150 UNITÀ D ITALIA I tecnici protagonisti in Bologna Ciro Vicenzi Geometra. INTERVENTI Competenze professionali: standard di qualità delle prestazioni

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1 FONDAZIONE GEOMETRI ITALIANI Poste Italiane Spedizione in a.p. -45% In caso di mancato recapito restituire al CMP di Lamezia Terme. Il mittente si impegna a pagare la relativa tariffa. art. 2 comma 20/b L. 662/96 aut. n. DCB/CZ/17/2004 valida dal 19/01/04 anno III NOVEMBRE - DICEMBRE 2011 numero UNITÀ D ITALIA I tecnici protagonisti in Bologna Ciro Vicenzi Geometra INTERVENTI Competenze professionali: standard di qualità delle prestazioni di Fausto Savoldi ARCHEOASTRONOMIA Rilievi topografi ci per uno studio archeoastronomico sulle architetture sacre di origine medioevali a Venezia di Eva Spinazzè - Paolo Moroni

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3 GEOCENTRO/magazine Periodico bimestrale Anno III N. 18 Novembre - Dicembre 2011 NOVEMBRE - DICEMBRE DIRETTORE RESPONSABILE Franco Mazzoccoli f.mazzoccoli@cng.it COMITATO Fausto Amadasi Carmelo Garofalo Leo Momi Bruno Razza Mauro Cappello Gianfranco Dioguardi Stig Enemark Franco Laner Norbert Lantschner Pier Luigi Maffei Franco Minucci Elisabetta Savoldi Marco Simonotti Antonella Tempera COORDINAMENTO REDAZIONE Claudio Giannasi A.D. e IMPAGINAZIONE Filippo Stecconi Francesca Bossini EDITORE Fondazione Geometri Italiani Via Barberini, Roma Tel Fax: STAMPA artigraficheboccia Carta interni: riciclata Cyclus Print gr. 100 RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI Franco Mazzoccoli PUBBLICITÀ Fondazione Geometri Italiani Via Barberini, Roma Tel Fax: amministrazione@fondazionegeometri.it ABBONAMENTI 2012 Annuo: euro 50 Un numero: euro 10 Richiesta via info@fondazionegeometri.it e versamento a: Banca Popolare di Sondrio Intestato a: Fondazione Geometri Italiani Codice IBAN: IT27 F X22 RICHIESTE VARIAZIONE INDIRIZZO DI SPEDIZIONE Tel: COPYRIGHT È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, fotografie e disegni senza la preventiva autorizzazione Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 250 del 29 maggio EDITORIALE TEMPO PASSATO TEMPO ATTUALE CHE TEMPI! di Franco Mazzoccoli 8 INTERVENTI Competenze professionali: standard di qualità delle prestazioni di Fausto Savoldi 10 PREVIDENZA La gestione del patrimonio immobiliare della CIPAG di Fausto Amadasi 12 EVENTI 15a Conferenza nazionale ASITA Intervento inaugurale di Luciano Surace UNITA D ITALIA I tecnici protagonisti in Bologna Ciro Vicenzi Geometra UNITA D ITALIA Istituto Tecnico per Geometri Pier Crescenzi di Bologna 36 ARCHEOASTRONOMIA Rilievi topografici per uno studio archeoastronomico sulle architetture sacre di origine medioevali a Venezia di Eva Spinazzè Paolo Moroni

4 55 ISTRUZIONE Scuola media inferiore anello debole del sistema e nuovi laureati del FISCALITà Il nuovo regime dei minimi di Stefano Setti 66 FORMAZIONE Dimensionamento delle strutture di legno Seconda parte di Franco Laner AMBIENTE E TERRITORIO Il concetto ampio di paesaggio nel Piano Territoriale della Lombardia di Gianluca Scacchi 79 TECNOLOGIE Recuperare il calore della terra con sonde geotermiche di Alessandro Cariani e Luca Corrado 87 COSTRUZIONI L offerta economicamente più vantaggiosa: principali criteri di applicazione di Mauro Cappello 94 SISTEMI Atmosfera terrestre e navigazione satellitare di Biagio Forte 94 Per questo numero si ringrazia Alessandro Cariani Luca Corrado Biagio Forte Paolo Moroni Gianluca Scacchi Stefano Setti David Sicari Eva Spinazzè Luciano Surace Classe 5^ Ageo, I.T.S.T. "Palladio" (TV) Fondazione Giovanni Agnelli I.I.S. Crescenzi Pacinotti (BO) Online La rivista è consultabile all indirizzo web: Sezione Geocentro

5 Crepe nei muri? Cedimenti? Resine espandenti Micropali in acciaio NOVATEK: LA SOLUZIONE IDEALE CHE CONSOLIDA VERAMENTE LA TUA CASA, PER SEMPRE. 1 2 NOVATEK È LA SOLUZIONE DEFINITIVA. Iniezioni di resine espandenti per riempire i vuoti, consolidare e sollevare l edificio. Infissione di micropali in acciaio per trasferire in profondità il peso della struttura e garantire un risultato certo e duraturo. PER SOPRALLUOGHI E PREVENTIVI GRATUITI IN TUTTA ITALIA, CHIAMACI IN ORARIO DI UFFICIO AL: PAGAMENTI IN 24 COMODE RATE MENSILI A ZERO INTERESSI SENZA SPESE DI ISTRUTTORIA. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Offerta subordinata all approvazione della società finanziaria. Tan 0% Taeg 0%. Maggiori informazioni sulle condizioni economiche e contrattuali applicate sono indicate nei fogli informativi disponibili presso la sede di Novatek. Via dell Artigianato, BOSCO CHIESANUOVA (VR) Tel Fax novatek@novatek.it -

6 EDITORIALE TEMPO PASSATO TEMPO ATTUALE CHE TEMPI! di Franco Mazzoccoli Direttore di GEOCENTRO/magazine Mi è stato molto facile ed in breve tempo suggerire la grafica della copertina di questo sesto numero che conclude l anno 2011 ispirandomi alle copertine dei numeri pubblicati. Invece ho impiegato maggior tempo per il mio editoriale, pensando alla facilità della retorica: gli auguri per il futuro, per un felice anno, i buoni propositi per l anno nuovo, oppure alla complessità nel valutare quello che la società sta vivendo, anche se il Calendario ci aiuta con il suo Santo Natale a farci sempre sperare per tempi migliori. L attenzione a non banalizzare ma valutare l importanza di quello che la società sta vivendo, le preoccupazioni e le incertezze per il futuro delle giovani generazioni e di quelle che verranno. In sostanza riflettere sul tempo trascorso, tempo che continua a scorrere intrecciandosi con quelli passati che trovano le esclamazioni: quelli erano tempi d oro!, che tempi erano quelli!, di nostalgia per epoche ritenute migliori di quelle in cui si vive. Il tempo che oggi stiamo vivendo può definirsi quello delle riforme, quello delle liberalizzazioni finalizzato a specifici obiettivi occupazionali. Con l importante e basilare considerazione che tutti continuino ad imparare anche quando escono dalle aule scolastiche ed universitarie. Persone che pensino, che continuino ad interrogarsi e che sappiano darsi delle risposte. Cosa importantissima nel momento di dilemmi politici e morali della contemporanea società. Dilemmi che continueranno ad esserci sempre e che dovranno essere riaffrontati. Pertanto se l obiettivo è quello di una società civile sostenibile tutti noi non possiamo permetterci di essere male informati e non educati. L educazione è costosa ed impone alla società grandi investimenti. Obiettivo che può essere raggiunto aiutando le persone a prendere e a dare di più nelle esperienze sociali e culturali. Le persone informate hanno maggiori probabilità di essere attente e consapevoli. In una economia avanzata è essenziale per la vita ed il lavoro avere lavoratori e professionisti esperti in grado di soddisfare la domanda, non mirando a portare individui e loro imprese ad un comune denominatore, ma puntando ad elevarli a livelli più vicini all eccellenza. Cosa possibile se le Istituzioni nel campo dell istruzione e le Organizzazioni Professionali sono ben strutturate e più esigenti per garantire crescente qualità delle prestazioni cosi come si legge nell articolo di Fausto Savoldi. Organizzazioni Professionali come la CIPAG, Ente previdenziale dei Geometri, per la quale il Presidente Fausto Amadasi, nel suo articolo, illustra le linee gestionali del patrimonio immobiliare ed i positivi risultati conseguiti. Altra importante testimonianza a preoccuparsi della educazione è quella del Geometra Ciro Vicenzi che, nel 1936, dedica a suo figlio Luciano il testo 20 anni nell edilizia che riporta i principi e le regole da osservare nel progettare edifici aderenti alla vita che oggi si vive. Educazione che inizia e si matura con gli insegnamenti avuti nello storico Istituto Tecnico Pier Crescenzi in Bologna, e che istituisce il Gabinetto di Fisica per l insegnamento sperimentale. Ed in questo ambito altro esempio di istruzione è l esperienza sull Archeoastronomia fatta dagli alunni dell Istituto Tecnico per Geometri Palladio di Treviso, per comprendere ed interpretare i possibili legami con l orientamento dei luoghi di culto e i punti sull orizzonte rispetto al Sole, alla Luna o ad altri Astri. Vi segnalo poi le altre Rubriche: gli eventi, i temi di attualità e di approfondimento che possano trovare il vostro interesse. Nello spazio che mi rimane voglio invitarvi alla lettura che spero gradita di questo numero ed a compilare la richiesta pubblicata a pagina 97 per avere a domicilio GEOCENTRO/magazine... a portata di mano ed anche il piacere di sfogliarlo... sui siti: it; 6

7 INTERVENTI Competenze professionali: standard di qualità delle prestazioni di Fausto Savoldi Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati photo shutterstock.com/viktoriya I liberi professionisti Geometri, che nell anno 2009 hanno festeggiato l ottantesimo anniversario del riconoscimento da parte dello Stato Italiano della professione di GEOMETRA, continuano ad operare risolvendo necessità sociali e fornendo soluzioni ai diversi problemi riguardanti le costruzioni, il territorio, l ambiente. Questo grazie ad una preparazione tecnica che in questi anni è andata evolvendosi e sviluppandosi con le nuove e diverse tecnologie. Geometri che in tempo passato costituivano il numero maggiore di Tecnici a servizio degli Enti Pubblici e della committenza privata oggi sono sul mercato con le proprie competenze ed attività che possono essere svolte da altre figure di Tecnici. Come differenziarsi? Solo se ogni tipologia di prestazione professionale viene chiaramente definita nei suoi contenuti e nelle sue fasi realizzative, fermo restando il risultato finale da raggiungere rispettando le leggi e dando il giusto rilievo alla creatività. Il lavoro intellettuale, con particolare riferimento alla progettazione edilizia ed a tutte le conseguenti fasi di realizzazione, di valutazione patrimoniale, di gestione manutentiva, deve raggiungere obiettivi e produrre documenti, viene fortemente condizionato da regole e procedure che ogni Professionista deve seguire affinché il Committente possa controllare e confrontare l attività di altri Professionisti ed alla fine rendersi conto del valore economico. Al Committente vanno evidenziate le regole di qualità di ogni prestazione perché tali regole determinano il compenso professionale che è la conseguenza concreta e diretta del merito. Per questo i Geometri non sono caduti in crisi per la totale eliminazione delle Tariffe Professionali la cui obbligatorietà, in buona parte, costituiva ostacolo insormontabile per l accesso dei giovani professionisti nell attività libera professionale. Per ogni singola attività ci sarà un come si fa uguale per tutti: il risultato finale sarà diverso a seconda dei propri saperi, delle conoscenze, della cultura e della preparazione del singolo E tutto servirà a comporre il curriculum di ognuno. Tanti molteplici e complessi sono i temi che impegnano i Geometri: la gestione sostenibile della proprietà urbana e rurale, la tutela ambientale, il contenimento energetico, la sicurezza, la rappresentazione della proprietà e del suo valore di mercato variabile nel tempo, la gestione dei conflitti e le ricadute fiscali di ogni singola scelta tecnica. Geometri che continuano a studiare per aggiornarsi e meglio interpretare le esigenze e prospettare soluzioni a nuovi temi che il regolamento Professionale del

8 ANNO III n. 18 NOVEMBRE - DICEMBRE 2011 non contempla e né poteva prevedere, nato in un momento storico di una Società essenzialmente agricola. Siamo tutti convinti però che, curiosità, capacità e spirito di adattamento sono parzialmente sufficienti a garantire alle giovani generazioni di tecnici una certezza operativa, dato che per il futuro serviranno regole professionali non statiche con la caratteristica di adeguarsi alla evoluzione e di essere sostenute da Organismi di Categoria che sviluppino le possibilità operative e la qualità delle stesse. Rapportandosi con le Istituzioni di altri Paesi e continuando a sviluppare iniziative nell ambito della FIG. Federazione Internazionale Geometri alla cui fondazione hanno partecipato i Geometri italiani. Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati per definire la qualità e le caratteristiche procedurali dei servizi professionali dei propri iscritti ha stipulato e sottoscritto un accordo con l UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione, principale struttura dell attività di normazione in Italia. L accordo prevede che attraverso un processo di autoregolamentazione la categoria dei Geometri partecipi con una propria struttura alla definizione di standard di qualità delle prestazioni nei settori dell urbanistica, dell edilizia, dell ambiente e del territorio, della topografia, cartografia, catasto dell estimo ed attività peritali. Ad oggi la maggior parte degli Standard sono stati completati, la loro consultazione è aperta agli operatori per le loro valutazioni. Standard che saranno essenziali per giungere ad una concreta certificazione dei saperi invocata dalle Normative Europee ed in seguito Standard necessari per svolgere le diverse attività nei vari settori di specializzazione. Questa iniziativa del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati risponde alla esigenza di aprire un confronto con chi di regole e norme se ne intende, considerato che nell arena competitiva del terzo millennio le competenze rappresentano il fattore discriminante per il successo individuale professionale con maggiori opportunità di lavoro da sviluppare sulla base di precisi Standard di qualità per operare in un mondo ad altissima complessità. Una importante ed indispensabile iniziativa grazie al lavoro svolto ed ancora da svolgere che vede impegnati i Componenti del gruppo CNG/GL, con la struttura UNI, ed anche gli Iscritti che partecipano alla pubblica consultazione degli Standard per commenti, integrazioni e correzioni. Partecipazione aperta andando sul sito www. cng.it, cliccando su standard di qualità e seguendo le procedure indicate. photo shutterstock.com/auremar 8

9 PREVIDENZA La gestione del patrimonio immobiliare della CIPAG di Fausto Amadasi Presidente CIPAG Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti Il patrimonio immobiliare di proprietà della Cassa, formatosi nell arco di circa 50 anni, era costituito sino al 2010 da 94 immobili per un valore di libro di 368 milioni di Euro ed un valore di mercato stimato indicativamente in 721 milioni di Euro. Inoltre nel 2006 è stato fatto il primo investimento in un Fondo di Housing Sociale (FLI) per 10 milioni di Euro in parte già richiamati e nel 2010 è stato effettuato un secondo investimento per 25 milioni nel Fondo dei Fondi di Housing Sociale di CdP (FIA) e nel 2011, in esecuzione ad una precisa delibera del Comitato dei Delegati del novembre 2009 conseguente ad una analisi comparativa sui dati storici della gestione atta a verificarne il rapporto costi-benefici, una parte rilevante del patrimonio immobiliare è stata conferita all interno di un Fondo Immobiliare (FPEP) detenuto al 100% dalla Cassa Geometri per cui attualmente la composizione del patrimonio immobiliare complessivo è così composta: Gestione diretta 62,39% Investimenti immobiliari 39% Altri fondi 3% Gestione diretta ed indiretta FIA 0,05% FLI 0,60% Asset Allocation Tattica - dicembre 2011 Investimenti azionari 20% FPEP 36,97% Mentre l intero patrimonio al 31 dicembre 2011 (dati provvisori) era così composto: Investimenti monetari 38% Sia la gestione diretta del patrimonio immobiliare detenuto da Cassa Geometri che quello conferito nel Fondo Immobiliare si avvalgono per l attività di Property (gestione tecnico amministrativa dei contratti di locazione) e Facility (gestione tecnico-manutentiva degli immobili) della società Groma, una società a responsabilità limitata controllata al 100% da Cassa Geometri ed assoggettata al controllo ed al coordinamento diretto dalla stessa. I vantaggi competitivi della società sono essenzialmente due: la piattaforma informatica sviluppata in house (denominata GRETA) collocata su internet e la rete dei Building Managers costituita dai Geometri Liberi Professionisti, attivata in maniera flessibile a seconda dell ubicazione degli immobili in gestione. Le attività più strettamente strategiche (approvazione delle locazioni, dei canoni o delle attività manutentive programmate) per la gestione diretta sono mantenute in capo alla Cassa attraverso due apposite commissioni (immobili e locazioni) costituite da membri del CdA in carica e membri appartenenti ai Delegati alla Cassa, che stabiliscono le direttive da seguire nella gestione degli immobili sia in termini di locazioni (ricavi) che di manutenzioni (costi). Il Fondo Polaris Enti Previdenziali (Fondo Comune di investimento immobiliare riservato ad investitori istituzionali) a cui è stata conferita una parte del patrimonio della Cassa è gestito invece dalla Polaris Investment Italia Sgr S.p.a. controllata al 100% dalla Polaris Investment S.A. partecipata al 23,07% dalla stessa Cassa, da due Fondazioni Bancarie (Fondazione CARIPLO e Fondazione Cassa Risparmio di Forlì) e da un Ente Religioso (Direzione Generale Opere di Don Bosco) che gestisce, secondo criteri etici, essenzialmente i patrimoni dei soci. Il conferimento di immobili ad un Fondo Immobiliare In data 18/05/2011 la Cassa Italiana di Previdenza Geometri ha effettuato un primo apporto (in qualità di sottoscrittore) di 12 immobili per un controvalore di Euro nel Fondo Polaris Enti Previdenziali, ed un secondo apporto in data 28/07/2011 di 7 immobili per un controvalore pari ad Euro Questi 19 immobili costituiti da circa mq, sono prevalentemente ad uso residenziale ( mq), terziario (direzionale/commerciale per circa mq) ed industriale ( mq); quasi tutti ubicati nel centro Italia (11 immobili), 6 nel nord e soltanto 2 nel sud Italia (Brindisi e Benevento). Tale conferimento ha determinato una cospicua plusvalenza di circa 161 Ml di Euro, realizzata tenendo presente che gli immobili conferiti erano iscritti in bilancio ad un valore inferiore a quello di mercato. In ottemperanza a quanto previsto dal DM 228/98, art. 12-bis comma 3) lettere a) e b), la Società di Gestione ha 9

10 ANNO III n. 18 NOVEMBRE - DICEMBRE 2011 preventivamente incaricato la società REAG (Real Estate Advisory Group S.p.a. appartenente al gruppo American Appraisal), in qualità di esperto indipendente, al fine di ottenere la necessaria relazione di stima sul valore degli immobili apportati. Al fine di avere un riscontro delle valutazioni eseguite dal valutatore indipendente e per una maggior trasparenza nei confronti degli iscritti, una commissione composta da 4 distinti gruppi di delegati ha provveduto al riesame del Rapporto di Valutazione prima del conferimento confermando tutte le valutazioni espresse dal valutatore per tutti gli immobili, ad eccezione di tre immobili che sono stati stralciati dal conferimento. La linea strategica del Fondo si pone come obiettivo la valorizzazione del patrimonio immobiliare conferito, puntando ad un rendimento quanto più costante nel tempo, soprattutto mediante la locazione degli spazi vacanti, il rinnovo dei contratti quanto più vicini ai valori di mercato, la dismissione dei cespiti considerati non strategici, per localizzazione e tipologia di asset. La gestione diretta del patrimonio immobiliare Il volume dei canoni di locazione detenuti dalla Cassa ante conferimento era (al 31/12/2010) pari a circa 19 Ml di Euro con una redditività media lorda del 2,6% con un decremento rispetto alla media degli anni passati (3,0%) ma in linea con il rendimento dell anno precedente, rinveniente dalla crisi economica reale che ha determinato un aumento della superficie sfitta; mentre nel post conferimento (31/12/2011) i canoni di locazione sono approssimativamente pari a 15,7 Ml di Euro con una redditività lorda del 3,9 %. L attuale sfitto è pari a circa il 21% in rapporto ai mq locabili ( su circa ) quasi tutti provenienti da immobili ad uso direzionale, in piccola percentuale ad uso residenziale e commerciale. La redditività lorda al netto della vacancy è pari al 5,0% un risultato che evidenzia un rendimento da gestione degli spazi occupati prossimo ai valori medi di mercato. Il patrimonio immobiliare è costituito, quindi, dallo scorso mese di maggio (e luglio 2011) da n. 75 immobili per una superficie di circa mq ripartita tra: residenziale (20%) commerciale (35%) uffici (43%) pertinenze ed altre tipologie di scarsa rilevanza statistica (2%) L intero patrimonio è dislocato per il 78% circa nel centronord e per il 22% nel sud ed isole. Del totale, n. 56 immobili sono destinati a sede di collegio provinciale dei Geometri che pesano per il 17% sul comparto uffici (43% dell intero portafoglio) con una superficie di circa mq. La gestione patrimoniale Gli impieghi patrimoniali assumono particolare rilievo nell ambito della gestione complessiva della Cassa; essi infatti contribuiscono all equilibrio gestionale di medio e lungo periodo e quindi, in generale, alla sostenibilità nel tempo delle prestazioni pensionistiche. Il perseguimento di tale finalità implica una particolare attenzione riguardo alle modalità di impiego, dovendosi coniugare l esigenza di redditività con quella di sicurezza dell investimento attraverso l assunzione di un rischio contenuto e predeterminabile. Gli Organi dell Ente hanno nel tempo introdotto misure profondamente innovative con riferimento alle modalità di gestione, alla composizione del patrimonio e alla tipologia degli strumenti finanziari. Si è infatti passati dall anno 2000 da una politica orientata all amministrazione diretta ad affidare la gestione del patrimonio a società ed istituti specializzati: la gestione degli immobili è stata attribuita ad una società interamente partecipata dalla Cassa, mentre gli impieghi mobiliari sono stati affidati ad intermediari specializzati operanti nel settore finanziario selezionati attraverso bandi internazionali di gara. Il problema del contemperamento della redditività e del rischio degli impieghi mobiliari ha trovato esito oltre che nella professionalità, diversificazione dei gestori e degli investimenti, anche nei vincoli qualitativi posti ai gestori nella scelta degli impieghi, mutuando i criteri previsti dalla normativa vigente per i fondi pensione, e nei controlli di rispetto dei mandati effettuati dalla Banca custode (Istituto Centrale Banche Popolari Italiane per le gestioni patrimoniali e CACEIS Bank Luxembourg per i fondi gestiti tramite Polaris). Attualmente gli impieghi patrimoniali vengono posti in essere sulla base delle linee strategiche di investimento stabilite dal Comitato dei Delegati della Cassa nella seduta del 24 novembre 2009, secondo definiti criteri atti ad assicurare alla gestione del patrimonio, integrata e non indipendente rispetto alla gestione previdenziale, il suindicato contemperamento di redditività e rischio. Con tale delibera il Comitato dei Delegati ha in particolare previsto la possibilità per l Ente di aderire a fondi immobiliari ed ha confermato la prudenziale asset allocation strategica adottata con la precedente deliberazione del 21 novembre 2006, costituita dal 27% di immobili, dal 23% di azioni, dal 25% di obbligazioni e dal 25% di investimenti monetari. La distribuzione dei pesi, che rappresenta comunque un obiettivo di medio periodo, il cui conseguimento non può prescindere comunque dalle concrete condizioni di mercato, potrà trovare aggiustamenti in occasione del prossimo Comitato del Delegati di maggio 2012 a seguito di un compiuto approfondimento della situazione economica e finanziaria generale. 10

11 Impieghi immobiliari Si riporta nel prospetto che segue una sintesi dei risultati della gestione immobiliare negli anni dal 2005 al Si evidenzia altresì per il medesimo periodo la valorizzazione di bilancio degli immobili e il relativo valore di mercato. A decorrere dall esercizio 2011 la Cassa redige un piano triennale in ottemperanza alle prescrizioni normative ex art. 8 comma 15 del D.L.78/2010 convertito nella Legge 122/2010 nel quale vengono evidenziati per ciascun anno l ammontare delle operazioni di acquisto (distinte tra acquisti diretti e indiretti) e vendite di immobili, di cessione delle quote di fondi immobiliari, nonché delle operazioni di utilizzo delle disponibilità derivanti dalla vendita di immobili o dalla cessione di quote di fondi immobiliari. In detto esercizio come già detto in precedenza, la Cassa ha aderito ad un fondo immobiliare, conferendo immobili per un valore di apporto pari a 273,3 milioni di Euro a fronte di un ammontare contabile netto di 111,8 milioni di Euro, realizzando pertanto una plusvalenza di 161,5 milioni. L operazione in questione è stata regolarmente riportata nel suindicato piano triennale, operazione che non avendo impatto sui saldi strutturali di finanza pubblica è comunque soggetta a comunicazione alle Amministrazioni vigilanti ai sensi del decreto interministeriale 10 novembre 2010, attuativo del citato art. 8, coma 15 del D.L.78/2010. Risultati gestione immobiliare (importi in milioni di Euro) Anno 2005 Anno 2006* Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Media del periodo Redditi gestione immobiliare 19,1 23,7 19,6 19,8 20,1 19,0 20,2 Costi netti di gestione 4,4 5,5 4,8 5,0 4,7 6,0 5,1 percentuale sui redditi 23,0% 23,2% 24,5% 25,3% 23,4% 31,6% 25,1% Imposte sui redditi e ICI 7,3 8,5 8,2 7,4 7,5 7,3 7,7 percentuale sui redditi 38,2% 35,9% 41,8% 37,4% 37,3% 38,4% 38,1% Risultato netto di bilancio 7,4 9,7 6,6 7,4 7,9 5,7 7,5 * I redditi del 2006 sono comprensivi della plusvalenza derivante dalla vendita di un immobile Valore degli immobili (importi in milioni di Euro) Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Media del periodo Attivo di bilancio 360,6 355,2 358,6 364,0 365,5 368,4 362,1 Valore di mercato 614,0 688,7 683,5 695,7 698,6 721,1 683,6 Rendimento degli immobili (in percentuale) Anno 2005 Anno 2006* Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Media del periodo Rendimento lordo su attivo di bilancio 5,3% 6,7% 5,5% 5,4% 5,5% 5,2% 5,6% Rendimento lordo su valore di mercato 3,1% 3,4% 2,9% 2,8% 2,9% 2,6% 3,0% Rendimento netto su attivo di bilancio 2,1% 2,7% 1,8% 2,0% 2,2% 1,5% 2,1% Rendimento netto su valore di mercato 1,2% 1,4% 1,0% 1,1% 1,1% 0,8% 1,1% Incremento annuo valore di mercato 8,6% 12,2% -0,8% 1,8% 0,4% 3,2% 4,2% Impieghi mobiliari Il prospetto che segue evidenzia una sintesi dei risultati conseguiti negli anni dal 2003 al 2010 dagli impieghi per il tramite delle Gestioni patrimoniali mobiliari e dal 2008 anche dai Fondi comuni di investimento, con indicazione altresì dei rispettivi capitali medi e rendimenti percentuali Risultati GPM e fondi di investimento (importi in milioni di Euro) Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Media del periodo Redditi netti conseguiti 38,4 52,8 81,6 65,3 28,4-65,5 22,8 47,8 34,0 Capitali medi investiti 706,6 809,3 910, , , , , , ,7 Rendimento percentuale netto 5,4% 6,5% 9,0% 6,1% 2,4% -5,4% 2,0% 4,3% 3,3% 11

12 EVENTI 15a Conferenza nazionale ASITA Colorno (PR), novembre 2011 Intervento inaugurale di Luciano Surace Presidente della Federazione ASITA - Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali Nell anno in cui ricorre il 150 anniversario dell Unità d Italia, anche ASITA celebra i suoi luoghi della memoria : nella prestigiosa Reggia di Colorno, negli stessi luoghi dove la Federazione nacque sedici anni orsono nella stessa sede dove ebbe per anni la sede legale. Ma c è un altro anniversario, non da celebrare, ma da ricordare: 60 anni fa l alluvione del Polesine, da molti della mia generazione considerata madre di tutte le alluvioni, costò al nostro paese circa 100 morti e senza tetto. Ebbene, prima di celebrare, dobbiamo rammentare che la T e la A di ASITA stanno per Territorio e Ambiente e che le fredde statistiche ci dicono che dal 1990 al 2010 abbiamo contato vittime di tragedie innescate da eventi imprevedibili e catastrofici, quantomeno amplificate dall uso improvvido e irresponsabile del territorio e dell ambiente. La responsabilità dei morti per catastrofi ambientali ricade anche su chi gestisce e produce informazioni territoriali, è responsabilità di sistema. Dunque, in memoria dei recenti morti di Toscana, Liguria, Campania e Basilicata, vittime sacrificali sull altare di uno sviluppo incontrollato e perciò insostenibile, prima di iniziare i lavori, vi chiedo una pausa di raccoglimento. La fase celebrativa continua con una delle più importanti iniziative di ASITA: I PREMI. Nel 2008 annunciai che ASITA voleva lanciare un messaggio di attenzione ai giovani e alla ricerca con premi annuali. Sono qui per continuare a onorare quell impegno. La vera manovra di sviluppo la facciamo noi con i nostri giovani talenti. È così che un Paese dovrebbe investire risorse, sostenendo capacità e creatività dei giovani. Ricerca e formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell economia e per garantire futuro al sistema Italia! In primis il premio nazionale ASITA per un giovane ricercatore, finanziato dalla Società Blom- CGR e intitolato a Licinio Ferretti, pioniere del rilevamento aerofotogrammetrico, di cui salutiamo con piacere e commozione, la moglie e la figlia, e il genero Giovanni Banchini, presidente della Blom-CGR. La commissione di valutazione, presieduta dal Dr. Mario Gomarasca, primo presidente di ASITA ha proceduto alla nomination di quattro ricercatori: in ordine alfabetico Matteo De Agostino, Francesco Carlo Nex, Emiliana Valentini, Paolo Villa. Come nella notte degli oscar, al presidente della giuria il compito di squarciare il velo e rivelare il nome del vincitore e alla Signora Ferretti il compito di consegnare il premio. A seguire, il prof. Giuseppe Scanu, presidente dell Associazione Italiana di Cartografia, il prof. Piero Boccardo, presidente dell Associazione Italiana di Telerilevamento insieme al Dr. Brivio del CNR- IREA di Milano, il prof. Mauro Salvemini, presidente dell associazione AM/FM GIS Italia, il prof. Alessandro Capra, presidente della Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia e il prof. Benedetto Villa, coordinatore dell Associazione Professori Universitari di Topografia e Cartografia, proclameranno i vincitori dei rispettivi premi. Gli effetti della pervasiva crisi economica globale investono anche ASITA. Noi abbiamo risposto alla sfida lavorando su tre obiettivi: stare sul mercato, ascoltare il mercato, ma governare il mercato coniugando rigore e sviluppo, facendo di più con meno. Stare sul mercato con la sobrietà di questa 15a edizione, ascoltare il mercato esaminando, insieme alle aziende espositrici che costituiscono un supporto fondamentale per la nostra Federazione, la possibilità di anticipare la prossima edizione di Vicenza, associare infine sviluppo al rigore attraverso la rivoluzione nel format delle conferenza. A Colorno non ci sarà la tradizionale e non sempre ben accetta suddivisione tra sessioni orali e sessioni poster, mentre resterà il tradizionale e non sempre ben accetto parallelismo tra le sessioni. A questo secondo problema abbiamo ovviato con un ingente sforzo organizzativo e economico, prevedendo la registrazione audio/video di tutte le sessioni, da riversare in 12

13 tempo quasi reale in rete per garantire a tutti gli iscritti una fruizione completa della conferenza e rimediare a dolorose scelte di ascolto. Tale fruibilità, che si concretizza nel fatto che da domani potrete vedere o rivedere su internet questa e le altre sessioni di oggi e così via per i giorni successivi, unita alla tradizionale distribuzione anticipata degli atti in forma digitale, è il fiore all occhiello di ASITA, che ne consolida un primato assoluto di cui andiamo orgogliosi. Alla critica dicotomia tra sessioni orali e sessioni poster abbiamo cercato di rispondere mutuando e arricchendo esperienze internazionali di avanguardia e unificando le modalità di presentazione: solo presentazioni brevi in sessioni diffuse. Presentazioni brevi con sessioni dimensionate che richiederanno a ciascun relatore uno sforzo di sintesi, offrendogli l opportunità di un rinvio agli estesi atti digitali. Sessioni diffuse nello spazio e nel tempo, in quanto i luoghi delle presentazioni sono prevalentemente connessi e non separati dalla mostra espositiva, mentre la durata delle sessioni è variabile, in funzione del numero di relazioni a durata costante. La lista di temi sottolinea quanto l Informazione Geografica rivesta un ruolo di infrastruttura abilitante per tanti settori di intervento pubblico, dall efficienza energetica alla mobilità, dal monitoraggio ambientale alla comunicazione con i cittadini, dalla promozione turistica all analisi storica dei documenti cartografici e alle tecniche di osservazione dallo spazio e sottolinea quanto le tecnologie geomatiche possano contribuire alla realizzazione di servizi innovativi a partire dal primo livello di governo costituito dai Comuni. L opportunità di confronto che la Conferenza offre, è il migliore stimolo per comprendere che le informazioni territoriali sono il nodo centrale di ogni politica pubblica. Per garantire sostenibilità allo sviluppo è necessaria una costante sinergia tra istituzioni, responsabili della formazione, produttori e utenti: la Conferenza ASITA costituisce il momento naturale di incontro tra questi mondi e la risposta alle domande di conoscenza scientifica efficace. La potenza di fuoco di questa conferenza si esprime in 4 sessioni speciali, 36 sessioni diffuse, 7 workshop tematici, circa trecento relazioni scientifiche, 48 aziende e enti negli stand della più vasta esposizione tecnico-commerciale di geomatica mai organizzata in Italia, numerose e ripetute dimostrazioni tecniche presso gli stand e negli speaker s corner, più una relazione invitata in questa sessione inaugurale, a cura dell Arch. Ugo Baldini, esperto e noto urbanista che da lungo tempo si occupa di pianificazione territoriale. Concludo il mio intervento di apertura con le consuete riflessioni, cercando di evitare il rischio di scadere nella noia di un inutile retorica, sempre incombente per chi è chiamato a pronunciare un discorso inaugurale. Così, con una consapevole trasgressione al protocollo, preso atto dell altissimo livello qualitativo delle presenze, dopo un collettivo grazie alle autorità politiche, accademiche, civili e militari presenti, tra cui citerò solo il Direttore dell Istituto Idrografico della Marina, Ammiraglio Andrea Liaci e il Comandante dell Istituto Geografico Militare, Generale Giovanni Petrosino, da poco tempo ai vertici delle rispettive istituzioni e perciò alla loro prima esperienza in ASITA, dopo un ringraziamento speciale alla Regione Emilia-Romagna, alla Provincia di Parma e al Comune di Colorno, per aver voluto con noi lavorare alla costruzione di questo evento ormai consolidato come il più significativo appuntamento annuale della geomatica, dopo un grazie alle aziende e ai professionisti che lo hanno reso possibile, ecco le mie riflessioni. Un filo rosso lega le considerazioni di oggi a quelle espresse a Brescia, e prima a Bari e prima ancora a L Aquila, con l obiettivo di esaminare le novità intervenute alla luce di quanto auspicato un anno fa. Come in passato, esse rispondono al dovere di testimonianza cui la classe intellettuale non può sottrarsi. ASITA è un associazione culturale privata che svolge un ruolo pubblico, un variegato insieme di istituzioni, aziende, scienziati, ricercatori, docenti e professionisti. Un associazione culturale non ha potere di incidere direttamente sulla realtà, ma questa debolezza è al contempo la sua forza, perché può dire e scrivere ciò che ritiene importante per la collettività, senza interessi diretti. Ciò implica la grande responsabilità di monitorare le scelte collettive segnalando pericoli ed errori, formulando alternative. Ricollegandomi alle parole di apertura, sono certo di trovare il vostro consenso nel dire che è giunto il momento di passare dal concetto statico di informazione geografica intesa come documentazione e conoscenza del territorio al concetto dinamico di informazione geografica intesa come strumento di monitoraggio del territorio in costante evoluzione. Ciò che serve è un informazione aggiornata e tempestiva su un oggetto dinamico, ma non basta! Altrettanto indispensabile è una capacità di gestione dell informazione che consenta di comprendere e risolvere i problemi del territorio. Il termine monitoraggio evoca il rischio di catastrofi da eventi calamitosi, naturali o indotti, ma anche il rischio di pianificazioni errate. È indispensabile poter contare sulla conoscenza del territorio e sulla disponibilità di un adeguata ed efficace documentazione anche sotto il profilo del fattore tempo. Serve un approccio non emotivo che esamini il territorio come produttore di rischi e come contenitore di rischi artificialmente immessi. Se la conoscenza è un valore, la conoscenza del territorio è un valore creatore di valori ed è in essa che un Paese dovrebbe investire risorse! La questione ambientale attraversa cicli di eccitazione e di depressione. Spenti i bagliori degli incendi estivi, si entra 13

14 ANNO III n. 18 NOVEMBRE - DICEMBRE 2011 in depressione; poi, alle prime piogge autunnali, si ritorna all eccitazione. Nei periodi di crisi economica preoccuparsi del territorio diventa poi un lusso, contrapposto a temi quali disoccupazione, immigrazione, sicurezza Nel frattempo distruzione, inquinamento, degrado del territorio continuano senza sosta, ma quando il rapporto tra territorio e uomo ci costringe alla conta dei morti, allora il primo, istintivo, riferimento è alla logica del conflitto: i morti si contano nelle guerre! Di fronte alle catastrofi concentrate come quelle idrogeologiche delle scorse settimane e alle catastrofi lente e striscianti, ma non meno pericolose, generate dall incapacità progettuale delle attuali classi dirigenti, come ben più autorevolmente di me ha detto da Fabio Beltram, direttore della Normale di Pisa, durante la cerimonia di inaugurazione del corrente anno accademico, non mi lascio condizionare da un manipolo di violenti e anche io voglio esprimere la mia indignazione e lamentare che questo paese non ha un vero programma di crescita e di sviluppo. In realtà bisognerebbe avere la lungimiranza di decretare lo stato di calamità nazionale non per un evento specifico, ma per le condizioni catastrofiche in cui versa l informazione territoriale. La vera emergenza non sta nel territorio, bensì nel sistema delle informazioni territoriali. È necessaria una riforma ad impatto strutturale per costruire un futuro normale: una riforma delle strutture deputate alla conoscenza del territorio, invece di un impossibile coordinamento dell esistente fallimentare, utile solo ad aumentare la cultura dell irresponsabilità! Conferire responsabilità piuttosto che conferire autorità. La legislazione italiana tratta i problemi del rilevamento e della rappresentazione del territorio con una miriade di leggi che affidano competenze ad enti e strutture nazionali e locali, senza una logica unitaria di efficienza e di utilità collettiva. In Italia, caso forse unico al mondo, vi sono cinque organi cartografici dello Stato, servizi tecnici nazionali in costante ristrutturazione, venti organi cartografici regionali e poi una sequela infinita di ministeri, enti, agenzie, istituti che sarebbe impossibile enumerare, che raccolgono e producono dati territoriali in un contesto di norme spesso tra loro contrastanti, con duplicazioni, sovrapposizioni e sprechi di risorse pubbliche. E il problema della eccessiva frammentazione delle competenze e della disorganica stratificazione di funzioni, origine di sotterranei, paralizzanti conflitti. È necessario affrontare in tempo di pace il problema dei dati territoriali, della loro organizzazione, consistenza, completezza, accuratezza e stato di aggiornamento, per non ridursi, in tempo di guerra, al sistematico atteggiamento di impotenza. Nulla può essere difeso senza essere conosciuto. Il primo e fondamentale passo della prevenzione è la conoscenza aggiornata di ciò che deve essere difeso: il territorio. È necessaria una guerra di prevenzione del rischio, prevenzione mediante la guerra, con le armi della conoscenza!! Una conoscenza efficace del territorio è condizione necessaria per il successo di questa guerra preventiva contro il degrado ambientale e per uno sviluppo sostenibile. Orbene, tra i compiti prioritari di ASITA c è il raccordo tra mondo scientifico, mondo della produzione, professionisti e istituzioni, attraverso l elaborazione di soluzioni ai problemi di interesse generale e la promozione di iniziative comuni. In un epoca in cui va di moda redigere progetti di riforma a costo zero o peggio con il solo scopo di ridurre i costi a scapito della qualità e quantità dei servizi, nessuna opera riformatrice può essere responsabilmente presentata come esente dalla necessità di allocazione di risorse, pena lo scivolamento verso un operazione di bassa demagogia. Ma per conferire responsabilità piuttosto che autorità è necessario allocare le risorse non sulle funzioni ma sugli obiettivi, su obiettivi chiari, concreti e temporalmente definiti. I grandi progetti sfidano la capacità intellettuale di operare in ambiti innovativi: non è pensabile che questo possa avvenire in un contesto che implacabilmente riproponga modelli di un passato non riproponibile. È necessaria e improcrastinabile una riforma di respiro europeo del sistema delle informazioni territoriali, che definisca ruoli e competenze delle miriadi di enti pubblici che, a vario titolo, si occupano di informazioni territoriali e ambientali. Consapevoli che non è più tempo di critiche e di sterili contrapposizioni sarebbe auspicabile che scienziati, professionisti, aziende e dirigenti pubblici cercassero e trovassero soluzioni condivise. La strada del riordino legislativo degli organismi coinvolti è forse lunga, ma ineluttabile. L obbiettivo di una revisione della legge n. 68 del 1960, che individua gli organi cartografici dello Stato e individuava la struttura del loro coordinamento, è da tempo auspicato da tutti, ma perseguito da nessuno, perché, immobilizzati dalla sindrome nimby, gli attori del processo, difensori del proprio status anziché dello stato di tutti, non vogliono accettare che quella revisione è un obbligatorio e indifferibile passo di chiarezza istituzionale del processo di decentramento, alla luce delle modifiche del Titolo V della Costituzione. E indispensabile chiarire che regioni e enti locali svolgono oggi un ruolo fondamentale per la produzione e la gestione delle banche dati geospaziali proprio nel livello di interazione con il territorio e pertanto devono essere evidenziati in modo incisivo sia il loro ruolo che il loro coinvolgimento, non tanto per formalizzarne l autorità quanto per definirne vincoli e responsabilità, oggi quantomeno elusivi. È giunto il tempo di capire che si può essere parte della soluzione o parte del problema; sarebbe, purtroppo, parte del problema chi non comprendesse che le informazioni territoriali devono essere considerate lo snodo cruciale di qualsiasi politica pubblica. 14

15 C è purtroppo chi si sforza di essere parte del problema. ASITA si candida ad essere parte della soluzione Durante i lavori della conferenza ci auguriamo di capire, tra i tanti temi affrontati, quanta strada sia stata percorsa sulla via della standardizzazione dei database topografici, dell ineludibile integrazione con l informazione catastale e dell applicazione del decreto legislativo di attuazione della direttiva INSPIRE. Su quest ultimo aspetto mi soffermerò alcuni minuti. Nell anno trascorso l efficacia delle azioni, anche in presenza di elevata efficienza di taluni settori e di un elevato dinamismo delle componenti scientifiche, è stata molto, troppo modesta. La direttiva INSPIRE è quasi totalmente inapplicata con gravi inadempienze delle strutture nazionali e locali coinvolte, con la conseguenza di miope conservazione della frammentazione di competenze e della stratificazione di funzioni disarticolate e conflittuali. Il tentativo di conferire responsabilità piuttosto che autorità appare miseramente naufragato insieme alla mai nata Consulta nazionale per l informazione territoriale ed ambientale, che doveva costituirsi presso il Ministero dell ambiente. Accessibilità e gratuità dei dati, che sono i concetti fondamentali di INSPIRE, sono ferme a mere enunciazioni di principio. Tra Brescia e Colorno abbiamo atteso l applicazione della direttiva INSPIRE, il cui Decreto di Attuazione è stato pubblicato 20 mesi orsono. Esso è finalizzato, come ben sappiamo, alla realizzazione dell Infrastruttura nazionale per l informazione territoriale e alla partecipazione all infrastruttura europea per gli scopi delle politiche ambientali e delle politiche che possono avere ripercussioni sull ambiente e stabilisce norme generali per lo scambio, la condivisione, l accesso e l utilizzazione, in maniera integrata con le realtà regionali e locali, dei dati necessari. L art. 11 sulle misure di coordinamento recita che: ai fini del coordinamento di tutti i soggetti interessati all efficace funzionamento ai vari livelli di amministrazione dell infrastruttura nazionale per l informazione territoriale, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, il Tavolo di Coordinamento Stato-Regioni per il sistema nazionale di osservazione ed informazione ambientale (istituito nel 2002) è trasferito presso il Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del Mare ed assume la denominazione di Consulta nazionale per l informazione territoriale ed ambientale, organo di raccordo istituzionale tra le pubbliche amministrazioni che producono set di dati territoriali, anche al fine del coordinamento dei contributi. Dissi a Brescia finalmente INSPIRE! Chiudo oggi chiedendomi e chiedendovi: a quando INSPIRE? Di quanti tavoli di lavoro dovremo attendere l esito? Qualcuno disse, alcuni anni fa, che a far tavoli si dà al massimo lavoro ai falegnami, io aggiungo che a far tavoli allargati si dà lavoro a qualche falegname in più, a far tavoli allargati e permanenti si risolve in minima parte il problema del precariato, ma non il problema che sta sul tavolo! E poi, per chiudere richiamandomi alle parole iniziali, vi racconterò in breve le vicende che hanno portato sulla grafica della conferenza e sulla documentazione digitale un richiamo ai 150 anni dell unità d Italia diverso dal logo ufficiale. Abbiamo chiesto per tempo e nelle forme indicate dalla burocrazia ministeriale l uso di quel logo. Abbiamo tempestivamente contattato l ufficio preposto che, in un primo tempo, ci ha detto che era troppo presto per chiedere informazioni, poiché le ( purtroppo numerose ) domande venivano aperte in ordine cronologico. A chiarimento dell istruttoria ci è stato detto che la presentazione della Conferenza andava bene, ma che più che l argomento trattato andava considerato il quadro in cui la stessa era inserita (!). Avendo fatto presente che avremmo voluto conoscere l esito in tempo per la stampa del materiale convegnistico, ci è stato risposto, con tono apparentemente infastidito, che verosimilmente non sarebbe stato possibile conoscere l esito della domanda prima di alcuni mesi. Alla fine di ottobre (oltre 7 mesi dopo la richiesta), ci è arrivata la comunicazione che negava la concessione: Con riferimento alla richiesta di concessione del logo in oggetto per la 15 Conferenza Nazionale ASITA, spiace comunicare di non poter aderire all istanza. Ciò in quanto, sulla base dell esame istruttorio svolto dall ufficio, ai sensi dell apposito Regolamento, l iniziativa non risulta in linea con i contenuti e lo spirito proprio delle celebrazioni poiché l attribuzione del logo è riservata alle iniziative di stretta attinenza al tema delle celebrazioni, anche al fine di definire un calendario nazionale ufficiale di progettualità che assicurino che i temi legati all unità nazionale vengano sviluppati con la massima precisione e chiarezza. A parte la constatazione di concessioni rilasciate a iniziative pur meritevoli, ma di non immediata correlazione con la celebrazione in questione, come il convegno Peperosa della delegazione di Vigevano dell Accademia Italiana della Cucina, è opportuno rilevare come costoro ignorino un fondamentale principio giuridico noto come fondamento tellurico del diritto: in parole povere, senza territorio su cui esercitarlo, il diritto non esiste, la costituzione non avrebbe senso! E noi di territorio ci occupiamo, della sua conoscenza, della sua analisi e della sua rappresentazione Probabilmente sarebbe stato più efficace associare alla richiesta una qualche forma di pressione. Bacone diceva knowledge is power, la conoscenza è potere, ma una certa italietta ignorante forse traduce le conoscenze sono potere. Noi abbiamo però un arma infallibile, la cultura! Noi sappiamo festeggiare il 150 anniversario dell unità d Italia anche senza autorizzazioni burocratiche, noi ci alziamo in piedi tutte le volte che sentiamo l inno di Mameli, anche se a cantarlo è un bambino (auguri.tecnova.it)! 15

16 150 UNITÀ D'ITALIA I tecnici protagonisti in Bologna Ciro Vicenzi Geometra Ciro Vicenzi nasce a Bologna il 30 luglio del Il padre era impiegato presso il quotidiano cittadino il Resto del Carlino, la madre era di Grizzana, un piccolo paese dell Appennino tosco-emiliano, conosciuto per avere dato i natali al pittore Giorgio Morandi. Nel 1913 Vicenzi ottiene il Diploma di Geometra presso l istituto Pier Crescenzi. Nello stesso anno partecipa (vincendo) ad un concorso nazionale per l assunzione al Regio Catasto. Dopo l entrata in guerra dell Italia, presta servizio nel Genio Militare e le azioni della Compagnia in cui è dislocato contribuiscono alla conquista di Gorizia, nell agosto del In seguito all offensiva austriaca che il 24 ottobre del 1917 sfonda il fronte italiano a Caporetto penetrando nel Friuli, viene ferito e di conseguenza rientra a Bologna, dove resterà convalescente sino alla fine della guerra. Nel 1921 Romeo Silvi, un amico d infanzia, si laurea in Ingegneria civile e apre uno studio di progettazione chiamando Vicenzi come collaboratore. Presso lo studio di Silvi, che in breve tempo diventerà un affermato professionista, Ciro consegue una notevole esperienza nella direzione dei cantieri. Tuttavia il suo apporto alla produzione edilizia resta marginale: l unica notizia certa è il suo ruolo nella definizione del progetto per l ampliamento del Grand Hotel di Cattolica. A partire dal 1925 Silvi comincia ad affidare a Vicenzi la progettazione degli edifici più modesti: si tratta di villini e case d abitazione o case d affitto di piccole dimensioni. Nei primi mesi del 1927 Vicenzi si iscrive al Sindacato Nazionale Fascista dei Geometri, tappa obbligata per poter intraprendere un attività personale e aprire un proprio studio di progettazione, cosa cha farà in quelle stesse settimane: il 17 giugno il registro dell Ufficio Tecnico del Comune di Bologna annota il primo lavoro recante la firma dell ingegnere Ciro Vicenzi (si tratta dell ampliamento di uno stabile in via A. Costa. L ultimo lavoro recante la firma congiunta di Silvi e Vicenzi è registrato al giorno 26 gennaio 1927, e riguarda il villino della Sig.ra Olimpia Sacchetti in via Masi). E frequente imbattersi nell impropria attribuzione a Vicenzi della qualifica di ingegnere, consultando registri e documenti dell epoca. Probabilmente l equivoco è dovuto al fatto che questi potesse avvalersi di una disposizione straordinaria del Comune, che conferiva ai geometri che dimostravano determinate capacità progettuali e di direzione dei cantieri, la possibilità di progettare edifici in cemento armato alti fino a cinque piani, senza l avvallo della firma di un ingegnere per i calcoli delle strutture. A Bologna negli anni 30 i geometri che potevano avvalersi di questa estensione delle prerogative progettuali a quelle di un tecnico laureato erano soltanto tre: Vicenzi e tali Morselli e Toschi (progettisti di cui si è persa ogni traccia). Vicenzi disegnava tutto da solo: non solo agli inizi della sua attività, ma per tutti gli anni 30 e fino allo scoppio della guerra, quando in un anno era in grado di progettare anche più di dieci nuovi edifici. Naturalmente nei primi anni Vicenzi esegue soprattutto lavori di piccola entità: sistemazioni di sottotetti, arredamenti, lottizzazioni di terreni, calcoli relativi a confini di proprietà, progettazioni di tettoie e nei casi migliori progetti di ampliamenti di fabbricati, cioè tutta quella casistica di commissioni che di solito riempiono l attività di un geometra. Il primo edificio progettato da Vicenzi risale al 1928, un villino per un parente. L anno successivo le commissioni 16

17 per interventi di nuova progettazione sono due, e così avviene anche nel 1930 e nel 1931, mentre ormai nel 1932 comincia ad essere conosciuto come professionista serio ed affidabile e gli edifici progettati sono cinque, fra cui un intervento di notevoli dimensioni a Castiglione dei Pepoli, una Colonia scolastica fra i monti dell Appennino. Nel 1932 Vicenzi risulta iscritto all Albo professionale dei Geometri e di conseguenza al Partito Nazionale Fascista. In questo periodo, in via D Azeglio, a fianco dello studio di Ciro Vicenzi (lo studio di progettazione di Vicenzi era ubicato in via D Azeglio 48. Nel corso dei primi anni 50 fu trasferito in via Morandi, 4), istalla la sua attività l Ingegnere Alessandro Dalla Rovere, un giovane laureato di San Giovanni in Persiceto (nell aprile del 1999 il ritrovamento dell archivio di Dalla Rovere sorprese per la qualità eccellente del materiale, dimostrandone le ottime doti artistiche e progettuali). Fra i due si istaura un rapporto di stima reciproca e di scambio culturale. Nel 1932 tale Orfeo Pederzoli commissiona a Vicenzi la costruzione di un edificio di notevoli dimensioni. La gestazione di questo progetto fu evidentemente piuttosto lunga dal momento che si arrivò sino all anno successivo prima di cominciarne la realizzazione (a quell epoca avveniva tutto più velocemente, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di civile abitazione). Il progetto uscì dallo studio di Vicenzi, il quale poi passò la direzione dei lavori a Dalla Rovere. Non si può stabilire con certezza quale influenza avesse avuto quest ultimo nella progettazione dell edificio, sta di fatto che Vicenzi cambia radicalmente il proprio linguaggio architettonico e da questa realizzazione in avanti si manterrà su posizioni decisamente più moderne rispetto al suo lavoro precedente. Nel maggio del 1933 sul periodico Il Comune di Bologna, Alessandro Dalla Rovere firma un articolo di difesa dei primi pionieri, in ambito cittadino, della nuova architettura, fra cui oltre a Giuseppe Vaccaro, Luciano Petrucci, Augusto Panighi e un non meglio identificato ingegnere Protti, inserisce il nome di Vicenzi (in realtà il nome riportato da Il Comune di Bologna è relativo a un ingegnere Di Vincenzo, ma si tratta necessariamente di un errore di stampa, dato che a questo nome viene associata l immagine fotografica della Casa d affitto Coen Sacerdoti in via San Mamolo 55, che grazie a documenti certi è ascrivibile alla produzione di Vicenzi). E un momento d oro per Vicenzi. La sua fortuna professionale esplode: nel 1933 progetta e realizza tredici edifici, undici l anno successivo. Nell estate del 1934 scrive un articolo pubblicato in tre parti da il Resto del Carlino, dove espone le sue idee relative alle soluzioni urbanistiche da adottare nell espansione della città, che in quegli anni andava accelerando. Individua una zona da privilegiare per l espansione residenziale, nonché una tipologia, quella della casa d affitto, da lui ritenuta più idonea di altre in questo caso specifico. Da ultimo individua anche un linguaggio architettonico, quello razionalista lanciandosi in una breve ma accorata difesa. Nel gennaio 1935, Dalla Rovere scrive un secondo articolo per Il Comune di Bologna in cui spende parole lusinghiere su Vicenzi, riconoscendolo come uno dei primi ad aver portato in città un nuovo modo di fare architettura. In quello stesso anno a Genova si organizza un convegno a cui verrà dato il nome di Esposizione del Geometra. Ciro Vicenzi spedisce alcune fotografie e altro materiale relativo a dieci edifici realizzati fra il 1933 e il 1934, che vengono premiati con un riconoscimento definito Diploma di Medaglia d oro. Mentre incomincia un progressivo impoverimento del linguaggio architettonico conosce un momento di successo professionale straordinario: nel 1938 realizza dodici edifici, nel 1939 addirittura diciotto (si pensi che nel triennio gli edifici erano stati in totale sedici). Il 1939 registra un importante collaborazione con Alberto Legnani, architetto la cui notorietà travalicò l ambito cittadino, come già rilevato. Vi era anche un precedente: nel 1938 i due progettisti avevano firmato congiuntamente il progetto per la sopraelevazione e la sistemazione interna dello stabile di via Farini 14 appartenente ai Conti Sassoli de Bianchi, industriali e futuri importanti committenti di Vicenzi. Nel 1939, dunque, la Banca Cooperativa commissiona a Vicenzi la progettazione della propria sede centrale di Bologna, in via Venezian, una traversa della centralissima via Ugo Bassi. Già altre volte Vicenzi aveva operato nel centro storico, ma si era trattato sempre di sistemazioni di stabili già esistenti, oppure di intervenire in zone nascoste e poco qualificate. Qui invece gli si richiede il progetto di un nuovo edificio, prospettante su un lato del trecentesco Palazzo D Accursio. Vicenzi intende costruire un edificio dai caratteri moderni e, probabilmente per rafforzare la sua posizione, chiede la collaborazione dell amico Legnani, in quel momento all apice della sua carriera professionale. Legnani evidentemente conosce il progetto del Palazzo Volpe (che sorge a fianco dell istituto bancario) redatto l anno prima da Melchiorre Bega, Gian Luigi Giordani e Luigi Veronesi, in quel momento in via di costruzione. Suggerisce di far dialogare i due edifici, cosa che viene realizzata sia utilizzando come rivestimento della Banca la stessa pietra usata nel Palazzo Volpe, sia creando un raccordo tramite un elemento di collegamento ad arco. Legnani non si appropriò del progetto che rimase una vera e propria operazione congiunta, come dimostrano le 17

18 ANNO III n. 18 NOVEMBRE - DICEMBRE 2011 firme sugli elaborati grafici, tuttavia gli scritti relativi alla sua opera progettuale lo indicano impropriamente come unico artefice dell operazione. Nel 1940 Vicenzi risulta aver progettato un solo edificio, a Casalecchio di Reno, probabilmente ancora molto impegnato dai numerosi cantieri aperti l anno prima. Nonostante l infuriare del conflitto mondiale, nel 1941 porta a compimento la progettazione e la realizzazione di ben nove edifici e altri quattro vedranno la luce nel In questo stesso anno il suo testo 20 anni nell edilizia viene distribuito agli studenti dell Istituto per Geometri Pier Crescenzi, in quanto reputato (dall autorità scolastica) testo particolarmente significativo per la formazione e lo sviluppo delle capacità professionali dei futuri geometri. Alla fine del 1943 i frequenti bombardamenti spingono la popolazione a lasciare la città e a rifugiarsi sulle colline. Vicenzi sfolla nei dintorni di Monzuno, in una casa di proprietà della famiglia della moglie. Dopo la liberazione si comincia a riorganizzare la vita nelle città: alla fine del 1945 l amministrazione cittadina convoca Vicenzi nella Commissione Consultiva Edilizia in qualità di rappresentante del Collegio dei Geometri. I primi mesi all interno della commissione vengono impiegati a calcolare e a catalogare i danni di guerra. Il periodo della ricostruzione è intenso e faticoso, e finalmente Vicenzi decide di avvalersi della collaborazione di qualcuno che potesse disegnare l enorme mole di lavoro prodotta. Così entra a far parte dello Studio un giovane diplomato, il geometra Enzo Tinarelli, che sarà affiancato da Luciano Vicenzi una volta conseguita la laurea. Con l arrivo di Luciano in forza allo Studio, Vicenzi comincia ad affidargli i lavori progettuali da lui ritenuti di minore importanza: come un tempo avveniva fra Silvi e Vicenzi, ora è quest ultimo che mantiene un controllo sul lavoro del giovane progettista. Nei primi anni 50 lo Studio è molto attivo: oltre alle numerose commissioni per edifici di nuova progettazione, Vicenzi continua addirittura ad accettare lavori di sistemazione, ampliamenti, sopraelevazioni, eccetera, come agli inizi della sua attività in proprio nei momenti più difficili. Vicenzi si occupò attivamente di urbanistica (si ricordi inoltre la redazione dei testi pubblicati su il Resto del Carlino nel 1934) sin dai tempi della vicenda del Piano Regolatore del 1946, ma nell ottobre 1952 riceve dal Sindaco Giuseppe Dozza la nomina a membro della Commissione Urbanistica Consultiva per lo studio del nuovo Piano Regolatore Generale. A questo punto il suo ruolo all interno dell urbanistica bolognese diviene ufficiale e impegnativo. Infatti a partire da questo momento si moltiplicano le progettazioni delegate al figlio. Nel 1953 su dieci lavori progettuali commissionati allo Studio, Casa d'appartamenti Medici, Bologna, via Mezzofanti 45, Immagine tratta da "20 anni nell'edilizia" Copertina di "20 anni nell'edilizia" Foto David Sicari, Bologna 18

19 Casa d'affitto Trucchia, Bologna, via San Mamolo 76, Immagine tratta da "20 anni nell'edilizia" Casa d'appartamenti Medici, Bologna, via Mezzofanti 45, Dettaglio del portale Foto David Sicari, Bologna 19

20 ANNO III n. 18 NOVEMBRE - DICEMBRE 2011 Casa d'affitto Boschi Cuppini, Bologna, via San Mamolo 54 (demolita), Immagine tratta da "20 anni nell'edilizia" Casa d'affitto Figna-Frignani, Bologna, via San Mamolo 48-50, Immagine tratta da "20 anni nell'edilizia" Casa d'affitto Mayer, Bologna, via Bagni di Mario 10, Si noti (oltre naturalmente all'armonia dei volumi, delle modanature e dei cromatismi) l'elegante recinzione in legno e mattoni Immagine tratta da "20 anni nell'edilizia" 20

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