PROVINCIA DI GORIZIA
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- Lisa Carlotta Speranza
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1 PROVINCIA DI GORIZIA Gorizia - Corso Italia, 55 - tel. 0481/ FAX 0481/ cod. Fisc e P.IVA DIREZIONE SVILUPPO TERRITORIALE E AMBIENTE Servizio Tutela del Territorio e Ambiente Prot. n. 3/2011 Gorizia, 7 aprile 2011 IL DIRIGENTE Visto - il D.Lvo. 152/2006 Norme in materia ambientale ; - il D.Lvo 16 gennaio 2008, n 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale ; - la delibera del Comitato Interministeriale 4 febbraio 1977 Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all art. 2, lettere b), d) ed e) della L. 10 maggio 1976, n 319, recante norme per la tutela delle acque dall inquinamento ; - il D.P.G.R. 23 agosto 1982, n 0384/Pres, recante il Piano generale per il risanamento delle acque (art. 8, L. 319/1976); Vista - la Legge Regionale 13 luglio 1981 n 45 recante Norme regionali in materia di tutela delle acque dall inquinamento ; - la Legge Regionale 26 gennaio 2001 n 7, articolo 22; - la Legge Regionale 15 maggio 2002 n 13, articolo 18, commi 25, 26, 27, 28 e 29; Pagina 1 di 18
2 - la Legge regionale 5 dicembre 2008, n 16 recante Norme urgenti in materia di ambiente, territorio, edilizia, urbanistica, attività venatoria, ricostruzione, adeguamento antisismico, trasporti, demanio marittimo e turismo ; Visto - il Decreto prot. n 11123/06 dd della Provincia di Gorizia, con il quale il Sig. [Omissis] - in qualità di Legale Rappresentante dell A.S.P.M. Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone - con sede legale in Comune di Monfalcone (GO), in via Terme Romane n 5, è stato autorizzato a scaricare - ai sensi dell art. 45 del D.Lvo. 152/99 - in corpo idrico superficiale (scarico a mare e in roggia), le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali delle aree portuali di proprietà dell A.S.P.M., della viabilità di competenza dell Azienda, e delle acque reflue assimilate alle domestiche provenienti dal ristorante a servizio dell area portuale sita in Comune di Monfalcone in via Terme Romane, con le modalità descritte negli elaborati tecnici che costituiscono parte integrante dello stesso Decreto; - il Decreto prot. n 24177/06 dd della Provincia di Gorizia, con il quale i termini previsti nella prescrizione, di cui all art. 2, punto 13, del decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd , sono stati prorogati sino alla data del 7 novembre 2006; Pagina 2 di 18
3 - il Decreto prot. n 27370/06 dd della Provincia di Gorizia, con il quale i termini previsti nella prescrizione, di cui all art. 2, punto 13, del decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd , sono stati prorogati sino alla data del 31 gennaio 2007; - il Decreto prot. n 12018/08 dd della Provincia di Gorizia, con il quale i termini previsti nella prescrizione, di cui all art. 2, punto 12, del decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd , sono stati prorogati sino alla data del 31 ottobre 2009; - il Decreto prot. n 25466/09 dd della Provincia di Gorizia, con il quale il precedente Decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 1123/06 dd della Provincia di Gorizia è stato volturato a favore del dott. [Omissis] - in qualità di Direttore della C.C.I.A.A. di Gorizia Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone (C.F ) - con sede legale in Comune di Gorizia (GO), in via Crispi n 10, e rinnovato, per le motivazioni in esso espresse, sino alla data del 7 aprile Preso atto - che, con decreto prot. n 25466/09 dd di cui sopra, i termini previsti nella prescrizione, di cui all art. 2, punto 13, del decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd , sono stati ulteriormente prorogati Pagina 3 di 18
4 sino alla data del 31 ottobre 2010; - che sono state adempiute, da parte dell A.S.P.M. - Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone, tutte le prescrizioni previste dall art. 2 del Decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd e successive modifiche ed integrazioni; Vista - la documentazione tecnica presentata in ottemperanza alle prescrizioni di cui all art. 2 del Decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd della Provincia di Gorizia e successive modifiche ed integrazioni; - la domanda prot. n 7359 dd , iscritta al prot /10 dd della Provincia di Gorizia, avanzata dal dott. [Omissis] in qualità di Direttore dell A.S.P.M. Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone - con sede legale in Comune di Gorizia (GO), in via Crispi n 10, in Provincia di Gorizia e sede amministrativa in Comune di Monfalcone in via Terme Romane, n 5, intesa a ottenere ai sensi dell art. 124 del D.Lvo 152/06, l autorizzazione allo scarico in corpo idrico superficiale (scarico a mare e in roggia), delle acque meteoriche di dilavamento delle aree portuali di proprietà dell A.S.P.M., della viabilità di competenza dell Azienda e delle acque meteoriche assimilate alle domestiche provenenti dal ristorante a servizio dell area portuale sita in via Terme Pagina 4 di 18
5 Romane, n 5 nel Comune di Monfalcone; - la documentazione tecnica ed amministrativa allegata alla domanda di autorizzazione allo scarico, dd , di cui sopra; - la nota prot. n 10046/11 dd , con la quale la Provincia di Gorizia chiedeva integrazioni documentali riferite al procedimento avviato; - la nota prot. n 2203 del 1 aprile 2011, iscritta al prot. n 11181/11 dd della Provincia di Gorizia, con la quale l A.S.P.M. Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone trasmetteva in allegato la documentazione integrativa precedentemente richiesta dalla Provincia di Gorizia, con nota dd. 25 marzo 2011, di cui sopra; Preso atto - che l adeguamento del sistema di scarico, eseguito in conformità agli elaborati progettuali presentati nel corso del procedimento riguardante il rilascio della presente autorizzazione, è stato realizzato utilizzando i collettori di scarico preesistenti e mantenendo pertanto la medesima delimitazione delle superfici scolanti, denominate Piazzali tipo T1, T2 e T3, come precedentemente autorizzate con decreto prot. n 11123/06 dd ; Considerato Pagina 5 di 18
6 - pertanto che, ai fini della redazione del presente decreto, non essendo stato modificato l assetto delle superfici scolanti sopra richiamate, la Provincia di Gorizia intende mantenere la medesima individuazione di tali aree come precedentemente riportate nella planimetria allegata al decreto di autorizzazione allo scarico prot. n 11123/06 dd di cui in precedenza; Visto - il versamento effettuato a copertura delle spese di istruttoria, così come stabilito con delibera di Giunta Provinciale n 204 dd ; Considerato - che la documentazione pervenuta soddisfa i requisiti di cui al D.Lvo. 152/06 in merito alla protezione delle acque dall inquinamento; Visto - l'art. 43 dello Statuto della Provincia di Gorizia, che demanda ai dirigenti il compito di adottare gli atti di autorizzazione; - l'art. 9 del Regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, approvato con deliberazione di Giunta Provinciale n. 525 del ; - l'atto n 19 del di affidamento di incarico dirigenziale sottoscritto dal Presidente, prot. n 23407/2008; Pagina 6 di 18
7 DECRETA ART. 1 - Autorizzazione [Omissis] (C.F. [Omissis]), in qualità di Direttore C.C.I.A.A. di Gorizia Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone (C.F ) - con sede legale in Comune di Gorizia (GO), in via Crispi n 10, in Provincia di Gorizia e sede amministrativa in Comune di Monfalcone in via Terme Romane, n 5 - è autorizzato a scaricare, ai sensi dell art. 124 del D.Lvo. 152/06, in corpo idrico superficiale (scarico a mare ed in roggia), le acque reflue industriali di seguito elencate, provenenti dalle aree portuali di proprietà dell A.S.P.M., con le modalità descritte negli elaborati tecnici che costituiscono parte integrante del presente Decreto. Gli scarichi relativi al presente decreto, individuati nella planimetria allegata, sono: Scarico n 1 A questo scarico confluiscono: a) le reflue industriali provenienti dal dilavamento meteorico delle coperture e dei piazzali tipo 1 riguardanti: - Deposito 2 - Sup m 2 ; - Deposito 3 - Sup m 2 ; - Deposito 4 - Sup m 2 ; - Deposito 5 - Sup m 2 ; Pagina 7 di 18
8 - Deposito 6 - Sup m 2 ; - Deposito 7 - Sup m 2. b) le reflue industriali provenienti dal dilavamento meteorico delle coperture e dei piazzali tipo 2 riguardanti: - Deposito - Sup m 2 ; - Deposito - Sup m 2 ; - Deposito - Sup m 2. c) le acque meteoriche di dilavamento delle aree comprensive la viabilità ed i parcheggi di competenza dell Azienda riguardanti: - Parcheggio 1 Sup m 2 ; - Parcheggio 2 Sup m 2 ; - Parcheggio 3 Sup m 2. d) le acque reflue acque assimilate alle acque reflue domestiche provenenti dalla palazzina ristorante e del blocco servizi per gli autotrasportatori. Le acque reflue di cui alla lett. a), prima del recapito nel collettore fognario afferente allo scarico finale (Scarico n 1), sono sottoposte a trattamento depurativo di tipo fisico di sedimentazione e disoleazione, a filtri a coalescenza, in grado di trattare in continuo, in rapporto alle superfici scolanti, portate comprese tra 100 e 130 l/sec. Le acque reflue di cui alla lett. b), prima del recapito nel collettore fognario afferente allo scarico finale (Scarico Pagina 8 di 18
9 n 1), sono sottoposte a trattamento depurativo di tipo fisico di sedimentazione e disoleazione, a filtri a coalescenza a pacchetti lamellari, in grado di trattare in continuo una portata massima corrispondente ad un coefficiente udometrico pari a 150 l/sec. ha Le acque assimilate alle acque reflue domestiche di cui alla lettera d), prima del recapito nel collettore fognario afferente allo scarico finale (Scarico n 1), vengono sottoposte a trattamento depurativo costituito da manufatti modulari in serie, comprendenti fasi di tipo primario di sedimentazione e condensa grassi e da una successiva fase di tipo biologico a fanghi attivi di denitrificazione e di ossidazione unitamente ad una fase di chiarificazione finale. L impianto di trattamento è dimensionato per una portata massima di 20 mc/giorno, mentre la portata massima è pari a 5 mc/giorno. Le acque reflue, opportunamente trattate, di cui alle lettere a), b, e d) e le acque reflue di cui alla lettera c) prima del loro recapito nel corpo recettore (mare) vengono ulteriormente sottoposte trattamento depurativo di tipo fisico costituito da un sedimentatore e da un disoleatore, in grado di trattare le acque di prima pioggia in regime di basse precipitazioni, e da un manufatto di sfioro di tipo by-pass per portate in eccedenza. Pagina 9 di 18
10 Come pozzetto di campionamento delle acque reflue di cui al presente scarico, viene assunto il manufatto di scarico, contraddistinto con pc1 in cartografia allegata. Le coordinate del punto di scarico nel corpo recettore mare, indicate in cartografia allegata, sono: E; N. Scarico n 2 A questo scarico confluiscono: e) le acque meteoriche di dilavamento provenienti dal bacino contraddistinto dal piazzale tipo 3, riguardante il Deposito 1, della Superficie scolante pari a m 2 ; f) le acque meteoriche di dilavamento della copertura delle palazzine uffici dell A.S.P.M. Le acque reflue di cui alla lett. e), prima del recapito nel collettore fognario afferente allo scarico finale (Scarico n 2) nel corpo recettore (Roggia del Mulinat), sono sottoposte a trattamento di sedimentazione e disoleazione, a filtri a coalescenza a pacchetti lamellari, in grado di trattare in continuo una portata massima corrispondente ad un coefficiente udometrico pari a 150 l/sec. ha. Come pozzetto di campionamento delle acque reflue di cui al presente scarico, viene assunto il manufatto di scarico, contraddistinto con pc2 in cartografia allegata. Le coordinate del punto di scarico nel corpo recettore, Pagina 10 di 18
11 denominato (Roggia del Mulinat), indicate in cartografia allegata, sono: E; N. A questi scarichi devono confluire esclusivamente le acque di cui sopra. Essi hanno andamento discontinuo con portata variabile ovviamente dipendente anche dalle precipitazioni meteoriche. Le acque di scarico, di cui allo Scarico n 1, e allo Scarico n 2, dovranno rispettare i limiti di cui alla tabella 3 dell allegato 5, della Parte Terza degli Allegati di cui al D.Lvo. 152/06, previsti per gli scarichi di acque reflue industriali in acque superficiali. ART. 2 - Durata Ai sensi dell art. 124 del D. Lvo. 152/06, la presente autorizzazione è valida quattro (4) anni dalla data del rilascio, fissata fino al 7 aprile ART. 3 - Prescrizioni L autorizzato dovrà attenersi alle seguenti prescrizioni: a) Le condotte di scarico devono essere mantenute conformi agli elaborati tecnici presenti agl atti; b) Allo scarico potranno essere addotte esclusivamente le acque reflue di cui all art. 1 del presente decreto; c) Svolgere con la necessaria cura e ripetitività le azioni di manutenzione ai fini del mantenimento del corretto Pagina 11 di 18
12 funzionamento degli impianti di trattamento al fine di garantire il costante rispetto delle condizioni di cui all art. 1 del presente atto; d) Sui piazzali non potranno essere stoccati materiali e/o rifiuti che al contatto con l acqua meteorica possano dare origine a scarichi liquidi contenenti sostanze non compatibili con i sistemi di depurazione adottati; e) Mantenere i manufatti assunti per la misurazione degli scarichi (pozzetti di ispezione: vedasi planimetria allegata) accessibili per il campionamento ed il controllo; f) Entro 30 gg. dalla data di rilascio del presente decreto, dovrà essere predisposto, per ogni tipologia d impianto, uno specifico registro di manutenzione dei sistemi di trattamento, sul quale dovranno essere riportati cronologicamente, i risultati dei controlli, delle manutenzioni effettuate, delle verifiche di funzionamento dell impianto, e dello smaltimento dei rifiuti prodotti, della sostituzione o pulizia dei filtri a coalescenza, il tutto sulla base delle indicazioni tecniche fornite dai singoli costruttori degli impianti secondo i propri manuali di manutenzione. I dati delle attività di cui sopra, dovranno essere riportati sugli appositi registri, entro e non oltre 20 giorni dalla data delle operazioni eseguite sull impianto stesso, allegando contestualmente i rispettivi verbali e Pagina 12 di 18
13 certificati di controllo e manutenzione eseguiti ove previsti. I registri di manutenzione di cui in precedenza dovranno essere custoditi dal gestore dell impianti stessi, e consultabili su eventuale richiesta delle autorità locali di controllo competenti; g) A partire dalla data di rilascio del presente decreto, l Azienda dovrà eseguire il campionamento medio sulle tre ore (o, qualora ciò non sia possibile perché l evento meteorico ha durata inferiore, per un periodo inferiore dandone comunque atto nell apposito verbale) e l analisi dei parametri chimici fisici sulle acque reflue dello Scarico n 1 e Scarico n 2 prelevati rispettivamente dai pozzetti di campionamento pc1 e pc2, indicati nell art. 1 del presente atto, entro e non oltre le seguenti date di ogni anno: 1) 31 marzo; 2) 31 luglio; 3) 30 novembre. Per lo Scarico n 1 i parametri analitici da verificare in sede di analisi devono essere almeno i seguenti: - ph; - Nichel; - BOD5; - Piombo; - COD; - Rame; - Solidi sospesi; - Zinco; - Tensioattivi totali; - Cloruri; Pagina 13 di 18
14 - Cromo totale - Idrocarburi totali; - Ferro; - Saggio di tossicità acuta. Per lo Scarico n 2 i parametri analitici da verificare in sede di analisi devono essere almeno i seguenti: - ph; - Piombo; - COD; - Rame; - Solidi sospesi; - Zinco; - Cromo totale; - Cloruri; - Ferro; - Idrocarburi totali; - Nichel; - Saggio di tossicità acuta. Le analisi di cui sopra potranno riguardare eventuali altri parametri che il gestore ritenesse opportuno monitorare in relazione alla conduzione gestionale dei piazzali in questione. I certificati analitici devono essere accompagnati dal corrispondente verbale di campionamento, redatto dal prelevatore, in cui siano riportante le condizioni del campionamento ed in particolare tutte le informazioni relative alla data e all ora di esecuzione, le modalità di campionamento e conservazione del campione, le condizioni atmosferiche al momento del prelevamento e le condizioni di marcia degli impianti dai quali originano gli scarichi. I certificati analitici di cui al presente punto (completi del verbale di campionamento) dovranno essere conservati presso l impianto e consultabili in qualunque momento su richiesta Pagina 14 di 18
15 delle autorità locali di controllo competenti. La Provincia di Gorizia si riserva la facoltà di richiedere la trasmissione dei certificati analitici (completo del verbale di campionamento) degli accertamenti eseguiti, in qualunque momento; la mancata trasmissione, entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta, comporterà l applicazione delle sanzioni di cui all art. 6 del presente decreto. Per lo scarico n 2, qualora l assenza di precipitazioni meteoriche non permetta di eseguire il campionamento delle acque di scarico, con le modalità sopra descritte, l Azienda dovrà darne comunicazione alla Provincia di Gorizia, secondo la date sopra riportate. La Provincia di Gorizia, si riserva la facoltà di procedere alla comunicazione di eventuali prescrizioni integrative, in merito agli accertamenti analitici richiesti. h)tutte le eventuali interruzioni degli impianti di depurazione, sia in caso di avarie o malfunzionamenti anche dovute a cause indipendenti dalla volontà del titolare dell autorizzazione, sia nel caso di manutenzioni ordinarie che straordinarie, dovranno essere riportate sull apposito registro di manutenzione, di cui in precedenza, unitamente alle operazioni relative agli apprestamenti posti in essere al fine di minimizzare gli impatti sull ambiente; i) In ogni caso, l eventuale presenza di alterazioni non Pagina 15 di 18
16 consentite nell acqua di scarico comporterà l applicazione delle sanzioni di cui all art. 6 del presente decreto; l) Mantenere accuratamente puliti i piazzali e le aree oggetto della presente autorizzazione provvedendo, in particolare, ad attivarsi immediatamente nel caso in cui dovessero effettuarsi degli sversamenti e/o contaminazioni accidentali, con le opportune azioni di pulizia, al fine di evitare assolutamente qualunque contaminazione delle acque meteoriche di dilavamento non compatibile con il sistema di scarico adottato; qualora la contaminazione dovesse interessare l ambiente esterno attraverso il sistema di scarico, dovrà provvedere ad attivare le procedure di cui alla PARTE QUARTA, Titolo V, del D.Lvo. 152/2006; ART.4 Rinnovo Il rinnovo della presente autorizzazione dovrà essere richiesto almeno un anno prima della sua scadenza, prevista per il giorno 6 aprile ART.5 - Disposizioni accessorie E fatto obbligo di richiedere una nuova autorizzazione in caso di modifica del sistema di scarico che comporti una variazione qualitativa e/o quantitativa delle acque di scarico autorizzate con il presente Decreto. Qualsiasi modificazione della titolarità dello scarico e/o cessione d azienda e/o modifica della forma giuridica, dovrà essere comunicata alla Pagina 16 di 18
17 Provincia di Gorizia entro 30 giorni dalla data in cui l atto diventa efficace. La Provincia di Gorizia si riserva la facoltà di modificare, sospendere o revocare la presente autorizzazione in applicazione della normativa vigente e/o in ottemperanza a nuove disposizioni che dovessero venire emanate. ART. 6 Disposizioni sanzionatorie La mancata osservanza delle norme vigenti e/o delle prescrizioni contenute nel presente decreto comporta l'applicazione delle sanzioni previste dalla PARTE TERZA del D.Lvo. 152/2006. ART. 7 Disposizioni finali Il presente decreto viene emesso ai soli fini della PARTE TERZA del D.Lvo. 152/2006 e non sostituisce visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di competenza di altri Enti. Ai sensi dell art. 21 della L. 1034/1971, avverso il presente atto è ammesso ricorso dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio ed al Presidente della Repubblica rispettivamente entro 60 giorni e 120 giorni dalla sua notificazione. Il presente atto viene redatto e sottoscritto in doppio originale; uno in bollo viene rilasciato al soggetto interessato, l'altro rimane acquisito agli atti d'ufficio. Pagina 17 di 18
18 Il Dirigente Ing. Flavio Gabrielcig Pagina 18 di 18
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