IL FUMO IN ITALIA (aprile 2004)

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1 IL FUMO IN ITALIA (aprile 2004) INTRODUZIONE Vengono qui illustrati i dati aggiornati sulle abitudini al fumo in Italia, secondo un indagine campionaria condotta dalla DOXA nei mesi di marzo e aprile 2004, basata su interviste personali ad un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta di 15 anni ed oltre. Sono inoltre presentati alcuni confronti con le indagini condotte con la stessa metodologia negli anni 2001, 2002 e LO SCENARIO ATTUALE La distribuzione attuale del campione globale in base all abitudine al fumo è fornita dalla tabella 1, con l analisi secondo il sesso. Il 26,2% degli italiani adulti (di 15 anni ed oltre) dichiara di essere fumatore (il 30,0% dei maschi e il 22,5% delle femmine). I fumatori si dividono in tre gruppi secondo il consumo medio quotidiano di sigarette: l 11,7% dichiara di fumare in media meno di 15 sigarette/die e il 12,1% di fumare sigarette/die; costituiscono una ristretta minoranza i forti fumatori (che fumano 25 o più sigarette al giorno): sono il 2,4% degli italiani adulti. Gli ex-fumatori sono il 17,9% del campione (il 24,8% dei maschi e l 11,2% delle femmine). Coloro che dichiarano di non essere mai stati fumatori sono il 55,9% del campione (il 45,2% dei maschi e il 66,3% delle femmine). p. 1

2 Tabella 1: distribuzione percentuale del campione in base all abitudine al fumo Analisi secondo il sesso Totale Sesso Maschi Femmine Base: (3.050) (1.509) (1.541) Mai fumatori 55,9 45,2 66,3 Ex-fumatori 17,9 24,8 11,2 Fumatori correnti di sigarette 26,2 30,0 22,5 di cui: - meno di 15 sigarette/die 11,7 11,6 12, sigarette/die 12,1 14,9 9,3-25 sigarette o più/die 2,4 3,5 1,2 Rispetto a quanto emerso dall indagine condotta nel 2003, sono state rilevate alcune lievi differenze: i fumatori correnti sono diminuiti dal 27,6 al 26,2%, con una riduzione più significativa fra gli uomini, che sono passati dal 33,2 al 30% (mentre le donne sono stabili, con una prevalenza del fumo che nel 2004 si attesta al 22,5%, come nel 2003). In modo quasi speculare, coloro che si dichiarano ex-fumatori sono aumentati, passando dal 16,6 al 17,9%, con un aumento più deciso fra gli uomini (da 22,5 a 24,8%). Per quanto riguarda il consumo medio di sigarette, sono leggermente diminuiti i fumatori meno accaniti (cioè quelli che fumano meno di 15 sigarette/die) che passano dal 13,5% del totale campione all 11,7%). Sostanzialmente stabili invece sia i medi fumatori (12,1%) sia i forti fumatori (25 o più sigarette/die) che rappresentano il 2,4% della popolazione italiana di 15 anni ed oltre. p. 2

3 I FUMATORI CORRENTI SECONDO SESSO ED ETA La percentuale di fumatori correnti fra gli uomini e le donne delle varie classi di età è riportata nel grafico 1. Fra i giovani di anni i fumatori correnti sono il 32,9% dei maschi ed il 26,7% delle femmine. Tali valori aumentano rispettivamente a 38,7% e 30,5% nella fascia d età che va dai 25 ai 44 anni. Fra i 45 e i 64 anni l abitudine al fumo cala in modo significativo, passando a 25,8% fra gli uomini e 23,0% fra le donne, per poi ridursi ulteriormente, soprattutto per le donne, dopo i 64 anni (18,4% per gli uomini e 7,5% per le donne). Fra gli uomini la percentuale di fumatori è dunque più elevata rispetto a quanto registrato fra le donne, in tutte le fasce d età. Tale differenza è più accentuata fra gli over 64. Grafico 1: fumatori correnti fra gli uomini e le donne delle varie classi di età (valori percentuali) ,9 26,7 38,7 30,5 25,8 23,0 Maschi Femmine 20 18, , e oltre p. 3

4 ETA D INIZIO E ETA DI CESSAZIONE Mediamente l età in cui si inizia a fumare risulta essere di poco superiore ai 17 anni. I maschi si avvicinano al fumo un po prima rispetto alle femmine (16,8 anni l età media di accesso al fumo degli uomini, contro i 18,2 delle donne). Più della metà dei fumatori o ex fumatori (il 61,5% del totale - il 66,2% degli uomini e il 53,9% delle donne) hanno iniziato a fumare prima dei 18 anni. L età media in cui gli ex fumatori hanno dichiarato di aver smesso di fumare è pari a 41,7 anni (43,7 quella degli uomini e 37,3 quella delle donne). CONSUMO MEDIO GIORNALIERO Il numero medio di sigarette consumate al giorno è pari a 17,1 (19,1 per gli uomini e 13,9 per le donne). E interessante notare che il numero medio di sigarette fumate in un giorno si riduce in modo piuttosto significativo se si valuta il consumo relativo al giorno precedente all intervista: il totale campione dichiara di aver consumato mediamente 14,8 sigarette (16,0 tra i maschi e 13,1 tra le donne) cioè oltre 2 in meno rispetto a quanto dichiarato alla domanda sul consumo giornaliero medio. I TENTATIVI CONCRETI PER SMETTERE DI FUMARE Il 41,6% degli attuali fumatori dichiara di aver fatto in passato dei tentativi concreti per smettere di fumare, senza differenze apprezzabili fra uomini (42,1%) e donne (40,9%). Una parte consistente di coloro che hanno fatto dei tentativi concreti per smettere di fumare sono riusciti nel loro intento per un breve periodo di tempo: il 20,4% solo per qualche giorno, l 11,6% per qualche settimana e il 31,8% per qualche mese. Il 19,3% dichiara invece di aver smesso di fumare per alcuni anni e poi ha ricominciato. 12,4% sono solo riusciti a ridurre il numero di sigarette, senza riuscire a smettere totalmente di fumare: di questi circa la metà tuttora fumano di meno rispetto al passato, mentre l alta metà hanno ripreso a fumare come prima o addirittura più di prima. Infine, 4,5%, nonostante i tentativi fatti, non sono riusciti né a smettere, né a ridurre, neanche per un breve periodo di tempo, il numero di sigarette fumate. La stragrande maggioranza (87,1%) di coloro che hanno fatto dei tentativi concreti per smettere di fumare non hanno cercato né dei supporti psicologici, né farmacologici; il 6,7% p. 4

5 ha cercato dei supporti farmacologici, il 4,6% dei supporti psicologici e l 1,6% ha cercato entrambi. Anche tra gli ex-fumatori il ruolo dei supporti di tipo psicologico o farmacologico risulta marginale: il 90,4% ha smesso di fumare senza alcun tipo di supporto, solo con la forza di volontà, l 1,9% frequentando centri appositi, partecipando ad incontri o utilizzando altri supporti di tipo psicologico, il 2,1% utilizzando medicinali, cerotti, gomme da masticare o altri supporti farmacologici e un altro 0,8% utilizzando entrambi i tipi di supporti. IL RUOLO DEI MEDICI DI BASE Solo il 5,2% dei fumatori ha chiesto al proprio medico di famiglia dei consigli per smettere di fumare, nel corso degli ultimi 12 mesi (il 3% nella fascia dei giovani di anni). Fra costoro, poco più di un terzo ritengono che i consigli del medico siano stati utili (3% molto utili, 34% abbastanza utili). A quasi un quarto dei fumatori (23,1%) è capitato nel corso degli ultimi 12 mesi che il proprio medico suggerisse spontaneamente di smettere di fumare. E stato chiesto anche se il proprio medico di base fuma, ma il 29% non ha saputo rispondere. Coloro che hanno escluso con certezza che il proprio medico fumi sono il 35,4%, mentre 11,4% sono sicuri che fumi e 6,9% credono che fumi. LA NOTORIETA DEL NUMERO VERDE DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA E DEI CENTRI ANTIFUMO DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE E DELLA LEGA TUMORI L esistenza di un numero verde dell Istituto Superiore di Sanità per aiutare a smettere di fumare è nota al 38,1% degli attuali fumatori (quasi 5 punti in più rispetto al 2003), mentre quasi 56% di costoro sono a conoscenza dell esistenza dei centri antifumo presso le strutture del Sistema sanitario Nazionale e presso le sedi della Lega per la lotta contro i tumori. Sia il numero verde che i centri antifumo sono però meno conosciuti dai giovani e molto meno noti nelle regioni del Sud e nelle Isole. POSSIBILI DETERRENTI AL FUMO: SCRITTE SUI PACCHETTI E (EVENTUALI) FORTI AUMENTI DI PREZZO Ad un certo punto dell intervista sono state mostrate ai soli fumatori tutte le nuove scritte (10 in totale) che compaiono sui pacchetti di sigarette ed è stato loro chiesto di indicare quali ricordavano di aver letto e qual è la scritta che più li ha colpiti. p. 5

6 I fumatori ricordano in media 3,5 scritte e quella più presente nella loro mente è di gran lunga Il fumo uccide, ricordata dall 82,9% dei fumatori, seguita da Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno (47,6%) e da Il fumo provoca cancro mortale ai polmoni (43,9%). Le scritte meno ricordate sono state Il fumo crea un elevata dipendenza, non iniziare (16,4%) e Il tuo medico o il tuo farmacista possono aiutarti a smettere di fumare (14,8%). La frase Il fumo uccide, oltre ad essere la più ricordata, è anche quella considerata più incisiva (46,9%). Tutte le altre scritte hanno colpito in modo modesto i fumatori, essendo nessuna di queste stata citata da più del 13% dei rispondenti. Ci sembra inoltre opportuno segnalare che il 17% dei fumatori ha risposto Nessuna alla domanda quale scritta l ha colpita di più? Ciò trova conferma nelle risposte fornite alla domanda sugli effetti delle scritte: 9,6% dei fumatori sono rimasti molto colpiti ed hanno ridotto il numero di sigarette fumate, mentre oltre la metà (51,5%) sono stati colpiti ma non hanno modificato le proprie abitudini e 38,9% dichiarano di non essere stati particolarmente colpiti. Anche un eventuale forte aumento dei prezzi non sembra scoraggiare in modo significativo i fumatori: 1 su 10 (10,5%) ritiene che un forte aumento potrebbe contribuire molto a ridurre la diffusione del fumo, mentre 25,4% ritengono che potrebbe contribuire abbastanza e oltre 60% concordano sul fatto che un forte aumento contribuirebbe poco/nulla a ridurre l abitudine al fumo. IL FUMO NEI LOCALI PUBBLICI E SUL LUOGO DI LAVORO La creazione di spazi per fumatori nei locali pubblici e il divieto di fumare al di fuori di essi sono stati ben accettati dai fumatori: 86,7% sono molto o abbastanza favorevoli e solo poco più del 10% sono contrari. Del tutto simile l atteggiamento dei fumatori nei confronti del divieto di fumare sul luogo di lavoro (se non in spazi appositi): 85,8% sono molto o abbastanza favorevoli e solo 11,1% sono contrari. IL PESO DEI VARI CANALI DISTRIBUTIVI SUL TOTALE DELLE VENDITE 85,5% degli acquisti di sigarette effettuati negli ultimi 30 giorni, secondo le dichiarazioni dei fumatori intervistati, sono stati fatti presso tabaccai, 7,5% presso i distributori automatici e 7% in altri luoghi (ambulanti, contrabbando ecc.). Il canale dei distributori automatici assume un peso più elevato fra i giovani (13,7% fra i fumatori di15-24 anni) e del tutto marginale oltre i 65 anni (meno del 2%). p. 6

7 Gli altri canali (ambulanti, contrabbando, ecc.) sono invece più utilizzati nella fascia d età anni (9,4%, rispetto al 4-5% delle altre fasce d età). I POSSIBILI EFFETTI DEL FUMO SUL GUSTO I fumatori spesso riconoscono gli effetti del fumo sul gusto: oltre la metà (54,5%) sono molto o abbastanza d accordo sul fatto che il fumo di sigaretta alteri in modo significativo il gusto dei cibi, mentre 39,5% sono poco o per nulla d accordo e 6% non sanno rispondere o dimostrano indifferenza per la questione. I più sensibili alla relazione fumo/gusto sono i giovani (oltre 57% dei fumatori di anni ne sono consapevoli, contro 45-50% dei fumatori più maturi) e gli abitanti delle regioni del Nord (oltre il 60%, contro il 51% registrato al Sud e nelle Isole). 45% dei fumatori, inoltre, sono consapevoli del fatto che, restando 2-3 giorni senza fumare, sia possibile migliorare la capacità di apprezzare il gusto dei cibi. p. 7

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