I piani regolatori degli anni 90

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I piani regolatori degli anni 90"

Transcript

1 Facoltà di Architettura e Società Cds Architettura Ambientale Polo di Piacenza I piani regolatori degli anni 90 Paola Pucci DiAP - Politecnico di Milano E mail paola.pucci@polimi.it Sito web:

2 Tendanze degli anni 90 che portano alla crisi degli strumenti di pianificazione tradizionali Traformazioni urbane e socio-economiche caduta della tensione abitativa nelle grandi aree urbane; Processi di riqualificazione e riprogettazione aree dismesse in tessuti urbani consolidati; crescente domanda di qualità ambientale e urbana; Competizione tra città e affermarsi di politiche di marketing territoriale Cambiamenti istituzionali nuovo sistema elettorale per gli enti locali e conseguente ricerca di visibilità e di spazi operativi per i nuovi Sindaci e per le amministrazioni; mutate condizioni operative delle amministrazioni: nuove modalità di acquisizione delle risorse; responsabilità diretta dei dirigenti, riorganizzazione degli uffici; necessità di coinvolgere privati anche in iniziative di interesse pubblico ; nuovi poteri in materia di pianificazione territoriale agli enti intermedi (a partire da l. n. 142/1990); l esperienza dei cosiddetti programmi complessi. in discussione la logica dicostruzione del piano urbanistico tradizionale piuttosto che la sua efficacia

3 I cambiamenti nella disciplina. Tre ragioni del cambiamento Crisi del welfare state il Comune cui spetta l onere dei finanziamenti del progetto attiva accordi di finanziamento con altri livelli dell A.P. o con il privato Processo di decentramento dei poteri si rafforza il potere locale (sussidiarietà) Trasformazione dei rapporti tra società civile e società politica gruppi di abitanti, società civile, associazioni con un ruolo attivo nel processo di governo del territorio

4 all inizio degli anni 90 in discussione il ruolo del soggetto pubblico che non dispone di potere e risorse sufficienti per essere il solo e il principale soggetto che segue la attuazione e realizzazione del piano Ruolo del piano come strumento di controllo (limitazione) delle azioni dei privati per un nuovo ruolo legato alla sollecitazione di investimneti, alla costruzione di opportunità di investimneto privato(confronto con il mercato) La realizzazione ordinata del piano da parte dell amministrazione pubblica che, al contrario, seleziona alcune «occasioni» di trasformazione urbana che consentano di coinvolgere finanziatori privati

5 Questa crisi è il terreno di sperimentazione decisivo per avviare un processo di riforma degli strumenti di pianificazione Il piano rinuncia a essere strumento di comando e di controllo Il piano è strumento di interazione tra più soggetti La sua capacità di governare le trasformazioni non è affidata a una autorità (amministrazione pubblica) che si colloca prima e al di sopra delle parti, ma alle forme di concertazione e di negoziazione che si svolgono durante e nei processi di costruzione del piano. Modello negoziale Modello gerarchico Decisore pubblico Abitanti Progetto urbano Politici Abitanti Tecnici Tecnici

6 Modello gerarchico Decisori politici in posizione di centralità Decisori politici Competenze: management politico, pratiche di negoziazione Campi di competenza definiti informazioni Consultazione, impatto delle decisioni Definizione degli obiettivi e dei programmi Decisioni e realizzazioni tecniche Abitanti = utenti Competenze legate alle pratiche sociali Tecnici Competenze: conoscenze teoriche e tecniche

7 Modello negoziale e concertativo Abitanti Rappresentazioni legate a pratiche di vita quotidiana domande Proposte di azione Programma Decisori politici Interpretazioni della realtà Nessun attore ha una posizione preminente Intreccio di competenze Ascolto sensibile del territorio PROGETTO URBANO Tecnici Piani e bilanci finanziari Orientamenti politici Risposte tecniche

8 Il Piano regolatore è contemporaneamente molte cose: immagine al futuro della città programma degli interventi per soddisfare desideri, domande, bisogni insieme di regole che definiscono i rapporti tra le parti della società, le modalità e le forme di interazione modi di definire le aree di competenza di ogni soggetto e di ogni istituzione patto tra società e la sua amministrazione Avarello P., Il piano comunale. Evoluzioni e tendenze, Il Sole 24Ore, Milano, 2000.

9 La disciplina urbanistica e territoriale DA disciplina volta alla quasi esclusiva produzione di piani VERSO una disciplina e tecniche delle politiche territoriali di processi interattivi che regolano la crescita dei valori urbani e di territorialità

10 Non si ha una riforma organica, ma riforme regionali Le trasformazioni legislative introdotte dalle nuove leggi regionali sono connotate da: Diversi livelli di pianificazione che scardinano le vecchie gerarchie a cascata (principio di sussidiarietà); La ricerca di flessibilità nel processo decisionale all interno dell iter di pianificazione in cui cambiano i rapporti tra operatori pubblici e soggetti privati

11 Le nuove leggi regionali distinguono due tipi di regole : Regole utili per le decisioni strategiche e relative alle condizioni per la trasformazione, stabilite dalla necessità di preservare la qualità ambientale e storica della città e prevenire i rischi; hanno validità di lungo periodo e sono leggittimate a partire da regole prescrittive non negoziabili; Regole concernenti le trasformazioni fisiche e funzionali stabilite in base alle domande, agli interessi alle disponibilità di risorse e di attori, valide per il breve periodo e decise attraverso procedure caratterizzate da flessibilità e negoziazione;

12 Molte tra le nuove leggi regionali prevedono tre livelli di pianificazione: : Il livello strutturale, valido sul lungo periodo e formulato in relazione alle cosiddette invarianti strutturali o in base a scelte di lungo periodo, definisce lo scenario di sostenibilità orientato al controllo della crescita urbana e contiene tutte le azioni rilevanti e i programmi strategici per l assetto del territorio; Il livello normativo finalizzato alla gestione della città esistente attraverso l introduzione e la regolazione di parametri e standards; Il livello operativo/attuativo riferito al operative designs dei nuovi insediamenti e alla redazione di programmi di riqualificazione urbana.

13 Questi diversi livelli si traducono in due diversi strumenti di pianificazione e un documento normativo. Il piano strutturale Il piano operativo (piano del Sindaco) Il progetto urbanistico esecutivo

14 Il piano strutturale Prefigura l immagine futura del territorio, definisce il quadro di riferimento e le caratteristiche essenziali del territorio, in riferimento all assetto insediativo, alle reti infrastrutturali e alle strutture ambientali, definisce i caratteri principali del sistema funzionale e delle attività e, di conseguenza, i progetti locali di sviluppo, strategici per la costruzione di politiche territoriali, È il quadro di riferimento necessario per dare coerenza alle politiche settoriali e alla pianificazione delle reti infrastrutturali; definisce i criteri di valutazione da utilizzare per la gestione del piano, come per l implementazione delle procedure, con particolare attenzione per i regolamenti urbani e per i programmi integrati di intervento

15 I temi trattati sono: Tutelare e preservare Migliorare la città esistente Valorizzare il Borgo Ticino Definizione dei margini urbani (rimagliatura della città (quartieri est ed ovest) Trasformare e riqualificare (Snia, Neca,..) Grandi attrezzature urbane e istituzioni (Ospedali, Università) Il territorio non urbanizzato (la valle del Ticino, riqualificazione aree spondali del Naviglio, ilparco Visconteo) Piano di governo del territorio. Schema strutturale progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi fonte: Urbanistica n. 115/2000

16 Piano urbanistico comunale di Pesaro Mappa strategica Sono individuati: Interventi attinenti alla mobilità Interventi attinenti ai luoghi centrali Attrezzature diffuse Parchi e grandi attrezzature Interventi attinenti alla produzione Interventi attinenti la residenza Aree di salvaguardia source: Urbanistica n.111/1998:

17 source: Urbanistica n.111/1998: Piano urbanistico comunale di Pesaro. Schema direttore

18 Brescia

19 Documento di piano PGT di Vigevano (progettista Federico Oliva, 2008) Città esistente da riqualificare Città della trasformazione Sistema infrastrutturale e nuove previsioni Sistema ambientale e nuove previsioni Sviluppo strategico

20 Il piano operativo È un documento di pianificazione con validità limitata nel tempo e coincidente con la durata dell incarico amministrativo del Sindaco, Non contiene prescrizioni di diritti e doveri; È un piano approvato dal consiglio comunale Contiene le linee guida, le proposte e le regolamentazioni decise attraverso il confronto democratico tra gli amministratori eletti.

21 Prg di Pesaro Usi del suolo e modalità di intervento Sono individuati: Aree di trasformazione (schema direttore, progetto norma, piano attuativo, concessione convenzionata) Progetto di suolo Indirizzi progettuali Fonte: Urbanistica n.111/1998: Abaco di un luogo centrale di quartiere

22 Assetto della città esistente PGT di Vigevano (prof Federico Oliva) Piano delle regole

23 La nuova città pubblica - PGT di Vigevano (prof Federico Oliva Piano dei servizi

24 Le nuove pratiche di pianificazione possono essere ricondotte a tre modelli (Clementi, 2000): Una sostanziale riaffermazione del modello classico in cui: il piano regolatore definisce alcune invarianti e obiettivi strutturali; il processo decisionale è gestito e interno all attore pubblico (Comune o Provincia) depositario di un interesse collettivo che ne legittima il ruolo di migliore attore. cauto riformismo che cerca di mediare tra ciò che va tolto alle intese future e assume perciò valore di invariante strutturale, e ciò che è rinviato ai programmi e ai progetti da definire successivamente aprendosi alla concertazione e al mercato; il piano è un integratore dinamico di proposte progettuali in cerca di coerenza. flessibilità competitiva indebolisce i contenuti prescrittivi del piano, riformulati alla luce degli obiettivi di governo dell esistente; il piano diventa lo sfondo che accompagna la trasformazione della città, grazie a documenti di inquadramento strategico che hanno il ruolo di orientare le azioni di intervento

25 I piani presentati La dimensione ambientale nel piano urbanistico di Reggio Emilia (Campos Venuti, Oliva) La dimensione normativa nei Piani urbanistici di Torino, Pavia, Livorno (Gregotti, Cagnardi) La dimensione del progetto urbano nei piani urbanistici di Bergamo, Pesaro, Prato (Secchi, Viganò) La dimensione strategica nel Piano urbanistico di Bologna (Gabellini)

26 Perché questi casi? Rappreseno esperienze innovative nel panorama degli strumenti urbanistici Affrontano temi di frontiera che emergono nelle agende politiche Sono «piani di autore»

27 Prg di Reggio Emilia (progettisti: Campos Venuti G., Galuzzi P., Oliva F., Vitillo G.,)

28 Prg di Reggio Emilia (progettisti: Campos Venuti G., Galuzzi P., Oliva F., Vitillo G.,) Piano regolatore riformista Temi di interesse generale: Orientare lo sviluppo: la forma della città Promuovere politiche ambientali Progressiva evoluzione sui temi dell ecologia Ricerca di strumenti operativi per declinare la tutela ecologica con politiche di sviluppo Progetti urbani per alcune zone di trasformazione strategiche

29 Le politiche nel Prg di Reggio Emilia Costruzione di zone verdi attraverso la perequazione Riduzione del consumo di suolo e rigenerazione ecologica Incremento della permeabilità dei suoli urbani Incremento del verde privato Sostenibilità ambientale nelle fasi preliminari della progettazione Inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastrutture Integrazione tra insediamenti e reti tecnologiche Contenimento e fluidificazione del traffico veicolare Integrazione tra funzioni e usi per evitare sia la monofunzionalità sia la congestione Criteri di equità nel trattamento dei proprietari (perequazione) Ecologia delle infrastrutture Tavola programmatica delle politiche ambientali nei seguenti campi di azione: Contesti da riqualificare (risorse esistenti) Contesti da riprogettare (risorse previste) Contesti da riorganizzare (situazioni critiche) Contesti da mettere in rete (reti verdi e per il tempo libero)

30 Prg di Reggio Emilia Organizzazione del paesaggio Studio del verde storico urbano e territoriale in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

31 Prg di Reggio Emilia. Impermeabilizzazione del suolo Sono riconoscibili: Aree ad altissima impermeabilizzazio ne (s.i. >80%) Aree ad alta impermeabilizzazio ne (50<s.i.>80) Aree a media impermeabilizzazio ne (10<s.i.<50) Aree a bassa impermeabilizzazio ne (s.i<10%) Analisi urbanistiche di base in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

32 Prg di Reggio Emilia. Studio sul sistema ecologico ambientale Catasto dei tipi biologici sulla base dell uso del suolo. Sono mappati i seguenti tipi di biotipi: - aree urbanizzate centrali - Aree urbanizzate miste - Aree urbanizzate in territorio extra urbano (nuclei sparsi) - Aree industriali e artigianali - Aree verde - Corsi d acqua e zone spondali - Impianti e superfici di trasporto - Aree agricole - Aree seminaturali - Aree di discarica in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

33 Prg di Reggio Emilia. Studio sul sistema ecologico ambientale Potenziale naturalistico per le attività del tempo libero. Sono riconoscibili: aree con potenzialità naturalistiche significative Aree di concentrazione delle attività ricreative Emergenze paesistiche (corsi d acqua, dossi, terrazzi ) Impatti reali Impatti potenziali (consumi di territorio, concentrazioni di emissioni future) in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

34 Prg di Reggio Emilia. Zone di isopotenzialità biotica Livelli di potenzialità biotica crescenti: - Giallo: ambiti a bassa potenzialità biotica (aree densamente urbanizzate, aree industriali con poco verde) - Rosa: ambiti a medio-bassa potenzialità biotica (aree urbanizzate di frangia, e centri frazionati, con spazi verdi - Blu : ambiti a medio-alta potenzialità biotica (aree agricole e perifluviali, con vegetazione semplificata - Verde: ambiti a alta potenzialità biotica (boschi, siepi pluristratif, ) Studio del sistema ecologico ambientale in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

35 Prg di Reggio Emilia. Capacità di rigenerazione ambientale Capacità di rigenerazione ambientale: aria, acqua, suolo. Sono riconosciuti: - protezione di immissioni inq. con vegetazione - aree interessate da inq. atmosferico significativo - rigenerazione della falda acquifera - Aree con prevalente funzione di equilibrio climatico (corsi d acqua, aree libere) - impatti e rischi per smaltimento acque - Impatti reali/potenziali in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

36

37 Prg di Reggio Emilia Proposte per il sistema ambientale di Reggio Emilia (Prg) in Fonte: Urbanistica, n.103/1995

38 Prg di Reggio Emilia Area di trasformazione Regole di impianto urbanistico Regole di impianto ambientaleecologico in Fonte: Urbanistica, n.112/1999

39 Prg di Roma (progettisti: Campos Venuti G., Galuzzi P., Oliva F., Vitillo G.,)

40 Il PRG di Roma Paradigma dell urbanistica italiana del 2000 Temi di interesse : il poster plan Il disegno strategico della città futura la visione spaziale, coordinata, delle grandi scelte per le infrastruture, l ambiente e il costruito il piano delle certezze come trattare le previsioni urbanistiche non ancora attuate, eredità del piano precedente (1962), come stabilire un quadro di certezza dei diritti e delle attese sull uso e la trasformazione del suolo i progetti urbani Il metodo, le regole, le indicazioni per la costruzione dei progetti integrtai per le zone di trasformazione le regole di gestione della città esistente (conservazione, riqualificazione, modificazione )

41 Il nuovo Prg di Roma Obiettivi generali: Sviluppo sostenibile Coesione sociale Qualità della vita Contenuti del piano: Orizzonte metropolitano: città policentrica Città sostenibile: è il sistema storicoambientale, lo spazio NON costruito a rappresentare l input del piano Trasformazione urbanistica basata sul riuso e sulla riqualificazione Sistema della mobilità come elemento prioritario delle strategie di piano Fonte: Urbanistica n. 106/1996, Tre azioni chiave per i progetti urbanistici: - Recuperare - Qualificare - Manutenere

42 Azioni strategiche Chiusura dell eredità Delimitazione territoriale delle zone omogenee Variante di salvaguardia (1991) Perimetrazione dei primi 4 parchi Definizione degli ambiti prioritari di intervento Adozione della variante al Peep Presentazione del piano delle certezze : documento politicoprogrammatico di indirizzo che rappresenta lo scenario di riferimento e contiene: Nuova zonizzazione e nuova normativa per la città consolidata Nuova zonizzazione e nuova normativa per le aree non trasformabili Individuazione aree a standard Individuazione aree per edilizia pubblica Elaborazione del piano metropolitano

43 Variante Generale Pianificar facendo Doppio livello di pianificazione: Piano direttore metropolitano - Piano strategico-strutturale - in accordo con Provincia e Regione. Si occupa di sistema ambientale dei parchi e aree protette, sistema della mobilità, ripartizione dei pesi insediativi nuove centralità, Localizzazione di funzioni forti, Individuazione di aree strategiche per la trasformazione urbana Piano urbanistico comunale piano della gestione ordinaria/delle trasformazioni NON strategiche, della manutenzione qualitativa (destinazioni d uso del suolo e regole per interventi edilizi sull esistente) Progetto urbano relativo a aree strategiche di trasformazione urbana conformi con il quadro delle scelte di piano. Consente: Di attuare un processo decisionale partecipato Di Verificare la fattibilità dell intervento, Di Valutare il grado di trasformabilità di una area e Di individuare i soggetti e i termini del contributo pubblico al miglioramento della situazione di intervento. Pianificar Facendo : adozione di varianti successive e coerenti rispetto allo schema strategico generale a cui ci si avvicina attraverso la realizzazione di progetti strategici, ma parziali.

44 Ipotesi per l area metropolitana

45 Ipotesi per l area metropolitana

46 Ipotesi per l area metropolitana

47 Ipotesi di assetto metropolitano Si riconoscono: Parchi e riserve (verde) Centri storici (marrone) Zone edificate (beige) Rete viabilità (rosso) Ambiti prioritari di intervento (cerchiati e numerati) Sistema insediativo Avvio progetti urbani su aree strategiche (nodi ferroviari e vuoti urbani) Individuazione ambiti di riqualificazione e di recupero urbano Accelerare approvazione PP per zone prioritarie di intervento Individuare nuovi parametri per intervento di edilizia pubblica Sistema dei parchi e del verde Sistema dei cunei verdi (17 parchi di cui 11 creati) Ruota verde: agro romano Fonte: Urbanistica n. 106/1996, Parchi urbani della periferia (derivano da progetti di trasformazione in cui i privati cedono sotto forma di contributo extra standard aree per realizzare parchi)

48 Zone di trasformazione urbanistica progetto urbano come strumento per : Realizzare un processo decisionale partecipato Permettere valutazioni trasparentio delle proposte Valutare la conformità con le scelte di pano Introdurre la dimensione temporale Zone di programmazione strategica

49 risorse

50 finalità

51

52 Variante Generale. piano delle certezze Articolazione del territorio comunale in tre ambiti di riferimento: La città consolidata: centro storico e tessuti realizzati tra il 1908 e il 1931 la città della trasformazione: periferia non consolidata e degli abusi edilizi Il sistema storico-ambientale: aree non trasformabili rappresentate dai parchi e dall agro romano Fonte: Urbanistica n.110/1998

53 Le analisi

54

55 Fonte: Urbanistica n. 106/1996, n. 110/1998 Progetto d area Pietralata-Tiburtina. Cadre de référence environnemental

56 Progetto d area Pietralata-Tiburtina. Piano d intervento Approfondire e aggiornare Progetto direttore del Concentrare funzione direzionali sui nodi (Tiburtina e metro Quintiliani) Riqualificazione ad uso urbano via Tiburtina, luogo storicamente significativo della porzione di città consolidata; sistema verde di nuova fondazione Interventi diffusi di riqualificazione e completamento del tessuto edilizio Impianti tecnologici innovativi (teleriscaldamento, trasporto rifiuti su ferro) Nuova viabilità tangenziale (9km)

57 Concorso per la stazione Roma Tiburtina Renzo Piano Michael Hopkins Paul Andreu Fonte: Urbanistica n. 106/1996; Arca Plus n. 22

58 Concorso per la stazione Roma Tiburtina Otto Steidle Schema planimetrico e layout funzionale M. Fuksas Fonte: Urbanistica n. 106/1996; Arca Plus n. 22

59 Concorso per la stazione Roma Tiburtina Nodo intermodale pensato come stazione per le linee di alta capacità ferroviaria nazionali e internazionali, nodo della mobilità urbana e metropolitana (tre linee metropolitane e linee di trasporto pubblico di superficie); Nel progetto vincitore del concorso (capogruppo arch Paolo Desideri), il manufatto è costituito da una grande galleria aerea che assolve contemporaneamente la funzione di stazione internazionale e di monumentale boulevard pedonale. Il nodo si costituisce di mq di superficie destinata a servizi di stazione e di mq di superfici per attività direzionali e terziarie, commerciali ricettive, culturali e ricreative. La stazione ponte collega i due quartieri di Pietralata e Nomentano da sempre separati dalla ferrovia Fonte: Urbanistica n. 106/1996; Arca Plus n. 22, Urbanistica informazioni n. 192/2003

60 Anni 90 Piano Regolatore di Torino, Pavia Sesto SG e Livorno (arch. Cagnadi, prof, Gregotti)

61 Prg di Torino (anni 90) Temi di inteersse: L evoluzione della forma e della struttura della città progettazione di forme urbane: bordi, tessuti, emergenze ridefinire la struttura urbana mediante una selezione di grandi progetti visioni multiple: tavole di strutture (la città possibile)/ tavole normative (la città legale)

62 La forma e la struttura Schema di sintesi Le trasformazioni del tessuto urbano di Torino sino agli anni 80 Schema di sintesi

63 Visioni multiple Carta di struttura (la città possibile) Prg di Torino. Schema di struttura Progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi I temi trattati sono: Architetture e sistemi qualificati Centralità minori Parchi pubblici Verde privati Boschi Percorsi storici collinari Viali storici recuperati Grandi servizi Grande industria Poli terziari Trasformazioni Residenza Terziario Verde pubblico Servizi Fonte: Urbanistica n. 104/1995

64 visione multiple: Tavola normativa (la città legale Dalla città fabbrica alla città terziaria e della ricerca Aree normative e destinazioni d uso Fonte: Urbanistica n. 104/1995

65 Prg di Torino: zoning Zone normative

66 ridefinire la struttura urbana mediante una selezione di grandi progetti Torino: la spina centrale Le premesse: Realizzazione del passante ferroviario Dismissione di aree industriali lungo il tracciato ferroviario Esigenze di ammodernamento della linea ferroviaria Recupero della periferia storica in crisi La Spina Quasi un asse barocco Per la sua posizione rappresenta una nuova centralità a valenza rappresentativa Costruire in altezza per creare importanti parchi urbani

67 Torino: la spina centrale La copertura della ferrovia Torino-Ceres ha portato alla definizione della Spina reale (6 km) come progetto di riqualificazione che ricolloca le previsioni tecnico-trasportistiche settoriali entro il contesto di nuove coerenze urbane e ambientali. Il giardino lineare attraversato da un percorso ciclopedonale alberato è realizzato sopra la copertura, congiuntamente a nuove volumetrie che definiscono nuove centralità a valenza rappresentativa

68

69 Prg di Torino: azzonamento. Zone normative

70 PRG di Torino Zona urbana centrale storica Tipi di intervento ammessi - individuazione del gruppo di edifici (edifici di gran prestigio, di rilevante interesse.e recenti) - Qualità relative alle parti dell edificio: - fronti di notevole pregio - Fronti caratterizzanti ambienti urbani - Androni - Spazi di cortile o giardini - Tessuti minori residui - Tessuti ad alta densità edilizia - Modalità di attuazione: suddivisione delle cellule; edifici complessi - Aree soggette a particolare normativa (perimetro di studio, aree da trasformare)

71

72

73 Realizzazione della spina centrale che per caratteri tipologici rimanda ai viali ottocenteschi torinesi e definisce per la sua posizione una possibile nuova centralità urbana a forte valenza rappresentativa. Riorganizzazione del sistema del TP metropolitano con asse portante il passante Protezione del sistema dei viali storici e dell asse lungo il Po Due nuovi ponti sul Po (Lingotto e san Maurizio) Torino: Schema generale della viabilità nel Prg

74 Il Ring di Sesto San Giovanni Progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi Il Ring è l anello attorno a cui si articolano i luoghi di più rilevante trasformazione della città. E costituto da un nuovo viale alberato su cui si propone di riarticolare la città, collegando le trasformazioni delle aree strategiche e riunendole in un unico sistema di riferimento. Gli ambiti affacciati sul viale sono sede di funzioni di scala urbana (attrezzature e servizi pubblici e privati) Schema di struttura, Sesto San Giovanni Fonte: Urbanistica n. 104/1995

75 Prg di Pavia. Schema di struttura progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi Fonte: Urbanistica n. 115/2000 I temi trattati sono: Tutelare e preservare Migliorare la città esistente Valorizzare il Borgo Ticino Definizione dei margini urbani (rimagliatura della città (quartieri est ed ovest) Trasformare e riqualificare (Snia, Neca,..) Grandi attrezzature urbane e istituzioni (Ospedali, Università) Il territorio non urbanizzato (la valle del Ticino, riqualificazione aree spondali del Naviglio, il Parco Visconteo)

76 Fonte: Urbanistica n. 115/2000 Prg di Pavia. Azzonamento delle aree normative progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi

77 Prg di Livorno. Piano strutturale progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi I luoghi dell abitare; i luoghi della produzione, Le zone omogenee (zona storica, città 700/800, la città recente, zone produttive e portuali, aree a servizi, aree recenti a villini, edilizia residenziale pubblica, aree esterne all abitato, Fonte: Urbanistica n. 115/2000

78 Prg di Livorno progettisti: Studio Gregotti, Cagnardi Fonte: Urbanistica n. 115/2000

79 Piano Strutturale comunale di Bologna

80 Il profilo strategico del Piano urbanistico (PSC) di Bologna Offre una cornice di senso per azioni e per progetti urbanistici Cornice maturata attraverso consultazioni pubbliche : forum per Bologna città che cambia e che ha coinvolti tutti quartieri Cornice espressa con un chiaro riferimento spaziale: le 7 città Cornice che svolge funzioni diverse: Interpreta i processi di urbanizzazione Delinea strategie per implementare progetti di trasformazione urbana Propone figure di organizzazione del territorio riferendo le strategie alo spazio fisico Aspira a essere generativa

81 Il percorso, i documenti

82 Le sette città Come disegno della struttura percepita Come dispositivo cruciale e preminente della progettazione urbanistica, in grado di intercettare tutti gli altri dispositivi, se usato in relazione a una urbanistica contestuale e orientata alle politiche (Gabellini, 2010, p. 64) Interpreta i processi di urbanizzazione Delinea strategie per implementare progetti di trasformazione urbana Propone figure di organizzazione del territorio riferendo le strategie alo spazio fisico Aspira a essere generativa

83 Orientamenti per le politiche, da declinare per ogni città Le sette città

84 Le 7 città Ciò che c è Progetti in corso Strategie Azioni sulle connessioni Azioni sui luoghi Effetti sui contesti : esplorazioni ptrogettuali

85 Città della tangenziale Figure della ristrutturazione

86 Références bibliografiques AaVv, Urbanistica a Milano. Progetti e realizzazioni, in Urbanistica n. 119/2002 AaVv, Progetto Bicocca I quaderni di Bicocca, Skira, Milano 1999 AaVV, Milano 2001, Casabella n. 690/2001 Avarello P., Il piano comunale. Evoluzioni e tendenze, Il Sole 24Ore, Milano, Balducci A., Disegnare il futuro. Il problema dell efficacia nella pianificazione urbanistica, Il Mulino, Bologna, Campos Venuti G., L urbanistica riformista (a cura di Oliva), Etas libri, Comune di Milano, Ricostruire la Grande Milano, Milano, 2000 in Clementi A., Innovazioni incompiute, in Urbanistica n,115 /2000 Curti F., Una scommessa dagli esiti incerti, in Territorio n. 16/2001 Di Biagi P., Gabellini P. (a cura di), Nuovi piani, Urbanistica n. 95/1989. Gabellini P., Fare urbanistica. Esperienze, comunicazione, memoria, Carocci, Roma, 2010 Mazza L., Flessibilità e rigidità nelle argomentazioni, in Urbanistica 118/2002 Mazza L. Un nuovo patto per l urbanistica, in Lotus international n. 110/2001 Mazza L., Nuove procedure urbanistiche a Milano, in Territorio n. 16/2001 Mazza L., Trasformazioni del piano, Angeli, Milano, 1997 Mazza L., L insostenibile peso dell offerta residua, in Urbanistica n. 103/1994 Mazza L., Piani, progetti, strategie, in CRU n. 2/1994 Salzano E., Il modello flessibile a Milano, in Urbanistica n. 118/2002

87 Riferimenti bibliografiche e fonti Reggio Emilia Aa.Vv., Il preliminare del Prg di Reggio Emilia, in Urbanistica, n.103/1995: Comune di Reggio Emilia, Il progetto preliminare del Prg, a cura di Campos Venuti G., Galuzzi P., Oliva F., Vitillo G., Urbanistica Quaderni, n.1/1995 Campeol A., Il principio di sostenibilità nel processo di pianificazione a Reggio Emilia, in Urbanistica n.112/1999: Fortelli M., Reggio Emilia: la fatica del piano ecologico, in Urbanistica Informazioni, n.146/1996 Oliva F., Urbanistica ed ecologia, in Campos Venuti G., Oliva F. (a cura di), Cinquant anni di urbanistica in Italia: , Laterza, Bari PRG di Roma AaVv, Il processo di pianificazione a Roma, in Urbanistica n. 106/1996 Campos Venuti G., Roma: verso il nuovo piano urbanistico, in Urbanistica n. 110/1998 Gabellini P., Cdrom

88 Pesaro AaVv, Piani e progetti recenti di Studio 1998 in Urbanistica n.111/1998: Riferimenti bibliografici e fonti Balducci A., Il coinvolgimento strutturato della società locale nella costruzione del piano a Pesaro, Urbanistica Informazioni, n.158, 1998 Calvaresi C., Ascoltare Pesaro: un progetto di urbanistica partecipata Urbanistica Informazioni, n.158, 1998 Sorricaro F., Le indicazioni degli abitanti diventano linee guida per il PRG di Pesaro, Urbanistica Informazioni, n.158, 1998 Prato Aa.Vv Piani e progetti recenti di Studio 1998, in Urbanistica n.111/1998: Laboratorio Prato PRG, Laboratorio Prato PRG, Comune di Prato, Alinea, Firenze 1996 Gandolfi C., Poggiali A., Piano strutturale di Prato, in Urbanistica Informazioni, n.155/1997 Vittoriani M.A., Il PRG del Comune di Prato, in G.Nigro (a cura di), Piani regolatori generali di ultima generazione. Argomenti di riflessione e letture di piani locali, Gangemi, Roma 1999 Bergamo Comune di Bergamo, Il progetto del nuovo Piano regolatore generale, Urbanistica Quaderni, n.27, 2000: Caravaggi L., Il progetto ambientale nella prima fase di attuazione del nuovo Prg di Bergamo, Urbanistica, n.112, 1999: Cinà G., Piano regolatore generale di Bergamo, in Cinà G.. (a cura di), L innovazione del piano. Temi e strumenti urbanistici a confronto, Angeli, Milano 1996 Salone C., Dopo Astengo, il preliminare di piano bergamasco, Urbanistica Informazioni, n.137/1994: Secchi B., Il progetto del nuovo piano regolatore della città di Bergamo, Secchi B., Tre piani. La Spezia, Ascoli, Bergamo, a cura di Bianchetti C., Angeli, Milano 1994

89 Riferimenti bibliografici e fonti Torino AaVv, I piani dello studio Gregotti Associati, in Urbanistica n. 104, 1995, pp Cagnardi A., Quali idee per Torino, in. Urbanistica Informazioni n. 134/1994 Gregotti associati Studio, Torino: piano, struttura, progetto, in Casabella n. 592/1992 Mazza L., Trasformazioni del piano a Torino, in Mazza L., Trasformazioni del piano, Angeli, Milano, 1997 Pavia Cagnardi A., Nuovi piani.nuovi progetti.livorno, Gorizia, Pavia, in Urbanistica n. 115/2000, pp Livorno AaVv, I piani dello studio Gregotti Associati, in Urbanistica n. 104, 1995, pp Cagnardi A., Nuovi piani.nuovi progetti. Livorno, Gorizia, Pavia, in Urbanistica n. 115/2000, pp Cagnardi A., Ancora dibattito sul Prg di Livorno, in Urbanistica Informazioni n. 138/1994 Casagrande S., Piani strutturali in Toscana: un intervista piano di Livorno, in Urbanistica Informazioni n. 150/1996

90

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA I Programmi complessi Si innestano in una duplice riflessione: 1. scarsità delle risorse pubbliche per la gestione delle trasformazioni urbane; 2. limiti della operatività del Piano Regolatore Generale.

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

COMPLESSITA TERRITORIALI

COMPLESSITA TERRITORIALI PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI OBIETTIVI E FINALITA DEL PROGETTO PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI IL CONTESTO Il Sistema Territoriale di progetto è parte del sistema metropolitano lombardo,

Dettagli

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE La ZIP Nord 1.500.000 mq di superficie complessiva Oltre 150 lotti attrezzati Oltre 450 proprietari

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori

Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori A cura di: Gianluca Bortolini - referente per il Mosaico Informatizzato Provinciale - Sintesi PRG Settore Operativo Pianificazione

Dettagli

Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana

Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana Laboratorio di Urbanistica 1 Titolarità del Laboratorio: Simone Ombuen Anno accademico 2012-2013 secondo semestre Modulo Diritto (4 cfu) Docente:

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

Gruppo di Lavoro. Le scelte urbanistiche TERZO INCONTRO. Sala Polifunzionale della Biblioteca del Comune di Nembro, 20-02-2008 SCHEDE PROGETTO

Gruppo di Lavoro. Le scelte urbanistiche TERZO INCONTRO. Sala Polifunzionale della Biblioteca del Comune di Nembro, 20-02-2008 SCHEDE PROGETTO Introduzione Gruppo di Lavoro Le scelte urbanistiche TERZO INCONTRO Sala Polifunzionale della Biblioteca del Comune di Nembro, 20-02-2008 SCHEDE PROGETTO Il terzo incontro, a cui erano presenti 12 partecipanti,

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti Progettista della Variante e Responsabile del procedimento Ing. Luca Vecchieschi

Dettagli

PIT Progetto Integrato Territoriale Stazione accessibile. Integrazione delle politiche di riqualificazione del centro urbano di Terni

PIT Progetto Integrato Territoriale Stazione accessibile. Integrazione delle politiche di riqualificazione del centro urbano di Terni PIT Progetto Integrato Territoriale Stazione accessibile. Integrazione delle politiche di riqualificazione del centro urbano di Terni IL PIT Il Progetto Integrato Territoriale ed il POR-FESR 2007-13 Il

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ANALISI DEI SISTEMI DI TRASPORTI

INTRODUZIONE ALL ANALISI DEI SISTEMI DI TRASPORTI INTRODUZIONE ALL ANALISI DEI SISTEMI DI TRASPORTI - Lezione 1 - Prof. Domenico Gattuso domenico.gattuso@unirc.it 0965/875218 Domenico Gattuso 1 CONTENUTI Nomenclatura di base Processo di Pianificazione

Dettagli

1.4 DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI. 1.4. Commercio e attività produttive

1.4 DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI. 1.4. Commercio e attività produttive DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI 1.4. Commercio e attività produttive 1.4 ANALISI E DATI Lo spazio attualmente occupato dal commercio e delle attività produttive è l 11% del territorio, pari 1.707.968 mq.

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Laboratorio di Urbanistica. Il piano regolatore nella legislazione italiana recente: ruolo, critica, innovazioni. Prof.

Laboratorio di Urbanistica. Il piano regolatore nella legislazione italiana recente: ruolo, critica, innovazioni. Prof. Laboratorio di Urbanistica Corso di Fondamenti di Urbanistica Il piano regolatore nella legislazione italiana recente: ruolo, critica, innovazioni Prof. Corinna Morandi 20 maggio 2008 1 Dalla iper-regolazione

Dettagli

La nuova Legge Regionale sul consumo di suolo Cosa cambia?

La nuova Legge Regionale sul consumo di suolo Cosa cambia? POLITECNICO DI MILANO DASTU DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI CICLO DI SEMINARI La nuova Legge Regionale sul consumo di suolo Cosa cambia? INTERVENTI PROGRAMMATI_Stefano Salata LA VALUTAZIONE

Dettagli

7. LA STRUTTURA URBANA CONSOLIDATA

7. LA STRUTTURA URBANA CONSOLIDATA 7. LA STRUTTURA URBANA CONSOLIDATA 7.1. Premessa La qualità dell ambiente e lo stile di vita sono strettamente correlati alle caratteristiche specifiche della struttura urbana locale. In una fase in cui

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA INTRODUZIONE La ZIP di Padova, ha rappresentato e certamente ancora rappresenta una

Dettagli

integrati nella città della trasformazione. Progetti urbani per le nuove Centralità urbane/metropolitane)

integrati nella città della trasformazione. Progetti urbani per le nuove Centralità urbane/metropolitane) integrati nella città della trasformazione. Progetti urbani per le nuove Centralità urbane/metropolitane) Standard Urbanistici: si introduce il metodo della perequazione e della cessione compensativa per

Dettagli

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI 2009-2011 Seriate, 29 Gennaio 2009 (modificato nell Assemblea dei Sindaci del 12/11/2009 verbale n. 51) Parco Locale

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI 1. Introduzione I PIANI URBANI DELLA MOBILITA (PUM) Linee

Dettagli

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PIANO D INDIRIZZO E REGOLAZIONE DEGLI ORARI PIANO MOBILITÀ

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE CONSULTAZIONE PUBBLICA Pianificazione Urbanistica Partecipata La Città non è fatta di soli edifici e piazze, ma è fatta di memoria, di segni, di linguaggi, di desideri, che sono a loro volta l espressione

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE VISTA DAL BASSO, L OPINIONE DEI COMUNI. A cura dell Arch.

Dettagli

Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP)

Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP) Incontro Ordini professionali Regione Umbria Legge regionale 21 gennaio 2015, n.1 Testo unico governo del territorio e materie correlate Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP) DIREZIONE PROGRAMMAZIONE,

Dettagli

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione WORKSHOP MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO: Tecniche attuative del Piano La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione Sala Conferenze Belvedere di San Leucio (CE) 19 febbraio 2015 Il principio

Dettagli

F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome ALLEGRETTI FRANCO GIOVANNI MARIA Indirizzo [22, VIA S:BIBBIANA 22 56100 PISA ITALIA Telefono 050541844 Cellulare

Dettagli

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA INDICE 1. Introduzione... 4 2. Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa... 4 2.1. L Albero

Dettagli

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio UNA RETE DI GREENWAYS PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PRATO: occasioni di riqualificazione

Dettagli

INVITO alla partecipazione per la redazione del Regolamento Urbanistico

INVITO alla partecipazione per la redazione del Regolamento Urbanistico Ufficio Pianificazione Urbanistica ALLEGATO A INVITO alla partecipazione per la redazione del Regolamento Urbanistico Il Comune di Grosseto, nell ambito del processo di partecipazione alle scelte pianificatorie,

Dettagli

ASCOLTO ATTIVO E GOVERNANCE NEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI STEZZANO

ASCOLTO ATTIVO E GOVERNANCE NEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI STEZZANO ASCOLTO ATTIVO E GOVERNANCE NEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI STEZZANO FASI AZIONI PER L AVVIO DEL PROCESSO Maggio 2007 Con il contributo dell Agenda21 Isola bergamasca Dalmine Zingonia Le fasi del

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

PROGETTO di TOWN CENTRE MANAGEMENT per lo SVILUPPO e la PROMOZIONE del CENTRO STORICO di IMOLA

PROGETTO di TOWN CENTRE MANAGEMENT per lo SVILUPPO e la PROMOZIONE del CENTRO STORICO di IMOLA LE POLITICHE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA QUALIFICAZIONE DEI CENTRI COMMERCIALI NATURALI Dalla crisi un nuovo modello di sviluppo PROGETTO di TOWN CENTRE MANAGEMENT per lo SVILUPPO e la PROMOZIONE

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata

Dettagli

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942.

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942. URBANISTICA La legge n 1766 del 16 giugno 1927 introduceva il concetto dello Ius caselimandi cioè: a) il diritto di costruire abitazioni rurali. b) il diritto di farsi casa per abitarvi. c) il diritto

Dettagli

Architettura Pianificazione Design

Architettura Pianificazione Design POLITECNICO DI TORINO 31 gennaio - 1 febbraio 2014 Castello del Valentino, Viale Mattioli 39, Torino ingresso libero Architettura Pianificazione Design Per riferimenti: tel. 011 090 6254 orienta@polito.it

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

gruppo argo PROGETTISTI: architettura urbanistica design studio architetti associati marco colla Gabriele ferrari Roberto pellino Gian luca perinotto

gruppo argo PROGETTISTI: architettura urbanistica design studio architetti associati marco colla Gabriele ferrari Roberto pellino Gian luca perinotto PROGETTISTI: gruppo argo architettura urbanistica design studio architetti associati marco colla Gabriele ferrari Roberto pellino Gian luca perinotto Vicolo cilea 11 27029 vigevano pv tel - fax 0381 903221

Dettagli

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali REGIONE EMILIA-ROMAGNA Consiglio regionale OSSERVATORIO LEGISLATIVO INTERREGIONALE Roma 3-4 febbraio 2005 Progetti di legge regionali e nazionali A cura di: Giovanni Fantozzi PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA

Dettagli

Sistema di valutazione della performance

Sistema di valutazione della performance COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.

Dettagli

Documento programmatico per Tuscania 2009

Documento programmatico per Tuscania 2009 Documento programmatico per Tuscania 2009 Relatore: Donato A. Limone Tuscania, 3 Aprile 2009 1 www.assotuscania.it Documento programmatico per Tuscania 2009: cosa e perchè Il documento è stato scritto

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

Struttura di Università e Città

Struttura di Università e Città Sine Putimu. Università e città_allegati In occasione del quarto laboratorio tematico Sine Putimu. Università e Città, si inviano tutti i cittadini a partecipare alla costruzione del PUG (Piano Urbanistico

Dettagli

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio

Dettagli

STUDI, PIANI E PROGRAMMI INTERESSANTI IL TERRITORIO DI TARANTO CONTRIBUTI ALLA FORMAZIONE DEL DOCUMENTO PRELIMINARE DI INTENTI PER IL PUG

STUDI, PIANI E PROGRAMMI INTERESSANTI IL TERRITORIO DI TARANTO CONTRIBUTI ALLA FORMAZIONE DEL DOCUMENTO PRELIMINARE DI INTENTI PER IL PUG DIREZIONE PIANIFICAZIONE URBANISTICA EDILITA DIRIGENTE Arch. Silvio RUFOLO STUDI, PIANI E PROGRAMMI INTERESSANTI IL TERRITORIO DI TARANTO CONTRIBUTI ALLA FORMAZIONE DEL DOCUMENTO PRELIMINARE DI INTENTI

Dettagli

Manifesto dei Giovani a confronto sulla riforma delle autonomie in Lombardia

Manifesto dei Giovani a confronto sulla riforma delle autonomie in Lombardia Manifesto dei Giovani a confronto sulla riforma delle autonomie in Lombardia Lo scenario Il contesto istituzionale, in seguito alla Legge Del Rio ed alla revisione Costituzionale e in forte mutamento.

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna 1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.

Dettagli

IL VERDE PUBBLICO 2.0

IL VERDE PUBBLICO 2.0 IL VERDE PUBBLICO 2.0 Approcci innovativi alla gestione del verde 21 novembre 2014, Brindisi Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, L. n 10/2013: cosa significa per i Comuni? Dott.ssa for. Francesca

Dettagli

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree SCHEDA SINTETICA DESCRITTIVA RELATIVA ALL IMMOBILE SITO IN VIALE MONZA 148 Allegata all avviso per l attivazione

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

contratto di quartiere II un quartiere ad altezza d uomo

contratto di quartiere II un quartiere ad altezza d uomo città di venaria reale contratto di quartiere II un quartiere ad altezza d uomo obiettivo generale promuovere l integrazione del quartiere con il resto del tessuto urbano attraverso la riqualificazione

Dettagli

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI COMUNE DI NOVARA CODICE15.3.1.5 Cabina di Regia: funzioni di rango urbano e gateway Scheda azioni Immateriali Cabina di Regia: funzioni di rango urbano

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia

Dettagli

Urbino Futuro Srl. Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia. Inquadramento. Introduzione. Descrizione intervento.

Urbino Futuro Srl. Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia. Inquadramento. Introduzione. Descrizione intervento. Urbino Futuro Srl Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia INDICE: Inquadramento Introduzione Descrizione intervento Relazione Dati dimensionali Elaborati grafici illustrativi Rendering

Dettagli

MOBILITA' SOSTENIBILE IN LOMBARDIA

MOBILITA' SOSTENIBILE IN LOMBARDIA MOBILITA' SOSTENIBILE IN LOMBARDIA consulta regionale lombarda degli ordini degli architetti PPC introduzione cronologia 1 2 1 2 M O S L O contenuti specifici 3 3 l'idea 4 4 la metodologia 5 5 i tempi

Dettagli

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O Q U E S T I O N A R I O C O N O S C I T I V O P A R T E C I P A Z I O N E

Dettagli

Progettazione urbanistica 1 A.A. 2010/11 Prof.ssa Chiara Barattucci Collaboratrice: Valentina Antoniucci Il Veneto e gli strumenti di pianificazione

Progettazione urbanistica 1 A.A. 2010/11 Prof.ssa Chiara Barattucci Collaboratrice: Valentina Antoniucci Il Veneto e gli strumenti di pianificazione Progettazione urbanistica 1 A.A. 2010/11 Prof.ssa Chiara Barattucci Collaboratrice: Valentina Antoniucci Il Veneto e gli strumenti di pianificazione Contenuti della comunicazione: Il PRUSST della Riviera

Dettagli

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna INTRODUZIONE Il percorso partecipativo ha avuto l obiettivo di sviluppare un confronto fra i diversi stakeholder sulle proposte

Dettagli

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Via Po, n. 5 40139 - BOLOGNA tel 051/6223811 - fax 051/543255 P.IVA e C.F. 04290860370 Sezione Provinciale di Forlì-Cesena C.P. 345

Dettagli

COMUNE DI AIRUNO Provincia di Lecco PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO - PIANO DEI SERVIZI -

COMUNE DI AIRUNO Provincia di Lecco PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO - PIANO DEI SERVIZI - COMUNE DI AIRUNO Provincia di Lecco PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO - PIANO DEI SERVIZI - REGOLAMENTO DI CALCOLO E GESTIONE DEGLI STANDARDS QUALITATIVI PER ATTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA E ATTUAZIONE DEL

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA COMUNE DI CRESPELLANO (Provincia di Bologna) VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA IN LOCALITÀ CAPOLUOGO COMPARTO EDIFICATORIO N. 11 (C2) RELAZIONE ILLUSTRATIVA LA PROPRIETÀ: Soc. L.

Dettagli

CITTA MOTORE DELLO SVILUPPO VENEZIA e PADOVA AZIONI PER UN RAFFORZAMENTO DELL ASSE VENEZIA -PADOVA COME FATTORE COMPETITIVO DEL NORD EST

CITTA MOTORE DELLO SVILUPPO VENEZIA e PADOVA AZIONI PER UN RAFFORZAMENTO DELL ASSE VENEZIA -PADOVA COME FATTORE COMPETITIVO DEL NORD EST Città di Venezia Comune di Padova con la collaborazione della Regione Veneto CITTA MOTORE DELLO SVILUPPO VENEZIA e PADOVA AZIONI PER UN RAFFORZAMENTO DELL ASSE VENEZIA -PADOVA COME FATTORE COMPETITIVO

Dettagli

Ordine degli Ingegneri. Energia per il Governo del Territorio

Ordine degli Ingegneri. Energia per il Governo del Territorio Ordine degli Ingegneri Provincia di Como Energia per il Governo del Territorio L uso razionale dell energia Pertinenza del tema Aspetti pianificatori Proposte Uso razionale dell energia La questione urbana

Dettagli

SP- 06 SCHEDA PROGETTO S. BARTOLOMEO. Analisi, Obiettivi e Strategie. Progetto. Parametri progettuali- aree standard (prescrizioni)

SP- 06 SCHEDA PROGETTO S. BARTOLOMEO. Analisi, Obiettivi e Strategie. Progetto. Parametri progettuali- aree standard (prescrizioni) S. BARTOLOMEO SP- 06 Progetto Parametri progettuali- aree standard (prescrizioni) All interno del perimetro del PAC devono essere realizzati/ceduti i seguenti servizi: a) S5g - Servizi per la balneazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Paolo Dilda Dipartimento di Architettura e Pianificazione Laboratorio Analisi Dati e Cartografia

Paolo Dilda Dipartimento di Architettura e Pianificazione Laboratorio Analisi Dati e Cartografia Informazioni geografiche per il governo del territorio. L uso di software open source per la gestione della cartografia comunale: l esperienza dei comuni della Provincia di Lecco Dipartimento di Architettura

Dettagli

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio CoMoDo. Comunicare Moltiplica Doveri (art direction, grafica, fotografia Marco Tortoioli Ricci) Provincia di Terni in collaborazione con i Comuni della provincia Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21

Dettagli

La governance del territorio

La governance del territorio La governance del territorio Università di Pavia 2013/2014 Modulo di Sociologia Docente: Emanuele Polizzi Governo come governance Dal governo come autorità al governo come regia Non più governo dall alto,

Dettagli

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione

Dettagli

La città che cambia. Per ospitare eventi Con un grande parco urbano

La città che cambia. Per ospitare eventi Con un grande parco urbano La città che cambia Per ospitare eventi Con un grande parco urbano Variante al piano strutturale per nuove funzioni pubbliche e strutture di servizio complementari all aeroporto Comune di Pisa Perchè la

Dettagli

COMUNE DI VEDANO AL LAMBRO PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO. ai sensi della LR 12/05 e s.m. e i.

COMUNE DI VEDANO AL LAMBRO PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO. ai sensi della LR 12/05 e s.m. e i. COMUNE DI VEDANO AL LAMBRO PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO ai sensi della LR 12/05 e s.m. e i. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Allegato 1 Stima degli effetti ambientali attesi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La pianificazione strategica

La pianificazione strategica Corso di «Processi di pianificazione e processi di valutazione» a.a. 2014/15 La pianificazione strategica Docen& Collaboratore prof. Stefano Stanghellini stefano.stanghellini@iuav.it arch. Pietro Bonifaci

Dettagli

Ambito Distrettuale 6.1

Ambito Distrettuale 6.1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO

UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO IL PIANO STRATEGICO/INDUSTRIALE 2012-2014 UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO L elaborazione del primo Piano Strategico/Industriale di Tecnicoop si inserisce in un progetto complessivo di rinnovamento

Dettagli

Manifesto delle Città Metropolitane italiane

Manifesto delle Città Metropolitane italiane Manifesto delle Città Metropolitane italiane Le aree metropolitane sono il motore delle economie nazionali e hanno un ruolo sempre più rilevante negli scenari economici, sociali e istituzionali globali.

Dettagli

PROTOCOLLO DI RELAZIONI SINDACALI TRA CGIL CISL UIL Piemonte ANCI Piemonte - LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI Piemonte

PROTOCOLLO DI RELAZIONI SINDACALI TRA CGIL CISL UIL Piemonte ANCI Piemonte - LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI Piemonte PROTOCOLLO DI RELAZIONI SINDACALI TRA CGIL CISL UIL Piemonte ANCI Piemonte - LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI Piemonte Premessa Le politiche delle Amministrazioni locali, ed in particolare le politiche di bilancio,

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Comune di Arluno. 21 Progetti

Comune di Arluno. 21 Progetti Comune di Arluno 21 Progetti Scheda di progetto 1/21 Tecnico settori urbanistica ed ecologia Piano regolatore generale con supervisione del PTCP e della VAS Tempi del progetto L intera comunità Il nuovo

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica Roma, 17/01/2013 Fondazione PAIDEIA onlus www.fondazionepaideia.it; info@fondazionepaideia.it Verso una nuova forma di affido

Dettagli

Governance di sistema e di progetto e possibili canali di finanziamento

Governance di sistema e di progetto e possibili canali di finanziamento Governance di sistema e di progetto e possibili canali di finanziamento di Giorgio Casoni Il concetto di capacità competitiva territoriale è entrato a far parte del linguaggio comune degli amministratori.

Dettagli