Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile
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- Giacomo Rubino
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1 PIANO DI EMERGENZA MODELLO DI INTERVENTO (D.g.r. 21 febbraio 2003) Frana di San Martino Comune di Lecco Località: Monte San Martino Tipologia di Frana (secondo Varnes) : Tipologia crollo Stato di dissesto attivo Cartina Fronte frana Tavola riguardante la geologia e le dinamiche geomorfologiche dell area in esame Edizione: 01/ Pagina 1 di 10
2 Fenomeni osservati e possibile scenario evolutivo Le prime segnalazioni dei dissesti nell area in esame risalgono al 1847, quando il crollo di un masso ha interessato la zona di Malavedo. Da quella data fino ai giorni nostri, diversi episodi di crollo per distacco di blocchi rocciosi sono avvenuti dal Monte San Martino. I processi franosi del versante meridionale del Monte San Martino non scaturiscono però da una situazione puntuale, ma sono la manifestazione più evidente delle diffuse condizioni di instabilità che caratterizzano il versante occidentale, meridionale ed orientale del Monte Coltignone. Tali condizioni sono originate dalla complessa struttura della zona e dalla conseguente intensa tettonizzazione subita dagli ammassi rocciosi. L intero massiccio del Coltignone (Coltignoncino, Corno Medale, Dente del Coltignone, Monte San Martino) è interessato da crolli, frane complesse, contropendenze e fratture beanti; gli impluvi risultano molto spesso colmi di materiale detritico potenzialmente rimobilizzabile in caso di eventi meteorici ingenti, come già accaduto in passato. Recenti rilievi hanno testimoniato la presenza di una massa di Calcare di Esino di notevoli dimensioni (circa 5 ha esposti in affioramento) entro il nucleo abitato di Lecco (quartiere S. Stefano), probabilmente legata ad uno scivolamento in massa di grandi dimensioni verificatosi prima dell ultima glaciazione. Il problema, storicamente sentito, delle frane di crollo provenienti dal Monte San Martino è stato riacutizzato dopo l ultimo tragico evento verificatosi la notte tra il 22 e il 23 febbraio 1969 quando una frana di notevoli dimensioni ( m 3 ), staccatasi dalle pendici montuose in zona La cava travolgeva un edificio abitato provocando la morte di sette persone e il ferimento di altre tre. Edizione: 01/ Pagina 2 di 10
3 Nel 1994 si è verificata una serie di crolli a seguito di piogge intense, la cui nicchia di distacco e zona di accumulo è tuttora visibile. Il volume del materiale interessato dal franamento è stato dell ordine di un centinaio di metri cubi; in uno di tali eventi è stato distrutto un tratto di una barriera paramassi, ed un masso di circa 2 m 3 è stato trattenuto dal vallo paramassi sottostante. Crolli puntuali e localizzati di piccole o medie dimensioni sono piuttosto diffusi e si verificano periodicamente, spesso in concomitanza di precipitazioni intense o di cicli di gelo-disgelo. In base ai numerosi studi effettuati sulle frane che hanno interessato la periferia settentrionale dell abitato di Lecco, è stato possibile definire, utilizzando la volumetria dei blocchi crollati e la velocità che questi massi possano raggiungere, essenzialmente tre diversi scenari. Al fine della perimetrazione delle aree a rischio, ai sensi della legge 267 del 1998, nel corso di un recente studio, sono state catalogate le dimensioni minime, medie e massime (queste ultime volumetrie risultano comprese tra 2,2 e 4,6 m 3 ) dei massi già franati; tali dati sono stati quindi utilizzati per un accurata analisi probabilistica della caduta massi. Edizione: 01/ Pagina 3 di 10
4 Elementi a rischio Nell ambito del sito in esame, gli elementi esposti al rischio sono costituiti dalle località ai piedi delle pareti rocciose del Monte San Martino, da Malavedo a Santo Stefano, e dal tratto della S.S. 36 a nord della città di Lecco. Per quanto riguarda le opere di difesa realizzate, è opportuno osservare come le tecniche adottate per mitigare il rischio siano migliorate con gli anni. A tal proposito si pensi che, in seguito agli eventi franosi risalenti al 1935, i primi interventi si limitarono sostanzialmente all evacuazione delle zone pericolose. Dopo l evento del 1969, il Genio Civile di Como fece potenziare ed ampliare il sistema di difese passive, storicamente già presenti, con opere di pronto intervento comprendenti principalmente disgaggio di massi, consolidamento e sigillatura di porzioni rocciose instabili con resine epossidiche, barriere elasto-plastiche e costruzione di valli paramassi. Le zone maggiormente interessate da tali interventi sono ubicate in pratica senza soluzione di continuità ai piedi dei rilievi del S. Martino, ed in particolare comprendono le località Le Caviate, La Cava, Rancio Superiore, Laorca, Malavedo, Ronco e Brogno e la cima del Corno Medale. Alla fine degli anni 70 furono eseguite altre opere di protezione. A seguito dell evento franoso avvenuto il 29 agosto 1983 sul fronte meridionale del Monte San Martino si provvide a sopraelevare il ciglio del vallo paramassi e l estensione della rete sovrastante, portata a 6 metri di altezza. Edizione: 01/ Pagina 4 di 10
5 Nella foto: panoramica del Monte San Martino e della città di Lecco (Carta Inventario delle frane e dei dissesti della Provincia di Lecco). Edizione: 01/ Pagina 5 di 10
6 seguente. Piano Provinciale di Emergenza Il quadro completo degli elementi esposti al rischio è riportato nella tavola Tavola riguardante gli elementi a rischio e gli interventi di mitigazione nell area in esame Edizione: 01/ Pagina 6 di 10
7 PROCEDURA OPERATIVA - La Regione emana bollettino Condizioni Meteo Avverse Stato di Preallarme alla Prefettura via FAX (num. 0341/279666), Regione Lombardia (num. Verde 800/061160) - Soglie di innesco Preallarme / Allarme Pioggia intensa ( mm/24h) - Preallarme emanato dal Prefetto ai Sindaci Il Prefetto comunica tempestivamente via FAX ai sindaci lo stato di Preallarme Meteo Interventi o Comunicazione al Sindaco (telefono num. 0341/ e fax 0341/286874) Allerta Gruppo Comunale (Coordinatore ) Apertura Sala Crisi Comunale UCL (se si ritiene opportuno) con sede nel Municipio o in altro sito previsto dal piano comunale o Allerta Autorità VVF (distaccamento di Bione 0341/364251) (Comando di Lecco 0341/287400) Carabinieri (Caserma di Lecco 0341/284039) Polizia (Questura di Lecco 0341/279111) C.F.S. (Stazione di Lecco 0341/255182) S.T.E.R. (Sede di Lecco 0341/358901) Provincia (centralino 0341/295111) ANAS (02/582821) TRENITALIA (0341/420364) o Il Sindaco invia del personale (volontari o polizia municipale) per controllo stato geomorfologico e idrogeologico del corpo frana e torrenti limitrofi e comunque nell ambito del territorio comunale Edizione: 01/ Pagina 7 di 10
8 - La Regione emana bollettino Stato di Allarme alla Prefettura via FAX (num. 0341/279666) Pioggia intensa ( > 80 mm/24h) - Allarme emanato dal Prefetto ai Sindaci Il Prefetto comunica tempestivamente via FAX ai sindaci lo stato di Allarme Meteo Interventi o Comunicazione al Sindaco Gestione da Sala Crisi Comunale UCL della situazione (num 0341/ e fax 0341/286874) Intervento del Sindaco con Gruppo Comunale di PC e ditte appaltatrici (mezzi e attrezzature) per lavori di emergenza e per affrontare l imprevedibile o Intervento autorità e strutture di polizia VVF (distaccamento di Bione 0341/364251) (Comando di Lecco 0341/287400) Carabinieri (Caserma di Lecco 0341/284039) Polizia (Questura di Lecco 0341/279111) S.S.U.EM. 118 ( 118 ) Provincia (centralino 0341/295111) ANAS (02/582821) TRENITALIA (0341/420364) o Valutazione evento e eventuale apertura per l imminente Stato di Emergenza di: COM distrettuale Lecco (COM 6:num.0341/ e fax 0341/286874) CCS Provinciale Lecco (num. 0341/ e fax 0341/279666) Sala Crisi Prefettura Lecco (num. 0341/ e fax 0341/279666) Sala Crisi Regionale Milano (num 02/ e fax 02/ ) Dipartimento DICOMAC Roma (num. Sala Operativa 06/ ) Edizione: 01/ Pagina 8 di 10
9 - Emergenza in atto (Eventi: frana, esondazione, evacuazione,ecc) Interventi o Attuazione procedure di emergenza pianificate dal piano di Emergenza Comunale e UCL o Gestione dalla sala crisi comunale interfacciandosi, in base all entità dell evento in atto, con COM, CCS, Sala Crisi Prefettura,Sala Crisi Regionale e Dipartimento DICOMAC o Intervento durante l emergenza delle forze in campo con predisposizione cancelli su strade di accesso Vedi cartografia su supporto informatico nel metodo AUGUSTUS - Allegato - o aree e strutture per soccorritori e popolazione evacuata, per la salvaguardia della pubblica incolumità: -palestra comunale (sistemazione evacuati) -parco privato (ammassamento soccorritori) -parco pubblico (installazione campo mobile) -pista atletica (spiazzo per atterraggio elicottero) -scuola elementare (ammassamento risorse e UCL II) -municipio (Sala crisi UCL) -campo da calcio (mezzi protezione civile e movimento terra per ripristino) -chiesa (sistemazione evacuati) Vedi schede relative e cartografia su supporto informatico nel metodo AUGUSTUS Allegato - o Controllo stato evento e meteo in atto (dal UCL, COM e CCS) o Superamento dell emergenza e ritorno alla normalità (dal DICOMAC, CCS, UCL) Edizione: 01/ Pagina 9 di 10
10 INTERRUZIONE DELLA VIABILITA PROVINCIALE Gli smottamenti che interessano questa località coinvolgono prevalentemente strade a livello comunale il tratto provinciale della SS 36 lungolago immediatamente a Nord di Lecco (località da Malavedo a Santo Stefano). Per attraversare la città di Lecco e raggiungere l alto lago e la Valtellina, l alternativa è utilizzare l attraversamento sotterraneo gestito dall A.N.A.S. Edizione: 01/ Pagina 10 di 10
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