Tassi di occupazione (a): Prato, Toscana e Italia

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1 Lavoro e previdenza Il mercato del lavoro nella provincia di Prato si è sempre distinto per la capacità di garantire livelli di occupazione più elevati rispetto sia al contesto regionale che a quello nazionale. Tassi di occupazione (a): Prato, Toscana e Italia Prato 50,4 52,0 51,8 53,8 53,7 52,4 53,7 Toscana 43,8 44,1 45,1 46,0 46,8 47,0 47,7 Italia 42,4 42,4 42,4 43,1 43,8 44,4 44,8 Fonte: Rilevazione Forze Lavoro Istat (a) Occupati su popolazione di 15 anni e oltre Nel 2003 il tasso di occupazione si attesta al 53,7%, un valore di sei punti percentuali superiore a quello regionale e di quasi nove punti al di sopra di quello nazionale. Rispetto al 2002 il tasso di occupazione provinciale registra un incremento di oltre un punto percentuale, passando dal 52,4% al 53,7%. Tra le province della Toscana, Prato fa segnare il secondo tasso di occupazione più alto dopo Siena (53,9%). Tassi di disoccupazione (a): Prato, Toscana e Italia Prato 6,5 7,5 8,2 5,2 5,9 5,5 4,7 Toscana 8,1 7,8 7,2 6,1 5,1 4,8 4,7 Italia 11,7 11,8 11,4 10,6 9,5 9,0 8,7 Fonte: Rilevazione Forze Lavoro Istat (a) Persone in cerca di occupazione su popolazione attiva Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, a livello provinciale nel 2003 si registra una contrazione di quasi un punto percentuale rispetto al 2002 (da 5,5% a 4,7%); un dato peraltro perfettamente in linea con quello regionale e ben al di sotto di quello nazionale (8,7%). 141

2 Si tratta di un evoluzione apparentemente contro-intuitiva: in un periodo nel quale il distretto industriale pratese si è dovuto confrontare con una delle crisi più gravi della sua storia, tuttora in corso, il tasso di disoccupazione tende a contrarsi, in parallelo peraltro con una nuova crescita del tasso di occupazione. Dietro queste cifre si nascondono con ogni probabilità comportamenti alquanto razionali dell offerta di lavoro, che in periodi di staticità o di quasi recessione tende a ritirarsi dal mercato delle occupazione, soprattutto nelle sue componenti più giovani e femminili. 100,0 Tassi di occupazione per genere 80,0 60,0 40,0 20,0 0, Fonte: Rilevazione Forze Lavoro Istat maschile femminile totale Il tasso di occupazione femminile nella provincia di Prato sale progressivamente dalla metà degli anni 90 (nel 1995 era pari al 37,6%) fino al 2001, perdendo due punti percentuali nel corso del 2002, anno critico per il distretto pratese, e attestandosi nel 2003 al 41,1%, oltre tre punti e mezzo percentuali al di sopra del rispettivo tasso regionale (37,5%). Il tasso di occupazione maschile nel 2003 raggiunge invece il 67,3%, con un incremento di quasi tre punti percentuali rispetto al 2002 (64,5%) che porta a quasi otto punti e mezzo il differenziale rispetto alla media regionale. Nel periodo , il tasso di disoccupazione femminile evidenzia un evoluzione positiva: il dato in questione si mostra infatti in sensibile calo, passando dal 15,2% all 8,1%. La stessa cosa si può dire per il tasso di disoccupazione maschile, che dal 6,4% scende al 2,4%. 142

3 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Tassi di disoccupazione per genere Fonte: Rilevazione Forze Lavoro Istat maschile femminile totale Il tasso di occupazione della fascia di età anni (44,7%), dopo il calo del 2002 (39,9%), torna sui valori del 2001 (44,2%). Un andamento favorevole presentano anche le fasce anni e anni. Provincia di Prato: tassi di occupazione per classi di età anni 44,2 39,9 44, anni 75,2 73,2 79, anni 69,3 68,4 69, anni 65,3 64,5 66,7 Fonte: Rilevazione Forze Lavoro Istat L evoluzione dei tassi di disoccupazione è favorevole per tutte le fasce di età considerate: anni (da 17,1% a 12,6%), anni (da 11,0% a 8,7%) e anni (da 4,0% a 3,5%). Provincia di Prato: tassi di disoccupazione per classi di età anni 13,2 17,1 12, anni 10,5 11,0 8, anni 4,3 4,0 3, anni 5,9 5,5 4,7 Fonte: Rilevazione Forze Lavoro Istat 143

4 Guardando alla distribuzione degli occupati per settore di attività economica, si osserva che nella provincia di Prato il 49,7% dei lavoratori è attivo nell industria, un valore che seppure inferiore a quello di metà anni 90 (oltre il 55%) è di gran lunga al di sopra di quello medio toscano (32,2%) e nazionale (31,8). Il 49,6% è occupato nei servizi e solo lo 0,7% nell agricoltura. 60 Provincia di Prato: occupati per settore economico valori percentuali Fonte: Istat agricoltura industria altre attività 60 Occupati nell'industria: Prato, Toscana e Italia valori percentuali Fonte: Istat Prato Toscana Italia A partire dal 1981 il settore tessile-abbigliamento evidenzia una diminuzione sia del numero di unità locali che del numero di addetti; infatti, se nel 1981 si contavano unità locali (pari al 51% del totale) e addetti (pari al 60,2%), nel 2001 essi sono diventati rispettivamente (27%) e (42,4%). 144

5 D altra parte, tra il 1981 ed il 2001 è aumentata la dimensione media, passata da 4,3 a 5,7 addetti per unità locale Unità locali settore tessile-abbigliamento Fonte: Istat Addetti settore tessile-abbigliamento Fonte: Istat 145

6 Avviamenti e cessazioni rapporti di lavoro dipendente Passiamo quindi ad esaminare i dati relativi agli avviamenti ed alle cessazioni dei rapporto di lavoro dipendente (a tempo indeterminato, ma anche a tempo determinato, con contratto di formazione lavoro, di apprendistato ed interinale). Nel corso del 2004, a fronte di nuove assunzioni ( maschi, femmine), si sono registrate cessazioni ( uomini, donne), con un saldo occupazionale negativo pari a Dopo un primo semestre su segni positivi (+2.606), nella seconda parte del 2003 le cessazioni sono risultate nettamente superiori rispetto agli avviamenti, con un saldo occupazionale pari a Il dato particolarmente negativo di dicembre (-2.501) si spiega con il fenomeno della stagionalità (a fine anno scadono infatti molti contratti a tempo determinato). Anche il 2003 si era chiuso con un saldo negativo tra avviamenti e cessazioni (-2.408). Provincia di Prato: avviamenti rapporti di lavoro dipendente 2004 Maschi Femmine Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale Fonte: Elaborazioni Asel su dati del Centro per l Impiego di Prato 146

7 Provincia di Prato: cessazioni rapporti di lavoro dipendente 2004 Maschi Femmine Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale Fonte: Elaborazioni Asel su dati del Centro per l Impiego di Prato Provincia di Prato: saldo avviamenti/ cessazioni 2004 Maschi Femmine Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale Fonte: Elaborazioni Asel su dati del Centro per l Impiego di Prato 147

8 Gli avviamenti di lavoratori extracomunitari nel corso del 2004 sono stati , a fronte di cessazioni: il saldo si presenta così negativo per 804 unità. Nel 2003 si erano registrati avviamenti e cessazioni, per un saldo pari a unità. Avviamenti e cessazioni lavoratori extracomunitari 2004 Avviamenti Cessazioni Saldo Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale Fonte: Elaborazioni Asel su dati del Centro per l Impiego di Prato Scendendo a livello di settore, il comparto tessile perde occupati: le cessazioni registrate nel corso del 2004 non sono infatti compensate dai avviamenti Avviamenti e cessazioni rapporti di lavoro dipendente nei settori tessile e abbigliamento tessile abbigliamento Avviamenti Cessazioni Elaborazioni Asel su dati del Centro per l'impiego di Prato 148

9 La flessione del comparto tessile non è bilanciata da un recupero occupazionale nel settore terziario. Il commercio registra infatti un saldo tra avviamenti e cessazioni pari a -274, mentre i servizi alle imprese fanno segnare una contrazione pari a unità Avviamenti e cessazioni rapporti di lavoro dipendente nei settori commercio e servizi alle imprese commercio servizi alle imprese Avviamenti Cessazioni Elaborazioni Asel su dati del Centro per l'impiego di Prato Guardando al tipo di qualifica, si osserva che il 59,4% degli avviamenti è rappresentato da figure operaie generiche. Seguono operai specializzati (36,9%), impiegati (3,4%) e tecnici (0,3%). Avviamenti e cessazioni rapporti di lavoro dipendente per qualifica Operaio generico Operaio qualificato Impiegato Tecnico Avviamenti Cessazioni Elaborazioni Asel su dati del Centro per l'impiego di Prato 149

10 Tra gli avviamenti, i contratti a tempo indeterminato rappresentano il 40,7%. Tra le altre forme contrattuali prevale il contratto a tempo determinato (38,5%), seguito dai rapporti di lavoro interinale (13,2%) e dall apprendistato (7,6%). Un esiguo 0,1% è costituito dai contratti di formazione lavoro (CFL) Avviamenti e cessazioni rapporti di lavoro dipendente per tipologia contrattuale CFL Apprendistato Interinale Tempo determinato Tempo indeterminato Avviamenti Cessazioni Elaborazioni Asel su dati del Centro per l'impiego di Prato Lavoratori parasubordinati I dati sopra riportati sono relativi solo ai rapporti di lavoro dipendente, e non tengono quindi conto dei rapporti di lavoro parasubordinato (collaboratori a progetto ), forme di impiego cosiddette atipiche, caratterizzate da una maggiore flessibilità (sia nell organizzazione del lavoro, che nei minori vincoli contrattuali per le imprese). Provincia di Prato: lavoratori parasubordinati Collaboratori (a) Professionisti/collaboratori (b) Professionisti (c) Totale Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inps (a) Iscritti al fondo INPS 10-13% ma non in possesso di partita IVA come i collaboratori coordinati e continuativi (b) Liberi professionisti che prestano anche collaborazioni coordinate e continuative (c) Liberi professionisti ed altre casse di previdenza 150

11 Anche nella provincia di Prato il fenomeno del lavoro parasubordinato è in costante crescita, come segnalano i dati relativi ai versamenti alla gestione separata Inps. I lavoratori che nel 2003 hanno effettuato almeno un versamento sono , con un incremento del 7,3% rispetto al 2002 e del 30% nell ultimo triennio Lavoratori iscritti alla gestione separata INPS n. lavoratori Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inps Nel 1996, anno in cui è stata istituita la gestione separata Inps, i lavoratori parasubordinati nella provincia di Prato erano appena Le aziende pratesi che nel corso del 2003 hanno fatto ricorso a queste forme di lavoro flessibili sono complessivamente Si osserva una prevalenza dei maschi (60,2%) rispetto alle femmine (39,8%), mentre, per quanto concerne le classi di età, l incidenza maggiore si registra nella classe di età 30-39anni (28,1%). Lavoratori autonomi Nella provincia di Prato (dati Inps al 2003) si contano lavoratori autonomi (con un incidenza del 32,7% sul totale degli occupati); gli artigiani rappresentano il 61,8%, i commercianti il 37,3% ed i coltivatori diretti solo lo 0,9%. Provincia di Prato: lavoratori autonomi Artigiani Commercianti CD/CM (a) Totale Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inps (a) gestione speciale per coltivatori diretti, coloni e mezzadri

12 Si rileva la netta prevalenza del sesso maschile: gli uomini rappresentano infatti il 72,8% degli artigiani ed il 65,7% dei commercianti. Natimortalità delle imprese Nel corso del 2004, al Registro della Camera di Commercio di Prato si sono iscritte nuove imprese, 245 in più rispetto al Ne consegue un innalzamento del tasso di natalità, che nel 2004 si attesta al 10,7%, quasi punto percentuale in più rispetto al dato del 2003 (9,9%) e ben due punti al di sopra del dato medio regionale (8,7%). Provincia di Prato: natimortalità delle imprese Iscritte Cessate Saldo Tasso natalità 10,1 9,9 10,7 Tasso mortalità 9,2 8,7 9,0 Variaz. % imprese registrate 0,9 1,1 1,6 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Unioncamere Contemporaneamente si registra però un lieve incremento del numero delle cessazioni (2.389) rispetto all anno 2003 (2.307). Il tasso di mortalità cresce così di tre decimi di punto percentuale, portandosi dall 8,7% del 2003 al 9,0% del Il saldo tra iscrizioni e cessazioni risulta positivo (+469) e migliore rispetto al 2003 (+306); il numero delle imprese registrate a fine anno nella provincia di Prato aumenta così a , una quota che costituisce il 7,6% del tessuto imprenditoriale regionale. La variazione percentuale delle imprese registrate nel 2004 (+1,6%) risulta al di sopra della performance provinciale del 2003 (+1,1%) e sostanzialmente in linea con il corrispettivo dato medio regionale (+1,7%). Tra le province della Toscana, Prato è quella caratterizzata dal più alto turnover imprenditoriale (17,3%). Da un punto di vista settoriale, nel 2004 l incremento percentuale più elevato è stato riportato dal settore delle costruzioni (+6,0%, pari in termini assoluti a 247 nuove imprese), che consolida così il buon andamento mostrato negli anni precedenti (+4,6% nel 2002, +3,6% nel 2003). Positiva è anche la dinamica dei servizi alle imprese (+3,6%, pari a 162 nuove imprese). Nella provincia pratese il peso dei servizi alle imprese sul totale delle imprese (15,1%) risulta di ben quattro punti percentuali più elevato rispetto alla media regionale (11,0%). A mettere a segno l incremento più significativo è il settore immobiliare (+5,1%, +136 imprese). 152

13 Andamento delle imprese registrate per settore di attività Settore Registrate 31/12/2004 Variazione 2004/2003 Variazione 2003/2002 Agricoltura e pesca 662-0,9 3,4 Sistema moda ,3-3,5 Metalmeccanica ,6 0,1 Altre industria ,3-0,3 Costruzioni ,0 3,6 Commercio ,4 0,7 Alberghi e ristoranti 934 2,6 4,7 Trasporti ,8 1,2 Credito e assicurazioni 594-5,7-2,2 Servizi alle imprese ,6 5,0 Altri servizi e n.c ,2 7,7 Totale ,6 1,1 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Unioncamere La buona performance del terziario (da segnalare anche il +2,6% degli alberghi e ristoranti), compensa il risultato negativo dell industria pratese. Il sistema moda nel 2004 registra infatti un nuovo calo (-2,3%, -173 imprese); la contrazione ha riguardato sia il tessile (-1,8%, -92 imprese; tra la fine del 1997 e la fine del 2004 il comparto è passato da a imprese registrate) che l abbigliamento (-3,9%, -84 imprese). Andamento delle imprese registrate per forma giuridica Settore Registrate 31/12/2004 Variazione 2004/2003 Variazione 2003/2002 Società di capitale 662 4,4 4,9 Società di persone ,6 0,1 Imprese individuali ,7-0,1 Altre forme giuridiche ,8 0,6 Totale ,6 1,1 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Unioncamere Nel 2004 è proseguito il processo di consolidamento del tessuto imprenditoriale pratese sotto il profilo della natura giuridica adottata. Le società di capitale (che a Prato rappresentavano alla fine del 2004 il 23,3% delle aziende complessivamente registrate), hanno evidenziato un tasso di variazione rispetto al 2003 pari al 4,4%. Diminuisce invece il numero delle società di persone (-0,6%), mentre si rileva una crescita delle ditte individuali (+1,7%). Queste ultime rappresentano quasi la metà delle imprese registrate (46,7%). 153

14 Imprenditoria straniera La scelta di avviare un attività in proprio è interpretabile come un indicatore di integrazione e di radicamento; molto spesso costituisce un passo decisivo nel processo di stabilizzazione definitiva degli immigrati. Negli ultimi anni si registra un processo di diversificazione delle attività imprenditoriali gestite da cittadini di origine cinese, dal settore tessile (primariamente laboratori di subfornitura specializzati in fasi di lavorazione a maggior intensità di lavoro) verso il comparto del commercio e della ristorazione. Nel corso degli anni 90, all imprenditoria cinese è seguita quella albanese, concentrata nel settore edilizio. Un nuovo tipo di imprenditorialità è quella della comunità pakistana, presente nel territorio pratese a partire soprattutto dalla fine degli anni Novanta. Sebbene il lavoro più diffuso sia quello subordinato nel settore dell industria tessile con mansioni di operaio generico, le spinte imprenditoriali di questa comunità vanno verso il settore dei servizi. L imprenditoria marocchina si inserisce invece prevalentemente nel settore del commercio, nonostante in questa comunità prevalga di gran lunga il lavoro subordinato nell industria tessile o nel settore edilizio. Infine si contano attività imprenditoriali anche per i rumeni nel settore delle costruzioni e per i nigeriani nel commercio e nei servizi. Al 31 dicembre 2003, le imprese straniere (comprendendo anche quelle con un titolare o almeno uno degli amministratori e/o soci nati all estero) ammontano ad un totale di unità, e rappresentano quindi quasi l 11% del totale delle imprese presenti nella provincia di Prato. Rispetto al 2002, quando le imprese straniere registrate erano 2.672, si è così verificato un aumento del 6% (a fronte di 548 cessazioni, si sono registrate infatti 716 nuove iscrizioni). Nella quasi totalità dei casi si hanno imprese in cui la conduzione è esclusivamente straniera (94,8%); per il resto invece le imprese sono miste con italiani (4,5%) e, in casi più rari, miste con altri stranieri (0,7%). Tra le imprese straniere, quelle cinesi (1.720) costituiscono la quota più consistente (60,6%); seguono a grande distanza quelle albanesi (6,3%, 180 unità), marocchine (2,0%, 58), rumene (1,8%, 51), nigeriane (1,3%, 37) e pakistane (1,2%, 35). Le aziende gestite da imprenditori comunitari sono 223 e rappresentano il 7,9% del totale. Rispetto al 2002 si registra una crescita delle imprese gestite da cittadini di origine cinese (+12%); ben più consistente è l incremento delle aziende a conduzione rumena (+64,5%), pakistana (+59,1%) e marocchina (+56,7%). 154

15 Imprese gestite da cittadini stranieri per paese di origine e settore - Anno 2004 Paese di origine Agricolt. Manifatt. Costruz. Commercio Servizi n.c. Totale U.E Europa Centro - orientale di cui Albania Romania Altri paesi europei Medio Oriente Africa Settentrionale Di cui Marocco Africa Centromeridionale Di cui Nigeria Asia Centrale Di cui Pakistan Asia Orientale Di cui Cina America settentrionale America centromeridionale Oceania Totale Miste fra stranieri Miste con italiani Totale generale Fonte: Elaborazioni di C.C.I.A.A di Prato su dati Infocamere Il settore manifatturiero interessa l 86% delle imprese gestite da imprenditori cinesi, mentre è completamente assente nel panorama imprenditoriale di marocchini e pakistani. Tra gli albanesi prevale il settore edilizio con una quota pari all 89% delle aziende. L imprenditoria marocchina si concentra invece nel commercio (51%), ma è diffusa anche nel settore delle costruzioni (33%). Infine, i nigeriani propendono per gli esercizi commerciali (76%), mentre i pakistani presentano la quota più alta di aziende attive nel settore dei servizi. 155

16 Per quanto riguarda la forma giuridica delle aziende, prevalgono decisamente le ditte individuali (78%), seguite dalle società di persone (13,7%) e dalle società di capitale (7,3%). Il restante 1% è rappresentato da altre forme giuridiche. Inserimento lavorativo disabili (legge 68/1999) La L. 68/1999 ha modificato la disciplina del collocamento obbligatorio. Le persone diversamente abili che cercano un occupazione devono iscriversi ad uno specifico elenco, rivolgendosi al Servizio Lavoro della Provincia. Per l iscrizione occorrono un certificato d invalidità, una dichiarazione dell immediata disponibilità all attività lavorativa (ai sensi del D. Lgs. 181/00) resa dall Anagrafe del lavoro ed un autocertificazione relativa a situazione familiare, condizione economica, titolo di studio ed eventuali qualifiche. Per accedere al sistema di inserimento lavorativo è quindi necessario che il soggetto sia in possesso dell accertamento delle condizioni di disabilità; tale riconoscimento viene rilasciato dalle Commissioni integrate per l accertamento dell handicap (presso l Azienda USL 4), oppure, se trattasi di persona invalida del lavoro, dall INAIL. Per gli invalidi di guerra l accertamento è invece effettuato dalla Commissione medica ospedaliera. Provincia di Prato: stock iscritti al lavoro categorie protette Maschi Femmine Totale Disabili dal 46 al 66% Disabili dal 67 al 79% Disabili oltre il 79% Totale Invalidi di guerra, civili di guerra o per servizio Invalidi del lavoro Ciechi Sordomuti Totale Riservatari di cui art. 18 L. 68/ anni anni anni Oltre 55 anni Fonte: Servizio Lavoro Provincia di Prato 156

17 La procedura dell accertamento permette di definire il profilo professionale della persona disabile e di formulare suggerimenti su eventuali forme di sostegno necessarie. E da ricordare che i datori di lavoro, pubblici e privati, che hanno come base di computo più di 14 dipendenti sono tenuti ad avere alle proprie dipendenze uno o più lavoratori diversamente abili. Riportiamo di seguito i dati relativi allo stock delle iscrizioni al lavoro ed al flusso degli avviamenti al lavoro nel corso del Rispetto al 2002 aumentano le iscrizioni (da a 1.340), mentre gli avviamenti restano invariati: da 130 passano infatti a 116, cui sono però da sommare i 14 avviamenti avvenuti fuori provincia. Provincia di Prato: flusso avviamenti al lavoro categorie protette 157 Maschi Femmine Totale Disabili dal 46% al 66% Disabili dal 67% al 79% Disabili oltre il 79% Totale disabili fisici/ sensoriali Invalidi di guerra, civili di guerra o per servizio Disabili psichici/ intellettivi Invalidi del lavoro Ciechi Sordomuti Totale 73 (a) 43 (a) 116 (a) + Riservatari di cui art. 18 L. 68/ di cui imprese private di cui Pubblica Amministrazione di cui Enti non tenuti all obbligo di cui tempo indeterminato a tempo pieno - di cui tempo indeterminato a tempo parziale - di cui tempo determinato almeno per 9 mesi - di cui Contratto di Formazione Lavoro di cui apprendistato di cui operai di cui impiegati Totale avviamenti in attuazione di convenzioni Fonte: Servizio Lavoro Provincia di Prato (a) Sono da aggiungere anche 14 avviamenti di persone domiciliate fuori provincia: 11 uomini e 3 donne

18 Infortuni sul lavoro Nel 2003 nella provincia di Prato gli infortuni occorsi a lavoratori dei settori industria e servizi sono stati (mentre nel settore agricolo gli infortuni sono stati 50 infortuni), vale a dire il 6,1% del totale degli infortuni complessivamente denunciati nella regione Toscana. Nella nostra provincia, poco meno di un quarto degli incidenti (23,7%) ha interessato la componente femminile. Infortuni sul lavoro denunciati dalle aziende nel 2003 Settori: Industria e servizi Provincia Maschi Femmine Totale Var. % 2003/2002 Arezzo ,5 Firenze ,5 Grosseto ,9 Livorno ,0 Lucca ,8 Massa Carrara ,3 Pisa ,1 Pistoia ,6 Prato ,1 Siena ,5 Toscana ,1 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail Rispetto all anno precedente, nella provincia di Prato nel 2003 si registra una diminuzione degli infortuni dell 8,1% (pari in valori assoluti a 325 infortuni); si tratta del dato più positivo tra tutte le province della Toscana. A livello regionale tra il 2003 ed il 2002 si rileva una contrazione degli infortuni pari al -1,1%. Percentualmente il calo degli incidenti sul lavoro nella provincia di Prato ha riguardato più i maschi (-9,7%) che le femmine (-2,7%). 158

19 Analizzando la dinamica infortunistica di medio periodo ( ) nella nostra provincia, osserviamo una consistente diminuzione del numero degli infortuni sul lavoro, che passano da a (-18,5%). n. infortuni Provincia di Prato: infortuni sul lavoro denunciati dalle aziende Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail totale femmine maschi Nello stesso arco temporale, a livello regionale si registra invece un lieve incremento degli infortuni sul lavoro (+1,4%), dovuto alla componente femminile. Infatti, a fronte di una diminuzione degli incidenti occorsi ai maschi (da a , -3,2%), si rileva una crescita degli infortuni a lavoratrici, che passano dai del 1999 ai del 2003 (+17,5%) Regione Toscana: infortuni sul lavoro denunciati dalle aziende n. infortuni Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail totale femmine maschi 159

20 Guardando all incidenza degli infortuni per classe di età, si rileva come la quota più consistente degli incidenti sul lavoro riguardi la classe anni (44,1%), seguita da quella anni (36,3%). Nel 2003 gli infortuni occorsi a lavoratori minorenni sono stati 46. Infortuni sul lavoro denunciati nel 2003 per classi di età dell infortunato Settori: Industria e servizi >64 n.c. Tot. Prato Toscana Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail Di seguito presentiamo alcuni dati relativi ai lavoratori interinali. A livello nazionale l indice di frequenza infortunistica di questa categoria di occupati è stimato dall Inail intorno a infortuni ogni addetti, nettamente al di sopra dell indice dei lavoratori nel loro complesso (39,8). Nel caso di lavoratori interinali nel 2003 non si è verificato in Toscana nessun caso di infortunio mortale; il totale degli incidenti sul lavoro passa però da 305 a 675 (+121%). Nella provincia di Prato gli infortuni occorsi a lavoratori interinali quadruplicano in un anno, passando dai 12 del 2002 ai 48 del 2003 (+300%). Provincia Infortuni occorsi a lavoratori interinali nel 2003 Settori: Industria e servizi Maschi Femmine Totale Var. % 2003/2002 Arezzo ,8 Firenze ,1 Grosseto ,0 Livorno ,3 Lucca ,5 Massa Carrara ,1 Pisa ,9 Pistoia ,3 Prato ,0 Siena ,2 Toscana ,3 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail 160

21 Gli infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2003 nella nostra regione sono 93. Il maggior numero di casi si è registrato nella provincia di Firenze (25), seguita dalle province di Arezzo (14) e Pisa (14). L edilizia continua a rappresentare il settore con la maggiore incidenza di infortuni mortali (pari al 40% degli eventi). 120 Regione Toscana: infortuni mortali sul lavoro denunciati 100 n. infortuni Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail totale femmine maschi Nel corso del 2003 gli infortuni mortali sul lavoro occorsi nella provincia di Prato sono stati 3, due nell edilizia (cadute dall alto), oltre al caso eclatante dell operaio ucciso in rifinizione per lo scoppio di una vasca da tintura. Negli ultimi cinque anni gli infortuni mortali sono stati complessivamente 22. Infortuni mortali sul lavoro denunciati nel 2003 Settori: Industria e servizi Provincia Maschi Femmine Totale Var. % 2003/2002 Arezzo ,0 Firenze ,7 Grosseto ,0 Livorno ,1 Lucca ,7 Massa Carrara ,0 Pisa ,0 Pistoia ,4 Prato 3-3 0,0 Siena ,0 Toscana ,3 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail 161

22 I casi di malattie professionali denunciati nel 2003 a livello regionale (dalle ipoacusie e sordità fino alle neoplasie) sono stati complessivamente (-6,6% rispetto all anno precedente), di cui il 6,3% concentrato nella provincia di Prato (128 casi, -18,5% rispetto al 2002). Malattie professionali denunciate dalle aziende nel 2003 Settori: Industria e servizi Provincia Totale Var. % 2003/2002 Arezzo 231 7,4 Firenze 358-4,0 Grosseto 99-6,6 Livorno ,1 Lucca 274 0,7 Massa Carrara 227-9,9 Pisa ,8 Pistoia ,0 Prato ,5 Siena 87 7,4 Toscana ,6 Fonte: Inail Passiamo infine ad esaminare le frequenze relative di infortunio per tipo di conseguenza (media triennio 1999/2001). Frequenze relative di infortunio per tipo di conseguenza (a) Provincia Inabilità tempor. Inabilità perman. Morte Totale Arezzo 44,44 3,17 0,09 47,71 Firenze 36,79 2,64 0,04 39,47 Grosseto 30,99 2,71 0,09 33,79 Livorno 49,64 2,78 0,09 52,50 Lucca 47,94 2,58 0,10 50,62 Massa Carrara 50,97 3,29 0,10 54,37 Pisa 38,99 3,08 0,08 42,15 Pistoia 43,38 3,02 0,09 46,50 Prato 37,70 2,44 0,05 40,18 Siena 38,75 2,23 0,08 41,05 Toscana 41,09 2,76 0,07 43,92 Fonte: Inail (a) Media triennio 1999/2001 Valori ogni addetti 162

23 La provincia di Prato si attesta al di sotto della media regionale per quanto riguarda tutti gli indicatori: inabilità temporanea (con una frequenza di 37,7 infortuni ogni addetti, contro un corrispettivo dato medio regionale pari a 41,1), inabilità permanente (2,4 contro 2,8) e morte (0,05 contro 0,07). Il dato complessivo (40,2) colloca Prato al terzultimo posto tra le province della Toscana per frequenza di infortuni, dopo Grosseto (provincia a forte vocazione rurale)e Firenze. Immigrati e sicurezza sul lavoro Nella provincia di Prato gli infortuni occorsi nel 2003 a lavoratori extracomunitari nel settore dell agricoltura ed in quello dell industria e dei servizi rappresentano il 13,8% dei casi totali denunciati, un dato di oltre tre punti percentuali al di sopra della media regionale (10,4%). Infortuni sul lavoro accorsi ad extracomunitari denunciati nel 2003 Agricoltura Industria e servizi Prato (totale) di cui extracomunitari Toscana (totale) di cui extracomunitari Italia (totale) di cui extracomunitari Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail Nel giro di tre anni, dal 2001 al 2003, l incidenza dei lavoratori extracomunitari sul totale degli infortunati sale in maniera consistente, passando dal 9,3% del 2001 al quasi 10,7% del 2002, fino al 13,8% del I fattori di rischio per gli immigrati sono rappresentati soprattutto dal tipo di lavoro svolto e dal fatto stesso di essere immigrati. Le mansioni a cui sono adibiti sono infatti spesso più rischiose (edilizia, lavori stagionali), più usuranti e flessibili (orari e turni disagevoli) rispetto a quelle dei lavoratori italiani. I lavoratori stranieri hanno una presenza consistente nelle forme contrattuali del lavoro atipico, ricevono scarsa formazione ed informazione, sono assunti prevalentemente in imprese con pochi dipendenti ed il lavoro è a bassa qualificazione, molte volte dequalificante rispetto alla loro preparazione. D altra parte, l immigrazione comporta inoltre problemi culturali, linguistici, di inserimento, diversità di alimentazione e di clima. L Inail stima che il rischio relativo di infortunio nei nati all estero è molto elevato nel primo anno di lavoro, per poi diminuire negli anni successivi. 163

24 20,0 Infortuni occorsi a extracomunitari sul totale degli infortuni nella Provincia di Prato valore percentuale 15,0 10,0 5,0 0, Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail Prendendo in esame la distribuzione per cittadinanza dei 591 lavoratori extracomunitari coinvolti nel 2003 in incidenti sul lavoro, si osserva che il 30,5% è rappresentato da albanesi, il 17,8% da marocchini ed l 11,8% da pakistani. Nella graduatoria colpisce l assenza di lavoratori cinesi. Denunce di infortuni per cittadinanza nel 2003 Cittadinanza n. denunce Albania 180 Marocco 105 Pakistan 70 Romania 35 Bangladesh 22 Senegal 15 Tunisia 15 Svizzera 15 Nigeria 12 Perù 9 Altri Paesi 113 Totale 591 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inail 164

25 Lavoro sommerso Secondo le ultime stime dell Istat (su dati del 2002), in Toscana il lavoro irregolare interessa il 10,8% degli addetti totali (contro un valore medio nazionale del 14,2%). Il fenomeno è presente soprattutto nell agricoltura (18,4%) e nel terziario (13,1%), mentre nell industria il lavoro sommerso si attesta al 4,4%. Nel settore edile le unità di lavoro irregolari sono il 6,3% del totale. Pensioni Soffermiamo infine la nostra attenzione sulla previdenza. Le pensioni erogate nel 2003 ammontano a , di cui: vecchiaia (pari al 40,3%), anzianità (pari al 22,1%), invalidità (13,1%), indirette (4,8%) e reversibilità (19,7%). Nel triennio si evidenzia una crescita nel totale delle pensioni erogate, determinata principalmente dall aumento delle pensioni di anzianità (+14,6%). Pensioni erogate per categoria Categoria Peso % 2003 Vecchiaia ,3 Anzianità ,1 Invalidità ,1 Indirette ,8 Reversibilità ,7 Totale ,0 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inps 165

26 Pensioni erogate per gestione Gestione Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti Peso % ,0 Artigiani ,8 Commercianti ,6 CD/CM (a) ,7 Altre gestioni ,9 Totale ,0 Fonte: Elaborazioni Asel su dati Inps (a) gestione speciale per coltivatori diretti, coloni e mezzadri Analizzando invece le pensioni erogate nel corso del 2003 per gestione, il 64,0% è relativo a lavoratori dipendenti, il 21,8% ad artigiani, il 7,6% a commercianti, il 5,7% ad agricoli e lo 0,9% ad altri fondi. Classi di importi - Anno 2003 Importo mensile n. pensioni Peso % Fino a ,5 Da 251 a ,0 Da 501 a ,2 Da 751 a ,0 Da a ,4 Da 1251 a ,0 Da a ,3 Da a ,1 Oltre ,5 Totale ,0 Fonte: Inps 166

27 Suddividendo le pensioni per classi di importo, si evidenzia che il numero delle pensioni con importi fino a 500 euro mensili è pari al 43,5% del totale. Il 38,2% delle pensioni è compreso tra 501 e euro, mentre quelle con importo superiore ai euro rappresentano il 18,3%. Importi medi mensili (in ) per gestione e per categoria - Anno 2003 Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti Vecchiaia Anzianità Invalidità Indirette Reversibilità 645, ,84 573,51 466,53 493,73 Artigiani 483,87 889,42 440,63 340,59 336,87 Commercianti 485,25 887,17 428,62 320,73 306,58 CD/CM (a) 403, ,62 384,29 206,94 271,06 Fonte: Inps 167

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