Rapporto I lub di Roma

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1 l Rapporto I lub di Roma..

2 .. Istituto Universitario Architettura Venezia RIA 446 Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione

3 i l... BH3UOTECA DAEST Eduard Pestel IMVENlARIO N!J b 4 2 ~ OLTRE I LIMITI DELLO SVILUPPO Rapporto al Club di Roma Presentazione di Umberto Colombo ISEDI

4 Indice pag. Presentazione di Umberto Colombo Prefazione Introduzione Prologo VII XI XII XXI Prima parte I limiti dello sviluppo: un riesame Introduzione 3 1. I limiti dello sviluppo 7 Considerazioni storiche - I primi commenti del Club di Roma sul rapporto - Un'accoglienza critica - Il "Club crescita zero" - I limiti e i meriti del primo rapporto 2. Il dilemma della crescita 23 Una versione "troncata" del tracciato standard - Il tracciato a equilibrio "ritardato" - Funeste conseguenze della crescita zero - Il rovescio della medaglia - Quanto è significativo il dibattito su I limiti dello sviluppo? - La necessità di un nuovo tipo di crescita e di sviluppo 3. Un paradigma nuovo: la crescita e lo sviluppo organico 39 Crescita e sviluppo in natura: un'analogia - Necessità di una struttura per la crescita e lo sviluppo organico - Conseguimento della crescita e dello s~iluppo organico - Sviluppo organico e classe dirigente Transizione alla seconda parte: considerazioni intorno a un' analisi del futuro 49

5 r' VI Indice.. Seconda parte Le vie verso il futuro Introduzione 4. Dalla deterrenza alla pace senza paura Alcune osservazioni sulla deterrenza nucleare - Conflitto negli obiettivi sociali fondamentali - Lo sviluppo organico: alternativa all'espansionismo geopolitico - Rinuncia alla superiorità offensiva - Arrestare il commercio di armi con i paesi del Terzo Mondo - Un excursus di politica estera - Il disarmo in un clima politico disteso - Aurelio Peccei su una "via alla pace" - Un'inerzia sintomatica 5. Sull'efficacia delle nazioni Gli Stati Uniti d'america - L'Unione Sovietica - Il Giappone - La via verso una migliore efficacia nazionale - Sulla formazione delle comunità regionali - Osservazioni conclusive 6. Tecnologia e sviluppo Uno sguardo retrospettivo - Conseguenze del mutamento tecnologico - Percorsi agibili per il Terzo Mondo - Integrazione delle nuove tecnologie con quelle già esistenti - Il caso della biotecnologia: un'opportunità per gli abitanti dei villaggi e dei piccoli centri del Terzo Mondo - La necessità di industrializzazione - Attenzione all'eccessiva prudenza - Altre osservazioni sullo sviluppo 7. Energia e ambiente Combustibile: idrogeno e carbonio - I gas da "effetto serra" presenti nell'atmosfera e i mutamenti climatici - Previsione di massima dei consumi energetici globali - Un caso energetico esemplare: la Cina - L'impatto dei gas da "effetto serra" è valutato con sufficiente serietà? - L'era del metano: guadagnare tempo in attesa di un'energia nucleare più "sicura"? Osservazione finale Epilogo Appendice: compendio de I limiti dello sviluppo Bibliografia Indice analitico

6 «All'approssimarsi del nostro ventesimo anniversario ci pare sia giunto Il momento di rendere conto dei fatti che precedettero e seguirono la pubblicazione de I limiti dello sviluppo - scrive Alexander King, attuale presidente del Club di Roma, nell'introduzione-abbiamo pertanto invitato Il professor Eduard Peste!, che ha seguito dall'interno tutta la vicenda, a scrivere la sua versione dei fatti, nonché a esprimere la propria opinione su come vada affrontato in modo razionale lo sviluppo in virtù di un approccio che egli definisce "sviluppo organico". È quanto egli ci offre nel presente volume, nel quale espone altresl alcuni aspetti della sua concezione del mondo direttamente attinenti all'attuale problematica del Club di Roma». Pestel, acceso fautore delle idee del Club di Roma, molto legato ad Aurelio Peccei, ispiratore e presidente del Club, fu fortemente critico nei confronti della teoria della "crescita zero", in realtà non esplicitamente indicata come terapia ne I limiti dello sviluppo, ma che, scrive Umberto Colombo nella presentazione, «a taluni lettori forse troppo frettolosi apparve una conclusione implicita del rapporto stesso. Di qui lo slogan della "crescita organica" coniato da Pestel e Mesarovic, di una crescita cioè in grado di imprimere al mondo uno sviluppo armonioso e di sostituirsi al disordinato processo di sviluppo che egli paragonava a un fenomeno canceroso». Pestel si spinge "oltre" l'opera di Meadows, indagando Il ruolo di modello che le nazioni industrializzate svolgono nei çonfronti del paesi in via di sviluppo e che le impegna a ripensare Il proprio stile di vita (dalle forme di produzione ai modelli di consumo). Occorre quindi trascendere la concezione ristretta di crescita economica oggi dominante per porsi l'obiettivo responsabile per il secolo venturo di ccun mondo ancora sostenibile sotto tutti i profili: ambientale e materiale, politico e sociale, culturale, morale e spirituale». Eduard Pestel ( ) ha Insegnato per trent'anni al Polltecnlco di Hannover. Dal 1977 al 1981 è stato Ministro per la ricerca scientifica nella Bassa Sassonia. E stato membro esecutivo del Club di Roma dalla sua fondazione e coautore (con M. Mesarovic) di Strategie per sopravvivere, secondo rapporto al Club di Roma, IL Lire