APPROFONDIMENTO NORMATIVO JOBS ACT LE NOVITA INCONTRANO LE AZIENDE

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1 APPROFONDIMENTO NORMATIVO JOBS ACT LE NOVITA INCONTRANO LE AZIENDE Esonero contributivo Legge di Stabilità 2015: aspetti normativi e operativi Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: dalla reintegrazione al risarcimento Quir, Tfr in busta paga: procedure e vantaggi Contratto a tempo determinato: il punto 1

2 L ESONERO CONTRIBUTIVO Riferimento normativo Comma 118 art. 1 legge 190/2014 (legge di stabilità 2015) Circolare INPS n.17 del 2015 Ratio della norma dettato letterale «Promozione di forme di occupazione stabile dovuta a nuove assunzioni» focus INPS il beneficio ha natura di incentivo perché: è rivolto all assunzione di lavoratori aventi specifiche caratteristiche con riferimento alla normativa comunitaria: l esonero contributivo, ancorché costituisca una misura di riduzione del costo del lavoro con l utilizzo di risorse statali, si caratterizza come intervento generalizzato, ovvero potenzialmente rivolto a tutti i datori di lavoro privati che operano in ogni settore economico del Paese, le cui unità produttive siano localizzate in qualsiasi area del territorio nazionale la sua applicazione prescinde da criteri di discrezionalità amministrativa la norma non risulta idonea a determinare un vantaggio a favore di talune imprese o settori produttivi o aree geografiche del territorio nazionale in sostanza non si configura aiuto di stato 2

3 L ESONERO CONTRIBUTIVO cosa beneficia dell esonero le assunzioni a tempo indeterminato (comma 118 legge 190/2014) le trasformazioni di rapporti da tempo determinato a tempo indeterminato (circ.inps) effettuate dal 01/01/2015 al 31/12/2015 da aziende -anche non imprenditori quali lavoratori portano in dote l esonero lavoratori che nei 6 mesi precedenti l assunzione non avevano in corso, con altri datori di lavoro, un rapporto di lavoro a tempo indeterminato lavoratori che alla data del 01/10/2014 non avevano in corso un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con lo stesso datore di lavoroovvero con società da questi controllate o a questi collegate ai sensi dell art c.c., nonché facenti capo, ancorché per interposta persona, al datore di lavoro medesimo 3

4 L ESONERO CONTRIBUTIVO Condizioni per l accesso al beneficio determinate dalla natura del beneficio incentivo e da quanto previsto dalla norma Per accedere all esonero l azienda deve trovarsi in queste condizioni a) possedere la regolarità contributiva b) aver adempiuto alle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro c) rispettare integralmente gli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. 4

5 L ESONERO CONTRIBUTIVO: QUANTO? qual è la misura dell esonero gli oneri previdenziali a carico dell azienda nella misura di euro su base annua per 36 mesi dalla data di assunzione Fiscalizzazione degli oneri sociali la pratica mediante la quale lo Stato, in genere parzialmente, si sostituisce alle imprese negli obblighi di pagare (agli entri previdenziali) i contributi previdenziali dovuti per il rapporto di lavoro dipendente da cui scaturisce l obbligo in particolari situazioni giuridico-economiche senza che vi sia pregiudizio per le future prestazioni previdenziali dei lavoratori interessati. riproporzionamento in caso di rapporto di lavoro part time e di lavoro ripartito (circolare INPS) cosa l azienda continua a versare i premi assicurativi INAIL, per espressa previsione del comma 118 Legge 190/2014 gli istituti e gli interventi previdenziali tipici del settore in cui il datore di lavoro opera il contributo, dove dovuto, al fondo per l erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all art.2120 c.c. di cui al comma 755 della legge 296/2006 per effetto dell esclusione dall applicazione degli sgravi contributivi operata dal comma 765 ultimo periodo della medesima legge = 0,50% imponibile previdenziale. il contributo, dove dovuto, ai fondi di cui all art. 3 commi 3,14,19 della legge 92/2012 per effetto dell esclusione dall applicazione degli sgravi contributivi prevista dall art. 3 comma 25 della medesima legge. 5

6 L ESONERO CONTRIBUTIVO Misura dell esonero soglia massima mensile - La soglia massima di esonero è riferita al periodo di paga mensile. risulta pari ad euro 671,66 mensili (euro 8.060/12). Ai rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese la soglia va riproporzionata assumendo la misura di euro 22,08 giornalieri moltiplicata per ogni giorno di fruizione (di calendario) La contribuzione eccedente la soglia formerà oggetto di esonero nel corso di ogni anno solare nel rapporto agevolato nel rispetto della soglia massima di euro 8060 su base annua. esempio circolare INPS 17/2015 settembre, ottobre, novembre = contributi c/ddl euro 500, misura dell esonero euro 500 dicembre = contributi c/ddl 900 euro Misura dell esonero 900 euro infatti l eccedenza mensile è pari ad euro 900 euro 671,66 = euro 228,34 quindi inferiore all esonero non fruito nei mesi di settembre, ottobre, novembre ovvero euro 671,66 euro 500 = euro 171,66 x 3 = euro 514,98 6

7 L ESONERO CONTRIBUTIVO Rapporti di lavoro incentivabili quali tipologie contrattuali beneficiano dell esonero tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, anche in regime di part-time, compreso lavoro ripartito o job sharing compresi soci di cooperativa di lavoro con rapporto di lavoro subordinato compresi rapporti di lavoro somministrati quali tipologie contrattuali NON beneficiano dell esonero Contratto di apprendistato tipologia contrattuale che beneficia di una riduzione strutturale dell aliquota previdenziale ordinaria, anche se trattasi di contratto a tempo indeterminato Contratto di lavoro domestico Lavoro intermittente, in quanto non realizza rapporto stabile, anche se è prevista l indennità di disponibilità (circ. INPS) 7

8 L ESONERO CONTRIBUTIVO Cosa deve fare l azienda per ottenere l esonero richiedere il codice 6Y all INPS attraverso il cassetto previdenziale mantenere la regolarità contributiva Cosa succede se non si mantiene la regolarità contributiva L INPS disconosce l incentivo dalla data della irregolarità, salvaguardando quanto già beneficiato fino a quel momento. L azienda non deve pertanto restituire l esonero goduto fino a quel momento. 8

9 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. Quota maturanda del Trattamento di Fine Rapporto come Integrazione della Retribuzione Riferimento normativo comma 26 art. 1 legge 190/2014 (legge di stabilità 2015) DPCM 20 febbraio 2015 n. 29 -> G.U. del > entrato in vigore circolare INPS N.82/2015 Ratio della norma Il legislatore ha inteso modificare radicalmente la natura e le modalità di gestione del trattamento di fine rapporto che matura mensilmente ai sensi dell art del Codice Civile. La finalità è quella di far ripartire i consumi. Misura sperimentale: dal 1 marzo 2015 al 30 giugno 2018 dal 3 aprile 2015 LA SCELTA dalla retribuzione di maggio destinata ai lavoratori L EROGAZIONE Oggetto dell erogazione: quota di TFR maturata mensilmente unitamente alla retribuzione in busta paga. 9

10 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. quali sono i beneficiari del QUIR? i lavoratori del settore privato in possesso di anzianità di servizio pari ad almeno 6 mesi, anche se già aderenti a fondi di previdenza complementare NON beneficiano della QUIR 1. i lavoratori agricoli e i lavoratori domestici 2. I lavoratori che destinano anche per previsione contrattuale il TFR a soggetti terzi (esempio cassa edile) o per i quali il ccnlo la legge prevedono la corresponsione mensile del TFR 3. lavoratori che abbiano disposto del Tfr a garanzia di contratti di finanziamento (il lavoratore è tenuto a notificare tale ricorrenza al datore di lavoro), fino alla notifica dell estinzione del credito oggetto del contratto di finanziamento posizione sospesa fino a notifica estinzione 4. i lavoratori delle aziende sottoposte a procedure concorsuali 5. i lavoratori delle aziende con piano di risanamento presso Registro delle Imprese 6. i lavoratori delle aziende in crisi: in cigs cigd 7. lavoratori delle aziende con accordo di ristrutturazione del debito 10

11 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. per il dipendente è una facoltà il datore di lavoro non ha obblighi di tipo informativo per il datore di lavoro diventa un obbligo l erogazione del Q.U.I.R. qualora richiesto cosa deve fare il lavoratore per richiedere il QUIR A partire dal i lavoratori destinatari della norma possono richiedere il Q.U.I.R. al proprio datore di lavoro attraverso il modulo presente in allegato al DPCM. La manifestazione di volontà può anche avvenire per fatti concludenti. L opzione, se esercitata, è vincolante fino al 30 giugno 2018 irrevocabile sospende la posizione alla previdenza complementare 11

12 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. cosa viene erogato esattamente? l intera quota di Tfr maturanda, al netto del contributo dello 0,50% eventualmente dovuto. La retribuzione utile ai fini del calcolo è quella stabilita dall art c.c. ovvero da quanto stabilito dai CCNL. - retribuzione utile al calcolo del T.F.R. - diviso 13,5 - meno contributo 0,50% calcolato su retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali 12

13 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORATORE quali sono i vantaggi per il lavoratore aumento della retribuzione netta immediato aumento di liquidità non è imponibile ai fini previdenziali incapienti, possibile bonus DL 66/2014 ilq.u.i.rnonrilevaaifinidellaverifica dellaspettanza delbonusdl66/

14 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORATORE quali sono i possibili svantaggi per il lavoratore il Q.U.I.R. è parte integrativa della retribuzione e di questa acquisisce alcune caratteristiche subisce l applicazione della tassazione ordinaria in luogo di quella separata di conseguenza con retribuzione lorda annua oltre a risulta non più conveniente aumenta l imponibile fiscale diminuiscono le detrazioni dall imposta (spese di produzione e spese per familiari a carico): in quanto inversamente proporzionali al reddito, spetteranno in misura inferiore aumentano le addizionali regionali e comunali, calcolate sulla base del reddito aumenta il reddito ai fini ISEE aumenta l imponibile utile per la richiesta degli assegni nucleo familiare: in quanto inversamente proporzionali al reddito, gli ANF spetteranno in misura inferiore 14

15 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R.DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORATORE se il lavoratore versa il TFR alla previdenza complementare per scelta o in quanto «silente» il Q.U.I.R. sospende la posizione presso il fondo che quindi continua ad essere attiva al lavoratore viene erogata la quota intera di TFR mensile anche se versa alla previdenza complementare solo una parte del TFR 15

16 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. IN PILLOLE imponibile Reddito per imposta Reddito per detrazioni Reddito per addizionali regionali Reddito per contributi INPS Reddito per Bonus Renzi Reddito per ISEE Reddito per ANF incidenza Q.U.I.R. Si Si Si No No Si Si 16

17 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. DAL PUNTO DI VISTA DELL AZIENDA distinguiamo aziende che versano al fondo tesoreria aziende che non versano al fondo tesoreria dalla distinzione dipende la decorrenza dell erogazione del QUIR - per le aziende che versano al fondo tesoreria e per quelle che utilizzano risorse proprie: dal mese successivo quello della richiesta - per le aziende con non versano al fondo tesoreria che intendono accedere a misure di finanziamento dal 4 mese successivo a quello della richiesta 17

18 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. DAL PUNTO DI VISTA DELL AZIENDA I datori di lavoro con fino a 49 addetti non tenuti al versamento Fondo Tesoreria a) accedono a risorse proprie nessuna conseguenza sui costi b) accedono a sistema di finanziamento di conseguenza aumenta il costo versa un contributo pari allo 0.20% per la costituzione dei fondi necessari alla copertura dei finanziamenti (da calcolare sulla retr. imp. INPS) 1 svantaggio I datori di lavoro con meno di 50 addetti non tenuti al versamento Fondo Tesoreria possono finanziare l erogazione delle quote attraverso specifici prestiti bancari stipulati con istituti bancari convenzionati, ai quali si applicheranno tassi di interesse onnicomprensivi non superiori a quelli stabiliti per la rivalutazione del Tfr, vale a dire l 1,5% maggiorato annualmente del 75% dell'incremento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati 2 svantaggio tali finanziamenti saranno assistiti dalla garanzia di un Fondo speciale costituito presso l'inps 18

19 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. DAL PUNTO DI VISTA DELL AZIENDA Cosa devono fare le aziende per accedere al finanziamento richiederetelematicamente all Inpsla certificazione delle informazioni necessarie che è rilasciata, per la specifica posizione contributiva, entro 30 giorni dalla richiesta utilizzare la certificazione per l'accensione del finanziamento presso un unico intermediario aderente all'accordo quadro tra i Ministri del Lavoro e dell'economia e l'associazione bancaria italiana, mediante la sottoscrizione, sulla base delle sole informazioni contenute nella certificazione e senza alcuna valutazione di merito, di un contratto di finanziamento assistito da garanzia l oggetto del finanziamento non può eccedere l'importo della QuIR certificato dall'inps mensilmente deve prevedere la costituzione del privilegio speciale sui beni mobili. l'inps rende disponibile, ogni mese, al datore di lavoro e all'intermediario, la certificazione della misura della QuIRda finanziare, come risultante dalle denunce uniemens. In assenza di denunce contributive il finanziamento è sospeso. Gli intermediari erogano mensilmente i finanziamenti nella misura indicata dalle certificazioni Inps. il rimborso del finanziamento è fissato al 30 ottobre svantaggio in tutti i casi di risoluzione del rapporto di lavoro intervenuti durante la vigenza del finanziamento, il datore di lavoro è tenuto al rimborso del finanziamento già fruito entro la fine del mese successivo a quello di risoluzione del rapporto di lavoro medesimo, per l'importo oggetto della liquidazione mensile della QuIR del lavoratore interessato, comprensivo degli oneri a servizio del prestito. 19

20 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. DAL PUNTO DI VISTA DELL AZIENDA L INPS si sostituisce all azienda in caso di insolvenza a mezzo istituto della surroga. Il contratto di finanziamento sottoscritto dovrà prevedere la costituzione di un privilegio speciale (forma di garanzia che può avere ad oggetto beni destinati all esercizio dell impresa) 4 svantaggio quali sono i vantaggi per l azienda per i periodi di paga da maggio 2015 a giugno 2018, per i lavoratori che abbiano richiesto la liquidazione della QuIR, è esonerato dal versamento del contributo al Fondo di garanzia per il Tfr dell Inps (0,20% o 0,40% per i dirigenti industriali) sulle quote maturande di Tfr corrisposte. Se non accede al sistema di finanziamento, potrà dedurre dal reddito d impresa il 4% (6% per imprese con meno di 50 addetti) dell'ammontare del Tfr liquidato e potrà diminuire il costo del lavoro attraverso una riduzione (0,28% dal 2014) degli oneri impropri correlata al flusso di Tfr maturando liquidato. 20

21 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. MISURA EROGAZIONE MENSILE TFR RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 1 comma 26 BENEFICIARI Lavoratori dipendenti del settore privato IMPORTO Rateo di maturazione mensile AMBITO TEMPORALE DI APPLICAZIONE Dalla richiesta 30 giugno 2016 DECORRENZA EFFETTI SU LUL Mesesuccessivo la richiesta 3 mese successivo la richiesta Erogazione Q.U.I.R + tassazione ordinaria 21

22 IL TFRIN BUSTA PAGA: IL Q.U.I.R. e se il dipendente non richiede il QUIR? il T.F.R. non liquidato mensilmente resta gestito con le regole ordinarie sul Trattamento di Fine Rapporto, ovverosia: - tassazione separata (aliquota agevolata che tiene conto della durata del rapporto di lavoro) - nessun aumento di reddito(nessuna conseguenza rispetto al Q.U.I.R.) - è possibile richiedere anticipazioni - continua ad essere accantonato e rivalutato 22

23 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI: REINTEGRAZIONE DA REGOLA AD ECCEZIONE Riferimento normativo Legge Delega 183/2014 -Decreto Legislativo 23/2015 Ratio della norma specifica disciplina sulle conseguenze per il datore di lavoronel caso in cui ponga in essere un licenziamento illegittimo «previsione, per le nuove assunzioni (decorrenti dal 07/03/2015) del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio, escludendoper i licenziamenti economici la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio imitando il diritto alla reintegrazione ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato, nonché prevedendo termini certi per l'impugnazione del licenziamento». 23

24 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI: REINTEGRAZIONE DA REGOLA AD ECCEZIONE le tutele crescenti in pillole la reintegrazione nel posto di lavoro diventa un ipotesi residuale la misura dell indennità è commisurata all anzianità di servizio e sottratta alla discrezionalità del giudice meno incertezza rispetto alla disciplina previgente 24

25 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI di operai di impiegati di quadri sono destinatari delle tutele crescenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 07/03/2015 i cui rapporti a termine sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato dal 07/03/2015 i cui contratti di apprendistato sono stati stabilizzati dal 07/03/2015 restano esclusi dalle tutele crescenti rapporti a tempo determinato cui resta applicabile la disciplina giurisprudenziale in caso di recesso anticipato che si è formata sull applicazione dell art c.c. i rapporti con qualifica dirigenziale cui si applica la tutela contrattuale di riferimento e l art. 18, comma 1 dello Statuto 25

26 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI quali aziende sono coinvolte dalle tutele crescenti ferma restando la tutela reintegratoriain caso di licenziamento illegittimo, le tutele crescenti si applicano alle aziende che rientrano le campo di applicazione dell art. 18 S.L. alle aziende in tutela obbligatoria che, per effetto di nuove assunzioni, superino i 15 dipendenti: in questo caso le tutele crescenti si applicano a tutto il personale dell azienda, a prescindere dall anzianità di servizio. 26

27 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI quando si applica la reintegrazione? licenziamento nullo discriminatorio (sesso, razza, religione, ideali politici, indagini sanitarie ) per altre cause di nullità espressamente previste dalla legge* quando risulti accertato dal giudice l insussistenza del fatto materiale reintegrazione orale depotenziata *Le cause di nullità espressamente previste dalla legge sono quelle previste dall art.18 S.L. licenziamento per ritorsione o rappresaglia, quando costituisce l ingiusta ed arbitraria reazione, quale unica ragione del provvedimento espulsivo, essenzialmente quindi di natura vendicativa il licenziamento è concomitante con il matrimonio, ai sensi dell art. 35 del d.lgs. n. 198/2006 divieti di cui all art. 54, d.lgs. n.151/2001 il motivo illecito (art c.c.) 27

28 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI i profili sanzionatori previsti in caso di Licenziamento nullo Licenziamento economico reintegrazione risarcimento Licenziamento disciplinare Licenziamento comminato senza indicazione dei motivi reintegrazione depotenziata risarcimento risarcimento Licenziamento collettivo risarcimento 28

29 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI 1. licenziamento nullo conseguenze Ambito di applicazione: aziende con +15 dipendenti, aziende con 15 dipendenti Applicazione art. 18 S.L. reintegrazione sul posto di lavoro risarcimento pari allo stipendio maturato dal lavoratore dal giorno del licenziamento fino a quello del reintegro, considerando l ultima retribuzioneutile al calcolo del TFR, sottratto l aliundeperceptum (eventuale retribuzione percepita dal lavoratore nel caso di rioccupazione tra la data del licenziamento e quella della pronuncia giudiziale), e non inferiore a cinque mensilità. Nel risarcimento sono inclusi i pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali. opting out: indennità sostitutiva della reintegrazione, facoltà del lavoratore Il lavoratore può richiedere entro 30 gg dal deposito della sentenza di reintegrazione -la possibilità di monetizzare la reintegrazione nel posto di lavoroe cioè sostituirla con un indennità pari a 15 mensilità dell ultimo stipendiocomplessivo di fatto (somma non soggetta a contribuzione previdenziale per espressa previsione di legge). Resta fermo il diritto alla percezione delle retribuzioni da minimo 5 mensilità. 29

30 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI 2. Licenziamento economico conseguenze Aziende in tutela reale Risarcimento commisurato all anzianità di servizio Indennità risarcitoria NON SOGGETTA A CONTRIBUZIONE pari a 2 anni per anzianità di servizio minimo 4 massimo 24 mensilità Aziende in tutela obbligatoria Risarcimento commisurato all anzianità di servizio Indennità risarcitoria NON SOGGETTA A CONTRIBUZIONE pari ad 1 anno per anzianità di servizio minimo 2 massimo 6 mensilità La retribuzione da prendere in considerazione è quella utile al calcolo del TFR. 30

31 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI 3. Licenziamento disciplinare conseguenze Aziende in tutela reale Se il giudice accerta l insussistenza del fatto materiale a) reintegrazione depotenziata reintegrazione sul posto di lavoro risarcimento pari allo stipendio maturato dal lavoratore dal giorno del licenziamento fino a quello del reintegro, considerando la retribuzione utile al calcolo del TRFR, sottratto l aliunde perceptum, pari a massimo 12 mensilità. Nel risarcimento sono inclusi i pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali permane la possibilità per il lavoratore di opzionare opting out Se il fatto è accertato ma vi è sproporzione nella sanzione b) risarcimento commisurato all anzianità di servizio Indennità risarcitoria NON SOGGETTA A CONTRIBUZIONE pari a 2 anni per anzianità di servizio minimo 4 massimo 24 mensilità 31

32 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI 3. Licenziamento disciplinare conseguenze Aziende in tutela obbligatoria Risarcimento commisurato all anzianità di servizio Indennità risarcitoria NON SOGGETTA A CONTRIBUZIONE pari ad 1 anno per anzianità di servizio minimo 2 massimo 6 mensilità La retribuzione da prendere in considerazione è quella utile al calcolo del TFR 32

33 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI Aziende in tutela reale 4. licenziamento intimato senza l indicazione dei motivi conseguenze il giudice dichiara estinto il rapporto di lavoro alla data del licenziamento condanna il datore di lavoro al pagamento di un indennità, non assoggettata a contributi previdenziali, pari ad 1 mensilità dell ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR, in misura non inferiore a 2 e non superiore a 12, salvo che su domanda del lavoratore il giudice non accerti la sussistenza dei presupposti per le tutele previste per il licenziamento discriminatorio, nullo e intimato in forma orale o per il licenziamento per giusta causa o giustificato motivo Aziende in tutela obbligatoria Risarcimento commisurato all anzianità di servizio Indennità risarcitoria NON SOGGETTA A CONTRIBUZIONE pari ad 1 anno per anzianità di servizio minimo 2 massimo 6 mensilità La retribuzione da prendere in considerazione è quella utile al calcolo del TFR 33

34 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI 5. Licenziamenti collettivi conseguenze in caso di violazione delle procedure (art. 4, comma 12, legge 223/1991) In caso di violazione dei criteri di scelta (art. 5, comma 1) Risarcimento commisurato all anzianità di servizio Indennità risarcitoria NON SOGGETTA A CONTRIBUZIONE pari a 2 anni per anzianità di servizio minimo 4 massimo 24 mensilità in caso di licenziamento collettivo intimato senza l osservanza della forma scritta Reintegrazione sul posto di lavoro Risarcimentopari allo stipendio maturato dal lavoratore dal giorno del licenziamento fino a quello del reintegro, considerando l ultima retribuzione utile al calcolo del TFR, sottratto l aliunde perceptum (eventuale retribuzione percepita dal lavoratore nel caso di rioccupazione tra la data del licenziamento e quella della pronuncia giudiziale), e non inferiore a cinque mensilità. IL RISARCIMENTO E SOGGETTO A CONTRIBUZIONE INPS INAIL sempre possibile opting out 34

35 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI La conciliazione facoltativa incentivata per evitare il giudizio il datore di lavoro offre al lavoratore una somma esente da contributi e imposte (somma netta) entro i termini di impugnazione (60 gg) pari ad un mese per ogni anno di servizio con un minimo di 2 e massimo 18 mensilità con l accettazione il lavoratore rinuncia alla impugnazione del licenziamento la procedura deve comporsi in sede protetta il datore di lavoro deve consegnare in quella sede un assegno bancario con l importo Revoca licenziamento Il datore di lavoro, entro 15 giorni dalla comunicazione dall impugnazione del licenziamento, può revocarlo e in tal caso il rapporto di lavoro si considera ripristinato senza soluzione di continuità, con diritto del lavoratore alla retribuzione maturata nel periodo precedente alla revoca, senza ulteriori conseguenze. 35

36 IL CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI Procedura obbligatoria presso la Direzione territoriale del Lavoro per le aziende in tutela reale introdotta dalla Legge Fornero per il licenziamento per GMO (giustificato motivo oggettivo) nelle aziende con più di 15 dipendenti, continuerà ad applicarsi solo per gli assunti prima del 7 marzo

37 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO Riferimento normativo Decreto Legislativo n. 368/2001 Legge 78/2014 Circolare Ministero Lavoro n. 18/2014 Caratteristiche del rapporto di lavoro a termine dopo le novità del 2014 eliminazione dell obbligo di specificare la causale,vale a dire la motivazioneche giustifica l apposizione del termine contratto a termine a-causale, può essere concluso tra un datore di lavoro e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a termine sia nell ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato 37

38 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO la proroga è necessaria in forma scritta ed è ammessa a condizione che si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto a tempo determinato è stato stipulato se dopo la scadenza del termine originario o validamente prorogato o dopo il periodo di durata massima complessiva di 36 mesi, il lavoro prosegue di fatto: per 30 giorni (se il contratto ha una durata inferiore a 6 mesi) per 50 giorni (se il contratto ha una durata maggiore di 6 mesi), il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione retributiva per ogni giorno di continuazione del rapporto pari al 20% fino al decimo giorno successivo, al 40% per ciascun giorno ulteriore? cosa accade se il periodo di prosecuzione di fatto viene superato Il contratto si considera trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato a far data dal superamento. 38

39 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO rinnovo: per stipulare un nuovo contratto a termine è necessario che trascorra un lasso di tempo tra il primo e il secondo contratto a termine, stipulato tra le stesse parti contrattuali: di 10 ggdi calendario se la durata del primo contratto è inferiore ai 6 mesi di 20 ggdi calendario se la durata del primo contratto è superiore ai 6 mesi? Cosa accade se non vengono rispettati gli intervalli temporali fra un contratto a termine e un rinnovo. Il contratto si considera trasformato da tempo determinato a tempo indeterminato. non può avere una durata superiore a trentasei mesi ed è prorogabile, con il consenso del lavoratore e nei limiti della durata massima prevista (36 mesi), fino a un massimo di cinque volte, indipendentemente dal numero dei rinnovi deroga assistita: raggiunti i 36 mesi cumulativi dei periodi di lavoro a termine, compresi i periodi di lavoro in somministrazione aventi ad oggetto mansioni equivalenti è possibile stipulare ulteriore contratto a termine sottoscritto in regime di deroga assistita presso la Direzione territoriale competente, con la presenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. 39

40 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO: LE NOVITA INTRODOTTE DAL 2014 I limiti alla stipula del contratto di lavoro a termine: 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1 gennaio dell anno di assunzione - per i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti è in ogni caso possibile stipulare almeno un contratto di lavoro a tempo determinato I contratti collettivi nazionali hanno, comunque, la facoltà di individuare limiti quantitativi diversi per il ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato.? Cosa accade se tali limiti vengono superati la violazione del limite percentuale, prevede soltanto una sanzione amministrativa i cui introiti confluiscono nel Fondo sociale per occupazione e formazione -a carico del datore di lavoro pari: - al 20% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a 15 giorni di durata del rapporto di lavoro, qualora la violazione si riferisca ad un solo lavoratore assunto in eccedenza al predetto limite; - al 50% della retribuzione, qualora la violazione si riferisca a due o più lavoratori assunti in eccedenza. 40

41 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO: LE NOVITA INTRODOTTE DAL 2014 Le esclusioni dai limiti i contratti a termine conclusi nella fase di avvio di nuove attività per i periodi individuati dalla contrattazione collettiva per sostituzione di personale assente per attività stagionali per spettacoli o programmi radiofonici o televisivi, i contratti a termine conclusi con lavoratori di età superiore a 55 anni la contrattazione di prossimità può derogare ai limiti sul tempo determinato o individuare ragioni di stagionalità aziendale. 41

42 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO: LE NOVITA INTRODOTTE DAL 2014 Il diritto di precedenza: il lavoratore assunto contratto a tempo determinato per almeno 6 mesi, potrà far valere il diritto di precedenzasui nuovi contratti a termine stipulati dall azienda per le stesse mansioni, nei 12 mesi successivi al termine del suo contratto. I periodi di astensione obbligatoriaper le lavoratrici in congedo di maternità devono computarsi per la maturazione del diritto di precedenza. Le medesime lavoratrici avranno diritto di precedenza anche nelle assunzioni a termine per le stesse mansioni che avvengano nei 12 mesi successivi alla conclusione del loro contratto. Il diritto di precedenza vale anche per le successive assunzioni a termine stagionali. 42

43 IL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO: LE NOVITA INTRODOTTE DAL 2014 $ aumento dell aliquota contributiva pari all 1,4%per finanziare l Assicurazione sociale per l impiego (Aspi), che verrà restituita al datore di lavoro in caso di trasformazione del contratto a tempo indeterminato. l'impugnazione stragiudiziale con la quale si intende far valere la nullità del termine va presentata entro 120 giorni dalla cessazione del contratto, mentre il ricorso al Giudice del lavoro va proposto entro i successivi 180 giorni. in caso di illegittimità del contratto a termine, l'indennità risarcitoria e la conversione del rapporto di lavoro in uno a tempo indeterminato, è da considerarsi onnicomprensiva di tutti i danni e pregiudizi retributivi e contributivi subiti dal lavoratore. L indennità è pari a un importo che va dalle 2,5 alle 12 mensilità. 43

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