I presidi organizzativi al rischio di riciclaggio in una Banca di Credito Cooperativo: l esperienza della BCC di Carugate
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- Patrizia Tucci
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1 FORUM I presidi organizzativi al rischio di riciclaggio in una Banca di Credito Cooperativo: l esperienza della BCC di Carugate Dott. Paolo Pogliaghi ROMA, LUGLIO 2013
2 Direttiva 2005/60/CE c.d. III Direttiva antiriciclaggio risk based approach = Adozione di un Modello Organizzativo proprietario basato sulla valutazione interna del rischio di riciclaggio. Il rischio di riciclaggio significa per le BCC anche rischio di incorrere in danni reputazionali addirittura più gravi di quelli derivanti da altri rischi in quanto le BCC operano in un ristretto ambito territoriale e la mancanza di un adeguato presidio e l assenza/carenza di controlli si ripercuoterebbe inevitabilmente sulla fiducia che la clientela, risiedente sul territorio e/o ivi operante, ripone nella Banca.
3 I diversi compiti in cui si articola l attività della funzione Antiriciclaggio possono essere affidati a strutture organizzative diverse, già presenti nell ambito dell impresa, purché la gestione complessiva del rischio in questione sia ricondotta ad unità mediante la nomina di un responsabile con compiti di coordinamento e di supervisione. La funzione in argomento può anche essere attribuita alle strutture che svolgono le funzioni di controllo di conformità o di risk management. Provvedimento recante Disposizioni attuative in materia di Organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l utilizzo degli intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, ai sensi dell art. 7 comma 2 del Decreto legislativo 21/11/2007, n. 231 emesso da Banca d Italia il 10 marzo Le banche di dimensioni contenute o caratterizzate da una limitata complessità operativa possono affidare lo svolgimento di tale funzione alle strutture già esistenti incaricate della gestione dei rischi (risk management), purché dotati dei requisiti idonei in termini di professionalità ed indipendenza. In ogni caso deve essere nominato un responsabile della funzione all interno dell azienda, dotato delle caratteristiche e prerogative indicate nel paragrafo seguente. Circ. n del 10/07/2007 di Banca d Italia Funzione Compliance
4 ATTIVITA DI 2 LIVELLO IN BCC CARUGATE Reclami della clientela Reg Consob Responsabile Controlli ex art Regolamento Congiunto Consob/BI Ex art. 6 c. 2 Dlgs 58/98 (TUF) Controlli normativa Consob Reg Consob Link Audit Vs Audit Esterno Circ.BI luglio 2004 Estensore documento Icaap Circ. 263 BI del dicembre 2006 Responsabile Conciliazione e Mediazione Ex Dlgs 28/2010 non più da giugno 2012 Referente ABF Ex delibera CICR 29/07/2008 Responsabile Ufficio Compliance & Rischi (Chief Risk Officer) Membro Organismo di Vigilanza ex Dlgs 231/01 Funzione Compliance ex circolare BI del luglio 2007 Responsabile Funzione Antiriciclaggio Ex III Dirett. CEE 2007 Responsabile S.O.S. Ex III Dirett. CEE
5 Il Modello Organizzativo adottato dalla BCC di Carugate (II semestre 2011): Controlli ex ante (valutazione dell impatto della normativa sui processi) Servizio Compliance e Rischi ora anche Funzione Antiriciclaggio Controlli ex post a distanza Controlli ex post in loco (Filiali) Funzione Antiriciclaggio + Delega per sos ICAAP (rischio di mancata conformità alla normativa antiriciclaggio)
6 Le ragioni La normativa antiriciclaggio rientra nel perimetro del mandato della Compliance Flussi informativi con gli Organi di Vertice (Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Collegio Sindacale, Organismo di Vigilanza 231/01) Consulenza preventiva sui nuovi prodotti Definizione di un sistema dei controlli integrato con conseguente maggiore possibilità di individuare operazioni sospette da segnalare alla UIF (presidio svolto in passato solo dalle Filiali) Verifica sull affidabilità del sistema informatico per l alimentazione dell AUI Collaborazione con Ufficio Gestione Risorse Umane per la stesura del piano di formazione anche in materia di antiriciclaggio Calcolo del capitale assorbito ai fini ICAAP
7 REVISIONE DEI PROFILI DI RISCHIO RICICLAGGIO Rientrano in tale classe tutti i clienti selezionati da GIANO3D, tutti i clienti per i quali è stata inviata una sos ed hanno rapporti ancora in essere nonché tutti i clienti per il quali la FA ha modificato, innalzandolo, il punteggio di rischio riciclaggio. PROFILO DI RISCHIO ALTO: 1 VOLTA ALL ANNO Funzione Antiriciclaggio: - esamina la movimentazione del cliente, - evidenzia eventuali anomalie (anche mediante l ausilio di strumenti di rilevazione automatica) - Invia un report riepilogativo alla Filiale Filiale: - Effettua l AV richiamando il cliente - Autorizzazione di 1 livello DG: - Autorizzazione di 2 livello
8 Rientrano in tale classe tutti i clienti selezionati da GIANO3D PROFILO DI RISCHIO MEDIO: OGNI 3 ANNI BASSO: OGNI 5 ANNI IRRILEVANTE: OGNI 10 ANNI Funzione Antiriciclaggio: - Invia l elenco dei nominativi da revisionare secondo una programmazione concordata con il Responsabile della Rete di Vendita - Monitora lo stato di avanzamento dei lavori svolti da ciascuna Filiale Filiale: - Effettua l AV richiamando il cliente - Autorizza la prosecuzione dei rapporti - Evidenzia alla FA eventuali esigenze di modifiche del punteggio di rischio riciclaggio.
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10 PECULIARITÀ PER LA BCC Imprese di famiglia: il possesso delle quote è ripartito tra i famigliari ma la direzione e controllo viene esercitata dal pater familias che ha fondato l azienda Associazioni di volontariato (sportive, ricreative, di assistenza, ecc, ecc): nessuno delle associazioni clienti dalla Banca risponde alle indicazioni contenute nell Allegato Tecnico delle Disposizioni della Banca d Italia Paragrafo 4 lett. A e b). Viene individuato nel Presidente dell Associazione Società quotate in un mercato regolamentato non comunitario: difficoltà nell individuazione del «flottante»
11 CONTROLLI A PRESIDIO DEL RISCHIO DI RICICLAGGIO SVOLTI DALLA FUNZIONE ANTIRICICLAGGIO - ESEMPI - Emissione e versamento assegni circolari in un breve arco temporale (fine anno-inizio nuovo anno) - Conti correnti e depositi a risparmio aperti e chiusi un breve arco temporale - Operatività sui conti aperti a minorenni - Movimentazione contante - Movimentazione sotto limita soglia (< ) - Operatività delle cassette di sicurezza - Bonifici da e per l estero - Movimentazione riconducibile al reato di usura - Corretta individuazione del titolare effettivo - Titolari effettivi plurimi - Titolari effettivi minori di età o di età ai limiti (18<X<90 anni) - Censimento soggetti abilitati UIC - Censimento clientela con il medesimo codice fiscale - Registrazione in AUI di operazioni tardive - Corretta individuazione del soggetto presentatore - Ecc, ecc
12 L INOLTRO DELLA SEGNALAZIONE DI OPERAZIONE SOSPETTA ALLA UIF DA PARTE DEL DELEGATO SOS-RESPONSABILE F.A. PECULIARITA 1) Flussi informativi tra Delegato sos e la Filiale presso la quale il soggetto segnalato intrattiene rapporti Ai fini della tutela della riservatezza il Delegato: - Comunica alla Filiale ove lo ritiene opportuno e ove sia possibile di procedere alla chiusura del rapporto - Innalzamento del punteggio di rischio riciclaggio (in automatico mediante apposita funzione del programma per l inoltro della sos) - Comunica alla Filiale le operazioni che sono meritevoli di essere segnalate alla UIF evidenziate a seguito dei controlli effettuati 2) Conseguenze della segnalazione in caso di socio della BCC - Esclusione dalla compagine sociale del soggetto socio segnalato: mancata previsione di tale fattispecie nello Statuto della BCC (approvato dalle assemblee della BCC dopo il placet della Banca d Italia). Si deve procedere alla revisione dello Statuto e alla l approvazione. successiva convocazione dell assemblea straordinaria per
13 FUNZIONE UNICA: ECONOMIE DI SCALA&SCOPO Approccio basato sul rischio fra D.lgs 231/07 e principi di Basilea II La collaborazione attiva degli intermediari nella lotta al riciclaggio comporta l adozione di politiche, procedure e sistemi di controllo finalizzati alla realizzazione di un modello organizzativo incardinato sulla valutazione interna del rischio. Se l adozione di tali misure organizzative rappresenta da un lato l adempimento delle prescrizioni del D.Lgs 231/07, dall altro lato essa si caratterizza come elemento di confronto con le Autorità nell ambito dei più generali principi della Nuova Vigilanza Prudenziale. Detta autonomia organizzativa raggiunge il momento topico nella definizione delle competenze e del posizionamento della Funzione Antiriciclaggio in capo alla Funzione di Controllo (Compliance e/o Risk Management).
14 ICAAP misurazione della non conformità del Processo Antiriciclaggio Con il D.Lgs 231/07 si è passati da un approccio rule based ad uno risk based che si sostanzia in: o Obbligo di registrazione e conservazione in apposito archivio delle operazioni effettuate dal cliente (Artt. 36 e 37 D.Lgs 231/07) ANOMALIE FORMALI AUI o Obbligo di adeguata verifica della clientela, secondo il principio del know your customer (Artt. 18,19 e 20 D.Lgs 231/07) PROFILATURA DELLA CLIENTELA IN OTTICA DI RISCHIO; o Obbligo di astensione dal porre in essere o continuare l operazione nel caso in cui non si possa garantire l adeguata verifica della clientela o ci siano sospetti di riciclaggio (Art. 23 D.Lgs 231/07) IDENTIFICAZIONE TITOLARE EFFETTIVO; o Obbligo di segnalazione delle operazioni sospette all UIF (Art. 41 D.Lgs 231/07).
15 stante tali assunti: è possibile determinare un capitale assorbito del rischio di NON CONFORMITA del Processo Antiriciclaggio valorizzando l attività svolta da remoto da parte della Funzione Antiriciclaggio sui 4 presidi precedenti. Essendo tali attività di stretta pertinenza della Rete Commerciale della Banca, eventuali mancanze e/o anomalie costituiscono MANCATA CONFORMITA. I volumi sottesi parametrizzati alle relative sanzioni (potenziali e di natura per ora solo AMMINISTRATIVA) costituiscono a fini ICAAP un CAR ASSORBITO (Pillar II).
16 L obiettivo è infatti quello di giungere nel corso dei prossimi tre anni ad una quantificazione del rischio di non conformità con una espressione del seguente tipo (esempio) : Holding Period Finanza X2012/1 X2012/2 X2012/3 Risparmio - X2010/1 X2010/2 X2010/3 X2013/1 X2013/2 Tesoreria ed Enti - X2010/1 X2010/2 X2010/3 X2013/1 X2013/2 Informativa verso l'esterno (contabilità/segnalazioni) - X2010/1 X2010/2 X2010/3 X2013/1 X2013/2 Credito - - X2011/1 X2011/2 X2011/3 X2014/1 Gestione delle Infrastrutture e spese - - X2011/1 X2011/2 X2011/3 X2014/1 Gestione delle risorse umane - - X2011/1 X2011/2 X2011/3 X2014/1 Marketing - - X2011/1 X2011/2 X2011/3 X2014/1 Antiriciclaggio X2012/1 X2012/2 X2012/3 Totale Σ2009 Σ2010 Σ2011 Σ2012 Σ2013 Σ2014
17 Il capitale da accantonare a fronte del processo Antiriciclaggio è stato determinato considerando due aree di indagini: RIEPILOGO ESITI VERIFICHE SUL QUESTIONARIO DI ADEGUATA VERIFICA RIEPILOGO REGISTRAZIONI TARDIVE EFFETTUATE RIEPILOGO ESITI VERIFICHE SUL QUESTIONARIO DI ADEGUATA VERIFICA Nel corso del 2012 sono stati analizzati, in sede di verifiche ispettive di filiale, n. 126 questionari di adeguata verifica (tipo 1 = accensione rapporto continuativo). Di seguito vengono riepilogate le principali anomalie (esempio) ANOMALIE NUMERO ANOMALIE INCIDENZA SUL TOTALE (%) N. questionari non rinvenuti 10 3,17 N. questionari non originali (sottoscritto via fax) 5 0,79 N. questionari incompleti (manca firma operatore) 3 2,38 N. questionari incompleti (quadro H)* 6 4,76 N. questionari archiviati in Formadoc in maniera non corretta N. di clienti identificati in maniera parziale e incompleta (C.I. e C.F.) 17 13, ,38
18 Di tali anomalie si sono prese in considerazione quelle relative a: assenza questionario; incompletezza questionario per un totale complessivo di 24 anomalie. Tenuto conto che l art. 55 comma 1 del D. Lgs 231/07 prevede la multa da (per un valore medio di 7.800), si determina il seguente capitale: CAR anti = 24*7.800 = RIEPILOGO REGISTRAZIONI TARDIVE EFFETTUATE Dagli esiti delle verifiche sono emerse rispettivamente: - N. 40 registrazioni in AUI effettuate oltre il termine di 30 giorni; - N. 18 registrazioni in AUI effettuate oltre il termine di 30 giorni. Tenuto conto che l art. 55 comma 1 del D. Lgs 231/07 prevede la multa da (per un valore medio di 7.800), si determina il seguente capitale: CAR anti = 58*7.800 =
19 Quindi CAR anti = = L importo così ottenuto deve poi essere suddiviso per tre considerando tale termine come holding period entro cui dovrà essere rivisto il processo estero. CaR anti = Quindi:
20 È in fase di studio presso la Banca di Credito Cooperativo di Carugate ed in collaborazione con un Dipartimento di Statistica di una primaria Università Italiana, un modello di regressione logistica, in grado di intercettare tramite delle variabili quali ad esempio tipo cliente, tipologia dell operazione, ammontare dell operazione, frequenza delle operazioni un insieme di unità statistiche in due o più gruppi individuati a priori come «soggetti da segnalare» e «soggetti da non segnalare». Gli esiti di tale approccio saranno conosciuti a breve ed i risultati esposti in una prossima Convention ABI sulla Compliance (novembre 2013).
21 Esemplificazione
22 Esemplificazione
23 «Il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo espongono gli intermediari a potenziali, rilevanti rischi di natura legale e reputazionale. Di conseguenza, tali rischi devono essere oggetto di particolari misure di gestione e mitigazione, la loro valutazione deve essere integrata nel sistema di risk management» Anna Maria Tarantola Il contributo della Banca d Italia nella lotta al riciclaggio, 29 gennaio 2010 Fondazione Forense Riminese.
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