TEORIE DELLO SVILUPPO Andrea Colombi. Giornata Seminariale CdL Brescia 8 Aprile 2014

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1 TEORIE DELLO SVILUPPO Andrea Colombi Giornata Seminariale CdL Brescia 8 Aprile 2014

2 Dinamica Economica Strutturale Nuova concezione della d. e. che si propone di studiare i movimenti nel tempo delle grandezze economiche di base (PIL, consumi, investimenti, occupazione..) in relazione alla variazione nel tempo delle loro componenti, ossia in relazione al mutamento della loro composizione, o struttura (Pasinetti).

3 Lungo Periodo (LP)

4 Sistemi economici economicamente meno sviluppati: il settore agricolo decresce, relativamente agli altri due settori, via via che il sistema economico si sviluppa. Sistemi economici più avanzati: il settore industriale è in una fase in cui la quota del PIL decresce ( de-industrializzazione ). Nel LP lo sviluppo economico varia, non rimane costante ma anzi è sottoposto a trasformazioni precise e inarrestabili (dinamica strutturale).

5 Ruolo degli Investimenti Lo sviluppo diventa sempre più sensibile alla possibilità di sfruttamento della conoscenza tecnica, intesa come ricerca e sviluppo Lo sviluppo è meno sensibile alla crescita dei beni di investimento, i quali mantengono una quota abbastanza costante ma incidono meno sul prodotto interno

6 Intensità tecnologica degli investimenti è il rapporto tra spesa in ricerca e sviluppo (GERD) e investimenti delle imprese. Essa influenza la crescita, creando lavoro qualificato, sostiene il reddito complessivo, e consente di aspirare a un modello di sviluppo sostenibile.

7 Investire = Crescita? Investire non è sinonimo di crescita del PIL, per ottenerla occorre che vi sia una struttura produttiva con la capacità di leggere e guidare la domanda di beni di investimento (anche verso l estero). Al contrario si rafforzerebbe la pessima attitudine all importazione di beni strumentali sottovalutando le opportunità di lavoro buono, qualificato, che si verrebbero a creare e lasciandole ai paesi da cui si importa questa tipologia di beni citati.

8 Specializzazione produttiva e lavoro I grandi cambiamenti associati all innovazione tecnologica e alla globalizzazione dei mercati, oltre alla specializzazione produttiva, hanno favorito una sostanziale crescita della domanda di lavoro qualificato e, di conseguenza, un «incremento» significativo delle disuguaglianze occupazionali e reddituali tra persone con alti livelli di capitale umano e persone meno qualificate.

9 Debolezze italiane Politiche pubbliche mal calcolate. Comportamenti privati e pubblici opportunistici, che si sono tradotti in una struttura produttiva che subisce un vincolo tecnologico governato da altri sistemi economici. Diversamente dall Italia, i paesi che hanno sviluppato un industria in linea con la specializzazione dell interscambio internazionale hanno registrato una crescita e un reddito aggregato migliore di chi non è stato capace di spostarsi dai settori maturi ai settori più dinamici.

10 Suggerimenti per la crescita Aumento della spesa in ricerca e sviluppo per aumentare la nostra specializzazione produttiva; Collegamento più stretto tra ricerca e produzione magari con il coinvolgimento delle grandi imprese nei programmi di ricerca e negli investimenti su grandi progetti; Aggregazione tra centri di ricerca e imprese, Incentivi che colleghino la domanda con la produzione di nuove tecnologie capaci di coinvolgere anche il sistema creditizio. Il sistema bancario sarà più propenso a finanziare progetti che hanno più appeal e che porteranno a maggiori remunerazioni. Necessario effettuare gli interventi per modernizzare il «sistema Italia», ma anche una struttura produttiva adeguata per far fronte alla modernizzazione dell Italia.

11 Riferimenti bibliografici Ferrari S., (2012), Crisi internazionale e crisi nazionale, Moneta e Credito, vol. 65 n. 257, pp Ferrari S., Guerrieri P., Malerba F., Mariotti S., Palma D., (2007), L Italia nella competizione tecnologica internazionale. Quinto Rapporto, Milano, Franco Angeli Edizioni. Lucarelli S., Palma D., Romano R. (2013), Quando gli investimenti rappresentano un vincolo. Contributo alla discussione sulla crisi italiana nella crisi internazionale, Moneta e Credito, vol. 67 n. 262, pp Lunghini G. (a cura di), (1975), Produzione, capitale e distribuzione, Milano Lunghini G., (a cura di), (1971), Valore, prezzi e equilibrio generale, Bologna, il Mulino. Napoleoni C., Antinolfi R., (1976), Lezioni di macroeconomia, Napoli, Cooperativa editrice economia e commercio. Pasinetti L, (2000), Critica della teoria neoclassica della crescita e della distribuzione, Moneta e Credito, vol. 53 n. 210, pp Pasinetti L. (1993), Dinamica Economica Strutturale. Un indagine teorica sulle conseguenze economiche dell apprendimento umano, Bologna, Il Mulino. Pasinetti L., (1977), Sviluppo economico e distribuzione del reddito, Bologna, il Mulino, pp Romano R., Lucarelli S., (2013), L innovazione come chiave per lo sviluppo e la competitività, Quaderni di Rassegna Sindacale, n. 1, pp