Didattica laboratoriale e multidisciplinarietà: dalla realizzazione di un libro pop up alla Robotica Educativa applicata ad un caso di ADHD.
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- Fabiana Lupi
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1 Didattica laboratoriale e multidisciplinarietà: dalla realizzazione di un libro pop up alla Robotica Educativa applicata ad un caso di ADHD. Una delle dicotomie pedagogiche che hanno avuto non facile risoluzione, costituendo oggetto di discussione per molti secoli, è quella tra teoria e pratica in educazione, tra istruzione e formazione, tra pensiero e azione, di recente risoluzione grazie ai contributi del pensiero di J.Dewey e J. Bruner. Il primo autore ha dato un contributo determinante per il costituirsi della didattica laboratoriale: Il pensiero che non è connesso con un aumento di efficienza per l azione è un pensiero che lascia a desiderare in quanto tale. E l abilità ottenuta al di fuori del pensiero non è connessa con alcun senso degli scopi per i quali deve essere adoperata e l informazione separata dall azione riflessiva è cosa morta, un peso inutile sulla mente. 1 Per Dewey, pensiero e azione svolgono un azione sinergica e si integrano con la realtà, al fine di comprenderla e, se necessario, modificarla. Bruner, invece, parla di principio di esternalizzazione, esprimendo in maniera diversa lo stesso concetto di Dewey: L esternalizzazione libera l attività cognitiva dal suo carattere implicito, rendendola più pubblica, negoziabile e solidale. Al tempo stesso la rende più accessibile alla successiva riflessione e metacognizione. 2 Bruner, dunque, attribuisce fondamentale importanza alla realizzazione di opere, frutto dell attività cognitiva di un individuo. In linea con il pensiero contemporaneo, le Indicazioni Nazionali 3 parlano di didattica laboratoriale legata ad un sapere (le conoscenze) legato al saper fare (le abilità) e al saper essere (l agire intenzionale e consapevole) integrate nell unitarietà della persona. La nostra tradizione scolastica è sempre stata quasi esclusivamente fondata sulla tradizionale via deduttiva: concetti, nozioni, schemi logici, vengono prima studiati e poi eventualmente verificati praticamente. A superamento di questo atteggiamento riduttivistico bisogna favorire un apprendimento del sapere congiunto con quello del fare, un fare riflessivo in cui l allievo apprende in quanto reso attivo e consapevole della situazione didattica. 4 In linea con le considerazioni precedenti, nella mia pratica scolastica utilizzo la didattica laboratoriale, in piccolo gruppo, per promuovere competenze cognitive e metacognitive. Nell esperienza che qui vi descrivo, nello specifico in quanto insegnante di sostegno, ho inserito 1 J. Dewey, Democrazia ed educazione, la Nuova Italia, Firenze, 1949, pag J. Bruner, La cultura dell educazione, Feltrinelli, Milano, 1997, pag Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione, in Annali della Pubblica Istruzione, Le Monnier, Firenze, Cfr. Sandrone Boscarino G., La didattica laboratoriale, in Scuola e didattica, inserto n., 15 Gennaio 2004, Ed. La Scuola, pag. 52.
2 nel piccolo gruppo un alunno che presenta un deficit dell attenzione e iperattività (ADHD), per attivare un esperienza di laboratorio interdisciplinare di Robotica Educativa. L idea progettuale qui proposta nasce e si realizza per migliorare le deficitarie capacità attentive, contenere l iperattività e l impulsività dell alunno in questione. L intento è quello di determinare una modificazione del comportamento del bambino, in un contesto di didattica laboratoriale, attraverso interventi finalizzati al contenimento delle sue problematiche e ad un progressivo incremento della stima di sé. L attività di Robotica Educativa, proposta in questo laboratorio, si è rivelata stimolo efficace a favore della motivazione allo studio delle discipline, con conseguente ricaduta positiva sull acquisizione di conoscenze e competenze. L importanza dell ambiente Un ambiente ostile, impreparato ad accogliere i bisogni educativi speciali di bambini che presentano un deficit di attenzione e iperattività, può determinare una sorta di barriera architettonica che impedisce il regolare processo di costruzione del sapere, fino a quando il binomio insegnamento-apprendimento, basato sui bisogni intrinseci del soggetto che apprende, non diventa prerogativa imprescindibile di una scuola consapevolmente attiva e non nozionistica. Per una riduzione dei comportamenti problematici tipici del bambino che presenta un deficit dell attenzione e iperattività, è utile privilegiare strategie di training comportamentale, utilizzando ad esempio la tecnica della Token Economy, quale strumento di rinforzo positivo attraverso l uso di elementi simbolici. La finalità propria di tale intervento psico-educativo è quella di ridurre gli atteggiamenti negativi a favore di comportamenti positivi. Allo stesso modo, la didattica laboratoriale può essere considerata una delle strategie d insegnamento/apprendimento, promotrice di motivazione e inclusione, che valorizza le competenze di ciascun studente. Essa trae le sue fondamenta teoriche dal pensiero legato alla pedagogia dell attivismo di J. Dewey, M. Montessori e Freinet e dal Costruttivismo, con i suoi massimi esponenti: Piaget e Vygotskij. E ormai sorpassato il concetto di didattica laboratoriale che vede il coinvolgimento delle sole discipline pratiche, a favore di una visione interdisciplinare dell attività didattica propria di questa metodologia, dove il docente si fa promotore e facilitatore nell accompagnare i propri alunni verso nuovi apprendimenti, e dove teoria e pratica, conoscenze e abilità non sono disgiunti. L'insegnamento deve fondarsi sulla curiosità e non sul comando e il docente è chiamato a stimolare questa curiosità e non a fondarsi su un metodo fisso. La spontaneità regna suprema, nel pensiero (percezione) oltre che nell'azione (P. Feyerabend, Contro IL metodo, 1975). Il lavoro di gruppo come strategia di apprendimento nella didattica laboratoriale Il lavoro di gruppo, dove i saperi si integrano in un ottica interdisciplinare, è a vantaggio della partecipazione di ognuno, è promotore del Cooperative learning ed incentiva la responsabilizzazione verso i compiti specifici assegnati a ciascuno: lo studente ha un ruolo di centralità, insieme alle sue capacità cognitive. Il coinvolgimento attivo e la motivazione ad apprendere sono, dunque, prerogative della dinamica di gruppo, mentre il docente diventa regista nella costruzione del sapere. Una didattica per progetti concilia meglio i due aspetti del rapporto
3 di insegnamento, obiettivi del docente ed interesse ad apprendere dell allievo, facendo leva sulla motivazione 5. Ecco alcune strategie per rendere più mirato l intervento di didattica laboratoriale rivolto a bambini con ADHD: ridurre al minimo le fonti di distrazione all interno della classe/laboratorio; è utile che l insegnante possa controllare agevolmente gli alunni in situazione di lavoro laboratoriale; il tempo destinato all attività laboratoriale deve essere suddiviso in step intervallati da brevi pause; proporre attività stimolanti anche da un punto di vista della curiosità e del coinvolgimento attivo, nell integralità della persona. dare regolarità, ordine e routinarietà ai vari momenti di svolgimento dell attività laboratoriale. 5 Cfr. in S.T.,Giovani, robotica e pedagogia,n.315, 2013, p.19.
4 Di seguito la descrizione del Progetto NXT/Enchanting e inclusione: UA laboratoriale sulla Preistoria Unità di apprendimento: L ambiente preistorico Ambiti disciplinari: Storico-geografico, Logico-matematico/Scientifico, Linguistico-espressivo e Tecnologico. Numero di incontri: 12, con cadenza settimanale Risorse utilizzate: sussidiario, libri/riviste, Internet, materiale di facile consumo (cartoncini, fogli da disegno formato A3); Lego Mindstorms NXT programmato con Enchanting (versione modificata di Scratch); PC e LIM. Finalità: sapersi orientare nel tempo, fra passato, presente e futuro. Obiettivi interdisciplinari: Conoscere, saper ri-conoscere e collocare: - flora e fauna dell Era Secondaria; - la climatologia della Preistoria. Saper ascoltare, capire e farsi capire utilizzando un linguaggio contestualizzato. Saper costruire e ri-costruire uno scenario preistorico attraverso la tecnica del pop up, utilizzando un linguaggio iconico. Individuare, comprendere e risolvere problemi ragionando in termini scientifici (ipotesi-sperimentazione-verifica). Sviluppare competenze matematiche in relazione all utilizzo di tecniche e procedure di calcolo. Utilizzare strumenti di misurazione. Acquisire abilità prassico-motorie, nello specifico della motricità fine. Sviluppare progetti, inventare soluzioni, elaborare concetti. Sviluppare competenze tecnologiche e ingegneristiche. Acquisire concetti base della programmazione (iterazione, condizioni). Obiettivi trasversali: Affinare capacità di progettazione e astrazione. Sviluppare competenze di logica sequenziale. Sviluppare capacità argomentative; Potenziare capacità manuali e creative. Sviluppare capacità di progettare e lavorare insieme scoprendo i propri punti di forza e quelli dei compagni. Sviluppare competenze metacognitive (capacità di controllare e riflettere sulle proprie azioni, sui pensieri e sul proprio funzionamento cognitivo). Sviluppare competenze comunicative e metacomunicative. Potenziare le capacità di attenzione e concentrazione. Sviluppare la capacità di pensiero interdisciplinare. Sviluppare la capacità di problem finding/posing/solving.
5 Risultati attesi Il gruppo-classe durante l attività laboratoriale ha dimostrato un alto grado di coinvolgimento ed un interesse costante ad apprendere a livello interdisciplinare, all interno di un clima di condivisione e di rispetto reciproco. E emerso un buon grado di responsabilità e di entusiasmo da parte di ogni singolo studente nel portare a termine i compiti assegnati, facendo sì che gli obiettivi prefissati potessero essere raggiunti. Il coinvolgimento attivo ed il lavoro svolto nel piccolo gruppo si sono rivelati punti di forza strategici per determinare l aspirata modificazione del comportamento del bambino con ADHD, determinando degli esiti positivi relativamente agli indicatori di valutazione del suo disturbo: capacità di attenzione e concentrazione, iperattività e impulsività. Bibliografia C. Vio, G.M. Marzocchi, F. Offredi, Il bambino con deficit di attenzione e iperattività, Erickson, Trento, 1999 J. Dewey, Democrazia ed educazione, la Nuova Italia, Firenze, 1949 J. Bruner, La cultura dell educazione, Feltrinelli, Milano, 1997 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione, in Annali della Pubblica Istruzione, Le Monnier, Firenze, 2012 Garbati M. Robotica Educativa, Boopen s.r.l. Napoli, 2010 Riviste AA. VV., S.T, Giovani, robotica e pedagogia, n.315, 2013, pp Sandrone Boscarino G., La didattica laboratoriale, in Scuola e didattica, inserto n. 15, Gennaio 2004, Ed. La Scuola, pp
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