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1 I principali strumenti di gestione e politica ambientale Dott. Paolo Fabbri Punto 3 Oggi parleremo dei: SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE Le definizioni Obiettivi e Benefici La Realizzazione L Applicazione e Diffusione 2 Sistema di gestione ambientale.sistema di gestione che consenta ad una organizzazione di formulare una POLITICA AMBIENTALE e stabilire degli OBIETTIVI tenendo conto delle PRESCRIZIONI LEGISLATIVE e delle informazioni riguardanti gli IMPATTI ambientali significativi. 3 Sistema di gestione ambientale Sono strumenti volontari che consentono di: Valutare Monitorare Migliorare continuamente la prestazione ambientale di organizzazione in modo: Riproducibile e Trasparente 4

2 Concetti Preliminari SCOPI: Sono nati nella prima metà degli anni 90 allo scopo di contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile tramite la collaborazione tra imprese, pubblica amministrazione e pubblico. OBIETTIVI: Promuovere costanti miglioramenti della performance ambientale di una organizzazione. 5 VI Programma d'azione dell EU Incoraggiare la più ampia diffusione dei sistemi di ecogestione e audit. Realizzare programmi premianti per le organizzazioni con le migliori prestazioni ambientali. Incoraggiare impegni di autoregolazione. Adottare una politica integrata dei prodotti. Promuovere l uso dei marchi di qualità ecologica. Promuovere una politica di acquisti rispettosa per l ambiente. 6 Benefici dei SGA Miglioramento d immagine dell organizzazione e dei prodotti Miglior rapporto con il pubblico (es. riduzione dei reclami da parte dei clienti). Minori costi (es. riduzione di consumi energetici e di materie prime). Minori probabilità di incidenti. Miglior rapporto con le autorità di controllo. Maggior controllo sulla gestione dell organizzazione. Facilità di accesso ai canali di finanziamento e ad alcuna gare d appalto. Maggiori garanzie alle compagnie di assicurazione sui rischi. 7 Riferimenti legislativi EMAS (Eco-Management and AuditScheme): Regolamento Comunitario 761/01, che ha aggiornato e rivisto il Regolamento 1836/93. UNI EN ISO 14001: Norma internazionale del International Organisation for Standardisation (ISO), recepita dal Comitato Europeo di Normazione (EN) e recepita dall Ente Italiano di Unificazione (UNI) 8

3 SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE Politica ambientale Analisiambientale Programma ambientale EMAS ISO Migliorameno continuo Sistema di Gestione ambientale Audit di sistema Dichiarazione ambientale Audit di convalida Istruttoria organismo competente Certificazione 10 Registrazione La politica ambientale È una dichiarazione scritta fatta da una organizzazione riguardo ai propri Impegni e Principi in relazione alla sua globale prestazione ambientale, impegnandosi al: miglioramento continuo conformità legislativa 11 La politica ambientale La politica ambientale deve: Essere predisposta in forma scritta Essere periodicamente riesaminata dal livello più alto di direzione Essere basata su un insieme di principi di azione Rispettare parametri, disposizioni e regolamenti Ridurre le incidenze ambientali Mirare ad un costante miglioramento dell efficienza ambientale Comunicata al personale dell organizzazione Messa a disposizione del pubblico 12

4 L Analisi Ambientale Iniziale I principi presenti nella Politica Ambientale possono essere attuati solamente se si conoscono gli effetti che si producono, o potrebbero prodursi, sull'ambiente a seguito dell attività svolta dall organizzazione. L Analisi Ambientale Iniziale stabilisce la posizione iniziale dell organizzazione in rapporto all ambiente, prendendo in considerazione tutti gli aspetti ambientali, prima di implementare il Sistema di gestione Ambientale L Analisi Ambientale Iniziale L Analisi Ambientale Iniziale serve a conoscere: i fattori originati dalle attivit à produttive e che possono modificare lo stato dell'ambiente (emissioni inquinanti; produzione di rifiuti;consumo di materie prime; rumore; odori; vibrazioni; impatto visivo). le componenti ambientali da prendere in considerazione, al fine di determinare le loro eventuali modifiche a seguito delle attivit à produttive (atmosfera; ambiente idrico; suolo e sottosuolo; specie vegetali e animali; paesaggio; comunità umane) L Analisi Ambientale Iniziale L AAI deve esaminare: Le leggi Processi e procedure già esistenti Gli aspetti ambientali importanti Eventuali situazioni di emergenza e incidenti precedenti Le condizioni operative normali, anomale (non normali, ma previste) e di emergenza. 15 Fasi di realizzazione dell A.A.I. Le principali fasi dell AAI sono: Definizione di una metodologia di valutazione per individuare gli aspetti ambientali significativi Raccolta di tutte le informazioni Valutazione rapporti aspetti/impatti Classificazione dei risultati Registrazioni di tutte le attività svolte e dei risultati attraverso la produzione di un idoneo documento 16

5 La metodologia dell A.A.I. La metodologia attuata per fare l AAI deve essere indicizzabile e oggettiva. Ovvero deve utilizzare degli indici di valutazione applicabili a tutti gli aspetti ambientali di interesse e deve esaminare tutti gli elementi che influenzano l aspetto. 17 Il documento A.A.I. L AAI è un documento che deve essere chiaro, sintetico e completo. Solitamente si compone (per imprese di medie dimensioni) di circa pagine e un indice probabile potrebbe essere: Introduzione dell azienda Inquadramento dell azienda e del sito in analisi Descrizione delle metodologie utilizzate Descrizione dettagliata delle informazioni e dati raccolti Presentazione della valutazioni e dei risultati Messa in evidenza di punti di possibile intervento 18 L Analisi Ambientale Iniziale La norma ISO non richiede in modo esplicito l AAI che è espressa solo nell appendice A dove si prendono in esame gli aspetti ambientali, mentre per il regolamento EMAS è una fase vera e propria per la realizzazione di un SGA AAI dell ufficio: metodologia Creazione di una matrice adatta all ambiente (ufficio) che ospita i dipendenti quotidianamente. Individuazione di 5 sottosistemi ambientali utilizzabili per l analisi: Energia, Materie prime, Mobilità, Rifiuti e Sicurezza. Per ciascun sottosistema si sono descritti gli aspetti (cause) e gli impatti ambientali (effetti). Gli impatti ambientali sono valutabili attraverso una scala in base alla loro importanza (Pressione). Gli aspetti sono valutabili attraverso la definizione di un ordine di prioritàin base alla fattibilità dell intervento di riduzione dell impatto ambientale

6 AAI dell ufficio:matrice ottosistema ambientale Aspetti ambientali Impatti Ambientali Pressione Priorità Consumi elettrici per l illuminazione Produzione di CO ENERGIA Consumi per il riscaldamento dei locali Produzione di CO Consumo elettrico delle macchine Produzione di CO Consumo di inchiostro Spreco di risorse 70 9 MATERIE PRIME Utilizzo della Carta Spreco di risorse 69 3 Utilizzo di Cancelleria Spreco di risorse 64 8 Verso il posto di lavoro Emissioni atmosferiche 62 6 MOBILITA Missioni cittadine Emissioni atmosferiche 64 4 Trasferte Emissioni atmosferiche 69 5 Onde elettromagnetiche Effetti delle radiazioni 78 2 Allergie/problemi SICUREZZA Polveri 70 5 respiratori Rumore Effetti del rumore 76 3 Sporcizia/spreco di Ordinari 70 4 RIFIUTI risorse Pericolosi Problemi di salute 89 1 Esempio 1: Pressione d impatto:riscaldamento 1/2 TIPOLOGIA DI RISCALDAMENTO Fattore moltiplicatore F che valuta gli effetti ambientali delle diverse forme di riscaldamento Riscaldamento Geotermico F=0,5 Riscaldamento a pannelli solari + metano F=1 Riscaldamento a Metano F=2 Riscaldamento a energia elettrica F = 3,5 Riscaldamento a olio combustibile F= Esempio 1: Pressione d impatto:riscaldamento 2/2 CONSUMO x F = 3 PRESSIONE ELEVATA CONSUMO x F = 2 PRESSIONE MEDIA CONSUMO x F = 1 PRESSIONE MODESTA I valori così ottenuti dovranno essere standardizzati Considerando: Condizioni di isolamento dei locali Medie dei consumi nazionali Esempio 2: Pressione d impatto: Produzione di Rifiuti TIPOLOGIA DI RIFIUTO Fattore moltiplicatore F che valuta gli effetti ambientali delle diverse tipologie di rifiuto Rifiuti Riciclabili al 100% F=1 Rifiuti non Riciclabili F=2 Rifiuti Pericolosi F=

7 Esempio 2: Pressione d impatto: Produzione di Rifiuti PRODUZIONE x F = 3 PRESSIONE ELEVATA PRODUZIONE x F = 2 PRESSIONE MEDIA PRODUZIONE x F = 1 PRESSIONE MODESTA Questi valori dovranno essere standardizzati considerando le medie di produzione nazionali. Esempio 3: Pressione d impatto:utilizzo di Carta 1/2 TIPOLOGIA DI CARTA Fattore moltiplicatore F che valuta gli effetti ambientali delle diverse tipologie di carta Carta riciclata e con marchio ecolabel F=1 Carta riciclata F=2 Carta tradizionale F= Esempio 3: Pressione d impatto:utilizzo di Carta 2/2 CONSUMO x F = 3 PRESSIONE ELEVATA CONSUMO x F = 2 PRESSIONE MEDIA CONSUMO x F = 1 PRESSIONE MODESTA Pressione d impatto:mobilità dei dipendenti Bicicletta /a Piedi? PI =0 Mezzi Pubblici? PI =1 Auto a GPL? PI =2 Auto? PI =3 Dipendente 1 Dipendente 2 Dipendente 3 Dipendente 4 Dipendente 5 Questi valori dovranno essere standardizzati considerando i consumi medi nazionali delle diverse tipologie di carta Bicicletta/ a Piedi 0 Mezzi Pubblici 1 Auto a GPL 2 Auto

8 Il programma ambientale Descrizione degli obiettivi e delle attività dell organizzazione per garantire una migliore protezione dell ambiente, compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere tali obiettivi. Il programma ambientale Mira alla realizzazione degli impegni contenuti nella politica ambientale per un incremento costante dell efficienza ambientale Deve contenere azioni riferite ad aspetti ambientali significativi per i quali sia stata stabilita una priorità durante AAI Il programma ambientale Deve avere le seguenti caratteristiche: Flessibilità Credibilità Coerenza con la politica ambientale Il programma ambientale Identificare i tempi e i mezzi per raggiungere gli obiettivi per l incremento dell efficienza ambientale. Definizione di precise scadenze per l attuazione delle azioni. Identificazione delle risorse finanziarie, umane, organizzative e tecnologiche necessarie. Attribuzione di responsabilità al personale, di ogni livello,dell organizzazione

9 Il programma ambientale Il programma ambientale OBIETTIVO AMBIENTALE devono essere: Quantificati Avere un scadenza temporale Continuamente migliorati al momento del loro raggiungimento Esempi di obiettivi ambientali: Riduzione del 50% del rumore in ufficio entro 1 anno attraverso l istallazione di pannelli fonoassorbenti. Sostituzione della carta tradizionale con quella ecolabel entro 6 mesi attraverso l introduzione di criteri ecologici nelle gare di appalto per i fornitori. Sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a basso consumo entro 4 mesi Il programma ambientale Esempi di obiettivi ambientali: Abbattimento dei quantitativi di emissioni della sostanza X, del 15% nell arco di 15 mesi, tramite l adozione di una soluzione tecnologica appropriata. Sostituzione della materia prima X che produce effetti ambientali significatici e difficilmente controllabili con la materia prima Y entro 3 mesi. Riduzione dei consumi idrici del 10% nell arco di 1 anno adottando migliori pratiche di gestione dell acqua nel ciclo di produzione. Sistema di Gestione Ambientale La parte del sistema di gestione complessivo comprendente: La struttura organizzativa Le responsabilità Le prassi Risorse Per definire e attuare la Politica Ambientale 35 36

10 Sistema di Gestione Ambientale Il Sistema di Gestione Ambientale deve: Definire ruoli e responsabilità Prevedere la sensibilizzazione, formazione e coinvolgimento del personale Valutare e registrare gli effetti ambientali Definire e adottare procedure operative di sorveglianza e correzione Provvedere alla documentazione dell attività 37 Sistema di Gestione Ambientale L organizzazione deve stabilire e mantenere attive procedure affinché il proprio personale sia sensibilizzato su: L importanza della conformità ai requisiti del SGA Gli impatti ambientali significativi, reali o potenziali, conseguenti alla loro attività I benefici ambientali dovuti al miglioramento della loro prestazione individuale I loro ruoli e le loro responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi del SGA e della politica ambientale Le potenziali conseguenze di comportamenti non conformi alle procedure operative specificate. 38 Sistema di Gestione Ambientale Audit di Sistema Il personale che ha dei compiti che possono provocare impatti significativi sull ambiente deve aver acquisito la competenza necessaria mediante una specifica formazione ed una appropriata esperienza. Valutazione sistemica, documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni ambientali dell organizzazione e del SGA 39 40

11 Audit di Sistema Obiettivo dell audit di sistema è la valutazione della conformità del SGA: alla politica ambientale alla programma ambientale alle norme e alla legislazione ambientale FASI Pianificazione dell audit Comprensione del SGA Raccolta delle evidenze Valutazione dei risultati Raccolta dei risultati Piano d azione Audit di Sistema Pianificazione dell audit Il responsabile dell audit realizza le seguenti operazioni preparatorie: Definizione degli obiettivi Acquisizione della documentazione necessaria Preparazione della documentazione di lavoro Audit di Sistema Comprensione del SGA E la fase più importante del processo di audit e prevede l analisi: L assetto organizzativo La documentazione esistente I sistemi di controllo interni Metodi adottati per la formazione del personale 43 44

12 Audit di Sistema Raccolta delle evidenze Evidenze fisiche: emerse dall analisi delle varie componenti del sistema. Evidenze documentali: emerse dall analisi della documentazione. Audit di Sistema Valutazione dei risultati Sulla base delle evidenze raccolte il responsabile può esprimere: Non conformità gravi: quelle per cui si richiede la modifica complessiva della politica ambientale e/o del SGA. Non conformità specifiche: quelle per le quali modifiche puntuali del SGA e della politica ambientale. Non conformità documentali: causate da errori o mancanze nella compilazione della documentazione. Osservazioni: indicano inesattezze nel sistema nonostante il rispetto formale dei parametri di riferimento Audit di Sistema Rapporto Finale Documento scritto in cui compaiono tutti i risultati dello studio, con particolare riferimento ai punti di forza e a quelli di debolezza del sistema. Piano d azione Contiene indicazioni di massima sulle azioni da intraprendere per valorizzare i punti di forza e minimizzare quelli di debolezza, inoltre verrà indicata la periodicità dell audit. Audit di Sistema DURATA: Non superiore ai 3 anni (Regolamento EMAS). Non Specificata (UNI EN ISO 14001). FREQUENZA: Varia in base: Alla complessità delle attività e della significatività degli impatti ad esse associati. Alla importanza e all urgenza dei problemi individuati nei precedenti audit

13 Dichiarazione Ambientale E uno documento che l organizzazione utilizza per il pubblico ed è redatta in forma concisa e comprensibile a tutti i possibili interlocutori. Deve contenere: Una descrizione delle attività dell organizzazione. Una descrizione dei problemi ambientali rilevanti connessi con le attività in questione. Un compendio dei dati quantitativi (emissioni, rifiuti, consumo di materie prime, energia, acqua e rumore) Dichiarazione Ambientale Principi di riferimento per la realizzazione della dichiarazione ambientale sono: Trasparenza Chiarezza Obiettività Verificabilità Audit di convalida L organizzazione presenta la documentazione all ENTE VERIFICATORE ACCREDITATO (FASE di DOMANDA) L ENTE VERIFICATORE dispone delle visite di valutazione durante le quali si verifica la reale applicazione delle procedure (FASE DI VERIFICA) 2 L ENTE VERIFICATORE esamina i documenti presentati e valuta il SGA rispetto alle norme di riferimento (FASE ISTRUTTORIA) 51 Audit di convalida Se la fase di Istruttoria e quella di verifica hanno dato esito positivo l ENTE VERIFICATORE dispone la: REGISTRAZIONE del SGA (EMAS) CERTIFICAZIONE del SGA (ISO 14001) 52

14 Audit di convalida ENTE VERIFICATORE: EMAS: COMITATO ECOLABEL ECOAUDIT costituito da 14 membri. ISO 14001: Enti controllati dal SINCERT, che operano anche nell ambito della certificazione dei sistemi di qualità. Diffusione dei SGA EMAS (Germania, Austria). ISO (Giappone, Germania). I SGA sono molto diffusi nelle aziende del settore: Chimico Meccanico Energetico Aziende dotate di SGA in Italia Aziende Registrate EMAS 131 Aziende Certificate ISO SGA negli Enti Pubblici 19 Enti Pubblici certificati 16 Comuni 1 Comunità Montana 2 Province 55 56

15 Distribuzione geografica dei SGA SGA negli Enti Pubblici Piemonte 1 Liguria 9 Trentino Alto Adige 1 Veneto 2 Emilia Romagna 2 Toscana 1 Lazio 1 Campania 1 Calabria 1 57 Ente Pubblico Tipologia di SGA 1 Comune di Andora (SV) ISO Comune di Apricale (IM) ISO Comune di Capri (NA) ISO Comune di Cavriago (RE) ISO Comune di Celle Ligure (SV) ISO Comune di Ceriale (SV) ISO Comune di Casana Torinese (TO) ISO Comune di Grosseto ISO Comune di Jesolo (VE) ISO Comune di Laigueglia (SV) ISO Comune di Quattro Castella (RE) ISO Comune di San Michele al EMAS Tagliamento (VE) 13 Comune d i Santa Caterina dello ISO Ionio (CZ) 14 Comune di Troiano (SV) ISO Comune di Vado Ligure (SV) ISO Comune di Varese Ligure (SP) ISO EMAS 17 Comunità Montana Alta Val ISO Polcevera (GE) 18 Provincia autonoma di Trento ISO Provincia di Viterbo ISO EMAS 58 SGA negli Enti Pubblici Suddivisione territoriale 16 Enti Certificati ISO Ente Registrato EMAS 2 Enti Registrati e Certificati NORD CENTRO SUD 15 Enti 2 Enti 2 Enti 59 60

16 Durata e Costi Durata Media mesi Durata Media mesi ISO Costi Euro + Costi di registrazione e/o Certificazione EMAS sv ISO Diffusione negli Enti locali dell EMAS 15% Diffusione negli Enti locali ISO % Tale differenza è dovuta Minor tempo per la realizzazione (Iso 14001) Maggiore offerta di enti di Certificazione (Iso 14001) L ISO è meno impegnativa dell EMAS Diffusione dei SGA in Emilia Romagna Le organizzazioni che in Emilia Romagna sono dotate di SGA sono in prevalenza: Aziende ceramiche Aziende del settore energetico (centrali termoelettriche) Aziende alimentari (salumifici e produttori di latte) Copyright Le presenti diapositive sono di proprietà della società Punto 3 Progetti per lo sviluppo sostenibile E vietato l utilizzo e la riproduzione delle stesse senza esplicita autorizzazione scritta. Per ogni informazione : info@punto3.info

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