MEMORANDUM DI ALTROCONSUMO AL GOVERNO SUGLI AUMENTI DI PREZZI E TARIFFE Roma 4 settembre 2002 Incontro con il Ministro delle Attività produttive

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1 Associazione Indipendente di Consumatori Via Valassina, Milano Tel Fax MEMORANDUM DI ALTROCONSUMO AL GOVERNO SUGLI AUMENTI DI PREZZI E TARIFFE Roma 4 settembre 2002 Incontro con il Ministro delle Attività produttive Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, accoglie con favore la possibilità di un confronto istituzionale sul tema dell aumento dei prezzi dei beni di consumo, delle tariffe dei servizi di pubblica utilità, e della RC auto, poiché crede che il dialogo con chi rappresenta la società civile sia il presupposto necessario perché le soluzioni adottate dal Governo siano credibili e condivise. Tuttavia non possiamo non fare a meno di manifestare apertamente la non condivisione del provvedimento di sospensione dell aumento delle tariffe adottato con decreto legge lo scorso 30 agosto Dal Governo, e dal ministro Marzano responsabile anche della politica dei consumatori in particolare, proprio i consumatori italiani si aspettano altro. Concorrenza, trasparenza ed un informazione adeguata sono i principi ispiratori delle richieste avanzate dalla nostra associazione di consumatori e a cui crediamo il Governo non possa sottrarsi nell interesse di uno sviluppo efficiente del mercato e del sistema economico del paese. Occorre una politica di riduzione dell imposizione fiscale anche sui consumi e non solo sui redditi. Un alleggerimento della tassazione sulle bollette ed un urgente provvedimento per consentire di risparmiare sulle polizze RC Auto sono le richieste che specificamente chiediamo al Ministro delle Attività Produttive di far proprie. 1. RC AUTO Le proposte più volte sottoposte nelle diverse sedi istituzionali per una riforma organica in questo settore riguardavano l adozione di misure per favorire forme di indennizzo diretto, incentivi fiscali per gli automobilisti virtuosi, il diritto dell assicurato di conservare la classe di merito anche in caso di demolizione o furto dell auto, legare la polizza all assicurato e non all autovettura - così da utilizzare la copertura su veicoli diversi di sua proprietà -, liberalizzare la vendita 1

2 di parti di ricambio, prevenire gli incidenti stradali con una mappatura dei tratti stradali più rischiosi. L obiettivo è tuttavia sempre stato uno: far risparmiare chi deve assicurarsi, facendo sì che possano incontrarsi domanda ed offerta sul mercato. Ma il mercato non è perfetto. Per questo in questo momento crediamo opportuno concentrarci sul fatto che l art. 1 della legge 57/2001, prevede che le imprese abbiano l obbligo di rendere visibile agli utenti nei punti vendita nell ambito dei sistemi informativi telematici, le tariffe e le condizioni concernenti le polizze assicurative ma che ciò non è sufficiente a garantire un facile accesso alle tariffe ed una loro effettiva comparazione finalizzata a compiere la scelta più conveniente. La norma è interpretata in modo poco uniforme dalle imprese. Rendere visibile non significa mettere davvero a disposizione o consegnare nelle mani del consumatore tali informazioni. Per questo siamo stati tra i primi a chiedere una riformulazione di questo articolo. Resta il dubbio che l utente sia messo davvero nelle condizioni di poter calcolare il premio nel suo caso specifico, soprattutto anche allorquando si trattasse di offerte disponibili via internet. Per questo sarebbe opportuno le compagnie di assicurazione fossero obbligate a rendere pubblica l informazione sulla struttura delle tariffe Rcauto e non solo i premi, per permettere la creazione di una banca dati accessibile a tutti. Un ulteriore tassello, indispensabile perché tale trasparenza si traduca in un effettivo risparmio per il consumatore, è una riforma dei canali distributivi. Oggi il 97% degli agenti assicurativi sono monomandatari e detengono oltre il 90% del mercato rc auto.chiediamo dunque al Governo di adottare le necessarie misure per sviluppare il ruolo degli agenti plurimandatari e contemporaneamente rendere più efficiente il ruolo dei broker, con l obbligo per questi ultimi di gestire almeno il 30% delle polizze RC identificando la migliore offerta possibile rispetto alle caratteristiche del consumatore che si deve assicurare. Potendo scegliere la tariffa RCauto più conveniente, la famiglia tipo risparmierebbe almeno 250 euro sulla tariffa media di mercato. Ultimo punto, ma non per questo meno importante, è l introduzione - per gli automobilisti più virtuosi con una bassa sinistrosità - di incentivi fiscali quali la deducibilità di una quota del premio assicurativo in aggiunta alla già prevista deducibilità della quota destinata al Servizio Sanitario Nazionale, e/o una riduzione dell aliquota del 12,5% attualmente previsto su ciascuna polizza RCAuto, 2. TARIFFE In questo ambito Altroconsumo chiede al Governo di intervenire su due fronti: primo, ridurre e correggere il calcolo dell IVA sulle bollette energetiche; secondo, accelerare una reale liberalizzazione dei settori elettrico, del gas e delle telecomunicazioni. 2

3 Viste la libertà tariffaria sancita dall Unione europea e l esistenza di Authority indipendenti di settore è incongruente che il Governo intervenga direttamente sulle tariffe con decreto, ignorando il regime del price cap metodo di calcolo applicato dall Autorità di settore che tiene conto del costo delle materie prime e del servizio offerto rispetto alla sua produttività considerata anche l inflazione. Energia e gas La sospensione di 90 giorni delle tariffe regolamentate dalle authority non avrà effetti apprezzabili sulle tasche delle famiglie italiane. Abbiamo calcolato che la sospensione dell aumento dell 1,7% delle tariffe elettriche ammonterà ad un risparmio per le famiglie italiane pari a 1,66 euro nel periodo agosto-novembre Le tariffe elettriche crescono meno dell inflazione, quelle del gas sono bloccate. Il problema non sono le tariffe base di luce e gas, ma l iniquo peso del fisco sulle bollette, oltre il 40% per quelle del gas. A titolo informativo ricordiamo come la media della tassazione del gas in alcuni dei paesi dell Ue con sui abbiamo considerato utile fare un confronto (Spagna 16%, Francia 19,6%, Regno Unito 5%, Germania 16%) sia del 14%. Inoltre, lo scandalo consiste nel fatto che tutti coloro che usano il gas per uso promiscuo (cucina e riscaldamento) viene applicata l aliquota IVA del 20% anziché quella del 10% prevista per l uso domestico. Questo iniquo 20% di IVA viene poi calcolato non solo sul prezzo del gas, ma su una base imponibile comprendente l imposta erariale di consumo e l addizionale regionale, con l aggravante dunque di far pagare imposte su imposte agli utenti. Sospendere le tariffe quando stiamo pagando tasse sulle tasse, ci pare dunque inaccettabile, come abbiamo già avuto modo di sottolineare in sede di audizione alla Commissione Finanze alla Camera dei Deputati. Ci chiediamo cosa succederà dopo i 90 giorni di sospensione e, soprattutto, come mai se il Governo è davvero intenzionato a ridurre l impatto delle bollette sul bilancio delle famiglie non corregge le distorsioni nell applicazione dell IVA: occorre un intervento legislativo che introduca un aliquota unica agevolata per l IVA sul consumo di gas metano, in linea con gli altri servizi per usi domestici, applicata in modo tale che la base imponibile sia al netto dell imposta di consumo e dell addizionale regionale. Se ciò venisse fatto, i consumatori italiani risparmierebbero almeno il 12% sulla bolletta del gas. Il che significherebbe per esempio 130 euro a Milano e 149 a Roma per famiglie che consumano 2000 metri cubi l anno. Telefonia A parità di potere di acquisto secondo i dati di un indagine che Altroconsumo pubblicherà in ottobre, la bolletta telefonica pesa sul bilancio delle famiglie italiane il 46% in più che in Danimarca (il Paese dove la situazione è migliore), il 35% in più che nel Regno Unito, il 26% in più che in Germania, il 12% in più rispetto alla Francia. 3

4 Dal 1996 a oggi il canone Telecom è aumentato dell'80%, quasi raddoppiando, con la conseguenza che i costi fissi pesano sempre di più, specie su chi il telefono lo usa poco, ma essendo aumentato già due volte dall inizio di quest anno anno non dovrebbe esserci più niente da bloccare. D altro canto invece, chi ha deciso di cambiare operatore si trova a pagare quasi 175 euro all'anno alla Telecom, visto che sono ancora pochissimi gli utenti che hanno potuto lasciare completamente l'ex monopolista (unbundling). Anche per la telefonia mobile il risparmio stimato è di 100 euro a famiglia nel caso in cui ci fosse la possibilità di passare senza costi dal proprio operatore ad un altro meno caro mantenendo lo stesso numero di telefono (portability). Ne deduciamo che se manca la concorrenza i prezzi delle bollette non diminuiscono, per questo Altroconsumo chiede un maggior impegno alle Authority competenti, Comunicazioni e Antitrust, affinché agli utenti sia garantito l accesso alla rete telefonica senza necessariamente passare da Telecom e perché ci sia una maggiore vigilanza su quei comportamenti che potrebbero configurare un abuso di posizione dominante. 3. INFLAZIONE Altroconsumo crede essenziale ridare credibilità al principale strumento di rilevazione del caro-vita, l indice Istat, in un momento storico in cui l aumento dei prezzi è l argomento che domina l agenda politica. Non riteniamo sia sensato pensare ad un indice alternativo a quello dell Istat per calcolare l inflazione e sono da criticare coloro i quali promuovono l inflazione fai da te. A nostro avviso però, è altrettanto semplicistico pensare che il problema del contenimento di prezzi e tariffe possa essere affrontato puntando su accordi con le associazioni di categoria, che hanno già dato prova di inefficacia, o su sospensioni di prezzi e tariffe che risulterebbero incompatibili con le norme europee. Non si tratta, infatti, di perseguire pochi furbi tramite la polizia annonaria, ma di migliorare lo strumento di rilevazione dei prezzi per valutare il loro effettivo impatto sulle spese della famiglie italiane. Paniere ISTAT Per rispecchiare le variazioni di prezzo reali a cui sono sottoposti i consumatori è necessaria una revisione della composizione del paniere Istat e dei sui pesi, dal momento che l indice dei prezzi Istat per sua natura dà un quadro generale, che nasconde gli effetti subìti dalle famiglie che utilizzano sempre determinati prodotti o servizi soggetti ad aumento. Un esempio è quello degli aumenti delle assicurazioni auto che hanno un effetto sull indice enormemente inferiore a quello che esso ha realmente sulle tasche dei consumatori e sull indice stesso. Il peso delle assicurazioni per esempio, sempre basandoci sull indice Istat, è uguale alla spesa sostenuta per il canone 4

5 tv, ma il canone Tv costa davvero circa 100 euro a famiglia mentre un assicurazione RC auto anche 7 volte tanto. Un altro esempio è quello del settore ortofrutticolo. La perequazione Istat che calcola i prezzi su 13 mesi elimina la variabile della stagionalità, ma se questo è funzionale ai fini statistici, non è funzionale per orientare le scelte dei consumatori che non possono utilizzare tale indice come riferimento per fare la spesa premiando con i loro acquisti chi pratica i prezzi più bassi ed evitando di cadere ostaggio di speculazioni. Informazione - Per calmierare l inflazione occorrono interventi in alcuni settori chiave, che possono rendere il mercato più efficiente, a vantaggio dei consumatori. Per es. rispetto agli aumenti dei carburanti imporre alle società titolari delle concessioni autostradali di informare gli automobilisti sui prezzi dei carburanti praticati nelle stazioni di servizio, come già avviene in Francia, consentirebbe di scegliere il distributore meno caro e di incentivare la concorrenza. Due fattori che per la famiglia tipo si tradurrebbero in un risparmio di almeno 50 euro l anno. Da marzo alla fine di luglio 2002 infatti i cittadini hanno pagato la benzina il 6% in più di quello che sarebbe stato un prezzo equo, tenendo nel debito conto la rivalutazione dell euro, e la relativa incidenza sul prezzo finale sia delle materie prime che della componente fiscale. Un altro esempio di asimmetria informativa ci arriva dal mondo della scuola. Il Ministero dell Istruzione Università e ricerca scientifica dovrebbe rendere accessibili a tutti i dati sulla spesa per i libri scolastici che ha ricevuto dalle scuole già nel mese di giugno. Altroconsumo ha verificato la spesa per i libri di 199 classi (medie e prime superiori) di Milano e Roma abbiamo rilevato che il 34% delle classi supera la soglia massima di spesa indicata dal Ministero dell Istruzione. La normativa attualmente in vigore stabilisce delle deroghe: gli importi fissati possono essere aumentati di un ulteriore 10% a seconda di particolari esigenze ravvisate negli istituti e la maggior spesa di un anno scolastico può essere recuperata negli anni successivi del ciclo di studi. Ma è proprio sull uso di queste deroghe che bisogna vigilare. Anche perché la spesa per i libri scolastici (più di 500 euro per un ciclo di scuole medie) pesa non poco sul bilancio delle famiglie italiane. In sintesi, per difendere dall inflazione il potere d acquisto delle famiglie italiane occorre maggiore trasparenza e una vera liberalizzazione dei settori assicurativo, dei trasporti, dell energia e delle telecomunicazioni; d altra parte, occorre altresì che il Governo si impegni con una politica di riduzione dell imposizione fiscale anche sui consumi e non solo sui redditi. Tutto ciò farebbe risparmiare alla famiglia media più di 700 euro l anno. Se le Authority dovranno rispondere al Governo, verrà meno l indipendenza necessaria per un lavoro efficace di organismi che regolano settori che si stanno liberalizzando, ma in cui operano aziende monopoliste controllate dallo Stato. 5

6 Allegato: SETTORE VOCE INTERVENTO RISPARMIO ANNUO ASSICURAZIONI RC Auto trasparenza tariffe 250 euro TELEFONIA FISSA Canone Telecom accesso diretto (unbundling) 175 euro TELEFONIA MOBILE Tariffe portabilità (number portability) 100 euro Revisione della legge e GAS METANO TRASPORTI TOTALE Fonte: Altroconsumo IVA Prezzo carburanti riduzione dell imposta informazione sulla rete autostradale 150 euro 50 euro 725 euro 6

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