LAVORO. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Tutela del patrimonio aziendale
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- Gregorio Marrone
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1 LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 22 Marzo 2011, n 6498 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Tutela del patrimonio aziendale Riprese a circuito chiuso Uso Possibile Condizioni È lecito l uso di impianti audiovisivi a circuito chiuso al fine di verificare l esistenza di illeciti dei lavoratori e tutelare in tal modo il patrimonio aziendale. Corte di Cassazione Sez. Lav. 28 Marzo 2011, n 7046 (Pres. Foglia; Rel Mammone) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Riduzione di attività - Licenziamento Individuazione del soggetto da licenziare Principi di correttezza e buona fede Il datore di lavoro, anche nel caso di licenziamento per ragioni inerenti l attività produttiva e l organizzazione del lavoro, se il giusto motivo consiste nell esigenza di riduzione del personale omogeneo e fungibile, deve sempre basare l individuazione del soggetto (o dei soggetti) da licenziare sui principi di correttezza e buona fede. Corte di Cassazione Sez. Lav. 30 Marzo 2011, n 7272 (Pres. Roselli; Rel. Di Cerbo) 1
2 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Danno derivante dall ambiente di lavoro Prescrizione decennale Decorso La prescrizione decennale, in tema di risarcimento del danno subito dal lavoratore per effetto della mancata tutela, da parte del datore di lavoro, della salute e delle condizioni di lavoro (ex art c.c.), decorre, ove tale condotta inadempiente si sia protratta oltre il momento in cui il danno si è manifestato, a partire dalla definitiva cessazione dell inadempimento 1. Corte di Cassazione Sez. Lav. 31 Maggio 2011, n (Pres. F. Miani Canevari; Rel. A. Filabozzi) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Reato di mobbing Configurabilità - Escluso Il lancio dello stipendio, in un sacchetto di monetine, sulla scrivania del lavoratore, pur costituendo, certamente, un comportamento degno di biasimo, non configura il reato di mobbing non avendo carattere persecutorio o emulativo. Il mobbing richiede una condotta del datore di lavoro o del superiore gerarchico che si risolve in sistematici e reiterati comportamenti ostili che danno luogo a forme di 1 Ai fini della decorrenza del termine prescrizionale occorre distinguere fra illecito istantaneo con effetti permanenti, che si esaurisce in un lasso di tempo definito, lasciando peraltro permanere i suoi effetti nel tempo e illecito permanente, nel quale la condotta illecita si protrae nel tempo. Nel primo caso la prescrizione decorre dalla data in cui si è verificato il danno, purché il danneggiato ne sia consapevole e non sussistano impedimenti giuridici a far valere il diritto al risarcimento, nel secondo dalla data di cessazione della condotta illecita. 2
3 prevaricazione o persecuzione psicologica con effetto lesivo sull equilibrio psico fisico e sulla personalità del dipendente 2. Corte di Cassazione Sez. Lav. 17 Giugno 2011, n (Pres. Vidiri; Rel. Balestrieri) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Violazione delle norme sulla sicurezza Condizioni di lavoro stressanti Danno alla vita di relazione e pregiudizi di tipo esistenziale Danno biologico Risarcimento Sussiste Il lavoratore, che presta la propria opera in condizioni disagevoli a causa della continua violazione, da parte del datore di lavoro, dell obbligo di sicurezza, ha diritto al risarcimento del danno non patrimoniale. Il cosiddetto danno alla vita di relazione ed i pregiudizi di tipo esistenziale sono componenti del danno biologico, di cui l attore ha l onere di fornirne la prova. La prova può essere anche presuntiva ma è in ogni caso necessario che la parte onerata fornisca al giudice una serie concatenata di circostanze, come la durata, la gravità, la conoscibilità dell inadempimento all interno e all esterno del luogo di lavoro, le reazioni del lavoratore nei riguardi del datore di lavoro, gli effetti negativi sulle sue abitudini di vita. 2 Ai fini della configurabilità della condotta lesiva del datore di lavoro sono rilevanti: 1) la molteplicità dei comportamenti di carattere persecutorio, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato contro il dipendente con intento vessatorio; 2) l evento lesivo della salute o della personalità del dipendente; 3) il nesso eziologico tra la condotta del datore o del superiore gerarchico e il pregiudizio all integrità psico fisica del lavoratore; 4)la prova dell elemento soggettivo, cioè dell intento persecutorio. 3
4 Corte di Cassazione Sez. Lav. 6 Luglio 2011, n (Pres. de Renzis; Rel. Morcavallo) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Licenziamento per giustificato motivo Illegittimo per mancata prova dell impossibilità di reimpiego del lavoratore in mansioni diverse dalle originarie Onere della prova In caso di licenziamento illegittimo per giustificato motivo è il datore di lavoro a dover provare l impossibilità di reimpiego del lavoratore in altre mansioni diverse da quelle originarie, ovvero in mansioni inferiori a quelle previste per la sua qualifica ma rispondenti alla sua esperienza e professionalità. Al lavoratore spetta solo l onere di allegare la propria disponibilità all adempimento delle mansioni equivalenti disponibili. Corte di Cassazione Sez. Lav. 19 Luglio 2011, n Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Trasformazione del contratto da part time a tempo pieno Condizione Il lavoratore, assunto con contratto di lavoro part time, ha diritto alla trasformazione di quest ultimo in contratto a tempo pieno, in presenza di una attività lavorativa prestata per un numero costante di ore e di giorni per ciascun mese pari a quello di tutti i dipendenti a tempo pieno 3. 3 Secondo giurisprudenza, sulla base dei diritti spettanti ai lavoratori, per l attività lavorativa prestata, è decisivo non il negozio costitutivo del rapporto, ma il rapporto nella sua effettiva attuazione. 4
5 Corte di Cassazione Sez. Lav. 29 Agosto 2011, n Lavoro (rapporto di) Licenziamento Licenziamento per giusta causa Proporzionalità fra fatto addebitato e recesso Valutazione Il licenziamento per giusta causa richiede una attenta valutazione della proporzionalità fra fatto addebitato e recesso, prendendo in considerazione ogni comportamento in grado di minare la fiducia del datore di lavoro e tale da far pensare che la continuazione del rapporto lavorativo non possa che risolversi in un pregiudizio per gli scopi aziendali 4. Corte di Cassazione Sez. Lav. 1 Settembre 2011, n Lavoro (rapporto di) Dimissioni Incapacità naturale Onere della prova Annullamento delle dimissioni Reintegra nel posto di lavoro L incapacità naturale del lavoratore può rilevare come causa di annullamento delle sue dimissioni. A questo proposito non occorre la totale assenza delle facoltà intellettive e volitive, basta che risultino diminuite in modo tale da ostacolare o impedire una seria valutazione dell atto e la formazione di una volontà cosciente, facendo venir meno la capacità di autodeterminazione e la consapevolezza dell atto che sta per compiere. 4 Secondo la Suprema Corte di Cassazione la scorrettezza del comportamento del dipendente di un grande magazzino, che a fine turno ruba pochi spiccioli dalla cassa, per quanto trattasi di condotta certamente illecita, non va punita con il licenziamento, sanzione sproporzionata in considerazione del fatto che il dipendente ha al suo attivo una carriera irreprensibile di quattordici anni. 5
6 Spetta al lavoratore provare la gravità della diminuzione delle facoltà intellettive e volitive. Corte di Cassazione Sez. Lav. 15 Maggio 2012, n 7512 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Crisi aziendale Repechage Impossibile - Licenziamento Legittimo È onere del magistrato, in materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo dovuto a ragioni tecniche, organizzative e produttive, verificare l effettività del motivo addotto dal datore di lavoro, il quale a sua volta ha l obbligo di provare, anche attraverso elementi presuntivi ed indiziari, l impossibilità di procedere ad una diversa utilizzazione del prestatore di lavoro in mansioni differenti rispetto a quelle svolte fino a quel momento. È compito del lavoratore, che impugna il licenziamento, dimostrare l esistenza di un possibile repechage, vale a dire l esistenza di altri posti di lavoro presso i quali avrebbe potuto essere ricollocato, a cui deve seguire la prova del datore di lavoro della non utilizzabilità in detti posti. È esclusa, invece, la possibilità per il magistrato, nell effettuare il controllo, di giudicare la scelta dei criteri di gestione adottati dall impresa, in quanto rientrante nella libertà di iniziativa economica tutelata dall art. 41 Cost.. Dott.ssa Sciotto Fortunata Serena 6
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