Parlare ai bambini che imparano a parlare

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1 Parlare ai bambini che imparano a parlare

2 Il ruolo dell ambiente linguistico nell acquisizione del linguaggio In che modo le caratteristiche di una data lingua influenzano il processo di acquisizione del linguaggio? Qual è il ruolo delle interazioni linguistiche tra adulto e bambino?

3 Di per sé, la partecipazione del bambino agli scambi interattivi all interno delle prime interazioni sociali ha un ruolo importante nello sviluppo linguistico. La modalità con cui l interazione si svolge ha un influenza sullo sviluppo linguistico - Legame di attaccamento e sviluppo linguistico

4 Secondo Chomsky l esperienza linguistica del bambino non potrebbe portare alla conoscenza che il bambino dimostra di avere della lingua Imperfezione, finitezza e povertà dell input Quindi - Non è rilevante studiarlo MA - Se si può dimostrare che il bambino è esposto a esempi buoni della lingua madre ALLORA - E possibile spiegare l acquisizione del linguaggio senza far ricorso a capacità innate

5 Il linguaggio rivolto ai bambini Numerose ricerche hanno studiato le caratteristiche del linguaggio che gli adulti rivolgono ai bambini. Gli insegnamenti espliciti, così come le correzioni di espressioni grammaticalmente scorrette o incomplete, sono assenti o molto rare. Tuttavia, gli adulti si adeguano alle capacità di comprensione linguistica dei bambini e adottano, in modo non consapevole, un linguaggio con caratteristiche tipiche, che hanno fatto pensare a una vera e propria lingua denominata motherese o baby talk.

6 L utilizzo di questo particolare codice linguistico è stato rilevato in numerose lingue e culture, sia occidentali, americana ed europea (Fernald, Taeschner, Dunn et al., 1989), che non occidentali (Ferguson, 1977: berbero in nord Africa, marathi in India, giliak in Siberia, cocopa per gli indiani americani, luo in Africa orientale). In genere si tratta di una versione semplificata della lingua materna, che si differenzia dal linguaggio usato nelle conversazioni tra adulti per diversi aspetti.

7 La prosodia Per attirare l attenzione del bambino viene usato un tono molto alto e contorni intonazionali esagerati. Nelle frasi interrogative viene enfatizzato il tono ascendente. La produzione è lenta e fluente, le parole vengono ripetute e pronunciate più chiaramente e le pause nel discorso sono più lunghe. Le peculiarità prosodiche del motherese si registrano soprattutto nei confronti di bambini di 4 mesi, invece che di pochi giorni o più grandi (12 e 24 mesi) e sono più frequenti nell interazione faccia a faccia.

8 Confrontando il linguaggio materno indirizzato a bambini di due, cinque anni e adulti, nel caso dei bambini di due anni il tono di voce è significativamente più alto rispetto a quando le madri parlano ai bambini più grandi e agli adulti. Rivolgendosi ai bambini più piccoli, la tendenza ad elevare il tono di voce nella parte finale delle frasi è più frequente in un contesto di gioco piuttosto che durante il racconto di una storia.

9 Gli adattamenti di tipo prosodico sembrano assolvere primariamente due funzioni: una analitica e l altra socioaffettiva. La funzione analitica aiuterebbe il bambino nel compito di elaborare il materiale linguistico ascoltato, allo scopo di meglio definire i contorni delle parole e delle frasi. La funzione socioaffettiva, avendo come risultato immediato quello di attirare e mantenere l attenzione e di veicolare stati emotivi, consente al bambino di sperimentare uno scambio comunicativo efficace.

10 Il lessico Per quanto riguarda il lessico, poiché lo scopo primario è quello di insegnare il nome delle cose, vengono usati più sostantivi e meno verbi, aggettivi e avverbi. Vengono privilegiati certi formati di frasi, tipo quello è un x, dov è x?, guarda x. Sono frequenti le ripetizioni ed espressioni tendenti a guidare il comportamento del bambino, come le richieste, le istruzioni e le domande. È spesso presente l uso di vezzeggiativi, diminutivi, onomatopee e di termini che costituiscono una semplificazione di parole di uso comune, come ciccia per carne, bua per male, ninna per dormire.

11 La sintassi Dal punto di vista sintattico, le frasi indirizzate ai bambini piccoli sono, di solito, semplici, ridondanti e ripetitive; l MLU è più breve di quello rivolto agli adulti, le costruzioni sono lineari, prive di incassature, con poche subordinate. Tuttavia, il discorso è generalmente ben formato sul piano grammaticale e le false partenze e le interruzioni non sono frequenti. Si registrano cambiamenti nel tempo, nel senso che il grado di complessità, la lunghezza degli enunciati e il numero di verbi in essi contenuti aumenta in relazione all età e al livello di sviluppo linguistico del bambino.

12 Risulta evidente che il motherese è un linguaggio semplice, corretto e ridondante, assai diverso dal tipo di discorso confuso e sgrammaticato che i primi autori innatismi (Chomsky, 1965) avevano identificato come l ambiente linguistico di cui fa esperienza il bambino. In virtù dei suoi aspetti peculiari, questo input linguistico potrebbe, quindi, costituire una base ideale per l apprendimento del linguaggio o, quantomeno, essere uno degli elementi che concorrono a tale apprendimento.

13 Sono stati condotti diversi studi che mostrano una preferenza da parte dei bambini piccoli per discorsi espressi in motherese, piuttosto che con il linguaggio solitamente utilizzato nelle interazioni tra adulti. Fernald (1989) e Fernald e Kuhl (1987) hanno dimostrato che i bambini di 4 mesi manifestano una chiara preferenza per il primo tipo di discorso e che la melodia risulta la caratteristica più efficace nel catturare l attenzione dei bambini.

14 Il linguaggio dei padri Caratteristiche generali simili, perché determinate dagli specifici aspetti dell interazione con un partner non competente Diversità negli atti linguistici, perché hanno diverse intenzioni e diverse aspettative nei confronti dell interazione

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