TITOLO I. PRINCIPI E CARATTERISTICHE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

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1 INDICE TITOLO I. PRINCIPI E CARATTERISTICHE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Capo 1. Principi e norme generali pag. 1 Art. 1. Principi e finalità del Piano di Governo del Territorio pag. 1 Art. 2. Ambiti di applicazione del Piano di Governo del Territorio pag. 2 Art. 3. Atti costituenti il Piano di Governo del Territorio pag. 2 Art. 4. Modalità e strumenti di attuazione del PGT pag. 3 Art. 5. Rinvio ad altre disposizioni, difformità e contrasti tra disposizioni, deroghe pag. 4 Art. 6. Indicatori per la valutazione ambientale, il monitoraggio e le varianti del PGT pag. 4 Art. 7. Sostenibilità degli interventi edilizi e di trasformazione del territorio pag. 6 Art. 8. Sistema informativo territoriale pag. 6 TITOLO II. DISPOSIZIONI GENERALI Capo 1. Obiettivi, caratteristiche ed elaborati costitutivi il Documento di Piano pag.8 Art. 9. Obiettivi generali pag. 8 Art. 10. Contenuto del Documento di Piano pag. 9 Art. 11. Effetti giuridici pag. 10 Art. 12. Validità ed efficacia del Documento di Piano pag. 10 Art. 13. Elaborati costitutivi pag. 10 Art. 14. Indirizzi, direttive e prescrizioni del Documento di Piano pag. 11 Capo 2. Criteri, indirizzi e regole generali del Documento di Piano pag. 12 Art. 15. Compensazione urbanistica pag. 12 Art. 16. Perequazione urbanistica pag. 12 Art. 17. Incentivazione urbanistica pag. 13 Art. 18. Modalità di applicazione dei principi di compensazione, perequazione e incentivazione pag. 13 TITOLO III. DISPOSIZIONI PER L ATTUAZIONE Capo 1. Indirizzi, direttive e prescrizioni per Piano delle Regole e Piano dei Servizi pag. 15 Art. 19. Direttive per il Piano delle Regole pag. 15 Art. 20. Indirizzi per il Piano delle Regole pag. 16 Art. 21. Prescrizioni per il Piano delle Regole pag. 19 Art. 22. Direttive per il Piano dei Servizi pag. 19 Art. 23. Indirizzi per il Piano dei Servizi pag. 20 Art. 24. Prescrizioni per il Piano dei Servizi pag. 23 Capo 2. Attuazione del Documento di Piano pag. 24 Art. 25. Direttive e indirizzi per l azione di governo dell Amministrazione Comunale pag. 24 Art. 26. Piani attuativi vigenti, costruzioni ed opere esistenti pag. 26 Art. 27. Prescrizioni generali per i piani attuativi ed i piani di settore pag. 27 Art. 28. Direttive per i piani attuativi pag. 28 Art. 29. Indirizzi per i piani attuativi pag. 29 Art. 30. Disciplina dei Programmi Integrati di Intervento pag. 31 Art. 31. Disciplina degli Ambiti di Trasformazione Urbana ATU pag. 32 Allegato A Norme relative alle componenti geologica, idrogeologica e sismica

2 TITOLO I PRINCIPI E CARATTERISTICHE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Capo 1. Principi e norme generali Art. 1. (Principi e finalità del Piano di Governo del Territorio) 1. Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Belgioioso di seguito denominato PGT disciplinano il governo del territorio nel rispetto dei principi fondamentali dell ordinamento statale e comunitario, della normativa statale e regionale di settore, della vigente pianificazione territoriale sovraordinata per gli aspetti di immediata prevalenza in essa indicati, nonché nel rispetto degli indirizzi delle politiche urbanistiche, definite in relazione alle prospettive di sviluppo socio economico della comunità insediata ed alle peculiarità storiche, culturali, ambientali, paesaggistiche e naturali del territorio comunale. 2. Il Piano di Governo del Territorio è un progetto urbanistico unitario per il territorio comunale che si pone quali obiettivi: a. potenziare il ruolo sociale, culturale ed economico di Belgioioso nel contesto della provincia pavese; b. mantenere e risanare i caratteri paesistico-ambientali e di abitabilità del territorio; c. organizzare la rete di mobilità urbana e intercomunale; d. migliorare i servizi a carattere locale e sovracomunale; e. valorizzare le risorse ambientali, storiche, economiche del territorio e le opportunità degli abitanti. 3. Gli obiettivi del Piano sono perseguiti nel rispetto dei principi di: partecipazione, attenzione alla pluralità delle esigenze sociali, culturali e delle differenti fasce di età della popolazione; sostenibilità dello sviluppo; minimizzazione del consumo di suolo di espansione; priorità agli interventi di risanamento, ristrutturazione e riqualificazione edilizia ed urbanistica. 4. I contenuti del PGT sono ispirati a principi di: imparzialità, economicità; efficacia dell azione amministrativa; semplificazione delle procedure; ottimizzazione delle risorse naturali; miglioramento dei servizi pubblici. Il PGT si attua, al fine di una più equa ripartizione dei benefici economici derivanti dalle trasformazioni del territorio, applicando i principi di compensazione, perequazione e incentivazione, qualora ciò non contrasti con gli interessi pubblici generali. 5. Il Piano di Governo del Territorio: a. ha contenuti compatibili e coerenti con i Piani Territoriali Sovracomunali, e in particolare con il Piano Territoriale di Coordinamento della provincia e con il Piano Territoriale Paesistico della Regione; b. esplica la propria efficacia, disciplinando, anche con le norme di piani settoriali, interventi di completamento, trasformazione urbanistica ed edilizia vincoli sia di natura strategica, a carattere paesistico, sia operativa a breve e medio termine; c. è redatto con riferimento alle risultanze del documento appositamente predisposto per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica; d. in conformità all art. 4 della L.R. 11 marzo 2005, n 12, è stato redatto e sottoposto alla valutazione ambientale e ne è stata valutata la sostenibilità ambientale secondo i criteri evidenziati nei documenti allegati; 1

3 e. individua e norma, attraverso il Piano delle Regole, le destinazioni private del suolo e degli edifici, le modalità di intervento sulle parti edificate non assoggettate a pianificazione attuativa e le aree a destinazione agricola; f. individua e norma, attraverso il Piano dei Servizi, le destinazioni pubbliche per programmare la dotazione di aree e opere per servizi pubblici e di interesse pubblico, locale, urbano e territoriale. Tra esse sono comprese le aree a verde pubblico che costituiscono corridoi ecologici di valore paesistico, per la fruizione da parte della popolazione e per la tutela della presenza delle specie vegetali e animali. 6. Il Piano di Governo del Territorio, ai sensi della L.R. 11 marzo 2005, n 12 e successive modifiche e integrazioni, è costituito dal Documento di Piano, dal Piano delle Regole e dal Piano dei Servizi. 7. Nella normativa che segue ed in quella relativa agli altri elaborati del PGT, di cui al comma 6, la dizione Piano di Governo del Territorio assume il significato di tutti i documenti che costituiscono il Piano di Governo del Territorio (Documento di Piano, Piano delle Regole e Piano dei Servizi). Art. 2. (Ambiti di applicazione del Piano di Governo del Territorio) 1. Il Documento di Piano, il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi costituenti il PGT, nel loro complesso si applicano all intero territorio comunale. Essi, pertanto, nell ambito di rispettiva competenza e con i limiti dettati dalla vigente legislazione statale e regionale in materia, nonché dalla pianificazione territoriale sovraordinata, nei casi di sua immediata prevalenza, disciplinano mediante elaborati prescrittivi e in particolare mediante la normativa tecnica, tutte le trasformazioni urbanistiche nonché tutte le opere o interventi edilizi per i quali, in base alla vigente legislazione statale e regionale, risulti necessario il rilascio di un titolo abilitativo edilizio, nonché tutti i mutamenti di destinazione d uso. 2. Sono fatti salvi i casi di deroga al PGT previsti dalla vigente legislazione statale e regionale, e richiamati nei presenti criteri attuativi. 3. Le disposizioni contenute negli elaborati prescrittivi, che richiamano disposizioni legislative, regolamentari o atti di pianificazione sovraordinata, si intendono modificate di diritto a seguito dell entrata in vigore di norme statali, regionali o di atti di pianificazione sovraordinata modificativi di quelli richiamati o a cui viene fatto esplicito rinvio, secondo le modalità stabilite dalle fonti sopravvenute. 4. In ogni caso, per gli elaborati prescrittivi del PGT non sono ammesse interpretazioni che contrastano con norme imperative di legge o regolamento statale o regionale, ovvero con prescrizioni immediatamente prevalenti di atti di pianificazione sovraordinata. Art. 3. (Atti costituenti il Piano di Governo del Territorio) 1. Ai fini della prevenzione dei rischi geologici, idrogeologici e sismici, il PGT, ai sensi dell art.57 della L.R. n.12/2005 e s.m.i., contiene la definizione dell assetto geologico, idrogeologico e sismico comunale, redatto sulla base dei criteri ed indirizzi emanati dalla Giunta regionale. In particolare, ai sensi della medesima legge: - il Documento di Piano contiene lo studio integrale della componente geologica, idrogeologica e sismica; - il Piano delle Regole contiene la fase di sintesi, valutazione e proposta della componente geologica, idrogeologica e sismica, in cui sono individuate le aree a pericolosità e vulnerabilità geologica, idrogeologica e sismica, secondo i criteri e gli indirizzi emanati 2

4 dalla Giunta regionale, nonché le norme e le prescrizioni a cui le medesime aree sono assoggettate in ordine alle attività di trasformazione territoriale, come meglio precisato dall art.10 della L.R. n.12/2005 e s.m.i.. 2 Ai sensi dell art.9, comma 8, della L.R. n.12/2005 e s.m.i, il Piano dei Servizi verrà integrato, per quanto riguarda l infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo, redatto ai sensi della L.R. n.26/2003 e s.m.i.. 3 Al Piano di Governo del Territorio, a titolo ricognitivo, descrittivo ed illustrativo, sono allegati esclusivamente in formato digitale i seguenti elaborati: a. per il Documento di Piano: - Inquadramento territoriale (P.T.C.P. e piani di settore); - Stato di attuazione P.R.G. vigente digitalizzato; - Rilievo aerofotogrammetrico 2005; b. per il Piano dei Servizi: - servizi esistenti sul territorio comunale; - rete del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi alla persona (come previsto ai sensi del D.Lgs.114/1998 e della L.R. n.14/1999); c. per il Piano delle Regole: - caratteristiche del patrimonio edilizio esistente; - tavole della serie Pr.05 in scala 1:5.000/ Art. 4. (Modalità e strumenti di attuazione del PGT) 1 Le previsioni di PGT si attuano con l uso degli strumenti previsti dall ordinamento nazionale e regionale. 2. Gli interventi pubblici e privati contenuti in strumenti attuativi devono essere preceduti, nei modi e nelle forme previste dalla legislazione vigente, da esame di impatto paesistico del progetto, ai fini della determinazione della sensibilità paesistica del sito interessato e dell incidenza paesistica del progetto. 3 Gli elaborati relativi sia ad interventi pubblici sia privati devono documentare: - la contestualizzazione con le preesistenze ai fini della compatibilità e della qualità architettonica dell intervento; - la sistemazione delle superfici scoperte di pertinenza; - l accessibilità veicolare e ciclopedonale, nonché la presenza di servizi pubblici di trasporto; - la dotazione dei servizi di parcheggio e di urbanizzazione primaria e, per i piani attuativi, secondaria; - la compatibilità acustica ed eventuali verifiche di dettaglio previste in caso di vigenza della Classificazione Acustica del territorio comunale. 4. Nei casi di ristrutturazione urbanistica l intervento è sempre accompagnato da documentazione che dimostri non essere necessaria la bonifica dell area preliminare all intervento, o, in sua assenza, dal piano di bonifica preliminare del sito. In caso di dismissione di attività produttive nel tessuto urbano l Amministrazione Comunale richiede che vengano presentate, entro 12 mesi dalla dismissione stessa, una relazione sulle caratteristiche storiche dell insediamento e delle lavorazioni, sullo stato dei suoli, anche attraverso prove geognostiche o simili, delle condizioni del sottosuolo e gli eventuali necessari provvedimenti di bonifica, salvo che le attività in tale periodo non siano state riprese. 3

5 Art. 5. (Rinvio ad altre disposizioni, difformità e contrasti tra disposizioni, deroghe) 1. In caso di incompatibilità le disposizioni legislative statali e regionali prevalgono su quelle del PGT; sono altresì prevalenti su quelle del PGT le prescrizioni, ovunque contenute, in attuazione di disposizioni di leggi statali o regionali. 2. Per quanto non esplicitamente previsto dalle presenti norme, si rinvia alle disposizioni statali e regionali e, in quanto compatibili, alla regolamentazione comunale in materia edilizia, dei lavori pubblici ed ambientale. Per il superamento delle barriere architettoniche si rinvia alla legislazione vigente. 3. In caso di difformità tra gli elaborati grafici di PGT e le presenti norme, prevalgono queste ultime. 4. In caso di difformità tra previsioni di eguale cogenza, contenute negli atti di PGT, prevale quanto previsto dal Piano dei Servizi stante il relativo carattere di pubblica utilità delle previsioni in esso contenute; prevale la previsione del Piano delle Regole in caso di contrasto tra questo ed il Documento di Piano, in considerazione del valore conformativo delle previsioni in esso contenute. 5. Le prescrizioni del PGT hanno valore prevalente rispetto ai piani attuativi: le direttive e gli indirizzi del PGT hanno rispetto ai piani attuativi valore orientativo. 6. Sono ammesse deroghe alle presenti norme di attuazione solo nei casi consentiti dalla legislazione vigente. Ove la deroga riguardi edifici di proprietà privata, essa è subordinata alla stipula di atto di vincolo alla destinazione pubblica o d'interesse pubblico, con relativa trascrizione nei registri immobiliari. Art. 6. (Indicatori per la valutazione ambientale, il monitoraggio e le varianti del PGT) 1. Ai sensi della direttiva 2001/42/CEE, della normativa nazionale e regionale, il Documento di Piano e sue varianti sono soggetti a Valutazione Ambientale Strategica degli effetti derivanti dall attuazione degli interventi previsti, ai fini della salvaguardia del paesaggio e delle risorse del territorio. 2. Gli indicatori con valore prescrittivo individuati dal Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano, cui si aggiungono altri indicatori da definire durante la fase di monitoraggio dell attuazione del PGT, sono i seguenti: Indicatore di riferimento Categoria: TERRITORIO Valore PGT vigente Documento di riferime. Indice di consumo di suolo (%) 9,67 VAS, Dp Indice aree commerciali/produttive (%) Frammentazione insediamenti produttivi (%) Indice aree agricole (%) 83,75 Dp.06.2., Pr Dp.06.2., Pr Valore limite Valore Variante PGT 10,02 Dp.06.2., Pr ,40 4

6 Indice aree residenziali (%) Intensità d uso del suolo (%) Riuso del suolo urbanizzato (%) Indice nuovo sviluppo (%) Permeabilità dei suoli residenziali in zone di espansione (E) e di trasformazione (T) Permeabilità dei suoli produttivi in zone di espansione (E) e di trasformazione (T) Categoria: AMBIENTE E PAESAGGIO Indice aree protette (%) Identità storico-culturale (%) Connettività ambientale Infrastrutture lineari: incidenza delle infrastrutture lineari sugli habitat Stato Ambientale dei Corsi d Acqua Categoria: VERDE Dotazione di aree verdi piantumate (mq/mq) Verde comunale/ n di abitanti (mq/ab.) Verde comunale/superficie territoriale (mq/mq) Accessibilità alle aree verdi Categoria: MOBILITA Dotazione piste ciclo-pedonali (ml) Dotazione parcheggi (mq) Flussi di traffico (n veic./ora) 71,25 1, ,82 32,62 0, Dp.06.2., Pr Dp.06.2., Pr Dp.06.2., Pr Dp.06.2., Pr VAS, Dp.06.2., Pr VAS, Dp.06.2., Pr E > 40% T> 30% E >15% T >10% + 5% + 15% + 5% +10% VAS, Dp.06.4., Pr ,54 Dp.06.4., Pr.04.1., Pr ,95 VAS, Dp.06.4., Pr VAS VAS Dp.06.4., Pr.04.6., Ps ,12 Dp.06.4., Pr.04.6., Ps ,72 Dp.06.4., Pr.04.6., Ps ,20 VAS, Ps Dp.06.5., Ps Dp.06.5., Ps VAS 5

7 Linee di trasporto pubblico e frequenza Categoria: SERVIZI Indice aree servizi pubblici e/o privati di uso pubblico (%) VAS, Ps Ps Servizi comunali/abitanti (mq/ab.) 62,49 Ps ,90 Accessibilità ai servizi pubblici e/o privati di uso pubblico VAS, Ps Gli indicatori elencati al comma precedente e gli altri indicatori definiti dal Rapporto Ambientale sono rilevanti anche ai fini del monitoraggio del PGT. 4. E costituito l osservatorio per il monitoraggio dell attuazione del Piano di Governo del Territorio avente le seguenti finalità: - verificare periodicamente l attuazione del piano e valutare l incidenza positiva o negativa delle singole realizzazioni sul quadro del sistema ambientale esistente ed il grado di realizzazione di quello previsto dal piano; - indirizzare l attuazione del piano sulla base delle priorità derivanti dalla realizzazione del piano triennale delle opere pubbliche; - utilizzare le dotazioni volumetriche del Documento di Piano in funzione degli interessi generali della città. 5. Le varianti al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi che comportino modifiche ai parametri di riferimento per gli indicatori assunti per la Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano, sono ammesse solo se non peggiorative e nel rispetto dei valori limite precisati per ogni indicatore e dovranno tendere al raggiungimento dei valori obiettivo degli indicatori stessi. 6. Le suddette varianti dovranno preventivamente verificare l evoluzione degli indicatori che le stesse sono destinate a modificare; devono, inoltre, definire le proprie azioni in funzione dell incidenza sui medesimi nella direzione del loro mantenimento o miglioramento. Art. 7. (Sostenibilità degli interventi edilizi e di trasformazione del territorio) 1. Le trasformazioni urbanistiche nonché tutte le opere o interventi edilizi da eseguire nel territorio comunale devono raggiungere obiettivi di sostenibilità complessiva, di risparmio delle risorse territoriali e di risparmio energetico. Gli interventi dovranno essere progettati e realizzati sulla base dei principi dell edilizia bioclimatica e dell architettura sostenibile. 2. Il Piano delle Regole, il Piano dei Servizi ed il Regolamento Edilizio definiscono, per quanto di rispettiva competenza, le modalità e le prescrizioni necessarie a perseguire gli obiettivi di cui al presente articolo. Art. 8. (Sistema informativo territoriale) 1. A seguito dell approvazione del PGT, l Amministrazione Comunale costituisce il Sistema Informativo Territoriale di seguito denominato SIT al fine di disporre di un sistema conoscitivo del territorio e di monitoraggio della sua evoluzione utile a definire, perfezionare ed attuare le scelte di programmazione urbanistica di livello comunale. 6

8 2. Il SIT viene integrato con i sistemi informativi territoriali degli enti sovracomunali, ed è costituito da un insieme di basi conoscitive dinamiche e strati informativi che definiscono un quadro completo di riferimento normativo e culturale per la definizione delle possibili scelte progettuali. 3. Il SIT è pubblico e fornisce servizi e informazioni a tutti i cittadini. Le informazioni sono liberamente disponibili e consultabili. 7

9 TITOLO II DISPOSIZIONI GENERALI Capo 1. Obiettivi, caratteristiche ed elaborati costituitivi il Documento di Piano Art. 9. (Obiettivi generali) 1. In base ad un quadro conoscitivo generale del territorio comunale e delle prospettive di sviluppo socio economico della comunità locale, il Documento di Piano individua, in coerenza con le scelte della pianificazione territoriale sovraordinata, gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT, le politiche di intervento per la residenza, la mobilità e le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, dimostra la coerenza di tali politiche con le risorse economiche attivabili dall Amministrazione Comunale, individua gli ambiti di completamento, di trasformazione, di riqualificazione e rinnovo urbano definendo i criteri e gli scenari di intervento, nonché la necessaria dotazione infrastrutturale di attrezzature e spazi pubblici e privati di interesse pubblico e generale a servizio dell abitato, dei cittadini e delle imprese, determina i modi di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani territoriali di livello sovracomunale, definisce i criteri di compensazione, perequazione e incentivazione urbanistica. 2. Il Documento di Piano, nei cinque anni di attuazione, fissa uno sviluppo massimo della capacità insediativa, in termini di abitanti teorici aggiuntivi insediabili, pari ad un minimo di 620 ed un massimo di 775 nuovi abitanti, privilegiando il completamento degli interventi in fase di attuazione e quelli limitrofi al tessuto urbano consolidato. 3. Gli obiettivi qualitativi e quantitativi di sviluppo complessivo del PGT sono riassunti nella seguente tabella: Abitanti teorici aggiuntivi insediabili (n ) Abitanti teorici aggiuntivi insediabili nel quinquennio (n ) 620 (min) 775 (max) Volume teorico per abitante (mc/ab) 150 Volumetria residenziale aggiuntiva massima totale (mc) Volumetria in ambiti di trasformazione (mc) % sulla volumetria residenziale complessiva 76,22 % di edilizia residenziale pubblica e convenzionata sul totale 14,32 Superficie lorda di pavimento per le attività secondarie aggiuntiva massima totale (mq) Superficie lorda di pavimento per le attività terziarie, laboratori, ricerca, commerciali ed espositive, ricettive ed alberghiere, aggiuntiva massima totale (mq) Superficie territoriale complessiva interessata da interventi urbanistici (mq) Dotazione complessiva di aree di interesse pubblico per insediamenti residenziali (mq) Dotazione di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale di livello comunale per abitante (mq/abitante) 64,90 8

10 Dotazione complessiva di aree a servizi esistenti e reperite dal PGT (mq) Dotazione complessiva di aree e servizi di interesse territoriale (mq) Dotazione di aree e servizi di interesse territoriale per abitante (mq(abitante) 25,00 Dotazione di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale di interesse pubblico per le attività secondarie produttive insediate e previste (mq per ogni mq di superficie lorda di pavimento) 20/100 Dotazione di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale di interesse pubblico per le attività terziarie, laboratori e ricerca, ricettive insediate e previste (mq per ogni mq di superficie lorda di pavimento) 100/100 Dotazione di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale di interesse pubblico per le attività commerciali insediate e previste, escluse le medie e grandi strutture di vendita (mq per ogni mq di superficie lorda di pavimento) 100/100 Art. 10. (Contenuti del Documento di Piano) 1. Il Documento di Piano definisce: a. il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del Comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione provinciale e regionale. Può inoltre eventualmente proporre le modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino necessarie; b. il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute, individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storicomonumentale, e le relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e l assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo; c. l assetto geologico, idrogeologico e sismico anche mediante rinvio ad appositi studi. 2. Sulla base degli elementi di cui al comma 1, il Documento di Piano: a. individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale. Ne indica i limiti e le condizioni di sostenibilità ambientale e di coerenza con le previsioni di livello sovracomunale; b. determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il Documento di Piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo, della definizione dell assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e di miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; c. determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza, le disponibilità ed opportunità di edilizia convenzionata e/o in Piani di Zona nonché le eventuali politiche per l edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, comprese quelle della distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale; d. dimostra la compatibilità delle politiche di intervento elencate alla lettera c) con le risorse economiche attivabili da parte dalla pubblica amministrazione, e con riguardo agli effetti indotti sul territorio dei comuni contigui; 9

11 e. individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione; definisce su di essi criteri di intervento, finalizzati alla tutela ambientale, paesaggistica, storico-monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, quando in tali ambiti siano comprese aree che presentano nella documentazione conoscitiva aspetti rilevanti sotto quei profili; f. determina, in conformità a quanto disposto dalla L.R. n 12/2005, art. 8, lett. f), le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale; g. definisce i criteri di perequazione, di compensazione e di incentivazione. Art. 11. (Effetti giuridici) 1. In base alla normativa regionale vigente, il Documento di Piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. 2. Gli elaborati prescrittivi del Documento di Piano contengono previsioni atte ad orientare e disciplinare l azione dell Amministrazione Comunale e dei soggetti pubblici e privati nella definizione degli interventi di trasformazione urbanistica, costituendo presupposti di legittimità per gli atti conseguentemente assunti. Art. 12. (Validità ed efficacia del Documento di Piano) 1. Il Documento di Piano assume piena efficacia alla conclusione del procedimento di approvazione secondo le modalità stabilite dalla legge. Esso ha validità quinquennale ed è modificabile in qualsiasi momento tramite variante o atto equipollente approvati secondo le vigenti disposizioni in materia e con adeguate garanzie di partecipazione pubblica al procedimento. 2. Alla conclusione del periodo di validità indicato al primo comma, il Documento di Piano perde efficacia salvo eventuali proroghe stabilite dalla legge o concesse con provvedimento amministrativo in attuazione di specifiche disposizioni legislative. Di conseguenza, l Amministrazione Comunale provvede all approvazione di un nuovo documento di piano. 3. Il Documento di Piano non contiene previsioni che producano effetti diretto sul regime dei suoli. Art. 13. (Elaborati costitutivi) 1. Il Documento di Piano è costituito dai seguenti elaborati conoscitivi e prescrittivi: a. Elaborati conoscitivi Dp. 01. Dp Dp Dp Dp Dp Dp. 03.1a. Dp Dp Relazione generale Sistema ambientale di livello sovracomunale Uso del suolo urbanizzato e non urbanizzato Infrastrutture, mobilità e poli attrattori Mosaico PRG dei comuni contermini Istanze presentate dai cittadini Stato di fatto delle reti tecnologiche Evoluzione storica della struttura urbana 10

12 Dp Dp Dp Dp Dp Censimento delle emergenze di carattere storico-archiettonico e paesistico-ambientale Mobilità e rete del trasporto pubblico Quadro sintetico degli elementi ambientali e paesaggistici Uso del suolo non urbanizzato Ricognizione dei vincoli esistenti b. Elaborati prescrittivi Dp. 04. Dp. 05. Dp Dp Dp Dp Dp Dp Definizioni generali del Piano di Governo del Territorio Scenari di sviluppo territoriale Strategie di sviluppo urbano Carta della sensibilità paesaggistica Carta del paesaggio Modalità di recepimento delle previsioni contenute nei piani di livello sovracomunale Tavola delle previsioni di piano 2. Gli elaborati prescrittivi del Documento di Piano hanno carattere dispositivo e cogente nelle forme indicate dall art. 11, secondo comma. 3. Il Documento di Piano è corredato dalla componente geologica, idrogeologica e sismica redatta ai sensi della normativa vigente, come riportato dal punto 16, del Titolo Secondo dell Elaborato Dp.05. Definizioni generali del Piano di Governo del Territorio e dall Allegato A ai presenti criteri, che ne costituiscono parte integrante, unitamente agli elaborati cartografici che completano il relativo studio. 4. Gli elaborati conoscitivi del Documento di Piano rappresentano documenti di supporto alla ricerca della qualità urbana nella definizione degli interventi di trasformazione urbanistica previsti dal Documento stesso. 4. Completa la documentazione la Carta sinottica delle previsioni di Piano, che raggruppa e riassume in un unica tavola le previsioni contenute nel Documento di Piano, nel Piano delle Regole e nel Piano dei Servizi. 5. Ai fini della corretta interpretazione dei presenti criteri attuativi, si assumono, come prescrittive, le definizioni contenute nell Elaborato Dp. 05. Definizioni generali del PGT. 6. In sede di applicazione del Documento di Piano, ove si presentino profili di incongruenza o di contrasto tra gli elaborati prescrittivi, prevalgono i presenti criteri attuativi sugli elaborati grafici e, tra di essi, prevalgono quelli redatti alla scala di maggior dettaglio. Art. 14. (Indirizzi, direttive e prescrizioni del Documento di Piano) 1. La presente normativa si articola in norme a carattere generale, ed in norme rivolte agli altri documenti del PTG e agli strumenti attuativi. 2. Per prescrizioni si intendono le norme vincolanti a cui i piani attuativi si devono attenere e che riguardano quantità, localizzazioni specifiche cui il Documento di Piano attribuisce im- 11

13 portanza strategica; la modificazione di queste norme comporta variante al Documento di Piano; 3. Per direttive si indicano i termini generali le politiche che i piani attuativi devono porre in atto, anche provvedendo ad integrazioni o adattamenti che traggono motivazioni dalle analisi di dettaglio, ovvero dalla articolazione delle stesse politiche in più alternative vantaggiose per la più efficace attuazione del piano. 4. Per indirizzi si intendono un insieme di specificazioni che illustrano nel dettaglio gli obiettivi delle singole politiche e che devono essere approfonditi e verificati in sede di elaborazione. Gli indirizzi forniscono inoltre ai piani attuativi una gamma di possibili interventi, anche facoltativi, che possono, ove indicato, costituire le condizioni per usufruire degli incentivi previsti all art. 17 delle presenti norme. Capo 2. Criteri, indirizzi e regole generali del Documento di Piano Art. 15. (Compensazione urbanistica) 1. In base alla normativa vigente, il Piano dei Servizi attribuisce ad aree destinate alla realizzazione di interventi pubblici, di interesse pubblico o generale non comprese in ambiti sottoposti a pianificazione attuativa, a compensazione della loro cessione senza corrispettivo in denaro all Amministrazione Comunale, diritti edificatori trasferibili su altre aree comprese in ambiti sottoposti a pianificazione attuativa o soggetti a progettazione unitaria. 2. I diritti edificatori vengono quantificati mediante un apposito indice di edificabilità che viene definito dal Piano delle Regole in base a criteri di sostenibilità urbanistica ed ambientale degli interventi, nel rispetto degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT, ed in coerenza con il potenziale valore espropriativo delle aree in questione. Art. 16. (Perequazione urbanistica) 1. In base alla normativa vigente, il Documento di Piano, il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi attribuiscono, per quanto di rispettiva competenza, a tutte le aree comprese nei singoli ambiti sottoposti a pianificazione attuativa o soggetti a progettazione unitaria, un identico indice territoriale di edificabilità al fine di ripartire equamente i diritti edificatori tra tutti i proprietari di aree e di immobili interessati dagli interventi di trasformazione urbanistica, di riqualificazione e rinnovo urbano. 2. L indice territoriale di edificabilità viene definito in base a criteri di sostenibilità urbanistica ed ambientale degli interventi e nel rispetto degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT. 3. All interno degli ambiti sottoposti a pianificazione attuativa o soggetti a progettazione unitaria e negli atti di programmazione negoziata si individua, in linea con le previsioni del Documento di Piano, del Piano delle Regole o del Piano dei Servizi, la dotazione di aree da cedere senza corrispettivo in denaro all Amministrazione Comunale, da cedere o da asservire perpetuamente all uso pubblico o da sottoporre a speciale regolamentazione, anche per atto convenzionale, ai fini della realizzazione o dell adeguamento delle opere di urbanizzazione primaria secondaria, ovvero ai fini della creazione di attrezzature e servizi pubblici, di interesse pubblico o generale. 4. La perequazione si articola in ambiti di perequazione continui in cui tutti i diritti edificatori generati all interno di un determinato ambito restano all interno del perimetro dello stesso e 12

14 ambiti di perequazione discontinui in cui i diritti possono essere trasferiti e sfruttati in aree diverse da quelle di origine, all interno del territorio comunale e indicate dal Documento di Piano. Art. 17. (Incentivazione urbanistica) 1. In base alla normativa vigente, il Documento di Piano, il Piano delle Regole o il Piano dei Servizi possono attribuire, per quanto di rispettiva competenza, ai singoli ambiti sottoposti a pianificazione attuativa o titolo abilitativo convenzionato, un incremento di capacità edificatoria a fronte dell impegno dei proprietari delle aree o dei soggetti attuatori degli interventi a conseguire benefici pubblici, aggiuntivi rispetto a quelli dovuti, coerenti con gli obiettivi di sviluppo territoriale definiti dal PGT. 2. L incremento di capacità edificatoria, in ogni caso non superiore al 10 per cento, viene stabilito in base a criteri di sostenibilità urbanistica ed ambientale degli interventi, nel rispetto degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT e tenendo conto dell impegno economico dimostrato dai proprietari delle aree o dai soggetti attuatori degli interventi ai fini del raggiungimento dei benefici pubblici aggiuntivi. 3. Analoga disciplina incentivante può essere prevista per l attuazione di interventi di edilizia residenziale pubblica e per la promozione dell architettura bioclimatica, del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni, in coerenza con la vigente normativa di settore ed attuando interventi migliorativi rispetto alle prescrizioni obbligatorie previste dalla normativa vigente. 4. I diritti volumetrici di incentivazione urbanistica sono suddivisi in quote percentuali uguali a quelle assegnate a ciascuna destinazione funzionale, all interno degli ambiti di trasformazione urbanistica (ATU) individuati dal Documento di Piano, degli ambiti di completamento a prevalente destinazione residenziale (ACR) e di riqualificazione e di riassetto urbano (ARU) definiti dal Piano delle Regole, nonché negli ambiti della città consolidata individuati dal Piano delle Regole. Art. 18. (Modalità di applicazione dei principi di perequazione, compensazione e incentivazione) 1. Ai fini dell applicazione delle presenti norme, gli ambiti di trasformazione urbanistica e di riqualificazione e riassetto urbano sono disciplinati da due distinti indici, l indice territoriale minimo e l indice territoriale massimo: - l indice territoriale minimo (Itmin), definisce la superficie utile di pavimento (Sup) minima che deve essere obbligatoriamente realizzata nella predisposizione degli strumenti di pianificazione attuativa e di progettazione unitaria; - l indice territoriale massimo (Itmax), definisce la superficie utile di pavimento (Sup) massima realizzabile nelle aree incluse all interno della perimetrazione di ogni ambito soggetto a pianificazione attuativa e progettazione unitaria. 2. I privati proprietari, detentori dei diritti volumetrici di compensazione, hanno facoltà di conferire gli stessi, traducendoli in beneficio economico, agli ambiti di trasformazione urbanistica, per il raggiungimento dell indice territoriale minimo, di cui al precedente comma. 3. I diritti volumetrici di compensazione sono suddivisi in quote percentuali uguali a quelle assegnate a ciascuna destinazione funzionale all interno degli ambiti di trasformazione urbanistica (ATU). 13

15 4. Il conferimento dei diritti volumetrici necessari alla verifica dell indice territoriale minimo degli ambiti di intervento deve essere documentato nella convenzione allegata allo strumento urbanistico attuativo, all atto della sua sottoscrizione. 5. L Amministrazione Comunale può utilizzare, ai fini dell applicazione del meccanismo di compensazione, anche il proprio patrimonio di aree di proprietà, indipendentemente dalla destinazione originaria di piano, con permute o altre forme consentite dalla legge. 6. L Amministrazione Comunale, per svolgere efficacemente un azione di programmazione rispetto ai propri obiettivi strategici può ricorrere all acquisizione, a prescindere dall effettiva proprietà delle aree, di quote di Sup necessarie per l applicazione di quanto previsto all art. 15 delle presenti norme. 7. L utilizzo di un area per la realizzazione diretta da parte del privato di attrezzature e/o servizi su di essa previsti o comunque di edificazione compatibile con la destinazione dell area, non consente la sua utilizzazione per l acquisizione dei diritti edificatori di cui all art. 15 delle presenti norme. 14

16 TITOLO III DISPOSIZIONI PER L ATTUAZIONE Capo 1. Indirizzi, direttive e prescrizioni per Piano delle Regole e Piano dei Servizi Art. 19. (Direttive per il Piano delle Regole) 1. Ai sensi dell art. 14, comma 3 della presente normativa vengono qui di seguito indicate le direttive, intese come politiche che il Piano delle Regole deve porre in atto, provvedendo anche ad integrazioni o adattamenti che traggono motivazioni dalle analisi di dettaglio, ovvero dalla articolazione delle stesse politiche in più alternative vantaggiose per la più efficace a- zione di attuazione del Piano. 2. Le politiche individuate per il Piano delle Regole possono essere ricondotte a tre filoni principali: - politiche rivolte al sistema della mobilità; - politiche rivolte al sistema insediativo; - politiche rivolte al sistema ambientale. 3. Politiche per il sistema della mobilità: a) Potenziamento connessioni di scala sovracomunale in direzione est-ovest b) Contenimento traffico privato nel centro storico c) Inserimento ambientale e territoriale delle infrastrutture. 4 Politiche per il sistema insediativo: a) Miglioramento della qualità complessiva del tessuto urbano consolidato b) Contenimento del consumo di suolo c) Favorire la possibilità per ciascuno di trovare in città risposte alle proprie esigenze di qualità di vita d) Sostenibilità ambientale e funzionalità urbanistica e) Adeguata offerta di alloggi convenzionati e/o a canone moderato f) Adeguato livello qualitativo dell'offerta g) Creazione di luoghi con centralità commerciali nel centro e nei quartieri h) Attenzione alle esigenze sia degli operatori che dei cittadini i) Rinnovo e rilancio del sistema commerciale esistente j) Sostegno all'insediamento di attività con elevato contenuto tecnologico k) Inserimento paesistico delle trasformazioni l) Riconversione e riqualificazione delle aree dismesse m) Ricostituzione del disegno di frangia urbana n) Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e archeologico. 5. Politiche per il sistema ambientale: a) Riduzione delle emissioni di gas climalteranti. b) Diffusione utilizzo di tecnologie innovative c) Elettrodotti e altri impianti a rete d) Contenere esposizione rispetto ad aree industriali a rischio e) Contenere l'esposizione a fattori inquinanti (atmosferico, acustico e campi elm) f) Disinquinamento e recupero ambientale delle acque inquinate g) Riduzione della quantità di rifiuti in discarica, e ottimizzazione gestione rifiuti in ATO ai sensi della l.r. 26/03 h) Gestione dei rifiuti pericolosi e/o ingombranti i) Contenimento del rischio di esondazione 15

17 j) Tutela della qualità dei terreni e della falda k) Contenimento del rischio geologico l) Realizzazione di un sistema continuo di aree verdi m) Valorizzazione ambiti fluviali come corridoi naturalistici. Art. 20. (Indirizzi per il Piano delle Regole) 1. All interno delle politiche enunciate nell art. 19 trovano collocazione gli indirizzi elencati nei seguenti comma, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto all art Gli indirizzi individuati per il Piano delle Regole possono essere ricondotti ai tre filoni principali cui sono state riferite le corrispondenti politiche: - politiche rivolte al sistema della mobilità; - politiche rivolte al sistema insediativo; - politiche rivolte al sistema ambientale; all interno di ciascuna politica evidenziata sono indicati i possibili indirizzi in cui essa può essere declinata. 3. Politiche per il sistema della mobilità: a) Per il potenziamento connessioni di scala sovracomunale in direzione est-ovest: * Realizzazione del nuovo by-pass est-ovest * Riorganizzazione gerarchica delle strade in corrispondenza dei nodi più critici b) Per il contenimento del traffico privato nel centro storico: * Potenziamento connessioni tra i quartieri e tra questi e la viabilità esterna, ad evitare il traffico di attraversamento c) Per il migliore inserimento ambientale e territoriale delle infrastrutture: * Sviluppo di indicazioni progettuali per l'inserimento ambientale delle infrastrutture. 4. Politiche per il sistema insediativo: a) Per il miglioramento della qualità complessiva del tessuto urbano consolidato *Attuare interventi in grado di dialogare con l esistente, ed inserirsi coerentemente all interno dell impianto urbano b) Per il contenimento del consumo di suolo: * Priorità agli interventi di recupero, riutilizzo, ristrutturazione e riqualificazione del patri monio edilizio esistente c) Per favorire la possibilità per ciascuno di trovare in città risposte alle proprie esigenze di qualità di vita * Riutilizzo di aree dismesse in contesto urbano per l'insediamento di servizi di scala ur bana e di quartiere d) Per garantire una sostenibilità ambientale e funzionalità urbanistica * Priorità alla trasformazione dell'esistente, recuperando caratteri ambientali nell'edifica to * Tutela e fruizione delle aree non edificate e) Per garantire un adeguata offerta di alloggi convenzionati e/o a canone moderato *Valorizzazione del patrimonio edilizio esistente a canone sociale * Incremento del patrimonio di edilizia pubblica e convenzionata f) Per garantire un adeguato livello qualitativo dell'offerta * Cura dell'inserimento nel contesto urbano (altezza edifici e altri parametri edilizi) * Cura della compatibilità ambientale degli interventi * Promozione di tecnologie a basso consumo energetico e a basso impatto g) Per la creazione di luoghi con centralità commerciali nel centro e nei quartieri * Sostegno alla creazione di nuovi esercizi di vicinato, localizzati nell'ambito del sistema commerciale urbano esistente 16

18 * Valorizzazione della funzione di integrazione sociale delle aree commerciali * Cura dell'attrattività e presenza di un adeguato mix merceologico h) Per offrire attenzione alle esigenze sia degli operatori sia dei cittadini * Promozione di politiche di gestione unitaria dei sistemi commerciali urbani * Coinvolgimento dei commercianti nei percorsi progettuali, al fine di ottenere partecipa zione e adesione * Formazione permanente degli operatori economici * Organizzazione risposte alla domanda del cittadino di qualità dell'ambiente urbano i) Per il rinnovo e il rilancio del sistema commerciale urbano esistente * Creazione di un centro commerciale naturale come sistema per la ristrutturazione del l'offerta commerciale * Sviluppo di programmi di rivitalizzazione commerciale e contemporanea riqualificazio ne urbana * Nel centro storico gli interventi dovranno preservare l'unitarietà morfologica e tipologica j) Per un sostegno all'insediamento di attività con elevato contenuto tecnologico * Evitare la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi di rilevanti dimensioni o ad ele vato impatto k) Per l inserimento paesistico delle trasformazioni * Collegamento tra il regolamento edilizio e l'attività di valutazione paesistica dei progetti * Modulazione e differenziazione degli interventi in funzione delle specifiche caratteristi che dei diversi ambiti urbani l) Per la riconversione e riqualificazione delle aree dismesse * Progetti di riconversione coerenti con i caratteri del contesto edificato * Mantenimento e riqualificazione dei manufatti industriali che posseggano caratteristi che tipologiche di rilievo m) Per la ricostituzione del disegno di frangia urbana * Lotti di completamento inseriti in modo da favorire la definizione di margini urbani con tinui e chiaramente definiti * Evitare la realizzazione di edifici isolati, che non siano in relazione con il resto del con testo urbano * Evitare la frammentazione dei quartieri con l'inserimento di nuove infrastrutture * Evitare l'interferenza con le linee elettriche aeree * Evitare la contemporanea presenza di tipologie abitative troppo differenti tra di loro (es per altezza) * Evitare gli usi impropri (quali depositi, discariche e orti urbani abusivi) n) Per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico e architettonico * Sviluppo politiche di recupero del centro storico * Castello Belgioioso, le aree circostanti e altri manufatti storici come sistema da recupe rare nel suo complesso * Censimento patrimonio storico e architettonico e diffusione della sua conoscenza. 5. Politiche per il sistema ambientale: a) Per la riduzione delle emissioni di gas responsabili di alterazioni al clima * Introduzione di protocolli di certificazione energetica degli edifici e applicazioni speri mentali b) Per la diffusione utilizzo di tecnologie innovative * Sviluppo delle fonti rinnovabili, della cogenerazione e del teleriscaldamento * Promozione dell'utilizzo di fonti rinnovabili (es: solare) e valorizzare il contributo degli autoproduttori * Politiche incentivanti nelle disposizioni tecniche del Regolamento Edilizio per l'efficien za energetica dei nuovi edifici e di quelli soggetti a ristrutturazione 17

19 * Realizzazione impianti a biomassa anche con riferimento alla gestione dei parchi * Promozione dell'utilizzo della migliore tecnologia disponibile per la maggiore efficienza energetica possibile * Promozione dell'utilizzo di sistemi di certificazione ambientale, tipo EMAS o ISO c) Per gli elettrodotti e altri impianti a rete * Interramento elettrodotti esistenti in situazioni di interazione con gli ambiti urbani e paesaggistici. * Regolamentazione impianti telefonia mobile in contesti urbani e paesaggistici d) Per contenere l esposizione rispetto a aree industriali a rischio * Previsione vincoli e norme relativi alle industrie a rischio di incidente rilevante * Verifica della compatibilità ambientale di eventuali nuove localizzazioni * Razionalizzazione della rete di distribuzione del carburante * Previsione di specifiche norme per individuazione fasce nuovi insediamenti e) Per contenere l'esposizione a fattori inquinanti (atmosferico, acustico e campi elettromagnetici) * Aggiornamento della zonizzazione acustica comunale ed inserimento della verifica acustica nelle procedure edilizie e urbanistiche * Promozione di una corretta progettazione architettonica degli edifici * Sviluppo di piani di risanamento acustico nelle aree critiche * Realizzazione di barriere antirumore o strutture di mitigazione nelle aree critiche * Riduzione delle emissioni e delle concentrazioni di inquinanti atmosferici * Individuazione cartografica di zone od ambiti da tutelare da forme di inquinamento elettromagnetico dovute ad impianti per le telecomunicazioni f) Per favorire il disinquinamento e il recupero ambientale delle acque inquinate * Riduzione della pressione antropica nelle aree di ricarica o particolarmente sensibili * Nuovi interventi dotati di impianti separati per acque meteoriche di prima e seconda pioggia * Bonifica delle aree industriali dismesse g) Per la riduzione della quantità di rifiuti in discarica e ottimizzazione della gestione dei rifiuti in ATO ai sensi della l.r. 26/03 * Incentivazione ai comportamenti di contenimento della produzione di rifiuti h) Per la gestione dei rifiuti pericolosi e/o ingombranti * Valutazione delle modalità e delle forme di smaltimento * Previsione di adeguate misure di sicurezza i) Per il contenimento del rischio di esondazione * Previsione nella normativa di specifiche regole per le aree di esondazione * Contenimento del processo di impermeabilizzazione del suolo j) Per la tutela della qualità dei terreni e della falda * Riqualificazione e riuso delle aree industriali dismesse * Previsione di progetti di bonifica e successivo recupero delle cave dismesse * Mantenimento della qualità pedologica nelle aree ad uso agricolo k) Per il contenimento del rischio geologico * Previsione di indicazioni nel regolamento edilizio relativamente ai problemi di disconti nuità del sottosuolo l) Per la realizzazione di un sistema continuo di aree verdi * Linee guida progettuali per evitare la frammentazione causata dalle infrastrutture, comprensive di misure di mitigazione e compensazione m) Per la valorizzazione degli ambiti fluviali come corridoi naturalistici * Utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica nella realizzazione di opere all'interno degli alvei * Privilegiare la reintroduzione delle specie vegetali autoctone. 18

20 Art. 21. (Prescrizioni per il Piano delle Regole) 1. Il Piano delle Regole: a. recepisce integralmente gli indici ed i parametri previsti dal Titolo Primo dell Elaborato Dp.05; b. individua all interno delle previsioni del PGT relative alle aree sistema quelle che per limitata dimensione, per particolare collocazione all interno del tessuto consolidato, per forma geometrica che ne limita sensibilmente l utilizzazione o per altre ragioni, possono essere assoggettate direttamente ad uno strumento attuativo, e ne determina la conformazione fissandone i parametri e gli indici; c. recepisce le indicazioni contenute nella tavola relativa alla carta del paesaggio e definisce la normativa delle zone sulla base delle indicazioni che da essa emergono; d. individua, sulla base della valutazione delle destinazioni in atto o previste, del loro contesto ambientale e di ogni altro elemento utile, le aree pubbliche o da acquisire su cui possono essere ricollocate le volumetrie derivanti dai meccanismi di compensazione, di cui all art Per la definizione dei caratteri architettonici degli interventi, con particolare attenzione agli ambiti di interesse storico), di funzionalità edilizia, di qualità e salubrità dei materiali edili, di compatibilità ambientale e paesistica, di promozione di energie alternative, il Piano delle Regole si avvale del Regolamento Edilizio che detta norme e indirizzi per procedure e modalità di presentazione delle richieste di intervento. 3. Il Piano delle Regole si avvale inoltre di apposita deliberazione (di norma assunta nel contesto del Bilancio Comunale) per la determinazione di oneri e contributi, valore delle aree, al fine della determinazione delle indennità di esproprio, delle indennità conseguenti alla decadenza dei vincoli ed al fine della monetizzazione di standard, incentivi inerenti la qualità degli interventi. 4. Il Piano delle Regole definisce le attività rientranti nelle destinazioni d uso commerciali ed in quelle ad esse equiparate (somministrazione di alimenti e bevande e attività paracommerciali), ne individua eventuali categorie o sottocategorie omogenee, recependo le prescrizioni di legge nazionali e regionali sul commercio, ed individua le categorie ammesse o escluse nelle varie zone, salvo indicazioni di maggior dettaglio inserite nelle normative degli ambiti di trasformazione, nei piani attuativi o nei piani di settore. 5. Il Piano delle Regole e sue varianti: a. definiscono un assetto conformativo dei suoli nel rispetto dei limiti e delle quantità di cui all art. 9; b. danno attuazione, per quanto di competenza, ai criteri di compensazione, perequazione e incentivazione urbanistica definiti dagli artt. 15, 16 e 17; c. recepiscono gli indirizzi e le prescrizioni degli elaborati grafici del Documento di Piano di cui all art Le modificazioni al Piano delle Regole incidenti sugli obiettivi e prescrizioni del presente articolo e, in generale, modificative degli indirizzi e prescrizioni del Documento di Piano, con particolare riferimento agli indicatori di cui all art. 6, comportano variante anche al Documento di Piano. Art. 22. (Direttive per il Piano dei Servizi) 1. Ai sensi dell art. 14, comma 3 della presente normativa vengono qui di seguito indicate le direttive, intese come politiche che il Piano dei Servizi deve porre in atto, anche provveden- 19

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