Manuale operativo sulla vulnerabilità idraulica dei ponti

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1 Cliente Progetto Vulnerabilità Ponti Azioni per il controllo delle condizioni di sicurezza idraulica dei ponti della Provincia di Torino ricadenti nelle Fasce Fluviali PAI Manuale operativo sulla vulnerabilità idraulica dei ponti Ing. Fresia Ing. Andreoli Versione definitiva Geol. Villa Ing. Fresia Ing. Fresia Maggio 24 Descrizione Elaborato Verificato Approvato Data Pagina 1 di 12

2 Titolo Data AZIONI PER IL CONTROLLO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IDRAULICA DEI PONTI DELLA PROVINCIA DI TORINO RICADENTI NELLE FASCE FLUVIALI PAI VULNERABILITÀ IDRAULICA DEI PONTI - MANUALE OPERATIVO Autori maggio 24 Incarico Sommario Il presente documento costituisce parte del programma di azioni finalizzate al controllo della sicurezza idraulica dei ponti, condotto dalla Provincia di Torino nell ambito del Progetto Strategico Conoscere per prevedere, prevenire, intervenire. Il Programma prende avvio dalla constatazione che i danni sui ponti costituiscono uno tra i dissesti più frequenti nel corso delle piene e che manca una conoscenza sistematica del grado di vulnerabilità idraulica dei ponti esistenti; è quindi importante dedicare un attenzione specifica ai ponti, sviluppando procedure appropriate per valutarne il comportamento idraulico in piena e per individuare le misure di carattere gestionale adatte migliorarne la sicurezza idraulica. Il documento identifica e descrive una procedura per la valutazione della vulnerabilità idraulica dei ponti e fornisce delle linee guida per la definizione degli interventi strutturali e gestionali da mettere in opera per la riduzione del grado di vulnerabilità. La metodologia di analisi della vulnerabilità è stata messa a punto e testata sulla base di un campione costituito da 49 ponti della Provincia di Torino, che sono ubicati sui corsi d acqua principali del territorio provinciale, nei tratti oggetto di delimitazione delle fasce fluviali nell ambito del PAI dell Autorità di bacino del fiume Po. Le linee guida per la riduzione del grado di vulnerabilità comprendono (a) gli adeguamenti strutturali delle opere di attraversamento; (b) gli interventi strutturali sull alveo del corso d acqua nel tratto di attraversamento per gli aspetti legati alle modalità di deflusso, ai fenomeni di instabilità morfologica dell alveo, allo scalzamento sulle fondazioni; (c) le misure gestionali di prevenzione, (d) le misure per la gestione dell opera in corso di evento. Nella parte finale, il Manuale contiene i richiami ai principali elementi dell idraulica fluviale che intervengono nella valutazione del comportamento idraulico del sistema ponte attraversamento e delle interazioni tra le opere e l assetto morfologico dell alveo, in rapporto anche ai fenomeni evolutivi, naturali o indotti, che lo coinvolgono. File: FaseII_.doc Pagina 2 di 12

3 Indice 1 Premessa Finalità del Manuale Organizzazione del Manuale Riferimenti normativi sulla compatibilità idraulica dei ponti Normativa nazionale Decreto Ministero LL.PP. 4 maggio 199 Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, l esecuzione e il collaudo dei ponti stradali Circolare n del 25 febbraio 1991 del Ministero LL.PP. Istruzioni relative alla normativa tecnica dei ponti stradali Normativa del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del Po (PAI) Norme di attuazione del PAI Direttiva del PAI Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all interno delle fasce A e B Procedura per la verifica di vulnerabilità idraulica dei ponti Quadro conoscitivo Esempi schematici di interazione ponte corso d acqua Caratterizzazione della vulnerabilità di un ponte Criteri di definizione del grado di vulnerabilità complessivo dell opera di attraversamento Misure per la riduzione del grado di vulnerabilità Misure strutturali per la riduzione del grado di vulnerabilità Adeguamenti strutturali dell attraversamento Adeguamenti strutturali del corso d acqua Misure gestionali di prevenzione per la riduzione del grado di vulnerabilità Procedure per la gestione dell opera in corso di evento di piena Descrizione delle misure di intervento Elementi di idraulica fluviale per la verifica di vulnerabilità e per la definizione degli interventi di adeguamento degli attraversamenti Portate di piena Richiami di idraulica fluviale Correnti a superficie libera Richiami di geomorfologia fluviale...95 File: FaseII_.doc Pagina 3 di 12

4 8.4 Aspetti idraulici specifici per i ponti profilo idrico Aspetti idraulici specifici per i ponti scalzamento sulle fondazioni...18 File: FaseII_.doc Pagina 4 di 12

5 Fig. 6.1 Fig. 8.1 Indice delle figure Schema metodologico per la valutazione della vulnerabilità complessiva delle strutture di attraversamento... 4 Distribuzioni probabilistiche della portata massima al colmo in funzione del tempo di ritorno per il fiume Po nella sezione di misura di Moncalieri Meirano (GEV = General Exstreme Value; LN3 = Lognormale a 3 parametri; LP3 = Log-Pearson Type; P3 = Pearson Type)... 8 Fig. 8.2 Schema di profilo longitudinale di alveo Fig. 8.3 Esempio di sezione trasversale tipica di un corso d acqua Fig. 8.4 Sezione trasversale tipica di un corso d acqua Fig. 8.5 Fig. 8.6 Sezione trasversale composita e variazione del coefficiente di scabrezza di Manning Fiume Po alla confluenza con il Sesia; stato attuale (a sinistra); modificazioni planimetriche dell alveo inciso nel periodo (a destra) Fig. 8.7 Vista planimetrica e in sezione di un alveo e localizzazione del thalweg Fig. 8.8 Rappresentazioni schematiche di alveo tipo (Schumm and Brakenridge, 1987) Fig. 8.9 Stabilità morfologica in funzione dell alveo tipo (Shen e altri, 1981) Fig. 8.1 Schema planimetrico e in sezione di alveo monocursale... 1 Fig Pianta e sezione di un alveo tipo ramificato Fig Profilo idrico schematico in corrispondenza di un ponte Fig Posizione planimetrica schematica del massimo rigurgito e delle linee di corrente Fig Schema delle zone di deflusso in corrispondenza di un ponte Fig Schema della sezione idraulica efficace a valle del ponte Fig Scalzamento sulla fondazione di una pila in alveo in funzione del tempo e del trasporto solido della corrente Fig Componenti dello scalzamento nella sezione di un ponte Fig Velocità di caduta di particelle di materiale con coesivo in funzione del diametro e della temperatura (peso specifico 265 kg/m 3 ) Fig Schema del fenomeno dello scalzamento locale dovuto alla pila Fig. 8.2 Schema delle forme più comuni di pile Fig Schema del fenomeno di scalzamento in corrispondenza di una spalla File: FaseII_.doc Pagina 5 di 12

6 1 Premessa Nell ambito del Progetto Strategico Conoscere per prevedere, prevenire, intervenire, che costituisce parte della pianificazione della Provincia di Torino, è stato avviato un Programma di azioni finalizzate al controllo della sicurezza idraulica dei ponti. La prima fase del Programma ha riguardato i ponti di competenza dell Amministrazione provinciale ricadenti sui corsi d acqua principali, che sono inoltre oggetto di delimitazione delle fasce fluviali nel Piano stralcio per l assetto idrogeologico (PAI), approvato con DPCM del 24 maggio 21, dell Autorità di bacino del fiume Po. Le attività di indagine e di analisi sono state impostate secondo i seguenti punti: - definizione di una procedura per la valutazione di prima approssimazione del grado di vulnerabilità idraulica dei ponti e individuazione dei dati conoscitivi necessari; - organizzazione dei dati conoscitivi disponibili e attribuzione del grado di aggiornamento e di attendibilità; - integrazione dei dati disponibili mediante sopralluoghi diretti in campo e rilievi speditivi dello stato delle opere e delle condizioni di assetto del corso d acqua; - elaborazioni per la definizione del grado di vulnerabilità dei ponti oggetto di indagine, in funzione delle conoscenze disponibili; - classificazione dei ponti oggetto di indagine in funzione del grado di vulnerabilità, delle esigenze di approfondimento conoscitivo e delle necessità di interventi di adeguamento; - predisposizione dei dati conoscitivi e dei risultati dell analisi di vulnerabilità per le attività di informazione e divulgazione. Il Manuale si inserisce nel Programma dell attività come lo strumento che illustra le specifiche operative di carattere idraulico per la verifica di vulnerabilità, il monitoraggio, la manutenzione e la gestione dei ponti in corso di piena. I danni sui ponti in caso di piena dalla limitazione della funzionalità alla distruzione di parti importanti delle strutture costituiscono uno dei dissesti più frequenti; le piene dell ultimo decennio nel territorio della Provincia di Torino ne sono un esempio tipico. Molto spesso, inoltre, ad essi sono associati danni ingenti alle aree circostanti e rischi per la sicurezza delle persone. Per minimizzare i danni futuri occorre che venga dedicata un attenzione specifica ai ponti, sviluppando procedure appropriate per la valutazione, in prima istanza, del grado di vulnerabilità, e, conseguentemente, per la definizione delle misure di carattere gestionale da porre in atto per riduzione dello stesso. E facile dimostrare che i costi addizionali per rendere un ponte meno vulnerabile sono piccoli, se paragonati a quelli derivanti dalla distruzione o dal danneggiamento grave dell opera. Inoltre la riduzione della vulnerabilità del ponte migliora il grado di sicurezza per gli utenti e per il territorio circostante in genere. La valutazione approfondita della vulnerabilità di un ponte comporta analisi complesse, che richiedono di prendere in considerazione, secondo procedure di carattere File: FaseII_.doc Pagina 6 di 12

7 interdisciplinare, fenomeni che coinvolgono gli aspetti i) idraulici, ii) geomorfologici, iii) geotecnici, iv) strutturali. Raramente sono disponibili tutte le informazioni conoscitive necessarie, soprattutto con riguardo alle opere più vecchie su cui si sono sovrapposti interventi successivi, a volte scarsamente documentati. E quindi importante un approccio conoscitivo e di analisi dei fenomeni per fasi successive di approfondimento; da uno screening iniziale, che consente di assegnare un grado di vulnerabilità di prima approssimazione, ad approfondimenti di analisi successivi, eventualmente supportati da specifiche campagne di indagine, sulle opere che risultano critiche. File: FaseII_.doc Pagina 7 di 12

8 2 Finalità del Manuale Nel corso di una piena, le sollecitazioni più importanti che subiscono le strutture di un ponte stradale sono collegate ai seguenti fenomeni: - lo scalzamento delle fondazioni delle pile o delle spalle, correlato a diversi fenomeni che coinvolgono la dinamica di erosione del fondo alveo e che può comportare il cedimento delle opere; - la tracimazione o l erosione dei rilevati di accesso con conseguenti processi di cedimento strutturale dei rilevati stessi, - le sollecitazioni idrodinamiche di varia natura che hanno origine da interazioni diverse tra le opere e la corrente (ostruzione delle luci a causa dei detriti trasportati, funzionamento delle luci in assenza di franco, tracimazione dell impalcato, disallineamento tra strutture del ponte e direzione di deflusso della corrente). Il Programma di azioni avviato dalla Provincia di Torino per ridurre il grado di vulnerabilità dei ponti stradali di propria competenza è fondato sulle seguenti operazioni: dotare ogni ponte di una specifica valutazione del grado di vulnerabilità; assumere, in funzione della vulnerabilità specifica, per ciascuna opera, le misure più opportune, di carattere gestionale ed eventualmente anche di tipo strutturale, in modo tale da assicurare che il manufatto abbia una compatibilità idraulica adeguata. Nell ambito del Programma, il presente Manuale assolve pertanto allo scopo di: descrivere le procedure adottate per la valutazione della vulnerabilità idraulica di un ponte, indicare le linee guida per gli interventi strutturali e per le operazioni di carattere gestionale (manutenzione, monitoraggio e controllo, gestione in corso di piena) necessari per la riduzione della vulnerabilità, fornire gli elementi di base per la valutazione dei principali parametri idraulici correlati alla vulnerabilità di un ponte: franco idraulico, effetto di rigurgito, scalzamento delle fondazioni. File: FaseII_.doc Pagina 8 di 12

9 3 Organizzazione del Manuale Il Manuale è organizzato nei capitoli di seguito descritti. Il Cap. 4 contiene i riferimenti normativi per la verifica idraulica dei ponti; riporta gli estratti di interesse della normativa nazionale e le parti contenute negli strumenti di pianificazione per il bacino idrografico del fiume Po. Il Cap. 5 descrive le procedure per la verifica della vulnerabilità idraulica dei ponti, fornendo la definizione e illustrando le procedure di valutazione dei diversi parametri che concorrono a caratterizzare il sistema opera di attraversamento corso d acqua sotto l aspetto della vulnerabilità idraulica. il Cap. 6 contiene i criteri utilizzati per la definizione del grado di vulnerabilità in termini sintetici, con la finalità di una possibile classificazione dei diversi attraversamenti in relazione alla rispettiva criticità. Il Cap. 7 contiene le linee giuda relative alle diverse tipologie di intervento per la riduzione del grado di vulnerabilità. Gli interventi sono suddivisi nelle seguenti categorie: (a) adeguamenti strutturali dei manufatti di attraversamento, (b) interventi strutturali sul corso d acqua, per eliminare o controllare le interferenze negative legate alle condizioni di deflusso in piena, (c) misure gestionali di prevenzione, per il mantenimento dell opera di attraversamento e del corso d acqua in buone condizioni di efficienza funzionale, (d) misure gestionali in corso di evento piena, finalizzate al controllo dei fenomeni di piena e all adozione degli interventi di emergenza di volta in volta necessari per la sicurezza dell opera e delle aree circostanti eventualmente influenzate. Gli interventi, per singola tipologia, sono presentati attraverso schede descrittive che illustrano i) il fattore di vulnerabilità da controllore, ii) le funzioni, iii) la tipologia dell intervento, iv) l efficacia e le limitazioni di impiego. Il Cap. 8 contiene gli elementi di base di idraulica e di geomorfologia fluviale che intervengono nelle valutazioni della vulnerabilità idraulica dei ponti. File: FaseII_.doc Pagina 9 di 12

10 4 Riferimenti normativi sulla compatibilità idraulica dei ponti La normativa nazionale (Decreto 4/5/199 e Circolare n del 25/2/1991 del Ministero LL.PP.) disciplina in linea generale i criteri di progettazione idraulica per i ponti; in particolare: fissa la piena con tempo di ritorno di 1 anni come valore minimo normale di riferimento, richiede di tenere conto, in sede di scelte progettuali relative alla caratteristiche delle strutture, del regime del corso d acqua, dell assetto morfologico attuale e della sua prevedibile evoluzione e della natura geologica della zona interessata, richiede il calcolo dello scalzamento sulle fondazioni delle pile, delle spalle e sui rilevati, richiede inoltre di valutare: gli effetti dovuti alla eventuale presenza di una corrente veloce; le conseguenze della presenza di natanti, corpi flottanti e trasportati dalle acque, le esigenze di difesa dagli urti e dalle abrasioni, nonché le conseguenze di possibili ostruzioni delle luci (specie se queste possono creare invasi anche temporanei a monte). A scala di bacino idrografico, il PAI (Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del Po), approvato con DPCM del 24 maggio 21, contiene una direttiva tecnica in cui vengono indicati criteri di maggior dettaglio per la verifica idraulica dei ponti, e richiede espressamente (art. 19 delle Norme di attuazione) una verifica della vulnerabilità dei ponti esistenti, sulla base della quale è definita la programmazione pluriennale degli interventi correttivi e di adeguamento. Nel seguito si richiama espressamente la normativa vigente per gli aspetti connessi alla compatibilità idraulica dei ponti. 4.1 Normativa nazionale Decreto Ministero LL.PP. 4 maggio 199 Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, l esecuzione e il collaudo dei ponti stradali Problemi idraulici (art. 2.4) omissis... Quando il ponte interessa un corso d acqua naturale o artificiale, il progetto dovrà essere corredato da una relazione riguardante i problemi idrologici, idrografici ed idraulici relativi alle scelte progettuali, alla costruzione e all esercizio del ponte. File: FaseII_.doc Pagina 1 di 12

11 L ampiezza e l approfondimento della relazione e delle indagini che ne costituiscono la base saranno commisurati all importanza del problema e al grado di elaborazione del progetto. Una cura particolare è da dedicare, in ogni caso, al problema delle escavazioni dell alveo ed alla protezione delle fondazioni delle pile e delle spalle. La trattazione dei citati problemi dovrà avvenire nel rispetto del testo unico 25 luglio 194, n. 523 e successivi aggiornamenti Circolare n del 25 febbraio 1991 del Ministero LL.PP. Istruzioni relative alla normativa tecnica dei ponti stradali Problemi idraulici (art. 2.4) omissis Gli elementi del ponte, quali le opere di sostegno, di difesa ed accessorie, quando interessino l alveo di un corso d acqua, specie se di qualche importanza, dovranno far parte di un progetto unitario. Nello studio andranno in particolare illustrati i seguenti aspetti: ricerca e raccolta presso gli Uffici ed Enti competenti delle notizie e dei rilievi esistenti, utili per lo studio idraulico da svolgere; giustificazione della soluzione proposta per: l ubicazione del ponte, le sue dimensioni e le sue strutture in pianta, in elevazione e in fondazione, tenuto conto del regime del corso d acqua, dell assetto morfologico attuale e della sua prevedibile evoluzione e della natura geologica della zona interessata; studio idrologico degli eventi di massima piena; esame dei principali eventi verificatisi nel corso d acqua; raccolta dei valori estremi, in quanto disponibili, e loro elaborazione in termini di frequenza probabile del loro verificarsi; definizione dei mesi dell anno durante i quali siano da attendersi eventi di piena, con riferimento alla prevista successione delle fasi costruttive; definizione della scala delle portate nella sezione interessata per le condizioni attuali e per quelle dipendenti dal costruendo manufatto, anche per le diverse e possibili fasi costruttive previste; calcolo del rigurgito provocato dal ponte. Nel caso in cui l opera di attraversamento sia costituita, oltre che dal ponte vero e proprio, anche da uno o due rilevati collocati in alveo, dovranno essere valutate quali modifiche possono prodursi a monte dell opera in conseguenza della riduzione della luce libera rispetto a quella primitiva. Indicazione dei criteri per fissare il franco minimo rispetto al livello di massima piena (art ) La quota idrometrica e il franco dovranno essere posti in correlazione con la piena di progetto, anche in considerazione della tipologia dell opera e delle situazioni ambientali. Può ritenersi normalmente che il valore della portata massima e del relativo franco siano riferiti ad un tempo di ritorno non inferiore a 1 anni; è di interesse stimare i valori della frequenza probabile di ipotetici eventi che diano luogo a riduzioni del franco stesso. Nel caso di corsi d acqua arginati, la quota di sottotrave dovrà comunque essere non inferiore alla quota della sommità arginale. File: FaseII_.doc Pagina 11 di 12

12 Nello studio idraulico, sempre che le opere interessino l alveo, dovranno inoltre essere considerati i seguenti problemi: classificazione del corso d acqua ai fini dell esercizio della navigazione interna; valutazione dello scavo localizzato con riferimento alle forme e alle dimensioni delle pile, delle spalle e delle relative fondazioni, nonché dei rilevati; valutazione degli effetti dovuti alla eventuale presenza di una corrente veloce; esame delle conseguenze della presenza di natanti, corpi flottanti e trasportati dalle acque, ove ricorra detta possibilità, e studio della difesa dagli urti e dalle abrasioni, nonché delle conseguenze di possibili ostruzioni delle luci (specie se queste possono creare invasi anche temporanei a monte), sia nella fase costruttiva sia durante l esercizio delle opere. In situazioni particolarmente complesse può essere opportuno sviluppare le indagini anche con l ausilio di modelli idraulici sperimentali. Relazione idraulica (art ) Le questioni idrauliche, trattate con ampiezza e grado di approfondimento commisurati alla natura dei problemi ed al grado di elaborazione del progetto, saranno oggetto di apposita relazione idraulica, che farà parte integrante del progetto stesso. 4.2 Normativa del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del Po (PAI) Norme di attuazione del PAI Opere di attraversamento (art. 19) 1. Le nuove opere di attraversamento stradale o ferroviario, o comunque le infrastrutture a rete interessanti il reticolo idrografico non oggetto di delimitazione delle fasce fluviali nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, approvato con D.P.C.M. 24 luglio 1998 e nel presente Piano, devono essere progettate nel rispetto dei criteri e delle prescrizioni tecniche per la verifica idraulica di cui ad apposita direttiva emanata dall Autorità di bacino. 2. Gli Enti proprietari delle opere viarie di attraversamento del reticolo idrografico predispongono, entro un anno dalla data di pubblicazione dell atto di approvazione del Piano, una verifica di compatibilità idraulica delle stesse sulla base di apposita direttiva emanata dall Autorità di bacino. La verifica della compatibilità idraulica è inviata all Autorità di bacino. Gli Enti medesimi, in relazione ai risultati della verifica menzionata, individuano e progettano gli eventuali interventi strutturali correttivi e di adeguamento necessari. 3. L Autorità di bacino, anche su proposta degli Enti proprietari e in coordinamento con le Regioni territorialmente competenti, delibera specifici Programmi triennali di intervento ai sensi degli artt. 21 e seguenti della L. 18 maggio 1989, n. 183, per gli interventi di adeguamento di cui al precedente comma, con priorità per le opere che comportano condizioni di rischio idraulico per gli abitati o per la protezione di opere e di ambiti territoriali di notevole valore culturale ed ambientale. File: FaseII_.doc Pagina 12 di 12

13 4.2.2 Direttiva del PAI Criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all interno delle fasce A e B Criteri di compatibilità, prescrizioni e indirizzi per la progettazione e la verifica idraulica dei ponti (p.to 3) Aspetti generali di compatibilità (p.to 3.1) omissis Criteri di compatibilità idraulica per i ponti e i rilevati di accesso in progetto (p.to 3.2) Prescrizioni (p.to 3.2.1) 1. Portata di piena di progetto. Il tempo di ritorno della piena di progetto per le verifiche idrauliche del ponte deve normalmente rispettare i seguenti valori: per i corsi d acqua interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali, non inferiore a quello assunto per la delimitazione della Fascia B; per i corsi d acqua non interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali non inferiore a 1 anni. In casi eccezionali, quando si tratti di corsi d acqua di piccole dimensioni e di infrastrutture di importanza molto modesta, possono essere assunti tempi di ritorno inferiori in relazione ad esigenze specifiche adeguatamente motivate; in tali situazioni è comunque necessario verificare che le opere non comportino un aggravamento delle condizioni di rischio idraulico sul territorio circostante per la piena di 2 anni e definire il comportamento dell opera stessa in rapporto alla stessa piena. 2. Franco minimo. Il minimo franco tra la quota idrometrica relativa alla piena di progetto e la quota di intradosso del ponte deve essere non inferiore a.5 volte l altezza cinetica della corrente e comunque non inferiore a un 1. m; il valore del franco deve essere assicurato per almeno 2/3 della luce quando l intradosso del ponte non sia rettilineo e comunque per almeno 4 m, nel caso di luci superiori a tale valore. Nel caso di corsi d acqua arginati, la quota di intradosso del ponte deve essere superiore a quella della sommità arginale. Il franco minimo tra la quota idrometrica relativa alla piena di progetto e la quota di sommità del rilevato di accesso al ponte (piano viabile) deve essere non inferiore a.5 volte l altezza cinetica della corrente e comunque non inferiore a 1. m. 3. Posizionamento del ponte rispetto all alveo. L insieme delle opere costituenti l attraversamento non deve comportare condizionamenti al deflusso della piena e indurre modificazioni all assetto morfologico dell alveo. L orientamento delle pile (ed eventualmente delle spalle) deve essere parallelo al filone principale della corrente. In particolare devono essere rispettate le seguenti condizioni: per i corsi d acqua arginati la spalla del ponte deve essere sul lato campagna, a una distanza minima di 1 m dal piede dell argine maestro; lo stesso limite vale per il caso siano presenti pile sul lato campagna; sul lato fiume la posizione delle pile deve essere al di fuori del petto dell argine; in via eccezionale la pila può interessare il corpo arginale, purché non intacchi il nucleo centrale dell argine stesso e sia integrata con opportuni accorgimenti di difesa e di rivestimento; File: FaseII_.doc Pagina 13 di 12

14 per i corsi d acqua non arginati le pile e le spalle devono essere poste al di fuori delle sponde incise dell alveo; in via eccezionale la pila può interessare la sponda, purché sia integrata con opportuni accorgimenti di difesa e di rivestimento; nei casi in cui il ponte sia inserito in un tratto di corso d acqua interessato da altre opere di attraversamento poste in adiacenza, a monte o a valle, è necessario che le pile in alveo (ed eventualmente le spalle) siano allineate con quelle esistenti in modo che le pile presenti, considerate congiuntamente, non riducano la luce effettiva disponibile, anche ai fini del rischio di ostruzione da parte del materiale trasportato in piena; la struttura deve consentire il mantenimento della continuità della pista di servizio in fregio al corso d acqua ovvero sul rilevato arginale. 4. Effetti idraulici indotti dal ponte. La soluzione progettuale per il ponte e per i relativi rilevati di accesso deve garantire l assenza di effetti negativi indotti sulle modalità di deflusso in piena; in particolare il profilo idrico di rigurgito eventualmente indotto dall'insieme delle opere di attraversamento deve essere compatibile con l assetto difensivo presente e non deve comportare un aumento delle condizioni di rischio idraulico per il territorio circostante. Vanno inoltre verificati seguenti aspetti aggiuntivi: assenza di riduzione della superficie delle aree allagabili per effetto del ponte al fine di evitare effetti di minore laminazione della piena lungo l asta fluviale; compatibilità dell opera e delle eventuali sistemazioni idrauliche connesse con gli effetti indotti da possibili ostruzioni delle luci ad opera di corpi flottanti trasportati dalla piena ovvero di deposito anomalo di materiale derivante dal trasporto solido, soprattutto nel caso possano realizzarsi a monte invasi temporanei di dimensione significativa. 5. Opere idrauliche collegate al ponte. Nel caso in cui l inserimento o la presenza del ponte comporti la realizzazione di opere idrauliche con funzioni di sistemazione dell alveo nel tratto interessato dall attraversamento, il progetto deve comprendere la definizione delle opere stesse con lo stesso livello di dettaglio relativo all opera principale. 6. Condizioni di sicurezza idraulica del ponte e delle opere collegate. Il progetto del manufatto e delle opere connesse deve contenere la verifica della stabilità strutturale rispetto ai seguenti aspetti: Indirizzi (p.to 3.2.2) scalzamento massimo sulle fondazioni delle pile, delle spalle; urti e abrasioni provocate dalla corrente sulle pile in alveo; scalzamento massimo sui rilevati di accesso per effetto dell erosione della corrente; spinta idrodinamica per effetto del sovralzo idrico indotto dalla struttura; ove opportuno la valutazione deve essere condotta anche con riferimento a condizioni di tracimazione del ponte per effetto di ostruzione delle luci. Nella definizione delle caratteristiche dimensionali del ponte, oltre ai valori di prescrizione indicati in precedenza, vanno considerati anche altri elementi, da definirsi caso per caso, prendendo in conto i caratteri specifici di manifestazione della piena, che dipendono dallo stato del bacino idrografico sotteso e del corso d acqua nella parte a monte, in rapporto alla copertura vegetale e alle sue condizioni di stabilità. File: FaseII_.doc Pagina 14 di 12

15 E raccomandabile considerare ogni qualvolta possibile i seguenti elementi: portata di progetto: per i ponti sui corsi d acqua non interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali è opportuno assumere una portata di progetto con tempo di ritorno superiore a 2 anni nel caso di opere di rilevante importanza, a tutela della sicurezza delle stesse, o con riferimento ai corsi d acqua a carattere torrentizio, quale fattore di sicurezza rispetto ai fenomeni connessi al deflusso della piena che sono spesso di difficile determinazione quantitativa. Tempi di ritorno inferiori a 2 anni sono da assumere qualora si tratti di corsi d acqua di piccole dimensioni e di infrastrutture di importanza modesta, in relazione ad esigenze specifiche adeguatamente motivate; comportamento per piene superiori a quella di progetto: è opportuno valutare la riduzione di franco che si manifesta per portate superiori a quella di progetto, ai fini di una completa determinazione dello stato di sicurezza dell opera; dislivello tra quota di intradosso impalcato e fondo alveo: non inferiore a 6-7 m quando si possa temere il transito di alberi di alto fusto; valori maggiori vanno mantenuti per ponti con luci inferiori ai 3 m o posti su torrenti su cui sono possibili sovralzi del fondo alveo per deposito di materiale lapideo; dislivello tra quota di intradosso impalcato e piano campagna: è opportuno, soprattutto nei territori di pianura, che la quota di intradosso dell impalcato del ponte sia superiore a quella del piano campagna circostante per i corsi d acqua non arginati; dimensione dell alveo del corso d acqua: ai fini della definizione della luce del ponte e dell ubicazione dei manufatti relativi (pile e spalle) è necessario considerare, oltre alle dimensioni attuali dell alveo, anche quelle eventuali di progetto, in modo tale che l opera, una volta realizzata, non sia di ostacolo a futuri interventi di sistemazione idraulica sul corso d acqua, compresi gli ampliamenti delle dimensioni dell alveo; luce del ponte: nei casi in cui la larghezza dell alveo di piena sia limitata, non superiore ai 4 m, è preferibile la realizzazione di un ponte con luce unica in modo da non avere pile in alveo e da ubicare le spalle al di fuori dell alveo stesso; dislocazione delle pile: la parte maggiormente attiva dell alveo, significativamente l alveo inciso, deve essere lasciata libera da pile, compatibilmente con i vincoli di natura strutturale, ricercando una soluzione che collochi le pile in golena o nelle zone dove l altezza d acqua in piena sia relativamente modesta; forma delle pile in alveo: è preferibile la forma circolare o di tipo profilato in modo da costituire minore ostacolo alla corrente (minore esposizione all erosione); nei casi in cui si abbia elevata velocità di corrente abbinata a un trasporto solido significativo, la parte delle pile a contatto con la corrente deve essere opportunamente protetta; soluzioni per il controllo dello scalzamento: le fondazioni delle pile e delle spalle devono essere dimensionate in modo da sopportare direttamente il massimo scalzamento prevedibile (scalzamento diretto ed eventuale abbassamento del fondo alveo), senza la necessità di opere idrauliche aggiuntive. Ad esempio nel caso di fondazioni su pali il dimensionamento dei pali deve considerare scoperto il tratto di palo compreso tra la testa e la quota di massimo scalzamento; File: FaseII_.doc Pagina 15 di 12

16 interferenza con le opere idrauliche presenti: nel caso l opera sia inserita in un tratto di corso d acqua arginato è frequente la necessità prevedere protezioni (rivestimenti e/o diaframmature) del paramento lato fiume dell argine, in conseguenza delle maggiori sollecitazioni idrodinamiche indotte dall opera stessa. In situazioni particolari possono essere necessarie opere di ringrosso e/o sovralzo arginale locale. Criteri di compatibilità idraulica per i ponti e i rilevati di accesso esistenti (p.to 3.3) Prescrizioni (p.to 3.3.1) I criteri di compatibilità che assumono carattere di prescrizioni per i ponti esistenti sono di seguito elencati. Portata di piena di progetto. Il tempo di ritorno della piena di progetto per le verifiche idrauliche del ponte deve normalmente rispettare i seguenti valori: per i corsi d acqua interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali, non inferiore a quello assunto per la delimitazione della Fascia B; per i corsi d acqua non interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali non inferiore a 1 anni. Quando si tratti di corsi d acqua di piccole dimensioni e di infrastrutture di importanza molto modesta, possono essere assunti tempi di ritorno inferiori in relazione ad esigenze specifiche adeguatamente motivate; in tali situazioni è comunque necessario verificare che le opere non comportino un aggravamento delle condizioni di rischio idraulico sul territorio circostante per la piena di 2 anni e definire il comportamento dell opera stessa in rapporto alla stessa piena. Franco minimo. Il minimo franco tra la quota idrometrica relativa alla piena di progetto e la quota di intradosso del ponte deve essere non inferiore a.5 volte l altezza cinetica della corrente e comunque non inferiore a un 1. m; il valore del franco deve essere assicurato per almeno 2/3 della luce quando l intradosso del ponte non sia rettilineo e comunque per almeno 4 m, nel caso di luci superiori a tale valore. Il franco minimo tra la quota idrometrica relativa alla piena di progetto e la quota di sommità del rilevato di accesso al ponte (piano viabile) deve essere non inferiore a.5 volte l altezza cinetica della corrente e comunque non inferiore a 1. m. Posizionamento del ponte rispetto all alveo. Deve essere considerato l orientamento delle pile (ed eventualmente delle spalle) rispetto all alveo e verificato che le interazioni tra le opere e la corrente non diano luogo a fenomeni incompatibili con l assetto morfologico dell alveo o la stabilità dell opera. Effetti idraulici indotti dal ponte. Gli elementi strutturali del ponte e i relativi rilevati di accesso non devono comportare effetti negativi sulle modalità di deflusso in piena del corso d'acqua; in particolare il profilo idrico di rigurgito eventualmente indotto dall'insieme delle opere di attraversamento deve essere compatibile con l assetto difensivo presente e non deve comportare un aumento delle condizioni di rischio idraulico per il territorio circostante. Va inoltre verificata la compatibilità dell opera e delle eventuali sistemazioni idrauliche connesse con gli effetti indotti da possibili ostruzioni delle luci ad opera di corpi flottanti trasportati dalla piena ovvero di deposito anomalo di materiale derivante dal trasporto solido, soprattutto nel caso possano realizzarsi a monte invasi temporanei di dimensione significativa. File: FaseII_.doc Pagina 16 di 12

17 Condizioni di sicurezza idraulica del ponte e delle opere collegate. Il manufatto e le opere connesse devono essere sottoposti a verifica della stabilità strutturale rispetto ai seguenti aspetti: scalzamento massimo sulle fondazioni delle pile, delle spalle; urti e abrasioni provocate dalla corrente sulle pile in alveo; scalzamento massimo sui rilevati di accesso per effetto dell erosione della corrente; spinta idrodinamica per effetto del sovralzo indotto dalla struttura; ove opportuno la valutazione deve essere condotta anche con riferimento a condizioni di tracimazione del ponte stesso per effetto di ostruzione delle luci. Condizioni di esercizio transitorio per i ponti esistenti (p.to 3.3.2) Nei casi in cui la verifica di compatibilità idraulica dei ponti esistenti non è adeguata rispetto alle prescrizioni di cui al precedente punto , le Amministrazioni competenti al rilascio del parere idraulico di compatibilità (nulla-osta idraulico) definiscono, sulla base degli elementi derivanti dallo studio, le condizioni di esercizio transitorio dell'opera, valide fino alla realizzazione degli interventi di adeguamento. Tali condizioni devono contenere: la definizione dei limiti idraulici di completa funzionalità idraulica dell'opera, rappresentati dal tempo di ritorno della portata che soddisfa ai punti 1 e 2 del paragrafo ; la programmazione degli interventi periodici di manutenzione dell'opera e dell'alveo del corso d'acqua in corrispondenza del ponte, necessari per mantenere la massima capacità di deflusso, comprensivi dell indicazione dei soggetti responsabili; la definizione di specifiche operazioni, correlate alla sicurezza idraulica, da compiere nell ambito dello svolgimento delle funzioni periodiche di vigilanza e ispezione sullo stato di conservazione dell'opera, come definite dalla Circolare n del del Ministero dei Lavori Pubblici; la definizione degli scenari di piena probabili per le portate superiori a quelle per cui l'opera è compatibile, con particolare riferimento alle piene con tempo di ritorno di 2 e 5 anni; nell'ambito di tali scenari devono essere evidenziati in specifico i centri abitati e le infrastrutture circostanti coinvolte; la definizione dei tempi medi di preannuncio della piena (tempo di corrivazione del corso d'acqua) e dei tempi medi di crescita dell'onda di piena; l'installazione, in una sezione adeguata in prossimità del ponte, di un idrometro con l'evidenziazione del livello di guardia e di quello di superamento delle condizioni di sicurezza, per il quale deve essere sospesa l'agibilità del ponte; il soggetto responsabile della sorveglianza per la segnalazione degli stati idrometrici di guardia e di superamento delle condizioni di sicurezza; la necessità eventuale di aggiornamenti periodici circa le condizioni di funzionalità idraulica dell opera. Le condizioni di esercizio provvisorio sopra definite costituiscono parte integrante del parere di compatibilità idraulica del ponte esistente rilasciato dalle Amministrazioni competenti. File: FaseII_.doc Pagina 17 di 12

18 Tali condizioni sono allegate alla concessione di occupazione del demanio fluviale collegata all'opera. Le stesse condizioni sono trasmesse ai soggetti competenti per le funzioni di protezione civile ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n Progettazione degli interventi di adeguamento (p.to 3.3.3) Nei casi in cui la verifica idraulica dei ponti esistenti non è adeguata rispetto alle prescrizioni di cui al precedente punto , il progetto di adeguamento deve contenente gli interventi correttivi necessari a rimuovere gli elementi di incompatibilità presenti. La soluzione di intervento deve essere definita in funzione del grado di inadeguatezza riscontrato e delle caratteristiche della struttura esistente. Per i ponti di interesse storico-monumentale, soggetti a formale tutela, il progetto di adeguamento dovrà individuare i possibili interventi che consentano di migliorare la funzionalità idraulica del sistema "corso d'acqua - struttura di attraversamento", nel rispetto dei vincoli gravanti sull'opera. Il progetto, nel caso riguardi l'adeguamento dell'opera esistente, e non la sostituzione della stessa, tratta separatamente gli interventi per il conseguimento di condizioni di sicurezza dell'opera (quali le opere di protezione delle fondazioni dallo scalzamento) da quelli per il miglioramento delle condizioni di deflusso del corso d'acqua e per la riduzione degli effetti di innalzamento del profilo idrico. Nei casi in cui problemi di incompatibilità siano determinati dalle condizioni di scalzamento massimo non compatibili con la stabilità delle fondazioni, è comunque preferibile una soluzione di intervento diretto sulle fondazioni stesse per il conseguimento dei parametri di sicurezza necessari. Solo in casi eccezionali, previa accurata verifica idraulica, sono possibili le seguenti soluzioni alternative volte alla stabilizzazione delle quote del fondo alveo, quali ad esempio: la realizzazione di una soglia (o platea) di fondo a valle delle fondazioni, estesa per tutta la larghezza dell alveo; la realizzazione di una coronella di protezione a monte delle pile (ad esempio con pali di piccolo diametro, palancole o diaframmi); la realizzazione attorno alla pila di una protezione flessibile in materiale lapideo, di granulometria, tale da non essere soggetta a trasporto da parte della corrente. Contenuti dello studio di compatibilità per i ponti e i manufatti di accesso (p.to 4) Nella specificazione dei contenuti delle diverse parti si intende integralmente richiamato quanto indicato al punto 2. e si forniscono ulteriori specificazioni di maggiore dettaglio esclusivamente in relazione agli aspetti specifici dei ponti e per quanto riguarda i corsi d acqua non interessati dalle fasce fluviali. Anche in questo caso, in conformità a quanto stabilito dal Decreto del Ministero LL.PP. 4 maggio 199, l ampiezza e l approfondimento delle indagini e delle valutazioni vanno commisurati all importanza del problema e al grado di elaborazione del progetto o della verifica. File: FaseII_.doc Pagina 18 di 12

19 Lo studio si compone dei seguenti punti, che costituiscono la caratterizzazione conoscitiva del sistema fluviale e la valutazione degli effetti ascrivibili al progetto di intervento: assetto geometrico dell alveo, caratteristiche morfologiche dell alveo, caratteristiche granulometriche del materiale d alveo, caratteristiche ambientali e paesistiche della regione fluviale, portate di piena, opere di difesa idraulica, manufatti interferenti, modalità di deflusso in piena. omissis File: FaseII_.doc Pagina 19 di 12

20 5 Procedura per la verifica di vulnerabilità idraulica dei ponti La valutazione della vulnerabilità idraulica di un opera infrastrutturale di attraversamento riguarda diversi aspetti: nei confronti dell assetto idraulico del corso d acqua attraversato, l assenza di interazioni incompatibili con le condizioni di deflusso in piena del corso d acqua, quali l aumento del profilo inviluppo di piena, l aumento dell estensione delle aree allagabili, la riduzione della capacità di invaso dell alveo di piena, sollecitazioni negative sulla stabilità e sul funzionamento delle opere idrauliche di difesa e/o su altre strutture in alveo; in sostanza il ponte non deve aumentare il rischio idraulico di piena caratteristico del tratto di corso d acqua attraversato; nei confronti della sicurezza propria dell opera, la compatibilità delle sollecitazioni idrodinamiche, scaricate sull opera, rispetto alla stabilità strutturale dell opera stessa, con riferimento in particolare agli effetti connessi ai livelli idrici di piena e a quelli derivanti dell azione erosiva della corrente sulle strutture e sulle fondazioni; l opera deve essere in condizioni di stabilità strutturale e di sicurezza di esercizio quando defluisce la piena di progetto. Le interazioni tra le condizioni di deflusso in piena e l opera di attraversamento devono essere analizzate con riferimento all insieme delle strutture che sono inserite all interno dell alveo del corso d acqua, costituite dal ponte vero e proprio, dai rilevati di accesso e dagli eventuali manufatti in inseriti nei rilevati con funzioni diverse (quali fornici, tombini, ecc.). Ai fini dell applicazione dei criteri di vulnerabilità sopra enunciati, è necessario disporre di un quadro conoscitivo che caratterizzi l assetto in piena del corso d acqua interessato dall attraversamento e le dimensioni geometriche delle opere che costituiscono l attraversamento, per le parti che intervengono nell analisi delle interazioni di natura idraulica. Sulla base di tale quadro, vengono effettuate le elaborazioni di natura idraulica necessarie per la quantificazione dei parametri che consentono di valutare le interazioni con il corso d acqua e le sollecitazioni idrodinamiche sulla struttura. 5.1 Quadro conoscitivo Una definizione generale degli approfondimenti conoscitivi necessari per valutare le condizioni di vulnerabilità idraulica di un attraversamento esistente e per definire gli eventuali interventi di adeguamento necessari non è semplice a causa degli aspetti multi-disciplinari dei temi da affrontare. L approccio consigliato è quello di fare riferimento a livelli successivamente più approfonditi di analisi, partendo da una fase di valutazione qualitativa fino a giungere ad analisi estremo dettaglio, che utilizzano modelli di tipo numerico o fisico per la descrizione dei fenomeni di deflusso e dei loro effetti sulle strutture. File: FaseII_.doc Pagina 2 di 12

21 A tutti i livelli di analisi, le valutazioni di ordine qualitativo sono importanti per determinare le relazioni tra i diversi aspetti coinvolti (geomorfologia, idraulica, funzionalità delle opere di difesa). Sono quindi ipotizzabili generalmente 3 livelli di approfondimento: livello 1: identificazione delle caratteristiche del corso d acqua, delle tipologie dell attraversamento, delle interferenze visibili e definizione qualitativa delle condizioni di assetto per tutti gli aspetti coinvolti; livello 2: analisi qualitativa più dettagliata, combinata con valutazioni quantitative (definizione del profilo per la piena di progetto e per altre portate di riferimento mediante l impiego di modelli numerici idrodinamici di tipo 1D; stima quantitativa dei fenomeni di interferenza tra alveo e le strutture dell attraversamento); livello 3: comporta l impiego di modelli numerici complessi (modelli idrodinamici 2D a fondo fisso o mobile) o modelli fisici dei fenomeni di deflusso e delle azioni di erosione, deposito e di trasporto dei sedimenti da parte della corrente in presenza delle strutture. E inoltre da tenere conto, nel processo di approfondimento delle valutazioni di vulnerabilità, dell opportunità di prevedere fasi sistematiche di feedback, in modo che l interdipendenza tra i diversi fenomeni sia costantemente assicurata. Non in tutti i casi è necessario affrontare tutti i livelli di analisi; la scelta dipende dalla complessità dei fenomeni, dall importanza dell opera o della particolarità delle strutture, dalla gravosità delle condizioni di vulnerabilità in atto. A ciascuno dei livelli di analisi è correlato il bagaglio degli elementi conoscitivi necessari, sia in relazione ai fenomeni da considerare sia per il livello di dettaglio a cui devono essere esaminati. Gli elementi conoscitivi più importanti riguardano le caratteristiche e i fenomeni che interessano il corso d acqua attraversato e le risposte dello stesso, a livello morfologico e idraulico, a seguito dell inserimento delle opere di attraversamento. Gli aspetti conoscitivi propri dell attraversamento sono invece più facilmente disponibili essendo limitati alle caratteristiche geometriche delle strutture che hanno influenza sui fenomeni correlati al deflusso; l unico elemento di non semplice definizione per i ponti esistenti è costituito dalle opere di fondazione, nei casi in cui non sono disponibili le informazioni relative al progetto, ed eventualmente agli interventi successivi di consolidamento (le fondazioni in alveo sono uno degli aspetti su cui si concentrano più frequentemente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria). Per le analisi relative al livello 1, sono sufficienti le informazioni relative alle caratteristiche di insieme del corso d acqua (di natura geometrica, idrologica e idraulica) e alla struttura dell attraversamento, integrate da modeste operazioni di indagine in loco, finalizzate a integrare i dati mancanti e a rilevare lo stato di fatto del sistema ponte-alveo e l eventuale presenza di fenomeni di dissesto in atto. Per i livelli di analisi successivi sono generalmente necessarie campagne di indagini specifiche, finalizzate ad acquisire le informazioni necessarie alle diverse valutazioni, con il grado di approfondimento commisurato alle stesse. File: FaseII_.doc Pagina 21 di 12

22 Normalmente i principali aspetti che più frequentemente necessitano di approfondimenti riguardano: le caratteristiche morfologiche del corso d acqua (alveo tipo): analisi di natura geomorfologia necessarie per la classificazione dell alveo del corso d acqua e per la stima della relativa tendenza evolutiva; la geometria dell alveo: sono necessarie informazioni topografiche di dettaglio per la descrizione dell alveo inciso, delle aree golenali, delle opere idrauliche, dei manufatti di attraversamento; normalmente sono acquisite tramite il rilevo topografico di sezioni trasversali in numero e densità sufficiente per caratterizzare il tratto di corso d acqua idraulicamente influenzato dal ponte; migliori delle sezioni trasversali (proprie di una schematizzazione 1D dell alveo) sono i piani quotati, acquisiti con tecniche topografiche diverse, con densità di punti, compresi quelli batimetrici, adeguata; le caratteristiche granulometriche del materiale d alveo: descrizione, tramite campionamenti e curve granulometriche, dei depositi che costituiscono il fondo dell alveo attivo, le sponde incise, le aree golenali o inondabili dell alveo di piena; le caratteristiche delle fondazioni delle strutture in alveo: necessarie per valutare in il massimo scalzamento teorico potenziale nei casi in cui esse possano venire a contatto con la corrente nel corso di una piena; le caratteristiche idrodinamiche del deflusso: applicazioni di modelli numerici di simulazione delle condizioni di deflusso in piena con la presa in conto degli effetti conseguenti alla presenza dell attraversamento; il valore dello scalzamento potenziale: valutazioni necessarie alla stima degli effetti dell attività erosiva della corrente sulle fondazioni delle pile in alveo, sulle spalle e sui rilevati di accesso. In ogni caso, l analisi di vulnerabilità dell attraversamento deve essere impostata in modo da prendere in considerazione particolare, caso per caso, gli specifici fenomeni che contraddistinguono l assetto idrodinamico in atto e tendenziale del tronco di corso d acqua interessato e che rappresentano le risposte dell alveo alle modificazioni indotte dalla presenza del ponte e delle relative opere accessorie. I criteri generali da tenere in conto per impostare l analisi sono dunque i seguenti: ogni realizzazione di un ponte comporta una perturbazione sulle caratteristiche morfologiche, geometriche e idrauliche del corso d acqua, l assetto idrodinamico del corso d acqua non è mai statico ma evolve più o meno rapidamente nel tempo per fattori naturali e antropici; la comprensione di tale assetto, e delle relative tendenze evolutive, è essenziale e comporta valutazioni sia a carattere locale sia estese a livello di asta fluviale, la risposta del corso d acqua alle perturbazioni locali imposte dal ponte dipende dalle caratteristiche idrodinamiche locali e di asta; gli effetti della risposta si determinano, a seconda dei casi, sia a livello locale che dei tronchi di monte e di valle e sia in tempi brevi che in tempi medio lunghi. File: FaseII_.doc Pagina 22 di 12

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