Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria aggredito a Vibo Valentia

Transcript

1 Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Segreteria Generale: Via Trionfale, 79/A Roma Tei (6 linee r.a.) Fax c.c.p. n Cod. Fise COMUNICATO STAMPA Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria aggredito a Vibo Valentia Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai colleghi aggrediti nella serata del 29 ottobre scorso nel carcere Vibonese e quanto afferma il Segretario Provinciale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Francesco Ciccone che ricorda come da tempo il proprio sindacato, anche con iniziative unitarie, ha denunciato, interessando da ultimo anche il signor Prefetto di Vibo Valentia, la grave situazione di sovraffollamento e di carenza di personale presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia, dove sono ristretti quasi 420 detenuti, a fronte di una capienza massima prevista di 280 detenuti, con un grosso carico di lavoro per il personale di Polizia Penitenziaria, Fino ad oggi, continua Francesco Ciccone e, solo grazie alla professionalità e all impegno dimostrato dal personale in servizio a Vibo Valentia che si è riusciti a fronteggiare la grave situazione di sovraffollamento alla quale non corrisponde un adeguato organico di Polizia Penitenziaria, basta evidenziare che sulle 198 unità dal già Decreto Ministeriale del 2001 quasi 60 sono in servizio in altre sedi per varie ragioni e quindi il personale in servizio è ridotto di ¼ rispetto a quello previsto dalle già insufficienti piante organiche del Il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), nel prendere atto delle iniziative poste in essere tempestivamente dall Amministrazione a seguito dell episodio verificatosi, rappresenterà in tutte le sedi la situazione che si è determinata chiedendo gli opportuni interventi al fine di permettere anche migliori condizioni lavorative per tutto il personale di Polizia Penitenziaria. Vibo Valentia, 30 Agosto 2009 Il Segretario Provinciale Francesco CICCONE

2 44 Cronaca di Vibo Via M.T. Cicerone, 15 - Cap Tel / Fax cronacavibo@gazzettadelsud.it Concessionaria: Publikompass S.p.A. Via M.T. Cicerone, 15 - Cap Tel./Fax info@publikompass.it Sabato 31 Ottobre 2009 Gazzetta del Sud Implantologia dentale oggi convegno al 501 Il 501 hotel ospita oggi un convegno su implantologia dentale e utilizzo di cellule staminali. Dopo l aggressione ai tre agenti di polizia penitenziaria De Fazio (Uilpa-penitenziari) e Ciccone (Sappe) sollecitano interventi adeguati alla gravità del caso «In carcere situazione ormai insostenibile» In primo piano il ripristino delle condizioni di sicurezza all interno dell istituto di località Castelluccio La casa circondariale di località Castelluccio teatro, venerdì sera, dell aggressione a tre agenti tutti finiti in ospedale Gennarino De Fazio (Uilpa-penitenziari) Francesco Ciccone (Sappe) Marialucia Conistabile L onda della violenza nelle carceri. Dopo l incendio appiccato nei mesi scorsi, venerdì sera la miccia è stata di nuovo accesa nella casa circondariale di località Castelluccio. Questa volta è partita da una delle sezioni sempre della media sicurezza ritenuta fra le più tranquille anche perché meno affollate. Ospita, infatti, persone che devono scontare una pena pari o superiore a cinque anni. L altra sera, però, intorno alle 21,30 la tranquillità è andata a farsi friggere. Tre agenti di polizia penitenziaria sono stati aggrediti da sei detenuti, tutti di origine italiana, anche con lame e punteruoli artigianali. Gli agenti sono riusciti a fronteggiare la situazione e a impedire ripercussioni più gravi, ma tutti e tre sono finiti al pronto soccorso e, uno di loro, dovrà subire un intervento chirurgico. A loro va la solidarietà del Sappe e dell Uilpa-penitenziari. In particolare Francesco Ciccone, segretario provinciale Sappe, ricorda le tante denunce fatte «interessando da ultimo anche il Prefetto sulla grave situazione di sovraffollamento e di carenza di personale nella casa circondariale vibonese, dove sono ristretti quasi 420 detenuti a fronte di una capienza massima di 280, con un grosso carico di lavoro per il personale di Polizia penitenziaria». La grave vicenda è il sintomo di un sistema che Gennarino De Fazio, della direzione nazionale dell Uilpa-penitenziari, non esita a definire al collasso. Ieri mattina il direttore dell istituto Antonio Galati ha convocato in riunione il comandante del reparto del Corpo di polizia penitenziaria e il personale, al fine di individuare soluzioni capaci di fronteggiare l emergenza. Un iniziativa che viene apprezzata da De Fazio e dall intera Uilpa «anche se il momento rileva il sindacalista ri - tengo richieda interventi proporzionati alla sua gravità ed eccezionalità che non possono ricercarsi solo in loco. Se l Ammini - strazione penitenziaria non interverrà ai massimi livelli per determinare condizioni immediate di sicurezza nella casa circondariale vibonese, la Uilpa-penitenziari non esiterà, sin dai prossimi giorni, a intraprendere nuove iniziative di sensibilizzazione dell opi - nione pubblica e di protesta anche eclatante». Insomma la situazione anche nella struttura di località Castelluccio è estremamente tesa e, certamente, non da venerdì sera. Da anni, ormai, sia l Uilpa-peniten - ziari sia il Sappe denunciano la macroscopica carenza degli organici del Corpo della polizia penitenziaria, il cui personale si trova a essere il terminale e il ricettore di tutti i malesseri e malumori originati dai più svariati motivi. «L altra sera nel carcere vibonese osserva De Fazio con circa 420 detenuti presenti e una decina di operatori in servizio poteva davvero accadere di tutto. Per avere l idea esatta della situazione basti considerare che, in ambito nazionale, dall inizio dell anno sono stati circa un migliaio gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria aggrediti. E allora di fronte al naufragio del sistema e al susseguirsi delle aggressioni (non ultimo il tentato omicidio di un agente nel carcere di Rossano) senza alcun intervento sostanziale della politica, ritengo oggettivamente responsabile il ministro Angelino Alfano che si connota per il suo religioso silenzio sulla questione». Da canto suo Ciccone non manca di sottolineare che «solo grazie alla professionalità e all impegno dimostrato dal personale in servizio nella casa circondariale vibonese si è riusciti a In sintesi Ennesimo episodio di violenza all interno della casa circondariale. Venerdì sera tre agenti di polizia penitenziaria sono stati aggrediti da sei detenuti che hanno anche tirato fuori lame e punteruoli artigianali. L aggressione si è verificata intorno alle 21,30 nella sezione di media sicurezza e reclusione, la meno affollata e considerata fra le più tranquille. Ieri mattina il direttore dell istituto Antonio Galati ha esaminato la grave situazione con il comandante del reparto del Corpo di polizia penitenziaria e il personale. L obiettivo è di trovare soluzioni in grado di fronteggiare l emergenza. Iniziativa apprezzata dal segretario provinciale Sappe, Francesco Ciccone e da Gennarino De Fazio, della direzione nazionale dell Uilpa-penitenziari. Per quest ultimo, però, la situazione è tale da richiedere interventi proporzionati alla sua gravità ed eccezionalità da ricercare non solo in loco. fronteggiare la grave situazione di sovraffollamento alla quale ribadisce non corrisponde un adeguato organico di Polizia penitenziaria, basti evidenziare che sulle 198 unità già dal decreto ministeriale del 2001, quasi 60 sono in servizio in altre sedi per varie ragioni e quindi il personale in servizio è ridotto di un quarto rispetto a quello previsto dalle già insufficienti piante organiche del 2001». Al tempo stesso, nel prendere atto delle iniziative attuate dall Amministrazione dopo l ag - gressione, comunica che il Sappe «rappresenterà in tutte le sedi la situazione creatasi chiedendo gli opportuni interventi, anche per garantire migliori condizioni di lavoro agli agenti». La struttura In celle per 4 posti ristrette otto persone Nell agosto del 2006, a seguito dell indulto, la popolazione carceraria nell istituto di località Castelluccio, si era ridotta della metà. I sindacati credevano fosse anche il momento buono per mettere mano agli interventi strutturali da tempo necessari, fra i quali la realizzazione delle docce, ma i mesi sono trascorsi e il miracolo dell indulto si è dissolto. I detenuti, infatti, sono tornati a essere circa 420, a fronte di un edificio realizzato per una capienza di 230 detenuti e una soglia di tollerabilità di circa 360. Nella struttura, caratterizzata da diversi circuiti detentivi, uno dei nervi particolarmente scoperti è rappresentato dalle presenze straniere. Nell istituto vibonese circa il 30 per cento dei ristretti nelle due sezioni di media sicurezza è straniero, di cui oltre trenta di diverse nazionalità. Complessivamente si parla di duecento persone alloggiate nelle dieci celle grandi e nelle dieci piccole ubicate in ognuna delle due sezioni. Celle, inoltre, sprovviste di doccia, in cui si trovano in media otto persone, quando invece erano state realizzate per ospitarne quattro. Secondo i dati forniti dal gabinetto di crisi attivato dal Sappe, che raccoglie le segnalazioni di aggressioni nei confronti di esponenti del Corpo della polizia penitenziaria, il maggior numero di problemi sarebbero innescati proprio dai detenuti stranieri, ma quanto accaduto l altra sera pone in risalto il grado di insostenibilità raggiunto. Infatti, ad aggredire i tre agenti sono stati detenuti di origine italiana e, oltretutto, ristretti in una sezione ritenuta fra le più tranquille. (m.c.)

3 Gazzetta del Sud sabato 31 ottobre 2009 Vibo Valentia Da sei detenuti italiani Carcere, tre agenti aggrediti e feriti con lame e punteruoli Marialucia Conistabile VIBO VALENTIA Tre agenti di polizia penitenziaria aggrediti e mandati in ospedale. Uno di loro dovrà anche subire un intervento chirurgico al naso. Storie che stanno diventando di ordinaria violenza nelle carceri e che, nella tarda serata di venerdì, hanno interessato la casa circondariale di Vibo Valentia. Nell istituto di località Castelluccio, infatti, ha avuto luogo l ultima l aggressione che, solo grazie alla prontezza di riflessi e alla capacità operativa degli agenti colpiti e dell ispettore responsabile del servizio, non ha avuto un più pesante epilogo. Una vicenda che appesantisce i tanti interrogativi aperti sul sistema carceri, anche perché l aggressione è avvenuta in uno dei settori di media sicurezza, quello a reclusione, cioè riservato a quanti devono scontare una pena residua pari o superiore a 5 anni, considerato uno dei più tranquilli proprio perché fra i meno affollati. Il tutto è iniziato intorno alle 21,30 quando, uno dei sei detenuti (tutti italiani) di una cella della sezione di media sicurezza ha chiesto all agente in servizio di essere accompagnato in infermeria. Considerata l ora è intervenuto il vice sovrintendente preposto per portare le chiavi e con lui un altro appartenente al Corpo di polizia penitenziaria. Ma, nel momento in cui gli agenti hanno aperto la cella i detenuti si sarebbero scagliati contro di loro usando anche lame e punteruoli artigianali. La prontezza di riflessi degli aggrediti, che hanno richiuso subito la porta lasciando dentro quattro detenuti e solo due fuori, ha impedito alla situazione di degenerare anche se gli agenti sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell ospedale civile di Vibo Valentia, a causa delle contusioni e lesioni riportate. Il vice sovrintendente che ha rifiutato il ricovero ospedaliero, dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico al naso. Il tutto, comunque, è poi fortunatamente rientrato e, ieri mattina, il direttore Antonio Galati ha convocato una riunione operativa con il personale. Quanto accaduto comunque ripropone con forza il problema della sicurezza all interno degli istituti penitenziari dove, molto spesso, la partita viene giocata ad armi impari a causa della macroscopica carenza di organico che caratterizza il Corpo della polizia penitenziaria. D altro canto l incendio appiccato nella casa circondariale di Vibo Valentia nel mese di luglio, seguito dal tentato omicidio di un agente nel carcere di Rossano rappresentavano segnali di «un sistema ormai al collasso evidenzia Gennarino De Fazio, della direzione nazionale dell Uilpa- penitenziari dove a repentaglio non è soltanto l incolumità degli operatori e degli stessi reclusi, in quanto viene messo in serio pericolo l ordine pubblico e la sicurezza complessiva dei cittadini». Una denuncia condivisa da Francesco Ciccone, segretario provinciale del Sappe il quale, a nome del sindacato, esprime solidarietà agli agenti aggrediti. Ma sia De Fazio, sia Ciccone battono con insistenza il tasto della carenza degli organici (a livello nazionale mancano 5mila agenti, a fronte di una popolazione di 65mila detenuti), puntando il dito contro le enunciazioni sul piano carceri mai diventate fatti concreti. La denuncia di Gennarino De Fazio (Uilpa): situazione insostenibile

4

5