Gruppo di lavoro. Emilio Becheri Amministratore Unico e Direttore Scientifico, Mercury S.r.l. Turistica

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4 Gruppo di lavoro Emilio Becheri Amministratore Unico e Direttore Scientifico, Mercury S.r.l. Turistica Ilaria Nuccio Senior Researcher e Web Manager, Mercury S.r.l. Turistica Business Unit Travel Marketing Department Mercury S.r.l. Turistica Fiera Milano S.p.A Via de Bardi, 39 Business Unit Travel 50125, Firenze Strada Statale del Sempione, 28 Tel , Rho (Mi) Fax Tel contatti@turistica.it marketingbit@fieramilano.it

5 Indice Prefazione ITALIANI IN VIAGGIO. COME CAMBIANO LE PREFERENZE 1 Chi fa turismo 9 2 Il mercato domestico 9 3 La propensione alle vacanze 11 4 Il turismo interno alle regione 12 5 I viaggi e le vacanze degli italiani 14 6 Alcune tendenze di fondo 16 7 Le tendenze attuali 17 LE SCHEDE PAESE 1 Francia 21 2 Spagna 22 3 Germania 23 4 Regno Unito 24 5 San Marino 25 6 Austria 26 7 Croazia 27 8 Grecia 28 9 Usa Egitto Paesi Bassi Svizzera Turchia Slovenia Ungheria Repubblica Ceca Portogallo Belgio Cina Irlanda Brasile Tunisia Marocco Thailandia Cuba India Cipro Seychelles 48

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7 Con la prossima edizione, Bit - Borsa Internazionale del Turismo compie 35 anni. A rendere particolarmente importante questo compleanno non è tanto la longevità della nostra manifestazione, quanto gli enormi cambiamenti che si sono verificati in questi decenni. Si sono affermate destinazioni outgoing e mercati incoming che nel 1980 erano un assoluta novità. Hanno fatto irruzione nuove tecnologie un tempo impensabili. Il viaggiatore è molto più informato e consapevole, ricerca l esperienza più che il prodotto e dispone di un potere contrattuale prima sconosciuto. Anche il ruolo delle fiere è cambiato profondamente. Da vetrine, come amavano definirle i giornalisti dell epoca, sono diventate prima marketplace e poi piattaforme relazionali, che supportano gli operatori 365 giorni l anno e in tutto il mondo nel matching tra domanda e offerta mirate. E, per fare questo, devono porsi come un osservatorio ancora più attento del settore di riferimento. In questo scenario, abbiamo deciso di imprimere una decisa accelerata all evoluzione che Bit stava già vivendo da alcuni anni. Una fiera che, prima nel settore, supera i vecchi layout organizzati per aree geografiche e punta a un percorso orientato al business, che si focalizza in particolare sui promettenti segmenti Luxury, MICE e sul Digitale e le tecnologie più innovative. Nel suo nuovo posizionamento, Bit ha come obiettivo di essere un punto di riferimento anche come Barometro dei Trend. La ricerca che state per leggere, Italiani in viaggio. Come cambiano le preferenze, è la prima di una serie di studi su cui Bit sarà impegnata, per dare il massimo supporto in termini di business agli operatori del settore. Questa è solo la prima di una serie di attività di ricerca, di cui si occupa Think with Bit: un osservatorio privilegiato di condivisione del know-how che accompagnerà i nostri stakeholder a conoscere meglio i mercati in cui operano. Think with Bit aggiunge così un ulteriore benefit al supporto che Bit già offre agli operatori ben oltre i limiti temporali e spaziali della mostra: tutto l anno e, in potenza, in tutto il mondo. Basata su valutazioni sia quantitative sia qualitative, la ricerca, curata dal Prof. Emilio Becheri e dalla Dott.ssa Ilaria Nuccio di Mercury S.r.l. - Turistica, approfondisce l analisi delle prime 20 destinazioni e di altre 8 che presentano peculiarità, complete di schede sintetiche, grafici, spesa e altre valutazioni. Sono stati utilizzati i dati reali fino al 2013, quando disponibili, altrimenti stime anche relative al Nelle valutazioni finali sono individuate le principali tendenze in atto. Una preziosa miniera di informazioni e di spunti per tutti i player e per chiunque abbia interesse allo sviluppo dell industria turistica. La prossima ricerca sarà presentata durante il Congresso Annuale del Turismo, che si svolgerà durante la 35 a Bit, in scena Fiera Milano da giovedì 12 a sabato 14 febbraio E alla quale vi diamo già appuntamento, per cogliere l opportunità unica di approfondire la conoscenza dell affascinante mondo del travel nell anno di EXPO 2015, l evento mondiale che vede protagonista Milano e l Italia sulla scena internazionale. Osservatorio Bit Borsa Internazionale del Turismo

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9 ITALIANI IN VIAGGIO. COME CAMBIANO LE PREFERENZE 1. Chi fa turismo Ogni anno, in particolare durante il periodo estivo, appaiono indagini effettuate secondo varie modalità relative al numero degli italiani che va in vacanza. La quota oscilla fra il 52% e il 62% della popolazione, per cui si stima che il numero dei vacanzieri oscilli fra i 31 e 37 milioni, a fronte dei circa 60 milioni di residenti in Italia. Occorre tenere presente che il concetto di turismo ha un senso più ampio del fare vacanza perché include i soggiorni per affari o per altre motivazioni familiari. Se prendiamo in considerazione il movimento turistico, la quota di persone che si recano in vacanza si aggira intorno al 60% della popolazione. Ovviamente, la propensione alle vacanze è diversa a seconda della classe sociale di appartenenza, della cultura, della disponibilità di reddito e della localizzazione della propria residenza abituale nonché della regione di appartenenza. Inoltre, con riferimento all anno solare, molti soggetti effettuano più vacanze e più viaggi di lavoro. La stima è che in media vengano effettuati circa 1,8 viaggi per ogni turista. Tenuto conto di queste e altre valutazioni abbiamo provato a stimare la propensione alle vacanze della popolazione italiana, usando più fonti: in primo luogo le statistiche UNWTO e i dati reperiti dagli Uffici Statistici Governativi dei Paesi considerati ma anche le statistiche Istat raccolte presso gli esercizi ricettivi, l Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero, sempre a cura dell Istat, e l indagine alle frontiere della Banca d Italia. Gli italiani che fanno turismo (per vacanze, per affari o per altro motivo) almeno una volta all anno, con pernottamento fuori dalla propria abitazione, sono stati, nel 2013, circa 34,334 milioni, pari al 57,5% della popolazione residente, e hanno dato luogo a 63,154 milioni di viaggi, ossia 1,84 viaggi ogni turista. Il 20,2% dei viaggi, circa 12,758 milioni, comprendeva destinazioni oltre i confini italiani. La media dei viaggi all estero è stata di circa 1,31 viaggi per ogni turista, pertanto le persone che hanno compiuto viaggi outbound sono circa 9,724 milioni. In sintesi, sono stati effettuati 12,758 milioni di viaggi all estero e 50,396 milioni in Italia, da persone i primi e da 24,610 milioni di persone i secondi. Gli italiani che si muovono in Italia danno luogo in media a 2,05 viaggi a persona. Il numero dei viaggi a persona è aumentato, nonostante il numero complessivo degli stessi sia diminuito perché sono aumentati, nel corso degli ultimi anni i viaggi weekend e gli short break, favoriti dai voli low cost; sono molti coloro che li effettuano più volte nel corso di un anno. 2. Il mercato domestico Il primo mercato per i residenti in Italia è nettamente quello nazionale perché in circa il 75% dei casi, questi scelgono di restare nel Bel Paese per godere delle proprie vacanze. I movimenti dei clienti che praticano turismo domestico avvengono fra le regioni e all interno delle stesse. In termini di outgoing domestico, la Lombardia è di gran lunga il bacino più rilevante perché attiva fra un quinto e un quarto di tutto il movimento turistico nazionale, sia in termini di arrivi (22,3%) che di presenze (22,2%). In seconda posizione il Veneto, a molta distanza, con il 10,3 delle presenze e l 8,5% degli arrivi, quindi il Lazio con 9,9% degli arrivi ed il 9,4% delle presenze; l Emilia Romagna attiva il 9,0% delle presenze e l 8,5% degli arrivi. Queste quattro regioni da sole attivano più della metà (50,9%) del movimento turistico degli italiani in Italia e il 49,1% delle presenze. 9

10 Graf. 1 - Quota di arrivi turistici dei residenti in Italia che praticano turismo domestico per regione di residenza. Valori percentuali. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Negli ultimi anni quello domestico è stato, ed è, un mercato particolarmente in crisi a causa delle difficoltà economiche che hanno determinato una riduzione della capacità di spesa, con una maggiore difficoltà ad andare in vacanza della popolazione. Nel 2012 rispetto al 2011, le presenze ufficiali Istat dei residenti all interno del Paese sono diminuite del -4,9%; si è ancora in attesa dei dati definitivi 2013, ma sembra che per l anno scorso la diminuzione dei clienti nazionali sia ancora maggiore. In altre parole, se così è, dal 2007 ad oggi le presenze dei turisti domestici in Italia sono diminuite di circa 25 milioni. La parallela crescita del mercato internazionale ha nascosto a lungo il fenomeno, ma il mercato interno sta vivendo una profonda e drammatica crisi rispetto alla quale non si intravede un inversione di tendenza. Anche per il 2014 si annunciano difficoltà relative al mercato nazionale, sebbene più contenute, perché si sta ormai raschiando il fondo del barile; molto oltre non si può andare. Le difficoltà del mercato degli italiani sono testimoniate anche dal lato outbound, ossia dalla diminuzione dei flussi degli italiani all estero che nel 2013 le varie fonti stimano compresa fra il -2% e il -5%. Le schede rivelano come gli arrivi degli italiani diminuiscano in molte destinazioni classiche che non presentano più l appeal di qualche anno fa (es. Cuba e Seychelles) ma anche nelle altre tradizionali (es. Francia e Spagna) mentre alcune destinazioni, percepite come innovative (es. Thailandia e Turchia) sembrano più attrattive delle difficoltà che condizionano la domanda. Il mercato domestico dei residenti è molto orientato dalle quattro regioni sopra indicate ed è di semplice definizione. Per più di un quarto (25,4%) sono gli italiani che attivano il mercato all interno della stessa regione di residenza con un massimo del 51,3% in Piemonte, del 48,8% in Sicilia e del 43,9% in Lombardia e un minimo dell 1,2% in Valle d Aosta, del 3,8% in Umbria e del 5,5% in Trentino A. A.. Il principale problema del Paese è come rilanciare questo mercato molto concorrenziato dalle altre destinazioni mediterranee, nella consapevolezza che se i turisti stranieri continuano ad aumentare significa che il Bel Paese conserva tuttora una certa competitività. Le cause della crisi vanno cercate altrove e sono di carattere economico. 10

11 3. La propensione alle vacanze La propensione dei residenti a effettuare turismo in Italia o altrove è assai diversa a seconda della regione considerata perché ognuna presenta caratteristiche sociali ed economiche proprie. Risulta poco propenso a viaggiare chi abita nelle regioni del Mezzogiorno, anche perché dispongono di una ricca offerta interna, in particolare per il periodo estivo. In media è andato in vacanza, nel 2013, il 57,5% della popolazione e in modo abbastanza differenziato. Con riferimento alle grandi ripartizione territoriali la percentuale della popolazione che è andata in vacanza è massima nel Nord Ovest, ove ha fruito di almeno un pernottamento fuori casa nel corso dell anno il 70,6% delle persone mentre è minima per il Sud e le Isole con una percentuale del 38,4%; le percentuali corrispondenti sono del 63,3% nel Nord Est e del 67,9% al Centro. Graf. 2 - Percentuale di popolazione che è andata in vacanza per macro-area di residenza. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 3 Percentuale di popolazione che è andata in vacanza per regione di residenza. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 11

12 La propensione a effettuare le vacanze in Italia da parte dei residenti è massima in Lombardia, Piemonte e Lazio con percentuali superiori al 70%; è minima in tutte le regioni del Sud e nelle Isole, a riprova del forte divario esistente: in Sicilia, ad esempio, si reca in vacanza meno di un terzo della popolazione, in Calabria poco più di un terzo. Il 28,3% dei turisti sceglie l estero; rapportata alla popolazione la relativa quota diventa il 16,2% ed è del 20,5% nel Nord Ovest, del 14,9% nel Nord Est, del 18,6% nel Centro e solo del 10,9% per il Sud e le Isole. Ancora una volta appare evidente la posizione di debolezza strutturale del Mezzogiorno (Sud e Isole). Fra le regioni, quella con la maggiore quota di popolazione che si sposta all estero è il Lazio (22,9%), seguito da Lombardia (22,5%), Piemonte (17,8%) e Toscana (16,2%). Appare davvero ridotta la quota della popolazione che effettua viaggi outbound in Calabria (8,2%), Basilicata (10,2%) e Sicilia (10,7%). Graf. 4 - Percentuale di popolazione che si è recata all estero per macro-area di residenza. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 5 Percentuale di popolazione che si è recata all estero per regione di residenza. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat 4. Il turismo interno alla regioni La maggiore quota di mercato dei residenti interni alle singole regione si verifica in Piemonte, dove più della metà dei turisti domestici (51,5%) è di origine regionale. Anche in Sicilia (48,8%) e Lombardia (47,5%) la quota di turisti italiani dovuta ai residenti nella stessa regione appare assai elevata mentre risulta minima per piccole regioni senza sbocco sul mare come la Valle d Aosta (1,6%) e l Umbria (3,8%). 12

13 Graf. 6 Quota di turisti residenti nella regione sul totale dei turisti italiani: quanto il turismo domestico nella regione dipende dal movimento interno alla stessa. Valori percentuali. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf.7 Turisti che effettuano soggiorni nella stessa regione di residenza. Valori assoluti in migliaia. Anno 2012 Fonte: elaborazioni su dati Istat Graf. 8 Turisti che praticano turismo all interno della stessa regione di residenza. Quota % rispetto a 100 abitanti Fonte: elaborazioni su dati Istat 13

14 La distribuzione dei valori assoluti fra regioni rivela il peso prevalente che gli arrivi in Lombardia hanno rispetto a quelli di tutte le altre regioni, con una quota del 24,8% del totale assai superiore a tutte le altre. Infine, il grafico 8 evidenzia la quota della popolazione che pratica turismo all interno della propria regione di residenza. 5. I viaggi e le vacanze degli italiani Secondo l indagine Istat Viaggi e vacanze in Italia e all estero, i viaggi in Italia o all estero degli italiani nell anno 2000 furono 89,055 milioni a fronte di 636,865 milioni di notti. Di questi 14,071 milioni, pari al 15,8%, furono viaggi all estero mentre il 14,4% viaggi di lavoro. Tredici anni dopo, appaiono in modo evidente e inequivocabile gli effetti che la crisi economica ha determinato nel comparto turistico: nel 2013 i viaggi degli italiani sono scesi a quota 63,154 milioni, con una diminuzione del 29,1%, a un tasso medio annuo (t.m.a.) del -2,6%; nello specifico, la riduzione è stata del -55,5% (t.m.a. -6,0%) per i viaggi di lavoro (affari) e del -24,6% (t.m.a. -2,2%) per quelli a scopo vacanziero. Graf. 9 - Numero dei viaggi (vacanza e affari) in Italia e all estero dei residenti negli anni indicati. Milioni Fonte: elaborazioni su dati Istat, Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero Graf Andamento di arrivi e pernottamenti (vacanza e affari) dei residenti in Italia e all estero nel periodo (2000=100) Fonte: elaborazioni su dati Istat, Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero 14

15 La motivazione d affari costituiva il 14,4% dei viaggi nel 2000, mentre determina solo il 9,0% nel I viaggi dei residenti verso le destinazioni estere, che identificavano il 15,8% di quelli complessivi, rappresentano nel 2013 il 20,2% di quelli complessivi. Le notti corrispondenti al totale dei viaggi erano 636,865 milioni nel 2000 per poi scendere a 417,127 milioni nel 2013, con una diminuzione del -34,5% a un t.m.a. del -3,2%. Le difficoltà in atto sono del tutto imputabili alla crisi in corso; sono iniziate in corrispondenza al suo primo manifestarsi, nel 2009, e perdurano tuttora. Graf. 11 Viaggi degli italiani in Italia e all estero nel periodo Milioni Fonte: elaborazioni su dati Istat, Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero In particolare i viaggi per affari diminuiscono del -64,6% (t.m.a. -18,8%) e quelli per vacanze del -46,2 (t.m.a.-11,7%). Di quanto è accaduto non si è avuta un adeguata consapevolezza, troppo presi a guardare ai fenomeni contingenti e all incoming; i flussi di stranieri in Italia, nel frattempo, sono considerevolmente aumentati. Le statistiche ufficiali Istat delle rilevazioni presso gli esercizi ricettivi rivelano che, nel periodo , gli arrivi degli stranieri sono aumentati del 15,6% (t.m.a. 3,1%) mentre le presenze sono aumentate dell 11,6% (t.m.a. 2,2%). Contemporaneamente appare in grande difficoltà il mercato domestico che vede un leggero aumento del 2,3% degli arrivi (t.m.a. 0,5%) ma una diminuzione delle presenze del -5,5 (t.m.a. -1,1%). È in atto un andamento fortemente dicotomico fra turismo dei nazionali e turismo dei residenti all estero. Non aiutano l interpretazione dei dati le diverse fonti statistiche presenti, perché ispirate a criteri diversi. I dati ufficiali Istat, ad esempio, tengono conto solo delle strutture commerciali censite, mentre nell indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero si considerano anche le seconde case e gli altri alloggi privati non censiti. Ne risulta che il movimento dei nazionali in Italia secondo le statistiche ufficiali Istat è di 54,995 milioni di arrivi e di 200,226 milioni di presenze mentre secondo l indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero, appare maggiore di almeno due terzi. L Italia non è solo un grande Paese incoming ma è anche un grande Paese outgoing. Capire come e perché gli italiani si muovono, secondo l ottica dei Paesi di destinazione che visitano, può essere utile per valutare l intero movimento turistico che ruota intorno al Bel Paese e comprenderne la sua rilevanza. Per questo motivo viene presentata una scheda sul turismo di origine italiana in ognuno dei primi 20 Paesi di destinazione e in alcuni di quelli che si sono distaccati per un trend particolarmente positivo o negativo. La scheda è realizzata (nei casi in cui è stato possibile reperire il dato), anche con il ricorso alle fonti statistiche governative del Paese considerato, che non sempre combaciano con quelle italiane. Con la convinzione che presto riprenderà un trend positivo, l obiettivo del lavoro è contribuire a capire le ragioni della crisi del mercato dei residenti, sia domestico che verso l estero. 15

16 6. Alcune tendenze di fondo In queste considerazioni abbiamo volutamente escluso Internet e le sue applicazioni, social media compresi, sebbene convinti che da tempo non si è più in presenza di uno strumento ma di una nuova logica di mercato che ha determinato una serie di politiche conseguenti: quali i voli e le strategie low cost, la differenziazione monotematica della domanda, l avvicinamento delle lontananze (e spesso l allontanamento delle vicinanze), la ridondanza delle informazioni, le politiche last minute e advanced booking ecc. Sono modi di essere diffusi e ormai recepiti dal mercato che non bisogna cercare di capire o di anticipare ma dei quali si è parti immanente. Al di là e tenuto conto di Internet si individuano dieci macro-tendenze, delle quali le prime tre di lunga deriva che definiranno il mercato delle vacanze e del turismo dei prossimi anni, nel quadro di un turismo mondiale in forte crescita: da Occidente a Oriente, una lunga deriva che sta spostando gli interessi turistici della clientela dalla parte Occidentale del mondo verso quella Orientale. Ad esempio, in chiave di tour operating si abbandona la destinazione Cuba a favore della Turchia; altra tendenza di lunga deriva è quella del passaggio dall outgoing all incoming. Fino a ieri, i mercati sono stati sempre regolati dai bacini di origine della domanda con i tour operator tedeschi e i tour operator italiani che spingevano la domanda a favore di certe destinazioni piuttosto che altre. Oggi, proprio per la grande influenza di Internet, si è in presenza di una rivalutazione dell incoming; si può contattare ed essere contattati direttamente dal Paese di destinazione. Alcune destinazioni hanno provato ad attivare grandi tour operator incoming. Gli stessi grandi tour operator stanno aprendo sezioni incoming che sembrano operare dai Paesi di destinazione; aumenta la consapevolezza istituzionale e politica della rilevanza del turismo, ormai percepito come l economia più rilevante da parte di molti Paesi. Nel caso dell Italia si sta facendo avanti la convinzione che il binomio culturaturismo possa rappresentare la principale possibilità per risollevare le sorti di un economia che ormai da un quinquennio è sempre più in difficoltà; gli addetti ai lavori sanno da tempo che è turismo tutto quello che non è turismo. In un Paese come l Italia ogni fatto e attività ha una propria valenza turistica più o meno percepibile ma sempre presente; così come si parla di valutazioni di impatto ambientale bisognerebbe parlare anche di valutazione di impatto turistico, in positivo o in negativo; il modo di fare vacanza è sempre più orientato ad una partecipazione attiva, dal momento in cui viene pensato il viaggio, a quello dell organizzazione e al momento in cui viene vissuto. Si vuole essere parte, o forse averne l illusione, e causa delle scelte; anche per la diffusione degli short break le vacanze si fanno più strette e, quindi, singolarmente più monotematiche ma differenziate e specializzate nel tempo. Per questo motivo si parla di differenziazione (nel tempo) monotematica (in quel momento); si tende ad associare sempre più l altro all altrove, cercando vacanze più orientate spiritualmente alla meditazione (es. India) è in atto una spasmodica ricerca di non turismo nel fare turismo. In modo contradditorio, nel fare vacanza si cerca di fruire dei luoghi meno turistici attribuendo, implicitamente, una connotazione negativa alla parola turismo; in un ottica outgoing, è da tempo in atto una destagionalizzazione della domanda sempre più accentuata; il fare vacanza diverrà sempre più un fenomeno caratterizzato in senso culturale ed esperienziale per qualsiasi tipologia di turismo, per tutti i turismi. In tal senso una formazione professionale mirata effettuata sul campo darà valore aggiunto a qualsiasi destinazione. 16

17 Graf Il turismo degli italiani in Italia e all estero nel periodo nel periodo Viaggi effettuati. 2000=100 Fonte: elaborazioni su dati Istat, Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero, 2013 È necessario riflettere su come questi condizionamenti impattino sulla realtà di oggi molto incertamente condizionata da una situazione economica in cui alle vecchie difficoltà se ne aggiungono sempre di nuove. 7. Le tendenze attuali Gli anni recenti sono stati caratterizzati dallo sviluppo del turismo internazionale e da una profonda crisi del turismo domestico. Per il 2014 sembra che il turismo internazionale in Italia continui il suo grande sviluppo favorito da nuovi bacini di origine quali Russia, India, Cina e altri Paesi asiatici. Si presume che a fine anno vi possa essere, complessivamente, un incremento di almeno il 4,0% dei flussi internazionali incoming. Continuerà ad avere difficoltà il mercato interno ma non vi sarà o sarà molto contenuto un ulteriore calo; citando un operatore turistico nel settore da anni: come movimento interno, meno turismo di così non si può fare! Confermerà il suo forte trend positivo il turismo d arte e culturale delle grandi città d arte e dei piccoli borghi, così come tutte le forme di turismo esperienziale associate ad attività sportive e di contatto con l ambiente e la natura; continuerà, invece, il trend negativo del turismo balneare degli italiani (non quello internazionale del Nord-Est) e del benessere termale. A livello territoriale si accentueranno, per la natura della sua offerta troppo orientata e dipendente dal mare, i problemi del Mezzogiorno. Mare e terme resteranno i talloni d Achille del turismo italiano anche nei prossimi anni. Complessivamente, a fine anno 2014 vi potrà essere uno sviluppo del turismo intorno al 2% in termini di presenze. Si prevede che nel 2015 il movimento complessivo delle presenze degli stranieri supererà, per la prima volta, quello dei residenti in Italia. Maggiori difficoltà incontrerà il turismo outbound per gli effetti del perdurare della crisi e perché sono in via di ridefinizione le destinazioni preferite, con un sempre minore appeal di quelle classiche come Cuba, Malesia, Seychelles e la crescita di altre come Turchia, India e Thailandia. Le schede presentate per ogni singolo Paese evidenziano chiaramente gli sviluppi del mercato outbound italiano in rapporto a quanto accade per la domanda generale rivolta a ognuno dei vari Paesi considerati. Di seguito riportiamo le matrici del movimento turistico italiano inbound e outbound riprendendo quella presentata nel XVI Rapporto sul Turismo Italiano con un aggiornamento ad oggi. 17

18 Emerge il grande ruolo del movimento outgoing degli italiani che rappresenta una vera e propria branca dell industria turistica. Riportiamo la matrice anche con riferimento alle abitazioni per vacanza, così come avevamo fatto nel Rapporto. Tab. 1 - Matrice dei movimenti turistici del turismo italiano inbound e outbound secondo i dati ufficiali. Stime degli anni 2012, 2013 e Pernottamenti totali in migliaia Valori assoluti Variazioni % Italia Estero Totale Italia Estero Totale 2012 Italiani Stranieri Totale /2012 Italiani ,8-1,8-3,6 Stranieri ,3 Totale , /2013 Italiani ,1-1,4-0,6 Stranieri ,0 Totale ,9 Fonte: XVI Rapporto sul Turismo Italiano, pag. 21, Mercury S.r.l. Turistica, 2007; Statistiche del Turismo, Istat, anni vari; Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero 2013, Istat, 2014, Turismo internazionale dell Italia. Indagine campionaria, Banca d Italia, 2014 Resta forte, ma in diminuzione il richiamo delle grandi mete concorrenti dell Italia come Francia, Grecia e Spagna mentre torneranno a crescere le destinazioni del Mar Rosso e della Riva Sud del Mediterraneo. In sintesi l incoming avrà un andamento migliore dell outbound, ma sarà limitato dalla fase di maturità del mercato domestico e dalla crisi di liquidità che continua ad attanagliare molte famiglie italiane. Tab. 2 - Matrice dei movimenti turistici del turismo italiano inbound e outbound tenendo conte delle abitazioni per vacanza. Stime degli anni 2012, 2013 e Valori assoluti Variazioni % Italia Estero Totale Italia Estero Totale 2012 Italiani Stranieri Totale /2012 Italiani ,5-10,1-6,0 Stranieri ,4 Totale , /2013 Italiani ,3-2,6-3,1 Stranieri ,0 Totale ,1 Fonte: XVI Rapporto sul Turismo Italiano, pag. 21, Mercury S.r.l. Turistica, 2007; Statistiche del Turismo, Istat, anni vari; Indagine Viaggi e vacanze in Italia e all estero 2013, Istat, 2014, Turismo internazionale dell Italia. Indagine campionaria, Banca d Italia, 2014 * * * La ricerca che presentiamo, in modo semplice, ha cercato di valutare il comportamento dei turisti italiani con riferimento al mercato nazionale e a quello internazionale, individuando i trend in corso e le prospettive di un comparto che, insieme alla cultura, rappresenta comunque la principale risorsa produttiva del Paese, anche per i notevoli flussi dei residenti che fanno turismo all estero e per gli spostamenti fra regioni. Il turismo resta un mercato complesso che può essere identificato come un mercato di tanti mercati, piccoli e grandi, ognuno dei quali governato da regole proprie. Entrare nelle intersezioni di questi mercati non sarà semplice ma è necessario. 18

19 LE SCHEDE PAESE

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21 FRANCIA L Italia rappresenta il quinto Paese per origine di flussi dei turisti alle frontiere verso la Francia, con un a quota di mercato delle presenze (pernottamenti) del 7,8%, dopo Regno Unito (15,3%), Germania (14,6%), Belgio (10,8%) e Paesi Bassi (8,6%) ma prima di Svizzera (5,7%) e Spagna (5,4%). Le ragioni di questa preferenza stanno nella contiguità dei due Paesi, nella vicinanza linguistica e culturale e, più in generale, nella storia che da tempo li lega. La meta preferenzialmente scelta dai residenti in Italia è in primo luogo Parigi, a cui segue la costa meridionale mediterranea rappresentata dalla Provenza-Costa Azzurra, dalla Linguadoca-Roussillon e dalla Camargue. Parigi è percepita, più che per una o più motivazioni, per il semplice fatto di essere Parigi, ossia il fascino che la rende da sempre una delle grandi capitali europee; gli italiani confermano il dato, collocandola anno dopo anno al primo posto fra le città estere preferite, seguita da Londra, Madrid, Barcellona o Vienna. Il litorale mediterraneo della Francia si identifica nella lunga tradizione balneare, nel Liberty e nei i grandi pittori del primo Novecento, nonché nella presenza di molti villaggi naturisti molto frequentati dai clienti italiani che non possono esercitare questa pratica all interno dei confini nazionali perché proibita ai sensi di legge, nonostante in alcune località venga tollerata. Andamento di arrivi alle frontiere e presenze negli esercizi ricettivi del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) Fonte: UNWTO; Mémento du Tourisme 2013 e stime 2013 Il trend del movimento degli italiani in Francia, nel periodo , non è molto dissimile da quello internazionale considerato nel suo complesso, benché sia più orientato al basso e maggiormente discontinuo. Gli arrivi degli italiani in Francia nel 2012 sono solo il 2,0% (t.m.a. dello 0,2%) in più rispetto a tredici anni prima, mentre il movimento internazionale è aumentato del 7,5% (t.m.a. dello 0,6%). Da notare che risulta negativo l andamento del movimento turistico, considerato che, nel periodo , le presenze diminuiscono a un tasso medio annuo del -1,3% per gli italiani (-14,4% in termini di variazione assoluta) e del - 0,1% per il totale stranieri. Le presenze erano 52,8 milioni nell anno 2000 e sono poco circa 45,2 milioni nel 2012 e Il 2008 è stato l anno record di arrivi italiani in Francia, con circa 8,2 milioni per poi scendere a 7,2 nell anno successivo. Nel 2012, ultimo anno con dati ufficiali disponibili, sono stati mln gli italiani in Francia mentre se ne stimano mln nel 2013; per il 2014 si prevede, invece, un lieve aumento. Nel 2008 gli italiani determinavano il 10,2% degli arrivi di stranieri in Francia, mentre nel 2012 ne determinano il 9,7%; in termini di presenze (pernottamenti) le rispettive quote sono l 8,5% e il 7,8%: Appare molto forte il divario fra i passaggi dei turisti alle frontiere e gli arrivi le presenze negli alberghi e simili: i primi, nel 2013 sono 8,025 milioni; i secondi 2,324 milioni pario al 29,0% dei primi. Nel periodo gli alberghi e simili hanno ridotto di un quarto i loro arrivi (-25,2%); analoghe considerazioni sono valide per le presenze. Arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani in Francia negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota arrivi di italiani 10,2 9,4 10,2 10,0 10,4 9,6 9,7 10,1 10,4 9,4 9,2 9,9 9,7 9,8 e Mémento du Tourisme 2013 Il 67,0% della clientela italiana utilizza gli alberghi, il restante 33,0 % usufruisce prevalentemente di campeggi e villaggi turistici. La permanenza media risulta essere piuttosto alta, pari a 5,6 giorni per gli italiani e a 7,0 giorni per il totale turisti internazionali. La spesa turistica degli stranieri è stata di 41,680 mln di nel 2012; di questa l 8,6%, pari a 3,539 milioni, è imputabile alla clientela italiana. Gli italiani spendono, in media, 442,98 a persona/arrivo (spese di trasporto escluse). La permanenza media assai elevata rappresenta l occasione per riflettere sul fatto che le statistiche francesi sono sovrastimate rispetto a quelle degli altri Paesi europei. Più volte abbiamo dimostrato tale incongruenza con precise argomentazioni nei vari Rapporti sul Turismo Italiano quando abbiamo affrontato il problema delle mancata omogeneità delle statistiche a livello internazionale; tuttavia le analisi in termini di trend restano valide. Per il 2014 sembra in atto una leggera ripresa da confermare nella seconda metà dell anno. 21

22 SPAGNA Le statistiche relative agli arrivi di soggetti stranieri alle frontiere della Spagna fornite dall Insituto de Estudios Turísticos coincidono con quelle del UNWTO. La componente italiana ha un grande rilievo perché si colloca al quarto posto fra le regioni di provenienza dopo Regno Unito (più di 14 milioni di arrivi alle frontiere), Germania e Francia, con circa 3,2 milioni di arrivi. In chiave congiunturale dopo la diminuzione registrata nel 2008 (-7,4%) e nel 2009 (-5,0%), per una media dei due anni pari a -6,2% a fronte di una media di -6,6%, gli arrivi di clienti italiani sono considerevolmente aumentati nel 2010, a un tasso del 9,4%, il più elevato fra i primi dieci paesi di origine della clientela. Andamento degli arrivi del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Instituto de Estudios Turísticos Il 2011, anno record del turismo incoming italiano, è stato anche l anno in cui la componente italiana ha raggiunto la quota massima sul totale di arrivi stranieri in Spagna, con il 6,7% e un +7,9 rispetto all anno precedente. Sono stati rilevati minori arrivi, invece, per RU e Germania. Tuttavia, nell ultimo biennio i clienti di matrice italiana tornano a calare con una flessione del - 6,0% nel 2012 e una, più marcata, del -8,1% nel Si ricorda che gli arrivi in tutte le strutture ricettive rileva ti dall Unwto corrispondono al 77,0% del totale degli arrivi dei turisti alle frontiere. Nel 2000 gli arrivi degli italiani incidevano per il 4,6% sul totale degli arrivi internazionali; nel 2013 l incidenza tocca il 5,4%. Il mercato è ancora in fase di sviluppo, pur se si avvicina alla maturità. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Arrivi italiani Quota di mercato italiani 4,6 5,0 5,2 4,8 5,3 5,3 5,8 6,2 5,9 6,2 6,6 6,7 6,2 5,4 e Instituto de Estudios Turísticos Ai 2,275 milioni di arrivi in tutte le tipologie ricettive corrispondono, nel 2012, 48,1 milioni di presenze degli italiani. La regione preferita dagli italiani à la Catalogna, che comprende Barcellona e l aeroporto low cost di Girona; nel 2012 (anno con ultimi dati disponibili a livello regionale) ha registrato quasi 1,1 milioni di arrivi pari al 31,8% del totale; Seguono le Isole Baleari con circa 534mila arrivi pari al 17,7% e la regione di Madrid con circa 624mila e una quota del Spesa pro capite degli stranieri: 108,92 euro degli italiani: 101,77 euro 17,4%. Le tre aree insieme considerate raccolgono più del 50% della clientela italiana. Segue, con un discreto margine, l Andalusia, con circa 366mila arrivi e una quota pari al 10,3% del totale. Molti degli arrivi rilevati in Catalogna riguardano le zone costiere; se invece delle aree territoriali si considerassero le motivazioni, prevarrebbe nettamente quella balneare. Gli italiani amano molto anche le due principali metropoli spagnole, Madrid e Barcellona. Le Baleari e la Costa Mediterranea sono particolarmente attrattive, ma anche la Canarie attirano una significativa quota del mercato nazionale, che nel 2012 è stata pari al 7,6%. I principali concorrenti sono differenziati a seconda delle tipologie di turismo prevalenti: per Madrid e Barcellona: Parigi, Londra, Roma, Istanbul e Lisbona; per le Canarie: le coste Nord-africane (a partire dal vicino Marocco Atlantico), la Tunisia, l Egitto e la Turchia; per la Costa Mediterranea e le Isole Baleari: le Coste Tirreniche e Adriatiche dell Italia, la Sicilia e la Sardegna, la Grecia nonché le Coste Dalmate e croate. Nonostante il mese con la massima presenza di italiani sia agosto con circa 560mila arrivi, seguito da luglio (407mila) e settembre (circa 324mila), qualsiasi mese dell anno registra più di 130mila arrivi. Il principale mezzo di trasporto per giungere a destinazione è l aereo, utilizzato da circa l 85% degli italiani; la media di utilizzazione della componente estera è di circa l 80%, inferiore perché francesi e tedeschi utilizzano molto l automobile. Il 72% degli italiani alloggia in un albergo o in una struttura simile come un villaggio turistico, a fronte di una media che per il turismo internazionale è di circa il 65%. La spesa dei turisti italiani in Spagna ha raggiunto un massimo di milioni di euro nel 2007 ed è stata di milioni di euro nel 2013; la spesa media dei clienti italiani è stata di 101,77 euro al giorno, leggermente inferiore alla media della spesa della clientela internazionale di 108,92 euro. 22

23 GERMANIA Considerando l intero movimento turistico in tuti gli esercizi ricettivi (all types of accommodaton establishments), il Paese rappresenta la terza destinazione di preferenza per gli italiani con una quota del mercato nazionale verso l estero del 5,5%, dopo Francia e Spagna. È presente un forte e è prevalente movimento d affari spinto dai legami economici in atto fra i due Paesi. La Germania, peraltro, costituisce il principale bacino di origine dei flussi internazionali in Italia, anche se vede dimezzata la propria incidenza che, a inizio degli anni Settanta, era maggiore della metà del totale delle presenze ougoing; nel 1980 era scesa al 43,9% mentre ora è a quota 28,7%, pur rilevando un lieve aumento. Per quanto riguarda, invece, l outgoing di matrice tedesca, l Italia si colloca in terza posizione con una quota pari al 12,3% dei viaggi originati dalla Germania, dopo Francia (14,8%) e Austria (13,8%) ma precedendo la Spagna (11,3%). Gli italiani che si recano in Germania rappresentano nel 2012 il 5,2% dell intero movimento outgoing dal Bel Paese; le mete preferite sono Berlino, Francoforte e Monaco di Baviera. La parte vacanziera del movimento è determinata in netta prevalenza dalla visita alla città di Berlino; tuttavia è in leggero ma costante aumento anche il turismo del benessere che frequenta le terme locali e le zone montane della Baviera. L Italia, con 1,581 milioni (5,2%), rappresenta il quinto Paese di origine del flusso degli arrivi non residenti totali, alle spalle di Paesi Bassi (13,7%), Svizzera (8,2%), Usa (7,6%) e Regno Unito (7,1%) ma prima di Austria (5,2%) e Francia (5,1%). Va sottolineato che con la Francia è attiva una forte movimentazione giornaliera frontaliera non rilevabile in termini di arrivi e di presenze turistiche. In termini di pernottamenti il rank degli italiani, così come quello dei primi Paesi di origine dei flussi, resta lo stesso con una quota leggermente minore (5,0%).. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100), German National Tourist Board e stime 2013 Come linea di tendenza Il movimento degli italiani in Germania nel lungo periodo ( ) rivela una continua crescita degli arrivi, con l eccezione degli anni 2001 e L 1,060 milioni di arrivi dell anno 2000 diventa l 1,581 nel L andamento è simile a quello di tutto il mercato internazionale, nonostante quest ultimo registri un tasso medio annuo del 3,7% di poco maggiore a 3,1 fatto segnare dal comparto italiano. Ad ogni modo, anche il mercato internazionale presenta due frangenti di crisi nel 2001 e nel L andamento è analogo se invece degli arrivi si considerano le presenze (pernottamenti), per le quali, relativamente agli italiani si rivela un calo nell anno 2001 e nel La permanenza media è molto ridotta e risulta quella tipica delle città d arte e d affari, con valori compresi fra gli 1,9 giorni e i 2,2 giorni, analogamente a quanto accade per il mercato internazionale (fra 2,0 e 2,3 giorni). Il picco di arrivi italiani in Germania si raggiunge con l ultimo anno considerato sia per gli arrivi che per le presenze; tuttavia, sempre nel 2012, il segmento registra il record negativo in termini di quota di mercato, con il 5,2%, a fronte di un massimo del 6,1% raggiunto nel Arrivi del totale non residenti e degli italiani nel totale esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Italiani Quota di mercato italiani 5,6 5,8 5,9 6,1 5,9 6,0 5,8 5,9 5,7 6,0 5,7 5,4 5,2 5,2 e German National Tourist Board L 84,4% dei pernottamenti della clientela internazionale si verifica negli alberghi; per la componente italiana l incidenza alberghiera è maggiore, pari all 89,6. Dei 34,1 miliardi di euro spesa attivati dal turismo internazionale che utilizza gli esercizi ricettivi in Germania, il 39,6% è imputabile al turismo d affari; se si considerano anche le visite giornaliere (senza pernottamento) la spesa complessiva sale a 36,6 miliardi e la quota del turismo d affari sale al 40,2%. Considerando = 100 la spesa media giornaliera del turista straniero in Germani, quella del cliente italiano è 104,5. Da evidenziare che il turismo domestico della Germania attiva il movimento relativamente più rilevante rispetto a quello di tutti i maggiori Paesi turistici europei, con una quota di presenze pari all 80,5% del totale di quelle registrate nel Paese (in Italia la corrispondente quota è del 52,6%). Si può affermare che il turismo domestico è causa della potenza turistica del Paese. 23

24 REGNO UNITO Il Regno Unito rappresenta una destinazione classica del turismo italiano, mossa da motivazioni artistico-culturali, dallo studio della lingua nonché dal richiamo di Londra, una delle grandi capitali mondiali. Fino al 2008 è stata la terza destinazione per i residenti in Italia, dopo Francia e Spagna, dopo essere stata la seconda per lungo tempo nel corso degli anni Ottanta e Novanta; dal 2009 il Regno Unito si colloca in quarta posizione per le scelte preferenziali degli italiani, dopo che questi, negli ultimi anni, si sono maggiormente orientati alla Germania. Attualmente scelgono di recarsi nel Regno Unito il 5,31% degli italiani, mentre il 28,02% preferisce la Francia, il 12,47% la Spagna e il 5,52% la Germania. Nella scala preferenziale degli italiani seguono Austria (3,70%) e Croazia (3,67%). Evitiamo di considerare il caso di San Marino (4,32% degli arrivi degli italiani all estero), per la forte compenetrazione con il territorio italiano. Nel periodo la dinamica dei clienti italiani è stata considerevolmente maggiore di quella degli altri clienti internazionali, con un aumento degli arrivi alle frontiere del 75,5 a un tasso medio annuo del 4,4%, mentre il movimento internazionale complessivo è aumentato del 30,2%, ad un tasso medio annuo del 2,0%. Andamento degli arrivi alle frontiere e presenze negli esercizi ricettivi del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e VisitBritain Anche se l aumento è stato inferiore, analoghe considerazioni possono essere fatte per le presenze (pernottamenti nel totale strutture ricettive) aumentate del 42,1% e a un tasso medio annuo del 2,7% per il movimento degli italiani e del 20,4% a un tasso medio annuo dell 1,4% per il totale stranieri. Il trend degli italiani nel Regno Unito rivela una forte discontinuità con tre forti diminuzioni alle quali seguono incrementi maggiori, come è avvenuto nel 2001, 2005 e nel In particolare, nell anno 2009 rispetto al precedente, al primo manifestarsi della crisi economica, si è registrato un forte calo di più di un quarto (25,5%) degli arrivi alle frontiere e delle presenze negli esercizi ricettivi, compensata negli anni successivi; gli arrivi e le presenze degli italiani dall estero nel 2013 sono tornati a essere superiori a quelli del L ultimo anno è quello per il quale, rispetto al periodo considerato ( ), si registra il maggior numero di arrivi degli italiani (1,666 milioni) e di presenze (11,469 milioni) nel Regno Unito, in controtendenza rispetto alle destinazioni. Conseguentemente nel 2013 si registrano anche le maggiori quote del mercato degli italiani nel Regno Unito con il 5,1% degli arrivi (3,8 nel 2000) e il 4,7% delle presenze (4,0% nel 2000). Arrivi di non residenti totali e di italiani nel Regno Unito negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 3,8 3,8 4,0 4,7 4,9 4,0 4,5 4,9 5,1 4,1 4,9 5,0 4,9 5,1 e VisitBritain La spesa media pro-capite degli stranieri per ogni viaggio nel 2013 è stata di 625,23 (circa 785 euro) mentre quella della componente italiana appare più ridotta, pari a 498,3 (circa 628 euro). La quota media giornaliera, tuttavia, risulta maggiore per gli italiani (84,97 ) rispetto a quella media di tutti i turisti internazionali (72,38 ). Ovviamente la quasi totalità del movimento degli italiani raggiunge il Regno Unito per via area (95,3%), mentre hanno un valore residuale coloro che si muovono in nave (3,2%) e quelli che utilizzano il Tunnel della Manica (1,4%). L Office Tourist Board indica anche la composizione dei flussi degli italiani a seconda della motivazione; prevale la componente vacanziera (49,0%), ma mostrano un peso significativo anche i soggiorni per visita a parenti e amici (24,0%) e per lavoro e affari (17,4%) mentre risulta più contenuta la quota che vi si reca per ragioni di studio. Gli italiani che visitano il Regno Unito appartengono a tutte le fasce di età con una percentuale che per i quattro decenni dai 16 anni ai 55 anni oscilla fra il 17,3% e il 22,0%. 24

25 SAN MARINO La Repubblica di San Marino è, di fatto, un piccola città che non arriva a 33mila abitanti, inserita nel pieno del contesto geografico italiano: in Emilia-Romagna, nell area romagnola al confine con le Marche. Fra il territorio di San Marino e quello italiano non vi è soluzione di continuità, ma la città, nonostante una forte compenetrazione con i territori circostanti, ha una propria autonomia politica. Ovviamente ha anche una propria autonomia turistica rilevante in termini di visite ricevute, ma molto ridotta come movimento dei clienti pernottanti. È fortemente sviluppato, infatti, il day tourism come escursione giornaliera dalle coste romagnole ma anche per le provenienze dalle altre regioni italiane; il movimento che alloggia nelle strutture ricettive appare molto ridotto in valori assoluti ma significativo in termini di valori relativi. Le statistiche internazionali indicano che in termini di arrivi alle frontiere San Marino rappresenta la sesta destinazione per il turismo outgoing dei residenti in Italia, dopo Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, ma prima di Austria, Croazia e Grecia. È un movimento in gran parte escursionista, valutato negli ultimi anni in un massimo di 1,483 milioni nel 2009 ma poi in forte calo fino agli 1,238 milioni di arrivi nel 2012 e ai circa 1,100 milioni nel Andamento degli arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2005=100) e Uffico Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica della Repubblica di San Marino Arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel totale ricettivi negli anni indicati. Quote di mercato e p.m Arrivi Quote di mercato Totali ,0 100,0 100,0 Italiani ,5 60,5 58,0 Presenze Quote di mercato Totali ,0 100,0 100,0 Italiani ,8 54,1 53,4 Permanenza media Totali 2,0 1,7 1,7 Italiani 1,8 1,5 1,5 e Uffico Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica della Repubblica di San Marino Le statistiche della Repubblica di San Marino rivelano che i visitatori complessivi della destinazione sono stati nel 2013, dei quali il 69,1% in automobile e il 30,9% in pullman. Tale movimento ha determinato solo arrivi e presenze, con un permanenza media di 1,7 giorni. Gli arrivi degli italiani sono stati e le presenze , per una permanenza media di 1,5 giorni. Dato che gli arrivi alle frontiere possono essere identificati come il movimento turistico dei visitatori italiani, si può valutare che il movimento attivato negli esercizi ricettivi ne rappresenti solo il 5,3%. Tenuto conto di queste precisazioni, l andamento dei transiti alla frontiere rivela analogamente ad altri casi la crisi della destinazione San Marino a partire dal 2010, quando si verifica una diminuzione del 6,9%. In parallelo si registra anche un calo del movimento propriamente turistico degli italiani che passano da arrivi e presenze nel 2011 a arrivi e presenze nel La diminuzione media annua del biennio è del -8,4% per gli arrivi degli italiani e del -15,9% per le presenze. La stagionalità dei visitatori è più accentuata di quella dei turisti; va tenuto conto del fatto che questi ultimi in termini di presenze sono solo un ventesimo dei visitatori. Arrivi alle frontiere di non residenti totali e di italiani a San Marino negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 69,7 68,8 67,8 68,9 72,2 69,9 68,0 66,3 e Uffico Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica della Repubblica di San Marino In conclusione, considerare San Marino come destinazione outgoing rappresenta una forzatura. Per gli italiani, la città può essere considerata al limite della distinzione fra turismo domestico e internazionale. 25

26 AUSTRIA Alla predisposizione degli austriaci verso l Italia, che rappresenta il loro primo mercato, corrisponde una attrazione un po più contenuta dei residenti nelle regioni italiane a recarsi in quelle austriache. Per l Austria, l Italia è il quarto paese di origine dei flussi che alloggiano negli esercizi ricettivi locali (all types of accommodation establishments), per una quota di 4,4%, dopo Germania (47,3%), Paesi Bassi (7,1%) e Svizzera (5,3%) ma prima di Regno Unito (3,1), Repubblica Ceca (2,6%) e Usa (2,2%). Di fatto, è presente un forte turismo di prossimità nei due sensi fra le regioni vicine dei due Paesi. Nel 2013 l Italia è il quarto paese di origine della clientela estera verso l Austria (arrivi), con il 2,8% del movimento turistico attivato, dopo Germania (31,9%), Olanda (4,5%), Svizzera (3,5%) e prima del Regno Unito (2,1%). La componente italiana è rilevante, con milioni di pernottamenti, pari al 2,9% circa del totale di quelli dei non residenti. Di fatto, le provenienze di matrice europea determinano l 86,1% del movimento totale verso l Austria. In termini di arrivi di italiani in Austria, l andamento appare assai diverso considerando il periodo e quello successivo fino ad oggi. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) Nei primi sei anni del secolo l andamento del movimento degli italiani è stato più dinamico di quello della media di tutti i Paesi esteri. Nel 2006 e 2007 si verifica una diminuzione degli arrivi e poi un andamento sostanzialmente stazionario, tendente all aumento nel periodo e alla diminuzione nel biennio 2012 e Dal 2003 ad oggi, i residenti in Italia che si recano in Austria oscillano intorno al milione. 1,032 milioni di arrivi nel 2103 hanno generato 2,801 milioni di presenze nello stesso anno, per una permanenza media di 2,7 giorni, assai più bassa della media della clientela internazionale pari a 3,9 giorni. Considerazioni analoghe possono essere effettuate per le presenze. Questo andamento differenziato rivela che il mercato italiano ha perso quote di mercato. e Statistics Austria Arrivi di non residenti totali e di italiani in Austria negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 5,1 5,3 5,3 5,7 5,7 5,5 5,5 5,1 4,7 4,9 4,9 4,7 4,4 4,2 e Statistics Austria Le aree turistiche frequentate dagli italiani in Austria e Statistics Austria Le stime sul movimento turistico evidenziano che i turisti italiani si recano principalmente in Tirolo (30,5%), nel distretto di Vienna (24,4%) e in Carinzia (16,9%). Il Paese è percepito turisticamente per due prodotti separati identificati nelle città d arte e musica di Vienna e Salisburgo: Vienna città d arte è di fatto una delle grandi capitali storiche europee. Il secondo prodotto è la zona montana del Tirolo e della Carinzia, destinazioni estive e invernali considerate di grande qualità. Per quanto riguarda la tipologia ricettiva gli italiani utilizzano in netta prevalenza l albergo (83,0% dei casi), ma non disdegnano altri modelli come ad esempio i bed & breakfast. Considerando = 100 la spesa medio giornaliera del turista internazionale, quella del cliente italiano è 103,8. 26

27 CROAZIA La Croazia è vicinissima all Italia, anche se non confinante via terra perché divisa da un piccolo lembo della Slovenia. Si sviluppa nell Adriatico di fronte alle coste italiane ed è, perciò, fortemente concorrente per il turismo estero e, di conseguenza, anche nei confronti del mercato dei residenti in Italia. Per questo motivo è presente, in particolare, un relativamente forte movimento di clienti italiani di prossimità, a cominciare dai residenti in Friuli Venezia Giulia, per continuare nel Veneto, nel Trentino Alto Adige e in Emilia Romagna. I flussi dei turisti italiani si collocano al terzo posto per le provenienze internazionali, dopo Germania (17,9% di quota del mercato) e Slovenia (10,2) e prima di Repubblica Ceca (6,2%), Polonia (5,3%) e Francia (4,0%). Nel 2013 la quota di mercato degli italiani è stata del 10,1%, di poco inferiore a quella slovena; con riferimento al periodo considerato è stata massima all inizio, nell anno 2000, con il 17,3% degli arrivi; si è poi sviluppata una tendenza alla diminuzione fino al 10,1% del Il numero massimo di clienti italiani negli esercizi ricettivi (all types of accommodation establishments) è stato raggiunto nel 2006 con 1,252 milioni di teste e un incidenza percentuale del 14,8%. La tipologia di turismo nettamente prevalente praticata dai clienti italiani è quella balneare associata ai campeggi e ai grandi villaggi turistici presenti, alcuni dei quali di grande qualità. Anche in Croazia, come in Francia, sono presenti diverse strutture dedicate al naturismo. Poiché non pochi clienti italiani si fermano in Slovenia per praticare forme di turismo benessere, terme comprese, anche la Croazia si sta attrezzando con questo obiettivo. Lo sviluppo della regione è stato a lungo frenato dalle note vicende politico-istituzionali, ma un volta liberalizzato il mercato ha visto un forte sviluppo che in pochi anni ha portato quasi a raddoppiare il movimento internazionale. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) Nel periodo gli arrivi di turisti internazionali alle frontiere rivelano che vi è stato un forte aumento delle provenienze dall Italia fino al 2007 e poi un calo nel 2008 che ne ha quasi stabilizzato il numero; nel 2011 si è verificata una certa ripresa annullata nei due anni successivi. L incremento di inizio del periodo dei clienti italiani, tuttavia, è avvenuto in modo minore rispetto al complesso dei clienti internazionali. Considerando i pernottamenti (presenze) degli italiani in Croazia queste presentano una dato che alla fine del periodo è minore di quello dell inizio: erano 4,536 milioni nel 2000 e sono 4,397 milioni nel 2013; nel frattempo il turismo internazionale complessivamente considerato è passato dai 34,045 milioni dell anno 2000 ai 59,688 milioni del 2013, con un aumento superiore ai tre quarti del valore iniziale, corrispondente a un t.m.a. del 4,4%. e Croatian Bureau of Statistics Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Arriv i Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 17,3 16,2 15,8 16,3 15,6 14,8 14,3 13,4 11,6 12,2 11,2 11,6 10,1 9,3 e Croatian Bureau of Statistics Il 30,7% dei clienti italiani alloggia in alberghi e strutture simili, il 25,4% nei campeggi e il 29,1% presso affittacamere o presso alloggi a gestione familiare (una sorta di B&B). L alloggio presso abitazioni private appare molto appetito anche dalla clientela italiana; la scelta dell albergo è effettuata solo da un quarto della clientela. 27

28 GRECIA L Italia è il quinto paese di origine dei flussi internazionali verso le strutture ricettive (all types of accommodation establishments) greche con una quota di mercato del 6,2%, dopo Regno Unito (12,7%), Germania (11,9%), Russia (8,7%) e Francia (7,9%) ma prima di Usa (4,8%) e Paesi Bassi (3,8%). La motivazione di gran lunga prevalente che attrae gli italiani è nettamente quella balneare (80,0%), seguita dalla visita alle città d arte e in particolare alla capitale. Per le valutazioni del turismo italiano verso la Grecia si sono incontrate notevoli difficoltà, maggiori rispetto a quelle di qualsiasi altro Paese per la diversità dei dati riportate dalle diverse fonti. Secondo l UNWTO gli arrivi in Grecia di clienti italiani ai confini nazionali nel 2012 sono stati mila, quelli negli alberghi e strutture simili mentre nel totale delle strutture ricettive L Associazione Greca delle Imprese del Turismo (SETE), facendo riferimento ai dati della Banca Centrale Greca, rileva un numero di turisti italiani pari a Per l intero movimento internazionale ai confini internazionali sono stati rilevati rispettivamente arrivi ai confini, negli alberghi e strutture simili e arrivi in tutti gli esercizi ricettivi. SETE ne indica Per i pernottamenti dei turisti internazionali in Grecia, l UNWTO indica un valore pari a , di cui goduti dagli italiani; di questi , sono stati effettuati in alberghi e simili. L indagine SETE indica, invece, notti di stranieri e di italiani. Eurostat indica per la Grecia, nello stesso anno, arrivi e pernottamenti. In termini di mercato la quota degli arrivi e dei pernottamenti degli italiani è intorno al 5% o il 6%. Considerando tutte le strutture ricettive, la quota di mercato degli italiani è 6,2% per gli arrivi e 5,1% per le presenze. Anche per la Grecia valgono considerazioni analoghe alle altre destinazioni mediterraneo. Si verifica un forte aumento del movimento in entrata degli italiani fino al manifestarsi della crisi economica; questa si evidenzia con un forte calo, a cui ha seguito una ripresa negli anni 2010 e Per il 2013 sembra vi sia stata un forte ripresa del movimento degli italiani. SETE stima che, nel 2013, il movimento turistico internazionale sia aumentato del 12,4% e quello degli italiani del 14,3%. Le ragioni del forte incremento del 2013, che sembra perdurare anche nell anno in corso, stanno nelle difficoltà che la Grecia ha attraversato negli anni precedenti e nella grave crisi economica e politico-istituzionale. Stando ai dati SETE, nel biennio sembrerebbe confermarsi il trend positivo, sebbene più rallentato dopo il forte calo del Andamento degli arrivi totali e degli italiani nelle strutture ricettive nel periodo (2000=100) e SETE Nel corso del lungo periodo ( ) anche la destinazione Grecia ha registrato un forte sviluppo del movimento degli italiani fino al manifestarsi degli effetti della crisi economica che ha costretto gli italiani a ridurre le loro spese turistiche. La quota di mercato degli arrivi degli italiani è aumentata più della media arrivando all 8,9% nel 2005, per poi scendere fino al 6,2% del Nel 2013, come si è visto e come si evince dai dati Sete la situazione sembra considerevolmente migliorata. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 7,3 7,3 7,2 7,6 8,8 8,9 8,6 8,0 7,4 7,3 7,5 7,2 6,2 Arrivi di non residenti totali e di italiani in Grecia secondo SETE (Associazione delle Imprese Turistiche Greche) Tot. italiani 1.085, , , ,0 935,0 843,6 938,2 848,1 964,3 Tot. stranieri , , , , , , , , ,4 Quota italiani 7,5 8,5 7,7 6,9 6,3 5,6 5,7 5,5 4,8 Var. % italiani 19,5-3,4-12,1-15,0-9,8 11,2-9,6 13,7 Var. % tot. 5,8 6,2-1,4-6,4 0,6 9,5-5,5 29,6 Fonte: elaborazioni su dati SETE Da notare che se appare ovvio il prevalere degli arrivi per via aerea (73,0%), ha un grande rilevanza anche il trasporto via mare, traghetti e crociere (26,2%). Considerata = 100 la spesa media giornaliera internazionale, quella italiana è 105,6. 28

29 STATI UNITI Le statistiche relative agli arrivi di soggetti stranieri alle frontiere fornite dall Office of Travel and Tourism Industries risultano leggermente diverse da quelle del UNWTO. La componente italiana ha un certo rilievo perché nell anno 2013 si colloca al dodicesimo posto fra i Paesi di provenienza dei flussi di turisti, preceduta da Corea del Sud, Australia e India, e al quarto posto fra quelli di provenienza europee, dopo Regno Unito, Germania e Francia. Rispetto allo stesso periodo del 2012, l incremento è stato di circa lo 0,9%; nello specifico, nel 2012 gli arrivi totali degli italiani sono stati , posizionando all 11 posto nel ranking delle nazionalità di provenienza. La quota del mercato italiano è pari all 1,4% del totale dei primi venti Paesi di provenienza sia nel 2012 che nel 2013, mentre era dell 1,5% nel 2011, dell 1,6% nel 2010 e dell 1,2% nel Nel 2013 è il Canada a collocarsi al primo posto (38,0%), al secondo il Messico (23,3%) e al terzo il Regno Unito (6,2%). Andamento degli arrivi totali dei turisti e di quelli italiani nel periodo (2000=100) e Office of Travel and Tourism Industries Gli anni 2001 e 2002, per le note vicende, furono un anni di crisi per l outgoing degli italiani in Usa, come per quasi tutti gli altri Paesi; tuttavia, dal 2003 al 2013 gli arrivi dei visitatori italiani sono aumentato di circa il 105,3% al tasso del 7,5% annuo; un po più di quello dell intero movimento internazionale (tma 7,3%). Considerando il 2013 rispetto al 2000 gli arrivi italiani sono aumentati del 37,0% ad un tma del 2,5%. Ancora più positivo è stato l andamento della spesa degli italiani in USA che è passata da a milioni di $ Usa, a un tasso medio annuo del 9,6%, a testimonianza del fatto che si tratta di un mercato ricco. Di questa spesa, circa il 27,3% è imputabile alle spese per il trasporto. La regione preferita dagli italiani à lo stato di New York che nel 2013 ha raccolto il 55,5% delle visite, per il 99,8% attratte dalla città di New York (55,4% del totale). Ad ogni modo, si tratta di un mercato ancora in fase di sviluppo. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale arrivi di stranieri Arrivi di italiani Quota arrivi di italiani 1,4 1,2 1,1 1,2 1,2 1,3 1,0 1,1 1,3 1,4 1,4 1,4 1,2 1,2 e Office of Travel and Tourism Industries Con riferimento alla motivazione principale del viaggio la quota imputabile al movimento puramente vacanziero è pari a circa il 63% del totale ed è in aumento a fronte della diminuzione relativa in atto nel segmento business che è scesa negli ultimi anni da più del 20% a circa il 14%. Si rilevano in lieve calo anche i soggiorni presso parenti e amici. Il mese con il maggior numero di arrivi di italiani è agosto con una quota di circa il 15,1%, seguito da luglio con il 10,7%. Altri più ridotti picchi coincidono con le vacanze pasquali (aprile 8,0) e invernali (dicembre 9,6%). Distribuzione mensile della clientela italiana. Valori % La spesa media del trasporto e del soggiorno è abbastanza elevata corrispondendo a quasi euro a viaggio, spese di trasporto incluse. La spesa media giornaliera internazionale sul luogo è di 98 euro quella degli italiani 99 euro. È in forte diminuzione l utilizzazione delle agenzie di viaggio tradizionali per raccogliere le informazioni per la programmazione del viaggio (Information sources used for trip planning), a cui ricorrono solo il 35% degli italiani, mentre aumentano le informazioni tratte dalle e Office of Travel and Tourism Industries OLTA (31%), direttamente dalle linee aeree (36%) o dagli amici (21%). La partecipazione attiva più elevata dei visitatori italiani al soggiorno si realizza con lo shopping, a cui si dedica l 83% degli italiani in visita negli USA, seguito dalle cosiddette visite sightseeing ai luoghi storici e alle città (69%) e dalle visite ai musei e alle gallerie d arte (43%). Perdono, invece, interesse le visite ai parchi e ai monumenti nazionali, alle piccole città, ai luoghi storici e ai locali notturni. 29

30 EGITTO A partire dagli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, l Egitto ha rappresentato un esempio riuscito di colonizzazione e di valorizzazione turistica di un territorio fondato sui voli low cost e point to point: grandi villaggi e destinazioni turistiche con una pluralità di offerte turistiche vicino all aeroporto di arrivo. Allo stesso modo tale destinazione è stata, a più riprese, un esempio di come i condizionamenti economici e sociali rallentino e impediscano la valorizzazione di un area. L esempio concreto è dato dallo sconsiglio che, negli ultimi anni e fino ad oggi, alcuni Governi europei hanno dato rispetto alle visite del Paese. Considerando gli arrivi ai confini nazionali l Italia, con una quota di mercato del 6,2%, è il quarto Paese per l origine dei flussi verso l Egitto, dopo Russia (21,8%), Germania (10,1%) e Regno Unito (8,8%). Nel periodo , considerate le vicende degli ultimi anni, si è consolidato il movimento dei flussi italiani verso tale destinazione. Dal 2010 la crisi istituzionale interna all Egitto, ha avuto manifestazione proprio nello sconsiglio a recarvisi; solo in questi giorni (luglio 2014) questo condizionamento sembra sia stato superato. Tuttavia, anche in questi anni di doppia crisi, istituzionale della destinazione ed economica degli italiani, il movimento turistico non si è mai arrestato, sebbene in modo assai più ridotto. Nel periodo il flusso internazionale dei passaggi alle frontiere aumenta del 167% all eccezionale tasso medio annuo del 10,3%; si sviluppa anche il flusso degli italiani, pur se con una minore dinamica, che vede aumentare del 52,1% gli arrivi a un tasso medio annuo del 4,3%. Nel 2011 incide sul mercato il fenomeno esogeno della caduta del Governo e della fuga dei turisti. Diminuiscono del -33,2% i flussi internazionali, mentre si riduce di più della metà il flusso degli arrivi internazionali dall Italia. Andamento degli arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e ONT Si è verificata una leggera ripresa nel 2012 e una nuova diminuzione nel 2013 mentre sembra che per il 2014 sia in atto una crescita che si rafforzerà ulteriormente nella seconda metà dell anno. In virtù della situazione diversificata che si è determinata nel corso del tempo, a fine 2012 rispetto al 2000, gli arrivi dei clienti internazionali appaiono raddoppiati con una crescita del 109,4% (t.m.a. 5,8%), mentre quelli italiani risultano diminuiti del -4,4% (t.m.a. -0,3%). I pernottamenti negli alberghi e strutture simili raggiungo il massimo nell anno 2010 con 147,385 milioni per scendere a (-22,5%) nell anno successivo e risalire a 137,819 milioni nel 2012 (20,7%). Arrivi alle frontiere di non residenti totali e di italiani negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 13,7 12,8 13,5 13,2 12,5 9,6 8,7 8,9 8,4 8,4 7,8 5,6 6,2 6,3 e ONT La duplice crisi ha avuto effetto più negativo della media per gli italiani con le presenze che sono passate da 9,972 milioni nel 2010 a 6,007 (-39,8%) nel 2011 per poi arrivare a 7,757 milioni nell anno 2012 (29,1%). Stando ai dati ONT, l anno 2013 registra una nuova diminuzione sia per le entrate alle frontiere che per i pernottamenti. L Egitto rappresenta una delle destinazioni vacanziere top per il cliente italiano: facilmente raggiungibile in breve tempo, con una ricettività mirata e moderna, un offerta di base (mare-arte) di grande qualità e prezzi molto competitivi, anche tenuto conto del trasporto aereo. Inoltre, molti residenti in Italia hanno comprato appartamenti in destinazioni egiziane come Sharm el Sheikh o Hurghada. Inoltre l Egitto ha saputo valorizzare un prodotto di grande attrazione come la combinazione mare-arte con pacchetti di offerta riservati in parte a giornate al mare o in crociera sul Nilo, in parte al soggiorno e/o alle escursioni presso le città d arte. A chiunque abbia trascorso vacanze balneari a Sharm el Sheikh è capitato di trovare fra le escursioni giornaliere proposte anche la visita a Petra in Giordania, a circa 300 km di distanza, la visita a Gerusalemme, a circa 450 km di distanza, e la visita a Il Cairo e alle Piramidi di Giza, a circa 500 km di distanza; le opzioni di Il Cairo e Gerusalemme, in termini di distanza, corrispondono a quella di un cliente che da Rimini volesse effettuare una escursione a Napoli. Sono possibili molte riflessioni, ma si tratta senza dubbio di un esempio d incontro fra cultura e turismo; certamente un incontro non teorico, ma concretamente proposto dal mercato reale e spesso scelto dal cliente turista. 30

31 PAESI BASSI I Paesi Bassi sono un Paese poco percepito come destinazione turistica e tendenzialmente identificato nella regione dell Olanda, ma assumono una certa rilevanza per il turismo degli italiani che da un lato li considerano una nazione molto avanzata dal punto di vista ambientale, con offerte tipiche come il cicloturismo o la navigazione per fiumi e canali, dall altro come una destinazione trasgressiva e per giovani. È presente anche un significativo turismo d arte centrato su Amsterdam e i suoi musei. Per questi motivi, considerando gli arrivi dei clienti negli esercizi ricettivi (all types of accommodation), gli italiani rappresentano il quinto bacino di origine dei flussi turistici con una quota del 3,7% del mercato; sono preceduti dai residenti in Germania (25,8%), Regno Unito (13,8%), Belgio (12,5%) e Francia (5,5%); segue la Spagna con una quota del 3,5%: Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) Il mercato degli italiani in Olanda oscilla fra una quota del 3,6 e 4,1% del totale di quello internazionale. Anche se la quota appare la stessa sia ad inizio che a fine periodo, è in flessione negli ultimi tre anni. Il maggior numero di turisti italiani nei Paesi Bassi è stato rilevato nel 2010 con circa 437mila arrivi, mentre a livello internazionale dal 2009 è in atto un crescita che ha portato a rilevare circa 11,7 milioni di presenze nel A differenza di quanto è stato rilevato per gli altri Paesi, sembra che i Paesi Bassi non abbiano risentito molto della crisi congiunturale, fatta eccezione di una lieve diminuzione di presenze nel 2008 e Inoltre l andamento degli arrivi internazionali e di quelli italiane è molto simile a quasi sovrapponibile, almeno fino al Nel 2011 e 2012 quelle complessive internazionali evidenziano una leggera crescita e quelle dei residenti in Italia un leggera diminuzione. La permanenza media è quella tipica del turismo d affari e d arte, in leggera diminuzione, di 2,4 giorni per l insieme degli stranieri e di 2,0 per gli italiani. Tipologie ricettive utilizzate dalla clientela italiana. Valori percentuali Gli italiani alloggiano per il 93,3% nelle strutture alberghiere, con solo un esiguo 6,7% che preferisce alloggi extra-alberghieri. Tra le mete preferite, prevale nettamente la città di Amsterdam e i suoi musei. Infine, considerando = 100 euro la spesa media giornaliera dei turisti internazionali, quella degli italiani è 96,5 euro. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 3,7 3,6 3,6 3,7 3,8 3,7 3,7 3,6 3,7 3,7 4,1 3,9 3,7 31

32 SVIZZERA Fra italiani e svizzeri vi è sempre stata una forte connessione per ragioni economiche e sociali. Da un punto di vista turistico, la Svizzera da un lato appare ai residenti in Italia con l immagine tradizionale di una realtà prevalentemente montana fatta di malghe, pascoli e prodotti derivati come latte e cioccolata, dall altro esiste un un immagine più attuale del Paese come destinazione d affari ordinata e coerente con l altra. In particolare il Paese ha assunto un ruolo rilevante per la gestione di alcune attività economiche, poiché da sempre nazione autonoma non collocata politicamente e con un potente sistema finanziario. Per questo motivo, la Svizzera è percepita anche come destinazione d affari. L Italia, con una quota di mercato del 5,6%, rappresenta il sesto bacino di origine per il mercato del turismo svizzero dopo Germania (21,9%), Usa (8,0%), Francia (7,8%), Regno Unito (7,7%) e Cina (6,7%) ma prima di Paesi Bassi (3,53%), Giappone (3,46%) e Spagna (2,6%). La Svizzera è, invece la decima destinazione per gli italiani con una quota del mercato outbound dell 1,2%. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani negli alberghi e nelle strutture simili negli anni indicati: (2005=100) Considerando gli arrivi e le presenze dei clienti negli alberghi e strutture simili (hotels and similar establishnebtss) la destinazione Svizzera per il mercato dei residenti in Italia è stata in linea con quella percepita dal più ampio mercato internazionale fino al 2009, come mostrano le due curve che quasi si sovrappongono. A partire dal 2010, invece, si avvia una divaricazione che vede un aumento degli arrivi della clientela straniera ma, all interno del segmento, una considerevole diminuzione di quella italiana; negli anni successivi la clientela straniera complessiva rimane stabile mentre continua la diminuzione della componente del Bel Paese. Conseguentemente nei sette anni, dal 2005 al 2012 (e anche nel 2013), diminuisce la quota di mercato della clientela italiana che passa dal 6,4% al 5,6%. La permanenza media è molto ridotta, intorno ai due giorni; per gli italiani è sempre stata appena inferiore a quella media della clientela internazionale. Nel 2012 è 2,0 contro 2,2. Le presenze dei residenti in Italia sono nell anno 2012, con una quota di mercato del 5,1%, a fronte di un totale di 19,1 milioni di presenze internazionali. A fronte di una spesa media giornaliera internazionale di 100 euro, la spesa degli italiani è pari a 99 euro. Arrivi del totale non residenti e degli italiani in strutture alberghiere e simili negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 6,4 6,3 6,4 6,4 6,6 6,0 5,7 5,6 Pernottamenti del totale non residenti e degli italiani in strutture alberghiere e simili negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 5,5 5,4 5,4 5,4 5,6 5,3 5,1 5,1 32

33 TURCHIA Il movimento internazionale dei turisti in Turchia ha visto un grande sviluppo a fronte dei considerevoli investimenti effettuati: nel 2013 gli arrivi di clienti stranieri alle frontiere hanno raggiunto il loro massimo, sfiorando i 21,2 milioni per un corrispettivo di 89,6 milioni di pernottamenti. Da 2000 al 2013 la clientela è più che triplicata, all eccezionale tasso medio annuo del 9,1%. La crescita del mercato locale è continuata anche 2014 e continuerà nei prossimi anni. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism Il flusso di italiani negli esercizi ricettivi (all types of accommodation establishments), coerentemente con Il flusso di italiani negli esercizi ricettivi (all types of accommodation establishments), coerentemente con gli effetti della crisi economica che ha manifestato analoghi andamenti anche in altre destinazioni, ha goduto di una dinamica più contenuta di quella dell intero movimento internazionale, ma è aumentato fino al 2009 per poi subire un rallentamento e un leggero declino che sembra in inversione di tendenza nel 2014, anno che si prevede positivo; nel lungo periodo ( ) ha visto comunque un aumento del 4,9% degli arrivi. Gli italiani hanno registrato il proprio massimo nel 2009 e 2011 con un numero di arrivi superiore ai 429mila; nel 2012 si può parlare di tenuta (-0,8%), mentre nel 2013 si è verificato un significativo calo del -11,3%. Il record di pernottamenti si è verificato nel 2011 con 1,062 milioni, per una permanenza media di 2,5 giorni assai inferiore alla media del totale stranieri (4,4). La permanenza media ridotta dipende sia dal fatto che gli italiani si recano in Turchia a bordo delle navi da crociera nel Mediterraneo, sia dal fatto che scelgono preferenzialmente di visitare Istanbul, Ankara, la Cappadocia e gli altri siti archeologici del Paese. La motivazione balneare è molto presente per i clienti tedeschi e degli altri bacini centroeuropei, mentre per gli italiani è ancora relativamente limitata (23%); tuttavia sta aumentando. La Turchia sta seguendo una strategia iniziata anni fa dall Egitto, basata sulla valorizzazione dei pacchetti misti mare/arte e cultura e marearcheologia. La quota di provenienze italiane rispetto al totale del mercato è assai ridotta, pari all 1,8% degli arrivi e all 1,1% delle presenze (pernottamenti). Il mercato è più intermediato della media degli altri mercati di destinazione. Per recarsi nel Paese si cercano ancora sicurezze. La quota dei pernottamenti alberghieri è dell 81,7% rispetto al totale di quelli degli italiani. Arrivi del totale non residenti e degli italiani nelle strutture ricettive negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 3,0 4,2 3,0 2,0 1,9 2,1 1,8 1,9 2,3 3,0 2,1 2,2 2,1 1,8 e Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism Vettori di trasporto utilizzati dalla clientela italiana e Republic of Turkey Ministry of Culture and Tourism Fatta = 100,0 la spesa media giornalera dei turisti intternazionali, quella italiana ammonta a 102,4 L andamento delle presenze riflette quello degli arrivi, anche in questo caso con un tendenza più contenuta al discontinuo. Nel periodo considerato, aumenta a un tasso medio annuo del 5,2% rispetto a una media internazionale del 9,2%. La forte presenza delle crociere è ben testimoniata dal fatto che gli arrivi degli italiani alle frontiere avvengono per 44,8% via mare; il 53,9% con voli aerei. 33

34 SLOVENIA La Slovenia confina con l Italia e presenta località montane concorrenti a quelle del Friuli Venezia Giulia nonché una striscia di pochi chilometri bagnata dal mare anch essa fortemente concorrenziale, sia per la presenza di numerose terme e centri e benessere frequentati dai residenti in Italia sia per alcuni casinò. L Italia rappresenta il principale bacino di origine dei turisti che si recano nel Paese, con una quota di mercato che nel 2012 è del 19,2% (18,5% nel 2013), seguita da Austria (11,14%), Germania (11,06%) e Croazia (5,3%). Per converso, la Slovenia rappresenta la 14 ma destinazione outbound degli italiani (13 ma, non considerando San Marino), con una quota dell 1,5%. L 82,2% della clientela utilizza gli alberghi. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Slovenian Tourist Board In termini di arrivi di residenti in tutti gli stabilimenti ricettivi, la quota di incidenza della clientela italiana era del 23,5% nell anno 2000 ma è fortemente diminuita, nonostante gli arrivi italiani siano aumentati del 59,6% a un tasso medio del 3,7%. Tale fatto dipende dalla maggiore crescita del turismo internazionale che nel frattempo è più che raddoppiato (103,2%) ad un tasso medio annuo del 5,6% Nel passaggio dai circa 256mila arrivi del 2000 ai circa 409mila del 2013, la clientela italiana è aumentata in modo abbastanza uniforme, senza le discontinuità rilevate per altre destinazioni. Anche in Slovenia, tuttavia, la dinamica del movimento internazionale ha assunto, negli ultimi quattro anni, una spinta maggiore rispetto a quella dei residenti in Italia. L andamento delle presenze sembra presentare una maggiore discontinuità con un calo di quelle italiane degli ultimi anni più accentuato rispetto agli arrivi. Tuttavia le caratteristiche strutturali dell andamento degli arrivi e di quello delle presenze rimangono le stesse. Anche in questo caso la fase di grande sviluppo si interrompe con gli anni della crisi; quest ultima, che appare più intensa per il turismo internazionale, viene superata dall insieme del segmento straniero negli anni quando sembra iniziare un nuovo sviluppo; tale crescita non riguarda la domanda degli italiani che resta in tendenza negativa. A fronte di una spesa giornaliera di 100 euro dei turisti internazionali, quella degli italiani è pari a 108,4 euro. La permanenza media risulta assai ridotta, e i continua diminuzione; nel 2013 è di 2,7 giorni per il movimento dei turisti internazionali e di 2,3 per quelli internazionali italiani. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 23,5 22,1 21,1 21,0 20,9 21,8 22,1 21,1 20,8 22,9 22,0 20,6 19,2 18,5 e Slovenian Tourist Board Tipologie di turismo praticato dalla clientela italiana e Slovenian Tourist Board La stagionalità degli arrivi è concentrata nel mese di agosto, con il 18,8% delle presenze, ma il secondo mese è dicembre in concomitanza del periodo natalizio, durante il quale si usano praticare i centri benessere del Paese. Nonostante l area costiera sia molto ridotta, la maggiore motivazione che spinge i clienti italiani a frequentare la Slovenia è quella balneare (26,0%), seguita dalla frequentazione delle terme e delle Spa (25,0%) e dal turismo montano (18,0%). 34

35 UNGHERIA L Italia rappresenta il quarto Paese per origine di flussi verso l Ungheria, con un a quota di mercato degli arrivi nel totale strutture ricettive (all types of accommodation estabishments) del 5,5%, dopo Germania (13,7%), Austria (7,1%) e Regno Unito (5,8%) e prima di Romania (5,2%) e Polonia (4,7%). Gli ungheresi sono la 15 ma destinazione per il turismo outbound degli italiani con una quota del l 1,4%. La liberalizzazione dei mercati ha creato non poche difficoltà al turismo locale perché in precedenza l Ungheria era una destinazione molto appetita collocandosi al limite fra Occidente e Oriente, fra Paesi capitalisti e Paesi comunisti. Le mete preferenzialmente scelta dai residenti in Italia sono Budapest e le terme, alcune delle quali di grande tradizione, presenti nella capitale stessa ma diffuse anche su territorio come nel caso di Hèviz (sull omonimo lago) e nei pressi del Lago Balaton. Nel corso degli anni Duemila, inoltre, si è diffusa una forma particolare di turismo, quella medicale, con italiani (e residenti di altri Paesi) che si recano in Ungheria per operazioni e cure dentali dai costi molto più competitivi rispetto a quelle praticati nel Paese di origine. Si parla, in tal caso, di turismo dentale o odontoiatrico, sviluppatosi anche nella Repubblica Ceca. Tuttavia la destinazione Ungheria per gli italiani coincide tuttora prevalentemente con Budapest, grande città di tradizione artistico-culturale e storica capitale europea. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) L andamento del turismo in Ungheria segue un percorso che sembra indipendente dall andamento della crisi economica degli ultimi anni, con un aumento di arrivi degli italiani assai più accentuato di quello della media del complesso di quelli internazionali fino all anno 2004, quando si raggiungo i 229,8mila arrivi con una quota del 7,0% del mercato di destinazione, per poi tornare a calare rapidamente fino al 4,9% del 2008, al 5,2% del 2011 e al 5,5% del 2012 e Partendo dai circa 170mila arrivi dell anno 2000 si raggiungono i circa 230mila arrivi del 2004, per poi scendere fino ai circa 173mila dell anno 2009 e iniziare una ripresa che porta di nuovo gli arrivi dei clienti italiani intorno ai 230mila nel 2012 e Tuttavia, nell ultimo anno (2013) la domanda italiana ha incontrato qualche difficoltà a mantenere il proprio posizionamento. Nel lungo periodo ( ) gli arrivi degli italiani in Ungheria sono aumentati del 39,1%, a un tasso medio annuo (t.m.a.) di crescita del 2,3%. Gli arrivi negli esercizi ricettivi dei turisti internazionali in Ungheria, considerati nel loro complesso, sono aumentati di più, con una crescita del 39,1% a un t.m.a. del 2,6%. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 5,7 6,0 5,8 6,3 7,0 6,5 5,9 5,5 4,9 5,4 5,3 5,2 5,5 Mentre, all inizio del periodo (2000), la permanenza media era maggiore per la clientela estera (3,7 giorni) rispetto a quella degl italiani (2,7 giorni), alla fine del periodo (2012) anche quella interanzionale scende al livello di quella italiana (2,7 giorni) che rimane costante (fra 2,6 e 1,7 giorni) per tuto il periodo di riferimento. Nel tempo si riduce la permanenza per la visita a Budapest ma tale fatto viene compensato dall aumento dei frequentatori delle terme e del turismo medicale. Per questo stesso motivo, guardando l evoluzione presenze (pernottamenti) rispetto agli arrivi appare una maggiore dinamica del mercato degli italiani rispetto a quello internazionale, del quale, peratro, fanno parte. Anche il turismo degli italiani ufficialmente rilevato in Ungheria è tipicamente alberghiero (95,2%). 35

36 REPUBBLICA CECA L Italia è il sesto Paese per origine di flussi verso la Repubblica Ceca, con un a quota di mercato degli arrivi nelle strutture ricettive (all types of accommodation estabishments) del 4,9%, dopo Germania (19,8%), Russia (9,7%), Slovacchia (5,3%), Polonia (5,2%) e Usa (5,1), prima di Regno Unito (4,8%) e Francia (3,8%). Per gli italiani la Repubblica Ceca rappresenta la 16 ma destinazione con un outbound dell 1,2%. Da sempre gli italiani visitano il Paese quasi esclusivamente con destinazione Praga, in particolare nei fine settimana e durante gli short break; negli ultimi anni si è aggiunta anche la pratica del turismo medicale, in particolare dentale, in modo analogo a quanto è avvento in Ungheria e Croazia. Nel lungo periodo ( ) gli arrivi degli italiani in Repubblica Ceca sono aumentati del 52,0%, a un t.m.a. del 3,3%. Leggermente migliore è stato l andamento della domanda internazionale complessiva, con un aumento del 68,3%, a un t.m.a. del 4,15%. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e CZSO L andamento della domanda degli italiani in Repubblica Ceca segue un percorso simile a quello del caso ungherese con una crescita che arriva fino al 2007, dopo la crisi dell anno 2000, ma sembra risentire maggiormente, nel biennio degli effetti della crisi economica italiana. Anche nel caso della in Repubblica Ceca si registra una nuova crescita del mercato degli italiani dal 2010, anticipata di un anno e in modo più dinamico da quello degli stranieri considerati nel loro complesso. Partendo dai circa 235mila arrivi dell anno 2000 si raggiungono i 413mila arrivi del 2007, per poi scendere fino ai circa 333mila dell anno 2010 e iniziare una ripresa che riporta gli arrivi dei clienti italiani intorno ai 357mila nel Le presenze seguono una dinamica migliore per la componente degli italiani rispetto a quella degli stranieri considerati nel loro complesso, anche se negli ultimi anni, a partire dal 2009, il divario che si era creato a favore dei primi si è ridotto. Nel 2013 rispetto all anno precedente, ad esempio, le presenze degli italiani sono diminuite del -2,0 mentre quelle degli stranieri complessivamente considerati sono aumentate del 7,9%. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 5,0 6,0 5,5 5,5 2,1 2,1 2,0 2,0 5,6 5,9 5,3 5,0 4,9 4,5 e CZSO Distribuzione mensile della clientela italiana. Valori % 2013 e CZSO Rispetto alla permanenza media, che per gli italiani è di 2,8 giorni e gli stranieri di 2,9 giorni è in atto una continua leggera riduzione di anno in anno; nell anno 2000 per gli stranieri era di 3,9 giorni nel 2000 e per gli italiani già di 2,9 giorni. Gli esercizi utilizzati sono per la quasi totalità (96,5%) alberghieri. La stagionalità della destinazione rivela la peculiarità della domanda degli italiani. Il mese di agosto appare privilegiato ma in modo molto ridotto rispetto alle incidenze abituali, con una quota del 14,1% della domanda attuale, mentre nel corso dell anno viene rilevato un punto di massimo relativo anche nei mesi di marzo (12,3%) e aprile (13,4%) dovuto anche a una certa presenza di turismo scolastico. 36

37 PORTOGALLO Considerando gli arrivi in tutti gli esercizi ricettivi (all types of accommodation establishments) l Italia rappresenta il settimo Paese per origine di flussi verso il Portogallo, con una quota di mercato del 4,7%, preceduta da Spagna (16,7%), Regno Unito (15,5%), Francia (11,0%), Germania (10,3%), Brasile (6,4%) e Paesi Bassi (5,4%); precede gli Usa (3,9%) e l Irlanda (2,4%). Questo primo elenco evidenzia di per sé come siano determinanti la vicinanza fra Paesi (Spagna e Regno Unito) e le ragioni storiche (Brasile). Il Portogallo rappresenta, invece, la 17 ma destinazione (16 ma non considerando la Svizzera) per il flusso outbound degli italiani, con il 2,2% del totale. L appeal del Paese verso la domanda italiana è storicamente diretto alla visita della città di Lisbona, spesso includendo un tour delle principali città vicine. Ne è una prova il fatto che gli arrivi degli italiani in Portogallo erano maggiore ad inizio del periodo storico di riferimento (353mila nell anno 2000) rispetto ad oggi (circa 350 mila nel 2012); il movimento degli stranieri considerati nel loro insieme, invece, vede, per lo stesso periodo, un aumento del 34,0% degli arrivi a un tasso medio annuo del 2,5%. Destinazioni preferite dalla clientela italiana Fonte: elaborazioni su dati INE Andamento di arrivi del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e INE Distribuzione mensile della clientela italiana. Valori % Circa la metà della clientela italiana in Portogallo (48,0%) visita Lisbona, ma assume un certo rilevo per la motivazione balenare anche il Nord del Paese (19,5%) e l Algarve (7,1%); quest ultima è la zona dei campi di golf destinati in primo luogo al mercato inglese. Che la scelta preferenziale degli italiani sia la visita a Lisbona è testimoniata dalla loro ridotta permanenza media (2,6 giorni nel 2012) a fronte di una assai più elevata del flusso internazionale (3,9 giorni). Anche nel caso del Portogallo, nel corso degli anni può essere individuato un primo periodo di flessione nel quinquennio , per poi rilevare un forte sviluppo negli anni 2006 e 2007 e, quindi, una significativa flessione nel 2008 e 2009; si registra quindi un nuovo aumento della domanda nel biennio e una nuova flessione nel 2012 e A partire dal 2005 ogni due anni si assiste a un inversione del ciclo economico, ma l andamento generale del flusso italiano resta stazionario.il numero dei pernottamenti negli esercizi ricettivi, con una permanenza media che nel periodo considerato oscilla fra 2,7 e 2,4 giorni, segue un andamento analogo a quello degli arrivi, ma alla fine del periodo rivela un incremento comunque positivo del 5,2%, con un t.m.a. dello 0,4%. Per il complesso delle presenze straniere l aumento è stato del 12,6%, a un t.m.a. dell 1,0%: La stagionalità delle domanda si concentra per quasi un quarto (23,2%) nel mese di agosto con un divario fortissimo rispetto al secondo mese di preferenza, che risulta luglio (10,9%). Nel periodo giugno-settembre, comunque, si concentra più del 53% dell intera domanda annuale degli italiani. Fonte: elaborazioni su dati INE Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Arriv i Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 6,3 6,6 6,3 6,0 5,8 5,5 6,2 5,9 5,5 5,1 5,4 5,3 4,7 e INE 37

38 BELGIO Con una quota di mercato del 3,6% i clienti italiani sono il settimo bacino di provenienza della domanda belga, preceduti da Paesi Bassi (25,3%), Francia (15,9%), Regno Unito (12,0%%), Germania (10,7%), Spagna (4,5%) e Usa (4,3%); seguono Cina (1,6%) e Giappone (1,5%). Non vi sono particolari ragioni di attrazione della destinazione nei confronti della clientela italiana, se non il cosiddetto turismo d affari e politico-istituzionale per la presenza di Bruxelles, considerata di fatto la capitale dell Unione Euroepa. Nonostante alcune statistiche attribuiscano una quota del 54,0% al turismo leisure e una del 46,0% a quello business; ne risulta che i clienti italiani che si recano in Belgio rappresentano circa l 1% dell intero outgoing. Gli arrivi di clienti negli esercizi ricettivi (all types of accommodation establishments) dei clienti italiani sono stati 274mila nel 2012, pari al 3,6% di tutti quelli esteri, e hanno determinato circa 558mila presenze, per una permanenza media di 2,2 giorni, abbastanza in linea con quella internazionale. Ovviamente la meta preferenziale è di gran lunga Bruxelles, sebbene Bruges, nelle Fiandre, meriti una certa attenzione come città d arte e culturale. Andamento degli arrivi del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Observatory for Tourism in Brussels Nel periodo gli arrivi dei clienti italiani si sono incrementati per più di un quarto (26,5%), a un t.m.a. del 2,0%, mentre la componente internazionale nel suo complesso aumenta del 17,6% a un t.m.a. dell 1,4%. Considerando le presenze, quelle italiane sono aumentate del 21,8%, a un t.m.a. dell 1,7%, quelle internazionali hanno visto un aumento del 7,2% a un t.m.a. dello 0,6%. La dinamica dei clienti italiani è stata migliore di quella dei clienti internazionali nell ambito di un trend di lungo periodo positivo. Per tale motivo aumenta la quota di mercato della componente italiana i Belgio, passando dal 3,4% del 2000 al 3,6% nel 202. Il pernottamento dei clienti per il 93,3% avviene negli alberghi. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 3,4 3,2 3,3 3,5 3,3 3,2 3,3 3,3 3,3 3,5 3,6 3,7 3,6 e Observatory for Tourism in Brussels Andamento delle presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Observatory for Tourism in Brussels 38

39 CINA Secondo i dati dell UNWTO sui passaggi alle frontiere dei non residenti, l Italia rappresenta solo il ventiduesimo Paese per origine di flussi verso la Cina con una quota di circa lo 0,2% del movimento outgoing. In tale graduatoria si collocano ai primi posti cinque paesi asiatici a partire da Hong Kong, con una quota di mercato che nel 2012 è stata del 59,5%. Il primo paese europeo è la Russia, al sesto posto, con una quota di mercato dell 1,8%; seguono gli Usa (1,6%) e poi altri Paesi asiatici. Le nazioni europee che precedono l Italia sono Germania, in 15 ma posizione con una quota dello 0,50% del turismo cinese, Regno Unito, 18 con un quota dello 0,47% e Francia 20 ma con una quota dello 0,40%. La destinazione Cina, invece, rappresenta il 19 mercato outgoing per la clientela italiana (18 non considerando San Marino), con una quota dello 0,9%. Per quanto possa sembrare molto ridotta la quota del mercato italiano, la grande dimensione del mercato internazionale della Cina fa sì che gli arrivi degli italiani alle frontiere corrispondano, grossomodo, ai valori assoluti rilevati per Belgio, Portogallo e altri paesi. Mancano dati omogeni di riferimento perché l UNWTO classifica solo i passaggi alle frontiere senza distinguere fra turisti e visitatori, ma quelli disponibili sono già sufficienti per intuire il grande sviluppo che il mercato cinese ha avuto non solo come outgoing verso l Italia, ma anche per l Italia vista come incoming nei confronti del mercato cinese, ossia per il nostro movimento outbound. Nel periodo il mercato degli italiani verso la Cina aumenta del 223,7%, all eccezionale tasso medio annuo del 10,3%. I arrivi di clienti italiani alle frontiere cinesi dell anno 2000 sono più che triplicati fino a nel 2012 e si stima siano divenuti più di nel Andamento degli arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) Nel periodo il mercato internazionale cinese, secondo i dati UNWTO relativi ai passaggi alle frontiere, aumenta del 58,7% a un tasso medio annuo del 3,9%. Agli inizi del periodo, i clienti italiani rappresentavano una quota molto ridotta, pari allo 0,09%, del totale del grande mercato internazionale cinese, stimato in132,405 milioni. Nel 2012 la quota è sempre molto ridotta ma è salita allo 0,19%. Il trend di lungo periodo evidenzia che vi è stato un momento critico nell anno 2003, quando per le note case esogene vi fu uno dei rari rallentamenti del turismo mondiale; successivamente si è verificato un inarrestabile sviluppo che ha portato alla situazione attuale. Si ritiene che tale trend positivo continuerà nei prossimi anni. Arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani in Cina negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 0,2 Motivo del viaggio della clientela italiana Il mercato business ha una grande rilevanza e rappresenta la principale motivazione (41,8%) dellle viste degli italiani in Cina, qualora si sommino i viaggi fra i veri e propri clienti business (39,5%) e quelli dei lavoratori e degli equipaggi aerei (6,1%). Ha comunque una grande rilevanza quasi analoga al comparto leisure che muove il 39,5% dei visitatori della Cina. Da notare, inoltre, che il 75,2 delle visite avviene facendo uso del trasporto aereo, ma che sono utilizzati anche le navi (7,4%), i mezzi su strada (7,0%) e il treno (2,4%) nonchè altri mezzi non ben definiti (7,9%). Quello dei trasporti di soggetti che si recano in Cina da altre destinazioni asiatiche è un aspetto che meriterebbe un maggiore approfondimento. Da evidenziare infine che i flussi dei visitatori, data la forte presenza del turismo d affari, sono prevalentemente maschili, per una quota corrispondente al 76,4% e di età compresa tra i 25 e i 44 anni (48,4%). 39

40 IRLANDA Secondo i dati dell UNWTO sui passaggi dalle frontiere dei non residenti, l Italia è il quinto Paese per origine di flussi verso l Irlanda, con una quota di circa il 3,2% del suo movimento incoming dell anno Ovviamente nella relativa graduatoria si colloca al primo posto il Regno Unito, con una quota del 52,3%, seguito dagli Usa (11,0%), dalla Germania (5,8%) e dalla Francia (5,1%); seguono il Bel Paese, la Spagna (3,2%) e l Australia (2,1%). Per gli italiani che si recano all estero l Irlanda è la 20 ma destinazione (19 ma non considerando San Marino) con una quota dello 0,84%. L Irlanda, da un punto di vista turistico, vede fra i 6 e i 7 milioni di arrivi di turisti alle frontiere all anno, con una quota del mercato italiano, tendenzialmente in aumento, che nel periodo ha raggiunto un massimo del 3,8% nell anno 2009, con 276mila presenze. Le presenze complessive degli stranieri sono state più di 53 milioni nel 2012, con una quota del mercato degli italiani maggiore di quella degli arrivi, pari al 4,5%; ne deriva che gli italiani permangono più degli altri turisti internazionali. Nell anno 2013 è stato stimato un forte calo degli arrivi internazionali (-11,2%) e uno più contenuto per gli italiani che si recano in Irlanda (-5,4%) Andamento degli arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) L andamento degli arrivi alle frontiere presenta una certa discontinuità, così come quello delle presenze con lievi cali e picchi contenuti, ma con un trend di tendenziale sviluppo. Nel dodicennio gli arrivi dei turisti internazionali alle frontiere in Irlanda aumentano del 13,6% a un t.m.a. dell 1,1%; la componente italiana cresce di più, del 29,0% a un t.m.a. del 2,1%: Parallelamente aumentano, ma in modo più contenuto, anche le presenze a un tasso del 7,1% per l intero mercato internazionale e del 13,1% per quello degli italiani. Si ritiene che tale trend positivo continui nei prossimi anni. Arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 2,8 2,5 2,4 2,6 2,7 2,6 3,1 3,2 2,9 3,8 3,0 2,8 3,2 Gli italiani amano l Irlanda per la natura verde che propone, per i suoi scrittori, in primo luogo James Joyce, e per l influenza del grande fascino di Dublino. Per questo motivo includono la città il 92% dei clienti italiani che si recano in Irlanda, mentre il 34% visita anche il Sud Est e o la parte occidentale dell Irlanda. Aree visitate dagli italiani. Valori % Fonte: elaborazioni su dati Fáilte Ireland L offerta turistica irlandese costituisce una forma di turismo atipico, non di massa e orientato all ambiente. Il mese preferenzialmente scelto è agosto (21,0%), ma gli italiani sono fortemente presenti anche nei mesi di aprile, giugno, luglio e settembre, tutti con una quota di circa il 12%. Fra le strutture utilizzate hanno un grande peso le guesthouse e i b&b (33,0%), considerate come un unica tipologia, insieme agli alberghi (34%) L indagine rivela anche la classe di età degli italiani che frequentano il Paese: prevalgono i soggetti fra i 25 ed i 34 anni (33,0%) seguiti dalla fascia di età (29,0%). Inoltre, circa il 28% del mercato italiano è costituito da laziali (28,0%), seguiti dai lombardi (17,0%) e dagli emiliani (15%). 40

41 BRASILE Fra Brasile e Italia vi è sempre stato un reciproco appeal, anche in virtù dei molti emigrati italiani che fino alla prima metà del secolo scorso vi si sono trasferiti per poi rimanerci. Considerando i passaggi dei turisti alle frontiere, gli italiani sono la settima popolazione di provenienza per l incoming del Brasile, con una quota di mercato del 4,1%. Fra i Paesi europei, solo la Germania presenta un flusso maggiore, al terzo posto, con una quota del 4,6%. In generale, la prima regione di origine dei flussi verso il Brasile è l Argentina, con una quota del 29,5% rispetto al totale, seguita dagli USA (10,3%); al quarto e sesto posto del ranking si collocano l Uruguay (4,5%) e il Paraguay (4,3%), Paesi che confinano con il Brasile, e al quinto il Cile (4,4%). Distribuzione mensile della clientela italiana. Valori % 2012 Fonte: elaborazioni su dati Ministério do Turismo do Brasil Andamento degli arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) L Italia al settimo posto, prima di Francia (3,9%) e Spagna (3,2%); è, dunque, un posizionamento di grande rilievo per il flusso incoming del Brasile. In parallelo, il Brasile costituisce la ventesima destinazione outgoing per gli italiani (escludendo San Marino) e rappresenta lo 0,80% del totale dei viaggi all estero degli italiani. La distribuzione dei flussi italiani in arrivo in Brasile fra i vari mesi dell anno è abbastanza peculiare perché il mese con il maggior numero di presenze e dicembre (13,0% del totale di quelle annue), seguito da gennaio (11,1%). Dicembre e gennaio sono i mesi di punta del turismo estivo, nonché quelli record di arrivi italiani. Ad ogni modo, anche agosto presenta un massimo relativo (10,2%) di arrivi. Gli arrivi alle frontiere rivelano che nel periodo dal 2000 al 2005 si verifica un forte sviluppo del turismo internazionale, più accentuato della media per gli italiani. Successivamente, la domanda degli italiani inizia un tendenziale calo che continua fino ad oggi. L andamento del turismo internazionale è analogo a quello degli italiani fino al 2009, poi, dal 2010, inizia una fase di ripresa mentre la domanda degli italiani continua a diminuire. L andamento del turismo degli italiani e già in fase di calo quando inizia la grande crisi economica del 2008 e 2009, che, proprio per questo motivo, sembra non provocare particolari effetti. Arrivi alle frontiere di non residenti totali e di italiani negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 3,8 4,5 5,2 5,4 5,8 5,7 5,7 5,3 5,3 5,3 4,8 4,2 4,1 Gli italiani che si recano in Brasile alloggiano prevalentemente negli alberghi (44,9%) ma appare molto rilevante anche il numero di coloro che alloggiano presso parenti o amici (38,6%), proprio per la presenza di molte famiglie di terza o quarta generazione originarie dell Italia. Sono utilizzate anche case di proprietà (6,3%) o in affitto (5,4%), mentre risulta ridotta l utilizzazione dei campeggi (2,3%). La spesa giornaliera dei clienti italiani appare un di poco inferiore (55,12 US$ ) rispetto a quella media di tutti i turisti internazionali (68,94 US$). Il turismo brasiliano è comunque in fase di espansione, anche per i numerosi investimenti fatti con la volontà di differenziare l offerta per ora limitata alle vacanze balneari e alle grandi risorse naturali. Si vuole favorire il turismo delle tradizioni e culturale, partendo dal Carnevale di Rio de Janerio, e valorizzare anche il comparto benessere utilizzando le numerose fonti termali presenti. 41

42 TUNISIA Gli arrivi degli italiani negli alberghi e strutture simili (hotels and similar establishments) costituiscono il 5,0% del totale del movimento incoming della Tunisia e rappresentano lo 0,78% dell intro movimento degli italiani verso le destinazioni estere. Il primo paese di origine dei flussi verso la Tunisia è la Francia, che incide per il 22,2%, seguita da Germania (14,2%), Libia (9,7%), Regno Unito (8,7%), Russia (7,9%), Algeria (5,9%) e, appunto, l Italia al settimo posto, prima di Belgio (4,2%) e Polonia (2,9%). Andamento degli arrivi del totale non residenti e degli italiani in alberghi e strutture simili nel periodo (2000=100) La domanda italiana ha mostrato segnali di crescita solo nel biennio e nel I restanti anni hanno avuto un andamento negativo, particolarmente accentuato, anzi drammatico, nel 2010 e 2011 (in concomitanza con le Primavere Arabe ) salvo poi vedere una nuova inversione di marcia a partire dal Quanto si è manifestato, è stato effetto della grande crisi politico-istituzionale dei Paesi del Nord Africa, e, nel caso specifico della Tunisia, con guerre e attentati, che ha determinato la fuga dei turisti e, in modo più accentuato, quella degli italiani. Nel 2010, gli arrivi dei clienti italiani negli alberghi e strutture simili sono diminuiti del -23,8%, quasi un quarto e nell anno successivo di quasi tre quarti (-74,1%). Nei due anni la diminuzione è stata del -80,25% per gli italiani e del -48,0% per il complesso dei turisti internazionali del Paese. È in atto un ripresa che nel 2012 ha visto forti incrementi (+118,7% dei flussi incoming degli italiani nel 2012) ma solo in diversi anni potrà completarsi il recupero del precedente trend. Arrivi di non residenti totali e di italiani in alberghi e strutture simili negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 9,8 9,8 11,1 11,5 11,1 10,2 9,3 8,7 8,8 9,4 7,0 3,6 5,0 La Tunisia si caratterizza per un lunga permanenza media, intorno ai 6 giorni, determinata da un forte stanzialità della clientela e dai pacchetti settimanali. Gli stranieri hanno determinato fino a un massimo di 35,049 milioni di presenze (pernottamenti) nell anno 2008, prima della brusca caduta che nel 2011 li ha ridimensionati a 17,208 milioni. Le presenze degli italiani hanno raggiunto un massimo di 3,934 milioni nel 2005 prima di cominciare a diminuire negli anni successivi. Presenze di non residenti totali e di italiani in alberghi e strutture simili tunisini negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 8,8 9,0 10,3 10,7 10,6 10,1 9,4 8,7 8,6 7,6 6,9 2,7 4,7 In futuro, al di là di tutte le situazioni congiunturali, si prevede che il movimento degli italiani aumenterà considerevolmente. L obiettivo delle autorità tunisine è raggiungere i 4 milioni di presenze nel

43 MAROCCO I residenti in Italia che si recano in Marocco per vacanze o per affari rappresentano solo lo 0,7% del flusso outbound dell Italia, ma per la destinazione sono il quinto bacino di origine della clientela che utilizza alberghi e strutture simili (hotels and similar establishments), con una quota del 4,4% rispetto al totale incoming. Il primo Paese di provenienza dei turisti è la Francia con una quota del 33,8%, seguita da Spagna (8,3%), Regno Unito (7,8%) e Germania (6,8%); seguono l Italia, i Paesi Bassi (3,2%) e gli Usa (3,1%). Andamento degli arrivi del totale non residenti e degli italiani in alberghi e strutture simili nel periodo (2000=100) L andamento del mercato, come appare dalle statistiche UNWTO, si è caratterizzato per una fase espansiva durata fino al 2006 per gli italiani e fino al 2007 per gli stranieri, e da una conseguente fase molto negativa, nonostante nel 2010 si realizzino massimi relativi in entrambe le componenti. Le due curve relative all andamento degli arrivi internazionali e degli italiani hanno comportamenti analoghi, pur se la seconda è allineata sul basso. Considerando l inizio e la fine del periodo, gli arrivi dei turisti internazionali (considerati nel loro complesso) negli alberghi e strutture simili vedono un aumento del 5,4%, a un tasso medio annuo dello 0,4%, mentre gli arrivi analoghi degli italiani diminuiscono del -37,0%, a un tasso negativo del -3,8%. Ovviamente la quota di mercato della domanda italiana si riduce, passando dal 7,4% dell anno 2000 al 4,4% del Gli effetti della crisi si manifestano anche in termini di presenze, anzi, i dati negativi sono più accentuati: per i turisti internazionali complessivamente considerati, si registra una diminuzione del -5,3% (t.m.a. -0,5%) mentre le presenze dei turisti italiani si riducono a meno della metà (-57,5%) a un t.m.a. del -6,9%. Arrivi di non residenti totali e di italiani in alberghi e strutture simili negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 7,4 7,4 7,5 6,3 6,1 5,9 5,9 5,5 5,3 5,7 5,9 4,5 4,4 Presenze di non residenti totali e di italiani in alberghi e strutture simili negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 6,5 6,3 6,2 5,2 5,0 4,6 4,7 4,4 4,4 4,6 4,7 3,7 2,9 La permanenza media è molto bassa, assai di più per il mercato degli italiani (2,3 giorni) rispetto a quello totale internazionale (3,5 giorni). Permanenza media di non residenti totali e di italiani in alberghi e strutture simili negli anni indicati. Valori percentuali 43

44 THAILANDIA Gli arrivi degli italiani in Thailandia sembrano avere risentito poco della crisi economica che dal 2008 ha colpito l Italia perché i flussi verso tale Paese sono in continua crescita e hanno superato i 200mila arrivi alle frontiere nel Il trend positivo è continuato anche nel Il sempre maggior appeal della destinazione per gli italiani è stato più influente degli ostacoli posti dalla crisi economica in atto. Il Paese sta godendo di una grande espansione turistica favorita da grandi investimenti e da una immagine coerente con le tendenza alla ricerca di una maggiore spiritualità e di destinazioni originali e di rottura rispetto al vivere quotidiano. Inoltre costituisce segmento di mercato di alta fascia e relativamente ricco che sembra avere risentito poco degli effetti della crisi. Andamento degli arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani alle frontiere nel periodo (2000=100) La quota di mercato incoming dei turisti italiani è stata lo 0,9% nell anno 2012 ed è in diminuzione perché la clientela estera complessivamente considerata, aumenta ancora di più. Nel lungo periodo gli arrivi degli italiani alle frontiere sono aumentati del 67,7% a un tasso medio annuo (t.m.a.) del 4,4%, mentre quelli della clientela internazionale sono più che raddoppiati con un aumento del 133,4%, a un t.m.a. del 7,3%. Considerando l outgoing degli italiani la quota di mercato è lo 0,7% e la destinazione si colloca al 27 posto (escludendo San Marino) fra quelle scelte dai residenti in Italia. Nel periodo di riferimento, l anno 2003 è stato, per i noti fatti esogeni, l unico momento di calo del movimento dell Italia e di tutta la clientela internazionale Arrivi alle frontiere dei non residenti totali e degli italiani negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 1,2 1,2 1,2 0,9 1,0 1,0 1,0 1,1 1,1 1,2 1,1 1,0 0,9 L 80,9% degli italiani che arrivano alle frontiere alloggia in un albergo o struttura simile a fronte dell 86,7% del complesso della clientela internazionale. Fatta 100 la spesa giornaliera media sul luogo dei turisti internazionali, quella degli italiani è pari a

45 CUBA Cuba ha rappresentato per anni uno dei principali miraggi degli italiani come destinazione estera. Il fascino della destinazione aveva varie motivazioni, fra le quali l essere ai Caraibi e non da ultimo il fatto che a lungo ha rappresentato un avamposto delle economie socialiste nel cuore delle Americhe. L Avana, inoltre è stata una delle residenze di Hemingway, molto visitata dai turisti di tutti i Paesi. L allentamento della tensione politica ha determinato, come in molti altri casi, una diminuzione dell appeal turistico della nazione. Cuba è stata destinazione di moda per il mercato italiano nel corso di tutti gli anni Ottanta e Novanta, fino alla metà del primo decennio del secolo in corso anche grazie a molti luoghi comuni che ne determinavano la fascinazione: a partire dalla bellezza delle donne cubane fino al mito del capo del governo Fidel Castro e all intramontabile alone carismatico di Che Guevara. La destinazione continua a essere appetita dal mercato turistico internazionale, rappresentando tuttora una delle mete principali, ma è in piena crisi per il mercato italiano con alcuni tour operator che l hanno abbandonata. Andamento di arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Caribbean Tourism Organization Il grafico spiega in modo inequivocabile la divaricazione che si è verificata fra mercato internazionale mercato degli italiani. Il primo continua a crescere ed il secondo a diminuire a partire dal 2005 ad oggi. Nel 2013 sono stati presenti nell Isola circa la metà (51,5%) dei clienti presenti nel 2004, che resta l anno con il massimo numero di visitatori nel periodo , con circa 179mila turisti. Nel lungo periodo, la prima parte dal 2000 fino al 2004 mostra la tenuta e la crescita tendenziale del movimento degli italiani verso la destinazione mentre la seconda parte la caduta irreversibile. Considerando il periodo gli stranieri a Cuba aumentano del 60,1%, a un tasso medio annuo del 3,7%; gli italiani diminuiscono del -47,7% a un tasso medio annuo del -4,9: Conseguentemente la quota di mercato dei residenti in Italia rispetto al totale della clientela estera passa dal 9,9% dell anno 2000 fino al 3,25 del Arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 9,9 9,0 8,8 9,3 8,7 7,3 6,5 6,2 5,4 4,9 4,4 4,1 3,6 3,2 Caribbean Tourism Organization 45

46 INDIA Al di là dell attuale fase critica che l economia sta vivendo in Italia, se la destinazione Cuba è in fase di declino nell immaginario degli italiani, l india, al contrario, è in una di sviluppo tendenziale. Il viaggio in India coincide, in realtà, nella visita a una delle regioni più evolute del Nord del Paese, spinta dal richiamo di una civiltà antica del tutto diversa da quella occidentale e dalla ricerca di una spiritualità mistica originale che ha non pochi proseliti anche in Italia. Di fatto, è forte, il richiamo di alcune città come Nuova Delhi, Mumbai (l antica Bombay fino al 1995), Calcutta, Goa e altre. L India è un esempio di come nuove destinazioni di qualità possano essere scoperte e valorizzate a causa del mutare del contesto sociale e della percezione innovativa che sviluppa la popolazione del Paese di origine dei clienti. In tal senso sembra molto efficace lo slogan coniato dall Ufficio Nazionale del Turismo Indiano per favorire lo sviluppo del turismo: Incredible India, accompagnato da una serie di immagini coerenti. Nel periodo gli arrivi dei turisti italiani in India aumentano del 94,1% a un tasso medio annuo del 5,2%. Il movimento internazionale verso la nazione mostra analoga ma migliore domanda; aumenta del 149,3% a un tasso medio annuo del 7,3%, passando dai circa 2,649 milioni dell anno 2000 ai circa 6,406 milioni. Il tasso di incidenza della clientela italiana, in virtù del maggiore sviluppo della clientela internazionale passa dall 1,9% dell anno 2000 all 1,5% del Andamento di arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e Government of India Ministry of Tourism - Market Research Division Arrivi alle frontiere del totale non residenti e degli italiani negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani ,9 1,6 1,6 1,7 1,9 1,7 1,8 1,8 1,6 1,5 1,6 1,6 1,5 1,5 e Government of India Ministry of Tourism - Market Research Division 46

47 CIPRO Il turismo italiano a Cipro rappresenta solo lo 0,12% dei flussi outgoing dall Italia, con arrivi in tutti gli esercizi ricettivi (all types of accommodation establishments) nel 2012 e una quota di mercato outbound degli italiani dello 0,12%. Per il turismo incoming dell Isola, l Italia rappresenta una quota dell 1,7%. Nel periodo gli arrivi degli italiani sono aumentati del 46,7% (a un tasso medio annuo del 5,6%)e quelli di tutta la clientela internazionale del 14,7% (t.m.a. 2,0%): Negli anni recenti gli italiani sembrano mostrare un sempre maggiore appeal per Cipro, fortemente concorrenziato da Malta. Andamento di arrivi e presenze del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2005=100) L aumento degli arrivi degli italiani è stato particolarmente forte nel 2012 rispetto all anno precedente, con una variazione del 48,9% a fronte di una del 3,8% di tutto il mercato internazionale. La destinazione Cipro non sembra particolarmente appetibile nei confronti del mercato italiano perché molto orientata al mercato russo, con modelli di fruizione massivi. I residenti in Italia collocano la destinazione solo al 56 posto (escludendo San Marino) fra quelle di tutto il Mondo. Nel 2005 le presenze rilevate sono state circa 136mila, per una permanenza media di 6,0 giorni. Nel corso degli anni la durata del soggiorno è diminuita, passando dai 6,0 giorni dell anno 2005 ai 4,1 del Nel periodo considerato ( ) le presenze alberghiere, così come quelle complessive internazionali, sono state in costante calo fino al 2009 per poi fare registrare l inversione di tendenza che ha portato ai valori attuali. Per gli italiani l anno record di presenze resta il 2005; tuttavia, sembra che sia stato superato nel 2013 a fronte di una diminuzione degli arrivi. Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 1,3 1,2 1,3 1,3 1,1 1,1 1,2 1,7 Presenze del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota di mercato italiani 1,0 1,0 0,9 0,9 0,8 0,8 0,7 1,0 Distribuzione mensile della clientela italiana. Valori % Da notare che la spesa media giornaliera pro capite degli italiani, pari a 90,3 euro, risulta superiore a quella media dei turisti internazionali che è di 83,4 euro. Il 98,5% dei clienti italiani utilizza strutture alberghiere o simili. La stagionalità degli italiani è quella tipica delle altre destinazioni mediterranee, con una forte concentrazione di presenze nei mesi centrali di agosto (22,6%) e luglio (12,1%) e a settembre (10,9%). Fonte: elaborazioni su dati Republic of Cyprus, Statistical Service 47

48 SEYCHELLES Le statistiche relative agli arrivi di soggetti stranieri alle frontiere fornite National Bureau of Statistics from disembarkation cards (NBS) non collimano perfettamente con quelle diffuse dall UNWTO. La componente italiana è rilevante, collocandosi nel 2013 al terzo posto fra i Paesi di provenienza dei flussi di turisti con il 9,5% del totale arrivi di non residenti, per un equivalente di arrivi in termini di valori assoluti. L Italia è preceduta solo da Francia (15,5%) e Germania (14,5%). Di fatto, le provenienze di matrice europea costituiscono circa i tre quarti (68,7) degli arrivi complessivi. Immediatamente alle spalle dell Italia, ma con uno scarto di più di tre punti percentuali, il primo Paese extra-ue, la Russia, con una quota di arrivi pari al 6,2% del totale. Nel lungo periodo, stando ai dati forniti dall NBS, gli arrivi italiani hanno inizialmente registrato una tendenziale crescita in linea con il generale trend positivo del complesso dei flussi turistici verso le Seychelles, fatta eccezione per i bienni e in cui si è assistito a un lieve calo di arrivi. Al contrario, il 2006 ha segnato una forte crescita annua del 16,5%, in concomitanza con le ottime performance dei mercati mondiali nel biennio Andamento degli arrivi del totale non residenti e degli italiani nel periodo (2000=100) e NBS Seychelles Il 2009 è stato l anno record di turisti italiani alle Seychelles, con per un incidenza del 16,6% sul totale, risultato che, a differenza del 2006, era da imputare totalmente alla competitività del Paese vista la non rosea situazione generale dei mercati. Tuttavia, la crisi del 2010 ha decretato una brusca inversione di marcia dei flussi italiani con un iniziale calo del -2,0% rispetto all anno precedente, confermato dalla sostanziale staticità del 2011 (+0,3%) ma del tutto acuito con il -8,9% del 2012 fino al -7,0 del 2013, anno in cui la componente italiana ha registrato l incidenza minima del periodo in analisi con una quota del 9,5% sul totale arrivi stranieri. Ad ogni modo, l andamento dei flussi italiani è in evidente controtendenza rispetto al trend molto positivo del complesso degli arrivi di matrice estera, come si evince dalla forbice creata dai due segmenti in analisi. Di fatto, le Seychelles sembrano godere dal 2010 ad oggi di un momento d oro del turismo incoming, come confermato dal record di arrivi del 2013 pari a con un tasso medio annuo di crescita del 4,5% e un ottimo incremento assoluto del 77,1% rispetto all anno Arrivi del totale non residenti e degli italiani negli esercizi ricettivi negli anni indicati e quota di mercato Totale stranieri Totale italiani Quota arrivi di italiani 15,3 16,3 15,1 14,6 14,2 14,3 16,5 15,8 15,0 16,6 14,7 13,2 11,2 9,5 e NBS Seychelles Distribuzione mensile della clientela italiana. Valori % Il mese con il maggior numero di arrivi di italiani è senza dubbio agosto con una quota di circa il 17,4%, seguito, con ampio margine, da aprile con il 10,6% e settembre (10,2%). Al contrario, i mesi con il minore afflusso sono maggio (5,8%), novembre (5,7%) e gennaio (4,6%). Il mezzo di trasporto maggiormente utilizzato è l aereo, con la quasi assoluta preferenza del 99,9%; tuttavia esiste un esigua quota dello 0,1% che raggiunge le Seychelles via mare. Fonte: elaborazioni su dati NBS Seychelles 48

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