LAVORO e PREVIDENZA AA 2015/16 DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DELLA PREVIDENZA SOCIALE. Cosa fare dopo l Università: lavoro e previdenza
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1 LAVORO e PREVIDENZA AA 2015/16 DIRITTO, ECONOMIA E GESTIONE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Cosa fare dopo l Università: lavoro e previdenza UNIVERSITA CARLO CATTANEO LIUC Durata del corso: 15 ore 2 CFU 9 OTTOBRE 2015
2 PRESENTAZIONE DEL CORSO RILEVANZA ECONOMICA E SOCIALE DELLA PREVIDENZA PUBBLICA E PRIVATA Lo studio del welfare riflette una buona parte della nostra normale vita umana e sociale; incide profondamente sull economia. E un mix di Educazione civica, sociologia, economia e diritto. GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI Enti pubblici e le casse privatizzate, gestori della previdenza obbligatoria; (primo pilastro) - I fondi pensione contrattuali, aperti e individuali (secondo pilastro) - assicurazioni (risparmio e III pilastro) Circa occupati tra pubblico e privato - Insufficiente offerta rispetto alla domanda attuale
3 BIBLIOGRAFIA MATERIALI DIDATTICI DEL CORSO A. BRAMBILLA, Capire i fondi pensione edito da Il Sole 24 Ore libri marzo 2007, completo di Rassegna della normativa relativa alla previdenza complementare ; * Capitolo 1 e 5 solo lettura; studio cap A. BRAMBILLA, Istituzioni, economia e gestione della previdenza pubblica, Vita e Pensiero editrice, Luglio 2012 Capitolo 4, 8 e 9 solo lettura; studio cap Lettura consigliata Il Bilancio del sistema previdenziale italiano; Rapporto n. 2, 2015 A cura del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali Il materiale didattico è scaricabile dal sito: il cui link è sulla pagina web docente, dell università.
4 IL PROGRAMMA: GUIDA DEGLI ARGOMENTI Welfare State: definizioni, tipologie, costi e incidenza sulle economie dei vari Paesi, i dati Eurostat; origini, sviluppo e crisi dei sistemi di welfare; modelli; Economia dei Sistemi Pensionistici pubblici: definizioni e funzionamento; le variabili demografiche ed economiche; i sistemi gestionali, i metodi di calcolo; considerazioni e comparazioni sui metodi di calcolo delle pensioni; i tassi di sostituzione; gli enti gestori della previdenza obbligatoria; Gli Enti gestori della previdenza obbligatoria: INPS; le casse 509 e 103: caratteristiche generali, modalità di finanziamento, gestione dei patrimoni, tipologia delle prestazioni, le funzioni di previdenza e assistenza; Le riforme previdenziali dal 1992 ad oggi; le cause delle riforme: le variabili demografiche, del mercato del lavoro e finanziarie I riflessi delle riforme sul bilancio pubblico e sui tassi di sostituzione; le prospettive di medio e lungo termine: sostenibilità finanziaria, adeguatezza delle prestazioni e modernizzazione dei sistemi; Approfondimento sul metodo di calcolo contributivo pro rata e sui due stabilizzatori automatici
5 IL PROGRAMMA GUIDA DEGLI ARGOMENTI I requisiti per il diritto alla pensione nel sistema attuale e le nuove regole in tema di trattamento di quiescenza Le sfide future per pensioni, sanità e assistenza alla non autosufficienza, tra invecchiamento della popolazione, competitività e sviluppo economico; gli accordi di Lisbona 2; gli effetti delle politiche di spending review sulla spesa per previdenza e assistenza; la necessità del welfare complementare e la comunicazione sociale Cenni sulle diverse forme di previdenza complementare e sulle assicurazioni della persona
6 PREMESSA Il tema di queste giornate di incontro e' la "previdenza" intesa nel suo senso più ampio; gli anglosassoni la indicano con il vocabolo "welfare" che potremmo tradurre con "situazione di benessere, di protezione dai rischi insiti nella vita umana quali le malattie, gli infortuni, la perdita del lavoro, l assiste za a chi non è più autosufficiente; insomma una rete per evitare l es lusio e sociale di una parte debole della popolazione; cose a cui non si pensa mai finché ual osa capita anche a noi o alla nostra famiglia. Diamo tutto per scontato: ma è solo perché siamo un poco provinciali nel senso che sappiamo poco di quello che accade nel mondo; noi, forse lo ignoriamo, ma siamo dei privilegiati. E vero spesso sentite la televisione che parla di ospedali che non funzionano sempre bene, di problemi sull o upazio e giovanile, di impoverimento del nostro Paese, di redditi che diminuiscono e così via. Ma cosa succede nel mondo?? Sulla nostra Terra siamo in 7 miliardi; solo un abitante su 6 (meno del 17%) ha tutto ciò che abbiamo noi (acqua corrente potabile, servizi igienici, energia elettrica sempre, televisioni, giornali e soprattutto protezio e sociale il welfare, gli ospedali. In molte parti del mondo si vive con meno di 2 dollari al giorno, gli ospedali sono un miraggio per pochi così come la scuola spesso a pagamento; il futuro è solo una parola senza grande significato. Solo quindi 1,2 miliardi di individui hanno una qualche forma di protezione sociale; ma quelli che possono avere scuole, ospedali, cure sanitarie e assistenziali, pensioni e sussidi così come li abbiamo noi in Italia sono nel mondo meno di 600 milioni.
7 Definizione PER WELFARE STATE SI INTENDE L INSIEME DEGLI INTERVENTI DELLO STATO IN CAMPO SOCIALE Obiettivi: miglioramento della qualità della vita e benessere sociale attraverso le Politiche sociali che forniscono assistenza e forme di protezione contro i rischi e bisogni ; E una definizione dinamica poiché le forme di intervento mutano nel tempo; 1.1 La definizione di welfare state
8 Definizione NON CI PUO ESSERE WELFARE STATE SE MANCA UNA SERIE DI DIRITTI INDIVIDUALI, COLLETTIVI e SOCIALI L evoluzione dei diritti nel tempo nella teoria di Marshall; 1.1 La definizione di welfare state
9 Il percorso dei diritti di cittadinanza nella teoria di Marshall redistribuzione cittadinanza, diritti e doveri Prima fase (fino al secolo XVIII): diritti civili individuali (libertà personali, possibilità di spostarsi liberamente sul territorio, esercitare liberamente un mestiere) e collettivi (possibilità di associazione politica e sindacale) Seconda fase (XIX secolo): si affermano i diritti politici di cittadinanza che si identificano con il diritto di voto (eleggere ed essere eletti) Terza fase (XX secolo): si affermano i diritti sociali di cittadinanza che porteranno alla istituzione del sistema scolastico obbligatorio e dei servizi sociali di base per far fronte ai rischi e bisogni. 1.1 La definizione di welfare state
10 Tipologia degli interventi Il Welfare state è quindi l insieme delle politiche sociali mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione (assicurazioni e assistenza sociale) rispetto ai rischi e bisogni connessi alla società e al suo mutamento. - rischi: eventi che nel corso della vita possono produrre infortuni, malattie, disoccupazione, perdita dell abitazione, povertà, infortunio sul lavoro e malattie professionali, perdita di autosufficienza ecc -bisogni: necessità di un bene o servizio indispensabile, qualcosa che manca o è venuto a mancare a seguito di un evento negativo (rischio) Rischi di classe, rischi del ciclo di vita, rischi intergenerazionali. FAMIGLIA MERCATO STATO SOCIALE 1.1 La definizione di welfare state
11 Tipologia degli interventi: internalizzazione Genericamente gli effetti prodotti dal verificarsi degli eventi di rischio possono essere variamente internalizzati dalla famiglia, gestiti dal mercato o assorbiti dallo stato sociale. Fino a qualche decennio fa era la famiglia (in senso allargato, come insieme di più generazioni) che provvedeva a gran parte dei rischi; ad esempio, curava i malati, gli infortunati, gli anziani, i bimbi orfani o minorati. Anche il mercato, in particolare quello del lavoro genera protezioni dai rischi attraverso le assicurazioni pagate sia dai lavoratori sia dalle aziende; oggi altre forme di welfare sono prodotte dalle aziende (il mercato) ell a ito delle politiche di o po ate social responsability, a favore di singoli lavoratori, delle loro famiglie o della comunità più o meno prossima ai luoghi di lavoro. Ma il nucleo centrale del moderno welfare è costituito dallo stato sociale e dalle assicurazio i sociali ossia schemi pubblici a garanzia e copertura di un insieme predefinito di rischi e bisogni.
12 Tipologia degli interventi: le assicurazioni sociali Il nucleo centrale del welfare state è costituito dalle assicurazioni sociali, ossia schemi pubblici che garantiscono protezione nei confronti di un insieme predefinito di rischi: - vecchiaia - invalidità - decesso coniuge - malattia - disoccupazione - carichi familiari - infortunio sul lavoro Nel corso del tempo si sono sviluppati altri programmi: - servizi sociali e trasferimenti per individui e famiglie non autosufficienti - politiche attive per lavoratori - schemi di minimo garantito (assai problematici e controversi) 1.1 La definizione di welfare state
13 Tipologia degli interventi: le assicurazioni sociali Le assicurazioni sociali, ossia le «protezioni dai rischi e bisogni» sono strettamente collegate alla nostra vita di «esseri umani»: Servizio sanitario: assiste la madre e il nascituro già all inizio della vita, maternità Servizio sanitario: Tutela la salute da malattie dai bimbi fino alla vecchiaia; Sistema assicurativo: Tutela dai rischi di invalidità civile per tutti i cittadini, anche per chi nasce con handicap; Sistema assicurativo: tutela dagli infortuni sul lavoro tutti i lavoratori Sistema assicurativo: tutela nei momenti di disoccupazione (sostegno al reddito) politiche attive di reinserimento e passive; Sistema assistenziale: sostegno alla famiglia e agli anziani sprovvisti di redditi, carichi familiari, pensione sociale, integrazioni e maggiorazioni pensionistiche, assegni famigliari, social card; (esclusione sociale) Sistema pensionistico: sostiene il reddito in vecchiaia (quando non si è più in grado di lavorare) pensione di vecchiaia o anticipata, o quando decede il capo famiglia produttore di reddito, pensione a superstiti, in caso di invalidità per malattie o incidenti, pensioni di invalidità 1.1 La definizione di welfare state
14 I nuovi bisogni sociali e le risposte del welfare di base e integrativo A riprova che la definizione di welfare è dinamica ecco una sintesi dei nuovi interventi sostegno all occupazione femminile; asili nido; congedi parentali (per assistenza figli o persone conviventi non autosufficienti) assistenza agli anziani (ricoveri, housing sociale ecc) politiche attive del lavoro (incentivi alle assunzioni, crediti di imposta, formazione) Casse e fondi di assistenza sanitaria integrativa Forme di LTC Fondi pensione 1.1 La definizione di welfare state
15 Definizione CI SONO TUTTAVIA DIFFERENTI MODALITA «MODELLI» DI INTERVENTO DEL PUBBLICO NEL WELFARE STATE. Ogni tipologia di intervento ha decisivi riflessi sulla popolazione, sulla sua educazione sociale, sul modo di vedere ed intendere il «rapporto tra Stato e cittadino», e sul rapporto tra diritti e doveri; ma soprattutto sull economia e sulla competitività (e quindi sul futuro) di ogni Paese. 1.1 La definizione di welfare state
16 La tipologia dell intervento pubblico nella analisi classica di Titmuss Primo tipo, modello residuale: intervento solo ex post, quando l individuo è in effettivo stato di bisogno e non può essere aiutato ne dalla famiglia ne dal mercato; selettivo e prova dei mezzi; assistenza (modelli ISE e RED) Secondo modello di welfare aziendale: prestazioni collegate all attività lavorativa mediante le assicurazioni sociali obbligatorie asse portante del moderno welfare; coprono gran parte dei rischi dei lavoratori e delle persone a loro carico ma non tutta la popolazione Terzo modello istituzionale redistributivo: intervento ex ante, di tipo universalistico, basato sul diritto di cittadinanza, molto redistributivo, costoso e con uso della leva fiscale; sicurezza sociale 1.1 La definizione di welfare state
17 Definizione SESPROSS La definizione generale di protezione sociale ricomprende tutti gli interventi di organismi pubblici o privati destinati ad alleggerire il carico rappresentato dalla evenienza di rischi o bisogni per le famiglie e le persone quali la malattia/assistenza sanitaria, invalidità, vecchiaia, vedovanza, famiglia infanzia, disoccupazione, abitazione ed esclusione sociale non altrimenti classificata. Eurostat include tra le prestazioni sociali anche l istruzione 1.1 La definizione di welfare state
18 Tipologia degli interventi: definizione SEC Il SEC (Sistema Europeo di Contabilità Regionale e Nazionale), ha stilato la seguente lista dei rischi e bisogni che possono dar luogo a prestazioni sociali: maternità, malattia, invalidità - incapacità Vecchiaia, vedovanza, carichi familiari promozione all impiego, disoccupazione abitazione, educazione, povertà, esclusione sociale infortunio sul lavoro e malattie professionali 1.1 La definizione di welfare state
19 Tipologia degli interventi: classificazione delle prestazioni di protezione sociale Classificazione delle prestazioni di protezione sociale per evento rischio o bisogno coperto (o funzione) - SESPROS96 EVENTO, RISCHIO O BISOGNO COPERTO (O FUNZIONE) Malattia Invalidità Vecchiaia Superstiti Famiglia/figli Disoccupazione Alloggio Esclusione sociale non altrove classificata DESCRIZIONE SINTETICA Prestazioni in denaro a salvaguardia del reddito erogate in occasione di una malattia fisica o mentale, esclusa l invalidità. Assistenza sanitaria volta a mantenere, ripristinare o migliorare la salute delle persone protette, indipendentemente dalla causa della malattia Prestazioni in denaro o in natura (ad eccezione dell assistenza sanitaria) erogate in occasione di un invalidità fisica o mentale che impedisce di intraprendere attività economiche e sociali Prestazioni in denaro o in natura (ad eccezione dell assistenza sanitaria) in relazione con la vecchiaia Prestazioni in denaro o in natura a salvaguardia del reddito erogate in occasione del decesso di un membro della famiglia Prestazioni in denaro o in natura (ad eccezione dell assistenza sanitaria) connesse con la gravidanza, il parto e l adozione, la crescita dei figli e la cura di altri membri della famiglia Prestazioni in denaro o in natura erogate al verificarsi della disoccupazione Contributi alle spese di alloggio Prestazioni in denaro o in natura (ad eccezione dell assistenza sanitaria) volte a combattere l esclusione sociale quando non siano previste da altre funzioni (assistenza a persone indigenti, immigrati, profughi, tossicodipendenti o alcolisti, vittime di violenza criminale, ecc.) 1.1 La definizione di welfare state
20 Tipologia degli interventi: I regimi di protezione sociale I regimi di protezione sociale - SESPROS96 CRITERIO CATEGORIE SOTTOCATEGORIE 1. POTERE DECISIONALE 11 REGIMI PUBBLICI 111 Regimi delle amministrazioni centrali 112 Regimi delle amministrazioni locali 2. OBBLIGO LEGALE 21 REGIMI OBBLIGATORI 3. DIRITTO ALLE PRESTAZIONI 31 REGIMI CONTRIBUTIVI 12 REGIMI PRIVATI 121 Regimi per lavoratori dipendenti 122 Altri regimi privati 22 REGIMI VOLONTARI 221 Regimi previsti dalla legge 222 Altri regimi volontari 32 REGIMI NON CONTRIBUTIVI 4. CAMPO D APPLICAZIONE 41 REGIMI UNIVERSALI 42 REGIMI GENERALI 5. LIVELLO DI PROTEZIONE 51 REGIMI DI BASE 43 REGIMI SPECIALI 431 Regime per dipendenti pubblici 432 Regimi per lavoratori indipendenti 433 Altri regimi professionali 434 Altri regimi 52 REGIMI COMPLEMENTARI 1.1 La definizione di welfare state
21 Importanza finanziaria e sociale dello studio del welfare La protezione sociale è una esperienza tipicamente europea nata alla fine dell otto e to sotto forma di assi u azio e obbligatoria per i lavo ato i e gestita dallo Stato per rispondere ai problemi posti dalle trasformazioni sociali ed economico-produttive. In realtà i sistemi assicurativi pubblici si sono sviluppati anche in altri Paesi tra cui Nord America, Giappone, Australia e Nuova Zelanda, ma a differenza del vecchio continente gli schemi di protezione sociale hanno avuta una diffusione minore e più bassi livelli di copertura. Pur nella diversità di sviluppo e attuazione la nascita del welfare state europeo ha avuto il suo denominatore comune nella esigenza di combattere la povertà e di sostenere la salute dei lavoratori nel corso delle grandi trasformazioni sociali e produttive.
22 Importanza finanziaria e sociale dello studio del welfare Lo studio del welfare è importante per: i riflessi di carattere sociale, che hanno accompagnato lo sviluppo delle nostre società; più coesione sociale; maggiore e più armonico sviluppo della società europea, più partecipazione alla vita collettiva (positivo) gli effetti di redistribuzione dei redditi, riduzione delle sacche di povertà e emarginazione; miglioramento delle condizioni di sicurezza (positivo) l incidenza sul costo del lavoro, in termini di competitività di sistema paese (criticità) l incidenza economica sui bilanci pubblici, in termini di sostenibilità economica, sociale e di potenzialità di sviluppo e crescita. (criticità) L importanza finanziaria e sociale dello studio del welfare state
23 Spesa per la protezione sociale in % del PIL (fonte Eurostat) GEO/TIME European Union (28 countries) : : : : : 26,7 29,6 29,3 29,0 : European Union (27 countries) : : 27,0 26,6 26,1 26,8 29,6 29,3 29,0 : European Union (25 countries) 27,3 27,1 27,1 26,8 26,2 26,9 29,8 29,5 29,2 : European Union (15 countries) 27,6 27,5 27,6 27,2 26,7 27,5 30,4 30,1 29,8 : Euro area (18 countries) 27,7 27,6 27,6 27,3 26,8 27,5 30,4 30,3 30,0 : Euro area (17 countries) 27,7 27,6 27,7 27,3 26,9 27,6 30,4 30,4 30,0 : Euro area (16 countries) 27,8 27,6 27,7 27,3 26,9 27,6 30,4 30,4 30,1 : Euro area (15 countries) 27,8 27,7 27,7 27,4 27,0 27,7 30,5 30,5 30,1 : Euro area (13 countries) 27,8 27,7 27,8 27,4 27,0 27,7 30,5 30,5 30,2 : Euro area (12 countries) 27,8 27,7 27,8 27,4 27,0 27,7 30,6 30,5 30,2 : Belgium 27,4 27,4 27,3 27,0 26,9 28,3 30,6 30,1 30,4 : Bulgaria : : 15,1 14,2 14,1 15,5 17,2 18,1 17,7 : Czech Republic 19,4 18,6 18,4 18,0 18,0 18,0 20,3 20,2 20,4 : Denmark 30,9 30,7 30,2 29,2 30,7 30,7 34,7 34,3 34,2 : Germany (until 1990 former territo 30,8 30,1 30,1 29,0 27,8 28,0 31,5 30,6 29,4 : Estonia 12,5 13,0 12,6 12,1 12,1 14,9 19,0 18,0 16,1 : Ireland 17,2 17,4 17,5 17,8 18,3 21,5 26,5 28,5 29,6 : Greece 23,5 23,6 24,9 24,8 24,8 26,2 28,0 29,1 30,2 : Spain 20,3 20,3 20,6 20,5 20,8 22,2 25,4 25,8 26,1 : France 31,0 31,4 31,5 31,2 30,9 31,3 33,6 33,8 33,6 : Croatia : : : : : 18,7 20,8 21,0 20,7 : Italy 25,7 25,9 26,3 26,6 26,6 27,7 29,9 29,9 29,7 : Cyprus 18,4 18,1 18,4 18,5 18,2 19,5 21,1 22,1 22,8 : Latvia 14,0 13,2 12,8 12,7 11,3 12,7 16,9 17,8 15,1 : Lithuania 13,5 13,4 13,2 13,3 14,4 16,1 21,2 19,1 17,0 : Luxembourg 22,1 22,3 21,7 20,4 19,3 21,4 24,3 23,1 22,5 : Hungary 21,3 20,8 21,9 22,5 22,7 22,9 24,3 23,1 23,0 : Malta 17,4 18,0 17,8 17,7 17,7 18,1 19,6 19,1 18,7 19,4 Netherlands 28,3 28,3 27,9 28,8 28,3 28,5 31,6 32,1 32,3 : Austria 29,4 29,0 28,8 28,3 27,9 28,5 30,7 30,6 29,8 30,2 Poland 21,0 20,1 19,7 19,4 18,1 18,6 19,2 19,2 19,2 : Portugal 23,2 23,8 24,5 24,5 23,9 24,3 26,8 26,8 26,5 : Romania 13,1 12,8 13,4 12,8 13,6 14,3 17,1 17,6 16,3 : Slovenia 23,6 23,3 23,0 22,7 21,3 21,4 24,2 25,0 25,0 : Slovakia 18,4 17,2 16,5 16,4 16,1 16,1 18,8 18,7 18,2 : Finland 26,6 26,7 26,7 26,4 25,4 26,2 30,4 30,6 30,0 : Sweden 32,2 31,6 31,1 30,3 29,2 29,5 32,0 30,4 29,6 : United Kingdom 25,5 25,7 25,8 25,6 24,7 25,8 28,6 27,4 27,3 : Iceland 23,0 22,6 21,7 21,2 21,4 22,0 25,4 24,5 25,0 : Norway 27,2 25,7 23,7 22,4 22,5 22,2 26,0 25,6 25,1 : Switzerland 27,5 27,0 27,1 25,8 25,1 24,6 26,8 26,8 26,6 : Serbia : : : : : : : 24,6 23,2 :
24 Spesa per la protezione sociale per funzione in % del PIL 2011 (fonte Eurostat TAB 1/2) AREE-PAESI/FUNZIONE DISABILITY SURVIVORS Old age Sicknes s/health care Family/C hildren Social exclusio n n.e.c. Unemploy ment Housing TOTAL TOTALE (al netto costi amministr ativi) Costi amminis trativi European Union (28 countries) 2,1 1,6 11,1 8,2 2,2 0,4 1,6 0,6 29,0 27,8 1,20% European Union (27 countries) 2,1 1,6 11,1 8,2 2,2 0,4 1,6 0,6 29,0 27,8 1,20% European Union (25 countries) 2,1 1,6 11,1 8,2 2,2 0,4 1,6 0,6 29,2 28,0 1,20% European Union (15 countries) 2,2 1,7 11,3 8,5 2,3 0,5 1,6 0,6 29,8 28,6 1,20% Euro area (18 countries) 2,0 2,0 11,2 8,5 2,3 0,5 1,8 0,4 30,0 28,7 1,30% Euro area (17 countries) 2,0 2,0 11,2 8,5 2,3 0,5 1,8 0,4 30,0 28,8 1,20% Euro area (16 countries) 2,0 2,0 11,2 8,5 2,3 0,5 1,8 0,4 30,1 28,8 1,30% Euro area (15 countries) 2,0 2,0 11,2 8,5 2,3 0,5 1,8 0,5 30,1 28,9 1,20% Euro area (13 countries) 2,0 2,0 11,2 8,6 2,3 0,5 1,8 0,5 30,2 28,9 1,30% Euro area (12 countries) 2,0 2,0 11,2 8,6 2,3 0,5 1,9 0,5 30,2 28,9 1,30% Belgium 2,2 2,1 9,5 8,3 2,3 0,7 3,7 0,2 30,4 29,0 1,40% Bulgaria 1,4 0,9 7,7 4,5 1,9 0,2 0,6 0,0 17,7 17,2 0,50% Czech Republic 1,5 0,7 8,9 6,3 1,2 0,3 0,7 0,1 20,4 19,8 0,60% Denmark 4,1 0,0 14,2 6,9 4,1 1,0 1,8 0,7 34,2 32,8 1,40% Germany (until 1990 former territory of the FRG) 2,2 2,0 9,4 9,4 3,1 0,1 1,3 0,6 29,4 28,3 1,10% Estonia 1,8 0,1 6,9 4,4 2,0 0,1 0,5 0,0 16,1 15,9 0,20% Ireland 1,2 1,1 5,6 12,8 3,4 0,6 3,3 0,4 29,6 28,3 1,30% Greece 1,4 2,3 12,7 7,5 1,8 0,7 2,1 0,4 30,2 28,9 1,30% Spain 1,8 2,3 8,9 7,0 1,4 0,2 3,7 0,2 26,1 25,6 0,50% France 2,0 1,9 12,6 9,1 2,6 0,8 2,1 0,8 33,6 31,9 1,70% Croatia 3,5 2,1 5,6 6,9 1,6 0,1 0,5 0,0 20,7 20,3 0,40% Italy 1,6 2,6 14,8 7,1 1,4 0,1 0,8 0,0 29,7 28,4 1,30%
25 Spesa per la protezione sociale per funzione in % del PIL 2011 (fonte Eurostat TAB 2/2) Italy 1,6 2,6 14,8 7,1 1,4 0,1 0,8 0,0 29,7 28,4 1,30% Cyprus 0,8 1,3 9,5 5,1 2,0 1,6 1,2 1,0 22,8 22,4 0,40% Latvia 1,3 0,3 7,9 3,2 1,1 0,3 0,7 0,1 15,1 14,8 0,30% Lithuania 1,6 0,5 6,7 4,5 1,7 0,8 0,6 0,0 17,0 16,4 0,60% Luxembourg 2,6 2,0 6,3 5,6 3,6 0,5 1,2 0,3 22,5 22,2 0,30% Hungary 1,7 1,3 9,3 6,3 2,9 0,1 0,8 0,4 23,0 22,8 0,20% Malta 0,8 1,7 8,4 5,4 1,2 0,3 0,5 0,2 18,7 18,5 0,20% Netherlands 2,4 1,2 10,8 10,9 1,2 2,2 1,5 0,4 32,3 30,5 1,80% Austria 2,2 1,9 12,7 7,4 2,8 0,3 1,5 0,1 29,8 29,0 0,80% Poland 1,7 1,9 9,0 4,3 1,3 0,2 0,3 0,1 19,2 18,7 0,50% Portugal 2,1 1,8 11,9 6,3 1,2 0,3 1,4 0,0 26,5 25,0 1,50% Romania 1,5 0,7 7,9 4,0 1,4 0,2 0,3 0,0 16,3 16,1 0,20% Slovenia 1,7 1,7 9,8 7,8 2,2 0,6 0,8 0,0 25,0 24,6 0,40% Slovakia 1,6 0,9 6,8 5,4 1,8 0,4 0,8 : 18,2 17,7 0,50% Finland 3,5 0,9 10,8 7,5 3,3 0,8 2,1 0,5 30,0 29,2 0,80% Sweden 3,8 0,5 12,0 7,5 3,1 0,7 1,2 0,4 29,6 29,0 0,60% United Kingdom 2,4 0,1 11,3 8,3 1,7 0,2 0,7 1,5 27,3 26,3 1,00% Iceland 3,5 0,6 5,7 8,4 2,8 0,6 1,6 1,5 25,0 24,7 0,30% Norway 4,3 0,3 7,9 7,6 3,1 0,7 0,7 0,2 25,1 24,6 0,50% Switzerland 2,6 1,1 10,8 6,8 1,3 0,7 0,8 0,1 26,6 24,2 2,40% Serbia 2,0 2,2 10,3 6,0 1,3 0,3 0,7 0,0 23,2 22,7 0,50%
26 Impatto della spesa per welfare sui bilanci pubblici e sullo sviluppo In termini di impatto sul bilancio pubblico e quindi sul a i o o pressione fis ale e in definitiva sulla competitività del siste a paese, è ovvio che una così massiccia destinazione di risorse alla protezione sociale, classificabile per la maggior parte come spesa o e te, sottrae risorse che potrebbero essere indirizzate verso la ricerca, gli investimenti in infrastrutture e in generale a favore dello sviluppo di ciascun paese. Non si può tuttavia sottacere che gran parte della spesa corrente produce un aumento della domanda di beni e servizi che si traducono in un aumento dell o upazio e in generale e nei servizi sanitari e assistenziali in particolare, nonché in maggiori imposte (soprattutto quelle indirette sull a uisto di beni); Tuttavia troppa spesa sociale produce consumi ma non sviluppo o meglio potremmo dire che in proporzione produce meno PIL di quanto ne produrrebbe un investimento in fattori produttivi (spese in conto capitale e per il personale).
27 BILANCIO STATALE (fonte DEF 2015 e Rapporti Itinerari Previdenziali 2015); IL BILANCIO STATALE ANNO 2012 In % 2013 In % 2014 In % VOCI DI SPESA (in milioni) 2012 sul totale ANNO 2013 sul totale ANNO 2014 sul totale PENSIONI ,74% ,18% ,15% ANITA ,47% ,42% ,44% Assistenza + inv. LTC + GIAS (1) ,66% ,00% ,00% Ammortizz. Sociali (2) ,20% ,11% ,09% Welfare Enti Locali (*) ,15% ,18% ,17% Retrib. Dip. PA (3) ,93% ,84% ,54% Spese funzionam ,65% ,75% ,36% Spese conto capitale ,85% ,02% ,11% INTERESSI ,25% ,50% ,10% Totale spesa prestazioni sociali ,30% ,86% ,89% TOTALE SPESE FINALI (4) PIL serie SEC 2010/incidenza ,97% ,27% ,51% (1) totale Gias + spese assistenziali + 14 e importo aggiuntivo + 10,8mld di contributo Stato alla gestione dip. Pubblici nel 2014 (10,5 nel 2012 e 10,6 nel 2013). (*) stima su dati RGS 0,6% del Pil esclusa la funzione casa; (2) oneri a carico dello Stato per coperture figurative (Gias e GPT); (3) Il costo del personale relativo alla sanità è ricompreso nella spesa per sanità e quindi è stato sottratto al totale retribuzioni dipendenti PA; il costo del personale sanitario è 35,5 miliardi nel 2012, 35,238 nel 2013 e 35,487 nel 2014; (4) Dati aggiornati al DEF 10 aprile 2015 che modificano quelli utilizzati lo scorso anno relativi al DEF aggiornato 30/9/2014
28 Gli indicatori di bilancio per l'anno 2013 (dati in milioni) Spesa pensionistica Entrate contributive Saldo di esercizio Le gestioni in attivo Lavoratori dello Spettacolo (ex Enpals) 320 Commercianti 380 Gestione separata (parasubordinati) Gestioni Liberi professionisti Senza le gestioni in attivo il deficit sarebbe Le gestioni con i maggiori passivi Pubblici dipendenti (ex Inpdap) Il comparto agricolo (CDCM) compresa GIAS La gestione delle Ferrovie Stato Artigiani Spesa pensionistica Tasse sulle pensioni La spesa pensionistica al netto delle tasse
29 Gli indicatori di bilancio per l'anno 2013: pensioni e pensionati (confronto con 2012) Numero di prestazioni in pagamento, di cui: IVS assistenziali indennitarie Inail altre integrative Numero di pensionati numero pensioni per pensionato 1,42 1,423 numero di prestazioni per abitante 2,551 2,57 importo medio annuo prestazione importo medio annuo per pensionato NUMERO OCCUPATI PER PENSIONATO 1,384 1,368
30 Gli indicatori di bilancio per l'anno 2013: la spesa assistenziale (confronto con 2012) - dati in milioni di La spesa assistenziale ovvero la spesa a carico della fiscalità generale Disavanzo di gestione Quota GIAS Quota GIAS sulle entrate contributive Prestazioni assistenziali Arretrati su prest. Assistenziali Contributo dello Stato x gestione statali Totale a carico della fiscalità generale Numero di prestazioni assistenziali (1) Altre prestazioni assistenziali (2) di cui integrazioni al minimo Totale pensioni assistite Totale pensionati assistiti (3) Assistiti in % sul totale pensionati 47,4% 46,9% (1) Invalidità, accompagno, sociali e guerra; (2) integraz al minimo, maggior sociali, quattordicesima,importo aggiuntivo (3) al netto delle duplicazioni.
31 Spesa per pensioni in % del PIL (compresa quota assistenziale) fonte NUVASP Itinerari Previdenziali dal 2011
32 VARIAZIONE % ANNUA DEL PIL E DELLA SPESA PER PENSIONI REALE (AL NETTO DELL INFLAZIONE) NEI TRE PERIODI (FONTE NUVASP E ITINERARIPREVIDENZIALI dal 2011)
33 ANDAMENTO DEI CONTRIBUTI E DELLE PRESTAZIONI IN % SU PIL (FONTE, NUVASP e ITINERARIPREVIDENZIALI dal 2011)
34 La spesa privata per il welfare complementare negli anni 2012 e 2013 Tipologia in mln di in % in % in % del spesa in mln in % del spesa in mln in % del Pil pubblica di Pil pubblica di Pil in % spesa pubblica Previdenza complementare ,77% 1,50% ,79% 1,55% ,80% 1,57% Spesa per sanità OOP ,74% 3,40% ,68% 3,28% ,79% 3,50% Spesa per assistenza LTC ,64% 1,20% ,70% 1,37% ,72% 1,40% Spesa per sanità intermediata ,22% 0,42% ,26% 0,50% ,23% 0,45% Spesa welfare individuale (stima) ,06% 0,12% ,15% 0,31% Spesa totale ,37% 6,52% ,49% 6,82% ,72% 7,30% Fonte: Elaborazione Itinerari Previdenziali su dati COVIP, ISTAT, RGS, Ministero della Salute
35 La riclassificazione Le peculiarità italiane a) voci di spesa contabilizzate nella funzione vecchiaia che non hanno la caratteristica di pensione - TFR e indennità equivalenti - Pensioni di invalidità di natura previdenziale percepite da persone con età superiore a quella di pensionamento - Pensioni ai superstiti senza limiti o vincoli - Prepensionamenti e pensioni anticipate b) discutibile collocazione di alcune spese (pensioni integrate al minimo, indennità varie, assegni familiari, assistenza al comparto agricolo) c) mancata contabilizzazione della spesa per le contribuzioni figurative d) sottostima di alcune voci di spesa per la protezione sociale (spese assistenziali degli enti locali, spesa pubblica per la casa) 1.4 I sistemi di classificazione e contabilizzazione in Italia ed in UE
36 La riclassificazione La nuova composizione della spesa sociale italiana Prestazioni di protezione sociale per funzione, 1999 In % del Pil Italia secondo Istat, Eurostat Totale IVS TFR Malattia Famiglia e maternità Disocc. Casa Altro* Totale Prestazioni Italia dopo riclassificazione Media * Esclusione sociale non altrove classificata Prestazioni di protezione sociale per funzione, 1999 Composizione % Italia secondo Istat, Eurostat Totale IVS TFR Malattia Famiglia e maternità Disocc. Casa Altro* Totale Prestazioni Italia dopo riclassificazione Media * Esclusione sociale non altrove classificata 1.4 I sistemi di classificazione e contabilizzazione in Italia ed in UE
37 La riclassificazione Una ulteriore provocazione Oneri non contabilizzati in % sul Pil Formazione, contribuzioni figurative e 1,15 politiche per l occupazione Spese per assistenza sociale erogate da Enti locali 0,8 Sostegno alla casa 0,7 Spesa sociale dichiarata in rapporto al Pil Nuova ipotesi di spesa sociale 24,4 27, I sistemi di classificazione e contabilizzazione in Italia ed in UE
38 Prime conclusioni Fin qui abbiamo ragionato sulle definizioni classiche di welfare; ma se consideriamo il benessere dei cittadini in una accezione più completa (Maslow), allora mancano alcune importanti voci: Istruzione intesa come accumulazione di capitale umano individuale e collettivo per favorire crescita e sviluppo ma anche come aiuto alla società per migliorare la convivenza civile (educazione civica, ambientale, naturale ecc) sicurezza ha senso una buona pensione, assistenza e sanità se poi le città sono insicure e si ha paura di uscire? (vedremo come Bruges e altre città nel 1500 tentarono con politiche di welfare di risolvere il problema) giustizia senza la certezza di vivere in uno stato di diritto è benessere? l incidenza economica di questo nuovo welfare allargato sui bilanci pubblici è molto alta; in Italia è pari a circa il 64% del totale delle entrate totali L importanza finanziaria e sociale dello studio del welfare state
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