Gravidanze e parti nell ASL di Monza e Brianza nel 2009

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1 Gravidanze e parti nell ASL di Monza e Brianza nel 2009 Esame dei dati del flusso informativo "Certificato di assistenza al parto (CeDAP) Donne residenti in ASLMB - Parti avvenuti in Regione Lombardia A cura dell U.O. di Epidemiologia dell ASL di Monza e Brianza In questo report si presenta l analisi descrittiva sintetica della natalità e dei parti delle donne residenti in ASLMB nell anno Tale analisi valuta le informazioni contenute nei Certificati di Assistenza al Parto (CeDAP) relativi ai punti nascita presenti sul territorio dell ASL della Provincia di Monza e Brianza (gestiti e già in possesso dell ASL) integrati con i CeDAP delle donne residenti nell'asl, che hanno partorito in Lombardia. INDICE Pag 1. Premessa e introduzione Caratteristiche dei punti nascita e confronto con le SDO Caratteristiche delle madri e dei padri La gravidanza Il Parto Il Neonato Natimortalità ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 1 di 21

2 1. Premessa e introduzione Il Decreto 16 luglio 2001 n. 349 del Ministero della Salute e alla Circolare Regionale 4/SAN del 2002, grazie all istituzione del flusso informativo del CeDAP, ha fatto sì che siano disponibili nell ASL della Provincia di Monza e Brianza le informazioni relative ai parti in Lombardia di donne residenti. Il CeDAP si compone dalle seguenti sezioni : Sezione generale Chiavi di identificazione del record e informazioni generali Sezione A Informazioni socio-demografiche sul/i genitore/i Sezione B Informazioni sulla gravidanza Sezione C Informazioni sul parto e sul neonato (da compilarsi per ogni nato) Sezione D Informazioni sulle cause di nati-mortalità (da compilarsi per ogni nato morto) Sezione E: Informazioni sulla presenza di malformazioni (da compilarsi per ogni nato malformato) Il flusso dei dati raccolti tramite il CeDAP può essere considerato uno strumento utile per rilevare e individuare le criticità nel percorso di assistenza alla gravidanza e al parto, per effettuare analisi comparative tra centri di nascita, asl e regioni e per effettuare un confronto/integrazione con i dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Ogni qualvolta vengono anche riportati, a titolo di confronto, valori italiani e lombardi, gli stessi sono desunti dal report del Ministero della Salute Certificati di assistenza al parto (CeDAP) - Analisi dell evento nascita Anno ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 2 di 21

3 2. Caratteristiche dei punti nascita e confronto con le SDO Nel 2009 tramite i CeDAP sono stati rendicontati parti e nuovi nati. Circa il 75% dei parti è avvenuto in strutture presenti sul territorio dell ASL e il 15% in strutture dell ASL di Milano, con marcate differenze per distretto di residenza: le donne residenti nei distretti di Monza e Desio hanno subito la più forte attrazione verso i punti nascita dell ASL Milano Città (24% e 21%). Come si nota leggendo le percentuali di colonna, le donne residenti nel distretto di Seregno partoriscono anche nell ASL di Como (7%) e Varese (6%), mentre 8% delle donne residenti nel distretto di Vimercate nel 2009 ha partorito in strutture dell ASL di Lecco. ASL dell evento nascita Residenza della madre (N; % colonna) Carate Desio Monza Seregno Vimercate ASLMB MB (MONZA) 89,3% 65,8% 73,6% 72,8% 77,3% 75,1% MI CITTA' 6,6% 21,0% 24,0% 11,0% 12,0% 15,2% MI1 (LEGNANO) 0,1% 8,5% 2,2% 0,1% 2,6% LECCO 2,3% 0,2% 0,6% 0,2% 8,0% 2,2% COMO 1,2% 1,3% 0,6% 7,1% 0,3% 2,1% VARESE 0,1% 2,9% 0,1% 6,2% 0,1% 2,0% BERGAMO 0,2% 0,2% 0,3% 0,3% 1,4% 0,5% MI2 (MELEGNANO) 0,6% 0,1% 0,8% 0,3% BRESCIA 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% PAVIA 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% SONDRIO 0,1% 0,0% La tipologia dei centri di nascita nelle varie ASL è illustrata nella tabella che segue: le numerosità e le percentuali di riga (in verde nella tabella) mostrano che si tratta in quasi il 70% dei casi di strutture di Aziende Ospedaliere e in oltre il 25% dei casi di Case di Cura private accreditate. Solo a Milano una quota relativamente alta di donne partorisce in un istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 3 di 21

4 Tipo centro di nascita (N; % riga) ASL dell evento nascita Struttura di A.O. Casa di Cura Accreditata IRCCS Pubblico IRCCS Privato Ospedale Classificato Casa di Cura non Accreditata Struttura di A.S.L MB (MONZA) MI CITTA' MI1 (LEGNANO) LECCO COMO VARESE BERGAMO MI2 (MELEGNANO) BRESCIA PAVIA SONDRIO ,7% 32,3% ,7% 9,7% 18,7% 16,9% 1,7% 1,3% % ,1% 2,9% ,6% 24,9% 0,6% % ,9% 11,1% % 5 100% % 25% 50% 1 100% ,7% 25,9% 2,9% 2,6% 0,8% 0,2% 0,0% I punti nascita sul territorio dell ASLMB sono quattro, tre pubblici (OSPEDALE DI CIRCOLO DESIO; OSPEDALE VITTORIO EMANUELE III - CARATE B.; OSPEDALE CIVILE VIMERCATE) e uno privato (FONDAZIONE MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA MONZA); quest ultimo ha ereditato tutta la funzione di punto nascita precedentemente svolta dell Ospedale San Gerardo. La tabella che segue illustra la distribuzione del numero di parti di donne residenti per modalità di parto. Ogni cella riporta tre valori, i quali rappresentano rispettivamente il numero di parti, la percentuale di riga (evidenziata in verde) e la percentuale di colonna (evidenziata in giallo). Si osserva che, in media, il 74% dei parti è spontaneo ma con diversa rilevanza nei punti nascita ospedalieri: da 64% all ospedale di Desio a 80% all ospedale di Carate. Circa il 20% sono parti cesarei (all ospedale di Desio il valore massimo - pari al 30%) e il 5% con ventosa. ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 4 di 21

5 Centri di nascita ASLMB FOND. MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA - MONZA OSP. DI CIRCOLO DESIO OSP. VITTORIO EMANUELE III CARATE B. OSP. CIVILE VIMERCATE Modalità del parto (N; % riga; % colonna) Spontaneo Taglio Taglio cesareo cesareo di in travaglio elezione Ventosa Altro Forcipe ,6% 9,7% 8,7% 3,5% 0,6% 33,9% 27,9% 29,7% 21,9% 85,7% 32,3% ,4% 15,8% 14,2% 5,6% 0,1% 22,7% 36,9% 39,2 28,5% 14,3% 26,1% ,8% 8,7% 6,2% 5,3% 0,1% 28,0% 20,2% 17,1% 26,8% 50,0% 26,0% ,1% 10,8% 8,5% 7,5% 0,1% 15,4% 15,0% 14,0% 22,9% 50,0% 15,6% ,0% 11,2% 9,4% 5,1% 0,2% 0,0% Analizzando le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) dell anno 2009, i parti avvenuti nelle strutture del nostro territorio sono stati 8.358, di cui 71% di nostre residenti, 27% di residenti lombarde e 2,4% di residenti in altre regioni o straniere. Numero di parti dei centri nascita ASLMB - Distribuzione per comune di residenza della madre fonte: SDO OSP. DI CIRCOLO - DESIO Centri nascita ASLMB OSP. VITTORIO EMANUELE III - CARATE B. Residenti ASLMB Residenti Altre ASL Lombardia (N; % riga) Residenti ASL Italia e Stranieri Parti totali ,6% 15,3% 3,1% 100% ,8% 25,3% 1,9% 100% OSP. CIVILE - VIMERCATE ,2% 38,4% 2,5% 100% FOND. MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA - MONZA ,4% 29,4% 2,2% 100% ,8% 26,8% 2,4% 100% La percentuale di parti cesarei di donne residenti in strutture del territorio dell ASLMB risulta pari al 21%, in linea con il valore riportato nel CeDAP. L ospedale a più alto tasso di cesareizzazione è quello di Desio, con valori circa doppi rispetto a quella dell Ospedale di Carate; il valore medio dell ASL è del 21%, basso rispetto ai valori regionale e nazionale (rispettivamente 27,6% e 37,4%). ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 5 di 21

6 Le nostre strutture sono quindi virtuose rispetto al panorama nazionale ed è utile ricordare che l OMS stima che i cesarei non dovrebbero superare il 15% del totale. Interessante è inoltre notare, nella tabella che segue, come si modificano le proporzioni di cesareizzazione se si considerano le sole donne residenti o anche i parti di non residenti: solo nel centro nascita di Monza le nascite tra le donne non residenti sono più frequentemente per parto cesareo rispetto alle nascite delle donne residenti (21,4% rispetto a 18,5%). Ciò può sottintendere un effetto di attrazione di casi complessi da parte di una struttura altamente specializzata quale la Fondazione per il bambino e la sua mamma. P a r t i C e s a r e i d e l l e d o n n e i n s t r u t t u r e A S L M B f o n t e : S D O Denominazione centri nascita ASLMB N DONNE RESIDENTI % cesarei su totale parti Parti cesarei 2009 DONNE NON RESIDENTI % cesarei su N totale parti N TOTALE % cesarei su totale parti OSP. DI CIRCOLO - DESIO ,2% 99 28,6% ,9% OSP. VITTORIO EMANUELE III - CARATE B ,3% 57 9,9% ,8% OSP. CIVILE - VIMERCATE ,3% ,9% ,5% FOND. MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA - MONZA ,5% ,4% ,4% ,0% ,3% ,2% Un altro fenomeno che conferma che i punti nascita del territorio dell ASLMB sono più virtuosi rispetto al panorama nazionale si osserva analizzando i parti delle nostre residenti in Italia avvenuti nel 2009 (fonte: SDO): la percentuale di parti cesarei sul totale dei ricoveri per parti è di 24,3%, mentre i tassi per i parti cesarei in Lombardia e nelle altre regioni italiane sono decisamente più alti. Parti donne residenti in ASLMB - anno per luogo evento nascita e tipo di parto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 41,3% 20% 33,7% 21% 10% 24,3% 0% ASL Lombardia Resto Italia parto non cesareo parto cesareo ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 6 di 21

7 3. Caratteristiche delle madri e dei padri L età media della madre al momento del parto è di 32,3 anni e l età media paterna è di 35,4 anni senza particolari differenze tra i distretti.. L età delle madri al primo figlio è 30,8 anni mentre, considerando solo le donne con precedenti figli, è 33,8. Età media e mediana della madre per distretto di residenza sono molto simili. Le donne straniere hanno un età media al parto più giovanile (27 anni) mentre le donne italiane, che sono quasi quattro quinti del totale, di quasi 32 anni. Il grafico che segue illustra i differenti pattern per età tra donne italiane e straniere. In Italia il 16% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana e tale fenomeno è più diffuso nel centro nord (circa il 20%) e in Lombardia (22%) N donne Parti anno 2009 donne residenti in ASLMB: anno di età e cittadinanza della madre età media donne italiane età media donne straniere Età della madre cittadinanza Italiana cittadinanza Straniera Di seguito si propone la distribuzione per decenni di età e per distretto di residenza delle partorienti: il 26% delle madri ha età tra 20 e 29 anni, il 66% tra 30 e 39 anni e solo il 6% è oltre i 40 anni. Distretto CLASSE D ETA % di < >39 colonna Carate Brianza ,0% Desio ,6% Monza ,0% Seregno ,8% Vimercate ,6% % ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 7 di 21

8 Il grafico esemplifica il fenomeno per proporzioni intra classe di età per distretto: il distretto di Desio si caratterizza per un età media della madre lievemente più bassa. 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% < >40 Carate Brianza 0,7% 24,6% 68,0% 6,7% Desio 1,1% 30,0% 64,0% 4,9% Monza 1,1% 23,6% 68,0% 7,3% Seregno 0,6% 26,8% 66,6% 6,0% Vimercate 1,4% 25,0% 67,0% 6,6% Il 22% delle madri residenti in ASLMB che ha partorito nel 2009 presso punti nascita della Regione Lombardia possiede un titolo di studio pari alla laurea, valore analogo a quello italiano. Il 52% ha una scolarità medio-alta e il 25% una scolarità medio-bassa. I valori medi italiani sono notevolmente differenti: rispettivamente 41% e 37%. TITOLO DI STUDIO MADRE CLASSI D ETA % di < >39 colonna Laurea ,1% Diploma universitario o Laurea breve ,1% Diploma di scuola media superiore ,2% Licenza di scuola media inferiore ,5% Licenza elementare o nessun titolo ,5% Mancante ,7% % L informazione relativa al titolo di studio del padre è illustrata nella tabella seguente: apparentemente le madri hanno più frequentemente rispetto ai padri una scolarità elevata. ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 8 di 21

9 TITOLO DI STUDIO PADRE CLASSI D ETA % di < >39 mancante colonna Laurea ,8% Diploma universitario o Laurea breve ,9% Diploma di scuola media superiore ,8% Licenza di scuola media inferiore ,6% Licenza elementare o nessun titolo ,8% Mancante ,1% % Il 75% delle madri ha un occupazione lavorativa, valore decisamente più elevato rispetto al 60% in Italia nel 2007, il 19,4% è casalinga (in Italia il 29,5) e il 3,9% ( in Italia il 6,5%) è disoccupata mentre il 95% dei padri ha un occupazione (non sono disponibili dati nazionali di confronto per quest ultima voce. PROFESSIONE MADRE PADRE N % N % Occupata/o ,64% ,27% Casalinga/casalingo ,38% 5 0,06% Disoccupata/o 306 3,90% 129 1,64% Studentessa/studente 50 0,64% 8 0,10% dato mancante 19 0,24% 215 2,74% Altra condizione 10 0,13% 12 0,15% In cerca di prima occupazione 6 0,08% 2 0,03% ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 9 di 21

10 4. La gravidanza Durante la gravidanza sono previste numerose indagini diagnostiche. Il 92% delle donne che ha partorito nel 2009 effettua più di quattro visite in gravidanza. In verde sono riportate le percentuali di riga ed in giallo quelle di colonna: in questa situazione di frequente monitoraggio medio delle gravidanze non emergono differenze tra gravidanze definite come fisiologiche e gravidanze patologiche (tale fenomeno è osservato anche in Italia nel 2007). DECORSO della Gravidanza Numero di VISITE (N; % riga; % colonna) in gravidanza Fisiologico Patologico Non noto TOTALE Nessuna visita 75% 18% 8% 1% 2% 3% 1% Da 1 a 4 visite 89% 9% 1% 4% 5% 3% 4% Più di 4 visite 93% 7% 1% 93% 86% 41% 92% Dato non corretto o mancante 59% 14% 27% 2% 7% 54% 4% % 7% 2% Il numero medio di ecografie effettuate in gravidanza è pari a 4 (a livello nazionale nel 2007 sono state effettuate 5,1 ecografie per ogni parto e in Lombardia 4,6) ed il valore più frequente (moda) è di 3 (circa il 38% delle donne effettua 3 ecografie in gravidanza). In particolare si osserva che, nel 2009, solo poco più del 3% delle gravide non effettua ecografie e circa il 90% ne fa 3 o più Ecografie effettuate N ecografie % ecografie 3,3% 0,9% 6,1% 37,6% 20,4% 12,3% 7,3% 3,5% 3,7% 4,9% ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 10 di 21

11 Nella tabella seguente è riportata la distribuzione del numero di ecografie effettuate per tipo di decorso della gravidanza: in verde sono riportate le percentuali di riga ed in giallo quelle di colonna. Emergono differenze di frequenza di monitoraggio tra gravidanze fisiologiche e gravidanze patologiche nell ambito della categoria che effettua più di 5 ecografie (26% vs. 19%) e ragionevole appare la minor frequenza di casi con nessuna ecografia in gravidanza quando la stessa è fisiologica. Numero di ECOGRAFIE in gravidanza DECORSO della Gravidanza (N; % riga; % colonna) Fisiologico Patologico Non noto TOTALE Nessuna Da 1 a 2 Da 3 a 5 Più di % 17% 30% 3% % 8% 2% 7% % 6% 1% 70% % 10% 1% 19% % 7% 2% 100% Tra le altre indagini diagnostiche in gravidanza, fatta esclusione per l ecografia alla ventiduesima settimana, la percentuale di informazioni mancanti nel flusso CeDAP è abbastanza rilevante (circa il 10%): l ecografia dopo le 22 settimane viene effettuata nel 92,5% dei casi, l amniocentesi nel 9%, la villocentesi nel 3%. AMNIOCENTESI VILLI CORIALI N= 775 (10%) N=702 (9%) N=822 (10%) N=226 (3%) N=6.371 ( 81%) ECOGRAFIA DOPO 22 SETTIMANE Non noto SI NO N=449 (6%) N=136 (2%) N=6.800 (87%) FETOSCOPIA/FUNICOLOCENTESI N= 848 (11%) N=70 (1%) N=7263 (92%) N=6.930 (88%) ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 11 di 21

12 L analisi degli esami prenatali per decorso della gravidanza non mostra differenze degne di menzione. Il 9% delle donne residenti in ASLMB che ha partorito nel 2009 ha effettuato l esame prenatale dell amniocentesi: come è atteso, l analisi per classi d età conferma il fatto che la proporzione di donne che effettua questo esame aumenta a mano a mano che l età avanza, passando dal 1% sotto i 30 anni di età per arrivare a quasi 35% oltre i 40 anni. AMNIOCENTESI CLASSE D ETA (N; % colonna) < >40 N % 0% 1,2% 3,0% 12,3% 27,8% 34,5% 8,9% Analogo discorso vale per l esame della villocentesi, come si vede nella tabella che segue. CLASSE D ETA VILLI (N; % colonna) CORIALI < >40 N % 0% 0,9% 1,1% 3,4% 8,1% 13,4% 2,9% Il grafico che segue mostra per singolo anno di età materna il fenomeno precedentemente descritto. Esami prenatali effettuati (AMNIOCENTESI e VILLI CORIALI) per età della madre 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 21 anni; n=75 22 anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n= anni; n=74 43 anni; n=39 44 anni; n= anni; n=18 Età della madre VILLI CORIALI AMNIOCENTESI Poiché l informazione nazionale relativa agli esami prenatali in gravidanza viene fornita dal Ministero della Salute al netto dei dati mancanti, i dati dell ASLMB sono anche stati calcolati in ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 12 di 21

13 modo analogo e li si riporta nella tabella che segue: la quota di donne che effettua l amniocentesi è apparentemente inferiore nel nostro territorio. Area/Regione Gravidanze con esami prenatali effettuati* Amniocentesi Villi coriali Fetoscopia / Funicolocentesi ASLMB ,9% 3,2% 1,0% Lombardia ,8% 5,9% 0,6% Italia ,4% 3,4% 0,6% * % sul totale dei parti per i quali è stato indicato in modo corretto l'effettuazione o meno dell'esame La distribuzione dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza è illustrata nel grafico che segue: la quota di gravidanze patologica è progressivamente inferiore a mano a mano che la durata si allunga. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Distribuzione dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza >42 Età gestazionale (numero di settimane) Fisiologico Patologico ETA GESTAZIONALE (settimane) DECORSO GRAVIDANZA Fisiologico Patologico Non noto % colonna ,2% ,1% ,0% > ,1% Non noto ,5% % ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 13 di 21

14 5. Il Parto Esaminando nel dettaglio le informazioni già presentate a pag. 4 relativamente al luogo fisico in cui è avvenuto il parto, il 99,2% dei parti del 2009 è avvenuto in un Istituto di Cura pubblico o privato e solo lo 0,5% in abitazione privata e lo 0,3% in altra struttura di assistenza. Emerge come unica peculiarità distrettuale degna di nota il tasso leggermente più elevato di donne che partoriscono a casa nel distretto di Vimercate, caratterizzato da una realtà leggermente più rurale rispetto al resto dell ASL e con densità abitativa minore. I presenti all evento della nascita sono, al netto dei dati non disponibili (pari al 6,6%) in oltre 84% dei casi il padre (in Italia nel 92% e in Lombardia nel 96%) o un altra persona della famiglia (1,5% vs 7% in Italia e 3,6% in Lombardia) mentre nel 13% non è presente nessuno. ALTRI PRESENTI al momento del parto* ASLMB 2009 Italia 2007 N % (%) Lombardia 2007 (%) Padre del neonato ,20% 91,7% 95,78% Altro familiare 116 1,58% 7,03% 3,66% Altra persona di fiducia 29 0,40% 1,26% 0,86% Nessuno ,83% n.d. n.d. *tutte le % sono calcolate escludendo i dati non noti (pari al 6,55% in ASLMB, 30,34% in Italia e 10,71% in Lombardia) Per quanto riguarda il personale sanitario durante il parto è quasi sempre presente l ostetrico/a (valore più elevato rispetto all Italia e alla Lombardia), nell 86% dei casi è presente il ginecologo (in Italia la presenza è pari al 91% e in Lombardia al 83%), nel 70% il pediatra, nel 30% l anestesista, nel 81% altro personale sanitario. PERSONALE SANITARIO PRESENTE al momento del parto ASLMB 2009 N % Italia 2007 (%) Lombardia 2007 (%) Ostetrico/a ,75% 96,54% 97,92% Ginecologo ,06% 90,99% 82,96% Pediatra ,71% 68,52% 58,12% Anestesista ,88% 46,26% 32,21% Altro personale sanitario ,72% n.d. n.d. Si presenta la distribuzione della modalità del parto per presentazione del neonato. Si osserva che il nel 70,3% dei parti avviene in modo spontaneo e il circa il 24% con taglio cesareo (dato italiano pari a 59,6 e 37,4%). In neonato si presenta nel 94,7% di vertice e nel 4,3% di podice. Il ricorso al taglio cesareo si ha principalmente quando il feto non si presenta di vertice (fenomeno riscontrato anche in Italia). ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 14 di 21

15 PRESENTAZIONE NEONATO MODALITA PARTO (N; % riga % colonna) Vertice Podice Fronte Bregma Faccia Spalla Non noto Spontaneo Taglio cesareo di elezione Taglio cesareo in travaglio Forcipe Ventosa Altro ,4% 9,8% 50,0% 56,7% 75,0% 6,3% 70,3% ,0% 69,4% 30,0% 6,7% 25,0% 56,3% 69,2% 14,7% ,5% 19,9% 20,0% 23,3% 0,0% 37,5% 15,4% 10,1% 5 5 0,1% 0,1% ,8% 0,6% 13,3% 4,6% ,3% 0,3% 15,4% 0,3% ,7% 4,3% 0,1% 0,4% 0,1% 0,2% 0,2% 100% ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 15 di 21

16 6. Il Neonato I parti gemellari sono stati 130, a cui si somma 1 trigemellare, per un totale di nuovi nati pari a neonati di cui certamente vivi (per 3 neonati non è disponibile l informazione relativa alla vitalità). Si presenta la distribuzione del numero di nuovi nati per tipo di parto e per vitalità del neonato. N NATI TOTALE Da parti singoli Da parti gemellari Da parti trigemellari nati di cui vivi Nato vivo Nato morto Non noto Il peso alla nascita (in grammi) per genere è sintetizzato nel grafico-tabella che segue: sopra ogni colonna è indicata la quota percentuale per classe di età ed è evidente come le femmine pesino più frequentemente meno di grammi ed i maschi siano più frequentemente di peso superiore. Classi di peso alla nascita e proporzioni intra-classe per genere N nati % 58% 55% 42% % 51% n maschi 69% 49% 55% n femmine <1.500 g g g g g g g > g % Interessante è l esame delle informazioni relativamente alle condizioni del neonato alla nascita tramite l'indice di Apgar. Questo indicatore deriva da alcuni controlli effettuati in modo molto rapido immediatamente dopo il parto, finalizzati a valutare la vitalità di un neonato e l'efficienza delle funzioni vitali primarie e si basa su cinque parametri di base ai quali da un "voto" da zero a due (il valore massimo dell'indice è quindi 10). Nella tabella seguente si presenta la distribuzione del punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita per il peso del neonato alla nascita. Il 97,9% dei nati ha riportato un punteggio APGAR da 7 a 10 (99,2% a livello nazionale). I neonati gravemente ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 16 di 21

17 depressi (punteggio alla nascita inferiore a 4) rappresentano il 1,3% (0,34% a livello nazionale) e questi ultimi si riscontrano principalmente nei nati di peso inferiore a 1500 grammi (6,1% vs 6,3% in Italia). Il 87,1% dei nati ha peso alla nascita tra 2500 e3999 grammi e il 5,4% supera i 4000 grammi di peso alla nascita (entrambi in linea con il valore italiano e lombardo). PESO ALLA NASCITA (GRAMMI) < >3999 PUNTEGGIO APGAR a 5 minuti dalla nascita (N; % riga % colonna) TOTALE Dato mancante o non necessario* ,1% 5,1% 79,6% 9,2% 5,6% 19,2% 1,0% 28,1% 1,2% ,4% 0,8% 97,8% 1,0% 1,9% 15,4% 6,2% 15,6% 6,2% ,3% 0,3% 98,3% 0,2% 43,9% 38,5% 46,0% 21,9% 45,9% ,6% 0,1% 98,1% 0,2% 48,6% 11,5% 41,3% 25,0% 41,2% ,9% 98,4% 0,7% 15,4% 5,5% 9,4% 5,4% mancante ,3% 0,3% 97,9% 0,4% 100% *di cui 24 non era necessario per natalità pari a nato morto. Al fine di descrivere il fenomeno della fuga dall ASL per partorire, le mappe che seguono sintetizzano in modo visivamente semplice i comuni in cui i parti sono avvenuti nel 2009, complessivamente e per singolo distretto di residenza. I dati sono presentati in mappe successive come tassi per 1000 nati per l intera ASL e per singolo distretto di residenza e la stratificazione delle informazioni è in quartili: a mano a mano che il colore del comune extra-asl di Monza passa da verde chiaro a rosso, la numerosità di nati in strutture di quel comune aumenta. Nelle mappe distrettuali il distretto di residenza è di volta in volta evidenziato con colore differente nell ambito del territorio dell ASL di Monza e Brianza. Inevitabile è il ruolo di attrazione degli ospedali milanesi: in tutte le mappe il comune di Milano si colloca al vertice della scala in termini di capacità di attrazione delle strutture che insistono sul suo territorio. ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 17 di 21

18 ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 18 di 21

19 ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 19 di 21

20 ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 20 di 21

21 7. Natimortalità Relativamente ai 24 parti nei quali il neonato è nato morto si presenta la distribuzione per gruppi di causa della malattia principale del feto. Diagnosi neonato (ICD-IX) Numero neonati Complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio ( ) 13 Alcune condizioni morbose di origine perinatale ( ) 6 Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti ( ) 3 Malformazioni congenite ( ) 1 Traumatismi e avvelenamenti ( ) 1 TOTALE 24 Inevitabilmente la categoria maggiormente rappresentata è quella delle complicazioreni della gravidanza. La tabella che segue rappresenta come si colloca il dato locale a confronto con quello lombardo e italiano: va posta tuttavia cautela nell interpretazione del dato poiché, andando ad analizzare i tassi regionali, è emerso che, a livello ministeriale, è stata effettuata una proporzione al netto dei parti per i quali non è nota la condizione vitale del neonato: in una regione tale valore è gravemente deficitario. Tale fatto potrebbe sottintendere un valore reale del dato italiano più alto di quanto presentato ufficialmente. In prima approssimazione, comunque, le differenze non appaiono allarmati e possono essere sostanzialmente compatibili con una variabilità casuale legata anche al differente anno di riferimento. Tasso di nati-mortalità per nati - confronto N nati totali N. nati vivi nati morti per 1000 nati ASLMB ,01 Lombardia ,63 Italia ,77 U.O. Epidemiologia ASL MB Luca Cavalieri d Oro, Magda Rognoni, Liliana Marchiol 24/02/2011 ASLMB Dip. Programmazione Acquisti e Controllo - U.O. Epidemiologia - Pag. 21 di 21

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