COMUNE DI CAMPI BISENZIO. Regolamento del servizio di assistenza domiciliare

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1 COMUNE DI CAMPI BISENZIO Regolamento del servizio di assistenza domiciliare Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 142 del 15 novembre 1994

2 Indice Art. 1 Art. 2 - Finalità Art. 3 - Tipologia utenti Art. 4 - Prestazioni Art. 5 - Modalità di ammissione Art. 6 - Metodologia ed organizzazione Art. 7 - Volontariato Art. 8 - Formazione aggiornamento Art. 9 - Contribuzione

3 Art. 1 Il presente Regolamento disciplina gli interventi di assistenza domiciliare erogati tramite operatori addetti all assistenza domiciliari dipendenti dalle Amministrazioni comunali, dalla USL ed operatori di Enti e Cooperative convenzionate con l Amministrazione, giovani di leva assegnati al servizio sostitutivo civile. Da, altresì, indicazioni sulle forme di collaborazione con gli organismi di volontariato. L attività di A.S.D. si colloca all interno di attività distrettuali ed in questo senso è parte di un sistema di interventi la cui caratteristica fondamentale è quella di un assistenza integrata tra intervento sociale ed intervento sanitario. Tale integrazione si realizza nel distretto cui fa capo operativo l A.S.D. come una delle risposte al bisogno dei cittadini. Art. 2 - Finalità L A.S.D. è finalizzata a salvaguardare il nucleo familiare in periodi di particolare bisogno, ad evitare l istituzionalizzazione in propria, a ridurre gli stati di cronicizzazione, di malessere e di emarginazione fisica e psicologica, nonché a salvaguardare il ripristino di ruoli sociali significativi. A garantire la permanenza del cittadino nel proprio ambiente di vita e ne stimola la partecipazione e collaborazione per la ricerca della soluzione più idonea. Gli interventi si realizzano in situazioni di isolamento, di perdita dell autonomia di insufficienti risorse e/o di carenze del contesto familiare e sociale. Sono pertanto indirizzati a favorire l autonomia individuale, del nucleo o del gruppo, a recupero delle potenzialità residue, al mantenimento dell unità familiare anche in presenza temporanea di particolare problematiche. Il servizio di A.S.D. si rivolge a persone che vivono nel proprio ambito familiare o in una struttura para familiare (comunità alloggio o casa famiglia)che non richiede un organizzazione autonoma in termini di personale. Al fine di evitare interventi settoriali che non consentono una visione unitaria dei bisogni dell individuo nella sua globalità, il servizio di A.S.D. realizza i propri interventi in stretta integrazione con le prestazioni offerte dagli altri servizi dell USL, con le risorse espresse ed attuabili sul territorio, con quelle presenti nell ambito familiari. Art. 3 - Tipologia utenti Usufruiscono del servizio A.S.D. nuclei familiari privi o carenti di risorse di autonomia ed in particolare le fasce più deboli della popolazione, quali anziani, minori, disabili psichici, fisici e psico-fisici. Il servizio interviene in presenza di bisogni non soddisfatti e che richiedano risposte relative alla difesa della salute psicofisica alla vita relazionale, al rispetto e alla valorizzazione dell ambiente di vita. Art. 4 - Prestazioni Si individuano le seguenti prestazioni di A.S.D. a cui saranno adibite le figure professionali previste dagli specifici Contratti Nazionali (Enti Locali, Sanità e Sanità Privata) quali: Ausiliari Socio Sanitari Specializzati Operatori Tecnici addetti all Assistenza Operatori Socio Assistenziali e Operatori Tecnici qualificati/ Operatori addetti ai Servizi Sociali ed Educativi. 1) L A.S.D. eroga prestazione con caratteristiche di polivalenza operativa attraverso la realizzazione di un progetto con requisiti di flessibilità in relazione al mutare dell esigenze, all interno di un lavoro di gruppo.

4 2) Le prestazioni di A.S.D. possono essere erogate nell arco delle 12 ore giornaliere con turni di lavoro, in relazione al progetto di intervento. 3) Gli operatori addetti all A.S.D. svolgono mansioni che attengono sia a compiti propri e specifici della professionalità, intesa come capacità di svolgere autonomamente le mansioni richieste, sia a compiti comuni con altri operatori. 4) Si individuano le seguenti prestazioni di A.S.D.: a) Aiuto a favorire l auto sufficienza nelle attività giornaliere: Alzata da letto; Igiene Personale; Vestizione; Nutrizione (aiuto nell assunzione dei pasti); Accorgimento per una giusta posizione degli arti in condizione di riposo; Uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare; Proseguimento di attività riabilitative iniziate in strutture di tipo sanitario sotto il costante controllo e direzione dei tecnici della riabilitazione; Accompagnamento presso ambulatori medici, ospedali, presidi sociali e sanitari in genere b) Aiuto per il governo della Casa: riordino e pulizia dell alloggio cambio pulizie e riordino della biancheria e vestiario; acquisti di generi alimentari e di necessità; preparazione dei pasti e pulizie stoviglie c) Prestazioni igienico sanitarie in situazioni già in carico al servizio domiciliare e durante l espletamento del servizio: frizioni e massaggi per prevenire l insorgenza di placche da decubito; assistenza per la corretta esecuzione delle prescrizioni farmacologiche; rilevamenti della temperatura e del polso; chiamata del medico di famiglia. d) collaborazione nel settore del segretario sociale: informazioni su diritti, pratiche e servizi e svolgimento di piccole commissioni; accompagnamento dell utente per varie pratiche o altre necessità; e) interventi tesi a favorire la vita di relazioni anche in collaborazione con strutture e/o risorse del territorio: coinvolgimento dei vicini e dei parenti; rapporti con le strutture ricreative, culturali, associative del territorio; partecipazione agli interventi di socializzazione e/o di recupero stimolo e partecipazione a realizzare attività integrative di socializzazione, anche all interno dei Centri diurni. f) prestazioni rivolti a minori in nuclei familiari con carenze educative e rete relazionale familiare compromessa; interventi tesi a favorire l adeguata frequenza scolastica; sostegno per l esecuzione dei compiti.gli assistenti domiciliari contribuiscono alla programmazione dell attività del servizio al piano di intervento e alla verifica delle attività in collaborazione con gli altri operatori del distretto partecipando alle iniziative per una conoscenza di bisogni e delle risorse degli utenti. Art. 5 - Modalità di ammissione 1) L ammissione alle prestazioni di A.S.D. avviene su proposta dei servizi distrettuali con provvedimento dell organo competente in base ai seguenti criteri:

5 grado di autosufficienza fisica e psichica del richiedente in relazione, anche alle possibilità dei parenti di far fronte ai bisogni; grado di emarginazione sociale; reddito dell utente, del suo nucleo familiare e dei tenuti agli alimenti; Tali criteri non sono da valutarsi separatamente ma all interno di un quadro unitario e complessivo. A valutazione di parità di bisogno viene data la precedenza a situazioni con reddito inferiore. 2) i cittadini, contro le decisioni in materia di ammissione alle prestazioni di assistenza domiciliare, possono presentare reclami al Sindaco (o al Direttore Generale della USL), inoltrandolo tramite l assistente sociale del distretto. 3) la cessazione avviene tramite comunicazioni del coordinatore sociale del distretto su proposta dei servizi sociali distrettuali per: a) superamento stato di bisogno (risoluzione in termini positivi); b) per decesso o trasferimento; c) per variazione condizioni di ammissione; Art. 6 - Metodologia ed organizzazione 1) tutte le proposte di intervento di A.S.D. sono presentate all assistente sociale referente per l A.S.D. nel distretto al quale compete avviare l istruttoria; Viene raccolta la seguente documentazione: domanda scritta del cittadino interessato o dei familiari in situazioni eccezionali, con valutazione dell assistente sociale e comunicazione al Responsabile del SAS, la richiesta scritta non costituisce atto formale necessario per l attribuzione del servizio; documentazione della situazione economica del cittadino richiedente e dei parenti tenuti agli alimenti; documentazione sanitaria sulle condizioni attuali igienico-sanitarie e su eventuali malattie remote importanti: scheda medica apposita redatta dal medico di famiglia. 2) formulazione della diagnosi sociale: l assistente sociale effettua visita domiciliare, valuta la situazione familiare e le relative priorità, le possibili risorse. 3) Il piano di intervento viene elaborato all interno del gruppo degli operatori interessati alla singola situazione; tale gruppo è stabilmente formato dall assistente sociale e dagli operatori addetti all A.S.D. e può di volta in volta essere integrato da psicologo, fisioterapista, assistente sanitaria, pediatra, medico di famiglia, infermiere professionale, psichiatra, infermiere psichiatrico, educatore professionale. Al piano di intervento possono, altresì, partecipare i volontari che stabilmente collaborano con il servizio. Il lavoro di gruppo, attraverso una partecipazione attiva e una collaborazione delle varie figure professionali, sia per l esame dei problemi organizzativi del servizio, sia per un esame globale, della singola situazione, garantisce l attuazione di interventi più qualificati e più adeguati. Per la predisposizione del piano di intervento viene effettuata visita domiciliare dall assistente sociale e dall assistente domiciliare. Il piano di intervento deve contenere: l individuazione dell obbiettivo da raggiungere;

6 l individuazione delle prestazioni degli operatori interessati, le modalità di rapporto con l utente; la predisposizione della scheda personale con i dati significativi e gli interventi che si effettuano; tempi di verifica. L operatore, nello svolgimento delle proprie funzioni si attiene ai principi di deontologia professionale, propri di tutte le figure professionali, alla cui base c è il segreto professionale come garanzia ad ogni cittadino utente di salvaguardia di ogni notizia che lo riguarda. 4) la verifica dei piani di intervento compete all assistente sociale del distretto referente per l assistenza domiciliare che ne risponde al coordinatore Sociale del Distretto. Art. 7 - Volontariato 1) L USL, in rapporto alle sue competenze istituzionali, programma ed organizza l integrazione tra intervento pubblico e privato, promuove un ampio coinvolgimento dei cittadini alla gestione dei servizi ed alle iniziative sociali di volontariato. Le attività dei volontari non devono essere considerate sostitutive dell intervento sociale pubblico ed indirizzate a coprire le eventuali carenze organizzative e di organico. Tali attività si riferiscono prevalentemente agli interventi in cui non è richiesto un alto grado di specializzazione, o di professionalità ma soprattutto un adeguata motivazione e disponibilità per un intervento che, in alcuni casi, deve integrare il contributo tecnico dell operatore e del servizio, e in altri svilupparsi invece in modo autonomo collaborando al perseguimento delle finalità di politica assistenziale dei comuni. Art. 8 - Formazione aggiornamento 1) la formazione e l aggiornamento degli operatori sono strumento di qualificazione del servizio, alla cui base è lo sviluppo della consapevolezza degli obbiettivi dei servizi sociosanitari. 2) La formazione e l aggiornamento sono tesi a sviluppare conoscenze, competenze pratiche ed atteggiamenti necessari allo svolgimento dei compiti richiesti, nonché la verifica delle motivazioni a lavoro. Si intendono con carattere globale di approccio ai problemi e non di specializzazione settoriale, anche se si prevedono approfondimenti specifici per fasce d utenza. 3) la formazione e l aggiornamento si realizzano attraverso lezioni dibattito, iniziative di carattere seminariale e di lavoro di gruppo, strumenti di didattica attiva volti a favorire l osservazione, la sperimentazione pratica ed il confronto delle idee e delle esperienze. L aggiornamento deve modularsi oltre che al mutare della realtà sociale e quindi di bisogni, anche sull evoluzione della tipologia degli utenti. 4) si individuano le seguenti capacità richieste all operatore addetto all A.S.D.: capacità di lavorare in gruppo; capacità di entrare in rapporto, con particolare attenzione al primo approccio, secondo una disponibilità che non crei una situazione di stretta dipendenza o di

7 eccessiva familiarità, ma che si fondi su un principio di rispetto reciproco operatore utente; capacità di osservazione, come base per il proprio intervento; capacità di stimolare l utente ad utilizzare ed a riappropriarsi delle proprie risorse, evitando di sostituirsi allo stesso capacità di accettare ad essere in rapporto con persone di mentalità e di comportamenti diversi, abbandono di pregiudizi e impostazioni mentali; capacità di tollerare le reazioni derivanti dall essere in contatto con la sofferenza fisica e psichica, di far fronte a situazioni impreviste. Art. 9 - Contribuzione Per quanto attiene alla eventuale contribuzione da parte dei fruitori del Servizio si rimanda al Regolamento Generale, in fase di predisposizione interessante la contribuzione da parte degli utenti di tutti i servizi a domanda individuale e non erogati dalla USL.

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