Allegato A CENTRO DI CUSTODIA ORARIA O BABY PARKING

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Allegato A CENTRO DI CUSTODIA ORARIA O BABY PARKING"

Transcript

1 Allegato A CENTRO DI CUSTODIA ORARIA O BABY PARKING ART. 1 - Definizione. 1. Il centro di custodia oraria (C.C.O.), denominato comunemente Baby Parking, è un servizio socio-educativo-ricreativo che accoglie minori non in età di scuola dell obbligo ed è destinato a favorire il benessere psico-fisico e le opportunità di socializzazione dei bambini. 2. Il baby parking è un luogo di vita per i bambini che fornisce risposte flessibili e differenziate in relazione alle esigenze delle famiglie, attraverso la disponibilità di spazi, organizzati e attrezzati per consentire ai minori opportunità educative, di socialità e di comunicazione con i propri coetanei. 3. Rispetto all asilo-nido, il baby parking si differenzia per la semplificazione dei requisiti strutturali e gestionali richiesti, riconducibile in generale all assenza del servizio di mensa, fatto salvo quanto successivamente detto al punto 6), alla previsione di orari ridotti di permanenza dei minori e a modalità di funzionamento più flessibili. 4. Il baby parking può funzionare tutto l anno con un orario di apertura che, di norma, deve essere contenuto in 12 ore giornaliere. ART. 2 - Destinatari. 1. Minori di ambo i sessi di norma in età fra i 13 mesi e i 6 anni. 2. Possono eccezionalmente essere accolti anche bimbi lattanti quando siano presenti idonee attrezzature e il personale necessario per garantire loro una appropriata assistenza. ART. 3 Capacità ricettiva e permanenza. 1. Tali strutture possono accogliere un numero limitato di bambini, fino ad un massimo di 25 contemporaneamente. 2. La permanenza del bambino in tali strutture non può superare le 5 ore consecutive, che possono essere reiterate nella medesima giornata, con un interruzione minima di almeno 1 ora. 3. L orario di presenza dei bambini (entrata ed uscita) deve essere annotata sul registro delle presenze di cui al successivo articolo 7. ART. 4 - Personale. 1. La funzione del personale addetto al servizio è organizzativa, di assistenza e di supporto, come agente socializzante, alla vita del bambino. 2. Il rapporto numerico fra personale addetto al servizio e numero dei bambini non può essere inferiore al valore di 1 operatore ogni 10 bambini. 3. Il personale addetto al servizio di Centro di Custodia Oraria deve essere in possesso di uno dei titoli professionali elencati all art. 4, comma 1, Allegato A, della D.G.R. n del 26/05/2003 e s.m.i. 4. Tra il personale addetto al servizio deve essere individuato un responsabile dell attività. 5. Per il personale in servizio nei Centri di Custodia Oraria alla data di pubblicazione sul BUR del presente provvedimento, valgono i titoli professionali riconosciuti al momento del rilascio dell autorizzazione al funzionamento.

2 6. Nel caso in cui il C.C.O. ospiti più di 3 bambini lattanti, occorre avere un operatore qualificato, come sopra detto, appositamente dedicato a tale gruppo, in aggiunta agli operatori già presenti per l intero servizio. ART. 5 Requisiti strutturali e di dimensionamento. 1. Il baby parking deve sorgere in aree facilmente accessibili alla popolazione interessata al servizio e può anche essere istituito presso aziende o centri commerciali caratterizzati da un elevato afflusso di persone. 2. La struttura di insediamento deve garantire le seguenti caratteristiche: a. condizioni di stabilità in situazioni normali ed eccezionali, in conformità a quanto previsto dalle norme vigenti, nonché piena rispondenza alla normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; b. requisiti igienici minimi previsti dai Regolamenti comunali d igiene e dalle normative nazionali e regionali vigenti in materia; c. condizione di sicurezza degli impianti, anche di prevenzione incendi, nei casi previsti dalla legge; d. adattabilità ai soggetti portatori di handicap usufruenti di sedia a ruote, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503 Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. e. certificato di agibilità dei locali di cui al TITOLO III - Capo I del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. 3. Sono da prevedersi all interno della struttura, secondo le indicazioni sotto riportate, i seguenti spazi: Spazi funzionali Destinazione d uso Superficie Utile Per i bambini Per gli operatori Area esterna attrezzata (1) (1) Standard indicativo Soggiorno e attività ludicoricreative Zona Riposo Servizi Igienici Accettazione, locale pluriuso per il personale e servizi 2,40 mq/bamb. 1,00 mq./bamb. Come minimo deve essere garantito lo spazio per la distribuzione di tutti i lettini per i bambini con un adeguato spazio di manovra fra gli stessi. 0,60 mq./bamb. minimo di 10 mq. A riguardo sono richiamate le prescrizioni tecniche di cui D.Lgs. 9/04/2008,n. 81 e s.m.i. 1,00 mq./bamb. 4. Per la realizzazione del presidio in immobili esistenti sono ammesse variazioni dei parametri con una tolleranza del 10%. 5. La superficie utile minima, al netto dell area esterna, necessaria per sviluppare l attività non può in ogni caso essere inferiore a mq. 60. A detta superficie non può essere applicata la tolleranza di cui sopra. 6. Sono da escludere dal calcolo delle superfici le aree destinate ad eventuale civile abitazione che devono essere funzionalmente separate dal presidio.

3 7. Qualora nel medesimo immobile siano presenti il servizio di Centro di Custodia Oraria e i servizi di asilo nido o micro-nido, pur rispettando gli standard unitari per ogni bambino, possono essere messi in comune gli spazi per gli operatori e l area attrezzata. 8. Nei medesimi spazi possono essere autorizzati servizi diversi (C.C.O., Micro-nido, asilo nido), purché sussistano le seguenti condizioni: a) i servizi si devono svolgere in orari diversi e non possono essere sovrapposti fra loro; b) un singolo servizio deve essere continuativo e non può essere nell arco della giornata alternato all altro; c) la struttura deve rispettare i requisiti strutturali, organizzativi e gestionali relativi ai diversi servizi. 9. Accettazione, locale pluriuso per il personale e servizi: L accettazione del baby parking può considerarsi un vero e proprio ambiente pluriuso, organizzato in modo tale da consentire un comodo accesso dotato dello spazio occorrente per collocare un fasciatoio, per spogliare e rivestire i bambini, nonché di armadietti per il deposito del vestiario. Inoltre in quest area occorre prevedere una zona destinata ad ufficio e una zona spogliatoio del personale con relativo servizio igienico. Questo spazio dovrà essere preferibilmente ubicato in prossimità dell ingresso e reso inaccessibile ai bambini. 10. Soggiorno e attività ludico-ricreative: Si può realizzare in un ambiente unico oppure in più locali che meglio consentono lo svolgimento di attività ricreative differenziate. Questa seconda soluzione è auspicabile in considerazione della possibile diversa età dei bambini presenti. Nel caso in cui il baby parking accolga anche bimbi lattanti occorre individuare un apposita area delimitata destinata alla loro permanenza. 11. Servizi igienici: I locali igienici devono essere illuminati ed aerati direttamente. Il servizio igienico dovrà essere dotato di antibagno che potrà essere aerato artificialmente. I pavimenti devono essere piastrellati e le pareti rivestite di materiale lavabile fino a mt di altezza. Le tazze WC per i bambini devono essere di dimensioni ridotte, e previste in numero di almeno 1 vaso per 10 bambini, con un minimo di 2 vasi, inseriti ciascuno in box ispezionabili. I lavandini, singoli o con vasca allungata per punti multipli di erogazione dell acqua, anch essi di dimensioni adeguate, sono da posizionarsi nell antibagno; l acqua erogata deve essere premiscelata da un comando unico. Nel locale antibagno è consentito il posizionamento del fasciatoio in uno spazio appositamente adibito all uso. Il locale deve inoltre consentire il deposito dei materiali igienici fuori dalla portata dei bambini. 12. Area esterna attrezzata: Deve essere assicurata la possibilità di condurre i bambini in un area esterna appositamente attrezzata per la permanenza e il gioco, anche non ad uso esclusivo del baby parking e ad esso collegata.

4 ART. 6 Somministrazione alimenti. 1. Il servizio di centro di custodia oraria è privo del servizio mensa e presso lo stesso è fatto divieto di preparare e somministrare in loco alimenti. 2. Nel servizio è possibile somministrare alimenti, prepararti e/o forniti dai genitori, unicamente alle seguenti condizioni: - la richiesta deve essere valutata dal responsabile del C.C.O. e accettata solo se compatibile con l organizzazione del lavoro; - gli alimenti consumati dal bambino non devono richiedere ulteriore manipolazione: non potranno pertanto essere sottoposti a fine cottura; - deve essere garantito almeno un armadio per deporre gli alimenti portati dai genitori e un frigorifero per la corretta conservazione degli alimenti, nonchè uno scaldavivande per le pappe e il latte; - il servizio di custodia deve seguire procedure corrette per la conservazione dei cibi; - gli alimenti, su mandato del genitore, possano essere forniti da aziende esterne, regolarmente registrate/riconosciute ai sensi del Regolamento (CE) n. 852/2004 in materia di igiene dei prodotti alimentari. ART. 7 - Requisiti per l esercizio dell attività e autorizzazione al funzionamento. 1. Nei casi di cui al precedente art. 6, comma 2, il personale addetto deve seguire le regole in materia di prodotti alimentari di cui al Regolamento (CE) n. 852/ Il baby parking deve essere dotato di un registro delle presenze dei bambini in cui va annotato l orario d ingresso e di uscita degli stessi, nonché di un regolamento relativo all organizzazione del servizio. Tale registro deve essere sistematicamente aggiornato, annotando giornalmente la presenza e l assenza degli utenti del C.C.O. 3. Per il primo accoglimento del bambino al baby parking, trattandosi di possibile frequenza occasionale, il genitore o chi ne fa le veci deve rilasciare dichiarazione scritta al responsabile della struttura, che il bambino è stato regolarmente vaccinato e non è affetto da malattie infettive e contagiose clinicamente accertate. 4. Il centro di custodia oraria deve essere dotato di un regolamento di organizzazione dell attività indicante almeno: - i criteri per l accesso; - le modalità di funzionamento del servizio, nonché le rette e gli orari; - gli strumenti previsti per la valutazione del servizio da parte dei fruitori; - le procedure per assicurare la tutela degli utenti; - le forme di partecipazione dei genitori all attività del servizio. 5. L esercizio dell attività è subordinata al possesso dell autorizzazione al funzionamento rilasciata dai soggetti delegati alle funzioni di vigilanza, ai sensi del combinato disposto degli artt. 26 e 54 L.R. 8 gennaio 2004 n. 1. L autorizzazione al funzionamento deve essere corredata dalla scheda di rilevazione del set-minimo dei dati, approvata con successiva determinazione dirigenziale del settore regionale competente. 6. L autorizzazione al funzionamento, il regolamento di organizzazione, l orario di apertura giornaliero e le tariffe applicate vanno esposte in modo visibile nell ingresso. 7. Ogni variazione del regolamento di organizzazione va comunicata agli organi delegati alla vigilanza.

5 ART. 8 - Regime per i servizi già attivi sul territorio regionale 1. I parametri strutturali e gestionali definiti nel presente provvedimento trovano immediata applicazione per le strutture di nuova istituzione. 2. Le strutture esistenti all entrata in vigore del presente provvedimento e operanti con autorizzazione al funzionamento rilasciata in base ai parametri strutturali definiti dalla DGR del possono continuare l attività senza necessità di adeguarsi ai parametri strutturali qui descritti. 3. L adeguamento delle strutture, esistenti all entrata in vigore del presente provvedimento, ai requisiti gestionali e organizzativi stabiliti dal presente provvedimento, fatto salvo quanto previsto dall art. 4, comma 5, dovrà avvenire entro 24 mesi dall approvazione dello stesso. 4. Per i servizi esistenti all entrata in vigore del presente provvedimento nel caso in cui venga modificata la struttura dell immobile ospitante il servizio o nel caso in cui venga sostanzialmente variata la capacità ricettiva, si applicano le norme contenute nel presente provvedimento.

preso atto che al 31/12/2012:

preso atto che al 31/12/2012: REGIONE PIEMONTE BU19 09/05/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 16 aprile 2013, n. 31-5660 Servizio per la prima infanzia denominato centro di custodia oraria - Aggiornamento standard minimi strutturali

Dettagli

A relazione dell'assessore Cavallera:

A relazione dell'assessore Cavallera: REGIONE PIEMONTE BU49 05/12/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 25 novembre 2013, n. 20-6732 Servizio per la prima infanzia denominato micro-nido - Aggiornamento standard minimi strutturali e organizzativi

Dettagli

-1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore ai 12 mesi; -1 unità ogni 8 bambini, di età superiore ai 12 mesi;

-1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore ai 12 mesi; -1 unità ogni 8 bambini, di età superiore ai 12 mesi; Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO 1 -REQUITI FUNZIONALI CE-INF.AU.1.1 La pianta organica del personale con funzione educativa assicura un adeguato rapporto numerico

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA. Settore Servizi Sociali, Culturali e Sportivi alla persona

COMUNE DI PERUGIA. Settore Servizi Sociali, Culturali e Sportivi alla persona COMUNE DI PERUGIA Settore Servizi Sociali, Culturali e Sportivi alla persona REGOLAMENTO PER L AUTORIZZAZIONE ALL APERTURA E AL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA - Approvato

Dettagli

DGR. n. 11496 del 17.3.2010

DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DEFINIZIONE DEI REQUISITI MINIMI DI ESERCIZIO DELL' UNITA' DI OFFERTA SOCIALE "CENTRO RICREATIVO DIURNO PER MINORI". ((PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO PER DECORRENZA TERMINI PER

Dettagli

Standard minimi strutturali ed organizzativi del micro nido.

Standard minimi strutturali ed organizzativi del micro nido. ALLEGATO A Standard minimi strutturali ed organizzativi del micro nido. 1.Definizione Il micro-nido e un servizio, pubblico o privato, rivolto alla prima infanzia, a carattere socio-educativo e formativo

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I NORME DI CARATTERE GENERALE Art. 1 (Oggetto) 1. Il presente regolamento, emanato

Dettagli

C I T T À D I S A R Z A N A

C I T T À D I S A R Z A N A 1 AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO DEGLI ASILI NIDO E DEI SERVIZI INTEGRATIVI (L. R. n 64 del 5.12.1994 Deliberazione G. R. n 2624 del 11.7.1997, n 1291 del 30.10.2001) ASILI NIDO Gli asili nido devono

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA COMUNE DI FALCADE (Provincia di Belluno) REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA (TESTO DEFINITIVO APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 5 DEL 17.02.2005) ART. 1 - FINALITA... 2 ART. 2 -

Dettagli

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. COMUNE DI GAVORRANO Provincia di Grosseto Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. TITOLO I - Oggetto Art.

Dettagli

REGOLAMENTO ALBERGO DIFFUSO. Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Definizione tipologica)

REGOLAMENTO ALBERGO DIFFUSO. Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Definizione tipologica) REGOLAMENTO ALBERGO DIFFUSO Articolo 1 (Ambito di applicazione) Il presente regolamento disciplina la forma di ricettività denominata Albergo Diffuso nei centri storici urbani, di cui all articolo 12,

Dettagli

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO

Dettagli

COMUNE DI TRISSINO Provincia di Vicenza

COMUNE DI TRISSINO Provincia di Vicenza COMUNE DI TRISSINO Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER L APERTURA E L ESERCIZIO DELLE SALE GIOCHI E L INSTALLAZIONE DI APPARECCHI O CONGEGNI DA TRATTENIMENTO Approvato con delibera consiliare n. 4 del

Dettagli

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 13.4.2010 ART. 1 FINALITA 1. Il servizio

Dettagli

Art. 3 Determinazione della capienza delle palestre

Art. 3 Determinazione della capienza delle palestre g) limite di compensabilità: limitazione posta alla compensabilità di superfici, calcolata sulla base del rapporto tra l ambiente più grande e l ambiente più piccolo; h) frazionabilità degli spogliatoi:

Dettagli

Allegato A. 5. Servizi integrativi

Allegato A. 5. Servizi integrativi Allegato A 5. Servizi integrativi Il "Nomenclatore interregionale degli interventi e servizi sociali" del CISIS (Centro interregionale per i sistemi informatici, geografici e statistici) definisce le tipologie

Dettagli

STUDIO PROFESSIONALE MEDICO

STUDIO PROFESSIONALE MEDICO Gli Studi Professionali Medici (SPM) sono strutture nelle quali è esercitata un attività sanitaria in cui il profilo professionale prevale su quello organizzativo. Tale profilo è riscontrabile non solo

Dettagli

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI PHONE CENTER ED INTERNET POINT

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI PHONE CENTER ED INTERNET POINT REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI PHONE CENTER ED INTERNET POINT Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 76 del 16.9.2010 INDICE Articolo 1: Oggetto ed ambito di applicazione Articolo 2: Definizioni

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SUI GIARDINI CON CINERARI PER ANIMALI D AFFEZIONE, DENOMINATI

REGOLAMENTO COMUNALE SUI GIARDINI CON CINERARI PER ANIMALI D AFFEZIONE, DENOMINATI Comune di Genova REGOLAMENTO COMUNALE SUI GIARDINI CON CINERARI PER ANIMALI D AFFEZIONE, DENOMINATI CIMITERI PER ANIMALI Approvato con deliberazione C.C. n. 9 del 17 marzo 2015 In vigore dal 9 aprile 2015

Dettagli

Il Sottoscritto. Nome

Il Sottoscritto. Nome COMUNE DI GALLIATE Provincia di Novara Piazza Martiri della Libertà n. 28 - c.a.p. 28066 p. iva 00184500031 SETTORE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Sportello Unico Attività Produttive E-mail: sp.unico@comune.galliate.no.it

Dettagli

Città di Nichelino Provincia di Torino. Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici. al fine dell iscrizione nell Elenco speciale

Città di Nichelino Provincia di Torino. Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici. al fine dell iscrizione nell Elenco speciale Città di Nichelino Provincia di Torino Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici al fine dell iscrizione nell Elenco speciale Approvato dal Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Torino il 29.4.2014

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico

PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) 1. Generalità Avviso pubblico La regione dell Umbria, con DGR 7 aprile 2013, n. 281, ha approvato l avviso per la presentazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER SALA GIOCHI

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER SALA GIOCHI REGOLAMENTO COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER SALA GIOCHI Approvato con deliberazione consiliare n. 41 del 28/07/2011 Pubblicato all albo pretorio dal 08 al 22 agosto 2011 Art. 1 AMBITO

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40.

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40. Legge Regione Friuli - Venezia Giulia : Legge regionale 23/08/1985 N. 44 Altezze minime e principali requisiti igienico-sanitari dei locali adibiti ad abitazione, uffici pubblici e privati ed alberghi.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE

REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO SOSTITUTIVO DI LEVA NELLA POLIZIA MUNICIPALE ( art. 46, Legge 27 Dicembre 1997, n. 449. ) Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

COMUNE DI MOMBAROCCIO PROVINCIA DI PESARO E URBINO

COMUNE DI MOMBAROCCIO PROVINCIA DI PESARO E URBINO ALLEGATO A COMUNE DI MOMBAROCCIO PROVINCIA DI PESARO E URBINO REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE ED IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE FRUITRICI DEL SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO SPERIMENTALE DENOMINATO NIDO IN FAMIGLIA

Dettagli

PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE Art. 1 Costituzione e finalità del Gruppo Comunale di Protezione Civile. Pag. 3 Art. 2 Criteri di iscrizione ed ammissione.pag.

Dettagli

OGGETTO: Richiesta di autorizzazione apertura esercizio di case e appartamenti per vacanze (ai sensi dell art. 31della L.R. 27 Dicembre 2006 n.18).

OGGETTO: Richiesta di autorizzazione apertura esercizio di case e appartamenti per vacanze (ai sensi dell art. 31della L.R. 27 Dicembre 2006 n.18). Protocollo Bollo Euro 14,62 Al Comune di Magione Sportello Unico Per le Attività Produttive Piazza Carpine n. 1 06063 MAGIONE (PG) OGGETTO: Richiesta di autorizzazione apertura esercizio di case e appartamenti

Dettagli

REQUISITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE

REQUISITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO ALO NIDO 1 ALO NIDO - REQUITI FUNZIONALI AS-NI.AU.1.1.1.1 Il personale con funzione educativa è in numero adeguato al numero

Dettagli

nato/a a Provincia il residente a Provincia via/piazza n. C.A.P. Iscrizione C.C.I.A.A. di al n. del registro con sede legale a Provincia

nato/a a Provincia il residente a Provincia via/piazza n. C.A.P. Iscrizione C.C.I.A.A. di al n. del registro con sede legale a Provincia Al Comune di Afragola OGGETTO: Autorizzazione al funzionamento sezione primavera Il/la sottoscritto/a nato/a a Provincia il residente a Provincia via/piazza n. C.A.P. Codice Fiscale in qualità di titolare

Dettagli

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 7213 LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6 Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO Art.

Dettagli

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria

REGIONE VENETO / Segreteria regionale Sanità e Sociale- ARSS Agenzia Regionale Sanitaria e Sociosanitaria Lista di verifica REQUITI MINIMI SPECIFICI E DI QUALITA' PER L'AUTORIZZAZIONE STUDIO DI FIOTERAPIA 0 STUDIO DI FIOTERAPIA - REQUITI GENERALI STUFIS.AU.0.1 Il titolare dello studio esplicita l'organigramma

Dettagli

Mod.Alberghisub OGGETTO: DICHIARAZIONE DI SUBINGRESSO IN STRUTTURA RICETTICA. Data di nasciata cittadinanza sesso M F. Luogo di nascita Prov Stato

Mod.Alberghisub OGGETTO: DICHIARAZIONE DI SUBINGRESSO IN STRUTTURA RICETTICA. Data di nasciata cittadinanza sesso M F. Luogo di nascita Prov Stato Timbro ufficiale (spazio riservato all ufficio) Mod.Alberghisub AL SINDACO DEL COMUNE DI PESARO SERVIZIO ATTIVITA ECONOMICHE 61100 P E S A R O OGGETTO: DICHIARAZIONE DI SUBINGRESSO IN STRUTTURA RICETTICA.

Dettagli

Avviso Pubblico per l accreditamento ai fini del convenzionamento di Nidi privati autorizzati all apertura ed al funzionamento nel Comune di Formia.

Avviso Pubblico per l accreditamento ai fini del convenzionamento di Nidi privati autorizzati all apertura ed al funzionamento nel Comune di Formia. Avviso Pubblico per l accreditamento ai fini del convenzionamento di Nidi privati autorizzati all apertura ed al funzionamento nel Comune di Formia. Art. 1 Obiettivi È intenzione del Comune di Formia procedere

Dettagli

COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA

COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA COMUNE DI TEMPIO PAUSANIA C PROVINCIA OLBIA-TEMPIO Settore Sviluppo Socio Economico e Culturale Tel. 079/679974 079/679949-9985 Fax 079/679949 I V I T A S T E M P L I BANDO DI SELEZIONE MAMMA ACCOGLINTE

Dettagli

CANILI PRIVATI E PENSIONI PER CANI (Tipologia dei locali e condizioni minime obbligatorie)

CANILI PRIVATI E PENSIONI PER CANI (Tipologia dei locali e condizioni minime obbligatorie) CANILI PRIVATI E PENSIONI PER CANI (Tipologia dei locali e condizioni minime obbligatorie) A. REPARTO RICOVERO CANI B. REPARTO ISOLAMENTO (PER CANI AMMALATI O SOSPETTI O DI NUOVA INTRODUZIONE) C. AREA

Dettagli

4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3)

4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3) 4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3) 4.1 Autorizzazione per nido d infanzia, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi Tutti i servizi educativi gestiti

Dettagli

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO E REFEZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio dell Unione N. 21 del 30/04/2013 CAP.

Dettagli

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone nella progettazione di tutti gli edifici il rispetto

Dettagli

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA APPROVATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.37 DEL 30/09/2011 ART. 1 - FINALITÀ DEL SERVIZIO Il Comune

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

STUDIO PROFESSIONALE DI FISIOTERAPIA

STUDIO PROFESSIONALE DI FISIOTERAPIA Studio professionale di fisioterapia: Gli Studi Professionali di Fisioterapia sono strutture dove possono essere erogate prestazioni terapeutiche riconducibili al profilo professionale del fisioterapista

Dettagli

REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ASILO NIDO E DEL CENTRO DI CUSTODIA ORARIA (Baby Parking)

REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ASILO NIDO E DEL CENTRO DI CUSTODIA ORARIA (Baby Parking) REGOLAMENTO DI GESTIONE DELL ASILO NIDO E DEL CENTRO DI CUSTODIA ORARIA (Baby Parking) Indice: SEZIONE I Asilo Nido Premessa Art. 1 - Finalita dell Asilo nido Art. 2 - Ammissioni - criteri e graduatoria

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica

Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica www.comune.bottanuco.bg.it Regolamento per l attuazione del servizio di Mensa Scolastica (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale nr. 40 del 29.9.2005 e modificato con deliberazione di Consiglio

Dettagli

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20 GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 delle Modalità di Applicazione delle Tariffe dei Premi (D.M. 12.12.2000) nei primi due anni

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art.

D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art. D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art. 9, Preambolo IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE Visto

Dettagli

Città di CERNUSCO SUL NAVIGLIO REQUISITI DI ACCREDITAMENTO PER LE UNITA D OFFERTA PER LA PRIMA INFANZIA

Città di CERNUSCO SUL NAVIGLIO REQUISITI DI ACCREDITAMENTO PER LE UNITA D OFFERTA PER LA PRIMA INFANZIA REQUISITI DI ACCREDITAMENTO PER LE UNITA D OFFERTA PER LA PRIMA INFANZIA Approvati dall Assemblea Distrettuale dei Sindaci deliberazione n. 3 del 9.2.2011 Premessa L accreditamento può essere richiesto

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI STALLI DI SOSTA PER IL CARICO E SCARICO MERCI I N D I C E

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI STALLI DI SOSTA PER IL CARICO E SCARICO MERCI I N D I C E REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI STALLI DI SOSTA PER IL CARICO E SCARICO MERCI I N D I C E - Art.1 OggettO ed ambito di applicazione - Art.2 Definizioni - Art.3 OrariO e sosta dei veicoli riservata al

Dettagli

REPUBBLICA DI SAN MARINO

REPUBBLICA DI SAN MARINO Decreto 15 febbraio 2006 n.37 REPUBBLICA DI SAN MARINO MODALITA E CRITERI PER L INSERIMENTO LAVORATIVO DEGLI INVALIDI E PORTATORI DI DEFICIT NEI GRUPPI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO DELL A.A.S.P., NELLE AZIENDE

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI BED AND BREAKFAST VARIAZIONE DELL ATTIVITA (da comunicare entro 15 giorni dalla variazione)

SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI BED AND BREAKFAST VARIAZIONE DELL ATTIVITA (da comunicare entro 15 giorni dalla variazione) SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI BED AND BREAKFAST VARIAZIONE DELL ATTIVITA (da comunicare entro 15 giorni dalla variazione) AL COMUNE DI FOSSATO DI VICO UFFICIO ATTIVITA PRODUTTIVE

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE 1 LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE Protocollo di intesa ANCI CDC RAEE e DISTRIBUZIONE Ing. Fabrizio Longoni Milano, 23 novembre 2010 IL VECCHIO SISTEMA RAEE 2 Cittadini Enti Locali Produttori (attraverso

Dettagli

STUDIO PROFESSIONALE DI FISIOTERAPIA

STUDIO PROFESSIONALE DI FISIOTERAPIA Servizio Assistenza Ospedaliera, Residenziale, Riabilitativa ed Autorizzazioni e Accreditamenti delle strutture e socio Studio professionale di fisioterapia: Gli Studi Professionali di Fisioterapia sono

Dettagli

IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETÀ SOCIALE

IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETÀ SOCIALE Decreto ministeriale 21 maggio 2001, n. 308 Gazzetta Ufficiale 28 luglio 2001, n. 174 Testo aggiornato al 1 giugno 2004 Regolamento concernente «Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione

Dettagli

Città di Gardone Val Trompia. CRITERI PER L UTILIZZO DEI LOCALI POLIFUNZIONALI PRESSO I CAPANNONCINI PARCO DEL MELLA Via Grazioli n 23

Città di Gardone Val Trompia. CRITERI PER L UTILIZZO DEI LOCALI POLIFUNZIONALI PRESSO I CAPANNONCINI PARCO DEL MELLA Via Grazioli n 23 Città di Gardone Val Trompia CRITERI PER L UTILIZZO DEI LOCALI POLIFUNZIONALI PRESSO I CAPANNONCINI PARCO DEL MELLA Via Grazioli n 23 Documento approvato con Deliberazione della Giunta Comunale n.151 del

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

COMUNE DI GROSSETO. Art. 1 Oggetto

COMUNE DI GROSSETO. Art. 1 Oggetto COMUNE DI GROSSETO BANDO DI CONCORSO PER CAMBI DI ALLOGGIO ALL INTERNO DEL PATRIMONIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA. ( DELIBERAZIONE G.R.T. N 789 DEL 7.7.97 E D.D. N 1778 DEL 18.10.2004 ). Art. 1 Oggetto

Dettagli

COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA COMUNE DI SAN MARTINO IN PENSILIS PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA Approvata con delibera di CC n. 50 del 22.12.2009 CAPO I NORME GENERALI ART. 1 Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI

REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività

Dettagli

il/la sottoscritto/a residente in Via CAP codice fiscale Telefono

il/la sottoscritto/a residente in Via CAP codice fiscale Telefono Al Comune di SAN MARTINO SICCOMARIO Servizio Gestione del Territorio Ufficio Commercio Via Roma n.1 SAN MARTINO SICCOMARIO OGGETTO: domanda di autorizzazione / trasferimento per l'esercizio dell'attività

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA COMUNE DI MARCIGNAGO Prov. Pavia REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 7 del 13.03.2006 INDICE ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO

Dettagli

Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza. Settore IV: Sviluppo Urbano

Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza. Settore IV: Sviluppo Urbano Città di Castel San Giovanni Provincia di Piacenza Settore IV: Sviluppo Urbano N. 12/2015 DISCIPLINA EDILIZIA SPECIALE PER LA REALIZZAZIONE E TRASFORMAZIONE DELLE SALE DA GIOCO E RACCOLTA SCOMMESSE Disposizione

Dettagli

REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE

REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE REGOLAMENTO GENERALE PER L ASILO NIDO PARTE PRIMA ART. 1)- ISTITUZIONE E istituito a cura dell Amministrazione Comunale, il servizio di Asilo Nido per bambini, di età inferiore ai 3 anni, divisi in lattanti,

Dettagli

Il sottoscritto: Cognome Nome C.F. Sesso M _ F _

Il sottoscritto: Cognome Nome C.F. Sesso M _ F _ SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI VARIAZIONI NELL ATTIVITA DI AFFITTACAMERE (da comunicare entro 15 giorni dalla variazione) Il presente modello può essere presentato con le seguenti

Dettagli

L.R. 20/2005, art. 13, c. 2, lett. a), c) e d) B.U.R. 19/10/2011, n. 42. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 4 ottobre 2011, n. 0230/Pres.

L.R. 20/2005, art. 13, c. 2, lett. a), c) e d) B.U.R. 19/10/2011, n. 42. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 4 ottobre 2011, n. 0230/Pres. L.R. 20/2005, art. 13, c. 2, lett. a), c) e d) B.U.R. 19/10/2011, n. 42 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 4 ottobre 2011, n. 0230/Pres. Regolamento recante requisiti e modalità per la realizzazione,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (art.47 DPR 28 dicembre 2000 n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (art.47 DPR 28 dicembre 2000 n.445) 1 Il/la sottoscritto/a nato/a il a _ residente a in via n in qualità di, DICHIARA, con riferimento allo svolgimento del servizio di denominato con sede in via nº, quanto segue: A) che gli SPAZI interni

Dettagli

Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO

Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO IL/LA SOTTOSCRITTO/A nato/a a prov. di il titolare/legale rappresentante della Società/Ente/Azienda ai sensi dell art. 5 c. 3 lett. e) del D.P.G.P. 27 novembre

Dettagli

Regolamento Comunale Per la disciplina dell attività dei

Regolamento Comunale Per la disciplina dell attività dei Regolamento Comunale Per la disciplina dell attività dei Centri di Telefonia Internazionale Approvato con deliberazione consiliare n. 17 del 30/06/2006 ART. 1 Oggetto e finalità Il presente regolamento

Dettagli

ARTICOLO 1 OGGETTI E RIFERIMENTI ARTICOLO 2 DESTINATARI ARTICOLO 3 AMBITO DI APPLICAZIONE

ARTICOLO 1 OGGETTI E RIFERIMENTI ARTICOLO 2 DESTINATARI ARTICOLO 3 AMBITO DI APPLICAZIONE I.S.E.E. Comune di Caselette ARTICOLO 1 OGGETTI E RIFERIMENTI Il presente regolamento è finalizzato all individuazione delle condizioni economiche richieste per l accesso alle prestazioni comunali agevolate,

Dettagli

COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L ALBO DEI VOLONTARI

COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L ALBO DEI VOLONTARI COMUNE DI VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L ALBO DEI VOLONTARI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 del 18.03.2016 1 REGOLAMENTO DISCIPLINANTE

Dettagli

Regione Lazio. Leggi Regionali 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98

Regione Lazio. Leggi Regionali 28/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 98 Regione Lazio Leggi Regionali Legge Regionale 27 novembre 2013, n. 8 Disposizioni di semplificazione relative alle strutture ricettive. Modifiche alle leggi regionali 6 agosto 2007, n. 13, concernente

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (art.47 DPR 28 dicembre 2000 n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (art.47 DPR 28 dicembre 2000 n.445) 1 Il/la sottoscritto/a nato/a il a _ residente a in via n in qualità di, con riferimento allo svolgimento del servizio di denominato con sede in via nº, quanto segue: A) che gli SPAZI interni ed esterni

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI

COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI COMUNE DELLA SPEZIA REGOLAMENTO PER IL RILASCIO E LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI DI SALA GIOCHI Delibera del Consiglio Comunale n 1 del 09.01.2012 INDICE Art. 1 DEFINIZIONE e AMBITO DI APPLICAZIONE

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

Regolamento per il rilascio di licenze per sale gioco

Regolamento per il rilascio di licenze per sale gioco Regolamento per il rilascio di licenze per sale gioco Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 29 del 08.07.2008 In vigore dal 17.09.2008 I 20099 Sesto San Giovanni (MI), Piazza della Resistenza,

Dettagli

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005. LEGGE REGIONALE 20 novembre 2007, n. 17 Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista (B.U. 29 novembre 2007, n. 104) INDICE DELLA LEGGE Art. 1 (Oggetto) Art. 2 (Competenze della Regione, delle

Dettagli

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.)

SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) AL COMUNE DI MONTE SAN SAVINO U Sportello Unico per le Attività Produttive - Corso Sangallo, 38 52048 (Arezzo) Da inoltrare utilizzando il Portale Regionale accessibile dal sito web del Comune - SUAP ONLINE

Dettagli

REQUISITI QUALITATIVI OBBLIGATORI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI VILLAGGI TURISTICI

REQUISITI QUALITATIVI OBBLIGATORI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI VILLAGGI TURISTICI REQUISITI QUALITATIVI OBBLIGATORI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI ALLEGATO A VILLAGGI TURISTICI 1.00 DENSITA RICETTIVA 1.01 5 mq. per persona () 1.02 0 mq. per persona () 1.0 25 mq. per persona (2) 2 2.00 SISTEMAZIONE

Dettagli

SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI AFFITTACAMERE

SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI AFFITTACAMERE SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA (S.C.I.A.) DI AFFITTACAMERE Il presente modello può essere presentato con le seguenti modalità: tramite PEC all indirizzo suape@pec.comune.perugia.it, a mezzo posta

Dettagli

R E G O L A M E N T O R ICERCA E SELEZIONE DEL P E R S O N A L E

R E G O L A M E N T O R ICERCA E SELEZIONE DEL P E R S O N A L E R E G O L A M E N T O R ICERCA E SELEZIONE DEL P E R S O N A L E 1 1. A M B I T O D I A P P L I C A Z I O N E 1. Il presente regolamento stabilisce i requisiti essenziali, i criteri e le modalità generali

Dettagli

1. Dati generali dell intervento

1. Dati generali dell intervento ALLEGATO F 6 Ulteriori Locali - Notifica Igienico- Sanitaria per alimenti (Reg. CE n 852/2004) 1. Dati generali dell intervento 1.1 Ubicazione intervento (Indicare il Comune e l indirizzo inseriti nel

Dettagli

LEGGE REGIONALE 28 APRILE 2000, N.76 DIRETTIVE GENERALI DI ATTUAZIONE

LEGGE REGIONALE 28 APRILE 2000, N.76 DIRETTIVE GENERALI DI ATTUAZIONE Direzione Qualità della Vita, Beni ed Attività Culturali, Sicurezza e Promozione Sociale Servizio Servizi Sociali LEGGE REGIONALE 28 APRILE 2000, N.76 Norme in materia di servizi educativi per la prima

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA COMUNE DI BASCHI PROVINCIA DI TERNI REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI DI TRASPORTO E MENSA SCOLASTICA (Approvato con delibera consiliare n. 50 del 30.09.2010) TITOLO I Norme Generali TITOLO II Trasporto

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

TITOLO I NATURA E DEFINIZIONI

TITOLO I NATURA E DEFINIZIONI PIANO DI PROGRAMMAZIONE COMUNALE CONCERNENTE I CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ED I CRITERI DI PROGRAMMAZIONE ALL APERTURA, AL TRASFERIMENTO DI SEDE E ALL AMPLIAMENTO DI SUPERFICIE DELLE MEDIE

Dettagli

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO 6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it

Dettagli

Comune di Capannori Provincia di Lucca

Comune di Capannori Provincia di Lucca Allegato 1 Comune di Capannori Provincia di Lucca Regolamento Comunale per la disciplina dell orario di servizio e di lavoro 1 Premessa Il presente regolamento è approvato nel rispetto dei contratti vigenti.

Dettagli

LA GIUNTA COMUNALE. Considerato che la presente convenzione consegue all affidamento di cui sopra;

LA GIUNTA COMUNALE. Considerato che la presente convenzione consegue all affidamento di cui sopra; 6 OGGETTO: Approvazione schema di convenzione con la Fondazione ADA di Cura Carpignano per la fornitura del servizio mensa alla scuola primaria S. Combi di Cura Carpignano ed alle sezioni statali della

Dettagli