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Damiano Valle
7 anni fa
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2 La sirenetta

3 Lontano, al largo dell oceano, dove è azzurra come il più bello dei fiordalisi e limpida come cristallo, l acqua è profondissima così profonda che in realtà nessuna sonda può raggiungerla: occorrerebbero dal fondo molti campanili l uno sull altro per arrivare alla superficie dell acqua sovrastante. Laggiù vive Re Mare, come pure i suoi sudditi. Non dobbiamo immaginare che in fondo al mare non ci sia nient altro che nuda sabbia gialla. No, là in realtà crescono i fiori e le piante più singolari, le cui foglie e gemme sono così flessibili che il più lieve 8

4 agitarsi dell acqua le fa muovere quasi fossero vive, come degli uccellini qui sulla terra. Pesci, sia grandi che piccoli, guizzano in mezzo ai rami. Nel punto più profondo di tutti, sorge il castello di Re Mare. Le sue mura sono costruite di corallo e le lunghe finestre gotiche di chiarissima ambra. Il tetto è fatto di conchiglie che si aprono e si chiudono al fluire dell acqua: il loro aspetto è bellissimo perché dentro ciascuna si trova una perla lucente, che sarebbe degna del diadema di una regina. Re Mare era vedovo da molti anni e la sua vecchia madre gli teneva la casa. 9

5 Era costei una donna molto saggia ma estremamente orgogliosa del suo alto lignaggio, tanto che portava dodici ostriche sulla coda, mentre agli altri, anche di alto rango, non era concesso che portarne sei. Era però degna del massimo plauso, specialmente per le cure che dedicava alle principessine sue nipoti. Erano sei belle fanciulle, ma la più graziosa era la più giovane: aveva una pelle chiara e delicata come petali di rosa e gli occhi azzurri come il mare più profondo; ma, al pari di tutti gli altri, non aveva piedi e il suo corpo finiva a coda di pesce. Esse giocavano per tutto il giorno nei saloni del castello o in mezzo ai fiori 10

6 veri che crescevano dai muri. Le grandi finestre d ambra erano aperte e là volavano i pesci, così come le rondini volano nelle nostre case quando entrano dalle finestre aperte, con la differenza che i pesci andavano dalle principesse a prendere cibo dalle loro mani e si lasciavano accarezzare. Al di fuori del castello, c era un bel giardino nel quale crescevano fiori d un rosso vivo e d un azzurro brillante, e rami fioriti che parevano fiamme e frutti che parevano d oro, mentre di continuo gemme e foglie si muovevano ondeggiando. Il terreno era finissima sabbia, ma azzurra come fuoco di zolfo. 11

7 Sopra ogni cosa c era una particolare luce, che pareva provenire dallo spazio sovrastante, attraverso il quale trasparisse il cielo invece dell oscura profondità del mare. Con il tempo bello era possibile vedere il sole occhieggiare come un fiore purpureo dal cui calice usciva la sua luce. Ciascuna delle giovani principesse possedeva dentro il giardino un suo pezzo di terra nel quale poteva scavare e piantare a piacimento. Una dava al proprio terreno la forma di una balena; un altra preferiva dare al suo quella di una piccola sirena; ma quello della più giovane era rotondo come il sole e là vi erano fiori rossi che parevano i suoi raggi al tramonto. 12

8 Era questa una strana ragazza, tranquilla e riflessiva, e mentre le sue sorelle si deliziavano di tutte le meraviglie che potevano ricavare dal naufragio di qualche imbarcazione, lei non si curava che dei graziosi fiori rossi come il sole, a eccezione di una stupenda statua di marmo: era la raffigurazione di un bellissimo ragazzo scolpito in pura pietra bianca, che era caduta in fondo al mare dopo un naufragio. Lei aveva piantato vicino alla statua un salice piangente di color rosa ed esso era cresciuto splendidamente: i suoi freschi rami avevano raggiunto la statua e quasi la sabbia azzurra. 13

9 La piccola fiammiferaia

10 Faceva un freddo terribile ed era molto buio l ultima sera dell anno vecchio, e nevicava forte. Nel gelo e nel buio una bambina senza nulla in capo e con i piedi nudi vagava per strada. È vero che, quando era uscita di casa, aveva un paio di ciabatte, ma di scarsa utilità. Erano molto grandi, così grandi da essere appartenute a sua madre, e la povera creatura le aveva perse per strada correndo per evitare due carrozze che stavano passando a folle velocità. Aveva perso di vista una delle ciabatte e un ragazzo si era appropriato dell altra ed era corso via dicendo che l avrebbe 102

11 potuta usare come culla quando avesse avuto dei bimbi suoi. Così la bambina proseguì con i piedini nudi che erano tutti rossi e blu per il freddo. In un vecchio grembiule portava un gran numero di fiammiferi e ne aveva anche un bel po in mano. Nessuno le aveva comprato niente in tutto il giorno e non le avevano dato neppure un soldo. Rabbrividendo per il freddo e la fame, si muoveva a fatica; povera piccola, pareva il ritratto della miseria. I fiocchi di neve le cadevano sui lunghi capelli biondi che scendevano in onde sulle sue spalle, ma lei non ci faceva caso. 103

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