CAP 1 STORIA DELL AUTISMO
|
|
- Caterina Capasso
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CAP 1 STORIA DELL AUTISMO Il termine autismo venne introdotto per la prima volta nel 1911 da uno psichiatra svizzero, E.Bleurer, per rifersi ad una particolare forma di ritiro dal mondo causata dalla schizofrenia. Bleurer, sostenitore della teoria psicoanalitica, propose il termine autismo sottraendo al concetto freudiano di autoerotismo la parola eros: la formula bleureriana di autoerotismo senza eros definisce cosi uno stato psicopatologico di perdita, di privazione, di assenza di scambi con il mondo esterno e pone l accento sull autos, esprimendo ripiegamento su se stessi e isolamento sensoriale. Soltanto nel 1943 il termine autismo venne riproposto da parte di un pedopsichiatra americano, Leo Kanner, attraverso la pubblicazione di un articolo sulla rivista Nervous Child. Kanner fu il primo che adottò il termine autismo per tentare di spiegare una sindrome specifica che osservò in 11 bambini, caratterizzata da gravi turbe del linguaggio e delle relazioni sociali, che chiamò autismo precoce infantile. Kanner descrisse i suoi pazienti come tendenti all isolamento, autosufficienti, felici se lasciati da soli, come in un guscio, con linguaggio assente o ecolalico, paura ossessiva che avvenisse qualche cambiamento nell ambiente circostante, inversione pronominale (tu per riferirsi a loro stessi e io per riferirsi all altro), ritardo mentale generalizzato accanto a specifiche abilità isolate molto sviluppate come memoria di date, costruzioni di puzzle, etc. La conclusione della descrizione kanneriana è : questi bambini sembrano venuti al mondo sprovvisti di quella capacità innata di formare il normale contatto affettivo che è fornito biologicamente, posizione in seguito rivista. Nel 1944 durante la 2 guerra mondiale H.Asperger, un pediatra austriaco con formazione psichiatrica,pubblicò la tesi di dottorato dal titolo Psicopatia Autistica, un lavoro in cui usava anch egli il termine autismo 5
2 per descrivere 4 bambini da lui osservati con sintomatologia sorprendentemente simile a quella descritta da Kanner. La cosa incredibile è che i due studiosi quasi contemporaneamente ma indipendentemente e senza essere a conoscenza delle ricerche l uno dell altro, usarono il termine autismo preso in prestito da Bleurer per descrivere sindromi simili e per definire un tratto originario non associato alla schizofrenia. I soggetti di Asperger erano caratterizzati da una forma di pensiero concreto, dall ossessione per alcuni argomenti, eccellente memoria, comportamenti eccentrici, linguaggio egocentrico ma non ritardato o deficitario, goffaggine nei movimenti e da gravi difficoltà sociali. Le descrizioni di Asperger hanno in comune con quelle di Kanner l isolamento sociale, le stereotipie e le resistenze ai cambiamenti di routine, tuttavia lo stesso Asparger individuò in seguito tre importanti differenze: 1) i soggetti di Asperger avevano un eloquio scorrevole, quelli di Kanner non parlavano o non lo facevano in maniera comunicativa; 2) Kanner rilevò disturbi di motricità nell esecuzione di movimenti fini mentre Asperger notò difficoltà nei movimenti sia grossolani che complessi ; 3) Asparger definiva i suoi bambini pensatori astratti mentre per Kanner i bambini apprendevano meglio in maniera automatica, quasi meccanica. Attualmente i quadri diagnostici seppur simili si configurano come differenti, vengono distinti in Autismo di Kanner e Sindrome di Asperger e sono fortemente contigui con altre manifestazioni autistiche, all interno di quello che viene definito lo spettro autistico. Il ventennio successivo fu caratterizzato dalla predominanza delle teorie psicodinamiche nello studio dell autismo. Le posizioni che riportano a cause psicogene all origine dell autismo ebbero come punto di riferimento un ripensamento di Kanner : egli notando l elevato livello intellettuale dei genitori dei suoi piccoli pazienti e le difficoltà di relazione che manifestavano con i propri figli, ipotizzò che freddezza, intellettualismo e 6
3 scarso senso dell umorismo potessero contribuire a determinare l autismo. Kanner non tenne conto che il campione da lui osservato non era rappresentativo: solo genitori appartenenti ad uno status economico e sociale elevato potevano permettersi di rivolgersi ad uno psichiatra, oltretutto di fama come lui. Gli autori di impostazioni psicodinamica, prendendo spunto dalle ossevazioni di Kanner, indagarono l alterazione del rapporto madre-bambino come possibile causa dell autismo. L autore che piu rappresentò tale posizione fu Bruno Betthelheim che nel 1967 pubblicò La fortezza Vuota, un vero e proprio best seller dell epoca. Per Betthelheim il fattore che precipita il bambino nell autismo è il desiderio dei suoi genitori che egli non esista. L autore, riprendendo tesi gia avanzate per la schizofrenia, descrisse l autismo come un meccanismo di difesa estrema : il bambino percependo un desiderio materno reale o immaginario di annullamento nei suoi confronti verrebbe colto dalla paura di annientamento ritirandosi cosi in un isolamento psichico per proteggersi dalle influenze esterne. L idea di inadeguatezza genitoriale di Betthelheim, la cui formazione di psicologo-psichiatra è alquanto dubbia, ha ingiustamente colpevolizzato i genitori e alimentato per decenni lo stereotipo culturale di madrefrigorifero. Negli anni 60 pur restando il modello piu in voga, iniziarono le prime critiche al modello psicodinamico in relazione alle sempre crescenti evidenze cliniche di un substrato biologico nella sindrome autistica. Il primo a sostenere in modo sistematico la base organica della sindrome autistica fu Bernand Rimland, padre di un bambino autistico, fondatore nel 1967 dell Autism Research Institute. Nel 1964 pubblicò Autismo Infantile e, come egli stesso dichiara distrusse la precedente convinzione che l autismo fosse un disordine psicologico, causato da una cattiva madre, disordine che doveva essere trattato con psicoterapia per madre e figlio, 7
4 dando inizio e forma ad una nuova corrente di pensiero, l aproccio organicista. Negli anni 70 avvengono le modificazioni più importanti e significative per il progresso nella comprensione del disturbo autisco. Per quanto riguarda la classificazione nel 1972 Michael Rutter, clinico e ricercatore inglese, affermò la completa distinzione tra schizofrenia e autismo tramite un articolo sul The Journal of Autism and Childhood Schizophrenia. Ma è con i lavori del 1978 che Rutter da una definizione criteriale dell autismo specificando e formalizzando ma sostanzialmente confermando l idea kanneriana originale di disturbo della socializzazione innato. I sintomi tipici secondo Rutter comprendono: un incapacita a sviluppare rapporti sociali, una particolare forma di ritardo nello sviluppo del linguaggio con presenza di ecolalia e inversione pronominale e vari fenomeni rituali e compulsivi. Il cambiamento di percezione sull autismo ha risvolti anche dal punto di vista diagnostico: nelle prime due versioni del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-I 1952, DSM-II 1968) l autismo compariva ancora come schizofrenia infantile ed è soltanto nel 1980,nella terza versione, che l autismo viene formalmente distinto dalle psicosi ed inserito nel capitolo dedicato ai Disturbi Generali Dello Sviluppo sfatando l idea della responsabilità dei genitori con l origine del disturbo stesso. 8
5 1 Nel frattempo uno studio epidemiologico di Wing e Gould del 1979 (la corte di Camberwell) su bambini con particolari esigenze educative di una zona di Londra influenzerà fortemente la concezione dell autismo nei decenni successivi. Wing e Gould dimostrarono un associazione non casuale fra tre domini sintomatologici operazionalmente definibili, la celebre triade : 1)disturbo qualitativo delle capacità di interazione sociale; 2)disturbo qualitativo delle capacità comunicative; 1 Illustrazione di M.Rimband, figlio di Bernard, stimato disegnatore e pittore. 9
6 3) repertorio ristretto e ripetitivo d interessi ed attività. Queste tre aree sintomatiche potevano combinarsi in vario modo determinando variazioni piu o meno gravi di un continuum, lo spettro dei disturbi autistici. I criteri di Wing e Gould impronteranno tutte le successive definizioni del DSM : nel DSM-III-R del 1987 i criteri diagnostici vengono ridefiniti ed allargati sulla base della triade. Queste tre aree sintomatiche non contengono nulla di nuovo rispetto alle descrizioni precedenti di Kanner e Rutter alla base del DSM III ma rappresentano il tentativo di oggettivare su basi epidemiologiche e operazionali criteri che prima erano prettamente di intuizione psicologica. Tutt oggi i manuali diagnostici piu utilizzati basano i criteri di riconoscimento su indicatori comportamentali in quanto l eziologia dell autismo rimane ancora incerta e per lo piu sconosciuta. 10
7 CAP 2 CRITERI DIAGNOSTICI ED EPIDEMIOLOGIA Approfondire i dettagli riguardanti i criteri diagnostici dell autismo può sembrare superfluo ma è necessario per cercare di definire la patologia da un punto di vista oggettivo: diagnosticare o meno l autismo dipende in gran parte dal livello di utilizzo dei criteri diagnostici comunemente accettati dai clinici. Attualmente La maggior parte delle diagnosi sono basate sul : -Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders («Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali») noto con l acronimo DSM, giunto alla sua IV edizione, redatto dall' American Psychiatric Association (APA). - International Classification of Diseases, noto come ICD, giunto alla sua 10 versione, stilata dall'organizzazione mondiale della sanità (OMS- WHO) La classificazione americana del DSM IV (1994) per i disturbi dell infanzia: Il DSM é una classificazione diagnostica e statistica che riguarda soprattutto i disturbi mentali dell'adulto e ha una parte dedicata a quelli che insorgono nell'infanzia e nell'adolescenza. Le psicosi dell infanzia sono definite sotto la categoria Disturbi generalizzati dello sviluppo, che comprende: - Disturbo autistico - Disturbo di Asperger - Disturbo Disintegrativo della Fanciullezza - Disturbo di Rett 11
8 - Disturbo generalizzato dello sviluppo non altrimenti specificato Le caratteristiche di definizione del disturbo autistico del DSM-III-R sono mantenute nel DSM-IV, ma ci furono importanti modifiche : I criteri diagnostici furono ridotti da 16 a 12 aumentandone la chiarezzae migliorandone l utilità clinica; fu aumentata la compatibilità con i criteri diagnostici per la ricerca dell ICD-10; la definizione dei casi fu ristretta per una maggiore conformità con il giudizio clinico, con il DSM-III e con l ICD-10. Fu stabilita una età di esordio anche prima dei 3 anni viene inclusa la sindrome di Asparger, escusa nella terza versione. I criteri diagnostici per il Disturbo autistico, secondo il DSM IV sono: Un totale di 6 (o più) voci da 1), 2), e 3), con almeno 2 da 1), e uno ciascuno da 2) e da 3): A. 1) Compromissione qualitativa dell interazione sociale, manifestata con almeno 2 dei seguenti: a) marcata compromissione nell uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano l interazione sociale; b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo; c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non mostrare, portare, nè richiamare l attenzione su oggetti di proprio interesse); d) mancanza di reciprocità sociale ed emotiva; 2) compromissione qualitativa della comunicazione come manifestato da almeno uno dei seguenti: 12
9 a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica); b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri; c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico; d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo; 3) modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno 1 dei seguenti: a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo) d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti; B. Ritardi o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree, con esordio prima dei 3 anni di età: interazione sociale, 2) linguaggio usato nella comunicazione sociale, o gioco simbolico o di immaginazione. C. L'anomalia non è meglio attribuibile al Disturbo di Rett o al Disturbo Disintegrativo della fanciullezza. 13
Le caratteristiche. Dott.Marco de Caris
Le caratteristiche Dott.Marco de Caris m.decaris@email.it Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo sociale: "Non sorride quando gli si sorride o quando si gioca con lui" "Preferisce giocare da
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINO Facoltà di Scienze della formazione. L autismo: Lucio Cottini
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINO Facoltà di Scienze della formazione L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini La persona con autismo: Criteri diagnostici adottati da Rutter (1978) 1 Età di insorgenza
DettagliAutismo cosa significa?
Autismo cosa significa? L autismo è una sindrome Sindrome è un insieme di sintomi ovvero di segni osservabili (nel caso dell autismo: di comportamenti) 1 Autismo cosa significa? La triade sintomatologica
DettagliAutismo. Differenze tra DSM IV DSM V
Autismo Autismo Differenze tra DSM IV DSM V DSM IV Disturbi Pervasi dello Sviluppo Disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza (o disturbo di Heller), disturbo
DettagliSeconda Università degli Studi di Napoli FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA LAUREA IN TERAPIA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA DELL ETA EVOLUTIVA
Seconda Università degli Studi di Napoli FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA LAUREA IN TERAPIA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA DELL ETA EVOLUTIVA Le Stereotipie Motorie nel Disturbo Autistico Relatore Ch.ma Prof.ssa
DettagliDisturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico
DettagliL AUTISMO A LIVELLO DIAGNOSTICO E NORMATIVO. Operatrice dello Sportello Autismo Venezia: Sara Gennaro
L AUTISMO A LIVELLO DIAGNOSTICO E NORMATIVO Operatrice dello Sportello Autismo Venezia: Sara Gennaro DSM-5 Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi
DettagliLezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA
Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA Vedremo: 1)le diverse discipline coinvolte nello studio dei disturbi dello sviluppo 2) Problemi e cambiamenti storici nel concettualizzare i disturbi dello sviluppo
DettagliBreve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS. Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati
Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati Sistemi Internazionali di classificazione dei disturbi mentali Il
DettagliL autismo: LA DIAGNOSI DSM-IV E DSM-V A CONFRONTO
L autismo: LA DIAGNOSI DSM-IV E DSM-V A CONFRONTO DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Categoria di disturbi NEUROBIOLOGICI ad alta complessità. Colpiscono 1:150 risultando più comuni in età pediatrica del
DettagliI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA
I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA Roberto Rigardetto Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile dell Università degli Studi di Torino Cos è l autismo L'Autismo Infantile è una
DettagliI Disturbi dello Spettro Autistico
I Disturbi dello Spettro Autistico Azienda Unica della Romagna Ravenna Programma Autismo e Disturbi dello Sviluppo, UO. NPIA Dott.ssa P.Siboni-Psicologa, Coordinatore Dott.ssa Alessandra Ferrini Psicologa
DettagliDISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Referenti Progetto: Dipartimento Psicologia Università della Campania L.Vanvitelli Angela Borrone Maria Concetta Miranda angelaborrone@gmail.com mariac.miranda@libero.it
DettagliDISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO SECONDO INCONTRO
DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO SECONDO INCONTRO I SEGNALI PRECOCI, COSA OSSERVARE NEL NIDO E NELLA SCUOLA DELL INFANZIA, QUALI STRUMENTI Dr.ssa Laura Schiappa Neuropsichiatra infantile Nucleo Disturbi
DettagliAUTISMO E PET-THERAPY. Dott. Alessandra Caraceni Dott. Camilla del Balzo
AUTISMO E PET-THERAPY Dott. Alessandra Caraceni Dott. Camilla del Balzo DEFINIZIONE DI AUTISMO CRITERI DIAGNOSTICI DEL DSM IV -GRUPPO DEI DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO FACOLTÀ SOCIALI ATTESE; SVILUPPO
DettagliL autismo: questo conosciuto Lucio Cottini
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Dipartimento di Scienze Umane L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini L AUTISMO: COS È Disturbo dell Interazione Disturbo della Comunicazione Ridotto repertorio di attività
DettagliBRINDISI 28 marzo 2011
BRINDISI 28 marzo 2011 Marco de Caris m.decaris@email.it Università de L Aquila - Fac Scienze Motorie Cattedra di Psicologia dell Età Evolutiva Casa Famiglia L Orizzonte CPL Centro Consulenza Psicologica
DettagliAutismo Disturbi pervasivi dello Sviluppo
Autismo Disturbi pervasivi dello Sviluppo dott. Bert Pichal, orthopedagogista, consulente in autismo Bert.Pichal@teletu.it Società Cooperativa Sociale di Soliedarietà - Domus Laetitiae - Sagliano Micca,
DettagliQUALITA DELLA VITA E ADULTI CON DISABILITA. Il disturbo dello spettro autistico
Lezione del 20/11/2018 QUALITA DELLA VITA E ADULTI CON DISABILITA Il disturbo dello spettro autistico ARIANNA TADDEI I bambini con disturbo dello spettro autistico nella tradizione popolare Bambini fata
DettagliL AUTISMO: definizione
L AUTISMO: definizione GLI AUTISMI L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo, con esordio nei primi 3 anni di vita. (Linea Guida 21) Nella classificazione del DSM-5,
DettagliColloquio clinico in età evolutiva
Colloquio clinico in età evolutiva Le capacità cognitive e il linguaggio dei bambini sono meno sviluppati I bambini e gli adolescenti sono accompagnati dagli adulti, generalmente i genitori, e raramente
DettagliDiagnosi Differenziali nella fascia 0-3 anni
v IPOACUSIA v RITARDO PSICOMOTORIO v DISTURBO DEL LINGUAGGIO v DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE v MUTISMO SELETTIVO v DISPRASSIA v DISTURBO DELLA REGOLAZIONE v DISTURBO MULTISISTEMICO v RITARDO PSICOMOTORIO
DettagliCapitolo I Autismo e Psicosi Infantili Definizioni e Classificazioni Nosografiche
Capitolo I Autismo e Psicosi Infantili Definizioni e Classificazioni Nosografiche 1.1 Cos è l autismo. La parola autismo deriva dal greco autòs che significa se stesso proprio perché, come modello particolare
DettagliEducazione alla Salute NPI Fossano (a.s. 2015/2016)
Educazione alla Salute NPI Fossano (a.s. 2015/2016) Personaggi nelle leggende e nella narrativa Nella leggenda e nella narrativa si trovano descrizioni di personaggi che richiamano tale sindrome: Fra Ginepro
DettagliLA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA NELLO SPORT E NEL TURISMO
MONTAGNA ACCESSIBILE LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA NELLO SPORT E NEL TURISMO Dott.ssa DI SOMMA MARIANNA Dott.ssa STINGHEN MAURIZIA Obbiettivi del corso: 1. Cosa sono i disturbi dello spettro autistico (DSA);
DettagliDISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO TORRE DEL GRECO 20 GIUGNO 2013. Maria Rosaria Muzio Neuropsichiatra Infantile ASL NA3 Sud
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO TORRE DEL GRECO 20 GIUGNO 2013 Maria Rosaria Muzio Neuropsichiatra Infantile ASL NA3 Sud AUTISMO L AUTISMO E UNA SINDROME DEFINITA DALLA PRESENZA DI UNA COMPROMISSIONE
DettagliL AUTISMO nel DSM aprile 2016 CENTRO HUMANITAS PRATO Patrizio Batistini
L AUTISMO nel DSM 5 12 aprile 2016 CENTRO HUMANITAS PRATO Patrizio Batistini p.batistini@libero.it 3398423479 Cos èl autismo L autismo è definito attraverso la manifestazione comportamentale. L autismo
DettagliIncludere gli studenti con autismo: Aspetti teorici e strategici
Includere gli studenti con autismo: Aspetti teorici e strategici Roberta Sala Psicopedagogista Cooperativa Zorba Docente a contratto Università Cattolica di MIlano In principio c era lui E oggi in TV c
DettagliAutismo Caratteristiche
Autismo Caratteristiche Flavia Caretto Psicologa Psicoterapeuta Modena 6 ottobre 2012 una persona vera Il mio modo di essere era completamente incomprensibile agli occhi di chi mi circondava. Toccavo continuamente
DettagliCORSO PER INSEGNANTI SUI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO
CORSO PER INSEGNANTI SUI DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO Centro Autismo e Disturbi dello Sviluppo Azienda USL di Rimini U.O. di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza Formazione insegnanti
DettagliAUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi
AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa
DettagliBisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Paola Venuti
DALLA DIAGNOSI AL PROGETTO EDUCATIVO A.D.O.S. Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Paola Venuti AUTISTIC DIAGNOSTIC OBSERVATION SCALE (ADOS) Osservazione del
DettagliL AUTISMO. Dott.ssa Simona Mencarini
L AUTISMO Dott.ssa Simona Mencarini COS È L AUTISMO? Nel 1943, il disturbo è codificato dallo psichiatra Leo Kanner, da allora si sono susseguite diverse definizioni diagnostiche di autismo. Fino agli
DettagliIndice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62
NEU-07-IV_ I_XVI 7-08-2009 13:56 Pagina V Indice Prefazione alla quarta edizione Prefazione alla prima edizione XI XIII Parte prima Concetti e metodi 1. I concetti fondamentali della psicopatologia descrittiva
DettagliI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico PaolaVenuti Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale DISCoF- Università di Trento paola.venuti@unitn.it www.odflab.unitn.it Progetto di formazione I disturbi
DettagliL AUTISMO, COME SI MANIFESTA E I POSSIBILI TRATTAMENTI
L autismo, originariamente chiamato sindrome di Kanner, è un disturbo pervasivo dello sviluppo che interessa la funzione cerebrale e in cui alla base vi è un deficit neurologico che colpisce lo sviluppo
DettagliUna grande famiglia... Lo SPETTRO
Una grande famiglia... Lo SPETTRO AUTISMO DGS SINDROME DI ASPERGER SINDROME DI RETT SINDROME DI HELLER AUTISMO LOW FUNCTIONING L autismo risulta associato a Disabilità Intellettiva nel 70% dei casi Il
DettagliVENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO. Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine
VENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine Argomenti del corso 1 parte - Teorica Definizione di disturbo dello
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico. d iniziativa del senatore RANUCCI
Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 359 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore RANUCCI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 2 APRILE 2013 Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico
DettagliDisabilita intellettiva. Garello Silvana
Disabilita intellettiva Garello Silvana Dal 2008 ad oggi sono intervenuti notevoli cambiamenti: La decisione a livello internazionale di non utilizzare più l espressione Ritardo mentale e di sostituirla
DettagliCapitolo 1 DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DGS)
Introduzione Perché giocare? Ci sono tante attività ben più importanti! Il gioco è una perdita di tempo, è una fuga dalla realtà, è una roba per bambini. Se vi vien voglia di fidarvi di queste parole,
DettagliLa diagnosi di autismo viene solitamente formulata facendo riferimento alle due principali classificazioni internazionali dei disturbi mentali: il
La diagnosi di autismo viene solitamente formulata facendo riferimento alle due principali classificazioni internazionali dei disturbi mentali: il DSM - Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders
DettagliDISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)
DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo
DettagliRicciardi A, Russo L, Precenzano F, Lanzara V, Ferrentino RI, Russo R, Merolla E, Poggianti S, Risoleo MC, Muzzo G, Esposito M, Carotenuto M
Ricciardi A, Russo L, Precenzano F, Lanzara V, Ferrentino RI, Russo R, Merolla E, Poggianti S, Risoleo MC, Muzzo G, Esposito M, Carotenuto M UOSD Neuropsichiatria Infantile DAI Materno infantile Università
DettagliCesare Cornoldi (U. di Padova) BES: dal riconoscimento dei bisogni all individuazione dei profili psicologici sottostanti
Cesare Cornoldi (U. di Padova) BES: dal riconoscimento dei bisogni all individuazione dei profili psicologici sottostanti BES BES Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione
DettagliLe malattie mentali: Dalle codificazioni iniziali agli attuali sistemi nosografici
Le malattie mentali: Dalle codificazioni iniziali agli attuali sistemi nosografici Da dove arriva la Psichiatria? La nascita della Psichiatria quale disciplina autonoma può essere fatta risalire alla fine
DettagliI disturbi dello spettro autistico. Dott.ssa Elisa Gasparotto Psicologa Clinica Neuropsichiatria Infantile Ulss 7
I disturbi dello spettro autistico Dott.ssa Elisa Gasparotto Psicologa Clinica Neuropsichiatria Infantile Ulss 7 I SINTOMI CLINICI La diagnosi comportamentale DSM 5 Manuale diagnostico e statistico dei
DettagliAUTISMO. da cui consegue: Incapacità di stabilire una relazione normale con le altre persone.
AUTISMO Il disturbo autistico fu descritto per la prima volta nel 1943 da uno psichiatra di Harvard, Leo Kanner. Nel corso di una ricerca clinica e gli notò in 11 bambini un comportamento patologico che
DettagliCARATTERISTICHE COGNITIVE E DI FUNZIONAMENTO DEGLI ALUNNI CON AUTISMO
PERCORSO DI FORMAZIONE L INCLUSIONE DEGLI STUDENTI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO CARATTERISTICHE COGNITIVE E DI FUNZIONAMENTO DEGLI ALUNNI CON AUTISMO Dott. Leonardo Zoccante Treviso, 26 febbraio
DettagliIntegrazione scolastica degli alunni con disabilità in provincia di Vicenza Dati statistici - Anno scolastico 2014/15
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XIII di VICENZA Borgo Scroffa, 2 36100 Vicenza PEC: uspvi@postacert.istruzione.it - PEO: usp.vi@istruzione.it
DettagliMademoiselle C., Dachez J. (2018), La differenza invisibile, Ed. LSWR
Mademoiselle C., Dachez J. (2018), La differenza invisibile, Ed. LSWR Gesti immutabili Marguerite senza particolari problemi di salute con un lavoro, degli interessi, un compagno. Eppure i suoi gesti sono
DettagliAutismo. Sindrome, cioè un insieme di sintomi, ovvero di segni osservabili.
Autismo Sindrome, cioè un insieme di sintomi, ovvero di segni osservabili. LA STORIA E GLI APPROCCI I precursori Bleuler nel 1911 definisce autismo uno dei tratti della schizofrenia Negli anni 90 è ormai
DettagliInclusione scolastica degli alunni con disabilità in provincia di Vicenza Dati statistici- Anno scolastico 2015/16
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto UFFICIO VIII - AMBITO TERRITORIALE DI VICENZA Borgo Scroffa, 2 36100 Vicenza Inclusione scolastica
DettagliDisturbi dello Spettro Autistico Sintomi precoci e diagnosi differenziali nei primi anni di vita
Disturbi dello Spettro Autistico Sintomi precoci e diagnosi differenziali nei primi anni di vita Outline Criteri Diagnostici per i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) Cenni di Epidemiologia Segni Precoci:
Dettagliautismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio
autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale
DettagliI bambini vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un immediata relazione sociale con chi li cura.
LE ABILITA SOCIALI I bambini vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un immediata relazione sociale con chi li cura. Volkmar Le difficoltà sociali dell autistico non
DettagliBASI TEORICHE E GENERALITÀ
INDICE PRESENTAZIONE DELL EDIZIONE ITALIANA PREFAZIONE PREMESSA V VII IX Parte prima BASI TEORICHE E GENERALITÀ INTRODUZIONE 3 CAPITOLO 1 Principali fonti teoriche della psichiatria infantile clinica 7
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un
DettagliLa formazione degli insegnanti per l inclusione degli alunni con disturbi dello spettro autistico nella scuola L esperienza nella provincia di Trento
Paola Venuti, Stefano Cainelli, Carolina Coco La formazione degli insegnanti per l inclusione degli alunni con disturbi dello spettro autistico nella scuola L esperienza nella provincia di Trento AUTISMI
DettagliAPPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
DettagliL au%smo: questo conosciuto Lucio Cottini
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Dipar2mento di Scienze Umane L au%smo: questo conosciuto Lucio Cottini La storia KANNER ASPERGER BETTELHEIM LOVAAS SCHOPLER L AUTISMO: COS È Disturbo dell Interazione Disturbo
DettagliCORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE
CORSO DI PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE A.A. 2012-2013 SCIENZE INFERMIERISTICHE POLO DI PISA II ANNO V LEZIONE Dott.ssa Chiara Toma I DISTURBI DELLO SVILUPPO Disturbi del linguaggio Autismo e disturbi pervasivi
DettagliDisturbo Evolutivo Specifico
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI NUOVO CANALE DI CURA SCOLASTICO (Dirett. 27 dic. 2012; C.M. n.8, 6 marzo 2013) CONOSCENZA DEI FENOMENI INTERVENTI DIDATTICI DSA ADHD DIAGNOSTICA PEDAGOGICA DSL AUTISMO PROGETTAZIONE
Dettagli1. Introduzione. Questo è il bambino autistico.
1. Introduzione. Oltre mezzo secolo fa, da quando l etichetta stessa di Autismo è entrata in uso, molte persone l hanno considerata una condanna a vita per tutti gli individui a cui si applica. Infatti,
DettagliSintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico agli elementi
DettagliPresentazione generale
Presentazione generale L autismo infantile rappresenta sicuramente una delle sindromi più angoscianti e difficilmente spiegabili dell età evolutiva. La sua fenomenologia, infatti, si presenta mediante
DettagliLe caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere:
Le caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere: 1. l incapacità a resistere all impulso, alla spinta o alla tentazione di eseguire un atto potenzialmente
DettagliIntroduzione all ICF Luigi Croce e Federica Di Cosimo
Introduzione all ICF Luigi Croce e Federica Di Cosimo Luigi Croce 1 1. Background Scopo generale della classificazione ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato che serva da modello di
DettagliComunicazione Tecnico Scientifica, Coordinamento Generale Medico Legale, 2 marzo 2015 (1)
Comunicazione Tecnico Scientifica, Coordinamento Generale Medico Legale, 2 marzo 2015 (1) (1) Ad integrazione della presente comunicazione si veda anche la successiva Comunicazione tecnico scientifica
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi
DettagliI disturbi dello spettro autistico ABC
I disturbi dello spettro autistico ABC 1 Di cosa parliamo? Il termine disturbo dello spettro identifica un gruppo di complessi disordini del neurosviluppo, ad eziologia multifattoriale, caratterizzati
DettagliPROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE E TERAPIA DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO. Magda Di Renzo Federico Banchi di Castelbianco
PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE E TERAPIA DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO Magda Di Renzo Federico Banchi di Castelbianco Se non si definiscono validi criteri diagnostici non si
DettagliL autismo è una condizione causata da un disordine dello sviluppo
COS È L AUTISMO? AUTI MO L autismo è una condizione causata da un disordine dello sviluppo neurologico, che si manifesta nei primi 3 anni di vita con difficoltà nella comunicazione e nell interazione
DettagliL intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori
L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università
DettagliSindromi particolari con fenotipo autistico
Sindromi particolari con fenotipo autistico La predente edizione del DSM-IV-TR,riconosceva l esistenza di un raggruppamento indicato con la denominazione di Disturbi Pervasivi dello Sviluppo,dove accanto
DettagliIntegrazione scolastica alunni con disabilità
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto UFFICIO VI - AMBITO TERRITORIALE DI TREVISO Via Cal di Breda 116 edificio 4-31100 Treviso Integrazione
DettagliNEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
NEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO NEUROPSICOLOGIA LO STUDIO DEL CERVELLO E DEL SISTEMA NERVOSO E DEL RUOLO CHE QUESTE STRUTTURE SVOLGONO NEGLI EVENTI MENTALI. RICERCA RELAZIONI TRA VARIABILI NEUROLOGICHE
DettagliMODULO 1 Introduzione alla psicologia dello sviluppo
MODULO 1 Introduzione alla psicologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo I: cinque moduli Introduzione alla psicologia dello sviluppo Il neonato tra natura e cultura La teoria di Piaget La teoria
DettagliIPOTESI DI INTERVENTO ASSISTITO CON IL GATTO RIVOLTO A MINORI CON DIFFICOLTA NELLA COMUNICAZIONE
Paolo Montagna Massimo Uberti Luisa Marnati Pierino Panarisi MATTINO Dalle ore 9,30 alle ore 12,30 Venerdì 7 luglio 2017 Presso la Residenza Latour Strada Revigliasco 7 - Moncalieri (TO) Forum I gatti
DettagliNon si possono accomunare tutte le persone con autismo Ogni persona ha caratteristiche proprie È UN ESSERE UNICO IRRIPETIBILE
GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA Il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza dell autismo, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007 per fare opera di sensibilizzazione in tutto
DettagliStrumenti e tecniche per l osservazione dei segnali precoci
Corso di formazione per educatori e docenti per l inclusione di alunni con disturbi dello spettro autistico, anno scolastico 2018-2019 - Nidi e Scuole dell infanzia Strumenti e tecniche per l osservazione
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 1073
Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 1073 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice ZANONI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 2 OTTOBRE 2013 Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione
DettagliTMA- Test Multidimensionale Autostima ACESS- Analisi degli indicatori cognitivo-emozionali per il successo scolastico
TEST DI RILEVAZIONE DELL'AUTOSTIMA IN ADOLESCENZA TMA- Test Multidimensionale Autostima ACESS- Analisi degli indicatori cognitivo-emozionali per il successo scolastico DEFINIZIONE DI AUTOSTIMA Schema cognitivo
Dettagli1 Sommario dell opera
INDICE vol. 2 10-09-2002 10:53 Pagina v 1 Sommario dell opera Volume 1 1 CAPITOLO 1 LA PSICOLOGIA: LO STUDIO DEI PROCESSI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO 27 CAPITOLO 2 I METODI DI RICERCA NELLA PSICOLOGIA
DettagliSTRUTTURA FORMAZIONE AZIENDALE. Evento Formativo n cediti E.C.M. n.28. L Autismo. 8 Ottobre Foggia. 15 e 16 Ottobre Cerignola
STRUTTURA FORMAZIONE AZIENDALE Evento Formativo n. 4300 - cediti E.C.M. n.28 L Autismo 8 Ottobre Foggia 15 e 16 Ottobre Cerignola 9 Novembre San Severo 30 Novembre Manfredonia Il corso è riservato a n.
DettagliLA DISPRASSIA.Questa Sconosciuta
Convegno 29 maggio 2011 LA DISPRASSIA.Questa Sconosciuta Fondazione Santa Lucia I.R.C.C.S. A cura di: Carlo MUZIO NPI- Psicoterapeuta Doc. Neurolinguistica Uni. PV Istituto di Riabilitazione SantoStefano
DettagliLA RIABILITAZIONE. Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH
LA RIABILITAZIONE Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH STRATEGIE DI INTERVENTO Le Strategie di Intervento si riferiscono alle procedure utilizzate per conseguire gli obiettivi del Progetto
DettagliSindrome di Asperger
Sindrome di Asperger -Rappresenta il livello di funzionamento più vicino alla neurotipicità -non sempre l Asperger ha una compromissione funzionale tale da configurare un vero disturbo: in questi casi
DettagliCIVITAVECCHIA SALA AUTORITA PORTUALE 29 MARZO 2017 BRACCIANO CENTRO POLIFUNZIONALE 12 APRILE 2017
PROGETTO FORMATIVO REGIONALE Protocollo Operativo sui Prelievi e Accertamenti Necessari nei Casi di Omicidio e di Lesioni Stradali Gravi e Gravissime Artt. 589 bis e 590-bis Legge 41/2016 Regione Lazio
DettagliSergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA
Sergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA 1 MELOGNO SERGIO, PhD Professore Stabilizzato presso la Facoltà di Scienze dell Educazione dell Università Pontificia Salesiana
DettagliSTRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI. Dott.ssa Erika Belcastro 1
STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI Dott.ssa Erika Belcastro 1 COME INIZIARE IL LAVORO EDUCATIVO? Il lavoro educativo ha il suo punto di avvio con la VALUTAZIONA FUNZIONALE
DettagliDISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E STRATEGIE INCLUSIVE
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E STRATEGIE INCLUSIVE Fabio Midolo famidolo@gmail.com Lezione 1 AUTISMO autismo au tì ṣmo/ sostantivo maschile La perdita del contatto con la realtà e la corrispondente
DettagliL AUTISMO NELLE MARCHE
26 novembre 2015, Anna Maria Cirolla L AUTISMO NELLE MARCHE Dalla scoperta della sindrome alla realtà marchigiana. 1 Anna Maria Cirolla STRUTTURA DELLA PRESENTAZIONE Cos è l autismo? Passaggi storici nella
DettagliLa menomazione rappresenta invece i problemi nella funzione enella struttura del compito, o nell eseguire un attività
ICF: Classificazione Internazionale del Funzionamento della disabilità e della salute Per lo sviluppo di un linguaggio comune sulla salute e la disabilità Attraverso la selezione delle specifiche categorie
DettagliI Disturbi del comportamento Alimentare (DCA) in età pre-adolescenziale. Parte prima: età pre-scolare. (Risultati di una ricerca clinica)
I Disturbi del comportamento Alimentare (DCA) in età pre-adolescenziale. Parte prima: età pre-scolare. (Risultati di una ricerca clinica) D.Bechis, M.Gandione, A.Tocchet Dipartimento di Scienze Pediatriche
DettagliDispense Corso di Neuropsichiatria Infantile AA ***** Prof.ssa Caterina D Ardia.
(N Rockwell) Dispense Corso di Neuropsichiatria Infantile AA 2014-2015 ***** caterina.dardia@unicusano.it 1 (F. Toscano) Modulo 1 Introduzione al corso Il corso Cos è la neuropsichiatria infantile 2 PROGRAMMA
DettagliIntegrazione scolastica degli alunni con disabilità in provincia di Vicenza Dati statistici - Anno scolastico 2013/14
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XIII di VICENZA Borgo Scroffa, 2 36100 Vicenza PEC: uspvi@postacert.istruzione.it - PEO: usp.vi@istruzione.it
Dettagli