INDICE DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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2 INDICE DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE TITOLO I - GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA STRUTTURA URBANA CAPO I - SPAZI COSTRUITI (edifici, costruzioni specialistiche) Art. 1 - DEFINIZIONE E ARTICOLAZIONE a. Edifici preesistenti di valore storico - artistico b. Edifici preesistenti non alterati c. Edifici alterati non in contrasto con le peculiarità del centro storico d. Edifici alterati in contrasto con le peculiarità del centro storico e. Edifici di nuova costruzione f. Costruzioni specialistiche g. Fronti di interesse storico-tipologico h. Coperture i. Cornici (sottogronda, marcapiano, zoccolatura o basamento) l. Aperture Esterne m. Infissi e serramenti n. Trattamento facciate esterne Art 2 - INDICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D USO CAPO II - SPAZI APERTI (aree verdi, aree libere, sistemazioni esterne, pavimentazioni) Art. 3 - DEFINIZIONE E ARTICOLAZIONE a. Aree verdi_parchi e giardini b. Aree verdi_piante isolate c. Aree verdi naturali d. Aree libere di pertinenza dell edificato e. Sistemazioni esterne di pertinenza degli edifici f. Pavimentazioni stradali g. Illuminazione h. Elementi di arredo urbano TITOLO II - GLI OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI Art. 4 - LE FINALITA DELL INTERVENTO PRIVATO Art. 5 - LE FINALITA DELL INTERVENTO PUBBLICO Art. 6 - LE FINALITA DEI PROGETTI SPECIALI PER IL CENTRO STORICO TITOLO III - LE MODALITA DI INTERVENTO CAPO I - GLI INTERVENTI PER GLI SPAZI COSTRUITI 1

3 Art. 7 - INTERVENTO 1 - MANUTENZIONE ORDINARIA Art. 8 - INTERVENTO 2 - MANUTENZIONE STRAORDINARIA Art. 9 - INTERVENTO 3 - RESTAURO Art INTERVENTO 4 - RISANAMENTO CONSERVATIVO Art INTERVENTO 5 - RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA Art INTERVENTO 6 - RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA Art.13 - NORME GENERALI E VINCOLI DI UTILIZZAZIONE Art.14 - PRESCRIZIONI SUGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI Art.15 - PRESCRIZIONI SULLE DESTINAZIONI D USO CAPO II - GLI INTERVENTI PER GLI SPAZI APERTI Art INTERVENTO a - TUTELA DEL VERDE Art INTERVENTO b RECUPERO DEL VERDE Art INTERVENTO c RIQUALIFICAZIONE DEL VERDE Art INTERVENTO d RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE LIBERE DI PERTINENZA DELL EDIFICATO E DEGLI SPAZI PUBBLICI Art. 20 INTERVENTO e - SISTEMAZIONE DELLE AREE ESTERNE DI PERTINENZA DEGLI EDIFICI Art INDICAZIONI SULLE PAVIMENTAZIONI STRADALI Art.22 - PRESCRIZIONI SUGLI ELEMENTI DELL ARREDO URBANO CAPO III - GLI INTERVENTI PER LE UNITA MINIME DI INTERVENTO E PER I PROGETTI SPECIALI Art.23 - UNITÀ MINIME DI INTERVENTO U.M.I. Art.24 PROGETTI SPECIALI TITOLO IV - LE MODALITA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI Art.25 a) U.M.I. IN CUI SIANO PRESENTI PARTI COMPRESE NELLE MODALITA DI INTERVENTO 3 e 4 (restauro, risanamento conservativo) Art.26 b) U.M.I. IN CUI I VOLUMI DI FABBRICA SIANO NELLE MODALITA DI INTERVENTO 5 e 6 (ristrutturazione edilizia, ristrutturazione urbanistica) Art.27 - U.M.I. IN CUI SIANO PRESENTI PARTI COMPRESE NELLE MODALITA DI INTERVENTO PER GLI SPAZI APERTI (Tutela del verde / Recupero del verde / Riqualificazione del verde / Riqualificazione delle aree libere di pertinenza dell edificato e degli spazi pubblici / Sistemazione delle aree esterne di pertinenza degli edifici) Art.28 RUOLO E COMPITI DELLA COMMISSIONE EDILIZIA INTEGRATA Art.29 MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO Art.30 AREE DI PROPRIETA PUBBLICA OCCUPATE DA PRIVATI Art.31 INTEGRAZIONI E MODIFICHE ALLA PRESENTE NORMATIVA 2

4 TITOLO I GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA STRUTTURA URBANA La struttura urbana del Centro Storico di Marano risulta costituita da spazi costruiti, come gli edifici a funzione residenziale o altre costruzioni speciali, e da spazi aperti, consistenti nelle diverse aree verdi, aree libere, sistemazioni esterne al costruito e pavimentazioni stradali. Per ognuno di questi elementi sono indicate le seguenti norme di riferimento: CAPO I SPAZI COSTRUITI (edifici, costruzioni specialistiche) Gli elementi edificati sono stati classificati rispetto al loro valore storico-artistico, al loro grado di conservazione e/o alterazione e alla conformità e/o contrasto con le peculiarità del centro storico. La classificazione è indicata nelle Tavole di analisi sulla consistenza edilizia mentre le categorie di intervento sono indicate nelle Tavole di progetto degli interventi nonché nelle Schede di Intervento. Art. 1 - DEFINIZIONE E ARTICOLAZIONE a. Edifici preesistenti di valore storico - artistico Rientrano in questa categoria gli edifici sottoposti alla tutela del Decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, ex Legge n.1089/ 39, e gli edifici di particolare pregio, con destinazione residenziale e/o specialistica. b. Edifici preesistenti non alterati Sono gli edifici che risultano presenti nell impianto tipologico del centro storico e conservano sostanzialmente la loro struttura tipologica originaria c. Edifici alterati non in contrasto con le peculiarità del centro storico Si tratta di edifici oggetto di interventi recenti sulla tipologia, sulla struttura e/o sulle finiture, che non hanno però trasformato il rapporto originario con la struttura tipologica, morfologica e paesaggistica del centro abitato. d. Edifici alterati in contrasto con le peculiarità del centro storico Si tratta di edifici oggetto di interventi recenti che hanno trasformato il rapporto originario con la struttura tipologica, morfologica e paesaggistica del centro abitato e che risultano in contrasto a causa della trasformazione della tipologia, della struttura e/o delle finiture. e. Edifici di nuova costruzione Sono gli edifici di impianto recente costruiti nel centro abitato. f. Costruzioni specialistiche Rientrano in questa categoria tutte quelle costruzioni particolari presenti nel centro abitato quali la cinta muraria, i torrioni, le porte di accesso, le antiche grotte, le torri e i campanili. g. Fronti di interesse storico-tipologico L immagine complessiva del centro storico si rende riconoscibile per il particolare equilibrio di alcuni elementi che la compongono: i fronti di interesse storico- 3

5 tipologico rappresentano tipiche quinte urbane prospettiche visibili in modo unitario dall esterno del centro abitato e da punti notevoli del centro stesso, come le porte d accesso, gli incroci particolari, i principali spazi aperti pubblici. La loro conservazione e tutela rappresenta un obiettivo di salvaguardia per l intero centro storico. h. Coperture Le coperture presenti nel centro storico fanno riferimento alla tipologia a falda inclinata (unica, doppia o composta) con manto in coppi o tegole; sono presenti alcune coperture che per tipologia e materiali risultano in contrasto con i caratteri storico culturali del borgo. i. Cornici (sottogronda, marcapiano, zoccolatura o basamento) Sono presenti in alcuni edifici linee di sottogronda realizzate in mattoni o con travetti di legno e tavelle di cotto, che sorreggono e decorano la struttura di appoggio della copertura; esistono pure fasce marcapiano in mattoni, travertino o pitturate a livello dei solai o dell imposta della linea di giacitura delle finestre; infine in alcuni edifici compaiono zoccolature in tessitura di mattoni, in travertino o dipinte. l. Aperture Esterne Finestre e portali hanno forme diverse: rettangolari, rettangolari con arco a vario sesto, curvilinee; gli elementi decorativi presenti sono cornici, piattabande, architravi, davanzali, colonnine laterali in diverso materiale, spesso in continuità con quelli di facciata (mattoni o cemento). Sono presenti alcuni balconi con porta finestra con soletta in cemento o pietra e alcuni loggiati con affaccio arretrato. m. Infissi e serramenti I materiali presenti per gli infissi sono il legno, naturale o dipinto, e il metallo, mentre i sistemi di oscuramento e chiusura sono prevalentemente in legno e in metallo, su sportelloni, ante chiuse e persiane. Alcuni infissi presentano le ante d oscuro interne. n. Trattamento facciate esterne Le facciate degli edifici sono in prevalenza in mattoni, talvolta intonacati, altre in cemento rustico o tinteggiato. Gli ampliamenti (aggiunte, sopraelevazioni) sono spesso riconoscibili da un disomogeneo trattamento rispetto ai materiali originari dell edificio. Art 2 - INDICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D USO L indagine riporta e indica negli elaborati le destinazioni d uso dei piani terra e la destinazione prevalente degli edifici; nelle schede delle Unità Minime di Intervento sono riportate le destinazioni dello stato attuale e quelle previste compatibili con gli interventi. Attualmente le funzioni prevalenti sono legate alla residenza, alla ricettività, alla cultura; in particolare la funzione residenziale occupa la più alta percentuale di edifici presenti nel centro storico, con l occupazione anche del piano terra ove non siano presenti magazzini, cantine o garages; gli esercizi commerciali sono rappresentati da ristoranti mentre quelli ricettivi da pensione e bed & brekfast; sono inoltre presenti tre edifici per il culto e un museo. 4

6 CAPO II SPAZI APERTI (aree verdi, aree libere, sistemazioni esterne, pavimentazioni) Gli elementi componenti gli spazi aperti sono stati classificati rispetto ad una ricognizione operata sulle diverse aree verdi e aree libere, sulle sistemazioni esterne di pertinenza degli edifici e sulle pavimentazioni stradali e gli altri elementi della funzionalità e dell arredo urbano. Rispetto a ciò l articolazione è indicata nelle Tavole di analisi sulla ricognizione degli spazi aperti mentre le categorie di intervento sono indicate nelle Tavole di progetto degli interventi nonché nelle Schede di Intervento. Art. 3 - DEFINIZIONE E ARTICOLAZIONE a. Aree verdi_parchi e giardini Sono le aree verdi articolate nelle categorie del parco storico, del giardino, del verde e spazi liberi storicamente documentati: presentano caratteri tipici dei giardini di antico impianto, con essenze autoctone o storicamente acquisite, tipiche della vegetazione mediterranea che si espandeva fino al piceno, spesso disposte su zone terrazzate contenute da muretti in mattoni. Talvolta esiste solo la testimonianza storica dell area verde, con mancato utilizzo o abbandono (incolto in presenza della categoria verde storicamente documentato), oppure con un uso improprio rispetto al valore paesaggistico, estetico e di equilibrio tra spazi liberi e spazi costruiti del centro storico. b. Aree verdi_piante isolate Si tratta di esemplari vegetali tra i quali il Pino d Aleppo, l Olivo, l Oleandro, il Tiglio, il Gingko Biloba, isolati e non appartenenti ad aree verdi o giardini, ubicate spesso lungo assi stradali, in aree di margine a questi, sui lati degli spazi ricavati per la sosta. Sono essenze che fanno ormai parte del patrimonio vegetale storicamente acquisito del centro storico e che contribuiscono alla determinazione della sua immagine complessiva. c. Aree verdi naturali Rientrano in questa categoria le grandi aree di contorno al vecchio incasato, spesso immediatamente esterne al perimetro, costituite dai versanti acclivi e dalle scarpate di difficile accesso, come pure le piccole zone di scarso utilizzo tra un piano di giacitura e l altro all interno del borgo. La presenza di masse arboree è costituita in gran parte da essenze infestanti, alberi e arbusti, tra le quali trovano dimora anche esemplari tipici della vegetazione mediterranea. d. Aree libere di pertinenza dell edificato Rappresentano le zone libere costituite da piazzette e piccoli slarghi, a volte in zone derivate da precedenti crolli di edifici, di pertinenza degli edifici esistenti, che non presentano il carattere di aree pubbliche rispetto alla fruizione dello spazio, ma sono ubicate in prossimità delle più grandi zone pubbliche e delle strade, talvolta lasciate in disuso, altre volte usate impropriamente, altre ancora delimitate provvisoriamente con recinzioni o fioriere, spesso pavimentate con materiali compositi non appartenenti alla tradizione locale. 5

7 e. Sistemazioni esterne di pertinenza degli edifici Sono le zone libere di pertinenza e uso degli edifici esistenti, in piano o terrazzate, spesso delimitate da muri, recinzioni, siepi o fioriere, pavimentate e a diretto contatto con gli accessi dell edificio, con le aree destinate a orto e/o a giardino o con la strada pubblica. f. Pavimentazioni stradali Tutte le pavimentazioni presenti a Marano sono state classificate per tipologia in apposita schedatura e segnalate nella Tav. 15 L arredo urbano, l illuminazione e la pavimentazione. Sono presenti alcune tracce dell antica pavimentazione originaria, costituite da pietre di fiume a spacco posate in diverse tessiture e da elementi in cotto, talvolta abbinate tra di loro. La nuova pavimentazione proposta in occasione di recenti lavori di rifacimento dell intera rete dei sottoservizi, è presente in alcune strade del centro: l utilizzo di materiali e tecniche di posa attenti alla tradizione locale, ha permesso di rileggere in chiave moderna la struttura che questi luoghi avevano nel passato e l uso della pietra a spacco e i ricorsi in mattoni sono stati riproposti per le pavimentazioni stradali all interno dell edificato. Sono inoltre presenti zone con asfalto, cemento, porfido, breccia e terra. g. Illuminazione Tutte le tipologie di illuminazione pubblica presenti a Marano sono state classificate in apposita schedatura e segnalate nella Tav. 15 L arredo urbano, l illuminazione e la pavimentazione. Si tratta di elementi costituiti da pali stradali, corpi a muro e lampade a sospensione non più idonee dal punto di vista della sicurezza e dell efficacia, senza particolari pregi dal punto di vista formale. Alcuni corpi illuminanti, utilizzati in occasione del rifacimento dell impianto elettrico pubblico, sono presenti all interno del borgo: i materiali sono acciaio o alluminio con colorazioni neutre, la luce diffusa è di colore bianco e le forme sono decisamente riconducibili ai tempi attuali, rinunciando ad azioni di falso mimetismo storico ma con particolare attenzione al posizionamento e alle finalità. Sono in fase di montaggio pali stradali, corpi aggettanti dalle pareti studiati appositamente per l ambientazione nel centro storico di Marano, che ripropongono la stessa tipologia dei pali, applique segnapasso e luci incassate. h. Elementi di arredo urbano Tutte gli elementi dell arredo urbano presenti a Marano sono stati classificati per tipologia in apposita schedatura e segnalati nella Tav. 15 L arredo urbano, l illuminazione e la pavimentazione.sono in primo luogo rappresentati dalle recinzioni, dai cancelli, dagli accessi alle aree libere che rappresentano gli elementi di filtro tra le proprietà pubbliche e quelle private; inoltre, in occasione di recenti lavori di riqualificazione del centro storico, sono state utilizzate nuove tipologie di recinzioni e di muretti di delimitazione con materiali e forme rispettosi della tradizione locale. 6

8 TITOLO II GLI OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI Art. 4 - LE FINALITA DELL INTERVENTO PRIVATO L intervento del privato nel centro storico persegue obiettivi relativi alle private esigenze nel rispetto e la conformità alle direttive del presente piano, sia riguardo agli spazi costruiti che agli spazi aperti. In particolare sugli spazi costruiti attua gli interventi relativi all eliminazione del diverso grado di dissesto dell edificio, attua gli interventi in base alle mutate esigenze funzionali (rinnovo degli impianti, ridistribuzione degli ambienti, sostituzioni di elementi rovinati), sempre in base alle caratteristiche storico-tipologiche dello stesso. Sugli spazi aperti attua gli interventi relativi alla tutela, recupero, manutenzione e riqualificazione delle aree verdi, dei giardini, dei piccoli orti urbani e delle aree libere di pertinenza dell edificato, attua la sistemazione delle aree esterne agli edifici mediante l impianto di recinzioni, cancelli, muretti ed annessi. Art. 5 - LE FINALITA DELL INTERVENTO PUBBLICO L intervento della pubblica Amministrazione nel centro storico persegue obiettivi relativi alle esigenze della cittadinanza nel rispetto e la conformità alle direttive del presente piano, sia riguardo agli spazi costruiti che agli spazi aperti. L obiettivo finale è quello della riqualificazione del patrimonio edilizio, della dotazione del verde e della presenza sociale da incrementare. Il piano di recupero implica scelte di carattere edilizio-urbanistico e impone prescrizioni ed indicazioni finalizzate alla realizzazione delle opere ritenute necessarie ad assicurare il risanamento del patrimonio edilizio e urbanistico esistente. In particolare sugli spazi costruiti l Ente comunale persegue fini di recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione e migliore utilizzazione del patrimonio stesso, anche attraverso l attuazione di progetti mirati. Sugli spazi aperti cura la tutela, il recupero, la manutenzione e la riqualificazione delle aree verdi e dei giardini, attua interventi di sistemazione delle aree verdi naturali (versante, aree boschive di contorno al centro storico) e di sistemazione delle aree libere con la realizzazione di pavimentazioni stradali, l impianto di servizi pubblici e l apposizione di elementi di arredo urbano. Art. 6 - LE FINALITA DEI PROGETTI SPECIALI PER IL CENTRO STORICO L attuale struttura urbanistica del centro storico permette di individuare alcune zone specifiche sulle quali sperimentare una procedura particolare di intervento. Caratteristiche relative al profondo degrado e allo stato di abbandono di alcune aree, la frammentazione degli usi impropri di altre, la necessità di adeguare la dotazione di servizi primari e, al contempo la indubbia potenzialità dei luoghi, supportata da una specifica documentazione storica, hanno permesso di pensare ad un progetto di intervento complesso che restituisca alle diverse parti una conformazione unitaria per forma, definizione e possibilità di fruizione adeguate alla loro presenza nel centro storico. Per queste aree è prevista una normativa particolare, che indica modalità di intervento sia per il 7

9 privato che per la Pubblica Amministrazione, inserita nelle Schede dei Progetti Speciali; in particolare questi sono: 1) Progetto Speciale CINTA MURARIA. L intervento persegue fini di riqualificazione edilizia nella zona delle mura ovest del centro abitato: qui anticamente sorgevano già alcune unità immobiliari che, attraverso operazioni tecniche calibrate alla funzionalità dell abitare e al rispetto del manufatto tutelato della cinta muraria, costituiscono una grossa potenzialità di recupero sia edilizio che sociale. L operazione infatti si configura come un programma complesso che investe il recupero edilizio, il restauro delle antiche mura e la valorizzazione del verde di contesto interno a queste nonché l adeguamento delle opere di urbanizzazione a servizio di questa parte di città. 2) Progetto Speciale AREA CENTRALE. La finalità dell intervento è quella di incrementare la funzionalità del contesto urbano, attraverso la riqualificazione urbanistica dell area ubicata tra la Chiesa del Suffragio e la casa dell Istituto Autonomo per le Case Popolari. Alcune testimonianze storiche permettono di prevedere nuove unità edilizie destinate alla residenza e alla ricettività che, insieme alla ricomposizione degli accessi e dei percorsi e all organizzazione degli spazi verdi, restituirebbe alla città una zona di grande valore. 3) Progetto Speciale di NUOVA URBANIZZAZIONE. L adeguamento delle opere di urbanizzazione e il miglioramento delle condizioni ambientali generali sono alla base di questo intervento, localizzato nell area che dai piedi della Piazzetta Belvedere passa per Palazzo Bassotti fino alla piazza presso il Museo Archeologico. L impianto di nuovi spazi per la sosta, la realizzazione dei sottoservizi tecnologici primari, della pavimentazione stradale e della nuova illuminazione pubblica, insieme alla qualificazione del verde come parco urbano permettono di migliorare e qualificare l integrazione della zona nel centro storico. 4) Progetto Speciale del PARCO URBANO DENTRO E FUORI LE MURA. L intervento ha l obiettivo di riqualificare e rendere fruibile alla cittadinanza l area verde presso la Chiesa del Suffragio e la fascia esterna lungo le mura ovest fino al ricongiungimento con il centro abitato sotto il Museo Archeologico. L alto valore paesaggistico dell area insieme alla disponibilità di ampi spazi liberi, permettono di creare nuovi luoghi urbani destinati al gioco, allo svago, alla sosta e alla cultura denotando l intervento come un progetto di riqualificazione complesso che investe un ampia zona attualmente degradata del centro di Marano. 8

10 TITOLO III LE MODALITA DI INTERVENTO Vengono di seguito definite le modalità di intervento sia sugli Spazi Costruiti che sugli Spazi Aperti, conformemente alla normativa nazionale e regionale vigente. CAPO I GLI INTERVENTI PER GLI SPAZI COSTRUITI Sono descritti gli interventi previsti per gli spazi costruiti del centro storico così come definiti ed articolati all art. 1 della presente normativa; è possibile individuare la categoria dell elemento di interesse nelle Tavole di Piano sulla consistenza edilizia e verificare nella Schedatura delle Unità Minime di Intervento le modalità di intervento prescritte. Le categorie di intervento fanno riferimento agli edifici e alle costruzioni specialistiche, nonché ai relativi elementi architettonici e tecnici che li compongono. Art. 7 - INTERVENTO 1 - MANUTENZIONE ORDINARIA 1. Sono interventi di manutenzione ordinaria quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelli necessari ad integrare o a mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. 2. Gli interventi di manutenzione ordinaria, tra l altro, riguardano: a) il rimaneggiamento del manto di copertura, il suo riordino e anche la sostituzione integrale, purché con materiale di recupero o con l utilizzo di materiale congruo (coppi) secondo le indicazioni dell Art. 13 del presente Piano e senza modificare la volumetria delle coperture se non per l inserimento sotto il manto di copertura di adeguata coibentazione; b) la riparazione di intonaci, rivestimenti, pavimenti, infissi sia interni sia esterni secondo le indicazioni dell Art. 14 del presente Piano; e) il rifacimento di intonaci, tinteggi, rivestimenti, pavimenti, infissi, all interno delle unità immobiliari anche con caratteristiche diverse dai precedenti; d) la riparazione o sostituzione di canali di gronda, discendenti pluviali e canne fumarie secondo le indicazioni dell Art. 14 del presente Piano; e) la riparazione o sostituzione di materiali ed elementi di isolamento e impermeabilizzazione; f) la riparazione delle sistemazioni esterne, come le recinzioni secondo le indicazioni degli Artt. 18 e 20. del presente Piano; g) il restauro o il rifacimento di pozzi o cisterne all interno delle proprietà private h) la riparazione ed ammodernamento di impianti tecnici che non comportino la costruzione o la destinazione di nuovi locali per i servizi igienici e tecnologici; 9

11 i) ogni altra opera di riparazione o sostituzione di elementi danneggiati, usurati o inadeguati alle esigenze del normale uso del fabbricato. 3. L installazione di impianti solari e di pompe di calore destinati unicamente alla produzione di aria e acqua calda per edifici esistenti, negli spazi liberi privati annessi, e al di sopra delle coperture è soggetta ad autorizzazione specifica da parte della Commissione Edilizia. Art. 8 - INTERVENTO 2 - MANUTENZIONE STRAORDINARIA 1. Gli interventi di manutenzione straordinaria riguardano le opere e le modifiche necessarie al rinnovamento e sostituzione di parti anche strutturali degli edifici, nonché alla realizzazione e integrazione dei servizi igienico sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. 2. Le parti dell edificio sottoposte a rinnovamento e sostituzione, ai sensi del comma 1, debbono mantenere, ricostituite nei materiali, la loro posizione e funzione all interno del preesistente sistema strutturale e distributivo. 3. Per parti strutturali si intendono quegli elementi dell edificio aventi funzioni portanti, quali muri maestri, solai di piano e di copertura, volte e scale. I relativi interventi di manutenzione straordinaria debbono essere limitati esclusivamente alle opere necessarie ad assicurare la stabilità di tali elementi, anche attraverso la sostituzione totale degli stessi, mentre non possono comportare alcuna variazione della situazione planimetrica preesistente. 4. Gli interventi di manutenzione straordinaria, tra l altro, riguardano: a) il consolidamento delle fondazioni, dei muri portanti, delle strutture del tetto, dei solai, delle volte e delle scale; b) il rifacimento delle strutture di copertura senza modifiche di forme e di quote (d imposta e di colmo) anche tenendo conto delle indicazioni dell Art. 13 del presente Piano ; c) la demolizione e ricostruzione di solai, volte e scale, anche con materiali diversi, ma senza modifiche di quota; d) la demolizione di volte e rifacimento in loro vece di solai, senza modifiche della quota di calpestio; e) la demolizione e ricostruzione di parti delle fondazioni o dei muri portanti, con o senza modifiche di materiali; f) il consolidamento, demolizione e successiva ricostruzione di tramezzi, con o senza modifiche di materiali; g) l inserimento ex-novo di intonaci, di rivestimenti interni, di pavimenti interni; h) l apertura, chiusura o modificazione di porte esterne o finestre, solo se ciò costituisce ripristino delle preesistenze anche secondo le indicazioni dell Art 14. del presente Piano; i) il rifacimento del manto del tetto con materiale diverso, cioè con l utilizzo di materiale di recupero o con materiale congruo (coppi) secondo le indicazioni dell Art.13 del presente Piano; 10

12 l) il rifacimento o la realizzazione di pavimenti, intonaci, infissi, rivestimenti e tinteggi esterni con caratteristiche diverse ma sempre secondo le indicazioni dell Art 14 del presente Piano; m) la sostituzione di infissi esterni con caratteristiche diverse o la messa in opera di doppi infissi secondo le indicazioni dell Art.14 del presente Piano; n) l inserimento di vespai, di isolamenti termoacustici e di altre impermeabilizzazioni non a vista esterna; o) le modifiche o costruzioni delle sistemazioni esterne, come le recinzioni secondo le indicazioni degli Artt. 18 e 20 del presente Piano; p) la sostituzione totale o la realizzazione di nuovi servizi igienico-sanitari in mancanza o inefficienza di quelli esistenti. Art. 9 - INTERVENTO 3 - RESTAURO 1. Sono interventi di restauro tutti quelli finalizzati alla conservazione dell organismo edilizio originario e ad assicurarne la funzionalità, attraverso un insieme sistematico di opere che rispettino gli elementi tipologici, formali e strutturali dell organismo stesso e ne consentano l utilizzo secondo la destinazione uguale a quella originale. 2. Per restauro si intende l'intervento diretto sulla cosa volto a mantenerne l'integrità materiale e ad assicurare la conservazione e la protezione dei suoi valori culturali: il restauro scientifico prevede la conservazione, il mantenimento e la valorizzazione delle caratteristiche complessive dell edificio e di tutti gli elementi artistici, tipologici e architettonici che lo compongono. 3. Gli interventi di restauro riguardano, tra l altro, le seguenti opere: a) Deve essere attuata la rimessa in luce degli elementi d epoca e devono essere eliminate le eventuali superfetazioni indicate nelle norme particolari (schede U.M.I.) e gli ingombri recenti o non recenti ma comunque contrastanti con l unità logica e strutturale dell edificio, conpensazioni di volumi e superfici. b) E obbligatoria la salvaguardia dei valori ambientali, con mantenimento del numero dei piani e senza aumenti di superfici e volumi. c) ripristino di quelle parti alterate o manomesse, totalmente estranee, per tecnologia, forma e materiali, all impianto architettonico (quali costruzioni pensili, abbaini, tettoie, verande, accessori per giardini e orti) e quindi da eliminare; d) riordino delle aperture, senza modificazioni dell impianto distributivo interno. 4. Ancorché l U.M.I. non risulti soggetta al D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490 e/o Legge 1/6/1939, n. 1089, si richiede per tale categoria il parere vincolante della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici delle Marche Art INTERVENTO 4 - RISANAMENTO CONSERVATIVO 1. Sono interventi di risanamento conservativo tutti quelli finalizzali alla conservazione dell organismo edilizio e al miglioramento della funzionalità dello stesso in relazione a destinazioni d uso con esso compatibili, anche diverse da quelle precedenti. 2. Tali interventi consistono in un insieme sistematico di opere che possono coinvolgere tutte le componenti dell organismo edilizio (formali, strutturali, distributive, tecnologiche), sempre però nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dello stesso. 11

13 3. Gli interventi di risanamento conservativo, riguardano, tra l altro, le seguenti opere: a) consolidamento, ripristino delle scale e rinnovo degli elementi costitutivi dell edificio (quali muri, volte, solai di piano e copertura, balconi) con l utilizzo di materiali originari; vanno considerate come parte integrante dell edificio anche quelle aggiunte o modificazioni, che pur risultando conseguenti alle alterazioni dell impianto originario, sono ormai, per dignità di materiali e correttezza di forme, completamente assimilate all organismo edilizio e costituiscono documento storico della sua evoluzione nel tempo; b) E consentita la sostituzione delle strutture orizzontali e di copertura che non abbiano alcun particolare valore storico artistico, con mantenimento del livello dei piani di calpestio superiori al piano terreno. c) E permessa, per motivi di grave dissesto statico, la sostituzione di parti di murature verticali anche esterne ma con conservazione integrale dei materiali originali e di recupero e delle tecniche costruttive dell epoca di esecuzione del lavoro, previa documentazione grafica, scritta e fotografica che consenta l esatta individuazione delle parti da sostituire e dei motivi della sostituzione, facendo salvi gli elementi d epoca inseriti nelle murature, che dovranno essere ripristinati. d) Le coperture vanno comunque mantenute o riportate a falde inclinate con manto in coppi tradizionali e con esclusione di terrazzi e abbaini. e) E obbligatorio il cornicione in mattoni con sezione uguale a quella dei cornicioni tradizionali esistenti oppure, ove espressamente consentito (cfr. scheda U.M.I.), in travetti di legno e tavelle in cotto, a sezione piena, della sporgenza massima di cm.70. f) E obbligatorio il mantenimento delle aperture esterne con sostituzione degli squarci dissonanti, specie al piano stradale, con aperture confacenti della luce massima netta di metri 1,20 al piano stradale e 0,85 ai piani superiori. g) E obbligatoria la revisione dei materiali dissonanti in facciata con ripristino dei paramenti originali esistenti ed omogenei in mattoni ed eliminazione degli intonaci ad essi sovrastanti. In documentata carenza di paramenti originali omogenei in mattoni, sono consentiti intonaci rustici, con esclusione assoluta di intonaci a buccia d arancia, graffiati e plastici di ogni tipo. h) Sono obbligatori a tutti i piani infissi esterni in legno, con esclusione di serrandine avvolgibili e persiane. Sono vietate serrande metalliche di ogni genere. E vietata la costruzione di balconi. i) inserimento di elementi accessori e impianti richiesti dalle esigenze dell uso (quali nuovi servizi igienico-sanitari, locale caldaia, ascensori) sempre nel rispetto degli elementi tipologici (paramenti esterni) e formali (sagoma dell edificio) dell organismo edilizio, l) variazione della destinazione d uso con o senza opere edilizie, purché compatibile con il carattere storico-artistico dell edificio e la sua struttura e tipologia originaria. Art INTERVENTO 5 - RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA 1. Sono interventi di ristrutturazione edilizia tutti quelli finalizzati alla trasformazione dell organismo edilizio in rapporto a nuove esigenze funzionali con un insieme sistematico di opere che, pur senza arrivare alla demolizione completa con ricostruzione, possono portare ad un organismo completamente diverso da quello esistente. 12

14 2. Le opere di modifica e sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell edificio, nonché l inserimento di nuovi elementi o impianti non sono condizionati alla destinazione originariamente propria dell edificio, ma ne rispettano la tipologia originaria. 3. Gli interventi di ristrutturazione edilizia, possono riguardare, tra l altro, le seguenti opere: a) rifacimento dell ossatura portante sia orizzontale che verticale con variazioni planimetriche e altimetriche della originaria posizione degli elementi strutturali con esclusione dei solai di copertura; b) demolizione di coperture, solai, volte, scale, muri portanti, fondazioni; c) demolizione e ricostruzione delle fondazioni e dei muri portanti con modifiche dei sistemi statici o con spostamenti purché nel rispetto della tipologia costruttiva originaria; i paramentii esterni, se di ricostruzione, non devono essere intonacati ma realizzati con mattoni di recupero e malte di composizione tradizionale (malte bastarde). d) demolizione e ricostruzione dei solai, delle scale e della copertura, anche con modifiche di quote, ma senza variare il numero dei piani; in particolare le coperture vanno riportate a falde inclinate (max 35%) con manto in coppi tradizionali esistenti e con esclusione di terrazzi, abbaini, mansarde, con l obbligo del cornicione in mattoni con sezione uguale a quella dei cornicioni tradizionali esistenti oppure, ove espressamente consentito (cfr. scheda U.M.I.), in travetti di legno e tavelle in cotto, a sezione piena, della sporgenza massima di cm. 70. e) costruzione, in sostituzione di quelli esistenti, di nuovi solai, scale, volte, muri portanti, fondazioni; f) realizzazione di nuove aperture sulle murature perimetrali: é possibile la revisione delle aperture esterne in un insieme unitario e intonato all ambiente, con dimensioni delle finestre in facciata contenute nella larghezza di metri 0,90 e nell altezza di metri 1,40 con le aperture a piano terra contenute nella luce massima netta di metri 1,60. E vietata la costruzione di balconi, sono vietati infissi metallici e serrandine avvolgibili; e consentiti solo infissi in legno a tutti i piani, mentre al piano terreno sono consentite anche porte-vetrine in cristallo, senza elementi portanti metallici in vista, per destinazioni artigianali e commerciali. Sono vietate le serrande metalliche di qualunque tipo, comprese quelle a maglia. h) riorganizzazione dei collegamenti verticali e orizzontali, nonché dei servizi di uso comune. 4. In riferimento alle opere suddette occorre consultare la schedatura normativa delle Unità Minime di Intervento (U.M.I.) che articola e descrive le modalità della ristrutturazione edilizia in quattro categorie, collegando ad ogni Unità Minima di Intervento un preciso programma di Ricostruzione (schede norma per la ricostruzione): RE 1 - ricostruzione anche parziale di organismi edilizi in rapporto a nuove esigenze funzionali, con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica; RE 2 - ricostruzione di organismi edilizi diruti con presenza di porzioni strutturali significative (tali, ad esempio, da individuare l altezza dell edificio preesistente), con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica; 13

15 RE 3 - ricostruzione di organismi edilizi diruti con presenza di tracce di muri esistenti (sia esterni che interni) con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica; RE 4 - ricostruzione di organismi edilizi diruti con presenza di porzioni di fondazioni (sedime dell edificio), con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica. 5. In mancanza di adeguamento al Programma di Intervento previsto dalle Schede d intervento delle UMI, o di esecuzione delle ricostruzioni previste dai progetti speciali o dalle schede norma per la ricostruzione, è fatto obbligo di conservare i lacerti di muro esistenti e di utilizzare l area esclusivamente a giardino in terra e/o piccolo orto secondo quanto previsto dall art Per quanto riguarda il sistema tecnologico, i materiali e le finiture si specifica quanto segue: l edifico sarà in muratura di mattoni portanti a tre teste, da realizzarsi con mattone pieno faccia a vista, l uso del cemento armato è consentito esclusivamente per le opere di adeguamento sismico previste dalla vigente normativa. Il colore del mattone a faccia a vista è quello giallo paglierino misto a rosato tipico del centro storico di Marano. La copertura è a capanna, realizzata con finitura in coppi vecchi di recupero. Gli infissi saranno in legno con sistemi di oscuramento interni (portelli interni d oscuro). Art INTERVENTO 6 - RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA 1. Sono interventi di ristrutturazione urbanistica quelli rivolti a sostituire l esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. 2. La ristrutturazione urbanistica è prevista in ambiti in cui occorre effettuare demolizione e ricostruzione anche parziale, o di semplice ricostruzione di organismi edilizi diruti con presenza di tracce documentabili attraverso studi, dati catastali e materiale storico. Il presente piano individua questi ambiti disciplinandone l attuazione e la normativa nelle schede delle UMI alla sezione degli interventi. 3. Salvo dove diversamente indicato, i paramenti esterni devono essere intonacati al rustico e tinteggiati con colore neutro da scegliere nella gamma delle terre (la tinteggiatura dovrà essere eseguita dopo che un apposito campione sia stato approvato dalla Commissione Edilizia). La sporgenza di gronda, qualora non espressamente prescritto cornicione in mattoni di tipo tradizionale (cfr. scheda U.M.I.), deve essere contenuta in mt. 0,70. Le aperture esterne devono inserirsi nei prospetti in un insieme intonato con l ambiente, con dimensioni delle finestre contenute nella larghezza di mt. 1,00 e nell altezza di mt. 1,50 e delle aperture a piano terreno contenute nella larghezza massima di mt. 2,00. E vietata la costruzione di balconi e la realizzazione di coperture a terrazza (essendo prescritte coperture a doppia falda con pendenza massima del 35% e manti in coppi tradizionali). Sono vietati infissi metallici e serrandine avvolgibili; sono consentiti solo infissi in legno a tutti i piani, mentre al piano terreno sono consentite anche porte-vetrine in cristallo, senza elementi metallici strutturali in vista, per destinazioni commerciali e/o artigianali. Sono vietate le serrande metalliche di qualunque tipo comprese quelle a maglia. 4. Rientrano tra gli interventi di ristrutturazione urbanistica: 14

16 a) modifica della viabilità esistente, in conformità al tracciato previsto dagli elaborati del presente piano (cfr. Schede UMI, Schede Norma per la ricostruzione ed elaborati di progetto); b) accorpamento dei volumi realizzati in materiale precario, in contrasto con il contesto storico-ambientale in un organismo omogeneo per tipologia e materiali al centro storico secondo i parametri, le modalità e le tecnologie fissate dal presente piano; c) modifica delle sistemazioni esterne, dei giardini, dei cortili e aree pubbliche in conformità a quanto previsto dal presente piano. Art.13 - NORME GENERALI E VINCOLI DI UTILIZZAZIONE 1. Gli edifici da restaurare e da risanare debbono, salvo precise indicazioni in deroga contenute nelle schede normative U.M.I., mantenere invariati sia l inviluppo sia il volume e le superfici, salvo che per i volumi e le superfici deturpanti e costituenti superfetazioni incongrue, che dovranno essere eliminati senza contropartita, come ad esempio le costruzioni o parti di costruzioni emergenti dalle inclinate di coperture originali, le aggiunte volumetriche in facciata, i balconi, i terrazzi, gli squarci fuori scala al piano stradale, le pensiline e tettoie comunque realizzate, le baracche negli spazi di pertinenza. Qualora a seguito della eliminazione della superfetazione non sia possibile rimettere in luce elementi preesistenti dovrà essere in loro vece operata una sostituzione congruente con 1 insieme architettonico ed ambientale; così per esempio nell eliminare un volume aggiunto in facciata o uno squarcio al piano terreno le aperture che si rendessero indispensabili per l utilizzazione dei locali retrostanti vanno progettate in stretta analogia con quelle consentite per la relativa categoria di intervento e tenendo conto dell unitarietà e dell inserimento ambientale del prospetto risultante. 2. La superficie abitabile è quella porzione della superficie già esistente che a seguito del risanamento gode delle caratteristiche richieste dal Regolamento Edilizio Comunale, con esclusione però di ogni superficie al disopra del piano orizzontale individuato dalla linea di gronda. Gli eventuali vani sottotetto potranno essere perciò usati esclusivamente come soffitte, locali di servizio e per impianti di uso comune. 3. Nei locali dei piani strada degli edifici non è consentita di norma la destinazione ad autorimessa. Non è consentita la costruzione di scantinati o seminterrati al di sotto dei locali già esistenti. Nuove aperture di qualsiasi genere (escluse le porte) debbono avere un altezza da terra di almeno m. 1, I cortili e le chiostrine derivanti dalla regolamentazione contenuta nelle schede di Piano sono da ritenere regolari, anche se in deroga alle norme del Regolamento Edilizio Comunale; altrettanto vale per l altezza dei piani abitabili esistenti. Per i gabinetti, i bagni, le lavanderie ed i corridoi è consentita l aerazione artificiale mediante adeguati apparecchi di aspirazione. 5. Tutti i balconi in aggetto sono espressamente vietati, salvo diversa disposizione nelle singole schede di Piano. Sono anche vietate le logge in ritiro dalla facciata. 6. In copertura può essere consentita la costruzione di lucernai a livello delle falde inclinate del tetto solo per la illuminazione di scale interne e di locali di servizio: l eventuale 15

17 regolamentazione specifica, ove tale possibilità sia ammessa, viene esposta nel dettaglio nelle schede U.M.I. competenti. 7. Le coperture vanno mantenute o riportate a falde inclinate (pendenza max 35%) con manto in coppi (tegole curve tradizionali); è vietata la realizzazione di mansarde ed abbaini. Al di fuori della falda del tetto è consentita unicamente la costruzione di canne di fumo in muratura. Art.14 - PRESCRIZIONI SUGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI CORNICIONI: é obbligatorio il cornicione sottogronda in mattoni con sezione uguale a quella dei cornicioni tradizionali esistenti oppure, ove espressamente consentito (cfr. scheda U.M.I.), in travetti di legno e tavelle in cotto, a sezione piena, della sporgenza massima di cm.70. Tutti gli elementi architettonici esterni vanno realizzati con materiali tradizionali e consoni all ambiente anche nella forma e nel colore; singoli aggetti di modanature non possono superare i cm. 12. APERTURE ESTERNE: é obbligatorio il mantenimento delle aperture esterne con sostituzione degli squarci dissonanti, specie al piano stradale, con aperture confacenti della luce massima netta di metri 1,20 al piano stradale e 0,85 ai piani superiori. In caso di realizzazione di nuove aperture sulle murature perimetrali é possibile la revisione delle aperture esterne in un insieme unitario e intonato all ambiente, con dimensioni delle finestre in facciata contenute nella larghezza di metri 0,90 e nell altezza di metri 1,40 e con le aperture a piano terra contenute nella luce massima netta di metri 1,60. In caso di interventi di ricostruzione le aperture esterne devono inserirsi nei prospetti in un insieme intonato con l ambiente, con dimensioni delle finestre contenute nella larghezza di metri 1,00 e nell altezza di metri 1,50 e delle aperture a piano terreno contenute nella larghezza massima di metri 2,00. E vietata la costruzione di balconi. E vietato l uso di riquadri in lastre (travertino, marmo, ecc.) per porte e finestre. INFISSI E SERRAMENTI: Per quanto riguarda le finestre sono obbligatori a tutti i piani infissi esterni in legno, sono vietati infissi metallici e di materiale plastico; è consigliato il sistema di oscuramento interno con ante d oscuro (obbligatorio ed esclusivo in presenza di cornici in mattoni intorno alle bucature) o esterno con sportelloni in legno naturale o colorato chiaro o verde, sconsigliate le persiane e vietate le serrandine avvolgibili. Per quanto riguarda i portoni è obbligatorio l uso del legno, vietato il materiale metallico o plastico, come pure vietate serrande metalliche di ogni genere, comprese quelle a maglia; al piano terreno sono consentite anche porte-vetrine in cristallo, senza elementi portanti metallici in vista, per destinazioni artigianali e commerciali. Sono consentite le protezioni agli accessi (griglie) in metallo. TETTOIE: é vietata la realizzazione di tettoie a protezione degli ingressi, delle finestre e dei balconi esistenti, di qualsiasi materiale, come pure pergolati e loggiati anche con affaccio rientrato rispetto al filo della facciata. TRATTAMENTO FACCIATE ESTERNE: é obbligatoria la revisione dei materiali dissonanti in facciata con ripristino dei paramenti originali esistenti ed omogenei in mattoni ed eliminazione degli intonaci ad essi sovrastanti. In documentata carenza di paramenti originali omogenei in mattoni, sono consentiti intonaci rustici, con esclusione assoluta di intonaci a buccia d arancia, graffiati e plastici di ogni tipo nonché dei marmi e del travertino lucidato come finitura di paramenti, sia colorati in 16

18 massa che tinteggiati con colore neutro da scegliere nella gamma delle terre (la tinteggiatura dovrà essere eseguita dopo che un apposito campione sia stato approvato dalla Commissione Edilizia). LATTONERIA E CANALIZZAZIONI: sono obbligatori elementi per lo smaltimento delle acque (gronde, pluviali, etc.) in rame o ghisa, con esclusione di altri materiali; le cassette di ispezione impianti e gli alloggiamenti per i contatori sulle facciate devono essere previsti in metallo (inox o ghisa) con sportello a riempimento dello stesso materiale della facciata. Sono vietate in facciata canalizzazioni esterne di ogni tipo salvo quelle dei pluviali. Art.15 - PRESCRIZIONI SULLE DESTINAZIONI D USO Le destinazioni d uso attuali degli edifici possono essere mantenute anche in seguito ai diversi interventi previsti dalla presente normativa, semprechè non risultino in contrasto con le peculiarità del centro storico e con le previsioni del presente piano indicate nella normativa; per altre destinazioni consentite occorre far riferimento alla schedatura relativa alle Unità Minime di Intervento, in particolare nella sezione relativa agli interventi. In particolare le destinazioni d uso previste riguardano la residenza (alloggi, spazi accessori, autorimesse), i servizi (amministrativi, scolastici, sportivi, religiosi, culturali sociali) e il terziario (commercio, artigianato, ricettività, ristorazione, professionale, direzionale), da collocare in conformità alle indicazioni delle suddette Schede delle Unità Minime di Intervento o, dove non espressamente indicato, in conformità dei regolamenti e leggi vigenti in materia. 17

19 CAPO II GLI INTERVENTI PER GLI SPAZI APERTI Sono descritti gli interventi previsti per gli spazi aperti del centro storico così come definiti ed articolati all art. 3 della presente normativa; è possibile individuare la categoria dell elemento di interesse nelle Tavole di Piano sulla ricognizione degli spazi aperti e verificare nella Schedatura delle Unità Minime di Intervento le modalità di intervento prescritte. Le categorie di intervento fanno riferimento alle aree verdi, aree libere, sistemazioni esterne di pertinenza degli edifici, pavimentazioni stradali ed elementi di arredo urbano. In particolare, come riferimento, si può evidenziare la seguente corrispondenza: Categoria a. / b. : Aree verdi_parchi e giardini / Aree verdi_ piante isolate Intervento a / b : Tutela del verde / Recupero del verde Categoria c. : Aree verdi naturali Intervento c : Riqualificazione del verde Categoria d. : Aree libere di pertinenza dell edificato Intervento d : Riqualificazione delle aree libere di pertinenza dell edificato e degli spazi pubblici Categoria e. : Sistemazioni esterne di pertinenza degli edifici Intervento e : Sistemazione delle aree esterne di pertinenza degli edifici Categoria f. : Pavimentazioni stradali Indicazioni sulle pavimentazioni stradali Categoria g. / h. : Illuminazione / Elementi di arredo urbano Prescrizioni sugli elementi dell arredo urbano Art INTERVENTO a - TUTELA DEL VERDE 1. Le aree classificate in questa categoria di intervento sono tutte quelle riconducibili al parco storico e al giardino, vincolate all inedificabilità ed alla conservazione delle essenze arboree eventualmente presenti; gli esemplari vegetali isolati non appartenenti ad aree verdi o giardini, ubicati lungo assi stradali, in aree di margine a questi, sui lati degli spazi ricavati per la sosta rientrano nella presente categoria. 2. Tali aree devono essere sistemate decorosamente per ciascun singolo intervento: conservazione delle essenze autoctone, eliminazione delle essenze infestanti 18

20 (intervento su aree incolte) che possono essere sostituite dalla messa a dimora di nuove essenze arboree e arbustive compatibili con le caratteristiche del giardino e che non impediscano la vista dell area dall esterno a tutela dell immagine complessiva del borgo basata anche su un delicato equilibrio tra spazi liberi e spazi costruiti. 3. La tutela del verde investe anche il mantenimento e la conservazione degli elementi che costituiscono il giardino: è possibile manutenere e consolidare muretti, scale, accessi, pavimentazioni dei percorsi pedonali senza modificare tipologie e materiali a vista, vanno pavimentati esclusivamente i cortili e le chiostrine confinanti, utilizzando mattoni preferibilmente disposti a coltello; sono espressamente vietati manufatti di qualunque tipo per il rimessaggio degli attrezzi o simili, tendoni, gazebo, pergolati che se presenti, vanno demoliti, la demolizione di elementi architettonici storici, l impianto di elementi tecnologici a vista. Art INTERVENTO b RECUPERO DEL VERDE 1. Rientrano in questa categoria tutte le aree attualmente in stato di mancato utilizzo, di abbandono o con un uso improprio, comprese quelle per le quali esista una testimonianza storica e documentabile dell area libera verde, in cui si preveda un azione di recupero con vincolo di utilizzazione a giardino o piccolo orto rispetto alla destinazione attuale. 2. Per dette zone viene prescritta l eliminazione delle essenze arboree e cespugliose infestanti e/o incompatibili con l ambiente circostante e la messa a dimora di essenze compatibili con la tipologia del giardino o del piccolo orto urbano. 3. E data la possibilità di ripristinare e consolidare, ove preesistenti, muretti di contenimento di terrazzamenti su diverse quote del piano di campagna, pavimentazioni in mattoni dei percorsi interni, recinzioni; qualora non si rinvengano tracce di tali elementi è possibile prevederli in conformità alle tipologie e materiali previsti nel centro storico utilizzando mattoni preferibilmente disposti a coltello o acciottolato simile a quello attualmente posto sulle strade di proprietà comunale per le pavimentazioni, e per le recinzioni, muretti rivestiti con mattoni di recupero. 4. E vietata la realizzazione di manufatti, tendoni, gazebo, pergolati che se presenti, vanno demoliti; è vietato lastricare l area con materiali compositi, o riedificare se non previsto dalla normativa del presente piano; gli impianti tecnologici vanno interrati. E inoltre vietata ogni forma di conduzione di attività improprie con il centro abitato come l allevamento degli animali. Art INTERVENTO c RIQUALIFICAZIONE DEL VERDE 1. Sono interventi previsti sui versanti, le scarpate e le zone di scarso utilizzo all interno e all esterno della cinta muraria del castello ma a ridosso di questa, che indicano un recupero all uso e visitabilità pubblici nel rispetto paesaggistico e ambientale delle zone. 2. Viene specificatamente prescritto il mantenimento e il reimpianto delle essenze arboree e cespugliose autoctone, l eliminazione delle essenze infestanti incompatibili con l ambiente, la messa in pratica di tecniche di consolidamento ove la natura dei versanti le richiedano per motivi di sicurezza, di recupero ambientale e di regimazione delle acque. 19

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