che è successo nei giorni scorsi e che potrebbe succedere proprio in queste ore. Oppure tutto questo si prepara per il prossimo fine settimana, alla scadenza del rimborso per il Fondo monetario. O magari nel mezzo dell estate, come la fine di Bretton Woods il 15 agosto Un interrogativo decisivo è se l eventuale rottura avviene in forma concordata - una separazione consensuale - o al culmine di uno scontro politico. Nel primo caso l Europa potrebbe sopravvivere e lo choc in una Grecia impoverita, ma non più oppressa, potrebbe essere superato in qualche mese. Nel secondo caso potrebbe succedere qualunque cosa, un avvitamento caotico che farebbe a pezzi l Europa insieme alla Grecia. Lo scenario più drammatico sarebbe proprio questo: nessuna proposta al Consiglio europeo di lunedì, nessun «piano B», nessun accordo nemmeno su come separarsi, l Europa che si accanisce contro la culla in cui è nata, una crisi verticale dell economia greca, una strategia della tensione contro il governo di Syriza, un contagio che da debito si estende al collasso politico dell Europa. C è qualche margine per evitare questo peggio. E per sostenere fino in fondo le ragioni di Alexis Tsipras e della Grecia, con l euro o con la dracma. Che sono le ragioni della democrazia, ad Atene come in Europa. VERTICE TSIPRAS-PUTIN Mosca: «Pronti ad aiuti economici se Atene lo chiede» Simone Pieranni I n un momento molto delicato per le relazioni della Grecia con le «istituzioni», è arrivato ieri l incontro tra Putin e Tsipras a San Pietroburgo in occasione del forum internazionale per l economia. Si è discusso e deciso riguardo al passaggio della pipeline russa in Grecia e anche di cooperazione economica. A questo proposito, Atene e Mosca prepareranno entro novembre un memorandum per lo sviluppo della cooperazione economica, secondo quanto sostenuto dal premier greco Alexis Tsipras. Proprio a novembre, ha ricordato Tsipras, si svolgerà la prossima riunione della commissione bilaterale per la cooperazione. Per ora si tratta di parole e progetti perché il momento è estremamente rischioso. Naturali - infatti - sono arrivate le speculazioni sull incontro tra i due leader, sebbene sia Putin sia Tsipras abbiano cercato di placare rumors in questo momento chiave delle trattative di Atene con i suoi creditori. Si sa che l argomento russo è sensitive, sebbene non si capisca perché l Ucraina possa prendere i soldi da Ue e Fmi ed eventualmente Atene non possa farlo da Mosca o Pechino. È chiara la vicinanza tra Grecia e Russia, espressa più volte da Tsipras anche riguardo la guerra in Ucraina e le sanzioni, ma sia il premier di Atene sia il presidente russo sanno quanto è importante che le trattative con l Europa, Bce e Fmi possano procedere senza complicazioni di natura geopolitica. Putin ha quindi voluto precisare che da parte russa non ci sarà un sostegno statale, per ora, alle aziende che volessero investire in Grecia, così come non si è parlato di eventuali prestiti (che in ogni caso è più probabile arrivino, come per Mosca, via Pechino). Si è però parlato di energia, portando a compimento un primo accordo sul passaggio della pipeline russa che rifornirà l Europa proprio passando attraverso la Grecia. Si tratta della Turkish stream che va a sostituire nelle intenzioni di Mosca la South Stream bloccata a causa del pantano ucraino. Stando ai rispettivi uffici stampa, la Russia e la Grecia hanno trovato un intesa per il passaggio sul territorio greco del gasdotto Turkish Stream, che servirà per il transito di gas russo verso l Europa senza passare per l Ucraina. Si tratta di un documento, o meglio di un «protocollo d intenti» firmato dal ministro dell energia greco, Panagiotis Lafazanis e da quello russo, Alexander Novak. «Il gasdotto collegherà non solo la Grecia e la Russia, ma anche i popoli d Europa», ha detto Lafazanis, aggiungendo che l accordo «pone le basi per una ulteriore cooperazione con la Russia». «Il nostro è un messaggio di stabilità e di amicizia - ha poi sottolineato - L accordo con la Russia non è contro nessun Paese in Europa o nel mondo, anzi svolgerà un ruolo importante per la pace della regione». Il gasdotto avrà una capacità di 47 miliardi di metri cubi all anno e la costruzione del ramo ellenico inizierà nel 2016 e sarà completato entro il Per la sua realizzazione saranno necessari circa 2 miliardi di euro che saranno finanziati interamente dalla Russia. Atene restituirà i soldi successivamente. Per quanto riguarda eventuali finanziamenti russi nei confronti della Grecia, ieri in serata la Russia si è detta pronta a considerare la possibilità di fornire assistenza finanziaria alla Grecia, «se sarà Atene a richiederlo», hanno precisato al Cremlino.

8 pagina 8 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 INTERNAZIONALE STATI UNITI Dopo Charleston, il governatore chiede punizione esemplare Cordoglio e pena di morte Luca Celada LOS ANGELES A Charleston dopo la strage si susseguono, per il secondo giorno, veglie e commemorazioni delle nove vittime cadute mercoledì sera sotto i colpi di Dylann Roof. Contro il ventunenne mitomane nostalgico della segregazione sudista, che voleva scatenare la guerra razziale sono intanto state formalizzate le accuse di nove omicidi. Il governatore del South Carolina ha già chiesto che nel suo caso venga applicata la pena di morte, e certamente sarà così nel paese dove è appena stato condannato Dzokhar Tsarnaev, autore dell attentato alla maratona di Boston e dove si sta concludendo il processo, sempre per la pena capitale, di James Eagan Holmes che ha firmato la strage del cinema di Aurora, in Colorado tre anni fa. All indomani dell ultima strage che ha sconvolto un America sommersa da una marea di armi da fuoco, si parla subito di spargere altro sangue nel nome della giustizia, senza rilevarne il triste paradosso. Ben più ragionevoli al confronto le reazioni di molti parenti e parrocchiani della Emanuel Church che hanno mostrato tutt altra stoffa morale parlando soprattutto di preghiera e di perdono. Al centro delle reazioni e delle conversazioni sulla strage rimane oggi proprio La strage si lega alla storia dolorosa del sud, un peccato originale più rimosso che elaborato quella chiesa, la Emanuel African Methodist Episcopal che come le altre «Ame» d America (molte ieri riunite in veglie di solidarietà) aggrega la vocazione spirituale, ma anche l impegno civile delle comunità afroamericane del paese. La parrocchia di Charleston in particolare, fra le più antiche, ha una profonda valenza simbolica che spiega perché sia stata scelta da Roof per il suo atto di terrorismo. Nata come chiesa di schiavi, in contravvenzione alle leggi che vietavano ai neri il culto collettivo e l alfabetizzazione, fu nel 1822 al centro di una rivolta di guidata da un ex schiavo, Denmark Vesey. Messa a punto in riunioni clandestine nella chiesa, il piano prevedeva l insurrezione degli schiavi di Charleston che avrebbero poi utilizzato un bastimento ancorato nel porto per fuggire nella Haiti già liberata. Il progetto fu poi scoperto e Vesey impiccato a un albero che esiste ancora nella città. La strage proprio in quel luogo si lega dunque direttamente alla storia dolorosa del sud (e della nazione), un peccato originale più rimosso che elaborato. La conferma più lampante continua anche in questi giorni di cordoglio, dato che a svettare davanti al parlamento del South Carolina c è la bandiera con le stelle incrociate degli stati «ribelli» della confederazione, riverita come tributo DYLANN ROOF, IL 21ENNE ARRESTATO PER L OMICIDIO DI NOVE PERSONE A CHARLESTON, SOUTH CAROLINA /REUTERS Giuseppe Acconcia SANLIURFA (TURCHIA) L a alle «tradizioni» del sud che i moderni stati ex-confederati insistono nel promulgare come vessillo semi-ufficiale, spesso incorporandolo in bandiere e stemmi araldici. Quella stessa bandiera era fieramente ostentata da Roof nelle foto disseminate in rete. Quella delle autorità appare come una misura di insensibilità per la comunità vittima della strage, che da decenni chiede in Carolina, Mississippi, Alabama, Georgia e altri Stati, che la bandiera schiavista venga rimossa. La strage si è dunque inserita nella polemica nazionale sul razzismo, grazie all iconografia che inchioda il paese ad un retaggio da cui non sembra riuscire a sottrarsi, pure nelle ultime battute della prima presidenza afroamericana della sua storia. Charleton è speculare ad episodi, come l attentato dinamitardo alla 16th Street Church di Birmingham in cui nel 1963 persero la vita quattro bambine nere durante una messa. Quelle bombe nell Alabama di George Wallace e Martin Luther King furono un evento coalizzante del movimento dei diritti civili. La strage dell Emanuel avviene nel mezzo di un nuovo movimento che denuncia un razzismo istituzionale e culturale mai risolto ed evidente nella strage (non tanto) silenziosa delle uccisioni della polizia. Dall inizio di quest anno sono già oltre 500 gli individui morti sotto i colpi di agenti in servizio più di cento le vittime disarmate, in maggior parte afroamericane. Dato sconfortante, mentre volge al termine il secondo mandato del primo presidente nero, che mette in luce storici mali americani: discriminazione e cultura della violenza armata. A quest ultima ha fatto riferimento Obama quando ha ricordato che solo in America le stragi avvengono con simile frequenza (ed efficacia). Un dato di quasi banale verità, che rimane tuttavia intrattabile tabù grazie ad una cifra culturale connessa a tradizioni violente e diffidenze razziali. DOPO TEL ABYAD Ankara sigilla la frontiera sud ed espelle i giornalisti (anche il nostro) Assedio turco al Kurdistan siriano AGENDA VERDE Dopo il papa gli Usa: stop emissioni di tir e bus Dopo aver ricordato che «Il legame del presidente Barack Obama e della first lady Michelle Obama col reverendo Clementa Punckney, il pastore ucciso nella strage di Charleston, era forte abbastanza da durare fino ad oggi», come specificato da Eric Schultz, portavoce della Casa Bianca, è arrivata la stretta dell amministrazione Obama sulle emissioni inquinanti dei grandi Tir, quelli che trasportano acciaio, legname o petrolio. Si tratta di un altro tassello di quell «agenda verde» su cui pare puntare molto nell ultima parte del proprio mandato il presidente americano. Ad annunciarla nelle prossime ore - scrive il New York Times - sarà l Epa, l agenzia federale americana per la protezione dell ambiente. Il piano fisserà anche obiettivi per limitare le emissioni di camion più piccoli, furgoni, autobus e pick up. La speranza è che la questione ambientale rimanga una delle principali eredità politiche dell attuale amministrazione. Le nuove regole anti-inquinamento dell amministrazione statunitense arrivano il giorno dopo la pubblicazione dell enciclica papale che punta sulla necessità di combattere i cambiamenti climatici. RIFUGIATI SIRIANI FUGGONO AL CONFINE TURCO /LAPRESSE conquista di Tel Abyad da parte dei combattenti kurdi Ypg e Ypj nel Kurdistan siriano ha effetti devastanti sulla politica interna turca. I politici del partito ultra nazionalista Mhp hanno paragonato l unificazione tra i cantoni di Kobane e Jezira ad «armi chimiche» puntate sulla Turchia. Il progetto di autonomia democratica del leader del partito dei lavoratori kurdi (Pkk), applicato alla Rojava, fa davvero paura. A margine del consiglio dei ministri di giovedì a cui hanno partecipato alcuni alti funzionari dell esercito la questione della chiusura della frontiera Sud è al primo posto dell agenda politica. Erdogan continua ad accusare i kurdi di pulizia etnica di arabi e turkmeni. Li definisce terroristi e un pericolo per l unità nazionale turca. Quindi non si chiudono più gli occhi alla dogana. Per i profughi siriani in queste ore è impossibile trovare rifugio in Turchia dopo le migliaia che erano scappati dai combattimenti di Tel Abyad e le centinaia di migliaia che avevano trovato rifugio a Gaziantep e Soruc con l assedio di Kobane dell autunno scorso. Anche noi insieme a Riccardo Chartroux e Valter Padovani della Rai e Samuel Forey de Le Figaro siamo stati fermati al confine. Dopo aver firmato un documento di ammissione sull ingresso illegale in Siria siamo stati portati al commissariato, dove ci è stata commutata una multa per attraversamento illegale del confine e poi siamo stati trasferiti nel carcere di massima sicurezza di Sanliurfa. Tutto questo andando oltre le norme di legge che prevedono o l uno o l altro provvedimento. Dopo una notte in cella ci è stata comunicata l espulsione immediata e un interdizione di due anni dalla Turchia. Nel dipartimento immigrazione del carcere abbiamo incontrato altri profughi siriani in attesa di espulsione. «Mi hanno preso mentre tentavo di attraversare il confine, sono stato quattro mesi in prigione a Soruc», spiega Ahmed, che oggi inizia il suo digiuno di Ramadan. Questa vicenda conferma lo stato di assedio imposto al Kurdistan siriano dalle autorità turche. E dimostra il pugno duro contro la stampa estera stabilito da Erdogan alla vigilia del voto. Eppure decine di attivisti continuano a passare clandestinamente il confine aiutati da smuggler kurdi. La gestione dei profughi clandestini a Tel Abyad sembra invece ancora sotto il controllo dello Stato islamico che ancora spinge i suoi combattenti a trovare rifugio in Turchia. Alcuni di questi sarebbero pronti a vendicarsi sui kurdi turchi per il sostegno assicurato a Rojava. Come potrebbe essere avvenuto nel comizio di Selahattin Demirtas alla vigilia del voto quando l esplosione di due ordigni che hanno causato 4 morti e centinaia di feriti è stata attribuita dai kurdi ai miliziani di Daesh fuggiti in Turchia. E il dibattito politico in Turchia resta incentrato sull instabilità politica. Il leader del partito kemalista Kilicdaroglu ha proposto agli ultra nazionalisti di Mhp di formare un governo di grande coalizione che per ANALISI Esiste il terrore della «mescolanza» Obama ha aumentato le paure dei bianchi DALLA PRIMA Alessandro Portelli funzionare dovrebbe trovare l appoggio esterno del partito di sinistra filo-kurdo Hdp che ha ottenuto 79 parlamentari nel voto del 7 giugno scorso: un successo senza precedenti. Se entro 45 giorni non dovessero esserci i numeri per la formazione di un nuovo governo si andrà ad elezioni anticipate. Il partito islamista moderato Akp punta a bissare il successo elettorale del 2011 che aveva consegnato a Erdogan la maggioranza assoluta del paese. Mentre ci imbarcano sul primo volo per Bucarest, non possiamo che denunciare lo stato di assedio permanente a cui è sottoposta Kobane e la Rojava. Questo fa del Kurdistan siriano un altra Gaza. Ma i combattenti kurdi continuano la loro lotta verso Raqqa e per la liberazione delle loro terre dai jihadisti dell Isis. La loro battaglia autonoma - né con al-assad né con le opposizioni - è il primo passo per un Kurdistan comunista, egualitario e indipendente. «Non ci fermeremo qui. Vogliamo uno stato con kurdi turchi e iracheni», ci diceva Youssef nell unico bar di Kobane prima che lasciassimo la Siria. «Saremo pronti a criticare il cantone se le cose non miglioreranno ma tutti ora sanno che esistiamo e siamo forti», continua. La Rojava ha bisogno dell aiuto del mondo per uscire dall isolamento e nessuna interdizione fermerà giornalisti, cooperanti e attivisti che ogni giorno denunciano le violazioni dei diritti dei kurdi in Turchia. IL PRESIDENTE OBAMA E IL VICE PRESIDENTE DEGLI USA BIDEN /REUTERS La campagna elettorale che portò all elezione di Bush padre nel 1988 fu tutta imperniata sulla figura di Willie Horton, un afroamericano che, in libera uscita dal carcere, aveva violentato una donna bianca. Tuttavia, rinvia soprattutto agli anni dei linciaggi di massa, fra la guerra civile e gli anni 30, ed è stata relativamente meno presente in epoca più recente. Il fatto che Roof l abbia riesumata rivela da quali paure ataviche è stato mosso, in quali profondità oscure è andato a pescare. L idea che i neri stiano impadronendosi dell America invece è strettamente legata alla contemporaneità. La presidenza Obama, lungi dal segnare il superamento delle tensioni razziali, ha finito per acutizzarle, generando la convinzione che i neri stiano prendendo il potere e si preparino a ridurre i bianchi a cittadini di seconda classe. Intenzionale o meno, anche l ondata di assassinii di neri da parte della polizia fa parte di questo quadro paranoico. La visione del mondo dei «suprematisti» bianchi non ammette vie di mezzo coesistenze, sfumature: se non dominiamo noi, domineranno loro. Per questo, ogni volta che il potere bianco viene sia pure minimamente intaccato, è percepito come l inizio di un capovolgimento apocalittico. E poche migliaia di profughi rappresentano un «invasione» agli occhi di un Europa bianca paranoica. Quello che tiene insieme queste due paranoie storicamente diverse è l ossessione della purezza. L atavica paranoia dello stupro si collega al terrore della miscegenation, la «mescolanza» che contamina la purezza del «sangue» della stirpe dominante. Nell ideologia razziale americana, basta avere un sedicesimo di «sangue» nero per essere considerati cento per cento neri. La moderna ossessione per la «conquista» o l «invasione» nera è anch essa fondata su un analogo terrore della contaminazione : basta che i neri ottengano un frammento di potere perché l intera sfera del potere sia percepita come sporcata e impura. Se è vero che lo sporco è «materia fuori posto», ebbene, niente è più fuori posto di Treyvor Martin in un quartiere per bianchi o di un nero alla Casa Bianca. I puri devono correre ai ripari. Per questi motivi mi sembra mal posta la domanda se il terrorista Dylann Roof sia un isolato o faccia parte di un organizzazione. Anche se avesse agito tutto da solo, comunque non è un isolato, perché è espressione di una patologia diffusa e attivamente coltivata da media e politici di destra. Non è comunque isolato il suo gesto. Forse ce ne siamo già scordati, nel succedersi incessante di tragedie di cronaca, ma nel 2012 un altro terrorista bianco è entrato un tempio Sikh nel Wisconsin e ha ammazzato sei persone: odiava gli arabi e i musulmani, che i Sikh non fossero né l uno né l altro era irrilevante. Erano comunque gente fuori posto nell America bianca e cristiana, come sono fuori posto tutti i migranti, accampati sugli scogli di Ventimiglia o attorno alle stazioni di Roma o di Milano (e la nostrana ossessione della purezza si è inventata pure l emergenza scabbia). Non è un gesto isolato non solo perché, come in tanti hanno ricordato, echeggia la strage di Birmingham, Alabama, le quattro bambine uccise in chiesa da una bomba terrorista bianca nel 1963, ma anche perché e anche questo fatichiamo a ricordarcelo a metà anni 90 l America fu segnata da un ondata di incendi dolosi di chiese nere. E c è da domandarsi che relazione esista fra l ossessione dello sporco e l aggressione ripetuta al sacro. Charleston, dove è successa questa strage, è un posto un po speciale. Al tempo della schiavitù, il South Carolina era l unico stato in cui i neri fossero maggioranza. Fu qui che nel 1821 l ex schiavo Denmark Vesey e un gruppo di suoi compagni organizzarono il più importante tentativo di rivolta della storia della schiavitù importante non tanto per quello che fecero (furono scoperti e uccisi prima di poter agire) quanto per quello che pensavano. Orientata verso il Sud, verso i Caraibi, Charleston era «contaminata» dalle idee rivoluzionarie e di liberazione che arrivavano dall appena compiuta rivoluzione di Haiti. Denmark Vesey era stato in contatto con i marinai haitiani, conosceva il pensiero della rivoluzione francese. Nella raffinata reazionaria Charleston, gli schiavi e gli ex schiavi erano i portatori delle idee di modernità e di libertà. Oggi, sta ai loro discendenti salvare un senso di umanità di cui sempre più, ogni giorno, perdiamo le tracce.

9 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 9 DIRITTI MANIFESTAZIONE PRO MATRIMONI OMOSESSUALI IN CALIFORNIA, A SINISTRA MANIFESTAZIONE DI FRONTE ALLA CORTE SUPREMA A WASHINGTON /REUTERS STATI UNITI La decisione sarà presa lunedì e varrà anche per i 14 Stati che vietano ai gay di sposarsi Matrimoni egualitari la Corte verso il «sì» Antonio Soggia I l conto alla rovescia è cominciato. Lunedì la Corte suprema degli Usa potrebbe rendere pubblica la decisione nel caso Obergefell v. Hodges, la storica causa sul diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso. La decisione della Corte sarà valida per i 50 Stati dell Unione, anche per i 14 dove le coppie omosessuali non possono ancora sposarsi, e porrà la parola fine a un dibattito iniziato nel 2003, quando il Massachusetts riconobbe il matrimonio egualitario costituzionalmente fondato. La Corte non comunica in anticipo quali sentenze pronuncerà, ma si limita a fornire un calendario delle giornate dedicate a udienze, camere di consiglio e alla notifica delle decisioni. Di certo c è che il dibattimento si è già svolto (il 28 aprile), e la decisione è stata già presa: quello che manca ancora è la comunicazione pubblica. Se la sentenza non fosse resa nota dopodomani, lo sarà necessariamente il lunedì successivo, Dibattito iniziato nel 2003, quando il Massachusetts riconobbe le unioni omosex 29 giugno, perché poi la Corte si fermerà per la pausa estiva. A differenza del contesto europeo, dove l avanzata del matrimonio egualitario è stata sospinta dalla volontà del legislatore (e da quella popolare, nel caso recente dell Irlanda), negli Usa un ruolo determinante è stato giocato dai tribunali federali. Questo dipende soprattutto dalle caratteristiche del sistema costituzionale americano, imperniato sui principi dei precedenti giurisprudenziali vincolanti e del controllo diffuso di costituzionalità. In base al primo, il giudice è obbligato ad adeguarsi a una decisione assunta in precedenza da un giudice a lui superiore. Il secondo principio assegna a tutte le corti federali il compito di verificare la compatibilità delle leggi e delle costituzioni dei singoli Stati con le leggi e con la Costituzione Usa. Il controllo di costituzionalità può essere sollecitato da chiunque si senta leso nei propri diritti. Le caratteristiche istituzionali americane hanno storicamente influenzato tempi, modalità e protagonisti della battaglia per i diritti civili, assegnando al sistema giudiziario un ruolo determinante. Basti pensare alla funzione avuta dai tribunali nella tutela dei manifestanti per i diritti civili negli anni Sessanta, o ancora di più nello smantellamento della segregazione razziale nel Sud o nell affermazione del diritto all aborto. E così è anche in questo caso. Tanto più che la Corte suprema si trova a stabilire se vietare alle coppie omosessuali di sposarsi rappresenti una violazione del Quattordicesimo emendamento della Costituzione, ratificato dopo la Guerra civile per assicurare il riconoscimento della cittadinanza e la «eguale protezione delle leggi» agli ex schiavi. Quando le autorità federali si trovano a garantire l applicazione degli emendamenti della Guerra civile, il loro potere tocca il suo apice e assume, anche simbolicamente, i contorni più chiaramente emancipazionisti. La Corte suprema ha accettato di affrontare il caso Obergefell v. Hodges nel gennaio scorso, per dirimere un INTERVISTA L europarlamentare del Pd Daniele Viotti «Il modello tedesco è superato l Italia guardi all Irlanda» conflitto tra le Corti d appello federali, che hanno una giurisdizione sovra-statale. Da una parte, le Corti del Nono Circuito (ovest), del Decimo (mid-west), del Settimo (Grandi laghi) e del Quarto (sud-est) hanno sancito l esistenza di un diritto costituzionale al matrimonio per le coppie dello stesso sesso, cancellando le norme statali che definivano solo eterosessuale l unione coniugale. D altra parte, la Corte d appello del Sesto Circuito con giurisdizione su Michigan, Ohio, Tennessee e Kentucky ha confermato il diritto degli Stati a mantenere una definizione tradizionale di matrimonio. È stata proprio questa sentenza ad essere impugnata da gay e lesbiche che rivendicano il diritto di sposarsi nel proprio Stato di residenza, o chiedono che il loro Stato riconosca il matrimonio contratto altrove. La diversa interpretazione della Costituzione fornita dalla Corte d appello del Sesto circuito ha determinato l intervento della Corte suprema, che ha, tra gli altri, il compito di garantire un uniforme applicazione del diritto a livello nazionale. Nel dibattimento, i nove giudici della Corte sono sembrati divisi secondo le consuete fratture ideologiche: i quattro giudici progressisti (tra i quali le tre donne che siedono nel collegio) si sono mostrati chiaramente a favore dei diritti delle coppie, mentre i due giudici più conservatori Antonin Scalia e Samuel Alito sono sembrati certamente ostili; un terzo giudice conservatore, Clarence Thomas, non è intervenuto durante l udienza, ma è certo che si schiererà con la destra della Corte. Più ambigua resta la posizione del Presidente, John Roberts un conservatore, ma più moderato degli altri tre - e soprattutto quella di Anthony Kennedy, il giudice «centrista» che, di solito, esprime il cosiddetto swing-vote, il voto che fa pendere la bilancia verso i conservatori o verso i progressisti. Se si guarda ai precedenti, in tutti i casi portati davanti alla Corte che riguardavano i diritti delle persone omosessuali dal 1996, Kennedy si è sempre schierato con i progressisti. Di più: è stato l autore di tutte queste sentenze. Non è semplice fare pronostici, ma qualche indicazione incoraggiante c è. Ruth Bader Ginsburg, decana della componente progressista della Corte e sostenitrice dei diritti delle persone lgbt, è intervenuta una settimana fa davanti all American Constitution Society per parlare del cammino dei diritti degli omosessuali negli Usa. La giudice, ovviamente, conosce già la decisione assunta da lei e i suoi colleghi. La discriminazione - ha spiegato - ha cominciato a crollare quando gay e lesbiche hanno smesso di nascondersi e hanno fatto coming out, mostrando che «erano i nostri vicini di casa, il migliore amico di nostro figlio, i nostri figli, persone che conosciamo e amiamo e rispettiamo, che sono parte di noi. Questo ha concluso spiega i successi del movimento lgbt». Non sono sembrate parole di una persona che ha subito una dura sconfitta. Jacopo Rosatelli L europarlamentare del Pd Daniele Viotti ha le carte in regola per parlare di diritti civili: collocato nella sinistra interna «ex-civatiana», attivista del movimento lgbt, si batte da sempre per il riconoscimento del matrimonio egualitario. Ragione in più per chiedergli conto del lento «avanzamento» della questione in Italia, imputabile anche alla storica «timidezza» del suo partito. In Senato si discute il ddl Cirinnà ispirato al «modello tedesco» di unioni civili, ma in Germania stanno per archiviarlo in favore del matrimonio egualitario. Bisognerebbe dirlo a Matteo Renzi Per il momento il «modello tedesco» esiste ancora, anche se mi auguro che a Berlino adottino il matrimonio egualitario, come chiesto dal Bundesrat. E a Renzi avranno sicuramente detto di questi sviluppi. Dal mio punto di vista, il «modello tedesco» ormai è superato: praticamente tutti i governi europei senza distinzioni politiche sono favorevoli all eguaglianza piena. In Irlanda anche i conservatori erano per il «sì» al referendum. E allora che senso ha introdurre in Italia una norma già superata (quasi) ovunque? Va detto che il ddl Cirinnà recepisce la situazione che c è in Germania adesso, che non è da buttare: parificazione su tutto, tranne che sul diritto pieno di adozione. Ovvio che non basti, ma dobbiamo riconoscere che oggi nel parlamento italiano non ci sono le condizioni per approvare il matrimonio egualitario: il Pd si spaccherebbe e non ci sarebbero i numeri. Approvare il ddl Cirinnà così com è, con M5S e Sel, è un buon primo passo. Onestamente, dobbiamo scegliere se niente o qualcosa. Non la imbarazza che il Pd, non sia a favore del matrimonio egualitario? In realtà non tutti i socialisti in Europa hanno posizioni avanzate. In Slovacchia, ad esempio, il partito socialista non prese posizione nel referendum sul matrimonio che si tenne a febbraio. Specularmente, non tutti i conservatori sono arretrati: il britannico Cameron ha promosso la piena uguaglianza. Il richiamo alla famiglia europea di appartenenza, quindi, non è determinante. Il vero problema del Pd è che non approfondisce i temi: lo statuto prevede referendum interni e congressi tematici. Io propongo di fare un congresso tematico sui diritti civili, che coinvolga i militanti, senza guerre di tessere perché non c è da eleggere nessuno, ma «solo» da discutere tesi e assumere posizioni. Servirebbe a anche a fare crescere la cultura politica nel Paese: una cosa che non fa più nessuno, neppure alla nostra sinistra. Ci si scontra su facebook, ma non si discute in profondità. Ma se fosse Renzi il problema? È lui che vuole il «modello tedesco». Renzi, secondo me, è in grado di modificare le proprie idee. Anche ammesso che il problema sia lui, un dibattito potrebbe aiutarlo a cambiare, magari facendo leva su un tema che al premier sta a cuore: la tutela delle «famiglie arcobaleno» con figli. Detto questo, a me sembra che Renzi abbia capito una cosa importante: su questi temi, l Ncd di Sacconi e Giovanardi non cerca la mediazione, vuole impedire qualunque avanzamento. Renzi vuole portare a casa il ddl Cirinnà così com è, cioè con la stepchild adoption, l adozione del figlio del partner: sono sicuro che il Pd non arretrerà. Lei siede nel parlamento europeo, che ha approvato da poco una relazione in cui si sottolineava l esigenza di dare riconoscimento alle famiglie lgbt: possiamo aspettarci qualcosa di più vincolante? Purtroppo no: noi non possiamo fare altro. I Trattati ci impediscono di intervenire. Un eventuale sentenza positiva della corte Usa avrebbe ripercussioni politiche in Italia? No, non cambierebbe nulla. Darebbe forza alle nostre richieste, specie nel mese dei Pride, e radicalizzerebbe le posizioni di chi non la pensa come noi. Ogni Paese ha avuto propri tempi e propri percorsi nell avvicinamento al riconoscimento dei matrimoni egualitari e dei pieni diritti: sarebbe corretto ne trovasse uno anche l Italia. Un po in fretta. Ammettiamo che in Italia si approvino le unioni civili «alla tedesca»: poi la lotta continua? La battaglia per il matrimonio egualitario riparte il giorno dopo l approvazione del ddl Cirinnà. Quel giorno festeggerò, poi dall indomani sarò di nuovo in piazza. SPAGNA Dieci anni fa «marito e moglie» divenne «coniugi» Luca Tancredi Barone BARCELLONA L a Spagna si appresta alla celebrazione di un anniversario importante: i dieci anni dall introduzione del matrimonio egualitario. Il 3 luglio 2005 entrava in vigore la legge 13/2005 che trasformava il paese iberico nel terzo al mondo, dopo Olanda e Belgio, a estendere alle coppie dello stesso sesso l istituto del matrimonio: la norma si limitava a modificare il codice civile, sostituendo le parole «marito» e «moglie» con «coniugi», e «padre» e «madre» con «progenitori». Ma la festa, quest anno, sarà un po meno felice, perché orfana del principale ispiratore della riforma che rese il governo di José Luis Zapatero famoso nel mondo: Pedro Zerolo, morto a 54 anni, qualche settimana fa. Nato a Caracas e cresciuto alle Canarie, Zerolo era avvocato, attivista e politico socialista: una storia di lotte prima dentro le associazioni gay dal 1998 al 2003 fu presidente della Federazione statale lesbiche, gay, transessuali e bisessuali e poi, dal 2003, come consigliere comunale socialista a Madrid e membro della segreteria nazionale con il compito di curare il rapporto con i movimenti sociali. Alla fine del 2013 era stato colpito da cancro al pancreas un tipo di cancro con una mortalità superiore al 95%. Nonostante questo, e il cambio di aspetto aveva perso i suoi proverbiali ricci e molti chili Zerolo aveva continuato a essere un protagonista della vita politica spagnola e a combattere fino alla fine con l energia e il buon umore che lo caratterizzavano. Anzi, della vita alle prese con una malattia difficile aveva fatto un nuovo fronte di lotta, «il mio secondo coming out», diceva. Numero tre della lista socialista della comunità di Madrid guidata dall ex ministro Ángel Gabilondo in queste ultime elezioni regionali, è morto proprio due giorni prima di poter prendere possesso del suo seggio. Sul suo profilo twitter si definiva «attivista socialista, repubblicano, laico, femminista, ateo, migrante, federalista, lgtb, latino, avvocato». Il suo ultimo tweet è stato contro un caso di assassinio machista. Certamente ha lasciato in eredità alla Spagna una legge che l ha resa più giusta, ma non solo. Come succede solo alle persone fuori dal comune, a Zerolo il tempo ha dato ragione, e dieci anni dopo persino i suoi più acerrimi nemici politici gli hanno reso omaggio: un riconoscimento postumo alla sua lotta. Popolarissimo anche fra chi non ha mai votato socialista, con la sua morte ha suscitato una forte emozione persino in molti esponenti politici del Partido popular (Pp). Il comune di Madrid (che il giorno del decesso era ancora in mano al Pp) ha messo subito a disposizione la migliore sala per la camera ardente, il Patio de Cristales de la Casa de la Villa, e persino i giornali più conservatori ne hanno tracciato un profilo rispettoso e quasi affettuoso. Un sentimento molto diverso da quello che all epoca aveva portato il Pp a cercare di fermare la legge in tutti i modi (anche nelle piazze), arrivando a impugnarla davanti alla Corte costituzionale. Solo nel novembre del 2012 arrivò finalmente il sigillo di costituzionalità che diede piena certezza giuridica alle circa 30mila coppie omosessuali del Paese. Addirittura l arcivescovo di Madrid e vicepresidente della Conferenza episcopale spagnola ha portato le condoglianze al vedovo di Zerolo, e l ha fatto sapere. Ma c è di più e forse è questa la maniera migliore di celebrarlo. In un paese in cui fino a meno di 40 anni fa l omosessualità era un reato punito crudelmente, a dieci anni dall entrata in vigore della legge sul matrimonio egualitario, neanche sui media più reazionari c è stato qualcuno che abbia avuto remore nell usare la parola «marito» per il compagno di vita di Zerolo.

10 pagina 10 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 CULTURE VERSO LA SINDONE Domenica il papa andrà a Torino per la chiusura dell ostensione. Un intervista con lo storico del cristianesimo Andrea Nicolotti, autore di molte pubblicazioni sull argomento. «La Chiesa ha scelto di venerare non la stoffa in sé, ma l immagine di Gesù, che può spingere a contemplare la sua sofferenza, la morte, l amorevole sacrificio» La reliquia della discordia Alessandro Santagata A ndrea Nicolotti è studioso di Storia del Cristianesimo presso l Università di Torino. Si occupa prevalentemente di cristianesimo antico, storia della liturgia e del culto delle reliquie. Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo I Templari e la Sindone. Storia di un falso (Salerno, 2011) e Dal Mandylion di Edessa alla Sindone di Torino. Metamorfosi di una leggenda (Dell Orso, 2011). L ultimo lavoro, Sindone (pubblicato da Einaudi) si presenta come il compendio di una lunga e dettagliata ricerca sulle stoffe sepolcrali di Gesù dal Tardoantico all età contemporanea, con una particolare attenzione alle vicende storiche del telo oggi conservato a Torino. In occasione della visita pontificia, a chiusura dell ostensione, lo abbiamo intervistato in merito al suo lavoro di ricerca e all attualità più stretta. Partiamo dal presente. L uscita di questo libro nel periodo a ridosso dell ostensione della Sindone ha alimentato alcune polemiche sui giornali e ha riacceso lo scontro tra storici e «sindonologi». Come spiega, ancora nel 2015, tutta questa passione attorno una reliquia? Perché continuare a difenderne «l autenticità» a discapito delle défaillances storiche e documentarie e dei riscontri scientifici? La Sindone, inizialmente una reliquia dal culto limitato ed essenzialmente locale, è diventata negli ultimi decenni un oggetto noto in tutto il mondo grazie a una capillare propaganda perseguita con grande dispiego di energie e di mezzi, tutta incentrata sulle presunte prove della sua autenticità. Prevedo che, in futuro, la sua fama aumenterà ancora. La passione che suscita, e che la mantiene in vita nonostante tutte le difficoltà, è dovuta alla sua stessa natura: essa risponde al duplice desiderio di mostrare le fattezze umane di Cristo, altrimenti ignote, e di confermare i racconti evangelici sulla sua passione, morte e risurrezione. Per alcuni, addirittura, la sua immagine impressa è prova della sua risurrezione miracolosa. Al contrario di quanto si potrebbe immaginare, il libro ricostruisce una storia in cui i protagonisti sono spesso i poteri laici (dal cavaliere Geoffroy de Charny ai Savoia) e in cui la Chiesa si trova per un certo periodo dall altra parte della barricata, quella dei critici della venerazione. Come spiega questo apparente paradosso? e dunque come si inserisce la politica in questa storia? La comparsa della Sindone nella storia in modo improvviso verso il 1355 è stata vista con sospetto dalle prime autorità ecclesiastiche che sono state chiamate ad occuparsene; esse notarono fin da subito che per più di un millennio né i Vangeli né qualche altra testimonianza aveva mai parlato dell esistenza di una sindone con l immagine di Gesù. Questo spiega una certa ritrosia nell accettarla come autentica, anche in un momento in cui la produzione e lo spaccio di reliquie false raggiungeva il suo massimo storico. In questo i poteri laici hanno svolto un ruolo essenziale: Geoffroy II de Charny è colui che nel 1389 ha difeso davanti al pontefice il diritto di realizzare le ostensioni, nonostante i divieti del suo vescovo, e i Savoia a partire dal XVI secolo sono stati i patrocinatori del culto della Sindone. Per loro il telo svolgeva, fra l altro, un ruolo di legittimazione del potere: come già avveniva con i re di Francia e gli imperatori di Costantinopoli, il privilegio di possedere reliquie di Cristo era considerato una dimostrazione della benevolenza celeste. Quando e perché si è modificata la posizione della Chiesa? Dal vescovo di Lirey e Clemente VII al cardinal Fossati e ai papi del Novecento non sono mancate, al suo interno, correnti di pensiero diverse, divisioni e scontri... Non esiste un vero e proprio riconoscimento ufficiale dell autenticità della Sindone: semplicemente, da quando la Sindone è stata venduta (illegalmente) ai Savoia nel 1453, diversi papi e vescovi l hanno considerata come tale senza porsi ulteriori domande, al contrario di quanto invece era stato deciso inizialmente da alcuni loro predecessori. Una volta divenuta reliquia dinastica essa ha goduto della protezione della casa regnante, che non avrebbe accettato di buon grado la sua de-sacralizzazione: ciò ha fornito alla Sindone una posizione inattaccabile. Alla morte di Umberto II, con la cessione del telo al papa, le cose si sono ulteriormente complicate (fra l altro, nel libro ho spiegato perché la reliquia dovrebbe essere considerata una proprietà dello Stato italiano, non della Santa Sede). Ad oggi siamo di nuovo in una posizione di stallo: la Sindone non è un oggetto che si possa liberamente studiare. Quale rapporto tra fede, «scienza» e nuove tecnologie emerge dalla studio della storia della «sindonologia»? In che modo questa vicenda modifica la nostra comprensione della «modernità»? La storia della sindonologia può essere intesa come la storia di «IL COMPIANTO SUL CRISTO MORTO» DI BEATO ANGELICO una conciliazione forzata fra scienza e fede, o come il trionfo di un pregiudizio ammantato di scienza. Sempre più, con il passare dei decenni, la sindonologia ha assunto tutte le caratteristiche tipiche delle pseudoscienze. In una società nella quale non c è attenzione per un educazione alla mentalità scientifica e nella quale la conoscenza pare essere stata ridotta a un opinione, non stupisce che la sindonologia goda di grande fortuna nei mezzi di comunicazione di massa. Una posizione para-scientifica assolutamente minoritaria può così imporsi agli occhi del grande pubblico. È un fenomeno che rivela, d altra parte, il fallimento di coloro che pensavano che la modernità avrebbe ridotto al nulla certe manifestazioni irrazionali dell agire umano. Nella sua recensione al libro Sergio Luzzatto ha fatto un parallelismo tra questo libro e le riflessioni di Marc Bloch sulle «false notizie» durante la Grande Guerra. Cosa ci dice questo falso della mentalità occidentale nella sua lunga durata? Perché, per esempio, il culto è entrato in crisi tra XVIII e XIX secolo per poi riemergere nel XX? La fortuna della Sindone può essere vista come una cartina di tornasole dell atteggiamento della Chiesa nei confronti della scienza e dell accettazione del metodo storico-critico nello studio del fenomeno religioso. I secoli XVIII e XIX hanno registrato un fruttuoso impegno da parte di molti studiosi cattolici, spesso sacerdoti, impegnati assieme ai loro colleghi laici a creare un terreno di lavoro comune, una metodologia che trascendesse le ideologie e le provenienze culturali, condivisibile da credenti e non credenti. Non a caso il più forte attacco all autenticità della Sindone fra Ottocento e Novecento è dovuto a un sacerdote che al contempo esercitava il mestiere dello storico, il canonico Ulysse Chevalier. Il riemergere della propaganda autenticista negli ultimi decenni è legato invece ad ambienti particolari (fra i quali diversi creazionisti e tradizionalisti). Ancor oggi, la sindonologia fa delle scienze fisico-chimiche il proprio punto di forza, minimizzando i risultati di altre discipline. Salvo poi rigettare i risultati di quelle stesse scienze, come è avvenuto nel 1988 quando la datazione della Sindone al carbonio 14 diede un risultato medievale in perfetta coerenza con ciò che gli storici avevano già stabilito da decenni; per usare un espressione del cardinal Ballestrero, in casi come questo «le ragioni del cuore» dei sindonologi sono più forti dell evidenza. Papa Francesco, che già nel 2013 aveva inviato un videomessaggio durante l ostensione televisiva, parteciperà all ostensione in corso a Torino. Nel libro lei spiega che, a partire dall epoca postconciliare, i vertici della Chiesa hanno scelto di evitare qualsiasi dichiarazione ufficiale sulla autenticità della Sindone; ma al contempo, nonostante lo scetticismo dell epoca verso queste forme di religiosità, essa non ha voluto prendere nettamente le distanze dal partito degli «autenticisti». Quale conseguenza ne possiamo trarre? Va subito detto che la Chiesa, quando si tratta di reliquie, non si impegna mai con una posizione netta. Ha scelto di non impedire il culto verso la Sindone (nonostante la legge ecclesiastica preveda che le reliquie dubbie siano rimosse dal culto), mutandone però la destinazione: si venera l immagine di Gesù, non la stoffa in sé in quanto autentica reliquia. Quell immagine può spingere a contemplare la sofferenza del Cristo, la sua morte, il suo amorevole sacrificio. Ma tutto ciò si potrebbe fare anche guardando un bel dipinto: che cosa giustifica uno sforzo così imponente per espandere a livello planetario il culto di quella immagine in particolare? In verità una significativa parte del mondo cattolico ha scelto di sposare in modo a-critico la causa dell autenticità. Credo che la crescente fortuna della Sindone sia anche specchio di un ripiegamento apologetico e reazionario di certi ambienti della Chiesa, che cedono alla sempre latente tentazione del cercare a tutti i costi qualcosa di tangibile che li confermi nella loro fede. Va detto che non tutti, all interno della Chiesa, sottovalutano questo problema. SCAFFALE Percorso di letture sulle alterne vicende del sacro lenzuolo A. Sa. O ggetto di culto da più di seicento anni, la Sindone di Torino è oggi una delle reliquie di maggiore successo nella cristianità. Nel periodo dell ostensione del 2015, due libri sono tornati a riflettere in chiave storiografica sulle complicate vicende di questo tessuto. Si tratta dell agile testo di Franco Cardini e Marina Montesano (La Sindone di Torino. Oltre il pregiudizio, Medusa) e della dettagliata ricerca di Andrea Nicolotti (Sindone. Storia e leggenda di una reliquia controversa, Einaudi). Incassate le recensioni positive di Sergio Luzzatto e Adriano Prosperi, la ricostruzione di Nicolotti e soprattutto i suoi «sostenitori» sono stati criticati dagli ambienti vicini alla «sindonologia». L approssimarsi della visita di papa Francesco a Torino ha contributo a riscaldare un clima di tensioni che si trascinano da tempo e che sono andate avanti di pari passo alla richiesta degli scienziati di sottoporre il «sacro» lenzuolo a nuove perizie, richiesta regolarmente respinta dall autorità ecclesiastica dopo i risultati del test radiocarbonico nel A ciò si aggiunga che il culto ha riacquisito una grande forza negli ultimi trent anni. Si colloca in questo contesto la ripresa del dibattito sulla storia del tessuto e sulla sua «autenticità». Riguardo al primo punto, Cardini e Montesano mostrano come l entusiasmo per il sacro lenzuolo con cui Giuseppe d Arimatea avrebbe avvolto il corpo morto di Cristo si inserisca perfettamente nel clima culturale dell Occidente medievale, estraneo alla crisi iconoclasta nella Chiesa d Oriente e ben disposto verso lo sfruttamento delle immagini sacre a fini didascalici. Si capisce quindi perché quello di Liery-Chambéry-Torino non è l unico reperto di questo tipo e sono molto interessanti a questo proposito le pagine che i due autori dedicano alla storia del Mandylion di Edessa considerato dai «sindonologi» coincidente con la stessa Sindone di Torino. Tornando a quest ultima, Nicolotti ripercorre gli scontri che ne hanno scandito i movimenti tra la Francia e l Italia e la storia delle ostensioni pubbliche. Si parte dalla fine del XIV secolo con il faccia a faccia tra il vescovo Pierre d Arcis, da un lato, e i canonici di Lirey, dall altro, circa la legittimità di sfruttare la credibilità popolare. Si arriva alla contrapposizione di inizio Novecento tra lo storico Ulysse Chevalier e i sostenitori più radicali dell autenticità, con la decisione di Leone XIII di evitare lo scontro con la famiglia reale. Dalla ricostruzione di Nicolotti emerge come la questione della presunta autenticità, smentita chiaramente dalla bolla di Clemente VII, risalga solo al XVI secolo e alle pressione dei Savoia per favorire un culto che andava a sacralizzare la famiglia e che si sarebbe rinfocolato di storie fantasiose sull origine del sacro tessuto. Quella della Sindone è dunque anche una storia di subordinazione della Chiesa alla politica oltre che di uso politico-religioso del sacro. Una volta superata la lunga stagione, iniziata grosso modo nel XVIII secolo, l attenzione per la Sindone si è riaccesa nel corso del Novecento e ha conosciuto una nuova vitalità sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i quali hanno favorito il culto di questa «immagine sacra» senza entrare nel merito della sua autenticità. Nel 2013 in Evangelii Gaudium papa Francesco si è dichiarato favorevole al sostegno alla religiosità popolare. Di tali forme di culto, talvolta dai tratti superstiziosi, il cattolicesimo del tempo presente risulta quindi ancora più intriso di quello della tradizione, come del resto ci mostrano anche le ricerche qui presentate. C è di che riflettere alla luce di quanto scrivono alcuni sociologici sulla rinnovata capacità dei culti di coinvolgere le masse al tempo della crisi della società post-illuminista.

11 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 11 CULTURE oltre tutto KAPOOR ATTACCATO IN FRANCIA La scultura gigantesca che l artista Anish Kapoor ha esposto alla reggia di Versailles, nei suoi giardini, è stata sfregiata. È stata deturpata con dello spray giallo la «Vagina della regina», come viene chiamata (in realtà il titolo del lavoro è «Dirty Corner»): la provocatoria opera dell artista anglo-indiano si presenta come un enorme tubo di ferro lungo 60 metri e alto 10. Kapoor è intervenuto per condannare un gesto di vandalismo nei suoi confronti, ma soprattutto per dire che è il frutto di una certa intolleranza verso la sua arte che si respira in Francia. «È un caso politico», ha asserito. «Chiamare la mia opera La vagina della regina non è altro che un modo per denigrarla, di sporcare il mio lavoro con ingiurie». Le polemiche erano scoppiate già prima che la scultura fosse installata. MOSTRE A Parigi, presso la Fondazione Vuitton, «Les clefs d une passion», fino al 6 luglio Il capolavoro si fa privato e l arte diventa un brand Opere imperdibili una dopo l altra che allestiscono solo un red carpet per istituzioni e aziende SAGGI «Diario e narrazione» di Fabrizio Scrivano, pubblicato da Quodlibet Il paradosso della scrittura intima FERNAND LÉGER, «GRAND DÉJEUNER», 1921 (IN PRESTITO DAL MOMA DI NEW YORK) Ivo Bonacorsi L a mostra Les clefs d une passion, primo affondo della Fondation Vuitton sul terreno museale e sull arte moderna, allinea una incredibile, imperdibile (ma forse inutile) scelta di capolavori. Una mostra che finisce per essere la coreografia di un mega-prestito ricevuto dai più importanti musei del mondo, un red carpet per le diverse figure istituzionali che si sono offerte per portare a termine una operazione: il supporto e la creazione del brand artistico LVMH. La logica di un uso improprio del capolavoro «embedded» si è installata nella prima linea della guerra fredda tra mercato e realtà e reitera un preoccupante discorso di fondo. Pensiero unico e strategia economica vincente fingono persino di dibattere all interno di una società oligarchica. Di fatto, una specie di club governa la mutazione profonda che esso stesso ha imposto al sistema mondiale dell arte negli ultimi quindici anni. La rassegna sfodera ovviamente una serie di opere imperdibili, dal popolarissimo Urlo di Munch fino alla monumentale Danza di Matisse. Un trionfo iconico da capogiro, che comprende i lavori di Ferdinand Léger del Moma, i più sofisticati ritratti di Hélene Schjerfbeck; vi sono anche due rari Francis Bacon, per non parlare dei Malevic di ineguagliabile bellezza. La confezione è un grande testimonial, packaging e teaser dell esistenza mediatica del capolavoro. Il tutto esige però un contrappunto di qualche gigante semisconosciuto. Per esempio, l artista finlandese Akseli Gallen-Kallela, le cui vedute del lago Keitele diventano - nell accrochage proposto da Suzanne Pagé, direttrice artistica della Fondazione - un antidoto snob alle celebrate e inquiete (forse anche troppo popolari) acque delle ninfee di Monet, a cui sono accostate. Visitare questa elegantissima esposizione riconduce il visitatore indietro, agli anni di un estetica da pubblicità appropriazionista. Già negli anni 70, il tedesco Hans Haacke era stato tra i primi a denunciare il fatto che i musei avessero intrapreso la rischiosissima strada di trasformarsi in uffici di relazione pubblica del grande business e, soprattutto, dei suoi interessi ideologici. Ora i giochi pericolosi messi in atto dal neoliberismo rispetto questa particolare merce che è l arte stanno modificando in modo permanente la percezione. Tendono a smantellare la lettura sociologica, economica e, ovviamente, mediatica dello sguardo pubblico. C è una corsa sfrenata al degrado etico, in cui è persino difficile comprendere quali siano i confini tra il pubblico e il privato. Una fondazione privata con grande risonanza mediatica ed economica manda subliminali inviti in cartoncino con il Matisse di cui sopra, in nome di presunte equivalenze fondate su un enorme malinteso: cosa gli appartiene e/o a chi? Assistiamo, vagando tra capolavori di Brancusi e Picasso, alla trasformazione di un comune patrimonio culturale. Come pubblico siamo parte del passaggio cruciale da opera (capolavoro o meno) a prodotto culturale e, successivamente, alle sue versioni più o meno economicamente accessibili, vedendolo lentamente sprofondare nella sabbia mobile del gadget. Lo strumento di comprensione del delicato passaggio tra un precocissimo Malevic e un primo Mondrian (o gli argomenti di opposizione) sono livellati da questa estetica da Ogm che riadatta al consumo, la rilettura del dna di un opera. Sparisce tutto ciò che ne fonda il valore culturale e la sola dissezione attraverso l appropriazione della sua iconicità finisce per veicolarne logiche completamente estranee al suo statuto. L Urlo di Munch è in prestito dal museo di Oslo, viaggia con un dispositivo antifurto da brividi ed è guardato a vista da due guardiani. Un telo nero che lo copre quando non ci sono visitatori; contemporaneamente, al museo Munch di Oslo Bjarne Melgaard, grazie alla carta bianca lasciatale sulle collezioni, mescolava capolavori come Pubertà o Autoritratto all inferno con il suo espressionismo duro e virale. Non ci sono strumenti di lettura nel percorso espositivo. Sembra un sequestro artistico dal gusto irriverente Possiamo credere che tra quella prossimità quasi pornografica e questo sequestro irriverente di opere non ci sia connessione, ma non è così. È un colpo basso, in una sofisticata versione concettuale, quello che è in mostra a Parigi. Un dadaismo alla rovescia, siamo entrati in una fase nuova. Lo scollamento dal valore culturale ricorda l abbandono della parità valuta e oro e tocca oggi un punto di non ritorno. A lungo termine, anche il lavoro di tutte le figure cautelari che pensavamo preposte al controllo borsistico dell arte - visto che di questo ormai si tratta - critici, conservatori, collezionisti ed esperti sparirà. Avevano vegliato, almeno in una fase, al corretto funzionamento del sistema. Ora la logica del profitto riscrive la liturgia. È finita la gratuità hyppie e inelegante del primo Beaubourg; in fondo, era un po come la messa beat nelle chiese. A nessuno verrà in mente di chiedere conto di queste scelte, lo spostamento e l utilizzo di un Brancusi o di un Rothko, per motivare la passione di un collezionista privato, sia un singolo o un gruppo. E un altra immagine si sovrappone nel duello Rothko x Rothko. È una copertina che il quotidiano Libération dedicò all illuminato mecenate della Fondation Louis Vuitton. Era un quadro giallo arancio e blu e troneggiava alle spalle del signor Arnault con un titolo agguerrito: Vattene stupido ricco, riferendosi alla richiesta di un nuovo domicilio fiscale. In fondo, il sublime Rothko n 48 della mostra è molto più elegante e al «privato» non appartiene ancora. Marco Dotti I l diario lascia tracce e queste pongono un problema di realtà. Lo pongono a maggior ragione all interno di quei dispositivi che, staccando dalla pagina un oggetto scritto, lo consegnano a un pubblico potenziale, in vista di una possibile lettura. In questo senso, varrebbe per il diario ciò che per una classica sentenza latina vale per ogni scrittura che abbia al proprio centro un epica del sé che si indirizzi a un altro da sé: scrivere - in questa chiave è un primo passo per publicare corpus. Per quanto intima possa essere, per quanto segreta, la pratica del diario ha il proprio esito in l esporsi che diceva Plinio - e anche un po prostituirsi. Bisogna piegarsi, impegnarsi, concentrarsi, impugnare una penna o battere su una tastiera, ricavare uno spazio nel proprio tempo per dedicarsi a un diario. Dietro il diario, c è un corpo, proprio perché dentro ogni scrittura c è un corpo. Un corpo che, seppur declinato in prima persona, e per quanto possa apparire paradossale, nel suo Diario e narrazione (Quodlibet, pp. 164, euro 18) Fabrizio Scrivano invita a considerare come «prodotto che non riguarda solo il singolo individuo», ma una pratica del collettivo, indipendentemente dalla consapevolezza personale dello scrivente. Esistono scrittori osservava Roland Barthes e esistono scriventi. Ma nel diario i due estremi si toccano. Come è accaduto, allora, che una pratica di scrittura libera da pregiudiziali di forma come il diario, ritenuta di dominio degli scriventi, sia riuscita a transitare e permanere nello spazio letterario degli scrittori è il tema cruciale del lavoro di Scrivano. Va detto che una lunga tradizione ha confinato nel diario il paradosso della scrittura senz altro scopo che non fosse quello, appunto, del lasciar tracce di sé, fissando e cristallizzando frammenti di memoria. In questo senso, non manca mai chi legge l epica del parlar di sé viene declinata in forma solipsistica, tanto da finire, nella maggior parte dei casi, in bauli o cassetti da cui solo nipoti e pronipoti avrebbero avuto interesse a ripulire la polvere. Celebre la definizione che ne diede Walter Scott. «Che cosa è un diario?», si chiedeva l autore di Ivanhoe. È «un documento utile per la persona che lo tiene. Sordo al contemporaneo che lo legge e prezioso per lo studente che secoli dopo lo trova come un tesoro». Il problema di realtà rappresentato dal diario si complica quando di mezzo c è qualcuno che non trascrive «semplicemente» delle tracce, ma le inscrive nel vivo di quella che, con una certa approssimazione, potremmo chiamare una finzione diaristica. In due luoghi specifici de L espace littéraire (1955) e Le livre à venir (1959), Maurice Blanchot non esitava a contrapporre diario e opera, soprattutto se a tenerlo è un «autore». In Recours au journal, pubblicato nell Espace littéraire, Blanchot rimarcherà la persistente presenza dell io, della prima persona nel diario. Anche in un romanzo ci può essere «io», ma è (rectius: sarebbe) comunque un io messo in scena da un movimento di «neutralizzazione» dell esperienza intima, che ne estrae quanto di universale può racchiudere. Molti autori subiscono il contraccolpo dell opera, della «potenza neutra, senza forma e senza destino che è dietro tutto ciò che si scrive»: proprio per questo cedono alla stesura di un diario. Nel campo del diario, in questa prospettiva giustamente problematizzata da Scrivano «autore» sarebbe propriamente e paradossalmente un non-autore: qualcuno che cerca un radicamento contro la potenza neutra che lo sovrasta. A essere messa in questione dalla rilettura di Scrivano è proprio l idea di Blanchot che, attraverso la pratica del diario, ognuno possa riavvicinarsi attraverso la scrittura a un destino personale inteso come procedimento inverso rispetto a quello che conduce alla stesura di un opera. L io diaristico, per Blanchot, si contrappone a ogni «io» letterario: si muove in uno spazio personale, non in un campo impersonale. Nel Livre à venir, in un capitolo dedicato a «Le journal intime et le récit» Blanchot ritorna sulla questione, stabilendo delle opposizioni elementari. C è un opera e nella vita letteraria quest opera dà vita a un essere neutro. In opposizione, c è l uomo qualunque, l uomo comune, l uomo della vita quotidiana: è in questa vita quotidiana che si inscrive la pratica diaristica del sé. Ma per Scrivano la questione è giustamente più complessa perché dietro quell «io», come dietro il corpo che scrive di un esperienza, c è una dimensione collettiva dell identità e delle esperienze che travalica i confini della personalità e ripropone la questione in senso collettivo. Proprio per questo, scrive acutamente l autore, in un mondo in cui «il diario ha preso il volo», quella di Blanchot «è una posizione che non sembra più sufficiente a spiegare, anzi rischia di distorcere, le dinamiche che portano felicemente la scrittura di casa in casa e di coscienza in coscienza, tramite una circolazione densa tra autore e lettore, tra scriventi e scrittori che rende i sé condivisibili». CSAC A PARMA Apre al pubblico l archivio voluto da Quintavalle Emanuele Piccardo I l Centro Studi Archivio della Comunicazione, fondato nel 1968 dallo storico dell arte Arturo Carlo Quintavalle, è finalmente aperto al pubblico. Ci sono voluti quasi cinquant anni per raccogliere 12 milioni tra manifesti, fotografie, modelli e progetti di architetture, schizzi di stilisti, opere d arte delle neo-avanguardie degli anni Sessanta, film. Un patrimonio straordinario che non sarà più visibile solo agli specialisti ma a tutti. Lo Csac nasce come progetto dell Università parmigiana, realizzato passo dopo passo grazie alla tenacia di Quintavalle e dei suoi collaboratori. Negli anni 60, 70 e 80 l unica istituzione a cui donare quadri, sculture, fotografie, disegni, era lo Csac. Archizoom, gruppo dell architettura radicale, ha regalato l intero archivio, composto da disegni, maquette e teatrini. Quintavalle, specialista di Medioevo, con interessi in architettura e design, focalizzò l attenzione sulla sua grande passione, la fotografia. Per questa ragione, troviamo un enorme numero di fotografie (nove milioni): si va dai pionieri ai reporter della Farm Security Administration, Dorothea Lange e Walker Evans, fino a Luigi Ghirri, Ugo Mulas, Mimmo Jodice, solo per citare i più noti. La prima mostra monografica di Ghirri è del 1979, proprio nel Centro parmigiano. Il fotografo emiliano stabilì un sodalizio con Quintavalle, uno dei pochi storici dell arte insieme a Massimo Mussini e Carlo Bertelli a occuparsi di fotografia in quegli anni, facendola conoscere per la prima volta in Italia. Ciò avvenne in un periodo storico in cui la crisi del linguaggio visivo era il tema dei dibattiti all interno del «cenacolo» di fotografi autoriali che si riunivano nel progetto Viaggio in Italia curato da Ghirri (a cui parteciparono, tra gli altri, Vittore Fossati, Olivo Barbieri, Guido Guidi, Gabriele Basilico, Mario Cresci, Giovanni Chiaramonte, Mimmo Jodice, Cuchi White, Vincenzo Castella, Claude Nori...). Contemporaneamente alle mostre, lo Csac ha prodotto una collana di cataloghi monografici degli artisti collezionati, con testi e saggi dei più importanti storici e intellettuali italiani: Carla Lonzi, Filiberto Menna, Tommaso Trini, Maurizio Fagiolo, con un progetto grafico innovativo a supporto di una chiarezza concettuale da cui le giovani generazioni di storici e curatori dovrebbero imparare. In questo modo, lo Csac si è proposto fin dalle origini come un incubatore e un produttore di cultura. Oggi ha la sua sede nell Abbazia cistercense di Valserena, al centro di un grosso appezzamento di terreno, simbolicamente isolato da tutto, ma al centro di un ambizioso progetto culturale per uscire fuori dall ambito accademico con una mostra permanente di seicento opere. Preziosi i materiali racchiusi nelle teche all interno delle navate laterali: i disegni del grattacielo Pirelli di Giò Ponti, il progetto del Dispensario Antitubercolare Borsalino di Ignazio Gardella ad Alessandria, i manifesti pubblicitari e le macchine per scrivere Olivetti tra i quali spicca il prototipo della mitica Divisumma 18 realizzata da Mario Bellini nel Ma quello che più intriga lo spettatore è l armonia tra il medioevo e il moderno enfatizzato dalle gigantesche figure anonime in legno grezzo di Mario Ceroli, la Nixon Parade realizzata da Enrico Baj con figure in tessuto e la serie di colonne bianche di Giulio Paolini, una irriverente rottura dello spazio austero cistercense.

12 pagina 12 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 A teatro VISIONI A Napoli lo spettacolo di Thomas Ostermeier «Un nemico del popolo»; sulla giostra con Arlecchino; ventiquattro talentuosi neo attori celebrano l arte del Bardo Gianni Manzella NAPOLI Q uando Gabriele Rizza MILANO A lla UNA SCENA DA «UN NEMICO DEL POPOLO»/FOTO ARNO DECLAIR, SOTTO «PERICLE, PRINCIPE DI TIRO»/FOTO TOMMASO LE PERA si va a combattere per la libertà non si dovrebbe mai mettere un vestito nuovo, dice fine, di spalle e in controluce, ritagliata nella via di fuga di un classico ponticello veneziano, una sfumatura che strizza l occhio al Guardi e a Friedrich (contemporaneamente), il protagonista Don Marzio di nero bardato, mantello e tricorno, si allontana guardingo, l ombra di un Casanova in pensione, mentre tutt intorno, sul campiello, le finestre come occhi discreti, si accendono e spiano il vuoto, il silenzio, l apnea della quotidiana indecenza che è la vita. Si chiude su questa immagine rarefatta e dolente, la goldoniana Bottega del caffè che, nella insopprimibile cornice dell Expo, ha debuttato al Piccolo, per la regia di Maurizio Scaparro (produce il Teatro della Toscana, assurto a rango «nazionale«). Il commiato, forse lo stesso autore, è la fine del giorno, il brusio si attenua, il vocio si spegne, la chiacchiera appassisce mentre il Carnevale declina le sue ultime battute. La festa non è finita Democrazia inquinata dove nessuno si salva Ibsen fortemente proiettato nel presente quello riletto dal regista tedesco. Si dibatte di crisi della politica e del sistema capitalistico CLASSICI Nuovo allestimento per la goldoniana «Bottega del Caffè» Maurizio Scaparro strappa le maschere ma la pausa ammette qualche oasi di riflessione. Scritta nel 1750, una delle 16 per una sola stagione, la commedia ruota sul perno del titolo, come una giostra infantile e una clessidra impazzita. Le maschere si tolgono il vezzo (Scaparro lo cita in apertura di sipario liberandoci di Arlecchino e Colombina con un delicato colpo di scena e due ceffoni ben dati) e recitano, in italiano, così che tutti possano comprendere, il carosello osceno della «realtà», quel fastidioso incedere della giornata di tutti i giorni, inanellata di screzi, maldicenze, ricatti, vizi e vizietti, menzogne e falsità, pettegolezzi e calunnie, profittatori e arrivisti, furti e tradimenti. Il catalogo è questo. Inutile illudersi. Il mondo (l umanità) è ancora assai giovane e che possa cambiare è puro illusionismo di facciata. Lo sapeva bene Goldoni che non cessa di mettere ordine nelle sue trame, ma sempre svelandone le falle, i buchi neri, le pulsioni dark. Un mondo inquieto, affatto pacificato, anche questo del Caffè, che esordiva come bevanda globale, aperitivo in laguna e rito meneghino, dove puntò l obiettivo nel 1969 l acrobatico e ruvido Rainer Werner Fassbinder per cavarne una versione al passo coi tempi di piombo e con la sua poetica, feroce e «maudit». Increspata appena dalle note di Nicola Piovani, la Bottega di Scaparro non si concede all attualità (non ce n è bisogno: di scommesse e slot machine del tutto legali sono piene le casse dell erario, 9 miliardi di euro l anno) e lavora sui sentimenti e gli obiettivi, uomini contro donne, borghesia contro proletariato, verità contro maldicenza, liquidità marina contro salinità sentimentale, l ossessione del gioco e l astuzia del desiderio. Tutto passa per questa meridiana veneziana, microcosmo attualissimo tanto più ora che il Leone sventola leghista, intercettato da Don Marzio, bersaglio e stratega del pentagramma, con la furbizia antica di un Pino Micol in stato di grazia. La lontananza è servita e il disincanto vede passare nel bacino di San Marco l ultima sera di Carnevale che non sarà, c è da scommetterci, l ultima nave monstre da crociera. G. Cap. ROMA N asce come saggio di diploma conclusivo degli allievi dell Accademia Silvio D Amico, ma è già uno spettacolo importante quello che Lorenzo Salveti ha preparato con i suoi giovani attori. Il testo, raramente rappresentato, è un superclassico di Shakespeare, Pericle principe di Tiro (ancora stasera e domani alle 20 al Teatrino di via Vittoria, prenotazione obbligatoria al , e poi al festival di Spoleto, l 1 e il 2 luglio), che il regista però ha snellito e reso fluente e incalzante, mettendone in primo piano gli snodi drammaturgici che più direttamente ci parlano oggi. La vicenda è una favola antica, quella di un nobile pretendente alla mano di una principesca creatura femminile tenuta però in ostaggio, sesso compreso, da un padre perverso. Che infatti quando il principe ne svela l inganno, ne decreta la caccia spietata per ucciderlo. Da lì cominciano le disavventure di Pericle, sovrumane e favolose, ma accuratamente predisposte a svelare tutti gli artifici e le volute della narrazione classica. L arte del racconto, spinta a farsi più reale del vero, tra visioni e misteri e paure, è la vera protagonista di questa storia. Che infatti ci viene offerta da una battuta di Un nemico del popolo che non sembra di aver udito nello spettacolo di Thomas Ostermeier riproposto da Napoli teatro festival. È un po come dire che non sarà un pranzo di gala, quella cosa lì, qualche schizzo di fango bisogna prevederlo. Forse anche qualcosa di peggio. E qui ne avremo la visibile prova, in un finale dove in scena vola addosso un po di tutto. Bombe ripiene di un liquido colorato che si spiaccicano anche sulle pareti. Secchiate in faccia d acqua sporca. Non era cominciato così. All inizio siamo in un interno che un tempo si sarebbe definito bohémien, e più avanti negli anni anticonformista o alternativo, ditelo come volete. Che è anche la sala prova domestica di un amatoriale rock band riunita intorno a un tavolo fra bicchieri di vino e uno sguardo al laptop, mentre reinterpreta la premonitrice Changes di David Bowie. Pareti di nera lavagna come abbiamo visto anche in qualche casa milanese, dove con un gesso si può scrivere o disegnare sotto l impulso del momento. Un divano qualsiasi. Niente oggetti di design. Non gli interni borghesi di Nora o Hedda Gabler ma neppure l astratta ambientazione in cui Ostermeier aveva precipitato John Gabriel Borkman, un deserto di ghiaccio attraversato da nuvolosi vapori. Il regista tedesco, approdato poco più che trentenne alla direzione della prestigiosa Schaubühne berlinese, si è applicato nel corso dell ultimo decennio a una profonda rilettura del teatro di Ibsen. Non lo smontaggio analitico dei meccanismi drammaturgici e lo svelamento dei sottotesti con cui si era misurato Massimo Castri, con memorabili creazioni che non per caso disturbavano giornali e intellettuali di destra. È, il suo, un Ibsen fortemente proiettato nel presente. Dice Ostermeier che Ibsen non è il più grande autore teatrale, certo non è Shakespeare, ma è quello che con le sue opere meglio si presta a parlare dell oggi. Qui, in questo Ein Volksfeind, si dibatte la questione della democrazia in un sistema capitalistico in cui la politica è asservita al potere economico. E le risposte non sono scontate. In ballo c è la scoperta che le acque delle terme che hanno assicurato lavoro e un cauto benessere alla cittadina sono inquinate da certi scarichi industriali, e bisogna decidere che fare, dare pubblicità alla cosa potrebbe significare anche la chiusura per anni degli impianti (e per noi è difficile impedire che il pensiero corra ad esempio all Ilva di Taranto). Tanto più che il medico che ha condotto le analisi, il dottor Stockmann, è fratello di un esponente del partito di governo della città che non la prende bene. L intervento drammaturgico sul testo di Florian Borchmeyer toglie di mezzo qualche personaggio secondario, semplificando l intreccio; ma l aver riunito in un solo personaggio la signora Stockmann e sua figlia, dando cioè alla prima gli anni e i caratteri (e qualche turbamento erotico) della seconda, assolve anche alla funzione di ridurre l età della coppia, due ragazzi o poco più affannati dietro a un figlio piccolo che piange mentre loro vorrebbero suonare con gli amici o correggere i compiti di scuola. Vuol dire insomma dare anche una valenza generazionale all inevitabile scontro con quel potente fratello più grande sempre vestito in maniera formale e armato di argomenti capaci di far breccia non solo nella pavidità della piccola borghesia. Le posizioni che si fronteggiano, lo stile della lotta avrebbe detto il vecchio Brecht, sono scolpite in maniera quasi didattica. Così sembra. Da un lato il detentore del potere economico e quindi politico; dall altro il giovane un po idealista, spalleggiato dai redattori di un giornale radicale che vedono la possibilità di una spallata a quel potere. Nel mezzo il pallido riformismo del direttore del giornale che però ha le mani in pasta anche nella piccola proprietà immobiliare, dunque avanti a piccoli passi e soprattutto con giudizio, vogliamo tutti le stesse cose ma stiamo attenti a come ottenerle. Al dunque resterà da solo contro tutti il giovane dottor Stockmann, nel mezzo dell assemblea che ha convocato per spiegare ciò che ha scoperto, non solo l inquinamento delle acque termali ma ancor più la necessità della decrescita come modello economico. Con una mossa azzardata Ostermeier trasforma in assemblea la platea del teatro Politeama, luci accese e microfono che passa di mano in mano, interloquendo con gli attori che pure sono scesi dal palco. Momento teatralmente fragilissimo, c è il rischio di scivolare dal teatro epico in quello «civile» quando qualcuno prende sul serio il dibattito, cioè il gioco, e urla «Affanculo le terme, vi facciamo un culo così». E trova allora spiegazione, nella tirata del protagonista contro i troppi consumi e i danni della democrazia maggioritaria, anche quel «I am what I am» già all inizio proiettato sul velatino come una sorta di epigrafe polemica era lo slogan pubblicitario di un marchio di scarpe britannico acquisito dalla multinazionale di Adi Dassler. Ma momento forse necessario e programmato per spiazzare troppo facili conclusioni. Ch-ch-changes, da un momento all altro diventerete più vecchi, dicono le parole della canzone. Le abbiamo ascoltate per tutto lo spettacolo, che ora viene restituito alla sua ambiguità fassbideriana (e a proposito, sarà alla prossima Biennale teatro Il matrimonio di Maria Braun che Ostermeier ha tratto dal film di Fassbinder). Dov è difficile dire con certezza chi si salva. Basta che si presenti il padre con le azioni delle terme rastrellate mentre il loro valore era crollato, e tutti sono di nuovo a professare amicizia al «nemico del popolo». E dopo tanta violenza, la coppia litigherella resta lì sul divano, muta con quelle carte in mano In scena/«pericle» CON GLI ALLIEVI DELLA SILVIO D AMICO L incanto infinito del racconto Shakesperare per giovani attori due deliziose narratrici, che ci guidano presso corti spietate e mari in tempesta, in città che appaiono come miraggi e su navi destinate a naufragare tra i flutti, tra duelli di armi che si rivelano meno cruenti di quelli verbali, mentre scorrono i luoghi e gli anni, le promesse e i ricordi. Tutto, in questo colto giro di città romanizzate in Grecia e in Asia minore, andrà naturalmente a buon fine, primo tra tutti l appagamento di chi ascolta e di chi recita, rincorrendosi sulla scena dell intero teatrino, davanti e intorno agli spettatori. È il trionfo del narrare, e della sua arte, invocata e professata dallo stesso Shakespeare, e ben sottolineata dalla riduzione di Salveti, ma che trova un suggello «divino» insindacabile nella dichiarazione della stessa divina Diana nel suo tempio a Efeso. Con la collaborazione di suggestioni e strumenti preziosi la scenografia di Bruno Buonincontri e i bei costumi, funzionali e a momenti davvero «magici», di Santuzza Calì. Tutti i 24 neoattori trovano modo di mettersi in luce, a cominciare dal buffone di corte che comunica senza profferire parola. E dimostrano tutti di essere già maturi per la scena questi ragazzi, ed è una soddisfazione non piccola sperare che con la stessa densità del debutto possano darci tra breve un teatro più vivo.

13 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 13 VISIONI KARLA MOSLEY A chi poco è interessato alle vicende della più classica delle (quasi) estinte soap americane del daytime, «Beautiful» il nome dell attrice Karla Mosley dirà ben poco. Invece il suo ruolo all interno della soap creata nel 1987 dai coniugi Bell, è diventato a suo modo «storico»: lunedì 22 nella puntata in onda su Canale 5 alle i fan scopriranno il segreto di Maya: in passato è stata Myron, un uomo. Un colpo agli ascolti - in America sono rimaste in quattro e ogni balzo anche minimo dell audience registrata dalla Nielsen significano mesi di programmazione garantita.. e uno alle tematiche sociali, nella soap degli amori che per contratto non sono mai eterni. Oltre ad essere la prima soap a trattare il tema del cambiamento di sesso, «Beautiful» ha inserito nel cast il primo attore maschile transgender della tv, Scott Turner Schofield, per interpretare il personaggio di Nick, e ha coinvolto nella scrittura l'associazione Glaad (Gay and Lesbian Alliance Against Defamation) che si batte per l'eguaglianza di diritti e dignità in Usa. L ULTIMA INCISIONE DEL PIANISTA SCOMPARSO Renato Sellani, il piacere dell incontro LUCCA Promosso dalla Cei un festival dedicato al teatro «spirituale» Liturgia del palcoscenico tra sacro e profano Mariateresa Surianello LUCCA I nterrogarsi oggi sulle tematiche del sacro implica forse la volontà di superare innanzitutto il suo contrario, il profano, cercando nella condizione umana la sua possibile manifestazione. A sollecitare la riflessione sulla sacralità contemporanea ci provano I teatri del sacro, un festival davvero particolare, 22 progetti scelti in una rosa di 250 proposti alla quarta edizione sotto la direzione artistica di Fabrizio Fiaschini fosse solo per chi se ne fa promotore, la Cei (Conferenza episcopale italiana) che lo finanzia con una cifra rilevante, finalizzata alla produzione di nuove opere. Non sorprende quindi che questo progetto biennale abbia una larga partecipazione di artisti e teatranti indipendenti, in perenne ricerca di co-finanziatori. Oltre 250 sono state le proposte inviate alla commissione esaminatrice, che ne ha passate 22 (alle quali vanno dai 4 mila ai 16 mila euro), tra amatoriali e professionisti, presentate in forma di spettacolo compiuto la settima scorsa, in diversi spazi di Lucca. Città delle cento chiese, borghese e ricca anche di bellezze architettoniche, non è casuale che sia Lucca - in una Toscana rossa per eccellenza, mantenutasi per decenni democristiana, prima di questa marmellata pidiessina a ospitare I teatri del sacro, giunto quest anno alla sua quarta edizione con la direzione artistica di Fabrizio Fiaschini. Uomo sensibile alla creatività contemporanea, Fiaschini ha aperto il festival a diverse esperienze teatrali, poco visibili in giro per l Italia, impegnate tra spiritualità, religione e rito, che poi il teatro è quest ultimo tout court. Nel fitto cartellone spiccano i nomi di Roberto Rustioni, Teatro delle Moire, Armamaxa, Roberto Corradino, Teatri 35, Andrea Cosentino, César Brie, Olesen-Pinheiro, trascinando in città addirittura le donne del gruppo f.pl. femminile plurale, fondato, nel 2007, e guidato da Marina Rippa e Alessandra Asuni, a Napoli. Si tratta di un teatro «sociale», nato a Forcella, in una zona «difficile» in cui le donne lottano in prima linea e attraverso i ripetuti laboratori teatrali, seppure condotti a singhiozzo, riescono a organizzare una quotidianità diversa. Ora sono in diciassette per questo Pe devozione liturgie sacre e profane nella vita di tutti i giorni con una presenza scenica forte, in uno spettacolo di grande artigianalità e rigore. Vogliono uno spazio di riferimento fisso, in cui continuare il lavoro teatrale, che ormai si sta allontanando dai ritmi dell amatorialità. Lo hanno chiesto all assessore alla cultura di Napoli, intervenuto all incontro «Napoli altrove», ospitato a corollario degli spettacoli partenopei in programma. Al festival è stato presentato infatti anche il nuovo lavoro di Punta Corsara, altro gruppo cresciuto in una zona «difficile», Scampia, ma che gode ormai di un notevole successo. E sono bravi i sei ragazzi, hanno imparato il mestiere, in particolare, Gianni Vastarella, alla sua prima regia con questo Io, mia moglie e il miracolo. Poco risolto, ci è parso, sia De Revolutionibus sulla miseria del genere umano, che il duo Carullo-Minasi ha confezionato su un paio di «Operette Morali» di Leopardi, sia Prego dello Stabile di Anghiari per la troppo sussurrata solitudine di Giovanna Mori. DA STASERA SU RAI3 Paolo Poli dopo 40 anni in tv. È l ora dei sette peccati capitali Ci sono voluti 40 anni ma finalmente qualcuno ha avuto la buona idea di riportare su piccolo schermo, in uno spettacolo tutto suo, la verve senza età di Paolo Poli. «E lasciatemi divertire» - otto puntate di 50 minuti da stasera alle su Rai3, è uno show in cui l attore fiorentino racconterà, insieme a Pino Strabioli, i sette vizi capitali. «Abbiamo pensato ai vizi capitali, ma avremmo potuto fare Biancaneve e i sette nani. Ovviamente, io Biancaneve e Pino i sette nani», spiega ironico Poli alla presentazione. «Non è che sono stato sulla luna, ho fatto radio, letto interi Romanzi su Radio3» e qualche (rara) apparizione tv l anche fatta. Come sarà lo spettacolo? Un peccato per ogni puntata, introdotta dallo psicologo e scrittore Massimo Recalcati e con le incursioni «nel vizio», di volta in volta, di Elio Germano, Paolo Villaggio, Ascanio Celestini e molti altri. Tra i sette peccati capitali il suo preferito è: «la superbia, senza dubbio, dopo tutte queste laudi...». Nel programma, scritto da Pietro Galeotti, Assunta Magistro, Adriana Sodano e lo stesso Strabioli, con la regia di Michelangelo Pepe, ovviamente la lunga carriera di Poli, gli incontri (Magnani, De Sica, Callas) e aneddoti. Il futuro? «Potrebbe esserci qualcosa nelle chiese con degli orchestrali di Firenze: loro suonano Mozart, io leggerò le sue lettere». ROMA Brividi horror al XXXVesimo Fantafestival Barbara Steele (che riceverà un premio alla carriera e a lei sarà dedicata una retrospettiva al Cinema Trevi), Barbara Bouchet e Dario Argento sono tra gli ospiti della XXXV edizione del Fantafestival (22-29 giugno), diretta da Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli. Tra gli eventi speciali, i festeggiamenti per i quarant'anni di «Profondo Rosso» di Dario Argento, thriller cult a cui la kermesse dedicherà la speciale serata di apertura del 22 giugno, alla presenza di Dario Argento. La seconda special guest di questa edizione è Barbara Bouchet, che presenterà in anteprima il film «Darkside Witches» (nelle sale il prossimo Halloween), fantasy diretto dal regista francese Gerard Diefenthal (anch'esso ospite di questa edizione), in cui interpreta la strega Sibilla. Tra le anteprime dell edizione 2015, «Poltergeist», remake del celebre horror diretto nel 1982 da Tobe Hooper, prodotto da Sam Reimi, film di chiusura di questa edizione e che la Fox porterà nelle sale italiane il prossimo 2 luglio. Luigi Onori R enato Sellani - che ci ha lasciato un po in punta di piedi sul declinare dello scorso anno - era un poeta del pianoforte, un signore della tastiera, un «profeta» della canzone italiana e degli standard. La sua ultima incisione discografica Glad There Is You (Ponderosa Music&Art) aiuta a ripensare alla sua musica ed alla sua figura: la foto che lo ritrae davanti al piano mentre si accende l ennesima (la milionesima?) sigaretta ben lo ritrae, con le consuete camicia-giacca-cravatta e quell eleganza tutta sua, tra l eccentrico ed il demodée. Registrato in aprile-maggio 2014 in uno studio meneghino (e Milano era la città adottiva di Sellani, nativo di Senigallia dove nacque nel 1926), il doppio cd propone tre distinti repertori che nei recital del pianista si combinavano fondendosi. Nel primo cd ci sono composizioni originali e brani della «popular music» italiana; nel secondo noti standard americani, un pezzo di Monk, uno di J.J.Johnson, una coppia di «chanson» francesi che, dopo un interludio gershwiniano, portano a musiche di Fauré. Si può dire, dopo aver ascoltato le ventinove tracce solitarie, che Glad There Is You ha un intima, profonda e nitida coerenza, che tra l iniziale Autoritratto e l interpretazione conclusiva della Pavane scorre molta della lunga carriera di Renato Sellani. Si mettano, per ora, da parte le sue qualità di compositore per evidenziare la squisita, polistilistica capacità di interprete in vari ambiti. Il pianista ha frequentato da molto vicino il mondo della musica «leggera» italiana (da Jula De «Glad there is you» è un testamento spirituale ricco di omaggi a standard e interpreti celebri Palma a Mina, con Sellani nel 1988 la cantante cremonese ha registrato le più struggenti versioni di due suoi classici come E se domani e Il cielo in una stanza ): è per lui naturale cantare attraverso il pianoforte con accenti ora lirici ora drammatici motivi di Bongusto, Califano, Bruno Martino, Modugno, Endrigo, Garinei-Giovannini, Trovajoli, Battisti. Ma, per motivi generazionali e artistici, Sellani sa spingersi indietro fino a D Anzi ed avanti sino a Dalla e Concato. Tutto, e sempre, con ispirazione e poesia, trasformando in strumentale quello che è vocale, asciugando ed essenzializzando, per arrivare alla nuda anima poetica dei brani, al loro «mood» profondo. La stessa operazione, con identica profondità, Renato Sellani sa compierla con gli standard: il romanticismo di My Foolish Heart, l inquietudine di Angel Eyes, il dramma di Ne me quitte pas. La Pavane di Fauré, poi, è un gioiello di interpretazione, un esempio palpitante del sinolo tra vita e arte, così fuse nel quotidiano lavorìo pianistico di Sellani. Altrettanto si percepisce nei brani originali (spesso nella forma canzone AABA), composti in solitudine o insieme a Giulio Libano, testimoni sonori delle molteplici esperienze artistiche di Sellani (artefice di musiche di scena, collaboratore del Piccolo Teatro di Milano, spesso a fianco di Tino Buazzelli) e delle sue infinite collaborazioni: Franco Cerri, Billie Holiday, Chet Baker, Dizzy Gillespie, Lee Konitz, Sarah Vaughan, Enrico Rava, Tiziana Ghiglioni (con cui incise tributi a Luigi Tenco, Mina, Gino Paoli e Lucio Battisti) Autoritratto è un caleidoscopio di atmosfere, con passaggi meditabondi a tempo quasi libero e improvvisazioni su un astratto walking bass. Anna Bri è un pezzo «sospeso», romantico, con improvvise accelerazioni. Un lenzuolo per sognare (scritto con Marchesi e Muller) è cantabile ed onirico, con uno dei temi in stile stride-piano. Dolfo rapsodico, con un tempo che fluttua e ci sono ancora Dov è Walter, A-A-, Patetico. DANZA L artista torna al Piccolo dove si alterna con i suoi performer in «Short Stories» Le metamorfosi di Carolyn Carlson Francesca Pedroni MILANO L e braccia fluttuano nello spazio, onde in movimento raccontano l armonia del corpo con l universo. È una danza che viaggia nell aria, tracciando in sincrono un affondo sinuoso nella terra. Piccoli oggetti, tavolini bassi, acqua. Lo sguardo allungato verso l infinito. Carolyn Carlson è tornata a Milano, al Piccolo Teatro Strehler, struttura che l ha ospitata altre volte nella sua lunga carriera, con Short Stories per la grande Danza al Piccolo. La formula racconta chi è Carolyn: una danzatrice, una coreografa, che mai ha smesso di accostare alla creazione la pedagogia e il nutrimento di quella che è la sua family artistica. Danzatori cresciuti con lei a Venezia, a Parigi, a Roubaix, ora di nuovo a Parigi, in residenza al Théâtre National de Chaillot. Perché in Short Stories, serata con più di un pezzo intercambiabile nel corso della tournée, Carlson si alterna sulla scena ai suoi fedeli performer, sul cui talento firma personali cammei. La serata del Piccolo inizia con Immersion di e con Carlson, assolo dell interprete-autrice che va ad aggiungersi, tassello di un puzzle dalle tonalità intime e universali, a titoli che hanno segnato la storia della danza contemporanea degli ultimi quarant anni, uno per tutti Blue Lady. Tornano quelle magnifiche braccia ali, quei giri su se stessa in morbida spirale, quelle tracce nell acqua che ci riportano anche all assolo nato nei primi anni Duemila alla Biennale di Venezia, Writings on Water. In Immersion la musica è di Nicolas de Zorzi e avvolge Carlson in quella poesia di sensi e di visioni che ha per tema l acqua, elemento da sempre centrale nell avventura dell artista. Classe 1943, Carlson rinasce ancora una volta attraverso una danza in perenne contatto con la natura: «Ideas are like birds and clouds/flying and dissolving into otherforms of who we are», scrive Carlson in una sua poesia: «le idee nascono come uccelli e nuvole che volano e si disperdono in altre nostre metamorfosi». E le metamorfosi appartengono anche ai danzatori di Carolyn: Chinatsu Kosakatani e Yutaka Nakata interpretano Li, un duo su musica di Aleksi Aubry-Carlson in cui l Oriente, amato da Carlson, respira in una danza virtuosistica, sospesa in un moto celeste. Chiude la serata lo stupefacente assolo per Sara Orselli su musica di Michael Gordon, Mandala. Orselli è una danzatrice di potente temperamento, si fonde totalmente nel moto trascinante della spirale, sottolineata da proiezioni colorate che si diffondono dall alto sulla scena. Ipnotica come un derviscio, Orselli infonde energia in miriadi di variazioni circolari nello spazio: un pezzo magnetico per una grande danzatrice. Le Short Stories di Carlson tornano in Italia il 14 e 15 luglio, al festival Bolzano Danza, dove è possibile rivedere Mandala insieme alla prima nazionale di All that falls e alla ricostruzione di un cult di Carolyn: l assolo Density 21.5 su musica di Edgar Varèse, che debuttò all Opéra di Parigi nel 1973, rinato oggi per Isida Micani. All that falls Immersion e Mandala a Bassano il 17 e a Udine il 19.

14 pagina 14 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 NUOVA FINANZA PUBBLICA La lobby delle utility Marco Bersani «S iamo l ultimo paese sovietico d Europa»; con queste parole Erasmo D Angelis, capo dell unità di missione Italiasicura e rappresentante del Governo Renzi, ha salutato il battesimo di Utilitalia, la nuova associazione dei gestori di servizi pubblici locali, nata dalla fusione di Federambiente e di Federutility. «Dobbiamo passare da circa società partecipate a 20 società regionali per la gestione dei rifiuti, 5 grandi player per il servizio idrico integrato, 3 per la distribuzione del gas e 4 per il trasporto pubblico locale. Settore quest ultimo che va inserito subito in Utilitalia, perché sarà il primo a bandire le gare per affidare la gestione dei servizi». Ecco scodellato in tre righe il programma del governo, naturalmente non discusso in nessuna sede con i cittadini, gli enti locali e le comunità territoriali, bensì annunciato di fronte alla nuova holding dei gestori. Anche perché, ai cittadini D Angelis e Renzi dovrebbero spiegare che ne è della vittoria referendaria del giugno 2011, con la quale 27 milioni di italiani avevano sancito la gestione pubblica, partecipativa e senza profitti dell acqua e dei beni comuni. Un programma di governo portato avanti a colpi di normative (SbloccaItalia, Legge di stabilità, disegno di legge Madia) e con l utilizzo del patto di stabilità interno come arma contro i cittadini, consentendo ai sindaci di poter utilizzare e spendere le somme ricavate dalla privatizzazione dei servizi pubblici locali. «L obiettivo di queste fusioni e incorporazioni sarà l innalzamento dello standard di qualità dei servizi e la riduzione dei costi per i cittadini» ha chiosato il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti, trovando l immediato consenso del presidente dell Autorità per l energia Guido Bortoni il cui stipendio, giova ricordare, è pagato dalle medesime società di servizi- e del Ministro per la pubblica amministrazione Marianna Madia. Occorre forse qui ripetere un semplice ragionamento, che si pensava, dopo un referendum, di non dover più riprendere. Dentro quest idea di privatizzazione e di finanziarizzazione dei servizi pubblici locali, vogliono lor signori dirci una volta per tutte da dove proverranno i profitti per le grandi multiutility che tutto gestiranno? Perché a noi risulta che nel caso della gestione dell acqua, dei rifiuti, dell energia, ovvero di tutti i beni comuni, il profitto sia concretamente ottenibile solo ed esclusivamente da cinque possibili fattori: a) la riduzione del costo del lavoro, attraverso la diminuzione dell occupazione e la precarizzazione dei contratti; b) la riduzione degli investimenti, come già sperimentato nell ultimo decennio di gestioni attraverso SpA; c) la riduzione della qualità del servizio, con meno manutenzioni, controlli etc.; d) l aumento delle tariffe, che infatti salgono esponenzialmente; e) l aumento dei consumi della risorsa. Tutti fattori in diretto contrasto con l interesse generale e che si realizzano puntualmente in ogni processo di privatizzazione. Quanto al mantra dell economia di scala, anche i sassi ormai sanno che, oltre una certa soglia ( abitanti, salvo realtà urbane metropolitane), la scala più ampia produce esattamente disservizi e diseconomie. Territorio per territorio, comunità locale per comunità locale, occorre opporsi a questo disegno, rivendicando la riappropriazione sociale dei beni comuni, della ricchezza collettiva e della democrazia dal basso come condizioni per un altro modello sociale. Bisogna riprendersi il comune per riprendersi i Comuni. *Attac Italia le lettere INVIATE I VOSTRI COMMENTI SU: lettere@ilmanifesto.it Un transessuale di 20 anni ha decapitato a Milano una donna di 51 anni, conosciuta negli ambienti della droga, che lo ospitava. Ha gettato la testa nel cortile e ha continuato a infierire sul corpo. L assassino ha dichiarato alla polizia: «Abbiamo trascorso due giorni a bere e a consumare cocaina, poi abbiamo litigato mentre parlavamo di morti e l ho colpita». Ne «La testa senza corpo», Julia Kristeva vede nell interesse per la decapitazione degli uomini, in epoca moderna, il segno dell oblio delle teste tagliate di donna, a partire da quelle di tre regine: Anna Bolena, Maria Stuarda, Maria Antonietta. Il privilegio accordato alla castrazione virile, rimuove il bersaglio vero: è alla testa della madre che si mira. Il significato della castrazione non è CAMPANIA Sabato 20 giugno, ore ROUGE Presentazione del romanzo I «Buttasangue» di Giovanni Iozzoli. Introduce Giovanni Marino dell' Archivio Storico della Cgil di Avellino. Spazio Autogestito Rouge, Lioni (Av) LAZIO Sabato 20 giugno BAND DE FEMMES Sono le «Vite vissute» ad animare la seconda edizione di Bande de femmes, festival di fumetti e illustrazioni di Tuba, libreria delle donne di Roma (18-21 giugno). Quattro giorni dedicati al disegno, arte in grado di raccontare la complessità delle vite attraverso semplicità e immediatezza. Graphic novel e illustrazioni animeranno Tuba e l intero quartiere del Pigneto, attraverso mostre itineranti, incontri, dibattiti, approfondimenti, musica e divertimento. Parteciperanno firme note come Zerocalcare, Laura Scarpa, Silvia Rocchi e Tuono Pettinato e le case editrici più innovative nel settore. Sarà anche uno spazio per artiste e progetti emergenti e per le riviste femministe italiane. Tuba libreria delle donne, via del Pigneto 39/a, Roma Sabato 20 giugno, ore 17 DIRITTO ALLA FUGA Nell ambito delle iniziative della Giornata Mondiale del Rifugiato, si tiene la manifestazione dal titolo «Per il diritto alla fuga e alla vita» con laboratori per bambini, maratone e musica con artisti - ospitati dal palco di Eutropia - come Nour Eddine, Dave Bass e le letture di Giuseppe Cederna. Città dell Altra economia, ex mattatoio Testaccio, Roma LOMBARDIA Domenica 21 giugno, ore 18 MAKE MUSIC MILAN! La rassegna mette a disposizione dei cittadini, dai professionisti agli appassionati, strade, piazze, parchi pubblici sparsi nelle nove zone cittadine, utilizzando la rete di postazioni individuate per gli artisti di strada dal comune di Milano che patrocina il festival. Ogni musicista può partecipare iscrivendosi sul sito: Milano Domenica 21 giugno ACQUE DOTTE Nove produzioni originali in esclusiva, in scena alternativamente a Cremona e a Salò dal 21 giugno al 22 agosto: questo è il debuttante Festival «Acque dotte», nato dal gemellaggio fra la perla del golfo gardesano e la città fluviale. Una partnership stretta nel segno dell acqua e della liuteria. Info e programma completo: Info: - ne.salo.bs.it - Vari luoghi TOSCANA Sabato 20 giugno AMERICA LATINA Seconda e ultima giornata del seminario a tema: «America Latina tra utopia e realtà», analisi cultura e nuove identità del continente sudamericano. Info e programma: internazionali.toscana@arci.it arcitoscana. Circolo di San Bartolo a Cintoia, via di S. Bartolo a Cintoia, 95, Firenze VENETO Sabato 20 giugno, ore 10 PRATICHE FEMMINILI Convegno nazionale sulle pratiche femminili di governo dentro e fuori le istituzioni. «Un passo avanti, d'autorità», intorno al volume «Sovrane» di Annarosa Buttarelli. Info: (Sandra); (Désirée) Auditorium Palaplip, Via San Donà 195, Mestre Tutti gli appuntamenti: eventiweb@ilmanifesto.it limitato alla sola decapitazione dell uomo - che può assumere il senso simbolico dell evirazione del figlio ribelle o del padre rivale. La decapitazione della donna può egualmente essere interpretata come castrazione, nel senso dell eliminazione del pene materno. Il bersaglio da colpire è la dimensione androgina nella madre che la rende avulsa dalla relazione di desiderio e autoreferenziale. Si taglia la testa di una madre-regina che domina dall alto della sua inaccessibilità il destino del suddito/figlio. Questa Ue non ci serve Quello che è successo a Ventimiglia in questi giorni è una cosa gravissima. La Francia ha voluto chiudere le frontiere e migliaia di migranti non hanno potuto raggiungere i propri famigliari. Per giorni abbiamo visto i migranti sostare sugli scogli e aspettare con ansia e sperenza che un giorno sarebbero potuti partire per la loro destinazione. Invece abbiamo visto la polizia italiana usare anche violenza per sgombrare i migranti e questo lo trovo vergognoso. Quelle scene in Tv mi hanno fatto vergognare, povera gente che viene cacciata invece di essere accolta. Una cosa però la voglio dire: se devo vivere in un Europa così, dove conta solo il mercato e l economia, ne faccio a meno. Vediamo anche quello che sta succedendo con la Grecia dove ogni giorno la cosidetta Troika la vuole impoverire, ma i diritti dove sono? La civiltà dove è? L Europa tutta si sta dimenticando dei migranti e della povera gente. Davide Nardi Rimini VERITÀ NASCOSTE Il corpo senza testa Sarantis Thanopulos La testa regale che rotola sulla terra è quella di Medusa: con la sua chioma di serpenti (dal significato fallico evidente) e con il suo sguardo pietrificante. La madre androgina annulla la differenza creata dal movimento del desiderio e pietrifica il corpo desiderante del figlio che cerca di riflettersi nel suo sguardo e farsi riconoscere da esso. Lo sguardo indifferenziante della madre, che elimina l alterità desiderabile del figlio, ancor prima che la differenza dei sessi, è una ferita aperta nella transessualità, nel doloroso distacco COMMUNITY Prolife a Roma La guerra di «Hiroo Onoda» La storia va avanti, il mondo va avanti, ma c è qualcuno che sembra non rendersene conto. Mi viene da pensare a Hiroo Onoda, quel soldato giapponese che trascorse quasi tre decenni nella giungla delle Filippine, ignorando che la II Guerra Mondiale era finita da un pezzo. Queste persone che si agitano nel nostro bel Paese, che oggi scendono in piazza a Roma, per protestare contro il riconoscimento dei diritti delle coppie gay, sono tante Hiroo Onoda. Si preoccupano soprattutto dei bambini che non potranno dire mamma e papà ma solo mamma e mamma, papà e papà, e poi anche nonna e nonno, zia e zio, maestra e maestro, professoressa e professore, e magari anche sorella e fratello, amica e amico, amore e amore... Si preoccupano come il soldato giapponese nella giungla, e intanto il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza un rapporto sull uguaglianza di genere in Europa. Inciviltà bancaria Se ti costringo ad acquistare qualcosa, prestandoti denaro con interessi da usurai, imponendoti pure tempi per la restituzione strettissimi, sapendo già che non li potrai mantenere, ciò equivale a metterti una corda al collo, a ricattarti, prenderti tutto: la dignità, la stessa vita. Questo è ciò che fanno gli usurai dell unione europea e dell Fmi alla Grecia, soprattutto alle fasce più deboli di questo paese. E come si può definire un comportamento che devasta, umilia e impoverisce la gente, soprattutto quella più povera di un intero paese, se non un crimine contro l umanità? Chi risarcirà la Grecia per le morti e i disastri procurati dalla messa in atto di un tale disegno criminale? E dopo la Grecia quale sarà il prossimo paese destinato al sacrificio? Se solo esistesse un organismo mondiale di giustizia indipendente, con una giuria costituita da personalità d indiscutibile moralità e cultura, bisognerebbe aprire un indagine per atti premeditati e continuati nel tempo, che stanno causando ogni sorta di umiliazioni e sofferenze a interi paesi. Sì, questa forma di cinica usura è da considerarsi un vero crimine contro l umanità. Giorgio Tsipuridis I muri senza spread Riace, povero paesino di 1500 abitanti della locride calabrese (una delle aree più povere d Europa) da 15 anni ospita oltre 200 stranieri, cui offre case ed assistenza. Ed altri poveri paesi dei dintorni (Caulonia, Stignano) fanno lo stesso. La grande e «sociale» Europa non vuole accogliere migranti suddividendoli nei 28 paesi dell Ue. Le borse rimangono tranquille senza registrare il fatto, l Euro non subisce sbalzi, lo spread rimane stabile. Ma ciononostante questo fatto rappresenta la morte «per giusta causa» dell Unione Europea, non tanto per la spietata indifferenza con la quale si rapporto ad un problema anche in parte da essa stessa causato, ma soprattutto per l incapacità assoluta di dotarsi di una visione politica e culturale minimamente unitaria, e di strategie adeguate ai problemi posti dal caos Mediterraneo ed internazionale che ha contribuito a costruire, rispetto al quale alla pomposità con la quale rivendica il ruolo di grande potenza (anche militare) globale, corrisponde il vuoto nel quale crescono e cresceranno conflitti ed antagonismi (come la vicenda greca dimostra) che finiranno per cancellarla. Giorgio Dal Fiume Bologna La sanità fa «Buona scuola» In questi mesi e settimane la scuola è attraversata da una vasta mobilitazione di insegnanti e studenti contro la cosiddetta dal proprio corpo in cui ci si sente stranieri. Per una curiosa coincidenza, la notizia dell omicidio è stata riportata da «Il Mattino» di Napoli (città natale della vittima) in contemporanea con un articolo che denunciava lo stato di degrado in cui versano due fontane settecentesche di piazza del Carmine: le loro statue ornamentali sono quasi tutte decapitate e totalmente imbrattate con spray. Le statue, a forma di obelisco piramidale, sono adornate di otto statue di leoni e otto più piccole di sfingi. Nel 2001 «buona scuola» di Renzi e del Pd. Gli insegnanti e gli studenti si sono mobilitati in massa in tutto il Paese, dal Sud al Nord, da Palermo a Milano, contro una proposta di legge che nel contempo centralizza un potere ricattatorio, contro gli insegnanti e personale Ata, nelle mani del Preside e dall altro imprime un accelerazione al processo di privatizzazione e differenziazione territoriale delle scuole in ogni ordine e grado, favorendo le scuole private confessionali e confindustriali. Il metodo di «governance» che si vuole introdurre è quello della meritocrazia: l introduzione di una valutazione (pagelle) del personale, la chiamata diretta e discrezionale al lavoro, ecc. Questo sistema è già operante nella sanità pubblica dove a cascata, partendo dal Direttore generale, nominato dal Presidente della Regione, sono nominati i Direttori di struttura complessa (ex primari) e semplice (ex aiuti). Questi Direttori, il cui reale merito risiede nella ricerca del rapporto politico clientelare, familistico, cordata, ecc con il potente di turno, a loro volta hanno il potere di valutare (pagella, semestrale e annuale) gli altri medici (semplici dirigenti, che nella sanità non dirigono nessuno) e il personale di comparto (infermieri, tecnici) secondo criteri del tutto soggettivi, senza nessun criterio scientifico. Il risultato è un continuo avvilimento, un ricatto, un offesa alle professionalità, alla dignità, un sono state ripristinate con un restauro le teste delle sfingi, per essere, tuttavia, decapitate nuovamente. L attacco alla madre-leonessa (espressione di fiera potenza) e alla madre-sfinge (pericolosa seduttrice/predatrice e, al tempo stesso, imperturbabilmente enigmatica) fa parte di un angoscioso fantasma collettivo di decollazione che sottende spesso gli atti di vandalismo. Solo in situazioni psichiche gravi e in concomitanza di stati di coscienza alterati, può materializzarsi in un concreto atto di omicidio. Nel testo si parla esplicitamente di famiglie gay e vi si legge che «il Parlamento prende atto dell evolversi della definizione di famiglia». La preoccupazione maggiore degli Hiroo Onoda che scendono in piazza, è soprattutto per i bambini che non nascono dall unione di un uomo e una donna. Questa è la cosa che li agita di più, la loro ossessione, il loro tormento. Eppure la nascita di un bambino dovrebbe rallegrare sempre credenti e non credenti. I primi dovrebbero essere contenti giacché la procreazione risponde al precetto di Dio, «crescete e moltiplicatevi», i secondi perché la procreazione risponde all esigenza della continuazione della specie. Temono che i figli delle coppie omosessuali diventino degli infelici. Ma non esiste una straccio di prova che lo dimostri. Ma anche se esistesse, gentili Hiroo Onoda, la storia va avanti, il mondo va avanti. La «guerra» è finita. Miriam Della Croce abbassamento della qualità del servizio e della sanità pubblica. Questo nefasto sistema liberista e autoritario adesso Renzi e il Pd lo vuole introdurre nella scuola, bisogna fermarlo. La mia solidarietà va agli insegnanti e agli studenti, non fate passate questo metodo nella scuola, aiutateci ad abbatterlo nella sanità pubblica. A. Marceca medico Un codice di scrittura «Dalla neuroplasticità alla utopia negativa dei chip intelligenti»: sottotitolo da il manifesto del 10 giugno, pagina 10. Anche in questo caso il livello della incompresibilità segna il suo punto. C'è anche di peggio, lo so bene. Per fortuna ci riprendiamo il pane nella pagina accanto ove si parla di Jaques Le Goff, un vero maestro nello scrivere di cose complicatissime in modo assolutamente comprensibile. Così faceva Hobsbawm, così fa Umberto Eco, così fanno tanti altri, noti o sconosciuti giornalisti o redattori. Il fenomeno è noto e ampiamente trattato. Come: scrive poco chi sa molto, scrive molto chi sa poco. Naturalmente continuerò a comprare e leggere il manifesto (anche se, con una sola laurea in lettere, peraltro pubblicata negli annali dell'università, a volte... arranco). Però: non si potrebbe definire, dalla parte del lettore, un codice di scrittura da proporre (non imporre) agli autori ed ai redattori? Forza & coraggio! Un saluto cordiale. Francesco Bussetti Terni Addio a Maurizio Mori Si è spento lunedì 15 giugno a Perugia, all età di 89 anni, Maurizio Mori, medico igienista, docente universitario, educatore. Comunista eretico, fondatore e animatore, nella sua città e nella sua regione, del gruppo del manifesto e di «micropolis», mensile che da 20 anni esce in Umbria con il manifesto. Si è battuto fino all ultimo, sempre dalla stessa parte, per una sanità e una società più giusta. I compagni lo ricorderanno sabato 20 giugno, alle ore 16, presso la sala del Commiato del Cimitero centrale di Perugia L immagine delle statue imbrattate allarga il significato della decapitazione. Ai bambini piace sporcare, impregnare il corpo materno con le loro escrezioni: feci, urine, sudorazione, saliva. Li vivono come regali d amore che la madre deve accogliere, come segno del loro possesso su di lei. Imbrattare i monumenti è lo sfogo indiretto di un desiderio di possesso represso, a causa di madri che per paura di perdere il controllo sul proprio corpo, vogliono mantenere troppo ferma «la testa sul collo», trasformandosi in statue sacrali, fredde e intoccabili. Il sogno dei figli di far perdere la testa alla madre, per impossessarsi del suo corpo, può così diventare un incubo: l accanimento tanto crudele quanto impotente su un oggetto d amore insensibile.

15 SABATO 20 GIUGNO 2015 il manifesto pagina 15 COMMUNITY Una scuola per il nostro tempo DALLA PRIMA Piero Bevilacqua È evidente, infatti, che su tale terreno le classi dirigenti europee non vanno oltre un basso orizzonte economicistico. Tutti gli interventi riformatori che si sono succediti in Italia e in Europa su scuola e Università, a partire dal cosiddetto «processo di Bologna» (1999) sino alla Buona scuola dell'attuale governo - ovviamente con differenti ambizioni - hanno un elemento in comune: quello di ricercare una maggiore efficienza funzionale degli istituti della formazione. Modificazioni e aggiustamenti che non hanno mai riguardato la qualità degli insegnamenti e il modo di impartirli, l'estensione e l'innalzamento dei processi di conoscenza e di formazione, ma i meccanismi «produttivi» delle stesse istituzioni (quantità di laureati e diplomati, tempo e risorse impiegati, assunzione di personale, eccetera) L'obiettivo dell'intervento è rimasto confinato nell'efficacia ed economicità delle prestazioni e nella loro misurabilità e incentivazione. L'introduzione dei crediti nei corsi universitari ha costituito l'innovazione più esemplare dello spirito riformatore che ha orientato e orienta il legislatore. Naturalmente il telos nascosto e unificante di tutti questi interventi è l'adeguamento della scuola e dell'università, considerate vecchie, ai bisogni incalzanti della società. Dove la società coincide quasi perfettamente con l'impresa. Avvicinare la scuola al mondo del lavoro: è questa l'esigenza invocata. E il lavoro altro non è che il «mercato del lavoro». La sorgente dell'innovazione oggi è sempre il mercato, regolatore assoluto dell'intero universo sociale. Significativamente, non pochi, maldestri e ignari, si spingono ad accusare la scuola quale responsabile della disoccupazione giovanile. Ed è questa pressione, che si esercita sul mondo della formazione, a determinare l'ossessione dilagante per la valutazione ed il merito. Quel che preme al legislatore è incrementare e misurare la prestazione dei soggetti che operano nell'istituzione come in qualunque impresa che deve competere. Da qui discende l'intero edificio normativo e burocratico, che cresce su se stesso e che soffoca oggi scuola e università, distratte dai loro compiti formativi e chiamate continuamente a valutare e a il manifesto DIR. RESPONSABILE Norma Rangeri CONDIRETTORE Tommaso Di Francesco DESK Matteo Bartocci, Marco Boccitto, Micaela Bongi, Massimo Giannetti, Giulia Sbarigia CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Benedetto Vecchi (presidente), Matteo Bartocci, Norma Rangeri, Silvana Silvestri il nuovo manifesto società coop editrice REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, Roma via A. Bargoni 8 FAX , TEL REDAZIONE redazione@ilmanifesto.it AMMINISTRAZIONE amministrazione@ilmanifesto.it SITO WEB: iscritto al n del registro stampa del tribunale di Roma autorizzazione a giornale murale registro tribunale di Roma n ilmanifesto fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge n.250 ABBONAMENTI POSTALI PER L ITALIA annuo 320e semestrale 180e versamento con bonifico bancario presso Banca Etica intestato a il nuovo manifesto società coop editrice via A. Bargoni 8, Roma Sul piano dei contenuti e delle discipline potrebbe costituire uno straordinario laboratorio di riforma scientifica, culturale e morale. E va superata anche la visione eurocentrica nella storia del pianeta valutarsi, a mimare imprese che devono produrre beni e servizi. Ma è questa la scuola di cui abbiamo bisogno? L'innovazione nei contenuti degli insegnamenti si può davvero esaurire nell 'aggiunta di qualche disciplina (Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie) e, come recita ancora il testo del Ddl governativo, nel guardare «al futuro attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti»? La modestia di queste amene genericità partorite dalle burocrazie ministeriali rivela tutta l'angustia culturale in cui è imprigionata la pedagogia neoliberista del nostro tempo. E, per la verità, non solo essa. In realtà, oggi, sul piano dei contenuti e delle discipline la scuola potrebbe costituire uno straordinario laboratorio di riforma scientifica, culturale e morale. Un luogo in cui si formano giovani in grado di pensare in forme nuove la realtà della natura, all'altezza delle sfide gigantesche che dobbiamo fronteggiare. Ma per insegnare una nuova scienza nelle scuole occorre sapere quello che è accaduto non solo alle discipline in cui si articola, ma anche al mondo vivente di cui si occupa. Perché, come ebbe a osservare Einstein, «Non possiamo risolvere i IBAN: IT 30 P COPIE ARRETRATE 06/ arretrati@redscoop.it STAMPA litosud Srl via Carlo Pesenti 130, Roma - litosud Srl via Aldo Moro 4, Pessano con Bornago (MI) CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ poster pubblicità srl poster@poster-pr.it SEDE LEGALE, DIR. GEN. via A. Bargoni 8, Roma tel , fax TARIFFE DELLE INSERZIONI pubblicità commerciale: 368 e a modulo (mm44x20) pubblicità finanziaria/legale: 450e a modulo finestra di prima pagina: formato mm 65 x 88, colore e, b/n e posizione di rigore più 15% pagina intera: mm 320 x 455 doppia pagina: mm 660 x 455 DIFFUSIONE, CONTABILITÀ. RIVENDITE, ABBONAMENTI: reds, rete europea distribuzione e servizi, v.le Bastioni Michelangelo 5/a Roma - tel , fax chiuso in redazione ore certificato n del tiratura prevista nostri problemi con lo stesso pensiero che li ha creati». Ebbene, oggi è clamorosamente assente non solo nel dibattito pubblico, ma perfino nella più ristretta koiné intellettuale, la percezione di uno dei più drammatici mutamenti consumatosi nel corso del XX secolo: la subordinazione dell'evoluzione terrestre ai ritmi e al dominio dell'azione umana. Due vicende che erano corse in parallelo per millenni, le trasformazioni autonome del pianeta e la storia degli uomini, si sono fuse, e l' evoluzione della terra è stata incorporata nello sviluppo economico delle società. Una nuova imprevista responsabilità grava dunque sulle società umane, che richiederebbe una nuova visione dei metodi e dei compiti della scienza, da tempo avanzata da studiosi come Edgar Morin, Fritjof Capra e da altri. Un sapere in grado di superare la vecchia separazione delle discipline: la chimica, la fisica, la biologia, ecc. tutti ambiti che hanno studiato separatamente il corpo smembrato della natura per meglio penetrarlo e manipolarlo. La possibilità che abbiamo oggi, grazie ai progressi dell'ecologia, di studiare l'intero mondo vivente come un cosmo unitario, biologico, chimico, fisico, botanico, ecc. per poterlo conoscere nelle sue più intime connessioni e proteggerlo, potrebbe produrre nelle classi una vera rivoluzione didattica, capace di far cooperare le singole discipline come mai è avvenuto sinora. «Riformare» la scuola in questa direzione significherebbe davvero adeguarla ai bisogni del nostro tempo, perché assolverebbe il compito di educare le nuove generazioni a una nuova etica della natura, non più luogo di indiscriminato saccheggio, ma casa comune da curare e proteggere. C'è un altro aspetto di carattere disciplinare e contenutistico che rimane clamorosamente assente dalle indicazioni dei riformatori che intervengono sulla scuola. Non mi riferisco soltanto all'assenza di idee su come valorizzare gli insegnamenti della nostra grande tradizione umanistica, base di formazione ed emancipazione spirituale degli individui, di educazione al pensiero, alla bellezza e alla poesia, e non semplicemente competenza professionale da utilizzare nel lavoro. Anche in questo caso è la storia contemporanea recente a suggerire la direzione necessaria. Il 900 ci consegna un'altra grande frattura. A dispetto del perdurante dominio economico e militare dell'occidente, è evidente che la visione eurocentrica della storia del mondo oggi appare disarticolata dall'irrompere di nuove forze. Nuovi protagonisti nazionali, nuove storie, culture, lingue, arti, stili di vita si affacciano sulla scena internazionale e reclamano un loro protagonismo. Nuovi punti di vista sul passato e sul futuro della nostra avventura sulla terra chiedono ascolto e dialogo e ci sfidano. Le esortazioni ministeriali a studiare la lingua inglese e a impossessarsi dei linguaggi digitali appaiono in tutta la loro insipienza minimale, di raccomandazioni ovvie, mentre occorrerebbe approntare strumenti e saperi per affrontare le grandi sfide di una formazione interculturale. Non dobbiamo solo proteggere la natura, ma anche gli uomini da se stessi, precipitati in una Babele violenta, che rischia di finire in un generale bagno di sangue. Poiché la terra ha cessato di essere il cortile dell'occidente, occorre preparare le nuove generazioni al linguaggio cosmopolita che solo può sventare le guerre e fondare nuove fratellanze internazionali, per abolire le disuguaglianze e rendere universali democrazia e diritti. PARTITO DEMOCRATICO Con il percorso di Barca un altro esito è possibile Antonio Floridia N ei giorni scorsi Fabrizio Barca ha so. Da una parte, si propone che il metodo sperimentato sia fatto proprio dal par- presentato gli esiti del percorso iniziato un anno e mezzo fa: dopo tito in quanto tale, e finanziato dal partito, un periodo intenso di incontri in gitito ro per l Italia, sono stati selezionati alcuni progetti proposti da alcuni circoli del Partito Democratico ed è stata promossa una raccolta di fondi per sostenerli. Nel corso degli ultimi dodici mesi, questi progetti si sono, più o meno efficacemente, realizzati e un documento finale ( tira oggi le conclusioni. Questi progetti locali («luoghi ideali») avevano l obiettivo di mostrare, semplicemente, che un «altro partito è possibile». L idea di partito, presentata nel saggio inizialmente elaborato da Barca, andava certamente controcorrente, rispetto alle tendenze e alle pratiche dominanti, e certo anche per questo ha suscitato attenzione e interesse: un idea di partito, cioè, come struttura associativa, cementata da una comune visione di valori e programmi, che non si identifichi con la dimensione istituzionale ed elettorale, ma anzi svolga un ruolo essenziale come elemento di raccordo critico e autonomo tra la società e le istituzioni. Ma, soprattutto, un idea di partito che muoveva da un ispirazione teorica innovativa: un modello di «sperimentalismo democratico» e una concezione della democrazia come partecipazione diffusa, creativa e conflittuale, alla costruzione delle politiche. La parola d ordine della «mobilitazione cognitiva» significava esattamente questo: nelle nostre società non è più pensabile (non è giusto in linea di principio, ma non è nemmeno efficace sul attraverso meccanismi di «bandi» inro terni, che premino e valorizzino le buone pratiche di «attivismo territoriale»; dall altra parte, si propongono alcune misure di attuazione e/o correzione dello Statuto che potrebbero avere, se accolte, un impatto dirompente: prima fra tutte, la distinzione e la incompatibilità tra cariche elettive ed esecutive ed incarichi di partito; e poi, una vera «implementazione» del famoso «albo degli elettori», chiudendo le iscrizioni tre mesi prima lo svolgimento delle primarie; l elezione dei segretari regionali affidata agli iscritti e non alle primarie; proposte sul finanziamento del partito; la conferenza programmatica annuale; o, ancora, altre proposte apparentemente minori, tra cui quella di istituire un centro di formazione e di cultura politica del partito in quanto tale (per non lasciare il campo alle varie «fondazioni» o associazioni legate a questo o a quel leader: frutto velenoso di una malintesa concezione del «pluralismo» che ha minato, sin dalle origini, la possibilità di costruire una vera e condivisa identità politico-culturale del partito). Proposte interessanti: ma, a questo punto, affidate solo alla possibilità che Matteo Renzi sia, improvvisamente, colpito da una sorta di «ravvedimento operoso»: che, insomma, mosso dal suo istinto camaleontico, riscopra la necessità di avere un partito degno di questo nome e che dia seguito alle battute consegnate alcuni mesi fa ad un intervista piano pratico), che i saperi («ritornare a e le competenze necessarie al farsi di una «buona politica» siano concentrabili e racchiusi nella testa di alcuni «decisori», siano essi dei leader carismatici o dei freddi tecnocrati. Governare democraticamente, oggi, implica la valorizzazione delle conoscenze e delle esperienze diffuse nella società, la partecipazione attiva di coloro a cui le politiche sono destinate, una legittimazione democratica che può venire solo da un processo inclusivo, da un ampia discussione pubblica, al termine della quale solamente una decisione può dirsi compresa, valida socialmente, e accettata anche da coloro che magari non la condividono, ma che però hanno avuto modo di far valere le proprie opinioni. Tutto l opposto, come si vede, da un idea di democrazia come mera autorizzazione al comando: e una lettura della cosiddetta «crisi della democrazia» non come inceppamento della «governabilità» (a cui reagire con un surplus di decisionismo), ma come crisi di legittimazione (a cui si può far fronte solo attraverso una deliberazione pubblica e democratica). La scommessa di Barca, e di quanti lo hanno aiutato nel suo tentativo, è stata quella di trasporre questa idea di democrazia e di partecipazione anche nella vita e nel modello organizzativo di un partito come il Pd: giudicato, comunque, come uno spazio ancora aperto, ricco di potenzialità. Certo, nel frattempo, rispetto al momento in cui questa proposta è stata lanciata, molta acqua è passata sotto i ponti: il Pd ha visto un processo accelerato di normalizzazione «renziana» e, soprattutto, molte delle forze disponibili o interessate, se ne sono andate o si sono disperse. Barca, saggiamente, ha evitato di farsi invischiare nelle dinamiche correntizie o di fare egli stesso il «capo-corrente»; questo atteggiamento, agli occhi di alcuni, è parso un po intellettualistico, poco realistico; però, forse, si potrà rivelare, a conti fatti, come il più produttivo (peraltro, il know how del «metodo» proposto da Barca si è rivelato una risorsa quando si è trattato di capire e valutare quanto accaduto nel Pd romano). Il documento conclusivo del progetto «luoghi idea(li)» non si nasconde le difficoltà: il giudizio sullo «stato del partito» è molto severo, non è edulcorato, ma evita di trarre conclusioni liquidatorie. E ricava alcune proposte operative: l impressione, tuttavia, è che queste somiglino molto ai classici messaggi nella bottiglia, lasciati alla deriva di un mare tempesto- un partito in cui essere iscritti significhi contare nelle scelte»). Si può essere più o meno ottimisti, a tal proposito; ma sarebbe tuttavia sbagliato circondare di uno scetticismo aprioristico l idea che il gruppo dirigente del Pd raccolto attorno a Renzi possa aprire un processo di riforma di questa portata: le difficoltà messe in luce dalle recenti elezioni regionali sono molto più pesanti di un normale «campanello d allarme». Il Pd può ancora contare su percentuali ragguardevoli, ma è un gigante su basi d argilla: non si può fare affidamento solo sulle (presunte) capacità comunicative di un leader. In tempi procellosi, con una volatilità elettorale inedita nella storia politica italiana, tutto può succedere, se il consenso non viene faticosamente costruito e consolidato da un partito. La vicenda della Buona Scuola è davvero emblematica: la riprova che non basta apparecchiare dall alto una campagna di «consultazione». Se le «riforme» non sono discusse e vissute attraverso un vero processo di protagonismo sociale diffuso, restano sulla carta, nella migliore delle ipotesi, o producono reazioni di rigetto. E non c è «lavagnetta» che tenga, illudendosi che sia solo un problema di «comunicazione». Vedremo cosa accadrà: certo, questo «metter mano» al partito può significare varie cose. Ad esempio, come adombrato in vari commenti post-elettorali, si può pensare che il problema sia solo quello di una «normalizzazione» accentratrice, o che per Renzi il problema sia solo quello di «far fuori» i cacicchi locali, insediando dei propri fedelissimi. Una diagnosi sbagliata, perché uno dei punti di forza del renzismo, sino ad oggi, è stata proprio la pratica di un modello di partito in franchising o «neo-feudale»: mani libere in periferia, in cambio del consenso alla leadership centrale. Altra cosa, e ben più faticosa, la ricostruzione di gruppi dirigenti locali, radicati e legittimati, sensori reali di quel che accade nella società italiana, autonomi e in grado di essere interlocutori critici del «centro» ma, nello stesso tempo, chiamati a rispondere dei loro comportamenti. Insomma, nei prossimi mesi, il destino delle proposte avanzate da Barca sarà una decisiva cartina di tornasole: o si apre un difficile e salutare scontro politico nel Pd, o se cadranno nel silenzio - avremo la conferma che è un partito oramai «perso», irrecuperabile Non foss altro che per questo il progetto di Barca merita di essere considerato un tentativo coraggioso e meritorio.

16 pagina 16 il manifesto SABATO 20 GIUGNO 2015 L ULTIMA storie Venti bambini di strada, provenienti dal Brasile, dall Afghanistan, dai campi profughi palestinesi a Beirut, incontrano quelli delle periferie di Napoli e di Roma, per tre giorni di arte circense a San Gimignano Circomondo VITE IN BILICO Geraldina Colotti T re giorni di arte circense e incontri, per accendere i riflettori sui bambini di strada e sul disagio giovanile. E' l'obbiettivo di Circomondo, il festival internazionale del circo sociale che si svolgerà a San Gimignano, in provincia di Siena, dal 26 al 28 giugno. Una palestra concreta e simbolica per venti acrobati, giocolieri, clown, equilibristi e trapezisti tra gli undici e i vent'anni, provenienti dalle favelas di Rio de Janeiro, da un campo profughi palestinese a Beirut e da zone e quartieri socialmente a rischio di Kabul, Valencia, Nairobi, Roma e Napoli. Tre giorni di esibizioni circensi, ma anche di mostre, seminari, proiezioni di film-documentari e laboratori per bambini. E sabato, un tavolo di riflessione dedicato alla condizione dei minori profughi in Italia e nel mondo, negli spazi della biblioteca comunale. Circomondo è organizzato dall'associazione Carretera Central, in collaborazione con l'arci e con il contributo della chiesa Valdese. Il nome è quello dell arteria che attraversa Cuba a doppio senso, con una corsia unica per senso di marcia. E Cuba è infatti un fulcro dell attività di volontariato internazionale. A Santa Fè, in collaborazione con l'associazione Hermanos Saiz, Carretera Central ha organizzato due campi di lavoro per la riqualificazione degli spazi del cinema Oasis e della Casa della cultura, pesantemente danneggiati dagli uragani del Dal gennaio del quando si è CIRCOMONDO, 2012 FOTO DI BRANDO CIMAROSTI. IN BASSO, EMMANUEL GALLOT LAVALLÉE svolta a Siena la prima edizione di Circomondo (oltre spettatori) -, l'associazione di cooperazione internazionale ha sviluppato progetti di circo sociale in diversi paesi del sud del mondo. Attualmente, è in corso una raccolta fondi online (crowdfunding) per impiantarne uno ad Haiti, nell ambito del recupero dei ragazzi di strada: sempre più numerosi nel disastro del post-terremoto, che non trova rimedio. Il progetto si avvale della collaborazione di Distribuzioni dal Basso e Banca etica (info: Chi vorrà contribuire, avrà in cambio un naso da clown rosso fiammante: lo stesso esibito da artisti e operatori durante la conferenza stampa di presentazione, che si è svolga a Roma nei locali della libreria Fandango. Adriano Scarpetti, presidente di Carretera Central, ha spiegato lo spirito del suo lavoro: «La disciplina circense - ha detto - dà dignità alla relazione mente-corpo e per questo è centrale nel recupero dei minori in difficoltà. Allestire un luogo in cui viene rappresentata la bellezza, significa offrire ai ragazzi di strada una seconda occasione». In Brasile, la rete di Circomondo aiuta circa bambini, adolescenti e giovani. In Afghanistan ha lavorato con oltre 2 milioni e mezzo di minori. «Quest anno - spiega ancora Scarpetti - discuteremo dei profughi, molti dei quali sono minori che scappano da situazioni di guerra o di povertà estrema e che chiedono risposte concrete». Circomondo indica apertamente che «la cultura è un opportunità di trasformazione sociale, un modo per riappropriarci dell umanità che ci appartiene», dice Carolina Taddei, assessore alla cultura a San Gimignano. E per dare un segnale, il comune ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria ai minori figli di migranti: «Non si deve guardare ai bambini con atteggiamento pietistico, ma rivolgersi a loro in quanto soggetti attivi - aggiunge Taddei - e insegnare ai nostri figli che realizzare un progetto di vita è qualcosa di più che aprire un negozio per turisti danarosi». Dal sud del mondo a quello dietro casa. Le rotte del circo sociale passano per Roma, dov è attivo quello di Torpignattara (Istituto Ludovico Pavoni), che coinvolge bambini ipercinetici, iperattivi e diversabili. A Napoli, nel quartiere Barra, agisce invece la cooperativa sociale Il tappeto di Iqbal. Un lavoro - spiega il vicepresidente Marco Riccio, - che funziona come la struttura metallica che sostiene il telone del circo: «a raggiera e per formare altri raggi». Uno di quei raggi è sicuramente l atleta ventenne Antonio Alberto Bosso, oggi istruttore di parkour di fama nazionale, che racconta al manifesto la sua storia: «Prima di avvicinarmi al circo - dice - vivevo la strada, quasi tutta la mia famiglia è stata in galera, mio padre è ancora in carcere a Poggio Reale. Intorno avevo solo amici tossici o altri che facevano i figli da giovanissimi e non riuscivano a mantenerli. Allora mi sono allontanato dal quartiere». Barra, che conta abitanti, «ha il tasso di giovani più alto di tutte le altre municipalità e anche quello dell abbandono scolastico e del lavoro minorile». Da qui il nome della cooperativa, che richiama la storia di Iqbal Masih, il bambino pachistano, operaio e sindacalista, morto a 12 anni nel 1995 e diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile. Anche Antonio oggi ha chiaro che la povertà e il disagio non sono un destino, ma derivano dalle profonde storture del sistema che le produce, e si possono rimuovere con l impegno e l esempio. Sa anche che «la criminalità è un effetto e non una causa» e che per combatterla non servono altre maschere e retoriche svianti. Ma, finite le medie, dopo aver lasciato la scuola, voleva solo fuggire. «Ho lasciato Barra - dice ancora - quando ho cominciato a frequentare i ragazzi che facevano parkour. All inizio non mi volevano, sia perché ero un po su di peso, sia perché ero considerato un delinquente. Poi, però, quando hanno visto che mi allenavo da solo e che sono diventato bravo, mi hanno avvicinato e sono entrato nella comunità». Finché, un giorno, gli arriva un messaggio Facebook: quello di Giovanni Savino, presidente del Tappeto di Iqbal. «Cercava acrobati per un carnevale sociale. Quando gli ho detto che ero di Barra, dove si trova la cooperativa, mi ha detto di tornare nel mio quartiere, per seminare lì quel che avevo imparato. E così ho fatto. Sono tornato, mi sono innamorato della cooperativa, ora ci lavoro, faccio lavoro nel quartiere». Il carcere e la famiglia? «Nessuno - dice ancora Antonio - è portato per natura a delinquere. Sono le condizioni materiali che ce lo inducono: l assenza di lavoro, di prospettive. E poi diventa una catena. Io sono andato a trovare i miei in tutti i carceri d Italia. Facevamo lunghe code ai colloqui, ogni settimana le stesse cose, come un gregge. Mio padre avrebbe voluto indirizzarmi verso un altra strada, ma non ha fatto in tempo, perché non c era mai. Così ho dovuto prendere io le redini della mia vita. Ho camminato sui trampoli, cercando un equilibrio, ho camminato sui muri... Questo è stato il mio punto di forza. E, piano piano, mi sto ricostruendo. In fondo, se ho imparato a vivere la strada in modo diverso, se ho questa forza, la devo a lui». Ma a Circomondo, il maestro è lui, Emmanuel Gallot Lavallée. Asciutto e sorridente, porta la maglietta al contrario, funambolo di parole e gesti. I suoi libri - tra questi Quando sarò grande sarò piccolo o Lo zen del clown - attingono a Beckett e a Queneau, per volgere in riso l angoscia dell essere gettato nel mondo. «Dobbiamo accettare di vivere con la nostra fragilità - dice al manifesto - cercare il divino nell incompiuto, e nel buio la nostra vocazione, riconoscerci come specie e andare avanti con le mani aperte, come esseri umani e non come cinghiali». Con questo spirito, Lavallée, francese originario della Normandia, ha fondato l Accademia internazionale di teatro, dove insegna l arte del clown: ai bambini di strada, ma anche a docenti e professionisti: «Vengono - dice - molti medici. Perché un clown non deve solo far ridere, ma anche far riflettere. La sua qualità principale è l empatia. E cosa sarebbe un medico senza empatia?» Fare il clown aiuta a «sapere di non sapere. L attore diventa clown attraverso l accettazione della propria fragilità. Siamo qui non per possedere, ma per riparare il vaso rotto del mondo. Così, nel mio lavoro con i ragazzi, sono costantemente spinto ad abbandonare il personaggio, per trasformarmi nell ultimo della classe. Quando i miei alunni non capiscono dico: ma è bellissimo, spiegatemi come avete fatto a non capire». Lo zen del clown. Con le pantofole «che dondolano appese alle orecchie».

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo Indice Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo PARTE PRIMA - La RSU 11 Capitolo I Che cosa è la RSu 13 Capitolo II Come lavora la RSu 18 Capitolo III - Il negoziato: tempi

Dettagli

A Prato il confronto tra i rappresentanti di Centria e sindacati sul futuro dei 42 lavoratori. USB Toscana pronta a dare il proprio sostegno alla mobilitazione. Firenze riparte a sinistra e Sì Toscana

Dettagli

Convegno Rapporti dall Europa

Convegno Rapporti dall Europa Spunti per l intervento dell On. Sandro Gozi Premio Grinzane Cavour Convegno Rapporti dall Europa Saluto augurale dell On. Sandro Gozi Giovedì 27 settembre 2007 Torino 1 Nel marzo scorso, l Europa ha festeggiato

Dettagli

Approfondimento su Schengen

Approfondimento su Schengen Approfondimento su Schengen INFORMAZIONI SUL DIRITTO COMUNITARIO INTRODUZIONE Le disposizioni dell accordo di Schengen prevedono l abolizione dei controlli alle frontiere interne degli Stati membri facenti

Dettagli

Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile

Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile (ANSA) - ROMA, 19 GIU - Il Governo ha stabilito il principio che il lavoro flessibile deve costare di più di quello stabile. Lo ha ribadito il

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente 836 INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione

Dettagli

Debiti scolastici e finanziamenti

Debiti scolastici e finanziamenti Debiti scolastici e finanziamenti La questione dei finanziamenti per lo svolgimento degli interventi di recupero del debito scolastico è decisiva per la riuscita di tutta l iniziativa. Ma un intervento

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

FACCIAMO I CONTI UN LIBRO BIANCO DEL PRC DI SC ANDICCI

FACCIAMO I CONTI UN LIBRO BIANCO DEL PRC DI SC ANDICCI FACCIAMO I CONTI UN LIBRO BIANCO DEL PRC DI SC ANDICCI Se ritenete di qualche interesse questo libro bianco fatelo circolare; se avete commenti, suggerimenti, osservazioni anche critiche da fare scrivere

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio

Dettagli

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro Venerdì 17 aprile, è venuta nella nostra scuola signora Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, uno dei tre uomini di scorta che viaggiavano nella

Dettagli

Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali tra diritti e opportunità

Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali tra diritti e opportunità TESTATA: 247.LIBERO.IT TITOLO: Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali tra diritti e opportunità 23/11/12 Bari - Il ruolo della donna oggi all interno degli organi decisionali

Dettagli

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N 4 GLI UFFICI COMUNALI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 GLI UFFICI COMUNALI DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno. A- Scusi

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva

Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva Un giorno in SENATO Come nasce una legge: dalla presentazione all approvazione definitiva Presentazione L iter di una legge inizia con la presentazione, al Senato o alla Camera, di un progetto di legge;

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

La verità sulle immissioni in ruolo del Ministro Moratti

La verità sulle immissioni in ruolo del Ministro Moratti La verità sulle immissioni in ruolo del Ministro Moratti Il Ministro ha ripetutamente affermato di: avere effettuato oltre 150.000 immissioni in ruolo nella scuola avere provveduto ad un numero di assunzioni

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012)

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012) LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI DI PIETRO PERZIANI (Marzo 2012) Dopo le Circolari della F.P. e del MIUR, sono uscite quelle dell Inps/Inpdap, la n. 35 e la n. 37 del 2012; la prima è diretta

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA Non si è raggiunto l obiettivo! E necessario inaugurare un grande cantiere fatto di: Cultura della sicurezza Tecnologia della sicurezza Prevenzione Controlli

Dettagli

I DISCORSI DELLA LIBERTÀ (7) NELSON MANDELA Discorso in difesa di se stesso e dei suoi obiettivi, 20 aprile 1964

I DISCORSI DELLA LIBERTÀ (7) NELSON MANDELA Discorso in difesa di se stesso e dei suoi obiettivi, 20 aprile 1964 506 I DISCORSI DELLA LIBERTÀ (7) NELSON MANDELA Discorso in difesa di se stesso e dei suoi obiettivi, 20 aprile 1964 11 dicembre 2013 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Forza Italia

Dettagli

Un'altra difesa è possibile

Un'altra difesa è possibile Un'altra difesa è possibile Campagna per il disarmo e la difesa civile. Se vuoi la PACE prepara la PACE... fiscale in sede di dichiarazione dei redditi. Obiettivo L obiettivo è quello della costituzione

Dettagli

STUDIO LEGALE ASSOCIATO KANAYAMA Norme base della retribuzione degli avvocati (versione abbreviata)

STUDIO LEGALE ASSOCIATO KANAYAMA Norme base della retribuzione degli avvocati (versione abbreviata) STUDIO LEGALE ASSOCIATO KANAYAMA Norme base della retribuzione degli avvocati (versione abbreviata) ART. 1 TIPOLOGIE DI RETRIBUZIONE DEGLI AVVOCATI, ECC. 1) Le tipologie di retribuzione degli avvocati

Dettagli

BUSINESS COACHING: COS E E COME FUNZIONA

BUSINESS COACHING: COS E E COME FUNZIONA BUSINESS COACHING: COS E E COME FUNZIONA Chiarimenti per applicare questa monografia? Telefonate al nr. 3387400641, la consulenza telefonica è gratuita. Best Control Milano www.best-control.it Pag. 1 Il

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) riferimento

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) riferimento LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE (lezione 1) relatore: Monica riferimento Poletto Perché lavorate insieme? Non farsi questa domanda e non comunicarsi la risposta ha conseguenze negative sulla vita dell

Dettagli

E l Europa decide di non decidere, ma non rinuncia a farci la predica

E l Europa decide di non decidere, ma non rinuncia a farci la predica E l Europa decide di non decidere, ma non rinuncia a farci la predica Sulla crisi della Libia e dei profughi del Nord Africa che sbarcano sulle coste italiane l Europa ha rivelato la sua assenza più clamorosa.

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE. Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30. sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26

CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE. Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30. sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26 Unione Inquilini CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30 sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26 A seguito della decisione della Presidenza

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per

Dettagli

A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi

A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi Prot. 222/2011 Cagliari 18 aprile 2011 A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi Come preannunciato nel nostro comunicato dell 8 aprile u.s., il 15 aprile 2011 è

Dettagli

Mario Basile. I Veri valori della vita

Mario Basile. I Veri valori della vita I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI

STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI STATUTO ASSOCIAZIONE GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 - L Associazione L Associazione GIOVANI BANCA di CREDITO COOPERATIVO Giuseppe Toniolo (GIOVANI

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco 12/03/2015 Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco Giornalista: Dott.Greco questo bilancio chiude la prima fase del suo impegno sulla società. Qual è il messaggio che arriva al mercato da questi

Dettagli

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Traccia: Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Per la preghiera: vedi in allegato. Sviluppo dell

Dettagli

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,

Dettagli

Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca.

Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca. 1. Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca. Circa un bambino su cinque è vittima di varie forme di abuso o di violenza sessuale. Non permettere che accada al tuo bambino. Insegna al tuo bambino

Dettagli

Situazione odierna, reinsediamento e ricollocazione

Situazione odierna, reinsediamento e ricollocazione Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP Segreteria di Stato della migrazione SEM Scheda informativa Data: 18.09.2015 Situazione odierna, reinsediamento e ricollocazione 1.1 Situazione in Siria

Dettagli

Che Cosa È GlobalAdShare (GAS)

Che Cosa È GlobalAdShare (GAS) Versione 1.0 Che Cosa È GlobalAdShare (GAS) GAS è una piattaforma che fornisce una serie di servizi pubblicitari ai propri membri. Il 100% dei profitti che vengono generati dagli acquisti dei pacchetti

Dettagli

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire (Allegato a) STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Vds Voglia di stupire Sulle orme di Karol Titolo I Costituzione e Scopi Art. 1. E costituita l Associazione denominata Vds Voglia di stupire con sede presso parrocchia

Dettagli

Le frasi sono state mescolate

Le frasi sono state mescolate Roma o Venezia? 1 Questo percorso ti aiuterà a capire che cosa sia e come si costruisca un testo argomentativo Nella prossima pagina troverai un testo in cui ad ogni frase corrisponde un diverso colore.

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni. questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE.

La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni. questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE. La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE. La documentazione qui riportata è ricavata dalla trascrizione dei lucidi che vengono prodotti dall

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1479 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI SBROLLINI, SCUVERA Disposizioni per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili di

Dettagli

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori La Scuola Primaria PAOLO NEGLIA di Vanzago, nell ambito delle manifestazioni organizzate per la Festa di fine anno scolastico, ha promosso la seguente iniziativa frutto della collaborazione fra Volontari

Dettagli

NOI E L UNIONE EUROPEA

NOI E L UNIONE EUROPEA VOLUME 1 PAGG. IX-XV MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE NOI E L UNIONE EUROPEA 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: paese... stato... governo...

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

per una legge regionale sul reddito minimo garantito

per una legge regionale sul reddito minimo garantito per una legge regionale sul reddito minimo garantito YES WE CASH! PER UNA LEGGE REGIONALE SUL REDDITO MINIMO GARANTITO Gli effetti della crisi, sempre più devastanti, sono ormai una realtà per tutti noi;

Dettagli

Venerdì 21 FEBBRAIO 2013 Lo sciopero dei ginecologi e le risposte dei

Venerdì 21 FEBBRAIO 2013 Lo sciopero dei ginecologi e le risposte dei Lo sciopero dei ginecologi e le risposte dei partiti http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=13602 Page 1 of 2 22/02/2013 quotidianosanità.it Venerdì 21 FEBBRAIO 2013 Lo sciopero

Dettagli

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) 1 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) Passiamo alla trattazione della: ITR/1037/QT, in data 19 novembre 2010, a firma dei Consiglieri Spreafico, Pizzul,

Dettagli

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

Corsi serali statali. Bozza di proposta di legge. di A. Lalomia. Premessa

Corsi serali statali. Bozza di proposta di legge. di A. Lalomia. Premessa Corsi serali statali. Bozza di proposta di legge. di A. Lalomia Premessa Com è noto, l attività lavorativa notturna -e comunque quella che si svolge all interno di una certa fascia oraria- viene retribuita

Dettagli

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 450 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 451 Senato della Repubblica Camera dei Deputati 452 Senato della Repubblica Camera dei

Dettagli

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6

Plurilinguismo: dal mondo a casa nostra Poster 6 1 Plurilingue?! Si, ma come? Spiegazioni Domande Risposte Corrette Note Non è assolutamente possibile dare una breve definizione scientifica che sia in grado di rendere la complessità del sistema di segni

Dettagli

Unità 20. La legge sul ricongiungimento familiare. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A2

Unità 20. La legge sul ricongiungimento familiare. Lavoriamo sulla comprensione. Università per Stranieri di Siena Livello A2 Unità 20 La legge sul ricongiungimento familiare In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni sulla legge per il ricongiungimento familiare parole relative alle leggi sull immigrazione

Dettagli

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello

Dettagli

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE

IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE - questo Consiglio ha votato in data 01/10/2008 un ordine del giorno in merito a Finanziaria 2008 e successivamente in data 31/3/2009 un ordine del giorno in merito a

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

Risultati parziali - su 1580 partecipanti

Risultati parziali - su 1580 partecipanti Risultati parziali - su 1580 partecipanti 1. PARTECIPANTI AL SONDAGGIO 69,81% ETA' 24,50% Partecipanti al sondaggio 19-24 anni 25-29 anni Figura 1: Giovani partecipanti al sondaggio per fascia d età REGIONE

Dettagli

Rassegna Stampa Martedì 28 Aprile 15

Rassegna Stampa Martedì 28 Aprile 15 Rassegna Stampa Martedì 28 Aprile 15 UIL Regione Basilicata Via Napoli, 3 85100 Potenza Tel. 0971/411435 444221 410556 Fax 0971/34092 E-mail urbasilicata@uil.it basilicata dal ****** che non c è al lavoro

Dettagli

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO

LANCIAMO UN DADO PER DECIDERE CHI DEVE INIZIARE IL GIOCO. PARTIRA IL NUMERO PIU ALTO IL GIOCO DEL CALCIO I bimbi della sezione 5 anni sono molto appassionati al gioco del calcio. Utilizzo questo interesse per costruire e proporre un gioco con i dadi che assomigli ad una partita di calcio.

Dettagli

Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014

Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014. Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014 Inaugurazione dell anno accademico 2013-2014 Università degli studi di Brescia, 24 febbraio 2014 Intervento del Presidente della CRUI, Stefano Paleari. Magnifico Rettore, carissimo Sergio, Autorità, cari

Dettagli

COME AVERE SUCCESSO SUL WEB?

COME AVERE SUCCESSO SUL WEB? Registro 3 COME AVERE SUCCESSO SUL WEB? Guida pratica per muovere con successo i primi passi nel web MISURAZIONE ED OBIETTIVI INDEX 3 7 13 Strumenti di controllo e analisi Perché faccio un sito web? Definisci

Dettagli

Convenzione tra la Tavola valdese, la Comunità di lingua francese di Roma e la Chiesa valdese di Roma, via IV Novembre

Convenzione tra la Tavola valdese, la Comunità di lingua francese di Roma e la Chiesa valdese di Roma, via IV Novembre 6 Convenzione tra la Tavola valdese, la Comunità di lingua francese di Roma e la Chiesa valdese di Roma, via IV Novembre N O T A La Comunità Cristiana Protestante di lingua francese svolge dal 1985 la

Dettagli

STATUTO dell ASSOCIAZIONE CANTARE SUONANDO TRENTO. Associazione Cantare Suonando - Onlus

STATUTO dell ASSOCIAZIONE CANTARE SUONANDO TRENTO. Associazione Cantare Suonando - Onlus STATUTO dell ASSOCIAZIONE CANTARE SUONANDO TRENTO Approvato il 08.01.1997 Prima modifica: 23.06.1998 Seconda modifica: 23.06.2001 Terza modifica: 01.05.2005 Associazione Cantare Suonando - Onlus Articolo

Dettagli

Regole per la gestione dello stato di disoccupazione. In vigore dal 1 gennaio 2014

Regole per la gestione dello stato di disoccupazione. In vigore dal 1 gennaio 2014 Regole per la gestione dello stato di disoccupazione In vigore dal 1 gennaio 2014 Stato di disoccupazione Dal 1 gennaio 2014 sono entrate in vigore nuove regole per la gestione dello stato di disoccupazione,

Dettagli

i dossier ALITALIA: PARLA IL MINISTRO LUPI www.freefoundation.com www.freenewsonline.it 16 ottobre 2013 a cura di Renato Brunetta

i dossier ALITALIA: PARLA IL MINISTRO LUPI www.freefoundation.com www.freenewsonline.it 16 ottobre 2013 a cura di Renato Brunetta 661 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com ALITALIA: PARLA IL MINISTRO LUPI 16 ottobre 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 L intervista al Corriere della Sera Sull entrata di Poste

Dettagli

Allegato A REGOLAMENTO PER LA CELEBRAZIONE DEI MATRIMONI IN FORMA CIVILE ART.1

Allegato A REGOLAMENTO PER LA CELEBRAZIONE DEI MATRIMONI IN FORMA CIVILE ART.1 Allegato A REGOLAMENTO PER LA CELEBRAZIONE DEI MATRIMONI IN FORMA CIVILE ART.1 La celebrazione del matrimonio, come regolato degli art.101 e 106 e seguenti del Codice Civile, è attività istituzionale garantita.

Dettagli

COME POSSO AIUTARE UNA DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA.

COME POSSO AIUTARE UNA DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA. COME POSSO AIUTARE UNA DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA. Avere il sospetto o essere a conoscenza che una donna che conosciamo è vittima di violenza da parte del compagno/marito/amante/fidanzato (violenza intrafamiliare)

Dettagli

IL NUOVO TFR, GUIDA ALL USO A cura di Tommaso Roberto De Maria

IL NUOVO TFR, GUIDA ALL USO A cura di Tommaso Roberto De Maria LIBERA Confederazione Sindacale Li.Co.S. Sede nazionale Via Garibaldi, 45-20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel.: 02 / 39.43.76.31. Fax: 02 / 39.43.75.26. e-mail: sindacatolicos@libero.it IL NUOVO TFR, GUIDA

Dettagli

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA

CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA CITTÀ DI IMOLA MEDAGLIA D ORO AL VALORE MILITARE PER ATTIVITA PARTIGIANA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI DELLA CITTÀ DI IMOLA Approvato con deliberazione C.C.

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

Articoli apparsi sulla stampa serba in occasione della visita in Italia del Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic (9 ottobre 2012)

Articoli apparsi sulla stampa serba in occasione della visita in Italia del Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic (9 ottobre 2012) Articoli apparsi sulla stampa serba in occasione della visita in Italia del Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic (9 ottobre 2012) POLITIKA Napolitano e Nikolic, Non si devono porre nuove

Dettagli

2010 = piano di salvataggio di 110 miliardi di euro. Memorandum of Economic and Financial Policies e Memorandum of Undestranding of Specific Economic

2010 = piano di salvataggio di 110 miliardi di euro. Memorandum of Economic and Financial Policies e Memorandum of Undestranding of Specific Economic GRECIA Primo programma di assistenza finanziaria 2010 = 110 miliardi di euro. Secondo programma 2012 = 130 miliardi di euro. Terzo programma 2015 = 86 miliardi di euro del fondo salva Stati. Prestito ottenuto

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

IN PIAZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO Roma, 3 marzo 2012 Intervento di Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl

IN PIAZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO Roma, 3 marzo 2012 Intervento di Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl IN PIAZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO Roma, 3 marzo 2012 Intervento di Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl Grazie a tutti Voi per essere qui dalle fabbriche del Legno, del Cemento, dei materiali

Dettagli

Il Consiglio Nazionale dell Associazione Nazionale. Forense, riunitosi in Catania nei giorni 8 e 9 ottobre 2011

Il Consiglio Nazionale dell Associazione Nazionale. Forense, riunitosi in Catania nei giorni 8 e 9 ottobre 2011 Il Consiglio Nazionale dell Associazione Nazionale Forense, riunitosi in Catania nei giorni 8 e 9 ottobre 2011 udita la relazione del Segretario Generale; esaminato l art.3 del d.l. 138/2011, convertito

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

COMUNE DI FONTANELLA - Provincia di Bergamo -

COMUNE DI FONTANELLA - Provincia di Bergamo - Allegato alla deliberazione Consiglio comunale n. 4 dell 11.02.2012 Il Segretario Comunale COMUNE DI FONTANELLA - Provincia di Bergamo - REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI VOLONTARIATO

Dettagli

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti (15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti 61 I. L Europa che vogliamo II. III. IV. I valori del Partito popolare europeo L Europa delle libertà L Europa

Dettagli

Gestione del conflitto o della negoziazione

Gestione del conflitto o della negoziazione 1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

Analisi settimanale N1 Settimana 24-29 settembre

Analisi settimanale N1 Settimana 24-29 settembre Analisi settimanale N1 Settimana 24-29 settembre MERCATO AZIONARIO Il mercato azionario sta sperimentando un forte trend al rialzo, che tuttavia potrebbe subire una pausa di qualche settimana. Il grafico

Dettagli

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

COMUNE DI CALVENE. Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE DI CALVENE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 44 DEL 29.11.2012 INDICE Art. 1 FINALITA Art. 2 COMPETENZE Art.

Dettagli